XVI LEGISLATURA

Allegato B

Seduta di venerdì 18 luglio 2008

ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interrogazioni a risposta scritta:

STRIZZOLO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno, al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
in data 14 luglio, in tarda mattinata e nel primo pomeriggio, una copiosa grandinata con vento e pioggia violentissimi, si è abbattuta su una larga parte della provincia di Udine ed, in particolare, nei comuni di Udine, Remanzacco, Buttrio, Pradamano, Pavia di Udine, Pozzuolo del Friuli, Campoformido, Basiliano, Lestizza, Bertiolo e Rivignano (dove si è avuta anche una fortissima tromba d'aria con case e capannoni scoperchiati e alberi abbattuti) nonché nella Bassa Friulana con epicentro il comune di Fiumicello determinando ingenti danni a colture agricole - specie ortofrutticole e vigneti - ad abitazioni e a immobili adibiti ad attività commerciali ed artigianali;
si sono registrati anche numerosi danni alla viabilità, alla segnaletica di strade statali, regionali, provinciali e comunali;
intensa è stata l'attività di primo intervento dei Vigili del fuoco, delle polizie municipali e delle squadre locali di protezione civile anche nei giorni successivi per ripristinare le condizioni minime di sicurezza e di viabilità;
analogo violento fenomeno si è abbattuto con gravi conseguenze anche nelle città di Gorizia e di Grado causando molti danni alle abitazioni, a strutture pubbliche e ad attività economiche e produttive;
alcune delle zone colpite dai sopra richiamati straordinari eventi calamitosi anche di recente erano state interessate ad analoghi fenomeni seppure di minore gravità;
i provvedimenti in corso di approvazione nelle due Camere riducono drasticamente le risorse degli enti locali e delle istituzioni preposte al presidio del territorio, gravando in termini considerevoli soprattutto i comuni medio-piccoli -:
quali iniziative intendano assumere le autorità di Governo - anche in collaborazione con la regione Friuli Venezia Giulia - per porre in essere immediati interventi a ristoro dei danni provocati dalle improvvise calamità e a supporto delle realtà locali maggiormente colpite, tenendo conto che molte di esse non dispongono di grandi mezzi finanziari e di grandi strutture operative di supporto;
se intendano, le autorità interpellate, ove richiesto, riconoscere lo «stato di calamità naturale» per le zone colpite.
(4-00738)

CASTAGNETTI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
alcuni religiosi da tempo impegnati in territorio turco, fra cui frati Cappuccini della Custodia di Turchia, oggetto in passato di aggressioni, informano che la legge sulle fondazioni varata dal Governo Erdogan e intesa a disciplinare alcune delle questioni aperte in materia di statuto giuridico delle minoranze sarebbe altresì indirizzata alle minoranze formate da cittadini turchi più che a quelle formate da cittadini stranieri;
la Chiesa cattolica inoltre, simbolo di fede e testimonianza cristiana nelle terre mediorientali, i cui membri sono in maggioranza stranieri, non è tutelata e non ha diritto ad avere restituzione di beni incamerati dallo Stato. Non le è riconosciuta personalità giuridica e questo comporta, ad esempio, l'impossibilità di possedere

titoli di proprietà e, conseguentemente, di riparare immobili riconosciuti solo de facto ma non «di diritto» -:
quali iniziative il Governo abbia già assunto o intenda assumere nei rapporti bilaterali e in campo comunitario e internazionale perché in Turchia vengano rispettati i fondamentali diritti delle comunità cristiane.
(4-00741)

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BENI E ATTIVITÀ CULTURALI

Interrogazione a risposta scritta:

PICCHI. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
nella notte tra il 15 e 16 luglio una giovane donna fiorentina Veronica Locatelli è deceduta in seguito ad una caduta dai Bastioni del Forte Belvedere a Firenze;
nel settembre 2006 si era verificato un analogo incidente mortale nello stesso punto;
l'amministrazione comunale di Firenze secondo l'interrogante è del tutto evidente che non sia in grado di garantire la sicurezza degli utenti del Forte;
il Forte versa da molti anni in uno stato di degrado, in parte secondo l'interrogante dovuto all'incapacità gestionale del comune di Firenze che non ha saputo valorizzare le strutture del Forte con eventi ed iniziative culturali -:
quali iniziative urgenti intenda intraprendere per verificare la sicurezza del Forte Belvedere;
se siano necessari ulteriori interventi per mettere in sicurezza la fruibilità del Forte da parte degli utenti;
se non ritenga opportuno verificare con l'amministrazione comunale un piano di valorizzazione culturale dell'intera area.
(4-00745)

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DIFESA

Interrogazione a risposta scritta:

