XVI LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di lunedì 15 giugno 2009

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 15 giugno 2009.

Albonetti, Alessandri, Angelino Alfano, Aprea, Berlusconi, Bonaiuti, Bossi, Brambilla, Brunetta, Buttiglione, Carfagna, Casero, Cicchitto, Colucci, Cosentino, Cossiga, Cota, Craxi, Crimi, Crosetto, Fitto, Gelmini, Gibelli, Alberto Giorgetti, Giro, La Malfa, La Russa, Mantovano, Mariani, Maroni, Martini, Meloni, Menia, Miccichè, Migliavacca, Motta, Leoluca Orlando, Arturo Maria Luigi Parisi, Prestigiacomo, Roccella, Romani, Ronchi, Rotondi, Saglia, Soro, Stefani, Tortoli, Tremonti, Urso, Vegas, Vito, Volontè.

Annunzio di proposte di legge.

In data 11 giugno 2009 è stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di legge d'iniziativa del deputato:
GARAVINI: «Modifiche al codice di procedura penale e altre disposizioni concernenti l'istituzione di squadre investigative comuni sovranazionali, in attuazione della decisione quadro 2002/465/GAI del Consiglio, del 13 giugno 2002» (2506).

In data 12 giugno 2009 è stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di legge d'iniziativa del deputato:
PALOMBA: «Modifiche alla legge 24 gennaio 1979, n. 18, concernente l'elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia, volte all'individuazione delle circoscrizioni elettorali su base regionale» (2507).

Saranno stampate e distribuite.

Adesione di deputati a proposte di legge.

La proposta di legge PORCU ed altri: «Disposizioni sulle associazioni di tutela delle persone disabili» (1732) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Garofalo.

La proposta di legge RAZZI ed altri: «Disciplina dell'attività professionale di costruttore edile nel settore privato» (2398) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Touadi.

Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente.

A norma del comma 1 dell'articolo 72 del regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:

I Commissione (Affari costituzionali):
CERONI: «Modifiche al testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, in materia di abolizione del turno di ballottaggio nelle elezioni del sindaco nei comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti, di attribuzione dei seggi e di incompatibilità tra le cariche di consigliere comunale o provinciale e di assessore nelle rispettive giunte» (1906);
TOGNI: «Distacco del comune di Carema dalla regione Piemonte e sua aggregazione alla regione Valle d'Aosta, ai sensi dell'articolo 132, secondo comma, della Costituzione» (1997) Parere delle Commissioni V e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE MUSSOLINI ed altri: «Modifica all'articolo 1 della Costituzione, concernente il riconoscimento delle radici cristiane della civiltà italiana» (2457).

II Commissione (Giustizia):
BINDI: «Modifiche al codice civile e altre disposizioni in materia di cognome dei coniugi e dei figli» (1712) Parere della I Commissione;
MANNUCCI: «Modifica all'articolo 574 del codice penale in materia di sottrazione di persone incapaci» (1716) Parere delle Commissioni I e XII.

IV Commissione (Difesa):
PIONATI: «Interpretazione autentica dell'articolo 1 del decreto-legge 29 novembre 1996, n. 606, e dell'articolo 1, commi 178, 179 e 180, della legge 23 dicembre 1996, n. 662, in materia di collocamento in ausiliaria del personale militare» (1796) Parere delle Commissioni I, V e XI (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, relativamente alle disposizioni in materia previdenziale).

VI Commissione (Finanze):
CICU: «Disposizioni per l'attuazione e l'operatività delle zone franche previste dal decreto legislativo 10 marzo 1998, n. 75, nel territorio della regione autonoma della Sardegna» (1618) Parere delle Commissioni I, V, IX, X, XIII, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
BORGHESI ed altri: «Disposizioni per il contrasto dell'elusione e dell'evasione fiscale» (2407) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, VIII, X, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

XI Commissione (Lavoro):
GRIMOLDI e ALLASIA: «Modifiche all'articolo 11 del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, concernente le deduzioni agli effetti dell'imposta regionale sulle attività produttive, e all'articolo 5 della legge 8 marzo 2000, n. 53, concernente i congedi per la formazione, in favore dei lavoratori studenti» (1337) Parere delle Commissioni I, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), VII e X;
GIULIO MARINI: «Modifica all'articolo 19 della legge 29 dicembre 1993, n. 580, in materia di ordinamento del personale delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura» (1916) Parere delle Commissioni I, V e X.

Trasmissioni dalla Corte dei conti.

La Corte dei conti - sezione del controllo sugli enti - con lettera in data 9 giugno 2009, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relativa relazione riferita al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell'Istituto nazionale di studi romani, per l'esercizio 2007. Alla determinazione sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (doc. XV, n. 101).

Questo documento - che sarà stampato - è trasmesso alla V Commissione (Bilancio) e alla VII Commissione (Cultura).

