XVI LEGISLATURA

Allegato B

Seduta di giovedì 8 gennaio 2009

ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interrogazioni a risposta scritta:

SPECIALE. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per i rapporti con le regioni, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
si è venuta a creare un'evidente condizione di disagio nel territorio della Valnerina in seguito alla riforma attuata da Trenitalia che prevede dei cambiamenti riguardo alle fermate degli Eurostar nella città di Spoleto;
con questo provvedimento la regione dell'Umbria rischia di rimanere isolata, in quanto non viene penalizzata solo la città del Festival ma un territorio, considerata anche tutta la zona della Valnerina e quella del Parco dei Monti Sibillini, in cui risiedono oltre sessantamila persone;
la decisione colpisce lavoratori, studenti, anziani che non hanno alternativa all'utilizzo dei mezzi pubblici;
l'Umbria continua a fare i conti con la carenza cronica delle infrastrutture viarie e le tante rimostranze fatte in passato dai cittadini per un servizio ferroviario già di per sé giudicato carente, a causa dei forti ritardi dei treni e di orari inadeguati, non hanno avuto alcuna adeguata risposta e anzi fino ad oggi non c'è stata la minima attenzione da parte di chi gestisce e organizza il servizio e la piena consapevolezza di ciò che è utile alla cittadinanza e di ciò che significa fornire un «servizio sociale» efficiente -:
se il Governo, pur comprendendo le legittime esigenze di razionalizzazione e di riduzione dei costi dei servizi, sia a conoscenza dei reali dati socio-economici del territorio e dei disagi che si stanno verificando in una zona già di per sé penalizzata orograficamente;
se il Governo sia a conoscenza dell'importanza del collegamento Roma-Ancona e viceversa e delle iniziative intraprese anche dalle regioni Marche e Lazio per non far sopprimere il servizio di fermata degli Eurostar nella cittadina umbra;
se il Governo, nonostante il contratto di servizio che l'Umbria ha stipulato con Trenitalia per avere livelli di servizio adeguati, ritenga opportuno assumere iniziative che facciano rispettare gli accordi siglati affinché la collettività umbra non rimanga isolata.
(4-01983)

REALACCI, MARIANI, MINNITI, GENOVESE, MARTELLA e VILLECCO CALIPARI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
il 28 dicembre del 2008 si è avuto il centenario del terribile terremoto che colpì le coste calabro-sicule nel 1908;
alle 5:21 del mattino di quel giorno, una scossa della durata di 30-32 secondi, colpì le coste calabro-sicule e diede origine ad un terremoto che raggiunse una magnitudo tra i 6,9 e i 7,5 gradi della scala Richter (11o-12o grado nella scala Mercalli). La città di Messina fu quasi rasa al suolo, con il crollo del 90 per cento degli edifici e la città di Reggio Calabria e i suoi dintorni subirono danni gravissimi;
alle devastazioni compiute dal terremoto si aggiunse il maremoto che colpì le zone costiere di tutto lo stretto di Messina con onde dai 6 ai 12 metri mietendo moltissime vittime, 1.500 secondo alcune stime, tra gli abitanti che si erano affollati sulle spiagge in cerca di rifugio;

numerosissime scosse di assestamento si ripeterono nelle giornate successive e fin quasi alla fine del mese di marzo 1909;
il bilancio delle vittime assunse proporzioni enormi: a quel tempo la città di Messina contava 140.000 abitanti, ne perse 80.000 e la città di Reggio Calabria 45.000 e ne perse 15.000. Stime a cui vanno aggiunti l'elevatissimo numero di feriti e di danni materiali;
in seguito al terremoto quasi tutto il patrimonio edilizio della città fu distrutto o seriamente danneggiato, compresi edifici pubblici fondamentali come l'ospedale e la stazione ferroviaria;
le due città persero gran parte degli edifici monumentali che ne raccontavano la storia. Alcuni edifici furono letteralmente sgretolati e le persone che vi abitavano, colte nel sonno, non ebbero l'opportunità di mettersi in salvo;
giunsero molte risorse per finanziare la ricostruzione. La proposta di demolire completamente Messina e trasferirla in un'altra zona fu rifiutata con veemenza dagli abitanti. Molte delle costruzioni che erano sopravvissute al cataclisma vennero in ogni caso abbattute per dare applicazione ai piani regolatori redatti da Borzì e da De Nava che previdero la realizzazione di città nuove, con palazzi di modesta altezza (non più di due o tre piani) e strade larghe e dritte per migliorare le vie di fuga;
nel corso dei secoli l'area calabro-sicula è stata più volte colpita da eventi sismici importanti, l'ultimo prima della devastazione del 1908 era avvenuto nel 1783, causando anche in quel caso enormi devastazioni e almeno 3.000 vittime;
la prima classificazione antisismica nel nostro paese fu fatta nel 1909, proprio in seguito al terremoto di Messina, poi aggiornata fino al 1980;
le prime norme sismiche furono calate nel piano di ricostruzione dell'ing. Borzì, basato su studi eseguiti tra il 1909 e il 1911. Fu approvato con regio decreto del 31 dicembre 1911. Fin dal 18 aprile 1909 la ricostruzione a Messina partì, sperimentando per la prima volta in Italia il cemento armato, con l'obbligo del distacco dei fabbricati, densità non superiori al 40 per cento, altezza max 10,00 metri o due piani, strade larghe almeno 13,50 metri;
nel 1937 erano stati costruiti 480 dei 517 isolati previsti dal piano Borzì;
ai fini di un'eventuale mappa del rischio sismico si dovrà tenere conto dell'evoluzione del patrimonio edilizio. In particolare, poiché con la seconda guerra mondiale la città subì ripetutamente bombardamenti a tappeto, tutti gli edifici del centro rimasero fortemente danneggiati, obbligando a una seconda ricostruzione; quindi, a partire dagli anni '50 si cominciarono ad eseguire edifici in cemento armato fino a cinque piani fuori terra di altezza;
oggi la città di Messina conta una popolazione di circa 253.134 abitanti e, in base al censimento ISTAT della popolazione e degli edifici del 2001, si stima che abitino in circa 33.000 edifici. Di questi almeno 3.100 sono da considerarsi fatiscenti o baraccati;
l'area interessata dal terremoto del 1908 è una tra quelle a più alto rischio sismico in Italia;
nel caso in cui si verificasse un nuovo evento sismico della magnitudo di quello del 1908 si stima che gran parte del patrimonio edilizio esistente nelle città di Messina e Reggio Calabria, in gran parte di qualità scadente e non rispondente ai necessari requisiti antisismici, risulterebbe gravemente danneggiato. A tal proposito, in un'intervista rilasciata al quotidiano La Stampa il 21 dicembre 2008, il Prof. Enzo Boschi, Presidente dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia afferma che nell'eventualità di un nuovo terremoto, anche di minore magnitudo, i cittadini devono temere per la tenuta delle proprie case che sono costruite male e sono di

