XVI LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di martedì 21 dicembre 2010

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 21 dicembre 2010.

Albonetti, Alessandri, Angelino Alfano, Berlusconi, Bindi, Bocchino, Bonaiuti, Bossi, Brambilla, Brugger, Brunetta, Carfagna, Casero, Cicchitto, Colucci, Cossiga, Crimi, Crosetto, D'Alema, Dal Lago, Donadi, Fitto, Franceschini, Frattini, Gelmini, Alberto Giorgetti, Giancarlo Giorgetti, Giro, La Russa, Leone, Lo Monte, Mantovano, Maroni, Martini, Melchiorre, Meloni, Miccichè, Migliavacca, Nucara, Leoluca Orlando, Pecorella, Prestigiacomo, Ravetto, Reguzzoni, Roccella, Romani, Rotondi, Saglia, Sardelli, Stefani, Stucchi, Tabacci, Tremonti, Vito.

(Alla ripresa pomeridiana della seduta).

Albonetti, Alessandri, Angelino Alfano, Berlusconi, Bindi, Bocchino, Bonaiuti, Bossi, Brambilla, Brugger, Brunetta, Caparini, Carfagna, Casero, Cicchitto, Cirielli, Colucci, Cossiga, Crimi, Crosetto, D'Alema, Dal Lago, Donadi, Fitto, Franceschini, Frattini, Gelmini, Alberto Giorgetti, Giancarlo Giorgetti, Giro, Jannone, La Russa, Leone, Lo Monte, Lombardo, Lupi, Mantovano, Maroni, Martini, Melchiorre, Meloni, Miccichè, Migliavacca, Mura, Nucara, Leoluca Orlando, Pecorella, Prestigiacomo, Ravetto, Reguzzoni, Roccella, Romani, Rotondi, Saglia, Sardelli, Stefani, Stucchi, Tabacci, Tremonti, Vito.

Annunzio di proposte di legge.

In data 16 dicembre 2010 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
DAL LAGO ed altri: «Norme per la riduzione dei termini di pagamento nelle transazioni commerciali e per il recupero dei crediti, nonché istituzione di un fondo rotativo presso le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura per la cessione dei crediti delle imprese» (3970);
PICCHI: «Modifiche alla legge 30 marzo 2001, n. 152, in materia di attività degli istituti di patronato e di assistenza sociale all'estero» (3971);
CENTEMERO ed altri: «Modifiche alla legge 27 dicembre 2001, n. 459, recante norme per l'esercizio del diritto di voto dei cittadini italiani residenti all'estero» (3972);
GARAGNANI: «Disposizioni in materia di insegnamento della storia nelle scuole di ogni ordine e grado» (3973);
QUARTIANI: «Modifica all'articolo 35 del testo unico di cui al decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504, in materia di accertamento dell'accisa sulla produzione dei piccoli birrifici» (3974);
QUARTIANI ed altri: «Istituzione della figura dell'odontoiatra di famiglia» (3975);
CICCIOLI: «Modifiche al codice civile in materia di disciplina degli organi di controllo delle società di capitali» (3976).

In data 17 dicembre 2010 è stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di legge d'iniziativa dei deputati:
CODURELLI e SCHIRRU: «Disposizioni concernenti il reclutamento delle cittadine italiane nel Corpo militare della Croce rossa italiana» (3977).

In data 20 dicembre 2010 è stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di legge d'iniziativa dei deputati:
CAZZOLA e VIGNALI: «Delega al Governo per la disciplina dell'assunzione di lavoratori con contratto di dirigente temporaneo (temporary manager) e per il riconoscimento di agevolazioni fiscali e contributive in favore delle imprese che vi fanno ricorso» (3978).

Saranno stampate e distribuite.

Adesione di deputati a proposte di legge.