La Corte dei conti - sezione del controllo sugli enti - con lettera in data 10 giugno 2009, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relativa relazione riferita al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria della Cassa nazionale di assistenza e previdenza a favore dei dottori commercialisti, per gli esercizi 2006 e 2007. Alla determinazione sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (doc. XV, n. 102).

Questo documento - che sarà stampato - è trasmesso alla V Commissione (Bilancio) e alla XI Commissione (Lavoro).

Trasmissione dal ministro delle infrastrutture e dei trasporti.

Il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con lettere del 1o giugno 2009, ha trasmesso tre note relative all'attuazione data agli ordini del giorno CICU ed altri n. 9/1185/29 e BONAVITACOLA ed altri n. 9/1185/121, accolti dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 26 giugno 2008, riguardanti iniziative volte a rifinanziare il sistema delle «Autostrade del mare», STRADELLA ed altri n. 9/1386/4, in parte accolto ed in parte accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 23 luglio 2008, riguardante la modifica del codice dei contratti pubblici, e, per la parte di propria competenza, MARANTELLI ed altri n. 9/1386/74, accolto dal Governo sempre nella seduta dell'Assemblea del 23 luglio 2008, concernente il reperimento di risorse finanziarie da destinare alla realizzazione del sistema autostradale Pedemontano Lombardo.
Le suddette note sono a disposizione degli onorevoli deputati presso il Servizio per il Controllo parlamentare e sono trasmesse alle Commissioni VIII (Ambiente) e IX (Trasporti) competenti per materia.

Trasmissione dal ministro della giustizia.

Il ministro della giustizia, con lettera del 3 giugno 2009, ha trasmesso una nota relativa all'attuazione data agli ordini del giorno DI GIUSEPPE ed altri n. 9/1707/3, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 6 novembre 2008, riguardante la disciplina dei tornei di carte realizzati da persone fisiche dal vivo per contrastare la diffusione del gioco irregolare ed illegale, e MONTAGNOLI n. 9/1707/9, accolto dal Governo nella medesima seduta dell'Assemblea, concernente il contrasto dei fenomeni di gioco abusivo e clandestino.
La suddetta nota è a disposizione degli onorevoli deputati presso il Servizio per il Controllo parlamentare ed è trasmessa alla II Commissione (Giustizia) competente per materia.

Trasmissione dal ministro degli affari esteri.

Il ministro degli affari esteri, con lettera in data 11 giugno 2009, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 4, comma 1, lettera c), della legge 15 dicembre 1998, n. 484, la relazione sullo stato di esecuzione del Trattato per il bando totale degli esperimenti nucleari, relativa all'anno 2008 (doc. CXXXIX, n. 1).
Questo documento - che sarà stampato - è trasmesso alla III Commissione (Affari esteri).

Trasmissione dal ministro del lavoro.

Il ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, con lettera in data 11 giugno 2009, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 1, comma 3-bis, del decreto-legge 13 aprile 1993, n. 109, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 giugno 1993, n. 185, la relazione sullo stato delle acque di balneazione, relativa all'anno 2007 (doc. CLXXXIX, n. 1).
Questo documento - che sarà stampato - è trasmesso alla VIII Commissione (Ambiente) e alla XII Commissione (Affari sociali).

Annunzio di risoluzioni del Parlamento europeo.

Il Presidente del Parlamento europeo ha trasmesso il testo di dodici risoluzioni e una dichiarazione approvate nella sessione dal 4 al 7 maggio 2009, che sono assegnate, a norma dell'articolo 125, comma 1, del regolamento, alle sottoindicate Commissioni, nonché, per il parere, alla III Commissione (Affari esteri) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea), se non già assegnate alle stesse in sede primaria:
risoluzione sul progetto di direttiva della Commissione relativa all'applicazione e alla modifica della direttiva 92/75/CEE del Consiglio per quanto concerne l'indicazione del consumo di energia dei televisori (doc. XII, n. 351) - alla X Commissione (Attività produttive);
risoluzione sul progetto di decisione della Commissione che istituisce il programma annuale d'azione 2009 «Attori non statali e autorità locali nello sviluppo» (Parte II: Progetti mirati) (doc. XII, n. 352) - alla III Commissione (Affari esteri);
risoluzione sull'agenda sociale rinnovata (doc. XII, n. 353) - alle Commissioni riunite XI (Lavoro) e XII (Affari sociali);
risoluzione sul coinvolgimento attivo delle persone escluse dal mercato del lavoro (doc. XII, n. 354) - alla XI Commissione (Lavoro);
risoluzione sull'integrazione della dimensione di genere nelle relazioni esterne dell'Unione europea nonché nel consolidamento della pace/dello Stato (doc. XII, n. 355) - alla III Commissione (Affari esteri);
risoluzione sulle nuove competenze e prerogative del Parlamento nell'applicazione del trattato di Lisbona (doc. XII, n. 356) - alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea);
risoluzione sugli aspetti finanziari del trattato di Lisbona (doc. XII, n. 357) - alle Commissioni riunite V (Bilancio) e XIV (Politiche dell'Unione europea);
risoluzione sulla relazione annuale sui diritti umani nel mondo nel 2008 e sulla politica dell'Unione europea in materia (doc. XII, n. 358) - alla III Commissione (Affari esteri);
risoluzione sull'impatto del trattato di Lisbona sullo sviluppo dell'equilibrio istituzionale dell'Unione europea (doc. XII, n. 359) - alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea);
risoluzione sullo sviluppo delle relazioni tra il Parlamento europeo e i Parlamenti nazionali nel quadro del trattato di Lisbona (doc. XII, n. 360) - alle Commissioni riunite I (Affari costituzionali) e XIV (Politiche dell'Unione europea);
risoluzione sul progetto di regolamento della Commissione recante modifica del regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio concernente la registrazione, la valutazione, l'autorizzazione e a restrizione delle sostanze chimiche (REACH) relativamente all'allegato XVII (doc. XII, n. 361) - alla XII Commissione (Affari sociali);
risoluzione sull'Iran: il caso di Roxana Sabari (doc. XII, n. 362) - alla III Commissione (Affari esteri);
dichiarazione sul sostegno all'organizzazione Special Olympics nell'Unione europea (doc. XII, n. 363) - alla VII Commissione (Cultura).