pessima qualità. Le conseguenze sarebbero perciò drammatiche sia per il presumibile alto numero di vittime, sia per le moltissime persone che rimarrebbero senza casa, senza contare i danni economici alla popolazione, al territorio e allo Stato;
a rendere ancora più attuale il problema va ricordato che il 18 dicembre 2008, alle 22:57, è stata registrata ancora una forte scossa di terremoto del 5o grado della scala Richter tra la Sicilia e la Calabria. L'epicentro è stato localizzato in mare a 40 Km dalle coste al largo della Calabria - tra Paola ed Amantea - a 217,8 Km di profondità ed è stato avvertito nelle provincie di Cosenza, Vibo Valentia, Reggio Calabria e Messina;
inoltre, nella puntata del 20 dicembre 2008, nel corso della trasmissione «Ambiente Italia» si è evidenziato come la questione della qualità edilizia in Sicilia sia assolutamente urgente, in particolare nei casi, attualmente oggetto di indagine da parte delle Procure di Catania e Messina, di utilizzo di cemento armato di pessima qualità, detto «depotenziato», per la costruzione di infrastrutture viarie ed edifici pubblici -:
se non si intenda avviare immediatamente un piano straordinario di consolidamento e miglioramento sismico degli edifici pubblici e privati combinando questi interventi con misure volte a ridurre i consumi energetici e aumentare l'efficienza dei fabbricati; in particolare, per quanto riguarda gli edifici privati uno strumento che si è già rivelato molto utile in tal senso è il credito d'imposta del 55 per cento per interventi volti a migliorare l'efficienza energetica degli appartamenti, un provvedimento che potrebbe essere ampliato, prevedendo questo sgravio anche per il consolidamento antisismico, rilanciando così il sistema delle piccole e medie imprese e un'economia legata all'edilizia di qualità, in grado di produrre anche un rilevante effetto sul terreno occupazionale.
(4-01984)

...

AFFARI ESTERI

Interrogazione a risposta scritta:

ZACCHERA. - Al Ministro degli affari esteri, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
in occasione del Santo Natale, Rai International (Rai Italia), non ha ritenuto opportuno di trasmettere - come sempre avvenuto negli anni precedenti - la S. Messa della Vigilia di Natale celebrata in S. Pietro da Sua Santità Benedetto XVI, né si è collegata per trasmettere la benedizione papale con gli auguri natalizi;
ciò ha causato vivo sconcerto e proteste da parte delle comunità italiane all'estero -:
quali siano i motivi che hanno portato la Direzione RAI a prendere questa decisione, tenuto conto che la trasmissione di Natale del Vaticano ha sempre avuto elevati indici di ascolto e da sempre rappresenta per le comunità italiane all'estero un tradizionale appuntamento.
(4-01974)

...

AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE

Interrogazioni a risposta in Commissione:

NUCARA. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
con decreto ministeriale del 12 novembre 2008, è stato approvato il Piano Strategico Nazionale per la riduzione del rischio idrogeologico e, contestualmente, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha emanato il decreto relativo al «Programma di investimenti a tutela dell'ambiente e della difesa del suolo nella Regione Calabria»;

già nella precedente legislatura l'interrogante aveva, con atti parlamentari, posto il problema di una gestione confusa e superficiale dei fondi assegnati al Ministero dell'ambiente per la difesa dei suolo;
le elezioni del 2008 hanno determinato un cambiamento di Governo e della maggioranza che lo sostiene, ma tale confusione e superficialità, invece di attenuarsi è aumentata;
sulla base della legge n. 183 del 1989 e del decreto-legge n. 180 dei 1998, l'attuazione degli interventi per la messa in sicurezza delle aree a rischio idrogeologico dovrebbero essere attuati facendo riferimento ai Piani di assetto idrogeologico (PAI), approvati dalle Autorità di bacino e dalle Regioni, che individuano le aree a rischio;
in considerazione del fatto che non tutte le regioni erano riuscite a dotarsi del PAI, successivamente, con la legge n. 179 del 2002 le competenze in materia di programmazione e attuazione degli interventi nel settore della difesa del suolo, pur tenendo conto delle esigenze delle Regioni, sono state centralizzate in capo al Ministero dell'ambiente, consentendo anche ai singoli comuni, attraverso l'articolo 16 di segnalare i problemi più urgenti. Ciò ha consentito di intervenire anche in situazioni gravi;
dalla lettura dell'allegato al «Programma di investimenti a tutela dell'ambiente e della difesa del suolo nella Regione Calabria» si evince che su 87 interventi ben 51 sono al di sotto, o pari a 400.000 euro. Tutto ciò sembra avere le caratteristiche di una serie di interventi di somma urgenza e di una dispersione di risorse che mal si concilia con la morfologia del territorio calabrese che avrebbe bisogno piuttosto di interventi in grado di incidere in modo risolutivo sui problemi di quelle aree a rischio elevato -:
se nella formazione del programma, il Ministro abbia fornito i propri indirizzi e se gli uffici competenti ne abbiano tenuto conto;
se l'intesa con la Regione, prescritta da comma 432 dell'articolo 1 della legge finanziaria per il 2006, preveda che sia la Regione a redigere il programma e se il Ministero si sia limitato soltanto a ratificarlo, assumendosi una responsabilità che non gli competerebbe;
se la Regione Calabria, in questa sua elaborazione, non abbia tenuto conto di richieste urgenti inviate al Ministero dai comuni, ai sensi dell'articolo 16 della legge n. 179 del 2002;
quale ruolo abbiano svolto gli uffici del Ministero;
se risulti vero che professionisti qualificati esterni al Ministero siano venuti in possesso anticipatamente dei dati contenuti nel suddetto decreto, avendo avuto in tal modo l'opportunità di comunicarli tempestivamente ai singoli comuni, ricercandone e ottenendone incarichi professionali;
quali iniziative e provvedimenti il Ministro intenda assumere per porre fine al mercanteggiamento degli interventi che purtroppo dura dal 2006 e spesso, molto spesso, senza tenere in alcun conto le realtà locali, così come sono bene evidenziate nel Piano di assetto idrogeologico della Calabria, ricordando che tutto deve essere indirizzato alla salvaguardia del territorio e non a campagne elettorali o altro;
se il Ministro interrogato voglia attivare tutti i mezzi a sua disposizione per monitorare l'attività degli uffici negli ultimi anni, anche in considerazione dell'indagine conoscitiva sul problema della difesa del suolo, attualmente in atto presso la Commissione ambiente della Camera dei deputati.
(5-00825)