Le seguenti proposte di legge sono state successivamente sottoscritte dal deputato Carlucci:
MINARDO: «Modifica all'articolo 6 della legge 31 marzo 1979, n. 92, in materia di inquadramento previdenziale degli operai dei frantoi oleari» (3323);
NASTRI: «Introduzione dell'articolo 120-bis del testo unico di cui al decreto legislativo 1o settembre 1993, n. 385, concernente il contratto dell'apertura di credito bancario e la nullità delle clausole contrattuali aventi ad oggetto la commissione di massimo scoperto» (3328);
NASTRI: «Disposizioni per la semplificazione delle procedure concernenti l'assunzione di lavoratori occasionali nel settore agricolo» (3329);
DE CAMILLIS ed altri: «Modifica all'articolo 32 del testo unico di cui al decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, in materia di congedo parentale» (3330);
BARBIERI: «Disciplina delle terapie e delle medicine complementari esercitate da personale medico» (3335);
GIRLANDA: «Modifiche all'articolo 1, comma 460, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, concernenti la proprietà della testata delle imprese editrici in relazione all'erogazione dei contributi in favore dell'editoria previsti dai commi 2, 8, 10 e 11 dell'articolo 3 della legge 7 agosto 1990, n. 250» (3340);
ANTONINO FOTI ed altri: «Modifiche al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, concernenti l'istituzione della figura professionale del progettista della sicurezza» (3341);
GIOACCHINO ALFANO: «Disposizioni tributarie e finanziarie in favore delle attività professionali, nonché in materia di assicurazione sulla responsabilità civile dei professionisti» (3359);
BERGAMINI ed altri: «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla vendita del gruppo Rizzoli - Corriere della Sera e sulle vicende a questa relative accadute negli anni dal 1981 al 1984» (3363);
PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE BARBIERI: «Modifiche agli articoli 66 e 134 della Costituzione in materia di ricorsi avverso le deliberazioni delle Camere concernenti la verifica dei poteri» (3364);
TORRISI: «Modifica all'articolo 600-bis del codice penale, in materia di prostituzione minorile» (3371);
TORRISI: «Introduzione dell'articolo 613-bis del codice penale, concernente il reato di manipolazione mentale» (3372);
LUPI ed altri: «Disposizioni per la semplificazione di adempimenti in materia edilizia, urbanistica e di opere pubbliche» (3379);
BARANI e DI VIRGILIO: «Disposizioni in favore delle persone affette da disabilità grave prive di sostegno familiare» (3381);
CALABRIA: «Delega al Governo per l'emanazione di norme in materia di prevenzione di danni alla salute provocati dal trasporto di libri scolastici» (3382);
NASTRI: «Disposizioni per agevolare l'accesso degli anziani ai servizi pubblici e per l'istituzione di servizi di telesoccorso e telecontrollo» (3383);
NASTRI: «Agevolazioni per favorire l'uso del telepass da parte dei cittadini ultrasessantacinquenni» (3384);
ZACCHERA e MIGLIORI: «Modifiche alla legge 27 dicembre 2001, n. 459, recante norme per l'esercizio del diritto di voto dei cittadini italiani residenti all'estero» (3390);
BARBIERI: «Modifiche al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, in materia di ineleggibilità» (3397);
BONCIANI: «Disposizioni per la salvaguardia e lo sviluppo della città di Firenze» (3404);
GREGORIO FONTANA ed altri: «Disposizioni concernenti lo svolgimento di servizi di vigilanza privata per la protezione delle navi mercantili italiane in alto mare contro gli atti di pirateria» (3406);
BARANI: «Istituzione dell'Ordine del Tricolore e adeguamento dei trattamenti pensionistici di guerra» (3410);
NASTRI: «Disposizioni in favore delle aziende agricole danneggiate da eventi naturali, per la ristrutturazione delle imprese agricole in difficoltà e in materia di agevolazioni per l'acquisto di terreni agricoli, nonché interventi in materia di bonifica, di irrigazione e per il recupero di risorse idriche» (3413);
NASTRI: «Concessione di un credito d'imposta per gli investimenti volti alla produzione di agroenergie» (3416);
NASTRI: «Disposizioni per la salvaguardia e la valorizzazione dei prodotti italiani di qualità nonché contro le frodi e la contraffazione di prodotti agroalimentari» (3422);
ANGELI: «Modifiche agli articoli 626, 636 e 637 del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, in materia di ordinamento delle scuole italiane all'estero e di corsi per la formazione di personale locale al fine dell'abilitazione all'insegnamento della lingua italiana per le iniziative scolastiche e le attività di assistenza scolastica in favore dei lavoratori italiani e dei loro congiunti emigrati» (3424);
APREA: «Modifiche alla legge 18 marzo 1968, n. 337, e all'articolo 7 della legge 29 marzo 2001, n. 135, in materia di spettacolo viaggiante e di parchi di divertimento, nonché alla legge 27 luglio 1978, n. 392, per la tutela delle attività alberghiere, teatrali e cinematografiche» (3428);
CASSINELLI ed altri: «Modifica all'articolo 93 del codice di procedura civile, in materia di pagamento effettuato dal soccombente al difensore distrattario» (3434);
BARBIERI: «Modifica all'articolo 9 del decreto legislativo 19 febbraio 2004, n. 59, e altre disposizioni per la difesa della diversità linguistico-culturale e per l'affermazione di valori di pace, democrazia e progresso attraverso la promozione e l'insegnamento della lingua internazionale esperanto» (3435);
CASSINELLI ed altri: «Disposizioni in materia di esecuzione e riproduzione dell'inno "Il Canto degli italiani"» (3438);
BARBIERI ed altri: «Modifiche alla legge 13 febbraio 1953, n. 60, e altre disposizioni in materia di incompatibilità tra il mandato parlamentare e le cariche di sindaco e di componente della giunta comunale dei comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti, di presidente della provincia e di componente della giunta provinciale» (3439);
GREGORIO FONTANA ed altri: «Disposizioni concernenti le associazioni di interesse delle Forze armate» (3442);
MIGLIORI e MASSIMO PARISI: «Istituzione di una zona franca produttiva nel territorio dell'Arcipelago toscano, comprendente l'Isola d'Elba, l'Isola del Giglio e l'Isola di Capraia e in particolare i comuni di Portoferraio, Campo nell'Elba, Capoliveri, Marciana, Marciana Marina, Porto Azzurro, Rio Marina, Rio nell'Elba, Capraia e Isola del Giglio» (3450);
NASTRI: «Agevolazioni contributive in favore dei territori montani e delle zone agricole particolarmente svantaggiate» (3458);
PETRENGA ed altri: «Disposizioni in materia di pagamenti da parte delle aziende sanitarie locali e degli enti locali, di garanzia dei crediti, di versamenti al Fondo per l'erogazione ai lavoratori dipendenti del settore privato dei trattamenti di fine rapporto di cui all'articolo 2120 del codice civile e di esenzione dall'imposta regionale sulle attività produttive in favore delle cooperative sociali e dei loro consorzi» (3460);
NASTRI: «Disposizioni concernenti l'istituzione di aree per lo svolgimento delle attività cinofile nei parchi e nelle aree protette, allo scopo di favorire lo sviluppo sostenibile delle aree interne» (3462);
ANGELI: «Modifica all'articolo 19 della legge 23 dicembre 1978, n. 833, in materia di assistenza sanitaria agli italiani residenti all'estero che si trovano temporaneamente in Italia» (3464);
NASTRI: «Disposizioni in materia di mutui ipotecari agrari in favore degli imprenditori agricoli» (3467);
BACCINI ed altri: «Modifiche all'articolo 51 del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, in materia di rieleggibilità alla carica di sindaco nei comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti» (3471);
BERTOLINI: «Modifiche agli articoli 115 e 134 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, in materia di intermediazione nel settore della vigilanza e dell'investigazione privata» (3473);
NASTRI: «Istituzione di un Fondo rotativo per il sostegno delle imprese agroalimentari» (3477);
NASTRI: «Modifiche ai commi 1088, 1089 e 1090 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, in materia di concessione di un credito d'imposta in favore delle imprese agricole per gli investimenti volti alla promozione dell'acquisto di prodotti agroalimentari nazionali all'estero» (3484);
PAPA: «Modifica all'articolo 51 del codice di procedura penale, in materia di competenza per l'esercizio delle funzioni di pubblico ministero nelle indagini e nei procedimenti per i reati in materia ambientale» (3487);
MIGLIORI: «Interpretazione autentica del terzo comma dell'articolo 27 della legge 27 luglio 1978, n. 392, in materia di durata delle locazioni di immobili urbani adibiti ad attività ricettive di carattere sanitario» (3492);
TAGLIALATELA: «Disposizioni in materia di crediti nei confronti di amministrazioni dello Stato e di enti pubblici, nonché delle aziende sanitarie locali, delle aziende ospedaliere, delle aziende ospedaliero-universitarie, dei policlinici universitari a gestione diretta, degli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico di diritto pubblico, degli istituti zooprofilattici sperimentali e delle agenzie sanitarie regionali» (3502);
VENTUCCI ed altri: «Modifiche all'articolo 156 del codice civile e all'articolo 5 della legge 1o dicembre 1970, n. 898, in materia di disciplina dei rapporti patrimoniali in caso di separazione dei coniugi e di scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio» (3508);
CASSINELLI: «Modifiche all'articolo 1 dell'allegato n. 10 al codice delle comunicazioni elettroniche, di cui al decreto legislativo 1o agosto 2003, n. 259, in materia di diritti e contributi a carico delle imprese fornitrici di reti o servizi di comunicazione elettronica o concessionarie di diritti di uso delle frequenze radio o dei numeri» (3509);
CASSINELLI e SCANDROGLIO: «Istituzione del Servizio nazionale di medicina legale» (3529);
HOLZMANN: «Delega al Governo per la disciplina della professione intellettuale di ufficiale giudiziario e l'istituzione dell'albo unico nazionale degli esercenti la professione di ufficiale giudiziario» (3530);
JANNONE: «Disposizioni per la semplificazione degli adempimenti in materia di alienazione e di costituzione di diritti di garanzia sugli autoveicoli» (3533);
CATANOSO GENOESE ed altri: «Disposizioni per l'estensione al personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco delle indennità di imbarco, di navigazione, di aeronavigazione e di volo previste per il personale delle Forze armate e di polizia» (3536);
DI VIRGILIO: «Istituzione della Commissione parlamentare per la promozione e la tutela dei diritti umani» (3538);
CONTENTO ed altri: «Modifiche agli articoli 8 e 16 del decreto legislativo 27 gennaio 2006, n. 25, in materia di competenze dei componenti non togati nel Consiglio direttivo della Corte di cassazione e nei consigli giudiziari, nonché agli articoli 11 e 13 del decreto legislativo 5 aprile 2006, n. 160, in materia di osservazioni del consiglio dell'ordine degli avvocati nelle procedure di valutazione della professionalità dei magistrati e di passaggio dalle funzioni giudicanti a quelle requirenti e viceversa» (3539);
MARINELLO ed altri: «Disposizioni per il censimento e la riemersione dei beni archeologici in possesso di privati» (3540);
PAGANO: «Istituzione di un sistema di prevenzione delle frodi nel settore assicurativo» (3544);
MARINELLO ed altri: «Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e alla legge 26 luglio 1975, n. 354, concernenti la limitazione dell'applicabilità delle circostanze attenuanti e dei procedimenti speciali nonché dei benefìci penitenziari per i condannati per omicidio volontario» (3545);
BECCALOSSI ed altri: «Adozione dell'inno "Il Canto degli italiani" di Goffredo Mameli quale inno nazionale e disposizioni generali sulla sua esecuzione e riproduzione, nonché in materia di tutela penale» (3554);
MUSSOLINI e BARANI: «Disposizioni concernenti il divieto di vendita dei prodotti di tabacco ai minori di anni diciotto, il divieto di consumo da parte dei medesimi, il divieto di fumo nelle scuole e la vendita di tali prodotti mediante distributori automatici» (3556);
NASTRI: «Istituzione del Fondo per lo sviluppo e la promozione delle attività turistiche e sportive della montagna e interventi in favore della gestione degli impianti di risalita per gli sciatori» (3557);
BARBIERI: «Disposizioni in materia di tutela previdenziale dei giudici di pace» (3559);
BARBIERI: «Istituzione, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, dell'Ufficio per contrastare l'uso di ricambi aeronautici non approvati» (3568);
MARINELLO ed altri: «Disposizioni per il completamento della ricostruzione nei comuni della Valle del Belice colpiti dagli eventi sismici del gennaio 1968» (3575);
LISI e SCELLI: «Modifica all'articolo 5 della legge 12 marzo 1999, n. 68, concernente la misura del contributo dovuto dai datori di lavoro privati e dagli enti pubblici economici esonerati dall'obbligo dell'assunzione dei disabili» (3576);
NASTRI: «Modifica all'articolo 72 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di obbligo delle catene da neve a bordo degli automezzi pesanti» (3577);
DI CENTA: «Modifica all'articolo 1 della legge 31 marzo 2005, n. 48, concernente l'equiparazione del Tempio ossario di Timau ai cimiteri di guerra» (3578);
GALATI: «Istituzione del marchio del turismo di qualità dei piccoli comuni italiani» (3586);
SANTELLI: «Modifiche agli articoli 4, 7 e 8 e abrogazione dell'articolo 5 della legge 13 aprile 1988, n. 117, in materia di risarcimento dei danni cagionati nell'esercizio delle funzioni giudiziarie e di responsabilità civile dei magistrati» (3592);
NASTRI: «Introduzione degli articoli 186-bis, 186-ter e 186-quater del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di guida sotto l'influsso di bevande alcoliche» (3600);
GIOACCHINO ALFANO: «Disposizioni per la sospensione della decorrenza di termini relativi ad adempimenti a carico del libero professionista in caso di malattia o di infortunio» (3611);
NASTRI: «Disposizioni per la disciplina dei centri benessere» (3612);
FRASSINETTI: «Misure a sostegno della lettura di opere letterarie da parte degli studenti» (3618);
CAZZOLA ed altri: «Misure di carattere sperimentale per favorire l'occupazione a tempo indeterminato nelle aree svantaggiate e dei lavoratori in mobilità, nonché modifica all'articolo 18 della legge 20 maggio 1970, n. 300» (3623);
NASTRI: «Istituzione della patente nautica a punti per i conducenti di natanti, imbarcazioni e navi da diporto, nonché delega al Governo per l'adeguamento della disciplina sanzionatoria» (3644);
LISI: «Conferimento della qualità di forza di polizia al Corpo nazionale dei vigili del fuoco e delega al Governo per la riforma del trattamento economico del personale, per la riforma del servizio volontario nel medesimo Corpo, nonché per l'immissione del personale volontario nei ruoli» (3649):
LISI: «Introduzione dell'articolo 3-bis della legge 1o dicembre 1970, n. 898, in materia di procedimento per lo scioglimento del matrimonio» (3650);
LISI: «Disposizioni in materia di avanzamento degli ufficiali delle Forze armate in quiescenza» (3651);
LISI: «Concessione di un contributo in favore dell'Agenzia per il patrimonio culturale euromediterraneo» (3652);
LISI: «Interventi a tutela del patrimonio artistico-culturale della città di Gallipoli» (3653);
LISI ed altri: «Istituzione della Commissione parlamentare per l'anziano e dell'Osservatorio nazionale per l'anziano» (3662);
TORRISI: «Disposizioni in materia di decoro della bandiera» (3668);
TORRISI: «Disposizioni per il riconoscimento di un ulteriore indennizzo ai soggetti titolari di beni, diritti e interessi perduti a seguito di provvedimenti emanati dalle autorità libiche dal 1o settembre 1969» (3669);
TORRISI: «Disciplina delle strutture ricettive della nautica da diporto» (3670);
TORRISI: «Concessione di contributi dello Stato all'Associazione nazionale privi della vista ed ipovedenti» (3671);
PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE CAZZOLA ed altri: «Modifica dell'articolo 39 della Costituzione in materia di rappresentanza e di rappresentatività delle organizzazioni sindacali» (3672);
NASTRI: «Modifiche agli articoli 126-bis e 173 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di divieto di fumare durante la marcia dei veicoli» (3676);
D'IPPOLITO VITALE: «Modifica all'articolo 73 del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, in materia di computo dei voti validi conseguiti al primo turno ai fini dell'attribuzione del premio di maggioranza nelle elezioni dei consigli comunali nei comuni con popolazione superiore a 15 mila abitanti» (3689);
GAROFALO ed altri: «Modifiche alla legge 15 gennaio 1992, n. 21, concernenti la disciplina del servizio di noleggio di autoveicoli con conducente» (3694);
NASTRI: «Disposizioni per lo sviluppo della filiera della pasta di alta qualità prodotta in Italia» (3701);
NASTRI: «Disciplina dell'agricoltura biologica» (3704);
NASTRI: «Disposizioni in favore della filiera cerealicola» (3706);
VERSACE: «Delega al Governo per la razionalizzazione delle circoscrizioni giudiziarie e la rideterminazione delle relative piante organiche mediante la soppressione delle sezioni distaccate dei tribunali» (3709);
GARAGNANI: «Modifica all'articolo 5 della legge 22 maggio 1975, n. 152, concernente il divieto di indossare indumenti che rendono difficoltoso il riconoscimento della persona, in luogo pubblico o aperto al pubblico» (3719);
GIBIINO: «Interventi per una strategia organica destinata alle politiche per la casa» (3724);
CENTEMERO e DI BIAGIO: «Istituzione dell'Anagrafe dei ricercatori italiani all'estero» (3727);
MARINELLO ed altri: «Modifiche all'articolo 5-quinquies del decreto-legge 30 settembre 2005, n. 203, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 dicembre 2005, n. 248, e all'articolo 1 del decreto-legge 24 settembre 2002, n. 209, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 novembre 2002, n. 265, in materia di sanzioni per omessa comunicazione delle minusvalenze e delle differenze negative su strumenti finanziari» (3743);
LANDOLFI: «Modifica all'articolo 65 del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, in materia di incompatibilità tra il mandato parlamentare e le cariche di presidente della provincia e di sindaco di comune con popolazione superiore a 20.000 abitanti» (3745);
VINCENZO ANTONIO FONTANA ed altri: «Disposizioni per la determinazione dei criteri di rappresentanza e rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori» (3750);
GIRLANDA: «Modifica all'articolo 38-bis del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, concernente l'ammontare del rimborso dell'eccedenza detraibile dell'imposta sul valore aggiunto versata erogabile senza garanzia» (3751);
BERTOLINI: «Modifica dell'articolo 5 della legge 22 maggio 1975, n. 152, concernente il divieto di indossare indumenti che rendono difficoltoso il riconoscimento della persona, e introduzione dell'articolo 612-ter del codice penale, in materia di costrizione all'occultamento del volto» (3760);
GARAGNANI: «Modifica all'articolo 270-quinquies del codice penale, in materia di detenzione e diffusione di materiale di propaganda del terrorismo» (3768);
MANCUSO e NASTRI: «Istituzione del Parco archeologico, storico e culturale della civiltà di Golasecca sulla sponda piemontese del Ticino» (3769);
D'ANNA ed altri: «Disposizioni per l'equiparazione dello status giuridico ed economico dei laureati specializzandi medici e non medici che afferiscono alle scuole di specializzazione di area sanitaria» (3770);
TOCCAFONDI ed altri: «Concessione di un contributo a sostegno delle scuole paritarie in aggiunta ai fondi ordinari del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca» (3775);
NASTRI: «Interventi per lo sviluppo della pataticoltura italiana» (3783);
BERGAMINI ed altri: «Abrogazione dell'articolo 7 del decreto-legge 27 luglio 2005, n. 144, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 luglio 2005, n. 155, recante disposizioni in materia di integrazione della disciplina amministrativa degli esercizi pubblici di telefonia e internet» (3787);
GIOACCHINO ALFANO: «Estinzione dell'Istituto "SS. Trinità e Paradiso" di Vico Equense e trasferimento del relativo patrimonio al comune di Vico Equense» (3788);
NASTRI: «Agevolazioni fiscali per le imprese operanti nelle aree interessate dal tracciato della linea ferroviaria ad alta velocità tra Torino e Lione» (3792);
ASCIERTO e PAGANO: «Disposizioni per la gestione temporanea e il sostegno delle piccole e delle microimprese in stato di crisi» (3793);
MIGLIORI: «Istituzione dell'Osservatorio euro-mediterraneo - Mar Nero sull'informazione e la partecipazione nelle politiche ambientali e azioni di sviluppo economico sostenibile locale per il rafforzamento della cooperazione regionale e dei processi di pace» (3800);
NASTRI: «Modifiche al codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di aumento delle sanzioni per i conducenti che non fanno uso delle cinture di sicurezza per bambini» (3803);
ABRIGNANI: «Modifica dell'articolo 9 della legge 21 dicembre 2005, n. 270, in materia di nomina delle persone idonee all'ufficio di scrutatore di seggio elettorale» (3805);
MINARDO ed altri: «Misure per lo sviluppo dell'imprenditoria e dell'occupazione giovanili» (3813);
GOLFO ed altri: «Modifiche al testo unico di cui al decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, in materia di congedo di paternità» (3815).

Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente.

A norma del comma 1 dell'articolo 72 del regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:

I Commissione (Affari costituzionali):
MANNINO ed altri: «Modifiche al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, in materia di elezione della Camera dei deputati, e al testo unico di cui al decreto legislativo 20 dicembre 1993, n. 533, in materia di elezione del Senato della Repubblica» (3767);
LIVIA TURCO ed altri: «Disposizioni per la dichiarazione e la regolarizzazione dei rapporti di lavoro nei settori con alta incidenza di lavoro irregolare ed elevata domanda di manodopera di lavoratori stranieri extracomunitari» (3852) Parere delle Commissioni II (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), III, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), X, XI (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, relativamente alle disposizioni in materia previdenziale), XII e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
LISI ed altri: «Istituzione della specialità di aerosoccorritore del Corpo nazionale dei vigili del fuoco» (3870) Parere delle Commissioni III, V, VIII, XI e XII;
PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE BRESSA: «Istituzione della provincia speciale montana di Belluno» (3883) Parere delle Commissioni V, VI, VII, VIII, IX, X, XI, XII, XIII e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
MELANDRI: «Riconoscimento e disciplina delle comunità intenzionali» (3891) Parere delle Commissioni II, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), VIII (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento), XI e XII.

II Commissione (Giustizia):
BORGHESI ed altri: «Introduzione dell'articolo 588-bis del codice penale in materia di omicidio commesso a causa della guida in stato di ebbrezza o di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti o psicotrope, nonché abrogazione del terzo comma dell'articolo 589 del codice penale» (3774) Parere delle Commissioni I, IX e XII;
VITALI e CARLUCCI: «Disposizioni per la definizione del contenzioso civile pendente: nomina di giudici onorari aggregati e istituzione delle sezioni stralcio nei tribunali ordinari» (3798) Parere delle Commissioni I, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), VII, XI (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, relativamente alle disposizioni in materia previdenziale) e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

VI Commissione (Finanze):
GNECCHI ed altri: «Modifiche al testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, in materia di limite di reddito per la fruizione delle detrazioni per carichi di famiglia, di esenzione delle borse di studio dall'imposizione fiscale nonché di detrazioni per gli interessi passivi relativi a mutui immobiliari e per i premi relativi ad assicurazioni contro il rischio di morte o di invalidità permanente» (3846) Parere delle Commissioni I, V, VII, VIII, XI e XII;
PISICCHIO: «Modifica all'articolo 164 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, in materia di deducibilità dei costi relativi agli automezzi utilizzati dagli agenti e dai rappresentanti di commercio» (3896) Parere delle Commissioni I, V, IX e X.

VII Commissione (Cultura):
BARBIERI e CARLUCCI: «Legge quadro sulla qualità architettonica» (3910) Parere delle Commissioni I, V, VI, VIII e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

X Commissione (Attività produttive):
ASCIERTO e PAGANO: «Disposizioni per la gestione temporanea e il sostegno delle piccole e delle microimprese in stato di crisi» (3793) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento), V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento), XI (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, relativamente alle disposizioni in materia previdenziale) e XIV;
CALABRIA: «Modifica all'articolo 60 del codice della proprietà industriale, di cui al decreto legislativo 10 febbraio 2005, n. 30, in materia di durata della copertura brevettuale per i farmaci biologici» (3889) Parere delle Commissioni I, XII (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento) e XIV;
CALABRIA: «Introduzione dell'obbligo di apposizione delle date di produzione e di scadenza sulle confezioni dei prodotti cosmetici» (3893) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), XII (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento) e XIV.

XI Commissione (Lavoro):
DAMIANO ed altri: «Abrogazione del capo I del titolo V del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, e disciplina del lavoro intermittente nei settori del turismo e dello spettacolo» (3862) Parere delle Commissioni I, V, VII e X.

XII Commissione (Affari sociali):
RUVOLO ed altri: «Disposizioni in materia di attività professionali dei laureati in farmacia e in chimica e tecnologia farmaceutiche» (3899) Parere delle Commissioni I, II, V, VII, IX, XI, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
MIGLIOLI: «Disposizioni in favore della ricerca sulle malattie rare e della loro cura» (3904) Parere delle Commissioni I, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), VII, X, XI, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

XIII Commissione (Agricoltura):
NASTRI e CARLUCCI: «Disposizioni per la valorizzazione delle "terre italiane del vino" nel mondo» (3707) Parere delle Commissioni I, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), VII, VIII (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento), IX, X, XI (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, relativamente alle disposizioni in materia previdenziale), XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Commissioni riunite I (Affari costituzionali) e VI (Finanze):
MAURIZIO TURCO ed altri: «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sugli effetti della qualificazione dell'Istituto per le opere di religione quale ente centrale della Chiesa cattolica» (3902) Parere delle Commissioni II (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni) e V.

Commissioni riunite II (Giustizia) e X (Attività produttive):
BELTRANDI ed altri: «Disposizioni per l'equità e la modernizzazione dell'economia mediante la lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali» (3753) Parere delle Commissioni I, V, VI, IX, XII, XIII e XIV;
NASTRI: «Delega al Governo per la modifica del decreto legislativo 9 ottobre 2002, n. 231, in materia di lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali» (3888) Parere delle Commissioni I, V, VI e XIV.

Commissioni riunite VIII (Ambiente) e X (Attività produttive):
MEREU ed altri: «Disposizioni per il corretto utilizzo dei prodotti per la cura e il lavaggio delle autovetture» (3816) Parere delle Commissioni I, II, V, XII e XIV;
JANNONE: «Disposizioni in materia di energia da fonti rinnovabili» (3880) Parere delle Commissioni I, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), VII, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Commissioni riunite XI (Lavoro) e XII (Affari sociali):
ANTONINO FOTI ed altri: «Modifiche al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, concernenti l'istituzione della figura professionale del progettista della sicurezza» (3341) Parere delle Commissioni I, V, VII, VIII (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento), X, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Annunzio di una domanda di autorizzazione all'utilizzo di intercettazioni di conversazioni.

Con nota pervenuta il 21 dicembre 2010, il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Napoli ha trasmesso una domanda di autorizzazione all'utilizzo di intercettazioni di conversazioni del deputato Mario LANDOLFI nell'ambito del procedimento penale n. 5204/08 RGNR - n. 55174/08 RGGIP. La domanda è stata trasmessa alla competente Giunta per le autorizzazioni.
Copia della domanda sarà stampata e distribuita (doc. IV, n. 11).

Trasmissioni dal Presidente del Senato.

Il Presidente del Senato, con lettera in data 15 dicembre 2010, ha comunicato che la 14a Commissione permanente (Politiche dell'Unione europea) del Senato ha approvato, a conclusione dell'esame, ai sensi dell'articolo 144, commi 1, 5 e 6, del regolamento del Senato, le seguenti risoluzioni, che sono trasmesse alla IX Commissione (Trasporti) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):
sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all'omologazione dei veicoli a motore a due o tre ruote e dei quadricicli e alla vigilanza del mercato (COM(2010)542 definivo) (atto Senato doc. XVIII-bis, n. 26);
sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2000/25/CE per quanto riguarda le disposizioni per i trattori immessi sul mercato in regime di flessibilità (COM (2010) 607 definitivo) (atto Senato doc. XVIII-bis, n. 27).

Il Presidente del Senato, con lettera in data 15 dicembre 2010, ha comunicato che la 10a Commissione permanente (Industria) del Senato ha approvato, ai sensi dell'articolo 144, commi 1, e 6, del regolamento del Senato, una risoluzione sulla proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alle modalità d'accesso al servizio pubblico regolamentato offerto dal sistema globale di navigazione satellitare risultante dal programma Galileo (COM(2010)550 definitivo) (atto Senato doc. XVIII, n. 69).

Questa comunicazione è trasmessa alla IX Commissione (Trasporti) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Annunzio di sentenze della Corte costituzionale.

La Corte costituzionale ha depositato in cancelleria le seguenti sentenze che, ai sensi dell'articolo 108, comma 1, del regolamento, sono inviate alle sottoindicate Commissioni competenti per materia, nonché alla I Commissione (Affari costituzionali), se non già assegnate alla stessa in sede primaria:
sentenza n. 355 del 1o-15 dicembre 2010 (doc. VII, n. 534) con la quale:
dichiara inammissibili le questioni di legittimità costituzionale dell'articolo 17, comma 30-ter, periodi secondo, terzo e quarto, del decreto-legge 1o luglio 2009, n. 78 (Provvedimenti anticrisi, nonché proroga di termini), convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102, come modificato dall'articolo 1, comma 1, lettera c), n. 1, del decreto-legge 3 agosto 2009, n. 103 (Disposizioni correttive del decreto-legge anticrisi n. 78 del 2009), convertito con modificazioni dalla legge 3 ottobre 2009, n. 141, sollevate, in riferimento, da un lato, nel complesso, agli articoli 3, 24, primo comma, 54, 81, quarto comma, 97, primo comma, 103, secondo comma, e 111 della Costituzione, dall'altro, agli articoli 3, 24, 25 e 97 della Costituzione, rispettivamente dalla Corte dei conti, sezione giurisdizionale per la regione Umbria e dalla Corte dei conti, sezione prima giurisdizionale centrale d'appello, iscritte al n. 331 del 2009 e al n. 162 del 2010 del registro ordinanze;
dichiara inammissibile la questione di legittimità costituzionale del predetto articolo 17, comma 30-ter, quarto periodo, del decreto-legge n. 78 del 2009, sollevata, in riferimento agli articoli 3, 24, 103 e 111 della Costituzione, dalla Corte dei conti, sezione giurisdizionale per la regione Lombardia, iscritta al n. 95 del 2010;
dichiara inammissibile la questione di legittimità costituzionale del predetto articolo 17, comma 30-ter, quarto periodo, del decreto-legge n. 78 del 2009, sollevata, in riferimento nel complesso agli articoli 3, 24, 103 della Costituzione, dalla Corte dei conti, sezione giurisdizionale per la regione Campania, iscritta al n. 27 del 2010;
dichiara inammissibili le questioni di legittimità costituzionale del predetto articolo 17, comma 30-ter, periodi secondo e terzo, del decreto-legge n. 78 del 2009, sollevate, in riferimento all'articolo 3 della Costituzione, sotto il profilo della disparità di trattamento tra dipendenti dell'ente pubblico ed amministratori dello stesso, dalla Corte dei conti, sezioni giurisdizionali per la Campania e per la Lombardia, iscritte rispettivamente ai nn. 25, 26 e 27 del 2010 ed al n. 125 del 2010;
dichiara non fondate le questioni di legittimità costituzionale del predetto articolo 17, comma 30-ter, periodi secondo e terzo, del decreto-legge n. 78 del 2009, sollevate, in riferimento agli articoli 2, 3, 24, 25, 54, 77, 81, 97, 103, e 113 della Costituzione, dalla Corte dei conti, sezioni giurisdizionali per le regioni Calabria, Campania, Lombardia e Toscana, nonché dalla sezione giurisdizionale per la regione siciliana, iscritte rispettivamente ai nn. 24, 25, 26, 27, 125 e 145 del 2010 ed al n. 44 del 2010:
alla II Commissione permanente (Giustizia);