Annunzio di provvedimenti concernenti amministrazioni locali.

Il Ministero dell'interno, con lettere in data 6 e 9 giugno 2009, ha dato comunicazione, ai sensi dell'articolo 141, comma 6, del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, dei decreti del Presidente della Repubblica di scioglimento dei consigli comunali di Zerbolò (Pavia), Ruffano (Lecce), Cervatto (Vercelli), Lonigo (Vicenza), San Severo (Foggia), Vallepietra (Roma), Baiso (Reggio Emilia), Roccabruna (Cuneo), Torrazzo (Biella), Castelmagno (Cuneo) e Macra (Cuneo).

Questa documentazione è depositata presso il Servizio per i Testi normativi a disposizione degli onorevoli deputati.

Trasmissione dal Consiglio regionale della Valle d'Aosta.

Il presidente del Consiglio regionale della Valle d'Aosta, con lettera in data 12 giugno 2009, ha trasmesso il testo di un voto, approvato dal Consiglio regionale stesso nella seduta dell'11 marzo 2009, concernente l'invito al Parlamento ad un'attenta disamina delle norme previste nel disegno di legge recante «Norme in materia di intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali. Modifica della disciplina in materia di astensione del giudice e degli atti di indagine. Integrazione della disciplina sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche» (atto Camera n. 1415).
Questa documentazione è stata trasmessa alla II Commissione (Giustizia).

Atti di controllo e di indirizzo.

Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell'Allegato B  al resoconto della seduta odierna.

Annunzio di risposte scritte ad interrogazioni.

Sono pervenute alla Presidenza dai competenti Ministeri risposte scritte ad interrogazioni. Sono pubblicate nell'Allegato B al resoconto della seduta odierna.

MOZIONI MOGHERINI REBESANI ED ALTRI N. 1-00174 EVANGELISTI ED ALTRI N. 1-00190 E PIANETTA, DOZZO, IANNACCONE ED ALTRI N. 1-00191 CONCERNENTI INIZIATIVE PER IL DISARMO E LA NON PROLIFERAZIONE NUCLEARE IN VISTA DEL PROSSIMO VERTICE DEL G8