BACCINI. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
il nostro Paese è impegnato nel rispetto degli accordi internazionali in operazioni di pace in Iraq -:
se siano state adottate le iniziative di competenza per il riconoscimento di medaglie ai militari italiani che siano stati impegnati in scenari di combattimento a Nassirya.
(4-00748)

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ECONOMIA E FINANZE

Interrogazioni a risposta scritta:

CATANOSO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
l'aeroporto di Catania è una struttura di vitale importanza per lo sviluppo civile ed economico della Sicilia orientale, esso ha riconfermato il trend di crescita di traffico aereo avviandosi a superare i centomila movimenti e i sei milioni di passeggeri per il 2008, riconfermandosi tra i primi cinque scali italiani con percentuali d'incremento che si attestano alle due cifre;
a dispetto del costante e intenso aumento di traffico aereo registrato, le condizioni dello scalo rimangono assai gravi e deficitarie: mancanza di un progetto concreto di una nuova pista di almeno 3000 metri che consideri lo spostamento dello scalo di Bicocca, realizzazione di grandi parcheggi auto e una nuova viabilità da e per lo scalo. Opere di cui si parla da più di 20 anni ma fino ad ora senza iniziative concrete da parte degli enti preposti;
la costruzione della torre servizi, ad opera della società di gestione SAC S.p.A,

supera in altezza la stessa torre di controllo e ostruisce pericolosamente la visione di una significativa ed importante pozione di spazio aereo per il traffico che segue le regole del volo a vista, tanto che per questa grave situazione la magistratura catanese ha rinviato a giudizio i responsabili;
la costruzione della nuova aerostazione, ostacola pesantemente la visione di alcuni parcheggi e circa trecento metri della costruenda via di rullaggio per la testata pista 26;
nulla è stato fatto per l'istituzione di un servizio APRON, che disciplini l'utilizzo dei parcheggi degli aeromobili e la loro movimentazione a terra, perdurando, in tal modo, la possibilità d'incidenti tra aeromobili e/o autoveicoli, sebbene il Parlamento abbia emanato una legge in materia di Apron Service, la legge n. 265 del 9 novembre 2004 e la stessa Enav abbia predisposto una linea guida per l'avvio del servizio di Apron (documento Area Operativa - Operazioni di Aeroporto prot. AOP.OA./1047 del 1o febbraio 2005) e la locale dirigenza abbia siglato un accordo con la società di gestione Sac;
altri aeroporti, con traffico aereo di tali dimensioni e complessità gestionale, ubicati in aree geografiche del Nord Italia, già hanno il servizio in atto, come ad esempio l'aeroporto di Venezia Tessera;
recentemente è stato siglato un accordo in Enav con le OO.SS a cui non ha aderito il sindacato autonomo Atm, che aumenta l'orario di lavoro operativo, aumentando i carichi di lavoro per delle attività che invece dovrebbero comportare riposi fisiologici più lunghi tra un turno e l'altro. Risulta essere, quindi, incomprensibile l'annullamento del Relief per l'espletamento dei servizi della navigazione aerea di Catania, che consente ogni 2 ore il riposo del controllore per circa 30 primi con sostituzione di altro controllore. Tale importante istituto di rilevante impatto nell'attività operativa, convinse la dirigenza operativa di Enav ad assegnare, quattro anni orsono, la stessa percentuale di Relief riconosciuta ai centri radar, tant'è che la configurazione operativa precedentemente assegnata ha sin'ora permesso il raggiungimento di eccezionali performance in termini di abbattimento dei ritardi aerei e organizzativi, mantenendo sereno il clima per lo svolgimento delle attività lavorative del centro di Catania e permettendo anche lo sviluppo di importanti aspetti di attività quali il necessario, oltre che obbligatorio, aggiornamento professionale e un abbattimento degli straordinari di ben 1000 ore nei primi sei mesi del 2008 e conseguentemente l'annullamento delle chiamate in reperibilità;
la recente ridefinizione e l'allargamento dei confini dello spazio aereo controllato e la geografia dei servizi del traffico aereo forniti dall'aeroporto di Catania, uno dei più grandi d'Italia, se non il più esteso in assoluto, non sono stati seguiti dall'istallazione della prevista testata radar a Fontanarossa, che svincoli il traffico aereo civile dal controllo radar dell'Aeronautica Militare di Sigonella con la conseguente istituzione di un servizio radar di avvicinamento per Fontanarossa;
l'annunciata ristrutturazione aziendale che prevede la chiusura degli ARO presenti in ogni aeroporto, (importante e strategica unità produttiva che accentra e distribuisce tutte le informazioni necessarie per una sicura condotta dei voli, oltre che all'emissioni dei bollettini meteorologici), con l'accentramento di un ARO unico nazionale che dovrebbe essere ubicato nell'area romana avrà, a giudizio dell'interrogante, una conseguente riduzione dei livelli d'informazione per l'utenza a tutto discapito della sicurezza -:
quali provvedimenti od iniziative intenda assumere il Ministro interrogato affinché l'Enac presti maggiore attenzione e concretezza allo scalo di Catania, verificando il master plan esistente ed intervenendo con più efficacia per rispondere alle esigenze dello scalo, dei programmi e dei tempi di realizzazione delle opere;
quali provvedimenti od iniziative intenda assumere il Ministro interrogato