sentenza n. 356 del 1o-15 dicembre 2010 (doc. VII, n. 535) con la quale:
dichiara la inammissibilità della questione di legittimità costituzionale dell'articolo 2110 del codice civile, sollevata, in riferimento agli articoli 3, 32 e 38 della Costituzione, dal tribunale di Arezzo:
alla XI Commissione permanente (Lavoro);

sentenza n. 357 del 1o-15 dicembre 2010 (doc. VII, n. 536) con la quale:
dichiara la cessazione della materia del contendere in ordine alla questione di legittimità costituzionale dell'articolo 56, comma 1, della legge della Provincia autonoma di Trento 28 marzo 2009, n. 2 (Disposizioni per l'assestamento del bilancio annuale 2009 e pluriennale 2009-2011 della Provincia autonoma di Trento - Legge finanziaria di assestamento 2009), limitatamente alla parte concernente la determinazione della quota di tariffa del servizio idrico integrato riguardante gli oneri relativi agli impianti di depurazione, questione promossa, in riferimento all'articolo 8, n. 5), n. 17) e n. 19), del decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1972, n. 670 (Approvazione del testo unico delle leggi costituzionali concernenti lo Statuto speciale per il Trentino-Alto Adige), nonché all'articolo 117, secondo comma, lettere e) ed s), della Costituzione, dal Presidente del Consiglio dei ministri;
dichiara non fondate le questioni di legittimità costituzionale: a) dell'articolo 3, comma 2, della suddetta legge provinciale n. 2 del 2009, sia nel testo originario sia in quello vigente quale modificato dall'articolo 20, comma 1, lettera a), della legge della predetta provincia 28 dicembre 2009, n. 19 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2010 e pluriennale 2010- 2012 della Provincia autonoma di Trento Legge finanziaria provinciale 2010), promosse, in riferimento, rispettivamente, agli articoli 8 e 9 del decreto del Presidente della Repubblica n. 670 del 1972, 117, secondo comma, lettera e), 119, secondo comma, della Costituzione, nonché ai medesimi parametri, con l'esclusione dell'articolo 119, secondo comma, della Costituzione, dal Presidente del Consiglio dei ministri; b) dell'articolo 56, comma 1, della stessa legge provinciale n. 2 del 2009, per la parte concernente il rimborso della quota di tariffa non dovuta riguardante l'esercizio del servizio di depurazione, nel testo originario ed in quello risultante a seguito dell'articolo 22, comma 1, della legge della suddetta provincia n. 19 del 2009, questione promossa, in riferimento agli articoli 8, n. 5), n. 17) e n. 19), e 9 del decreto del Presidente della Repubblica n. 670 del 1972, nonché all'articolo 117, secondo comma, lettere e) ed s), della Costituzione, dal Presidente del Consiglio dei ministri; c) dell'articolo 45, comma 5, della stessa legge provinciale n. 19 del 2009, questione promossa, in riferimento agli articoli 8 e 9 del decreto del Presidente della Repubblica n. 670 del 1972, nonché all'articolo 117, secondo comma, lettera l), della Costituzione, dal Presidente del Consiglio dei ministri:
alle Commissioni riunite VI (Finanze) e VIII (Ambiente);

sentenza n. 360 del 13-17 dicembre 2010 (doc. VII, n. 538) con la quale:
dichiara inammissibile la questione di legittimità costituzionale dell'articolo 7, comma 1, della legge della regione siciliana 16 aprile 2003, n. 4 (Disposizioni programmatiche e finanziarie per l'anno 2003), sollevata, con riferimento allo statuto speciale della regione siciliana (regio decreto legislativo 15 maggio 1946, n. 455, convertito in legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 2) nonché alla Costituzione, dal Consiglio di giustizia amministrativa per la regione siciliana:
alla VI Commissione permanente (Finanze);

sentenza n. 361 del 13-17 dicembre 2010 (doc. VII, n. 539) con la quale:
dichiara estinto il processo in via principale, promosso dal Presidente del Consiglio dei ministri;
dichiara inammissibile il ricorso per conflitto di attribuzione, avente ad oggetto gli atti di promulgazione e pubblicazione dell'atto denominato legge della regione Calabria 11 febbraio 2010, n. 5 (Attuazione dell'Intesa sancita in data 1o aprile 2009, ai sensi dell'articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, tra Stato, regioni ed autonomie locali, concernente misure per il rilascio dell'economia attraverso l'attività edilizia. Approvata dal presidente della giunta regionale quale commissario ad acta con decreto n. 24 del 9 febbraio 2010), sollevato dal Presidente del Consiglio dei ministri, in riferimento agli articoli 118 e 120 della Costituzione:
alla VIII Commissione permanente (Ambiente).

La Corte costituzionale ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 30, secondo comma, della legge 11 marzo 1953, n. 87, copia delle seguenti sentenze che, ai sensi dell'articolo 108, comma 1, del regolamento, sono inviate alle sottoindicate Commissioni competenti per materia, nonché alla I Commissione (Affari costituzionali), se non già assegnate alla stessa in sede primaria:

con lettera in data 15 dicembre 2010, sentenza n. 354 del 1o-15 dicembre 2010 (doc. VII, n. 533), con la quale:
dichiara l'illegittimità costituzionale dell'articolo 59, comma 3, della legge della regione Puglia 4 agosto 2004, n. 14 (Assestamento e prima variazione al bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2004):
alla XI Commissione permanente (Lavoro);

con lettera in data 17 dicembre 2010, sentenza n. 359 del 13 - 17 dicembre 2010 (doc. VII, n. 537 ), con la quale:
dichiara l'illegittimità costituzionale dell'articolo 14, comma 5-quater, del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 (Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero), come modificato dall'articolo 1, comma 22, lettera m), della legge 15 luglio 2009, n. 94 (Disposizioni in materia di sicurezza pubblica), nella parte in cui non dispone che l'inottemperanza all'ordine di allontanamento, secondo quanto già previsto per la condotta di cui al precedente comma 5-ter, sia punita nel solo caso che abbia luogo «senza giustificato motivo»:
alle Commissioni riunite I (Affari costituzionali) e II (Giustizia).

Trasmissioni dalla Corte dei conti.

La Corte dei conti - sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato - con lettera in data 15 dicembre 2010, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 3, comma 6, della legge 14 gennaio 1994, n. 20, la deliberazione n. 26 del 2010, emessa dalla sezione stessa nell'adunanza del 5 novembre 2010, e la relativa relazione concernente la gestione delle misure consequenziali finalizzate alla rimozione delle disfunzioni rilevate nelle relazioni finanziarie tra Stato e autonomie territoriali.

Questa documentazione è stata trasmessa alla I Commissione (Affari costituzionali) e alla V Commissione (Bilancio).

La Corte dei conti - sezione del controllo sugli enti - con lettera in data 16 dicembre 2010, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relativa relazione riferita al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell'Agenzia del demanio, per l'esercizio 2009. Alla determinazione sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (doc. XV, n. 260).

Questo documento - che sarà stampato - è stato trasmesso alla V Commissione (Bilancio), alla VI Commissione (Finanze) e alla VIII Commissione (Ambiente).

La Corte dei conti - sezione del controllo sugli enti - con lettera in data 16 dicembre 2010, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relativa relazione riferita al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell'Unione italiana ciechi, per gli esercizi dal 2005 al 2009. Alla determinazione sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (doc. XV, n. 261).

Questo documento - che sarà stampato - è trasmesso alla V Commissione (Bilancio) e alla XII Commissione (Affari sociali).

Trasmissione dal Comitato interministeriale per la programmazione economica.

La Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica, in data 16 dicembre 2010, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, comma 4, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, le seguenti delibere CIPE, che sono trasmesse alla V Commissione (Bilancio), nonché alle Commissioni sottoindicate:
n. 3/2010 del 22 gennaio 2010, concernente «Programma delle infrastrutture strategiche (legge n. 443/2001): Itinerario Ragusa-Catania: Ammodernamento a quattro corsie della SS 514 "Di Chiaramonte" e della SS 194 "Ragusana" dallo svincolo con la SS 115 allo svincolo con la SS 114. Approvazione progetto preliminare» - alla VIII Commissione (Ambiente);
n. 68/2010 del 22 luglio 2010, concernente «Assegnazione di 100 milioni di euro per interventi di risanamento ambientale delibera CIPE n. 117/2009 - Modifica copertura finanzia» - alla VIII Commissione (Ambiente);
n. 69/2010 del 22 luglio 2010, concernente «Rimodulazione del programma di completamento del piano irriguo nazionale delle regioni centro settentrionali» - alla XIII Commissione (Agricoltura);
n. 79/2010 del 30 luglio 2010, concernente «Ricognizione, per il periodo 2000-2006, degli interventi finanziati dal Fondo per le aree sottoutilizzate e delle risorse liberate nell'ambito dei programmi comunitari (ob. 1)».

Trasmissione dal ministro per i rapporti con il Parlamento.

Il ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 15 dicembre 2010, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 10, comma 2, del codice dell'ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, la relazione sullo stato della disciplina militare e dell'organizzazione delle Forze armate, riferita all'anno 2009 (doc. XXXVI, n. 3).

Questo documento - che sarà stampato - è trasmesso alla IV Commissione (Difesa).

Trasmissione dall'Ufficio centrale per il referendum presso la Corte di cassazione.

Il presidente dell'Ufficio centrale per il referendum presso la Corte di cassazione, con lettera in data 16 dicembre 2010, ha trasmesso, ai sensi degli articoli 13 e 32 della legge 25 maggio 1970, n. 352, copia dell'ordinanza di correzione di un errore materiale, emessa dall'Ufficio stesso in data 15 dicembre 2010, contenuto nell'ordinanza, emessa in data 6 dicembre 2010, con la quale sono state dichiarate legittime le richieste di referendum popolare abrogativo sui quesiti individuati dai seguenti titoli: «1. Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Abrogazione; 2. Servizio idrico integrato, Forme di gestione e procedure di affidamento in materia di risorse idriche. Abrogazione; 3. Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all'adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione parziale di norma; 4. Norme limitatrici della gestione pubblica del servizio idrico. Abrogazione parziale; 5. Nuove centrali per la produzione di energia nucleare. Abrogazione parziale di norme; 6. Abrogazione della legge 7 aprile 2010, n. 51 in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei ministri e dei ministri a comparire in udienza penale».

Questa ordinanza è depositata presso il Servizio per i Testi normativi a disposizione degli onorevoli deputati.

Annunzio di risoluzioni del Parlamento europeo.