Mozioni

La Camera,
premesso che:
la diffusione di armi nucleari - nonostante siano trascorsi quasi 40 anni dall'entrata in vigore del Trattato di non proliferazione nucleare e, nel frattempo, si sia registrata l'adesione di gran parte degli Stati del mondo dotati di armi nucleari e non - rappresenta ancora oggi una delle più grandi minacce alla pace e alla sicurezza internazionale;
l'attuale quadro internazionale richiede un attento monitoraggio ed una forte iniziativa che tenga conto delle differenti dimensioni del problema: la condotta di Paesi «proliferanti» aderenti o non al Trattato di non proliferazione nucleare; le forme di controllo e di garanzie internazionali sugli arsenali nucleari esistenti; l'inadeguata rispondenza all'impegno enunciato nel Trattato di non proliferazione della cessazione della corsa agli armamenti nucleari e del disarmo nucleare da parte dei Paesi sottoscrittori dello stesso trattato;
la prossima conferenza del riesame del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari nel 2010, infatti, dovrà assicurare un serio confronto sulla mancanza di progressi significativi - riassunti nelle «13 azioni pratiche da adottare per arrivare all'eliminazione completa degli armamenti nucleari», già adottati nella conferenza del 2000 - e sulla possibilità di assumere impegni condivisi e concreti, tanto più alla luce di minacce crescenti di proliferazione delle armi nucleari e di loro disponibilità da parte di organizzazioni criminali e reti terroristiche;
proprio in relazione ad un rinnovato impegno della comunità internazionale nella direzione del disarmo e della non proliferazione nucleare, significative sono state le testimonianze pubbliche di ispirazione bipartisan, promosse negli Stati Uniti da Henry Kissinger, George P. Shultz, William J. Perry e Sam Nunn, nel Regno Unito da Hurd, Rifkind, Owen e Robertson tra gennaio 2007 e gennaio 2008 e in Germania da Helmut Schmidt, Richard von Weizsäcker, Egon Bahr e HansDietrich Genscher nel gennaio 2009;
la campagna internazionale «zero globale», promossa di recente da Michail Gorbaciov e da autorevoli esponenti della società civile internazionale, ha raccolto numerose adesioni in pochi mesi, indicando come l'obiettivo del totale disarmo nucleare debba essere considerato parte integrante e scelta di fondo di una nuova strategia di sicurezza globale;
su questo argomento anche in Italia è stato pubblicato il 24 luglio 2008 un appello pubblico su Il Corriere della Sera, firmato da alcuni autorevoli esponenti politici di entrambi gli schieramenti, tra cui gli ultimi Ministri degli affari esteri, della difesa e degli affari europei, in favore di una totale eliminazione delle armi nucleari, nel solco di una consolidata tradizione politica nazionale che portò l'Italia a ratificare il Trattato di non proliferazione nucleare già nel 1975;
molte sono le iniziative in corso in tutto il mondo a sostegno degli obiettivi di non proliferazione nucleare e disarmo, guidate dalla campagna «Mayors for peace», promossa dai sindaci di Hiroshima e Nagasaki insieme ai numerosi altri enti locali - sostenitori della proposta del «Protocollo Hiroshima-Nagasaki» e della Convenzione sulle armi nucleari, che raccolga sotto un unico «protocollo quadro» tutte le convenzioni/trattati, perché siano tutte in armonia e concorrano al fine comune del disarmo totale - e dalla coalizione «Abolition now!», animata da più di 2000 associazioni e organizzazioni non governative;
il Parlamento europeo ha approvato il 5 giugno 2008 una risoluzione sull'attuazione della strategia europea in materia di sicurezza, di cui, al paragrafo 26, dichiara che è del parere che la ricorrenza, il 1° luglio 2008, del 40° anniversario del Trattato di non proliferazione debba essere vista come un'opportunità per l'Unione europea di promuovere la necessità di un disarmo nucleare nella sua strategia contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa, in vista della commissione preparatoria della prossima conferenza di riesame del Trattato di non proliferazione, e «ribadisce al riguardo» la necessità che le potenze nucleari «riconosciute» presentino iniziative di disarmo volte a rendere l'Europa un'area denuclearizzata e a concludere una convenzione universale sulla messa al bando delle armi nucleari;
il Consiglio europeo del 13 dicembre 2008 ha approvato un documento di revisione della strategia di sicurezza europea (Report on the implementation of the European security strategy - Providing security in a changing world), che pone nuovamente la proliferazione di armi di distruzione di massa in testa alle 5 minacce alla sicurezza internazionale, ma, soprattutto, che offre, nell'ambito di una strategia di prevenzione, indicazioni specifiche su come conseguire avanzamenti concreti attraverso le Nazioni Unite e nuovi accordi internazionali, a partire da negoziati per la conclusione di un trattato multilaterale di messa al bando della produzione di materiale fissile per le armi nucleari;
è stata presentata la proposta di convenzione sulle armi nucleari, come documento di lavoro dalla Costa Rica e dalla Malaysia alla prima sessione del comitato preparatorio per la conferenza di riesame del Trattato di non proliferazione del 2010 e all'Assemblea generale delle Nazioni Unite;
il Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha presentato il 24 ottobre 2008 a New York, in occasione delle celebrazioni per la Giornata delle Nazioni Unite per il disarmo nucleare, un piano in 5 punti, che include un invito alla piena applicazione del Trattato di non proliferazione mediante accordi e convenzioni specifiche sulle armi nucleari;
il 5 dicembre 2008 la Presidenza di turno francese dell'Unione Europea ha indirizzato una lettera al Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, sollecitando la programmazione di un ampio dibattito dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite sulle questioni relative al disarmo nucleare;
l'8 dicembre 2008 il Segretario di Stato per gli affari esteri britannico, David Miliband, ha ribadito, dalle colonne del quotidiano The Guardian, la scelta strategica del disarmo come elemento fondamentale per combattere la proliferazione nucleare;
il 9 dicembre 2008 l'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza europea Javier Solana ha esplicitamente appoggiato le posizioni espresse dai Governi francese e britannico, nel corso di un suo intervento pronunciato nell'ambito della conferenza su «Pace e disarmo: un mondo senza armi nucleari»;
l'elezione di Barack Obama a nuovo Presidente degli Stati Uniti d'America è stata accompagnata da una serie di impegnative dichiarazioni ufficiali della nuova amministrazione statunitense, che indicano nel disarmo nucleare uno degli obiettivi prioritari dei prossimi anni, da perseguire attraverso una revisione generale della dottrina strategica nazionale e aprendo una nuova stagione di dialogo internazionale, a partire da una più forte collaborazione con la Federazione russa, che favorisca il superamento dello stato di pronto uso dei missili balistici statunitensi e russi e la drastica riduzione dei depositi di armi e materiale nucleare;
il trattato per la riduzione delle armi strategiche (Start I) tra Usa e Federazione russa scadrà, infatti, nel dicembre 2009 e - come recentemente annunciato dai Presidenti Obama e Medvedev - prenderanno presto avvio negoziati tra i due Paesi per giungere, sul tema della riduzione degli arsenali nucleari, alla conclusione di un nuovo trattato vincolante;
il 5 aprile 2009, il Presidente degli Stati Uniti d'America, parlando a Praga, in piazza Hradcani, davanti a trentamila persone, ha indicato alla comunità internazionale l'obiettivo di «un mondo senza armi nucleari», descrivendo un percorso concreto da seguire, dalla riduzione degli arsenali nucleari alla messa al bando globale dei test nucleari, dalla moratoria della produzione dei materiali fissili utilizzati per la costruzione di armi nucleari al rafforzamento dell'autorità preposta alle ispezioni internazionali, fino al ripensamento della cooperazione nucleare a scopi civili;
in preparazione del vertice annuale del G8 del mese di luglio 2009, l'Italia potrà concorrere in misura significativa, in qualità di Paese che detiene la presidenza di turno, alla definizione dell'agenda e delle priorità del summit, con l'opportunità di dare centralità al tema della non proliferazione e del disarmo nucleare e di collocarlo nell'ambito di una più generale discussione sulla governance mondiale e sulle politiche per la sicurezza e la pace internazionale,