affinché l'Enav o la Sac attivino il servizio di Apron Service secondo quanto previsto dalla legge n. 265 del 2004;
quali provvedimenti od iniziative intenda assumere il Ministro interrogato affinché l'Enav provveda ad installare la testata radar sull'aeroporto di Fontanarossa;
quali provvedimenti od iniziative intenda assumere il Ministro interrogato affinché l'Enav ripristini l'istituto del RELIEF con immediatezza anche a fronte dei forti volumi di traffico in atto e previsti;
quali provvedimenti od iniziative intenda assumere il Ministro interrogato affinché l'Enav riveda il progetto di accentramento delle unità ARO, con un progetto alternativo che pur considerando l'economicità della gestione, tenga conto delle esigenze dell'utenza e della continuità di un servizio cruciale ed essenziale in cui la gestione del sistema continui ad essere affidata a personale locale pur con sistemi e tecnologie adeguate;
quali provvedimenti od iniziative intenda assumere il Ministro interrogato affinché l'Enav riconosca all'aeroporto di Catania un ruolo di primaria importanza al pari di altri centri di costo aziendali, decentrando su di esso competenze operative, gestionali ed amministrative con deleghe di spesa superiori.
(4-00743)

PICCHI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
il decreto-legge n. 93 entrato in vigore lo scorso 29 maggio «Recante disposizioni urgenti per salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie» ha previsto la totale esenzione, a decorrere dal 2008, dell'imposta comunale sugli immobili per tutte le abitazioni principali con l'esclusione di quelle appartenenti alle categorie delle abitazioni di tipo signorile, delle ville, dei castelli e dei palazzi eminenti;
per la definizione di abitazione principale il decreto-legge 93 rinvia a quella contenuta nel decreto legislativo n. 504 del 1992, che disciplina il tributo. Tale norma stabilisce che per abitazione principale si intende quella nella quale il contribuente, che la possiede a titolo di proprietà, usufrutto od altro titolo reale, ed i suoi familiari, dimorano abitualmente e che si identifica, salvo prova contraria, con la residenza anagrafica;
ai fini dell'interpretazione del decreto legislativo n. 504 del 1992, cui rinvia il decreto-legge n. 93 del 2008, l'articolo 1, comma 4-ter, del decreto-legge n. 16 del 1993 convertito dalla legge n. 75 del 1993, prevede che per i cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato, si consideri direttamente adibita ad abitazione principale l'unità immobiliare posseduta a titolo di proprietà o di usufrutto in Italia, a condizione che non risulti locata;
la legge n. 75 del 1993 è tuttora in vigore -:
se ai sensi dell'interpretazione dell'articolo 1 del decreto-legge n. 93 del 2008 si intenda «abitazione principale» per i cittadini italiani iscritti all'AIRE l'unità immobiliare posseduta a titolo di proprietà o di usufrutto in Italia, a condizione che non risulti locata e che non appartenga alle categorie catastali A, A8 e A9.
(4-00746)

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INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interpellanza:

Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per sapere - premesso che:
il progetto relativo all'autostrada Cispadana, così come sviluppato dal promotore finanziario costituito dal Consorzio di Imprese facente capo alla società A22-Autostrada del Brennero e acquisito dai comuni Modenesi dell'Area Nord e della regione Emilia Romagna, nel progetto preliminare

approvato in data 27 marzo 2008 con delibera n. 398, presenta un tracciato che sistematicamente lambisce e, in alcuni casi, taglia le aree urbane di diversi comuni della Bassa Modenese (San Felice s/P., Medolla, Mirandola, San Possidonio, Concordia s/S, Novi);
il tracciato nel suo complesso, attraversa le aree più fortemente antropizzate della Bassa Modenese e più pregiate dal punto di vista abitativo e agricolo;
tale tracciato ricalca il corridoio storico risalente al 1963, relativo ad una strada intercomunale di semplice collegamento fra i centri della Bassa pianura modenese e ferrarese;
non risulta siano stati sviluppati e valutati tracciati alternativi, alla ricerca del meno impattante in relazione alla salute delle popolazioni residenti, al paesaggio e all'agricoltura;
il progetto verrà prossimamente sottoposto alla procedura di valutazione di impatto ambientale presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare -:
quali siano gli aspetti deliberativi e progettuali relativi all'Autostrada Regionale Cispadana adottata dalla regione Emilia Romagna con atto deliberativo n. 64 del 5 luglio 2006;
quali siano i motivi per i quali non siano stati progettati ed esaminati tracciati alternativi, più lontani da tutti i suddetti centri abitati; in particolare si desidera sapere perché il passaggio a nord non sia stato oggetto di valutazione sebbene le sue oggettive caratteristiche - possibilità di un tracciato più rettilineo e razionale, sostanziale assenza di insediamenti abitativi, mancanza di una agricoltura di pregio - inducano a ipotizzare in esso l'attraversamento autostradale migliore;
se gli organi preposti a tutti i livelli abbiano piena conoscenza di quanto sopra e se abbiano dato autorizzazione a questo tracciato autostradale, che, già nella fase preliminare, presenta un così elevato numero di criticità.
(2-00100) «Barbieri».