ZAZZERA, BARBATO, SCILIPOTI, CIMADORO e PIFFARI. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
il giorno 13 novembre 2008 diverse testate giornalistiche hanno riportato la

notizia del furto del dispositivo di memoria contenuto in un personal computer dell'Assessorato all'ecologia della Regione Puglia;
il dispositivo trafugato conteneva l'archivio informatico dei dossier ambientali della procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA) relativa agli ultimi quattro anni;
in occasione del furto summenzionato l'Assessore regionale all'ambiente Michele Losappio ha dichiarato in un'intervista rilasciata a La Repubblica di Bari che si è trattato di «un lavoro da professionisti che non può che essere stato compiuto quando gli uffici erano chiusi», che «nella sede dell'Assessorato non sono stati trovati segni di scasso» e che l'episodio è «inquietante e di una gravità inaudita»;
il furto è avvenuto proprio mentre è in atto uno scontro durissimo tra la Regione Puglia da una parte e l'Ilva di Taranto ed il Ministro per l'ambiente Stefania Prestigiacomo dall'altra;
la sottrazione dell'intero archivio informatico delle valutazioni di impatto ambientale non soltanto comporta la fuga di notizie riservate ma anche l'irrimediabile perdita dei preziosi dati, frutto di anni di ricerche ed indagini, considerato che secondo quanto riportato da un articolo di la Repubblica, edizione di Bari, del 13 novembre 2008 non esisterebbe una copia digitale dell'archivio;
il furto della banca dati rischia pertanto di alterare procedure in corso, come quella relativa al prossimo rilascio da parte dell'Assessorato all'ecologia della Regione Puglia del parere sul termovalorizzatore della Eco Energia srl (Gruppo Marcegaglia) nel Comune di Modugno sito in un'area soggetta a vincolo idrogeologico e sottoposta a sequestro da parte dell'autorità giudiziaria il 22 settembre 2008;
nello stesso archivio ci sarebbe la procedura di VIA del sito di Grottelline a Spinazzola della ditta Tradeco e Cogeam Marcegaglia sottoposta a sequestro giudiziario da parte del Tribunale di Trani e dell'inceneritore di Massafra, anch'esso della ditta Marcegaglia -:
se il Ministro interrogato non intenda accertare se il furto del dispositivo di memoria contenuto nel computer dell'Assessorato all'ecologia della Regione Puglia contenente l'archivio informatico dei dossier ambientali della procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA) abbia comportato la definitiva perdita dei preziosi dati.
(5-00827)

Interrogazione a risposta scritta:

MAURIZIO TURCO, MECACCI, BELTRANDI, BERNARDINI, ZAMPARUTTI e FARINA COSCIONI. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
il 28 novembre 2008 il comune di Castrignano del Capo (Lecce) ha votato una delibera con la quale è stata approvata una variante al Piano di fabbricazione volta ad ampliare la Basilica di Santa Maria di Leuca (Lecce);
secondo quanto denunciato dai rappresentanti di associazioni ambientaliste e locali tale delibera permetterebbe di costruire in piena area protetta del Parco Otranto - Bosco di Tricase;
la costruzione della nuova Basilica è prevista in un'area del promontorio leucano considerata patrimonio paesaggistico, ambientale, storico e archeologico tra i più importanti della regione Puglia;
secondo il progetto la costruzione è prevista su un crinale roccioso che degrada verso il mare, occuperebbe circa 22 mila metri cubi, in un'area di oltre 2.600 metri quadrati, e il costo è stimato in circa 7 milioni di euro -:
quali provvedimenti intenda prendere il Ministro dell'ambiente per scongiurare questo scempio ambientale e paesaggistico che viola norme e vincoli architettonici e urbanistici;

quali siano i costi previsti a carico dello Stato per la costruzione dell'ampliamento della Basilica;
se non ritenga il Ministro dei beni e delle attività culturali necessario verificare l'effettiva necessità dell'ampliamento della Basilica.
(4-01976)

...

BENI E ATTIVITÀ CULTURALI

Interrogazione a risposta in Commissione:

RIVOLTA. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
l'Istituto Luigi Sturzo è un ente morale fondato nel 1951 e intitolato a Luigi Sturzo, fondatore nel 1919 del Partito Popolare Italiano e tra gli artefici del primo movimento democratico cristiano;
svolge attività di ricerca e di formazione nel campo delle scienze storiche, sociologiche, politiche ed economiche; disponendo di un vasto patrimonio documentario, conservato nell'archivio storico e nella Biblioteca, specializzata nelle scienze sociali e nella storia moderna e contemporanea;
l'istituto è finanziato dal Ministero dei beni e delle attività culturali e dalla regione Lazio, seppure con una drastica decurtazione dei finanziamenti nel triennio 2006-2008 e risulta avere da circa tre anni una ingente esposizione debitoria con Istituti di credito pari a 700.000 euro;
sono stati avviati lavori per circa 1.500.000 euro, e risulta che nessun capitolato di spesa è stato sottoposto alla decisione del consiglio di amministrazione;
il consiglio di amministrazione è nella impossibilità di leggere i bilanci predisposti dal responsabile della gestione amministrativa, malgrado i numerosi solleciti e rimostranze rivolte al segretario generale;
sussistono forti perplessità rispetto al procedimento secondo cui al segretario generale procederebbe ad assunzioni o licenziamenti senza interpellare come previsto dallo Statuto il Consiglio stesso, il quale non ha conoscenza dei contratti di lavoro compreso quello del medesimo segretario generale;
i criteri e le modalità di gestione della liquidità sono del tutto ignoti al Consiglio di amministrazione, nonostante i numerosi solleciti per avere informazioni al riguardo rivolti al segretario generale che presta la propria attività ininterrottamente da venticinque anni;
si dovrà procedere a breve al rinnovo del Consiglio di amministrazione e all'elezione di un nuovo presidente che dovrà essere messo in condizioni di risanare la situazione esistente senza trovare intralci o ostruzionismi da chi ha la responsabilità della gestione amministrativa -:
quali iniziative intenda adottare affinché siano garantiti un adeguato finanziamento e una corretta gestione amministrativa dell'Istituto.
(5-00826)

...

DIFESA

Interrogazione a risposta scritta:

MARINELLO. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
da un anno sarebbe stata presa la decisione di sopprimere il servizio della motovedetta dei Carabinieri 206 di stanza a Sciacca (Agrigento), nell'ambito di una più generale riorganizzazione e ridimensionamento dei servizi navali dell'Arma;
tale motovedetta è l'unica dei Carabinieri dislocata in tale sito e perlustra una fascia costiera che va da Sciacca a Capo Bianco e da Sciacca a Porto Palo per circa 30 miglia marine, fornendo un servizio di controllo e sorveglianza di grande

utilità, soprattutto durante i mesi estivi, in località balneari come Capo San Marco, Torre Macauda e Secca Grande;
la soppressione del servizio della motovedetta CC 206 di Sciacca causerebbe un vuoto di sicurezza e di controllo, anche per la flotta di pescherecci del luogo, la terza per dimensione in Italia;
per alcuni porti, come Santa Maria di Leuca, elencati insieme a Sciacca per la soppressione del servizio di pattugliamento navale dei Carabinieri in base alla razionalizzazione di cui sopra, la decisione è stata rivista e la motovedetta mantenuta -:
se corrisponda al vero l'intenzione di sopprimere il servizio di vigilanza navale dei Carabinieri dal porto di Sciacca ed in caso affermativo se non si ritenga assolutamente necessario rivedere tale decisione mantenendo l'attività del pattugliamento navale con base nel suddetto porto.
(4-01977)

...