impegna il Governo:

a favorire, in occasione della presidenza di turno del G8, l'inserimento di impegni rilevanti e concreti nella dichiarazione finale del summit, in relazione all'obiettivo dell'eliminazione totale degli arsenali nucleari e all'effettivo perseguimento dei già citati «13 practical steps to nuclear disarmament», adottati dalla conferenza del riesame del Trattato di non proliferazione del 2000, con particolare riferimento alla messa al bando totale dei test nucleari, alla negoziazione di un trattato internazionale per la messa al bando della produzione di materiale fissile per gli armamenti nucleari, alla riaffermazione del principio di «irreversibilità» delle riduzioni degli arsenali militari, all'innalzamento dell'efficacia delle verifiche e del regime internazionale di ispezione;
a incoraggiare in tutte le sedi internazionali, a partire dal vertice G8 del 2009, ogni sforzo teso a perseguire la riduzione sostanziale e unilaterale degli arsenali militari, a deplorare ogni azione intrapresa dagli Stati in possesso di armamenti nucleari per ampliare o rinnovare la propria dotazione di armamento nucleare, così come a sostenere ogni sforzo teso alla conclusione positiva dei colloqui già avviati per giungere entro il 2009 - in vista della scadenza del trattato Start I - alla firma di un nuovo trattato sulla riduzione delle armi strategiche;
ad assumere, in occasione della riunione finale del comitato preparatorio alla conferenza del riesame del Trattato di non proliferazione, che si è tenuta a New York il 4-15 maggio 2009, un atteggiamento attivo nel sostegno, quale documento di riferimento per i successivi sforzi negoziali, della proposta di convenzione sulle armi nucleari, fatta propria dal Segretario generale dell'Onu, e «che potrebbe fornire il quadro delle misure da adottare nell'ambito di un processo di disarmo giuridicamente vincolante», come invita a fare la risoluzione del 9 marzo 2005 del Parlamento europeo;
a stimolare in sede Nato una riflessione sulla necessità di ripensare il ruolo e il valore fin qui assegnato alle armi nucleari e a promuovere, più in generale, un dialogo costruttivo con tutti i Paesi in possesso di armi nucleari per favorire, in coerenza con l'articolo VII del Trattato di non proliferazione, la possibilità di costituire aree regionali libere da armi nucleari, e indicando come, in tal senso, possa operare la stessa Europa occidentale, in una più generale prospettiva di perseguimento dell'«opzione zero», già indicata dall'articolo VI del Trattato di non proliferazione.
(1-00174)
«Mogherini Rebesani, Fassino, Sereni, Concia, Farinone, Fontanelli, Ginefra, Graziano, La Forgia, Laganà Fortugno, Marchi, Mariani, Mattesini, Motta, Pistelli, Pizzetti, Realacci, Rosato, Rossomando, Samperi, Sarubbi, Sbrollini, Siragusa, Villecco Calipari».
(12 maggio 2009)