Interrogazioni a risposta scritta:

LAGANÀ FORTUGNO. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
è volontà della Sei, multinazionale svizzera, realizzare il progetto di una centrale a carbone a Saline Joniche (Reggio Calabria), sull'area della ex Liquichimica, nonostante l'opposizione delle associazioni del territorio e delle forze politiche locali. La Calabria ha già affrontato il problema «carbone», negli anni Ottanta, quando l'Enel espresse la volontà di creare una centrale nella piana di Gioia. I calabresi si sono opposti al carbone adesso, in quell'area, si sta sviluppando un'area portuale fra le più importanti del bacino del Mediterraneo;
si ricorda che, in linea con il Trattato di Lisbona, l'Italia deve raggiungere l'obiettivo del 20 per cento di energie rinnovabili, eliminando progressivamente i vecchi modelli, tra cui quello della produzione di energia elettrica attraverso la combustione a carbone, ritenuta una fonte obsoleta, non rinnovabile e tra le più inquinanti. Entro il 2012 si fermeranno infatti undici centrali a carbone sparse in tutta Europa, anche perché, dopo il protocollo di Kyoto, tutti gli Stati membri stanno attivando procedure per diminuire l'emissione di gas serra e, nel recente G8, il nuovo obiettivo definitivo è quello di ridurre i gas serra del 50 per cento entro il 2050;
inoltre, non si rileva una seria valutazione dell'impatto ambientale della centrale sul territorio jonico, orientatosi da tempo a una vocazione turistica. La popolazione del territorio infatti dovrebbe

essere informata sulle emissioni della centrale, in particolare su sostanze pericolose quali diossina, benzene, ossido di zolfo, e agenti microinquinanti come il cadmio, il cromo, il piombo, il mercurio, e l'arsenico. Alcune delle sostanze nominate, sono ritenute carcinogene, e altre possono interferire patologicamente con lo sviluppo del sistema nervoso;
la dichiarazione della Sei sugli impatti ambientali non specifica in modo approfondito tale impatto relativamente alle sostanze suddette. Si evidenzia che la campagna di stampa avviata dalla società straniera sui quotidiani locali, per convincere l'opinione pubblica che la scelta del carbone come fonte di energia è «eco-sostenibile»;
si ricorda inoltre che nelle immediate vicinanze dell'impianto ex Liquichimica, esiste l'area verde dei Pantani, eletta dal Wwf «zona di valore naturalistico», per il transito annuale di molte specie di uccelli migratori, quali anatre, aironi, cigni reali, fenicotteri rosa. Tale area, dove c'è un'importante attività di nidificazione di alcune specie, è conosciuta per il suo valore naturalistico a livello nazionale;
nell'ottica di uno sviluppo armonico del territorio, si segnala che sarebbe da scongiurare l'alienazione, tramite procedura di vendita, dell'area OGR, di proprietà delle Ferrovie dello Stato, nell'ottica in principio destinata allo sviluppo di officine per le riparazioni del materiale rotabile. L'area negli anni ha attratto l'interesse della criminalità organizzata, e ogni cambiamento di destinazione d'uso richiede l'innalzamento dei livelli d'attenzione da parte di polizia e magistratura. Sarebbe da creare, insieme agli enti locali, una strategia di riconversione anche per quest'area, da assorbire nell'obiettivo strategico generale dello sviluppo turistico -:
se intenda attivarsi per ottenere il blocco della realizzazione della centrale a carbone, per i motivi di inquinamento ambientale, e di salvaguardia della salute pubblica, espressi sopra;
come il Governo intenda operare per sostenere e rilanciare lo sviluppo turistico della zona, già avviato con recenti iniziative dalla Regione Calabria, i cui esponenti si sono espressi negativamente sull'esistenza di una centrale a carbone.
(4-00740)