ECONOMIA E FINANZE

Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere - premesso che:
la banca d'affari Lehman Brothers ha avviato, il 15 settembre 2008, le procedure di amministrazione controllata in base all'articolo 11 della legge fallimentare statunitense;
l'esposizione totale del sistema finanziari italiano rispetto al crack Lehman ammonterebbe, secondo quanto dichiarato dal Governatore di Bankitalia Draghi, ad alcuni miliardi di euro (da quattro a cinque) di cui circa 1,8 miliardi (dichiarazione del Sottosegretario alla Camera) collocati presso centinaia di migliaia di singoli risparmiatori (circa 40.000);
alcune banche italiane, a seguito del crack Lehman, hanno assunto iniziative per tutelare i propri clienti;
i credit default swap (CDS) sono particolari contratti derivati, accessibili solo ai grandi operatori finanziari, e funzionano più o meno come le polizze assicurative in quanto, pagando un «premio» a una controparte, un investitore può assicurarsi contro l'insolvenza (default) di qualunque emittente;
il 21 ottobre 2008, un numero molto elevato di istituzioni finanziarie di tutto il mondo, circa 358, sono intervenute al «maxi-regolamento dei conti» sui CDS di Lehman Brothers;
gran parte dei CDS su Lehman (ammontavano a 400 miliardi di dollari in totale) si sono annullati l'uno con l'altro e pertanto è stato liquidato soltanto il «saldo» netto che, nel caso di specie, è stato pari a circa 6-8 miliardi di dollari;
fra le istituzioni che hanno partecipato all'operazione, assicurazioni come Aig, fondi come Artadis Barracuda, banche come Abn Amro o fondi pensione come quello di General Electric; vi sono anche alcune banche italiane come Intesa Sanpaolo, Montepaschi, Banca Intermobiliare e UniCredit -:
se, anche per il tramite del CICR (Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio), al Governo risulti quali banche italiane e per quali importi siano intervenute per tutelare i propri risparmiatori rimasti esposti al fallimento della banca d'affari Lehman Brothers nonché quali banche italiane e per quali importi siano intervenute nell'operazione di regolazione relativa ai CDS Lehman; in altre parole quali Banche abbiano lucrato sul fallimento Lehman Brothers, ignorando la condizione dei propri risparmiatori che nelle stesse ore vedevano svanire i loro risparmi;

se, ferma restando l'autonomia della Banca d'Italia, non si ritenga opportuno assumere iniziative normative aventi l'effetto di sanzionare le banche che hanno venduto obbligazioni Lehman ad operatori non qualificati oltre gli importi previsti dalla legge;
se non si ritenga opportuno, anche a seguito delle iniziative del Governo volte a tutelare la solidità del sistema bancario italiano, fare in modo che quelle banche, che dal default di Lehman dovessero averne ricevuto un guadagno, intervengano a tutela dei propri risparmiatori esposti al crack della banca statunitense qualora non avessero già provveduto a farlo.
(2-00263)
«Boccia, Ginefra, Letta, Mosca, Marantelli, Gatti, Mazzarella, Marchi, Capano, Sbrollini, Ferranti, Samperi, Strizzolo, Vaccaro, Dal Moro, D'Antoni, Rubinato, De Micheli, Fluvi, Ria, Carella, Causi, Concia, Baretta, Genovese, Iannuzzi, Graziano, Bordo, Grassi, Gaglione, Boccuzzi, Garavini».

Interrogazioni a risposta in Commissione:

CONTENTO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
risulta all'interrogante che, in occasione della restituzione di quote indebite afferenti a tributi locali, come ad esempio la tassa di smaltimento dei rifiuti, gli agenti della riscossione non provvedano al rimborso integrale dell'importo indebitamente trattenuto, ma compensino parzialmente il costo dell'imposta di bollo da apporre sulla quietanza all'atto del pagamento;
in altre parole, a fronte di un importo da restituire pari a 100 euro, all'avente diritto vengono restituiti 98,19 euro, mentre l'importo della marca, pari a 1,81 euro, viene addebitato a quest'ultimo;
appare davvero singolare che qualora, come nel caso prospettato, al contribuente siano stati trattenuti importi superiori a quelli dovuti e ciò non certo per causa al medesimo addebitabile, la restituzione chiesta all'avente diritto non comporti la restituzione integrale, ma quella risultante al netto dell'addebito della marca da bollo apposta sulla quietanza, la quale non può che essere effettuata nell'interesse dell'agente della riscossione, sul quale dovrebbe gravare anche l'onere relativo;
diversamente, il contribuente verrebbe danneggiato due volte:
prima all'atto dell'indebito trattenimento di importi superiori a quelli dovuti e poi all'atto della restituzione dell'importo trattenuto in eccedenza -:
se ritenga conforme ai princìpi e alle norme vigenti la prassi applicata, nei casi denunciati, dall'agente della riscossione e, in caso affermativo, quali iniziative intenda assumere per evitare ai contribuenti, cui è dovuta la restituzione di somme indebitamente trattenute, la beffa dell'addebito dell'imposta relativa alla marca da bollo sulla quietanza anche, se del caso, non rendendola obbligatoria ovvero sostituendola con la mera registrazione contabile.
(5-00821)

GNECCHI, DAMIANO, BELLANOVA, BERRETTA, BOBBA, BOCCUZZI, CODURELLI, GATTI, LETTA, MADIA, MATTESINI, MIGLIOLI, MOSCA, RAMPI, SANTAGATA e SCHIRRU. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
i dati forniti dall'INPS - poco prima di Capodanno - hanno evidenziato che sono state attivate 330.000 social card, rispetto alle 520.000 domande ricevute, 140.000 sono state respinte, mentre 50.000 devono essere ancora esaminate, a fronte dei dati del Governo che aveva previsto circa 1,3 milioni di aventi diritto;

notizie stampa riportano che su 330.000 card effettivamente distribuite finora, solo 200.000 sarebbero state in realtà attivate, le rimanenti 100.000 sarebbero state bloccate successivamente alla prima autorizzazione, in attesa della verifica per accertamento dei requisiti da parte dell'INPS. Inoltre, nel 40 per cento dei casi, la card, presentata alle casse dei supermercati, è stata respinta per ragioni non meglio specificate relative ad una «intempestiva ricarica»: le responsabilità di tale disguido non sono al momento chiare, ma l'unica certezza è il disagio provato dagli interessati;
migliaia di persone rischiano di perdere il bonus di 120 euro, rappresentato dalla ricarica iniziale, che riguarda i mesi di ottobre, novembre e dicembre 2008, poiché, una volta superato il limite del 31 dicembre 2008, si perderà tale somma teoricamente maturata, in assenza di una specifica proroga dei termini;
patronati, CAAF, poste e Inps hanno dichiarato che ci si trova di fronte ad un meccanismo inutilmente complicato: infatti, chi pensa di aver diritto alla card, la ottiene assieme al pin (il codice personale per usarla, tipo bancomat) direttamente alle Poste, ma successivamente la pratica viene inviata all'Inps che decide se il richiedente abbia diritto o meno alla ricarica. In questo modo si genera la prima illusione, in persone bisognose al punto da chiedere un aiuto da 40 euro al mese, che hanno in tasca card e pin ma non sanno di non aver ancora «conquistato» alcun diritto, cosa che scopriranno solo, più o meno amaramente, non appena si recano alla cassa di un supermercato, con grande imbarazzo loro e del personale dei supermercati -:
quante social card siano state effettivamente distribuite, e quanti siano effettivamente gli aventi diritto le cui richieste sono già state verificate dall'INPS nel complesso e con riferimento alle singole regioni e Province autonome;
quanti fossero gli aventi diritto inizialmente stimati dal Governo, che avrebbero dovuto beneficiare della social card;
a quanto ammontino le richieste, relativamente alla social card, che sono state respinte per mancanza di requisiti;
quanti caaf o patronati abbiano collaborato all'operazione di informazione e richiesta della social card;
quante social card siano state consegnate e quante siano state effettivamente attivate al 31 dicembre 2008;
quanti siano gli esercizi convenzionati sul territorio nazionale;
se non ritenga, a fronte delle difficoltà della complessa procedura per ottenere la social card, di trovare ogni strumento utile, per chiarire ai potenziali aventi titolo, che ancora non hanno potuto, per ragioni esposte, utilizzare la carta ovvero non hanno ancora presentato domanda entro il 31 dicembre 2008, se verrà loro riconosciuto il credito di 120 euro relativo ai mesi di ottobre, novembre, dicembre 2008.
(5-00824)