Il Presidente del Parlamento europeo ha trasmesso il testo di sette risoluzioni approvate nella sessione dal 10 all'11 novembre 2010, che sono assegnate, a norma dell'articolo 125, comma 1, del regolamento, alle sottoindicate Commissioni, nonché, per il parere, alla III Commissione (Affari esteri) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea), se non già assegnate alle stesse in sede primaria:
risoluzione legislativa sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sui gestori di fondi di investimento alternativi, che modifica le direttive 2004/39/CE e 2009/65.../CE (doc. XII, n. 586) - alla VI Commissione (Finanze);
risoluzione legislativa sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (CE) n. 539/2001 che adotta l'elenco dei paesi terzi i cui cittadini devono essere in possesso del visto all'atto dell'attraversamento delle frontiere esterne e l'elenco dei paesi terzi i cui cittadini sono esenti da tale obbligo (doc. XII, n. 587) - alla I Commissione (Affari costituzionali);
risoluzione legislativa sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (CE) n. 663/2009 che istituisce un programma per favorire la ripresa economica tramite la concessione di un sostegno finanziario comunitario a favore di progetti nel settore dell'energia (doc. XII, n. 588) - alla X Commissione (Attività produttive);
risoluzione sul prossimo vertice UE-USA e il Consiglio economico transatlantico (doc. XII, n. 589) - alla III Commissione (Affari esteri);
risoluzione sull'approccio globale al trasferimento dei dati del codice di prenotazione (Passenger Name Record, PNR) verso paesi terzi, e sulle raccomandazioni della Commissione al Consiglio di autorizzare l'avvio di negoziati tra l'Unione europea e l'Australia, il Canada e gli Stati Uniti (doc. XII, n. 590) - alle Commissione riunite I (Affari costituzionali) e III (Affari esteri);
risoluzione sui partenariati per l'innovazione europea nell'ambito dell'iniziativa faro l'Unione dell'innovazione (doc. XII, n. 591) - alle Commissioni riunite VII (Cultura) e X (Attività produttive);
risoluzione sulla sfida demografica e la solidarietà tra le generazioni (doc. XII, n. 592) - alle Commissioni riunite XI (Lavoro) e XII (Affari sociali).

Annunzio di progetti di atti
dell'Unione europea.

La Commissione europea, in data 16 e 17 dicembre 2010, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, i seguenti progetti di atti dell'Unione stessa, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi, che, in data 17 dicembre 2010, sono stati assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del regolamento, alla XIII Commissione (Agricoltura), con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):
Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sui regimi di qualità dei prodotti agricoli (COM(2010)733 definitivo) e relativo documento di accompagnamento - Documento di lavoro dei servizi della Commissione - Sintesi della valutazione d'impatto relativa alle specialità tradizionali garantite (SEC(2010)1524 definitivo);
Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio in ordine alle norme di commercializzazione (COM(2010)738 definitivo);
Proposta di regolamento (UE) del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica del regolamento (CE) n. 1290/2005 del Consiglio relativo al finanziamento della politica agricola comune e abrogazione dei regolamenti (CE) n. 165/94 e (CE) n. 78/2008 del Consiglio (COM(2010)745 definitivo);
Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica del regolamento (CE) n. 834/2007 del Consiglio relativo alla produzione biologica e all'etichettatura dei prodotti biologici (COM(2010)759 definitivo);
Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica del regolamento (CE) del Consiglio n. 485/2008 relativo ai controlli, da parte degli Stati membri, delle operazioni che rientrano nel sistema di finanziamento del Fondo europeo agricolo di garanzia (COM(2010)761 definitivo);
Proposta di regolamento (UE) del Parlamento europeo e del Consiglio recante misure specifiche nel settore dell'agricoltura a favore delle isole minori del Mar Egeo (COM(2010)767 definitivo).

Le predette proposte di regolamento (COM(2010)733 definitivo), (COM(2010)738 definitivo), (COM(2010)745 definitivo), (COM(2010)759 definitivo), (COM(2010)761 definitivo) e (COM(2010)767 definitivo), sono state altresì assegnate alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea) ai fini della verifica della conformità al principio di sussidiarietà; il termine di otto settimane per la verifica di conformità, ai sensi del Protocollo sull'applicazione dei princìpi di sussidiarietà e di proporzionalità allegato al Trattato sull'Unione europea, decorre dal 17 dicembre 2010;

La Commissione europea, in data 17 dicembre 2010, ha inoltre trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, i seguenti progetti di atti dell'Unione stessa, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi, che, in data 20 dicembre 2010, sono stati assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del regolamento, alla VI Commissione (Finanze), con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):
Proposta di decisione del Consiglio recante modifica della decisione 2004/162/CE per quanto riguarda i prodotti che possono beneficiare di un'esenzione totale o parziale dai «dazi di mare» (COM(2010)749 definitivo);
Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che fissa i requisiti tecnici per i bonifici e gli addebiti diretti in euro e che modifica il regolamento (CE) n. 924/2009 (COM(2010)775 definitivo) e relativo documento di accompagnamento - Documento di lavoro dei servizi della Commissione - Sintesi della valutazione dell'impatto (SEC(2010)1583 definitivo),

I predetti progetti COM(2010)749 definitivo e (COM(2010)775 definitivo) sono stati altresì assegnati alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea) ai fini della verifica della conformità al principio di sussidiarietà; il termine di otto settimane per la verifica di conformità, ai sensi del Protocollo sull'applicazione dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità allegato al Trattato sull'Unione europea, decorre dal 20 dicembre 2010.

La Commissione europea, in data 16, 17 e 20 dicembre 2010, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, ha altresì trasmesso i seguenti progetti di atti dell'Unione stessa, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi, che sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del regolamento, alle sottoindicate Commissioni, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):
Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Comitato economico e finanziario sul meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria (COM(2010)713 definitivo), che è assegnata in sede primaria alla V Commissione (Bilancio);
Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - Verso l'interoperabilità dei servizi pubblici europei (COM(2010)744 definitivo) e relativi allegati 1 e 2, che sono assegnati in sede primaria alla I Commissione (Affari costituzionali);
Relazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - Prima valutazione intermedia delle iniziative tecnologiche congiunte ARTEMIS ed ENIAC (COM(2010)752 definitivo), che è assegnata in sede primaria alla X Commissione (Attività produttive);
Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio - Prima valutazione intermedia del programma, congiunto in materia di domotica per categorie deboli (Ambient Assisted Living - AAL) (COM(2010)763 definitivo), che è assegnata in sede primaria alla XII Commissione (Affari sociali);
Relazione della Commissione al Consiglio relativa al regime dei «dazi di mare» applicato nei dipartimenti francesi d'oltremare (COM(2010)742 definitivo), che è assegnata in sede primaria alla VI Commissione (Finanze);
Libro verde - Meno adempimenti amministrativi per i cittadini - Promuovere la libera circolazione dei documenti pubblici e il riconoscimento degli effetti degli atti di stato civile (COM(2010)747 definitivo), che è assegnata in sede primaria alle Commissioni riunite I (Affari costituzionali) e II (Giustizia);
Relazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo sull'applicazione da parte degli Stati membri della direttiva 2000/30/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 giugno 2000, relativa ai controlli tecnici su strada dei veicoli commerciali circolanti nella comunità - Periodi di dichiarazione 2005-2006 e 2007-2008 (COM(2010)754 definitivo), che è assegnata in sede primaria alla IX Commissione (Trasporti);
Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che abroga il regolamento (CEE) n. 429/73 che fissa le disposizioni speciali per l'importazione nella Comunità di determinate merci originarie della Turchia contemplate dal regolamento (CEE) n. 1059/69 e il regolamento (CE) n. 215/2000 che proroga per il 2000 le misure previste dal regolamento (CE) n. 1416/95 che stabilisce talune concessioni sotto forma di contingenti tariffari comunitari nel 1995 per determinati prodotti agricoli trasformati (COM(2010)756 definitivo), che è assegnata in sede primaria alla X Commissione (Attività produttive);
Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - La Piattaforma europea contro la povertà e l'esclusione sociale: un quadro europeo per la coesione sociale e territoriale (COM(2010)758 definitivo), che è assegnata in sede primaria alla XII Commissione (Affari sociali);
Relazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio e al Comitato delle regioni - Valutazione ex post della manifestazione «Capitale europea della cultura» 2009 (Linz e Vilnius) (COM(2010)762 definitivo), che è assegnata in sede primaria alla VII Commissione (Cultura);
Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo e al Comitato economico e sociale europeo - Rimuovere gli ostacoli fiscali transfrontalieri per i cittadini dell'Unione europea (COM(2010)769 definitivo), che è assegnata in sede primaria alla VI Commissione (Finanze);
Relazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - Relazione di valutazione intermedia del programma MEDIA 2007 (COM(2010)777 definitivo), che è assegnata in sede primaria alla VII Commissione (Cultura);
Relazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio e al Comitato economico e sociale europeo - Relazione annuale del 2009 sul programma PHARE, sullo strumento di preadesione per la Turchia, sul programma CARDS e sullo strumento di transizione (COM(2010)793 definitivo), che è assegnata in sede primaria alle Commissioni riunite III (Affari esteri) e XIV (Politiche dell'Unione europea);
Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (CE) n. 883/2004 relativo al coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale e il regolamento (CE) n. 987/2009 che stabilisce le modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 883/2004 (COM(2010)794 definitivo), che è assegnata in sede primaria alla XI Commissione (Lavoro). Tale proposta è altresì assegnata alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea) ai fini della verifica della conformità al principio di sussidiarietà; il termine di otto settimane per la verifica di conformità, ai sensi del Protocollo sull'applicazione dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità allegato al Trattato sull'Unione europea, decorre dal 21 dicembre 2010;
Proposta di regolamento del Consiglio che modifica il regolamento (CE) n. 215/2008 recante il regolamento finanziario per il 10o Fondo europeo di sviluppo relativamente al Servizio europeo per l'azione estrema (presentata dalla Commissione) (COM(2010)795 definitivo), che è assegnata in sede primaria alla III Commissione (Affari esteri).

Trasmissioni dal consiglio regionale dell'Emilia-Romagna.

Il presidente del consiglio regionale dell'Emilia-Romagna, con lettera in data 26 ottobre 2010, ha trasmesso il testo di un voto concernente osservazioni sulla comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - Youth on the Move - Un'iniziativa per valorizzare il potenziale dei giovani ai fini di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva nell'Unione europea (COM(2010)477 definitivo).

Questa documentazione è trasmessa alla VII Commissione (Cultura), alla XI Commissione (Lavoro) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Il presidente del consiglio regionale dell'Emilia-Romagna, con lettera in data 26 ottobre 2010, ha trasmesso il testo di un voto concernente osservazioni sulla proposta di raccomandazione del Consiglio: Youth on the Move - Promuovere la mobilità dei giovani per l'apprendimento (COM(2010)478 definitivo/2).

Questa documentazione è stata trasmessa alla VII Commissione (Cultura), alla XI Commissione (Lavoro) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Il presidente del consiglio regionale dell'Emilia-Romagna, con lettera in data 3 novembre 2010, ha trasmesso il testo di un voto concernente osservazioni sulla comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - Iniziativa faro Europa 2020 - L'Unione dell'innovazione (COM(2010)546 definitivo).

Questa documentazione è trasmessa alla VII Commissione (Cultura), alla X Commissione (Attività produttive) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Il presidente del consiglio regionale dell'Emilia-Romagna, con lettera in data 3 novembre 2010, ha trasmesso il testo di un voto concernente osservazioni sulla comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - Legiferare con intelligenza nell'Unione europea (COM(2010)543 definitivo).

Questa documentazione è trasmessa alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Il presidente del consiglio regionale dell'Emilia-Romagna, con lettera in data, 23 novembre 2010, ha trasmesso il testo di un voto concernente osservazioni sulla comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - Strategia per la parità tra donne e uomini 2010-2015 (COM(2010)491 definitivo).

Questa documentazione è trasmessa alla I Commissione (Affari costituzionali) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Il presidente del consiglio regionale dell'Emilia-Romagna, con lettera in data 29 novembre 2010, ha trasmesso il testo di un voto concernente osservazioni sulla comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio - Potenziare la reazione europea alle catastrofi: il ruolo della protezione civile e dell'assistenza umanitaria (COM(2010)600 definitivo).