La Camera,
premesso che:
il 5 aprile 2009 il Presidente degli Stati Uniti d'America Barack Obama ha tenuto a Praga un discorso che potrebbe rivelarsi di notevole importanza per la necessaria definizione dei futuri rapporti internazionali. Ha dichiarato, infatti, che gli Stati Uniti «adotteranno iniziative concrete» per giungere ad un mondo senza armi nucleari, precisando di «non essere un ingenuo» e di sapere che si tratta di un traguardo difficile. «Ma affermare che le armi nucleari sono inevitabili è come dire che l'uso delle armi nucleari è inevitabile. L'umanità deve tornare ad essere padrona del suo destino». Gli Usa manterranno un arsenale nucleare «sicuro ed efficace», ma ha aggiunto che nel frattempo comincerà a ridurlo. La guerra fredda, ha sottolineato, ha lasciato «una pericolosa eredità di migliaia di armi nucleari»;
secondo Obama, gli Stati Uniti hanno la «responsabilità morale» di dover agire per giungere all'eliminazione delle armi nucleari. Per questo si impegnerà affinché il Senato americano ratifichi il trattato che mette al bando qualsiasi tipo di test nucleare. Inoltre, il Presidente Obama ha annunciato che entro il 2010 gli Stati Uniti organizzeranno un vertice globale proprio sulla sicurezza nucleare;
rispetto alla situazione antecedente al 1989, il cosiddetto mondo dei blocchi, l'attuale realtà, anche rispetto alla proliferazione delle armi nucleari, appare purtroppo molto più complessa da governare. La necessità di un progredire verso un governo multilaterale del mondo contemporaneo complica, infatti, la gestione del processo inevitabile di disarmo nucleare. Negli ultimi anni nuovi Stati hanno intrapreso la corsa agli armamenti nucleari, circostanza che sarebbe stata del tutto impraticabile nel «mondo dei blocchi»: Corea del Nord ed Iran rappresentano due realtà molto differenti tra loro, ma accomunate dalla medesima insofferenza ai richiami internazionali ed all'azione di moral dissuasion, anche particolarmente serrata, che è stata condotta nei loro confronti dalla comunità internazionale. Appare inevitabile focalizzare quali potranno essere nei prossimi anni gli strumenti di intervento nei loro confronti per procedere al disarmo nucleare;
il Pakistan è uno dei Paesi più poveri del mondo, eppure, in virtù di logiche ereditate dal passato, mantiene il proprio armamento atomico. In questi ultimi anni proprio il Pakistan è stato coinvolto nella grande battaglia contro Al Qaeda. A differenza di molti degli Stati occidentali, che hanno partecipato a quella battaglia, seguendo la strategia d'offensiva dell'amministrazione Bush, il Pakistan è un Paese mussulmano e confina direttamente proprio con l'Afghanistan. In questi ultimi mesi, lasciato colpevolmente solo dagli alleati occidentali, è stato sempre più sottoposto all'aumento dell'influenza dell'estremismo terrorista: la rete di Al Qaeda ha delle basi fisse nel suo territorio ed i partiti fondamentalisti stanno aumentando di molto il loro seguito. Il rischio potrebbe essere quello di consegnare all'estremismo mussulmano l'intero Paese, finora considerato tra i principali alleati occidentali, con tutti i suoi armamenti atomici. Anche questa eventualità è una delle ragioni per le quali appare del tutto fallimentare l'azione portata avanti dall'amministrazione Bush;
il Pakistan confina, oltre che con l'Afghanistan, anche con l'India, che, però, non aderisce al Trattato di non proliferazione e che dovrebbe detenere da 60 a 90 testate. Dunque, sarà necessario individuare gli strumenti di dissuasione alla proliferazione atomica anche nei confronti del gigante asiatico. Al momento questa appare un'ipotesi particolarmente complicata, per non dire irrealistica;
lo stesso Pakistan non aderisce al Trattato di non proliferazione e, oltre che con Afghanistan e l'India, confina anche con l'Iran. Siamo, dunque, di fronte ad un'area geopolitica che presenta una complessità enorme: ad una popolazione di oltre un miliardo di persone corrisponde un livello di povertà diffuso ed in alcuni casi drammatico. In questo contesto l'Iran sta procedendo a dotarsi di energia nucleare, mentre il Pakistan e l'India sono già dotati di armamenti nucleari. Subito ad est di quest'area, la Corea del Nord. Qualsiasi programma di disarmo nucleare dovrà inevitabilmente e realisticamente confrontarsi con questa realtà;
nel 2003 la Libia ha rinunciato sia agli armamenti atomici che alle armi chimiche. Nel suo intervento presso il Senato della Repubblica, il Colonnello Gheddafi ha rivendicato la decisione, ponendo, però, un interrogativo che resta valido e su cui appare inevitabile riflettere: «perché la Corea del Nord cerca oggi la bomba atomica? E perché fa lo stesso l'Iran?». Secondo il leader libico, questo dipenderebbe dal fatto che non sono stati adeguatamente ricompensati. La rinuncia della Libia agli armamenti atomici rappresenta un grande patrimonio per il progresso di una prospettiva di disarmo generalizzato;
sempre nel suo intervento a Praga, il Presidente Obama ha poi puntualizzato due aspetti fondamentali. Riferendosi alla Corea del Nord, ha dichiarato che: «Ha violato le norme esistenti col suo lancio missilistico» e «deve adesso essere costretta a mutare direzione»;
appare inevitabile chiedersi come si potrà tradurre realisticamente questa volontà di costringere il Paese asiatico a mutare direzione. Una domanda collegata alla considerazione per la quale appare irrealistico procedere ad un piano di disarmo nucleare solo per i Paesi firmatari del Trattato di non proliferazione. In questo senso Obama ha affrontato anche la questione nucleare iraniana, affermando che l'eliminazione della minaccia nucleare di Teheran eliminerà a sua volta la spinta principale per creare uno scudo antimissile. Ma se la minaccia nucleare iraniana persisterà, secondo Obama, gli Stati Uniti possono solo andare avanti con il loro programma di difesa antimissile. Il Presidente Usa ha detto che per Teheran è giunto adesso il momento di fare una «chiara scelta» su quale strada vuole seguire con il suo programma nucleare;
il disarmo nucleare è, dunque, una condizione necessaria verso la quale indirizzarsi con convinzione, evitando appelli generici del tutto inefficaci e focalizzando, invece, le risorse e gli strumenti da utilizzare per coinvolgere Paesi attualmente impegnati a dotarsi di energia atomica o, comunque, refrattari ad una gestione finalizzata al disarmo,