Interrogazione a risposta scritta:

TOMMASO FOTI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
la legge 27 luglio 2000, n. 212, nota come «Statuto del contribuente», prevede, all'articolo 1, comma 4, che «gli enti locali provvedono, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, ad adeguare i rispettivi statuti e gli atti normativi da essi emanati ai principi dettati dalla presente legge»;
i Consorzi di bonifica rientrano fra gli enti locali;
i Consorzi di bonifica applicano ai propri consorziati, fra l'altro godendo del privilegio dell'emissione dei ruoli, specifici contributi, dalla giurisprudenza ritenuti assimilabili ai tributi -:
se i Consorzi di bonifica abbiano provveduto agli adeguamenti previsti dallo Statuto del contribuente e, nel caso di adeguamento mancato o parziale, quali

iniziative intenda assumere affinché i Consorzi medesimi rispettino la citata previsione legislativa.
(4-01978)

...

GIUSTIZIA

Interrogazione a risposta in Commissione:

NICOLA MOLTENI.- Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
per unanime riconoscimento, le intercettazioni rappresentano uno strumento strategico nella lotta alle forme più gravi di criminalità, in particolar modo nella lotta al crimine organizzato, ai grandi traffici illegali, al terrorismo e ai reati inerenti la pubblica amministrazione;
la necessità di garantire una efficace repressione degli illeciti penali deve essere adeguatamente bilanciata dalla protezione dei diritti individuali di rispetto della privacy, soprattutto in conseguenza del ricorso smodato a questo strumento di indagine cui si è assistito nel corso degli anni;
l'utilizzo, talvolta disinvolto, di questo strumento di indagine comporta una spesa elevatissima per il Dicastero della Giustizia che, secondo dati riferiti all'anno 2007, ammonta ad oltre 224 milioni di euro;
tali risultati di spesa, tuttavia, rappresentano anche il risultato di una gestione delle risorse poco razionale, concorrente sia con costi dei contratti di noleggio degli apparecchi enormemente differenziati da sede a sede, da procura a procura, accompagnati da relativa guerra di cifre finita sulle prime pagine dei giornali, sia con tariffe troppo elevate praticate dai gestori di telefonia obbligati per legge a fornire la prestazione, sia per un uso talvolta disinvolto delle procure medesime nell'utilizzo di tali mezzi investigativi;
è auspicabile che per il futuro si provveda in modo definitivo a controllare, contenere e recuperare i costi eccessivi gravanti sull'erario, e a tal proposito appaiono incoraggianti e positive le proposte avanzate dal Ministro Alfano, mentre per il presente è assolutamente necessario provvedere a saldare il debito che il ministero ha accumulato nei confronti delle ditte fornitrici degli apparati destinati alle intercettazioni telefoniche e ambientali;
le tre aziende più importanti erogatrici dei servizi, rispettivamente SIO spa, RCS spa, AREA spa, si trovano in Lombardia, in particolare nel territorio comasco e nella città di Cantù;
tali aziende inoltre rappresentano una risorsa non indifferente per i livelli occupazionali che garantiscono al territorio e al conseguente indotto, dato che da sole gestiscono oltre il 70 per cento del sistema delle intercettazioni telefoniche;
il credito, pari a circa 140 milioni di euro, che tali società vantano nei confronti dello Stato sta divenendo di fatto non più sostenibile e rischia di comprometterne la sopravvivenza stessa, con evidenti riflessi negativi sulla funzione esercitata e sul piano occupazionale;
a tal proposito la Fim Cisl di Como si è prontamente attivata a tutela dei lavoratori manifestando apprezzamento per il preliminare incontro avuto con il Ministro Alfano ma al contempo ritiene necessaria l'istituzione di un tavolo istituzionale in sede Ministeriale per addivenire alla determinazione delle soluzioni auspicate;
la paventata evenienza, subito rientrata, di interruzione del servizio avrebbe avuto l'immediata conseguenza di compromettere numerose indagini in corso anche contro la criminalità organizzata;
nei giorni scorsi il Ministro Alfano si è prontamente attivato disponendo la convocazione urgente delle ditte che, con senso di responsabilità, hanno garantito la prosecuzione del servizio, nonostante il timore di crisi finanziaria; a questo punto,

diviene prioritario procedere alla analisi e alla rilevazione del debito pregresso alfine di saldarlo definitivamente, onde garantire in via prioritaria la continuità del servizio in un momento di forte impegno nella lotta alla criminalità -:
quali siano le decisioni assunte dal Ministro riguardo il debito pregresso nei confronti delle tre società, nonché le prospettive future al fine di garantire in via prioritaria, la continuità del servizio;
se il Ministro intenda a breve convocare un ulteriore tavolo istituzionale con le imprese al fine di individuare le soluzioni necessarie per ovviare alla situazione debitoria della pubblica amministrazione;
entro quanto tempo si prevede la costituzione e l'attivazione di un sistema unico delle intercettazioni, la centralizzazione degli appalti, l'individuazione di un tariffario nazionale al fine di razionalizzare e uniformare i prezzi e di una unità di monitoraggio per le spese relative alle intercettazioni in grado di fornire i dati essenziali sull'andamento delle spese presso ogni Procura della Repubblica;
se il Ministro ritiene sussistere in capo ad alcune Procure e in caso affermativo quali un deficit di negoziato e una scarsa capacità di trattativa con le aziende erogatrici dei servizi tale da aver determinato in questi anni un esasperato innalzamento dei costi ormai divenuti insostenibili per la pubblica amministrazione.
(5-00820)

...