Questa documentazione è trasmessa alla III Commissione (Affari esteri), alla VIII (Ambiente) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Il presidente del consiglio regionale dell'Emilia-Romagna, con lettera in data 9 dicembre 2010, ha trasmesso il testo di un voto, approvato dal consiglio regionale stesso nella seduta del 6 dicembre 2010, concernente azioni volte a promuovere il valore universale ed inalienabile dell'acqua, a restituire la gestione del servizio idrico alle comunità locali e a chiedere l'approvazione di un provvedimento di moratoria alle scadenze previste dal cosiddetto «decreto Ronchi».

Questa documentazione è stata trasmessa alla VIII Commissione (Ambiente).

Trasmissione dal consiglio regionale delle Marche.

Il presidente del consiglio regionale delle Marche, con lettera in data 2 dicembre 2010, ha trasmesso il testo di un voto concernente la partecipazione alla procedura di verifica dell'applicazione dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità ai sensi del protocollo n. 2 del Trattato sull'Unione europea e sul finanziamento dell'Unione europea - Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica al regolamento (CE) n. 1698/2005 del Consiglio, sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) (COM(2010)537 definitivo).

Questa documentazione è trasmessa alla XIII Commissione (Agricoltura) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Trasmissione dal consiglio della regione Friuli-Venezia Giulia.

Il presidente della regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, con lettera in data 3 dicembre 2010, ha trasmesso un voto, approvato dal consiglio regionale della stessa regione nella seduta del 23 novembre 2010, concernente la richiesta al Parlamento di legiferare in merito al distacco del comune di Sappada dalla regione Veneto e alla sua aggregazione alla regione Friuli-Venezia Giulia (articolo 132, secondo comma della Costituzione).

Questa documentazione è stata trasmessa alla I Commissione (Affari costituzionali).

Richieste di parere parlamentare su atti del Governo.

Il ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 16 dicembre 2010, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 1, comma 3, della legge 4 giugno 2010, n. 96, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2008/96/CE sulla gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali (307).
Tale richiesta, in data 17 dicembre 2010, è stata assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del regolamento, alla VIII Commissione (Ambiente) nonché, ai sensi del comma 2 dell'articolo 126 del regolamento, alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea), che dovranno esprimere il prescritto parere entro il 26 gennaio 2011. È stata altresì assegnata, ai sensi del comma 2 dell'articolo 96-ter del regolamento, alla V Commissione (Bilancio), che dovrà esprimere i propri rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario entro il 6 gennaio 2011.

Il ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 16 dicembre 2010, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 1, commi 3 e 5, della legge 25 febbraio 2008, n. 34, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto legislativo recante modifiche al decreto legislativo 20 novembre 2008, n. 188, recante attuazione della direttiva 2006/66/CE concernente pile, accumulatori e relativi rifiuti e che abroga la direttiva 91/157/CEE (308).
Tale richiesta, in data 17 dicembre 2010, è stata assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del regolamento, alla VIII Commissione (Ambiente) nonché, ai sensi del comma 2 dell'articolo 126 del regolamento, alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea), che dovranno esprimere il prescritto parere entro il 26 gennaio 2011.

Atti di controllo e di indirizzo.

Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell'Allegato B  al resoconto della seduta odierna.

Annunzio di risposte scritte ad interrogazioni.

Sono pervenute alla Presidenza dai competenti Ministeri risposte scritte ad interrogazioni. Sono pubblicate nell'Allegato B al resoconto della seduta odierna.

ERRATA CORRIGE

Nell'Allegato A al resoconto della seduta del 18 novembre 2010, a pagina 4, seconda colonna, alla ventunesima riga, dopo la parola: «V,» si intende inserita la seguente: «VIII,».

Nell'Allegato A al resoconto della seduta del 22 novembre 2010, a pagina 5, prima colonna, alle righe quarantatreesima e quarantaquattresima, le parole: «alle Commissioni riunite V (Bilancio) e XIV (Politiche dell'Unione europea)» si intendono sostituite dalle seguenti: «alla V Commissione (Bilancio)».

MOZIONE ZAMPARUTTI ED ALTRI N. 1-00508 CONCERNENTE INIZIATIVE VOLTE A GARANTIRE LA PRODUZIONE E LA VENDITA ALL'ESTERO DI SODIO TIOPENTALE ESCLUSIVAMENTE PER SCOPI MEDICI

Mozione

La Camera,
premesso che:
il 16 novembre 2010 il sito web Repubblica.it ha pubblicato la notizia in possesso di Reprieve, un'organizzazione umanitaria britannica che si batte contro la pena capitale e la tortura in tutto il mondo, secondo la quale la Hospira spa, un'azienda farmaceutica con base a Liscate, in provincia di Milano, è stata incaricata di produrre sodio tiopentale (o Pentotal), un potente barbiturico utilizzato, tra l'altro, in tutti i protocolli di iniezione letale dei vari Stati della federazione americana (nei protocolli con tre farmaci costituisce il primo passaggio, mentre nei nuovi protocolli basati su un'unica, massiccia dose di anestetico, il Pentotal è proprio quello previsto);
secondo la notizia, a partire da gennaio 2011, la società milanese, sussidiaria di una multinazionale americana, dovrebbe esportare la sostanza negli Usa, dove la carenza di Pentotal ha già indotto una decina di Stati, tra cui il Kentucky, l'Ohio, il Missouri, l'Arizona e l'Oklahoma a rinviare le esecuzioni già programmate fino a che non riceveranno nuove dosi;
negli Stati Uniti, la casa madre, la Hospira che ha sede nei sobborghi di Chicago, ha assicurato che le scorte potrebbero essere ripristinate nei primi mesi del 2011 e, sebbene abbia ribadito che «la ditta produce questo farmaco per migliorare o salvare una vita umana e che il suo uso va limitato esclusivamente alle indicazioni scritte sull'etichetta del farmaco», è probabile che le iniezioni letali con l'uso di Pentotal continuino come in passato;
nel frattempo, lo Stato dell'Arizona si è procurato un quantitativo di Pentotal prodotto da un'altra azienda farmaceutica in Gran Bretagna, con il quale il 25 ottobre 2010 è stata eseguita l'iniezione letale nei confronti di Jeffrey Landrigan nella prigione di Florence a Phoenix;
dopo l'esecuzione in Arizona con il farmaco letale importato dal Regno Unito, Reprieve ha intrapreso un'azione legale volta a evitare che il Pentotal britannico sia nuovamente esportato per l'esecuzione di altri detenuti americani, tra cui Ralph Baze in Kentucky e Edmund Zagorski, la cui esecuzione è stata programmata in Tennessee per l'11 gennaio 2011;
il 28 novembre 2010 Vince Cable (Secretary of State for business, innovation and skills) ha stabilito un controllo sull'esportazione del sodio tiopentale e ha anche detto che avrebbe «esplorato con la Commissione europea, il Parlamento europeo e altri Stati membri la possibilità di porre un controllo sull'esportazione di sodio tiopentale a livello europeo»;
a seguito di un'ordinanza del tribunale emessa il 5 novembre 2010, lo Stato della California ha messo agli atti il 22 novembre 2010 un documento (Defendants' notice) in cui si riporta che il California department of corrections and rehabilitation (Cdcr) ha ordinato 521 grammi di sodio tiopentale, la cui consegna secondo il dipartimento penitenziario dovrebbe avvenire durante la settimana che inizia il 29 novembre 2010. Questo quantitativo di droga, la cui scadenza è prevista nel 2014 (lo stesso anno di scadenza del farmaco importato dal Regno Unito che è servito a giustiziare Jeffrey Landrigan in Arizona nell'ottobre 2010), molto probabilmente proviene dall'Europa e, considerato che per un'iniezione letale ne bastano 5 grammi, può essere potenzialmente usato per uccidere oltre 100 condannati a morte;
dopo la decisione del Governo britannico, la Hospira spa di Liscate rischia di essere la fonte più importante, se non l'unica, del farmaco per i penitenziari americani;
in base a una norma europea (regolamento del Consiglio (CE) n. 1236/2005), «l'esportazione di merci che non hanno nessun utilizzo pratico se non quello per la pena capitale, la tortura o altri trattamenti crudeli e inumani (...) è proibita, indipendentemente dall'origine della merce»;
pur essendo originariamente un anestetico e in quanto tale incluso nella lista dei farmaci essenziali stilata dall'Organizzazione mondiale della sanità, il Pentotal è oggi un farmaco obsoleto, che è stato ampiamente sostituito in Occidente da altre droghe più moderne ed efficaci, mentre il suo utilizzo negli Stati Uniti è ormai destinato alla sola pratica dell'iniezione letale;
oltre ai vincoli imposti dalle norme europee, esiste nel nostro Paese un ancora più stringente vincolo costituzionale, stabilito dall'articolo 27 della Costituzione e ribadito in numerose sentenze della Corte costituzionale;
nel 1996, ad esempio, la Corte costituzionale ha stabilito essere in conflitto con i principi fondamentali della Costituzione la possibilità di estradare negli Stati Uniti (Florida) un cittadino italiano (Pietro Venezia) lì sottoposto a un processo per un reato punito con la pena capitale, nonostante le assicurazioni offerte dalle autorità americane - che potevano essere considerate «sufficienti» secondo la norma sull'estradizione allora in vigore in Italia - in ordine alla mancata irrogazione o esecuzione di essa. «Il divieto contenuto nell'articolo 27, quarto comma, della Costituzione, e i valori ad esso sottostanti - primo fra tutti il bene essenziale della vita - impongono una garanzia assoluta», ha stabilito la Corte costituzionale;
in precedenza, nella sentenza n. 54 del 1979, la Corte costituzionale aveva già affermato che «deve considerarsi lesivo della Costituzione che lo Stato italiano concorra all'esecuzione di pene che in nessuna ipotesi, e per nessun tipo di reati, potrebbero essere inflitte in Italia nel tempo di pace»;
sarebbe paradossale che proprio il nostro Paese, che ha abolito la pena di morte ed è impegnata in queste settimane all'Onu per l'approvazione di una nuova risoluzione per la moratoria universale delle esecuzioni capitali, si rendesse complice di una serie di esecuzioni negli Usa,

impegna il Governo

ad assumere ogni iniziativa di competenza volta a garantire che, nel pieno rispetto delle leggi interne e delle norme europee che vietano di cooperare in qualsiasi modo alla pratica della pena capitale, della tortura o di altri trattamenti crudeli e inumani, la produzione e la vendita all'estero di sodio tiopentale da parte dell'azienda farmaceutica Hospira con sede a Liscate siano autorizzate esclusivamente per scopi medici, a tal fine prevedendo che nella licenza a produrre, sull'etichetta del farmaco e nei contratti di compravendita sia chiaramente specificato che l'utilizzo del prodotto non è consentito per la pratica dell'iniezione letale.
(1-00508)
(Nuova formulazione) «Zamparutti, Beltrandi, Bernardini, Farina Coscioni, Mecacci, Maurizio Turco, Calgaro, Castagnetti, Codurelli, Mariani, Siragusa, Giulietti, Nicco, Malgieri, Ciccioli, Touadi, Boccuzzi, Braga, Bucchino, Colombo, Di Stanislao, Favia, Laratta, Mancuso, Mannino, Mantini, Zazzera, Marco Carra, Rampi, Melis, Evangelisti, Albonetti, Stefani, Della Vedova, Buonfiglio, Melandri, Di Virgilio, Fontanelli, Froner, Servodio, Gozi, Di Giuseppe, Rugghia, Sarubbi, Mosella, Motta, Villecco Calipari, Tassone».
(25 novembre 2010)