PICCHI. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
si apprende da fonte stampa che sarebbe stato annullato da Trenitalia il treno diretto Zurigo-Lecce a partire dal mese di giugno 2008;
inoltre le Ferrovie Svizzere avrebbero allo stesso tempo anche annullato il treno navetta Autoreise-Zug che trasportava passeggeri e automezzi sulla stessa linea;
tale linea era molto importante sia per la comunità italiana residente in Svizzera che per assicurare ingenti flussi turistici dalla Svizzera per le località di villeggiatura italiane;
la soppressione del treno Zurigo Lecce è l'ennesima di un treno internazionale da parte di Trenitalia;
il traffico ferroviario sarà quindi trasferito su strada con un forte impatto ecologico, di costi e di congestione stradale e autostradale -:
quali iniziative saranno intraprese, magari d'accordo con le autorità svizzere, per ovviare i disagi derivanti dalla soppressione di due treni;
se e quali siano state le motivazioni che hanno portato alla soppressione di treni;
se non ritenga necessario approfondire con Trenitalia quali siano i piani per i collegamenti internazionali da e per l'Italia da parte delle Ferrovie dello Stato e Trenitalia onde garantire flussi turistici e le grandi comunità italiani residenti in Europa.
(4-00744)

INTERNO

Interrogazione a risposta scritta:

FALLICA. - Al Ministro dell'interno, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione. - Per sapere - premesso che:
l'articolo 7-vicies ter del decreto-legge n. 7 del 2005, convertito dalla legge n. 43 del 31 marzo 2005 afferma che «A decorrere dal 1o gennaio 2006 ... il permesso di soggiorno su supporto cartaceo è sostituito, all'atto della richiesta del primo rilascio o del rinnovo dello stesso, dal permesso di soggiorno elettronico (pse), di cui al regolamento (CE) n. 1030/2002 del Consiglio, del 13 giugno 2002»;
conseguentemente per ragioni di sicurezza occorre che d'ora in poi tutti i documenti che autorizzano il soggiorno di cittadini terzi della Comunità Europea devono essere muniti di un identificatore biometrico in grado di assicurare il collegamento tra il documento ed il suo legittimo possessore e così prevenire i rischi di contraffazione o falsificazione;
qualora la citata disposizione avesse voluto prevedere delle eccezioni al rilascio dei permessi di soggiorno elettronici, le avrebbe espressamente indicate, stante il principio ubi lex voluit dixit, ubi noluit tacuit;
il Regolamento CE n. 1030/2002 del Consiglio del 13 giugno 2002 definisce solo le caratteristiche del modello di pse che non hanno carattere di segretezza, perché spetta a ciascuno Stato membro aggiungere, nello spazio del modello uniforme destinato a tal fine, ogni informazione riguardante la natura del permesso o lo status giuridico della persona interessata;
è vero che all'articolo 5 afferma: «Il presente regolamento non si applica ai familiari di cittadini dell'Unione che esercitano il loro diritto alla libera circolazione ...», ma non prescrive anche che agli stessi debba essere rilasciato il permesso di soggiorno di tipo cartaceo, anzi chiaramente lo esclude laddove si riferisce al «modello uniforme», uniforme tanto rispetto alla modulistica vigente in tutti i paesi dell'Unione quanto - per ovvie ragioni - rispetto ai modelli usati nell'ambito dello stesso Paese;
ne consegue che il decreto legislativo n. 30 del 6 febbraio 2007 può essere interpretato in un solo modo e la «Carta di soggiorno di familiare di un cittadino dell'Unione» non può che essere una «Carta elettronica» che il Ministro dell'interno deve emanare sulla base dei modelli già esistenti, vale a dire in modo uniforme alla modulistica già in uso in Italia (permesso di soggiorno elettronico) e pure vigente nel resto dell'Unione Europea;
malgrado ciò, il Ministero dell'interno ha deciso di rilasciare ai familiari esclusivamente permessi cartacei in base alla Circolare n. 400/C/2007/1409/P/10.4.39/II DIV del 10 aprile 2007 che darebbe applicazione all'articolo 10 del citato decreto legislativo n. 30 del 2007;
tale circolare prevede l'emissione di un «modello cartaceo di carta di soggiorno attualmente in uso», testo che non corrisponde a quello legislativo che invece recita «Fino alla data di entrata in vigore del presente decreto, è rilasciato il titolo di soggiorno previsto dalla normativa vigente alla data di entrata in vigore del presente decreto», sottintendendo chiaramente ed inequivocabilmente che il «titolo di soggiorno previsto dalla normativa vigente» è solo quello in vigore dal 1o gennaio 2006 secondo le disposizioni del decreto-legge n. 7 del 2005 convertito dalla legge n. 43 del 2005, vale a dire il documento in formato elettronico;
il rilascio dei permessi di soggiorno cartacei dopo il 1o gennaio 2006 sarebbe d'ostacolo alla lotta contro l'immigrazione clandestina ed il soggiorno irregolare, in quanto significherebbe il protrarsi di