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interpellanza:

Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere - premesso che:
l'eccezionale ondata di maltempo che ha colpito tutto il territorio del crinale dell'Appennino Reggiano ha fatto emergere tutte le sofferenze infrastrutturali e le criticità del territorio locale;
in particolare sono riscontrabili danni sia sull'ambiente, che sulla viabilità principale della Strada Statale 63 che collega la provincia di Reggio Emilia alla Toscana e alla Liguria;
risulterebbe, infatti, che il maggior punto di criticità si sia manifestato (causa la mancata manutenzione della viabilità e del territorio) al Km 43,70 in località Piagneto di Collagna, dove si è sviluppato un movimento franoso che impedisce per almeno 200 metri il transito su due corsie degli autoveicoli verso il passo del Cerreto. Di conseguenza, risultano isolate le frazioni di Cerreto Alpi e la stazione turistica di Cerreto laghi;
si è a conoscenza di un intervento parziale sul luogo che dovrebbe riattivare il vecchio tracciato a tornanti della strada statale 63, ma tale intervento risulta di difficile esecuzione e non garantirà in regime di sicurezza il traffico esistente;
inoltre, risulterebbe anche che i tecnici della Regione Emilia-Romagna abbiano, a seguito dei rilievi sul luogo, stabilito che la viabilità danneggiata dal movimento franoso non potrà essere ripristinata prima di dodici mesi;
questi elementi denotano un evidente stato di emergenza ambientale che investe l'intero territorio appenninico del Crinale -:
se il Ministro interrogato intenda intervenire con urgenza nei confronti dell'ANAS per definire accanto alle modalità di quantificazione degli interventi immediati le forme di finanziamento necessarie a risolvere la grave situazione di dissesto ambientale, motivo e causa del peggioramento delle condizioni di mobilità oltre che di vita di un intero territorio montano collocato all'interno del parco nazionale tosco-emiliano.
(2-00262)«Libè».

Interrogazione a risposta scritta:

MARCHI e CASTAGNETTI. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
in data 5 dicembre 2008, si è verificato, in provincia di Reggio Emilia, il cedimento completo della sede della strada statale strada statale 63, valico del Cerreto, nel comune di Collagna, per una lunghezza di circa 90 metri;
la distruzione della strada ha provocato l'isolamento delle frazioni di Cerreto Alpi e della stazione sciistica di Cerreto Laghi dal comune capoluogo di Collagna e dal restante territorio della provincia di Reggio Emilia, comportando disagi pesanti per la fruizione di servizi primari quali quello sanitario e scolastico;
il fenomeno franoso si è verificato all'interno di un dissesto molto più ampio che coinvolge l'intero versante su cui si colloca anche l'abitato di Piagneto e che si estende fino al sottostante torrente Biola;
il danno e la gravità della frana sono tali da non consentire un ripristino della strada statale strada statale 63 in tempi brevi;
per ripristinare i collegamenti si è reso necessario prevedere un percorso alternativo in corrispondenza di un vecchio tracciato attraverso un efficace intervento coordinato tra i Servizi difesa del suolo e protezione civile della provincia di Reggio Emilia e del dipartimento ANAS di Bologna e la costante presenza del comune di Collagna, insieme alla Comunità montana e all'Unione dei comuni;
il ripristino del tratto stradale comporta un consolidamento generale del versante essendo collocato in un'area classificata nella carta pai-inventario del dissesto, come frana attiva;
il non intervenire immediatamente sulla frana vorrebbe dire consentire l'ampliamento del movimento franoso, fino a coinvolgere l'area a monte del dissesto;
il non iniziare da subito il monitoraggio comporterebbe un prolungamento dei tempi di intervento, con conseguente pregiudizio che andrebbe a danneggiare sia il tessuto sociale che le attività economiche del territorio;
l'asse viario interrotto ha valenza nazionale, rappresentando uno dei principali assi di collegamento viario tra la regione Emilia-Romagna e la regione Toscana -:
quali iniziative intendano adottare per consentire il consolidamento dell'area interessata dalla frana nei pressi del km 43 della strada statale strada statale 63 valico del Cerreto;
quali siano i tempi previsti per gli interventi di consolidamento della predetta frana e per il pieno ripristino della viabilità sulla strada statale 63 valico del Cerreto;
con quali risorse intendano provvedere ai predetti lavori di consolidamento della frana e alla riapertura della strada statale 63.
(4-01981)

...

INTERNO

Interrogazioni a risposta scritta:

PINI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nel Comune di Rimini, in Via Islanda, risulta tuttora esistere un campo rom e sinti le cui condizioni costituiscono motivo di crescente allarme sociale, anche a causa delle precarie condizioni igieniche;
in particolare, il predetto campo risulta possedere fogne a cielo aperto, collegamenti idrici ed elettrici non a norma e allacciamenti volanti di dubbia liceità;

è stato altresì riscontrato l'uso improprio del greto di un vicino corso d'acqua, da parte dei residenti nel predetto campo e nelle sue adiacenze, anche per espletare i propri bisogni fisiologici;
del caso si è occupata anche la stampa locale -:
se il Ministro sia stato portato a conoscenza della situazione da parte del locale Ufficio territoriale di Governo;
quali siano i motivi per i quali non siano state applicate le norme varate dall'attuale Governo in materia da parte delle autorità locali e della amministrazione comunale di Rimini con particolare riferimento al degrado di natura igienico-sanitaria;
quale sia l'opinione del Ministro sulla situazione generalizzata nella premessa e cosa impedisca di procedere allo sgombero del campo di Via Islanda.
(4-01979)

COMMERCIO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
oramai da alcuni anni la stampa sportiva e quella nazionale ospitano notizie, articoli ed interviste poco chiari sui presunti tafferugli del dopo-partita che hanno visto protagoniste le squadre del «Catania calcio» e della «A.S. Roma», rischiando così di invelenire ed esagitare il clima che dovrebbe, invece, normalmente respirarsi attorno ad una competizione sportiva;
i fatti, più volte tornati alla ribalta giornalistica, concernono una serie di episodi, accaduti negli ultimi anni tra i quali quello del 19 novembre 2006, in occasione dell'incontro Roma-Catania, quello del 18 maggio 2008, prima dell'inizio della partita Catania-Roma svoltasi; nello stadio «Massimino», e quello, ultimo in ordine di tempo, accaduto il 21 dicembre 2008, a conclusione dell'incontro Catania-Roma, nel corso del quale, secondo quanto riportato da organi di informazione, al termine della gara, centinaia di sostenitori della squadra catanese avrebbero invaso il terreno di giuoco e gli spogliatoi, ed insieme ad alcuni steward, avrebbero rivolto espressioni ingiuriose nei confronti dei dirigenti dei calciatori della squadra avversaria;
con riferimento a quest'ultimo episodio, il 23 dicembre 2008, il giudice sportivo ha inflitto con «diffida alla società catanese un'ammenda pari a 15 mila euro alla quale ha fatto seguito l'avvio di un'indagine conoscitiva da parte dei procuratore federale Stefano Palazzi che dovrà accertare nello specifico come sia stato organizzato nello stadio «Massimino» di Catania il servizio d'ordine degli steward e come sia stato gestito l'accesso delle persone al recinto di gioco. Nello stesso contesto di indagine, la società catanese è stata deferita in relazione ai fatti del 18 maggio 2008, e per i quali verranno giudicate le condotte poste in essere da parte dei sostenitori della società catanese nonchè degli steward nei confronti di giornalisti e di tesserati della Roma;
l'evolversi e la dinamica d' tutti i fatti sopra esposti sono a tutt'oggi oggetto di forum e di vari blog che abitano la rete internet e che non contribuiscono purtroppo a sedare la rivalità tra le due tifoserie;
risulta all'interrogante che con riferimento agli episodi avvenuti nel dopopartita di Catania-Roma del 21 dicembre 2008, non si sia evidenziato da parte di quanti hanno diretto l'ordine pubblico alcun episodio di violenza o intolleranza proveniente dalla tifoseria catanese -:
quali siano, alla luce delle suddette premesse, anche al fine di sedare tutte le eventuali e future turbative generate dalla scarsa conoscenza dei fatti, gli elementi e gli eventuali esiti di indagine in possesso del ministro interrogato atti ad accertare la precisa dinamica dei fatti verificatisi prima, durante e dopo l'incontro del 18 maggio 2008 nelle aree di competenza della società «Catania Calcio»;
cosa risulti al ministro interrogato essere accaduto la domenica del 21 dicembre