La Camera,
premesso che:
il 16 novembre 2010 il sito web Repubblica.it ha pubblicato la notizia in possesso di Reprieve, un'organizzazione umanitaria britannica che si batte contro la pena capitale e la tortura in tutto il mondo, secondo la quale la Hospira spa, un'azienda farmaceutica con base a Liscate, in provincia di Milano, è stata incaricata di produrre sodio tiopentale (o Pentotal), un potente barbiturico utilizzato, tra l'altro, in tutti i protocolli di iniezione letale dei vari Stati della federazione americana (nei protocolli con tre farmaci costituisce il primo passaggio, mentre nei nuovi protocolli basati su un'unica, massiccia dose di anestetico, il Pentotal è proprio quello previsto);
secondo la notizia, a partire da gennaio 2011, la società milanese, sussidiaria di una multinazionale americana, dovrebbe esportare la sostanza negli Usa, dove la carenza di Pentotal ha già indotto una decina di Stati, tra cui il Kentucky, l'Ohio, il Missouri, l'Arizona e l'Oklahoma a rinviare le esecuzioni già programmate fino a che non riceveranno nuove dosi;
negli Stati Uniti, la casa madre, la Hospira che ha sede nei sobborghi di Chicago, ha assicurato che le scorte potrebbero essere ripristinate nei primi mesi del 2011 e, sebbene abbia ribadito che «la ditta produce questo farmaco per migliorare o salvare una vita umana e che il suo uso va limitato esclusivamente alle indicazioni scritte sull'etichetta del farmaco», è probabile che le iniezioni letali con l'uso di Pentotal continuino come in passato;
nel frattempo, lo Stato dell'Arizona si è procurato un quantitativo di Pentotal prodotto da un'altra azienda farmaceutica in Gran Bretagna, con il quale il 25 ottobre 2010 è stata eseguita l'iniezione letale nei confronti di Jeffrey Landrigan nella prigione di Florence a Phoenix;
dopo l'esecuzione in Arizona con il farmaco letale importato dal Regno Unito, Reprieve ha intrapreso un'azione legale volta a evitare che il Pentotal britannico sia nuovamente esportato per l'esecuzione di altri detenuti americani, tra cui Ralph Baze in Kentucky e Edmund Zagorski, la cui esecuzione è stata programmata in Tennessee per l'11 gennaio 2011;
il 28 novembre 2010 Vince Cable (Secretary of State for business, innovation and skills) ha stabilito un controllo sull'esportazione del sodio tiopentale e ha anche detto che avrebbe «esplorato con la Commissione europea, il Parlamento europeo e altri Stati membri la possibilità di porre un controllo sull'esportazione di sodio tiopentale a livello europeo»;
a seguito di un'ordinanza del tribunale emessa il 5 novembre 2010, lo Stato della California ha messo agli atti il 22 novembre 2010 un documento (Defendants' notice) in cui si riporta che il California department of corrections and rehabilitation (Cdcr) ha ordinato 521 grammi di sodio tiopentale, la cui consegna secondo il dipartimento penitenziario dovrebbe avvenire durante la settimana che inizia il 29 novembre 2010. Questo quantitativo di droga, la cui scadenza è prevista nel 2014 (lo stesso anno di scadenza del farmaco importato dal Regno Unito che è servito a giustiziare Jeffrey Landrigan in Arizona nell'ottobre 2010), molto probabilmente proviene dall'Europa e, considerato che per un'iniezione letale ne bastano 5 grammi, può essere potenzialmente usato per uccidere oltre 100 condannati a morte;
dopo la decisione del Governo britannico, la Hospira spa di Liscate rischia di essere la fonte più importante, se non l'unica, del farmaco per i penitenziari americani;
in base a una norma europea (regolamento del Consiglio (CE) n. 1236/2005), «l'esportazione di merci che non hanno nessun utilizzo pratico se non quello per la pena capitale, la tortura o altri trattamenti crudeli e inumani (...) è proibita, indipendentemente dall'origine della merce»;
pur essendo originariamente un anestetico e in quanto tale incluso nella lista dei farmaci essenziali stilata dall'Organizzazione mondiale della sanità, il Pentotal è oggi un farmaco maturo, che è stato ampiamente sostituito in Occidente da altre droghe più moderne ed efficaci;
oltre ai vincoli imposti dalle norme europee, esiste nel nostro Paese un ancora più stringente vincolo costituzionale, stabilito dall'articolo 27 della Costituzione e ribadito in numerose sentenze della Corte costituzionale;
nel 1996, ad esempio, la Corte costituzionale ha stabilito essere in conflitto con i principi fondamentali della Costituzione la possibilità di estradare negli Stati Uniti (Florida) un cittadino italiano (Pietro Venezia) lì sottoposto a un processo per un reato punito con la pena capitale, nonostante le assicurazioni offerte dalle autorità americane - che potevano essere considerate «sufficienti» secondo la norma sull'estradizione allora in vigore in Italia - in ordine alla mancata irrogazione o esecuzione di essa. «Il divieto contenuto nell'articolo 27, quarto comma, della Costituzione, e i valori ad esso sottostanti - primo fra tutti il bene essenziale della vita - impongono una garanzia assoluta», ha stabilito la Corte costituzionale;
in precedenza, nella sentenza n. 54 del 1979, la Corte costituzionale aveva già affermato che «deve considerarsi lesivo della Costituzione che lo Stato italiano concorra all'esecuzione di pene che in nessuna ipotesi, e per nessun tipo di reati, potrebbero essere inflitte in Italia nel tempo di pace»;
sarebbe paradossale che proprio il nostro Paese, che ha abolito la pena di morte ed è impegnata in queste settimane all'Onu per l'approvazione di una nuova risoluzione per la moratoria universale delle esecuzioni capitali, si rendesse complice di una serie di esecuzioni negli Usa,

impegna il Governo

ad assumere ogni iniziativa di competenza volta a garantire che, nel pieno rispetto delle leggi interne e delle norme europee che vietano di cooperare in qualsiasi modo alla pratica della pena capitale, della tortura o di altri trattamenti crudeli e inumani, la produzione e la vendita all'estero di sodio tiopentale da parte dell'azienda farmaceutica Hospira con sede a Liscate siano autorizzate esclusivamente per scopi medici, a tal fine prevedendo che nell'autorizzazione all'immissione in commercio sia precisato che l'utilizzo del prodotto è consentito solo in strutture ospedaliere e nei contratti di compravendita sia chiaramente specificato che Hospira non consente la distribuzione del prodotto per la pratica dell'iniezione letale.
(1-00508)
(Ulteriore nuova formulazione) «Zamparutti, Beltrandi, Bernardini, Farina Coscioni, Mecacci, Maurizio Turco, Calgaro, Castagnetti, Codurelli, Mariani, Siragusa, Giulietti, Nicco, Malgieri, Ciccioli, Touadi, Boccuzzi, Braga, Bucchino, Colombo, Di Stanislao, Favia, Laratta, Mancuso, Mannino, Mantini, Zazzera, Marco Carra, Rampi, Melis, Evangelisti, Albonetti, Stefani, Della Vedova, Buonfiglio, Melandri, Di Virgilio, Fontanelli, Froner, Servodio, Gozi, Di Giuseppe, Rugghia, Sarubbi, Mosella, Motta, Villecco Calipari, Tassone».
(25 novembre 2010)

DISEGNO DI LEGGE: CONVERSIONE IN LEGGE DEL DECRETO-LEGGE 26 NOVEMBRE 2010, N. 196, RECANTE DISPOSIZIONI RELATIVE AL SUBENTRO DELLE AMMINISTRAZIONI TERRITORIALI DELLA REGIONE CAMPANIA NELLE ATTIVITÀ DI GESTIONE DEL CICLO INTEGRATO DEI RIFIUTI (A.C. 3909-A)

A.C. 3909-A - Ordini del giorno

ORDINI DEL GIORNO

La Camera,
premesso che:
l'emergenza rifiuti in Campania, dovuta alla mancanza di un corretto smaltimento, evidenzia in maniera drammatica la gravità e la vastità del problema rifiuti soprattutto nella città di Napoli e nell'hinterland metropolitano; problema che non può essere rinviato ma deve essere affrontato con un'azione intensamente e diffusamente risolutrice se si vuole evitare che l'emergenza continui ad aggravarsi, provocando danni sociali ed ambientali;
i ritardi nella pianificazione e nella preparazione di discariche adeguate, nonché nella costruzione di inceneritori e di impianti di compostaggio dei rifiuti, non fanno altro che accrescere l'emergenza e sollecitare forze malavitose e criminali ad inserirsi nelle articolazioni gestionali dei rifiuti, mentre la capacità residua delle discariche finora utilizzate evidenzia l'urgenza di provvedere alla raccolta differenziata nell'area napoletana per evitare l'approntamento di ulteriori, tantissime discariche che creerebbero un danno irreversibile all'ecosistema regionale ed alla variegata morfologia dei territori,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di adottare con ogni urgenza, nella salvezza delle precedenti condizioni socio-ambientali, progetti di bonifica dei territori già sedi di discariche nei comuni di Montesarchio (BN), di S. Bartolomeo in Galdo (BN), di S. Arcangelo Trimonte (BN) e nel sito di Benevento città, oltre che nei comuni di Ariano Irpino (AV) e di Savignano (AV), nonché piani di compensazione a favore dei comuni e dei territori suddetti per il grave, oneroso ed incommensurabile danno prodotto all'ecosistema.
9/3909-A/1. Mario Pepe (PD), Pugliese, Vaccaro.

La Camera,
premesso che:
i siti inquinati di interesse nazionale (SIN) sono 57 e comprendono aree contaminate con elevati rischi sanitari ed ambientali nelle quali l'impatto socio economico causato dall'inquinamento è molto rilevante;
i SIN comprendono aree a terra e aree a mare per un'estensione di 700 mila ettari corrispondenti al 3 per cento del territorio nazionale e sono distribuiti sul territorio nazionale come segue: Centro-Nord, 34 siti; Sud, 20 siti. All'interno dei SIN sono presenti tremila soggetti privati, proprietari delle aree, tra cui le più importanti realtà industriali italiane ed estere in campo chimico e petrolifero;
le imprese ad oggi presenti in tali siti coprono quasi tutti i settori produttivi esistenti: inoltre, a seguito dell'insediamento di grandi gruppi industrializzati si sono localizzate in questi siti numerose aziende di piccole e medie imprese riconducibili a settori analoghi, complementari o di servizi funzionali alle attività delle grandi imprese;
occorre quindi non solo salvaguardare il patrimonio ambientale e paesaggistico presente in tali siti e adottare tutte le misure necessarie alla tutela della salute umana, ma anche preservare e rilanciare il patrimonio di grandi, medie e piccole imprese presenti su questi territori,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di programmare con urgenza le attività di bonifica, risanamento ambientale e messa in sicurezza dei siti di interesse nazionale, anche individuando specifiche risorse da destinare al rilancio del tessuto industriale ed economico presente sul territorio.
9/3909-A/2. Stradella, Tortoli, Armosino.