quello stato di incertezza ed anche di illegalità che in passato proprio questi documenti hanno consentito -:
se risponda al vero che, ancor oggi, sono oltre un milione (su circa un milione e settecentomila) le richieste di primo rilascio o di rinnovo dei permessi di soggiorno elettronici rimaste inevase, come peraltro aveva inutilmente già chiesto conto, nella scorsa legislatura l'onorevole Floresta (interrogazione a risposta scritta n. 4-05339); e che la maggior parte di questo milione di cittadini di paesi terzi risiede in Italia in forza della ricevuta della raccomandata postale con la quale è stata inviata l'istanza di rilascio del pse;
se ritenga necessario richiamare i competenti Uffici del Ministero dell'interno all'applicazione integrale del decreto-legge n. 7 del 2005 come convertito dalla legge n. 43 del 2005 (articoli 7-vicies ter e quater);
se non sia il caso di fare uno sforzo straordinario (utilizzando eventualmente il Poligrafico dello Stato) per riorganizzare il settore informatico del Ministero dell'interno relativo a tali documenti elettronici, in modo da azzerare l'ingente arretrato e superare le attuali difficoltà che ostacolano l'istruttoria e l'invio al Poligrafico stesso dei file necessari per la personalizzazione dei pse;
se risponda al vero che finora i cittadini extracomunitari che hanno fatto richiesta del permesso e della carta di soggiorno elettronici abbiano versato sull'apposito c/c postale intestato al Tesoro oltre 45 milioni di euro;
se risponda al vero che l'Ispettorato carte valori (Ufficio XII, Direzione VI, del Dipartimento del Tesoro), che gestisce il c/c dedicato all'incasso degli importi relativi al rilascio dei permessi di soggiorno elettronici, è subissato di richieste di rimborsi da parte di coloro che hanno ricevuto permessi di soggiorno cartacei, ormai soppressi dall'articolo 7-vicies ter della legge 31 marzo 2005, n. 43, in luogo di quelli elettronici;
se una bozza di parere sulla questione, elaborata dall'ispettorato suindicato, da sottoporre all'Avvocatura generale dello Stato, trovasi giacente da oltre sei mesi presso il Direttore generale della Direzione VI del Tesoro da cui dipende l'ispettorato;
se la posizione assunta dall'Ispettorato Carte Valori, volta ad accogliere le domande di rimborso, quando di diritto, ed a rigettare quelle infondate ed immotivate - col conseguente rinvio dei richiedenti alle competenti Questure per la sostituzione del documento cartaceo con quello elettronico - sia da porre in relazione con il trasferimento del Dirigente dell'Ispettorato ad altro incarico, per aver ottemperato agli obblighi di legge ed aver tutelato l'Erario.
(4-00737)

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ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA

Interrogazione a risposta scritta:

LAGANÀ FORTUGNO. - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
con il decreto-legge n. 112 del 25 giugno 2008, in ordine alle misure di razionalizzazione, di riduzione delle dotazioni organiche e di contenimento delle assunzioni, per le università si prevede un tetto alle assunzioni a tempo indeterminato, per il 2010 e il 2011, da mantenere entro il limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al venti per cento di quella relativa alle cessazioni avvenute nell'anno precedente. Inoltre, per il fondo destinato al finanziamento ordinario, che comprende le spese per il funzionamento e le attività istituzionali delle università, comprese le spese per il personale docente, ricercatore e non discente, oltre che per l'ordinaria manutenzione delle strutture e per la ricerca scientifica, le disposizioni per il triennio 2009-2013 prevedono una progressiva riduzione quantitativa:

dal taglio di 63,5 milioni di euro per l'anno 2009, a quello di 455 milioni di euro nel 2013, con una progressione preoccupante che, in totale, raggiunge quasi la cifra di un miliardo e mezzo di euro per il periodo 2009-2013;
tali provvedimenti rischiano di mettere l'università italiana in situazione di grave disagio, per la riduzione del fondo di finanziamento ordinario, e in materia di assunzione, con il congelamento del turn over. I tagli alla spesa universitaria, a detta dei Senati accademici di molte università, metteranno in serio pericolo il normale svolgimento delle attività del prossimo anno accademico, soprattutto sotto il profilo della didattica e del progresso della ricerca;
i tagli colpiscono in modo indifferenziato gli atenei, indipendentemente dalla valutazione dei parametri di efficacia ed efficienza e del contesto geografico e socio-economico in cui ogni struttura universitaria è costretta ad operare. Ci sono infatti casi particolari, come quello della Calabria, regione assillata da un'arretratezza economica, che però vanta un primato d'eccellenza universitario. L'Università Mediterranea di Reggio Calabria, secondo il Comitato nazionale di valutazione del sistema universitario, è la prima in Italia per l'attivismo dei docenti, avendo ottenuto per il 48,4 per cento del suo corpo docente una valutazione positiva dal Prin, Programmi di ricerca di interesse nazionale, una performance migliore dello stesso Politecnico di Torino, ateneo tradizionalmente all'avanguardia. Eppure l'Università Mediterranea continua a soffrire per una cronica mancanza di fondi, avendo ricevuto, già dal 2003, solo una parte dei fondi nazionali assegnati -:
quali siano, a fronte di dichiarazioni rilasciate alla stampa dal ministro Gelmini su «tagli sulla base di indicatori di merito», le discriminanti applicate rispetto al merito, e come si intenda differenziare il trattamento economico e a seconda di quali criteri;
quale sia la strategia del Ministro per salvaguardare quelle strutture universitarie che operano in territori economicamente svantaggiati, e se sia stata prevista una procedura speciale per aiutare questi atenei nel passaggio verso la trasformazione in fondazioni di diritto privato, come il Governo ha auspicato;
quali misure il Ministro intenda adottare per assicurare un normale svolgimento del prossimo anno accademico, e per la risoluzione del problema occupazionale di personale docente, ricercatori e personale dipendente universitario;
quali strumenti voglia utilizzare il Ministro per coprire almeno le mancate erogazioni dal fondo alle strutture universitarie, relative agli anni precedenti.
(4-00739)

TESTO AGGIORNATO AL 24 LUGLIO 2008

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SVILUPPO ECONOMICO

Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, per sapere - premesso che:
il gruppo «Antonio Merloni S.p.A.» leader nella produzione di elettrodomestici, occupa circa 3.000 lavoratori addetti agli stabilimenti distribuiti nei territori di Umbria e Marche, oltre ad altre centinaia di addetti nello stabilimento di Reggio Emilia;
il perdurante stato di crisi dell'Azienda, i gravi problemi finanziari che stanno emergendo e la prospettiva attuale di centinaia e forse migliaia di esuberi, configurerebbero un forte ridimensionamento produttivo e occupazionale degli stabilimenti Merloni dai riflessi allarmanti per centinaia di famiglie e per le condizioni complessive di una vastissima area del territorio delle due regioni che verrebbe pesantemente penalizzata;

le regioni Umbria e Marche, insieme a tutte le altre istituzioni dei territori interessati, hanno attivato un tavolo permanente interregionale per affrontare le conseguenze della crisi dell'Azienda con l'impegno prioritario di salvaguardare i posti di lavoro dei dipendenti del gruppo, ma anche delle aziende dell'indotto;
la fortissima preoccupazione per il futuro dell'Azienda e degli occupati ha portato nelle ultime settimane ad una massiccia mobilitazione dei lavoratori e delle loro rappresentanze sindacali, da ultimo con la manifestazione del 14 luglio che a Nocera Umbra ha visto anche la partecipazione di rappresentatiti delle amministrazioni locali e regionali;
ulteriore motivo di apprensione è che la prospettiva di recupero e rilancio della Merloni si possa concretizzare, in base a quanto asserito dagli stessi vertici aziendali, solo nell'arco di 3-5 anni impedendo alle migliaia di lavoratori e alle loro famiglie di affrontare serenamente l'immediato futuro;
le istituzioni e le parti sociali del territorio di Umbria e Marche hanno fino ad ora perseguito con il massimo sforzo la ricerca di percorsi che salvaguardassero i livelli occupazionali dell'azienda e dell'indotto e ritengono che spetti ora al Governo dare il proprio contributo per la risoluzione della crisi anche in considerazione della circostanza che, per l'alto numero dei lavoratori occupati e per la dimensione sovra-regionale del territorio interessato, l'emergenza si configura di rilevanza nazionale -:
quali iniziative il Governo intenda mettere in campo per affrontare i problemi occupazionali e le ripercussioni economiche e sociali che inevitabilmente ricadrebbero sul vasto territorio interessato dalla crisi in cui versa l'Azienda;
se l'esecutivo ritenga di attivare tempestivamente per la valutazione delle questioni esposte e per una loro rapida soluzione un tavolo istituzionale tra Governo, regioni ed i vari soggetti interessati;
se non ricorrano le condizioni per la proclamazione dello stato di crisi e la conseguente attivazione di tutti gli strumenti connessi a tale provvedimento.
(2-00101) «Sereni, Vannucci, Marchi, Coscia, Giovanelli, Cavallaro, Trappolino, Castagnetti, De Torre, Verini, Amici, Fontanelli, Fluvi, Zucchi, Cenni, Froner, Ventura, Mariani, Mastromauro, Gatti, Mattesini, Lulli, Baretta, Mogherini Rebesani, Minniti, Boccia, Benamati, Federico Testa, Garofani, Giacomelli, Bocci, Graziano, Ghizzoni, Colaninno, Causi, Agostini, Miglioli, Merloni».