2008, prima, durante e dopo il confronto Catania-Roma, e di quali elementi certi lo stesso disponga anche al fine di fare piena luce su eventuali responsabilità dirette o indirette rispetto all'evento.
(4-01982)

BRATTI e FRANCESCHINI. - Al Ministro dell'interno, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
il social network «Facebook» rappresenta una delle realtà di comunicazione virtuale in maggior espansione in Italia e nel mondo;
questo tipo di comunicazione consente a diversi soggetti, singoli ed organizzati, di promuovere iniziative e mantenere contatti;
è uno strumento di comunicazione utilizzato moltissimo dalle giovani generazioni;
in questi mesi sono sorti diversi gruppi virtuali a sostegno di criminali mafiosi già condannati e per i quali la giustizia ha già espresso verdetti inequivocabili nelle sedi competenti;
all'interno di questi gruppi la discussione è volta a difendere o sostenere il tipo di comportamento che ha portato alla condanna di quelle persone;
è dovere di tutte le istituzioni promuovere educazione alla legalità ed al rispetto della giustizia;
appare agli interroganti necessaria la tempestiva chiusura di queste pagine web, al fine di combattere anche tramite tali strumenti ogni forma di criminalità organizzata, considerato oltretutto che, oltre alla possibile apologia di reato, appare anche ipotizzabile l'utilizzo di facebook da parte di alcuni soggetti per veicolare messaggi illeciti: -:
se il Governo non intenda adottare ogni iniziativa di sua competenza al fine di combattere ogni forma di sostegno alla criminalità organizzata, e in particolare al fine di pervenire, anche tramite l'attività della polizia postale e delle comunicazioni, alla rimozione delle pagine web indicate in premessa.
(4-01985)

GARAGNANI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la Procura della Repubblica di Bologna ha archiviato sulla base di un'informativa della Digos, stando a quanto riportato dai quotidiani locali (Carlino, Corriere, Repubblica), raccogliendo elementi anche presso la locale questura, il fascicolo concernente la manifestazione promossa sabato 3 gennaio 2008 da settori della sinistra e dell'estremismo mussulmano per le vittime di Gaza che è sfociata nella distruzione di bandiere dello Stato di Israele e nella preghiera rivolta verso la Mecca, in piazza Maggiore davanti la Basilica di San Petronio, fatto quest'ultimo avvenuto senza il preavviso di tre giorni previsto dal testo unico delle leggi di pubblica sicurezza;
l'interrogante rileva per l'ennesima volta l'anomalia di provvedimenti giudiziari che vanificano la certezza del diritto di fronte a comportamenti oggettivamente illeciti che ingenerano sfiducia nell'opinione pubblica verso l'operato della magistratura -:
se il Governo intenda, pur nella comprensione della difficile situazione in cui si trova ad operare l'autorità preposta alla sicurezza dei cittadini, sicurezza che deve essere però tutelata con la rigorosa applicazione della legge nei confronti di chi delinque, verificare il comportamento della questura di Bologna ad avviso dell'interrogante stranamente tollerante in questa vicenda;
se siano stati prodotti presso il Ministero elementi informativi da parte della competente autorità di pubblica sicurezza.
(4-01986)

ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA

Interrogazione a risposta scritta:

RAMPELLI. - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
il Dirigente delle istituzioni scolastiche, secondo quanto stabilito dall'articolo 25, comma 5, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, può nello svolgimento delle proprie funzioni organizzative ed amministrative «avvalersi di docenti da lui individuati, ai quali possono essere delegati specifici compiti»;
l'articolo 7 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, al comma 2, lettera h), ha introdotto la figura dei «docenti incaricati di Collaborare col Direttore Didattico o col Preside» e stabilisce che questi ultimi vengano eletti dal Collegio dei docenti in numero di uno per le scuole fino a 200 alunni, di due nelle scuole fino a 500, di tre nelle scuole fino a 900 alunni e di quattro nelle scuole con più di 900 alunni; soltanto nel caso in cui si verifichi l'assenza o l'impedimento del Direttore, didattico o Preside, uno degli eletti lo sostituisce;
con l'entrata in vigore ed in applicazione del Contratto collettivo nazionale del comparto scuola (Ccnl) 1995-1997, i Dirigenti scolastici hanno potuto individuare docenti a collaborare con loro e, conseguentemente, i docenti individuati per specifiche qualsivoglia funzioni, anche per quelle attività decise dal Collegio dei docenti, hanno potuto svolgere la loro funzione di collaboratore del Preside o Dirigente scolastico al pari di quelli eletti dal Collegio dei docenti;
successivamente, in applicazione dell'articolo 19 del Ccnl-Scuola 1998-2001, comma 4, il Capo d'istituto acquisisce ulteriormente la capacità di «avvalersi, nello svolgimento delle proprie funzioni organizzative e gestionali, della collaborazione di docenti da lui individuati sulla base della normativa vigente; la scelta è effettuata, ferma restando la natura fiduciaria dell'incarico correlata alla responsabilità sugli esiti dell'incarico stesso, secondo criteri di efficienza ed efficacia nel servizio scolastico»;
da quanto sopra esposto, si evince che coesistevano - fino all'introduzione dell'autonomia scolastica ad opera dell'articolo 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59, due figure distinte ma complementari di collaboratore del Preside o Dirigente scolastico: l'una eletta direttamente dal Collegio dei docenti (decreto legislativo 297 del 1994, articolo 7, comma 2, lettera h), l'altra, invece, individuata direttamente dal Preside o Dirigente, scolastico, il quale, anche ai sensi dell'articolo 25, comma 5, del decreto legislativo 30 marzo 2001 n. 165, può delegare al collaboratore «specifici compiti» (qualsivoglia specifiche attività), anche quelle attività decise dal Collegio dei docenti (decreto legislativo 297 del 1994, articolo 7, comma 2, lettera b) ed in funzione della specifica introduzione dell'area della dirigenza scolastica nell'ambito del comparto scuola (Ccnl-Scuola 1995-1997, articolo 32);
alcuni docenti individuati direttamente dal Preside o Dirigente scolastico a collaborare con lo stesso per specifiche funzioni, anche per quelle attività decise dal Collegio dei docenti, non avrebbero avuto riconosciuto il sopra richiamato servizio nei concorsi a titoli nei quali veniva richiesta l'esperienza di collaborazione con il Preside o Dirigente scolastico, senza alcuna ulteriore specifica, poiché non sarebbero stati ritenuti in possesso dei necessari requisiti da parte di alcuni Uffici scolastici periferici del competente Ministero della pubblica, istruzione, mentre lo stesso servizio - nei concorsi di pre-selezione a titoli per Dirigenti scolastici, alla voce: «Per ogni anno di Collaboratore del Dirigente Scolastico», senza alcuna ulteriore specifica - sarebbe stato valutato positivamente da altri Uffici scolastici periferici sempre dello stesso Miur;
il Tar Lazio ha ritenuto legittima (anche in assenza di una specifica disposizione legislativa) l'introduzione attraverso decreto Ministeriale di norme transitorie