impegna il Governo:

in occasione del prossimo G8, a dedicare una specifica sessione alla questione del disarmo nucleare, focalizzando gli interventi concreti da attuare per dissuadere i Paesi che attualmente paiono impegnati a dotarsi di armamenti nucleari, così come quelli che ne sono già in possesso e non hanno aderito al Trattato di non proliferazione;
a sostenere in questa ottica l'azione di quei Paesi moderati del mondo islamico che hanno rinunciato espressamente a programmi di militarizzazione nucleare e rappresentano, anche per questo, il principale alleato occidentale nell'azione di dissuasione atomica;
a prevedere un piano di aiuti economici al Pakistan, finalizzati al consolidamento di un regime democratico e laico;
a sviluppare gli interventi di cooperazione internazionale, in particolare nei confronti dei Paesi arabi moderati, vincolando tali piani di intervento alla condivisione e diffusione in questi Paesi dei principi fondamentali in tema di rispetto dei diritti umani;
a sviluppare una politica europea di collaborazione ed amicizia nei confronti della Russia, rilanciando gli accordi di Pratica di Mare relativi ai rapporti tra Nato e Russia, affinché sia superata la logica dell'alleanza militare a favore di una concezione di alleanza strategica, nel cui ambito la Russia non sia più considerata ancora come elemento esterno, ma sia, invece, coinvolta in un programma di governo comune con la Nato, come parte integrante dell'Europa;
a sviluppare nei confronti della Libia e della Turchia un'azione di costante coinvolgimento nelle scelte strategiche dell'Europa, in modo da estendere a questi Paesi quei valori fondanti che reggono le democrazie occidentali, a partire dal rispetto dei diritti umani, evitando, al contempo, che proprio questi due Paesi possano correre il rischio di ricadere nell'area di influenza dell'estremismo religioso di matrice islamica.
(1-00190)
«Evangelisti, Donadi, Borghesi, Barbato, Cambursano, Cimadoro, Favia, Aniello Formisano, Giulietti, Messina, Misiti, Mura, Monai, Leoluca Orlando, Paladini, Palagiano, Palomba, Pisicchio, Porcino, Piffari, Razzi, Rota, Scilipoti, Zazzera, Di Giuseppe, Di Stanislao».
(Mozione non iscritta all'ordine del giorno ma vertente su materia analoga)
(15 giugno 2009)