Interrogazione a risposta in Commissione:

TOMMASO FOTI. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
l'articolo 24, comma 35 della legge 27 dicembre 1997, n. 449 (legge finanziaria per il 1998), dispone che: «L'avvenuto pagamento del diritto annuale di cui all'articolo 18 della legge 29 dicembre 1993, n. 580 e successive modificazioni, è condizione dal 1o gennaio dell'anno successivo all'emissione del bollettino di pagamento, per il rilascio delle certificazioni da parte dell'Ufficio del registro delle imprese»;
la norma sopraccitata è tale da frustrare il sistema di pubblicità istituito delle Camere di commercio allorché la richiesta documentazione si riferisca a società o ditte che hanno omesso di pagare il previsto diritto camerale, con l'aberrante conclusione che i diritti stessi dovrebbero essere corrisposti da coloro che hanno bisogno di avvalersi del sistema di pubblicità, specie in caso di società o imprese in decozione, con completo stravolgimento del sistema di pubblicità -:
quali iniziative normative il Ministro competente intenda attuare per porre rimedio ad una siffatta situazione.
(5-00236)

Interrogazioni a risposta scritta:

MISITI. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
il Comune di Campana, paese presilano in provincia di Cosenza, già fortemente condizionato negativamente dalla posizione geografica e dalla mancanza storica di infrastrutture viarie, oggi è ancor più penalizzato a causa dalla mancanza della rete di telecomunicazioni «c.s. banda larga»;
tale assenza non trova giustificazione in quanto i paesi limitrofi sono serviti già da diverso tempo dal servizio ADSL;
oggi gli adempimenti richiesti dalla pubblica amministrazione da effettuarsi in via telematica richiedono un servizio di accesso a banda larga;
il Comune di Campana con deliberazione G.C. n. 43 del 31 maggio 2007 ha inoltrato formale richiesta a Telecom Italia per la risoluzione del problema, ma a tutt'oggi non c'è stato nessun riscontro e il problema persiste, con notevoli disagi per la popolazione, priva di uno strumento divenuto, ormai, indispensabile -:
se il Ministro non ritenga di dovere intervenire, per quanto di sua competenza, per tutelare il diritto degli utenti del Comune di Campana che stanno subendo disagi personali e professionali a causa della mancanza del servizio ADSL/TELECOM, e per risolvere in tempi brevi il problema.
(4-00742)

SANTELLI. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
l'Enel spa è la maggiore società italiana di distribuzione di energia elettrica alle utenze;
per la fornitura alle aziende considerate in salvaguardia, per forniture in alta tensione, è stata costituita l'Enel Energia spa, in modo da assicurare una maggiore e più tempestiva assistenza alle grandi forniture;
fra i fruitori di tali grandi forniture è compreso in qualità di utente anche la società Cala Park srl, operante in Calabria nel settore del turismo estivo;
detta società ha richiesto all'Enel spa sin dal 2 maggio 2008 l'attivazione dell'utenza da 250 Kw, per poter attivare nel più breve tempo possibile i propri impianti, senza ottenere né alcuna formale risposta né alcuna assicurazione telefonica;
in data 5 giugno 2008 la società Cala Park srl ha inoltrato all'Enel Energia spa una richiesta urgentissima, con la quale ha ribadito la gravità dei ritardi e comunque la mancata attivazione dell'utenza;
detta azienda, operante nel settore più promettente e proficuo dell'economia calabrese, attraverso il quale l'attrazione dei turisti in Calabria è condizione fondamentale per una migliore visibilità della Regione e per un più duraturo mantenimento dei bacini occupazionali, ha dovuto combattere molto faticosamente per ottenere l'operatività della propria struttura, risolvendosi solo pochi giorni addietro la richiesta fornitura;
più in generale, non può essere accettato che le aziende calabresi debbano essere maltrattate ed ingiustamente penalizzate dall'Enel Energia spa;
quali siano i tempi medi di operatività di Enel Energia spa in Italia nel settore delle utenze per grandi forniture, in relazione alle richieste di allaccio;
quali siano i tempi medi di operatività di Enel Energia spa in Calabria nel settore delle utenze per grandi forniture, in relazione alle richieste di allaccio;
quali iniziative intendano assumere, stante la verificata inadempienza di Enel Energia spa nel caso prima segnalato, per evitare ulteriori dannosi ritardi e disservizi a carico delle aziende calabresi.
(4-00747)