dirette a disciplinare il passaggio dalla vecchia alla nuova normativa contenuta in regolamento ministeriale emanato su espressa previsione legislativa con la sentenza 24 settembre 1991, n. 1169;
il Consiglio di Stato con il parere del 26 luglio 2000, n. 1021, delle due figure sopra menzionate di Collaboratore del Preside o Dirigente scolastico ha dichiarato preminente, sul piano logico e sistematico, quella del Collaboratore individuato dal Preside o Dirigente scolastico, in quanto di natura fiduciaria -:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza di tutto quanto sopra esposto e se, eventualmente, ritenga opportuno intraprendere iniziative volte a definire il ruolo e la natura della figura professionale del Collaboratore del Preside o Dirigente, scolastico, anche attraverso l'emanazione di una apposita circolare ministeriale, al fine di uniformare, nei concorsi a titoli per il personale docente, la corretta valutazione da parte degli Uffici scolastici periferici del Miur relativamente alla figura del Collaboratore del Preside o Dirigente scolastico di cui al Ccnl-Scuola 1995-1997 e all'articolo 25, comma 5, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n 165.
(4-01975)

...

LAVORO, SALUTE E POLITICHE SOCIALI

Interrogazione a risposta orale:

ANNA TERESA FORMISANO. - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
dall'indagine svolta dal Dipartimento di epidemiologia della ASL Roma e per conto della Regione Lazio nel 2008 sono stati rilevati valori di beta-esaclorocicloesano (più brevemente beta-hcg) nel sangue dei cittadini residenti nelle zone limitrofe al fiume Sacco, tra Colleferro e il nord della Ciociaria;
in passato non era mai stata riscontrata, dopo un disastro ambientale comparabile con quello del fiume Sacco, una simile concentrazione ematica di sostanze tossiche;
lo stato di emergenza per la valle del Sacco era già stato dichiarato nel marzo dei 2005, quando a seguito di risultati analitici di campioni di latte crudo di un'azienda agricola erano stati evidenziati livelli di beta-esaclorocicloesano, di gran lunga superiori ai limiti di legge per la matrice in esame;
l'analisi di mortalità condotta su due aree di cui una a rischio inquinamento (Colleferro, Segni, Gavignano) e l'altra a minor rischio, ha evidenziato per la prima area un eccesso di ricoveri per diverse forme tumorali rispetto al Lazio -:
quali iniziative urgenti siano previste a salvaguardia della tutela della salute dei residenti lungo il fiume Sacco e se non sia il caso di considerare un incremento dei fondi stanziati a sostegno di analisi e cure per le persone contaminate, dal momento che i fondi precedentemente stanziati per l'indagine epidemiologica sono finiti e non si hanno certezze sulla possibilità di poter continuare li studi iniziati.
(3-00301)

Interrogazione a risposta scritta:

MANCUSO. - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. - Per sapere - premesso che:
i Ministeri interrogati nominano propri rappresentanti nella Commissione tecnica centrale dell'Ente nazionale per la cinofilia italiana che ha il compito di «studiare e determinare i criteri per il miglioramento dei cani di razza, gli indirizzi di selezione e proporre eventuali modifiche al Disciplinare del Libro genealogico del cane di razza»;

lo scorso 17 dicembre il Comitato bioetica per la veterinaria ha diffuso nel corso di un convegno patrocinato dal Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, un documento sul caso delle razze canine sofferenti che definisce frutto di un vero e proprio «maltrattamento genetico», formulando alcune richieste fra le quali quelle di «definire un limite di tempo entro cui interrompere la produzione di cuccioli di razze o di linee di sangue per cui non si sia raggiunto un adeguato livello di sicurezza nei confronti della probabilità di rischio di alterazioni fisiche» e che, nel frattempo, «al momento della cessione, i cuccioli delle razze ad alto rischio di malformazioni siano accompagnati da note che spieghino le caratteristiche della razza in relazione ai possibili stati di malessere o disagio che si potranno presentare in quell'animale» -:
quali iniziative intendano intraprendere, ognuno per quanto di competenza, per porre fine al maltrattamento genetico delle razze canine sofferenti.
(4-01980)

...

POLITICHE AGRICOLE, ALIMENTARI E FORESTALI

Interrogazione a risposta in Commissione:

TOMMASO FOTI. - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. - Per sapere:
quale sia con riferimento all'interrogazione a risposta in Commissione 5-00643 presentata il 24 novembre 2008 e alla quale è stata fornita risposta il 4 dicembre 2008, il numero preciso delle cause pendenti in tema di contributi di bonifica, all'uopo anche interpellando i Consorzi di bonifica e l'Associazione nazionale che li raggruppa;
quale sia altresì, l'importo delle spese sostenute dai Consorzi e dall'Associazione nazionale per il contenzioso sulla contribuenza, posto che nella citata risposta si afferma non essersi determinati costi aggiuntivi, laddove (ed è solo un esempio) il Consorzio di bonifica bacini Tidone Trebbia risulta avere assunto un avvocato proprio per tutelare l'Ente dai ricorsi avviati e avere affidato, successivamente, la difesa ad un legale esterno.
(5-00822)

...

SVILUPPO ECONOMICO

Interrogazione a risposta in Commissione:

TOMMASO FOTI. - Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
la situazione dei recapiti della corrispondenza solleva vive proteste dagli utenti, come emerge tangibilmente dalle lettere di protesta che ripetutamente appaiono sui giornali, da specifici articoli sulla stampa quotidiana (si vedano recenti articoli sul quotidiano Il Tempo su disservizi nella Capitale) e dalla giornaliera esperienza dell'interrogante (familiari, amici e conoscenti compresi);
particolarmente gravi si presentano i ritardi nel recapito delle stampe, cominciando dal medesimo quotidiano dello Stato, la Gazzetta Ufficiale, per la quale si denunciano recapiti con ritardi ampiamente superiori alla settimana, anche nella stessa Roma;
le Poste Italiane S.p.A. dichiarano invece, sorprendentemente, di rispettare i tempi d'inoltro previsti dalla «carta di qualità» -:
se non ritenga di effettuare rigorosi controlli sui tempi di recapito della

corrispondenza, segnatamente della stampa così quotidiana come periodica, per richia mare le Poste Italiane ad ottemperare al primario compito istituzionale, che è quello di far giungere la posta ai destinatari e solo in via residuale può essere lo svolgimento di attività assicurativa o bancaria o finanziaria.
(5-00823)

...

Trasformazione di un documento del sindacato ispettivo.

Il seguente documento è stato così trasformato su richiesta del presentatore: interrogazione a risposta orale Nicola Molteni n. 3-00274 del 5 dicembre 2008 in interrogazione a risposta in Commissione n. 5-00820.