La Camera,
premesso che:
il Trattato di non proliferazione delle armi nucleari (Treaty on the non-proliferation of nuclear weapons) rappresenta il solo strumento convenzionale a livello multilaterale vincolante nei confronti degli Stati che possiedono armi nucleari;
il citato Trattato, aperto alla firma il 1° luglio 1968 ed entrato in vigore il 5 marzo 1970, pur essendo stato sottoscritto da 191 Paesi, tra cui le maggiori potenze nucleari mondiali, non ha consentito di eliminare dal mondo la minaccia nucleare, al punto che la diffusione delle armi atomiche rappresenta ancora oggi uno dei maggiori pericoli per la pace e la sicurezza internazionali;
dopo la fine della guerra fredda, infatti, se da un lato si è assistito ad una riduzione degli ordigni nucleari esistenti, dall'altro si è verificato un sensibile incremento dei Paesi in grado di produrre tali armi, con evidenti rischi per la sicurezza mondiale;
in conseguenza di ciò, a livello internazionale, si sono moltiplicate le iniziative volte ad individuare strumenti idonei per impedire la proliferazione delle armi nucleari e scongiurare i rischi che ne derivano, anche al fine di affrontare il problema relativo alle scorte di materiale nucleare e radioattivo, suscettibili di trafugamento a fini illeciti e terroristici;
l'articolo VIII del predetto Trattato prevede la convocazione ogni cinque anni di una conferenza di riesame, che accerti l'attuazione del Trattato stesso, e la prossima conferenza si terrà a New York, nella sede delle Nazioni Unite, nella primavera del 2010;
tale conferenza potrebbe rappresentare l'occasione opportuna per affrontare con rinnovato slancio il tema della non proliferazione nucleare, come si evince anche dalla relazione sull'attuazione della strategia europea in materia di sicurezza, approvata dal Consiglio europeo il 13 dicembre 2008, in cui, tra l'altro, si sottolinea l'esigenza che la citata conferenza abbia successo, al fine di rafforzare il regime di non proliferazione, e si assicura ogni sforzo affinché in seno a tale meeting venga esaminata la possibilità di individuare, in modo equilibrato, efficace e concreto, i mezzi per accelerare gli sforzi internazionali contro la proliferazione, proseguire il disarmo ed assicurare lo sviluppo responsabile degli usi pacifici dell'energia nucleare da parte dei Paesi che lo desiderino;
in questa prospettiva, il vertice annuale del G8, che si terrà nel mese di luglio 2009 a L'Aquila, potrebbe rappresentare per l'Italia, che ne assumerà la presidenza, un'occasione irripetibile per portare al centro dell'agenda politica internazionale il tema della non proliferazione e del disarmo nucleare, quale elemento essenziale per la sicurezza internazionale;
la posizione del Governo italiano, ed in primis del Presidente del Consiglio dei ministri Berlusconi, collima perfettamente con il pronunciamento del Presidente degli Stati Uniti Obama, il quale, all'atto del suo insediamento, ha dichiarato che tutti i Paesi del mondo hanno diritto all'accesso al nucleare civile, a condizione che abbiano sottoscritto il Trattato di non proliferazione delle armi nucleari,

impegna il Governo:

a continuare a promuovere, nel contesto della Presidenza di turno del G8, l'adozione, d'intesa con i partner, di impegni nel senso dell'eliminazione totale degli arsenali nucleari e dell'effettivo perseguimento dei «tredici passi pratici» adottati dalla conferenza del riesame del Trattato di non proliferazione del 2000, con particolare riferimento alla messa al bando totale dei test nucleari, alla negoziazione di un trattato internazionale per la messa al bando della produzione di materiale fissile per gli armamenti nucleari, alla riaffermazione del principio di «irreversibilità» delle riduzioni degli arsenali militari, all'innalzamento dell'efficacia delle verifiche e del regime internazionale di ispezione;
a incoraggiare in tutte le sedi internazionali, a partire dal vertice G8 del 2009, ogni sforzo teso a perseguire la riduzione sostanziale, trasparente, verificabile ed irreversibile, sia in ambito multilaterale, sia nel quadro di accordi bilaterali, degli arsenali nucleari, sostenendo ogni sforzo teso alla conclusione positiva dei colloqui già avviati tra Usa e Russia per giungere entro il 2009 - in vista della scadenza del trattato Start I - alla firma di un nuovo trattato sulla riduzione delle armi strategiche;
a sostenere attivamente, in occasione della conferenza del riesame del Trattato di non proliferazione che si terrà a New York nel maggio 2010, le iniziative di disarmo nucleare avanzate dall'Unione europea e, in particolare, il negoziato su un trattato che metta al bando la produzione di materiale fissile per fini esplosivi (FMCT), che contenga meccanismi di verifica, nonché l'entrata in vigore del Trattato sul bando totale degli esperimenti nucleari (CTBT);
a favorire in tutte le sedi internazionali, ivi compresa l'Alleanza atlantica, un'approfondita riflessione sulla necessità di ripensare il ruolo delle armi nucleari, promuovendo fra tutti gli attori in causa un dialogo costruttivo che miri a favorire, in coerenza con l'articolo VII del Trattato di non proliferazione, la creazione di aree regionali libere da armi nucleari, in linea con la posizione comune dell'Unione europea che ha riconosciuto nel 2005 l'importanza di zone libere da armi nucleari per la pace e la sicurezza, sulla base di intese liberamente raggiunte tra gli Stati delle aree geografiche interessate.
(1-00191)
«Pianetta, Dozzo, Iannaccone, Boniver, Cicu, Renato Farina, Gidoni, Moles, Baldelli».
(Mozione non iscritta all'ordine del giorno ma vertente su materia analoga)
(15 giugno 2009)