La Camera,
premesso che:
per fronteggiare la situazione di emergenza ambientale determinatasi all'interno del sito contaminato di interesse nazionale dello stabilimento «ex Ecolibarna», di via Cassano, in Serravalle Scrivia, inserito nel programma nazionale di bonifica previsto dalla legge n. 426 del 1998 è stato dichiarato lo stato di emergenza per il cui superamento è stata adottata l'ordinanza di protezione civile n. 3304 del 30 luglio 2003, con successive modificazioni ed integrazioni;
con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 30 luglio 2010 è stato nuovamente prorogato lo stato di emergenza, e sono in corso attualmente interventi straordinari per la messa in sicurezza e lo smaltimento di rifiuti pericolosi ivi ubicati e rispetto ai quali, con ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3591 in data 24 maggio 2007, il Prefetto di Alessandria è stato nominato Commissario delegato per l'attuazione degli stessi, attualmente prorogato fino al 31 luglio 2011;
le azioni commissariali sono state finora svolte individuando alcune urgenti priorità aventi innanzitutto l'obiettivo della messa in sicurezza del sito in via permanente, a tutela della salute pubblica e dell'ambiente, il cui onere complessivo ammonta a circa 14 milioni di euro e la cui copertura finanziaria non è ad oggi completamente garantita, mentre una bonifica integrale del sito richiederebbe un fabbisogno stimato di circa 40 milioni di euro;
il Governo si è già impegnato in Parlamento ad attivare tutte le iniziative necessarie per garantire la continuità degli interventi di bonifica in atto e per pervenire ad un completo risanamento dell'area interessata a tutela dell'ecosistema territoriale e in particolare della sicurezza dell'approvvigionamento idrico dei comuni della Valle Scrivia,

impegna il Governo

ad intraprendere tutte le iniziative ancora necessarie per completare la bonifica e il risanamento ambientale del sito «ex Ecolibama» secondo la programmazione degli interventi predisposta dal Commissario delegato.
9/3909-A/3. Lovelli, Vaccaro.

La Camera,
premesso che:
il decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 195, recante «disposizioni urgenti per la cessazione dello stato di emergenza in materia di rifiuti nella regione Campania, per l'avvio della fase post emergenziale nel territorio della regione Abruzzo ed altre disposizioni urgenti relative alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed alla protezione civile», convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2010, n. 26, ha previsto, all'articolo 11 comma 2, che le amministrazioni provinciali, anche per il tramite delle relative società da intendere costituite, in via d'urgenza, nelle forme di assoluti ed integrali partecipazione e controllo da parte delle amministrazioni provinciali, subentrino nei contratti in corso relativamente alle attività di raccolta, di trasporto, di trattamento, di smaltimento ovvero di recupero dei rifiuti;
lo stesso decreto-legge, all'articolo 11, comma 3, ha stabilito che dette società possano agire sul territorio anche quali soggetti preposti all'accertamento e alla riscossione della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (TARSU) e della tariffa integrata ambientale (TIA), sottraendo la competenza ai comuni;
il Comune di Camigliano (CE) non ha dato attuazione al citato decreto-legge n. 195 del 2009, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 26 del 2010 non ottemperando all'obbligo di inviare alla Provincia di Caserta i ruoli della TARSU;
a seguito di questo, il Prefetto di Caserta nominava il 14 giugno 2010 un Commissario ad acta che acquisiva in breve tempo i ruoli della TARSU del Comune di Camigliano;
nonostante la Provincia di Caserta fosse venuta in possesso dei ruoli della TARSU, il decreto del Presidente della Repubblica del 3 agosto 2010, su proposta del Ministro dell'interno, visti gli atti del Prefetto di Caserta, stabiliva la rimozione del sindaco di Camigliano, Vincenzo Cenname, sciogliendo consequenzialmente il Consiglio comunale;
è intenzione del Governo modificare il decreto-legge n. 195 del 2009, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 26 del 2010, lasciando ai comuni le competenze di raccolta e riscossione dei tributi per quanto concerne il servizio di igiene urbana, proprio come chiedeva otto mesi fa il Comune di Camigliano nella persona del sindaco Vincenzo Cenname;
la suddetta modifica non giustifica più, anche rispetto all'interesse pubblico, lo scioglimento del Consiglio Comunale di Camigliano venendo meno il presupposto giustificativo della rimozione del sindaco, che assumerebbe caratteri eccessivamente sanzionatori rispetto ad un comportamento rilegittimato nel giro di pochi mesi;
il decreto-legge in esame stabilisce obblighi relativi alla raccolta differenziata nei comuni e il Comune di Camigliano è stato virtuoso in questo senso durante l'amministrazione Cenname;
il generale potere di autotutela della pubblica amministrazione le consente di rivalutare l'opportunità di un atto amministrativo per sopravvenuti motivi di pubblico interesse o nel caso di una nuova valutazione dell'interesse pubblico originario e l'ordinamento ha fatto proprio questo principio nella legge n. 241 del 1990, come modificata dalla legge n. 15 del 2005, che ha introdotto un fondamento normativo al generale potere di riesame dei propri atti da parte della pubblica amministrazione,

impegna il Governo

a valutare la possibilità, nel nuovo contesto normativo, di revocare per sopravvenute ragioni di interesse pubblico, il decreto di rimozione del sindaco e di scioglimento del Comune di Camigliano e reintegrare l'ing. Vincenzo Cenname nella funzione di sindaco.
9/3909-A/4. Picierno, Bossa, Lo Moro, Vaccaro.

La Camera,
premesso che:
la Convenzione di Basilea pone divieti per l'esportazione di rifiuti pericolosi e di altri rifiuti;
la norma ha lo scopo di garantire l'autonoma gestione dei rifiuti tra gli Stati;
occorre porre alcune limitazioni sull'esportazione dei rifiuti da parte delle regioni, permettendo la possibilità di smaltire rifiuti fuori dal territorio nazionale solo nei casi di situazioni di emergenza rifiuti da dichiarare da parte del Presidente della Regione;
occorre prevedere una dichiarazione di emergenza regionale e non nazionale che, nel caso della Regione Campania, eviti di incidere criticamente sulle convenzioni già in essere tra la Regione stessa ed altri paesi esteri,

impegna il Governo

a valutare la necessità di adottare specifiche iniziative a carattere generale dirette a vietare alle Regioni di trasportare i rifiuti all'estero ai fini dello smaltimento, salvo che non vi sia dichiarato lo stato di emergenza rifiuti per il territorio regionale, da parte del Presidente della Regione medesima.
9/3909-A/5. Fava, Reguzzoni.

La Camera,
premesso che:
la raccolta differenziata dei rifiuti appare indispensabile per ridurre la quantità dei rifiuti da apportare ai termovalorizzatori o nelle discariche e che in diverse parti d'Italia si supera la quota del 70 per cento di differenziazione;
la crisi della Campania è legata anche all'insufficiente differenziazione dei rifiuti nella regione, con poca partecipazione dei cittadini;
appare evidente come gli enti locali debbano essere incentivati in questo senso anche dal punto di vista economico affinché siano spinti ad iniziative tese a comunicare queste necessità a livello di coinvolgimento dell'opinione pubblica, arrivando - dopo opportune campagne di pubblicizzazione - anche ad imporre sanzioni per i cittadini che non si attengono alle norme stabilite;
nell'attuale momento di stretta economica, queste incentivazioni ai comuni debbano consistere anche in misura di carattere economico a vantaggio dei comuni virtuosi,

impegna il Governo:

a valutare con concretezza l'opportunità di stanziare somme al fine di finanziare campagne di sensibilizzazione dei cittadini a livello comunale sulla necessità di differenziare i rifiuti domestici;
a predisporre misure di incentivazione economica per i comuni che raggiungano obbiettivi significativi nell'incremento della raccolta differenziata.
9/3909-A/6. Zacchera, Vaccaro.

La Camera,
premesso che:
la raccolta differenziata dei rifiuti appare indispensabile per ridurre la quantità dei rifiuti da apportare ai termovalorizzatori o nelle discariche e che in diverse parti d'Italia si supera la quota del 70 per cento di differenziazione;
la crisi della Campania è legata anche all'insufficiente differenziazione dei rifiuti nella regione, con poca partecipazione dei cittadini;
appare evidente come gli enti locali debbano essere incentivati in questo senso anche dal punto di vista economico affinché siano spinti ad iniziative tese a comunicare queste necessità a livello di coinvolgimento dell'opinione pubblica, arrivando - dopo opportune campagne di pubblicizzazione - anche ad imporre sanzioni per i cittadini che non si attengono alle norme stabilite;
nell'attuale momento di stretta economica, queste incentivazioni ai comuni debbano consistere anche in misura di carattere economico a vantaggio dei comuni virtuosi,

impegna il Governo:

a valutare con concretezza l'opportunità di stanziare somme al fine di finanziare campagne di sensibilizzazione dei cittadini a livello comunale sulla necessità di differenziare i rifiuti domestici;
a valutare l'opportunità di predisporre misure di incentivazione economica per i comuni che raggiungano obbiettivi significativi nell'incremento della raccolta differenziata.
9/3909-A/6. (Testo modificato nel corso della seduta) Zacchera, Vaccaro.

La Camera,
premesso che:
il decreto-legge in esame, pur affrontando la situazione emergenziale connessa alla gestione dei rifiuti in Campania, non affronta in alcun modo l'«emergenza ecologica» connessa alla risoluzione del problema relativo alle tonnellate di «eco-balle» presenti sul territorio campano e alla eliminazione degli attuali stoccaggi di dette balle;
le cosiddette eco-balle hanno ormai raggiunto una cifra insostenibile. Circa 8 milioni di tonnellate di rifiuti impacchettati, distribuite in località diverse della Regione occupando un'aerea complessiva di oltre 100 ettari, e che necessiterebbero di almeno 6 anni di tempo per il loro corretto smaltimento;
le eco-balle campane dovrebbero rappresentare vero e proprio «denaro sonante» per i termovalorizzatori. Dovevano contenere immondizia «stabilizzata», cioè secca, atta a non fermentare, mentre invece il loro potere calorifico è minimo per i troppi residui di umido;
peraltro, secondo le risultanze delle indagini della magistratura, non possiedono i requisiti per essere bruciate nel rispetto della normativa nazionale e comunitaria vigente. Il materiale prodotto dai CDR doveva avere per contratto al massimo il 15 per cento di umidità, mentre supera il doppio di tale livello. All'interno c'è immondizia, immondizia «tal quale» che è stata raccolta, e non differenziata;
peraltro, cosa ben più grave, è che non si sa bene cosa realmente contengano. I sospetti più che fondati sono che possano contenere imprecisate quantità di rifiuti tossici;
finché non è del tutto chiarito il contenuto delle 8 tonnellate di queste balle, queste non si possono né incenerire né seppellire perché rischierebbero - tra l'altro - di inquinare le falde acquifere sottostanti;
il 4 marzo 2010 la Corte di giustizia ha emesso una sentenza con la quale ha giudicato l'Italia inadempiente agli obblighi incombenti in forza della direttiva rifiuti 2006/12/CE. Tra le altre cose, la Corte ha contestato all'Italia di non avere adottato tutte le misure necessarie allo smaltimento dei rifiuti nella regione Campania, per non aver avviato lo smaltimento del pregresso, le cosiddette appunto «ecoballe»;
per buona parte di queste si tratta di cumuli ormai «mummificati» per i quali non persiste più il pericolo tossico del percolato, che è stato purtroppo già ampiamente assorbito dal terreno dei cosiddetti «siti di stoccaggio», con conseguente inquinamento del suolo e del sottosuolo;
è necessaria quindi una opera di bonifica del terreno interessato e di quelli limitrofi per salvaguardare la salute dei cittadini residenti;
per quanto invece concerne il rischio, più che probabile, che le eco-balle contengano sostanze illecite, tossiche, e contaminazioni radioattive derivanti da scarti di origine ospedaliera, già in passato più volte rilevati, vanno attivati prioritariamente gli opportuni controlli;
le balle che dovessero risultare tossiche andranno trattate secondo gli specifici processi di trattamento. Le balle che non dovessero risultare né tossiche, né radioattive, andranno aperte per permettere il recupero di tutta la materia recuperabile, presso gli impianti STIR già esistenti opportunamente revisionati, oppure attraverso la creazione ad hoc di un nuovo impianto di trattamento meccanico manuale (TMM) che permette il recupero totale della materia. Su questo aspetto vi sono peraltro diverse ipotesi e proposte per il trattamento e smaltimento in sicurezza delle suddette balle,

impegna il Governo:

a valutare l'opportunità di avviare gli opportuni controlli ambientali e sanitari sul sottosuolo e sul suolo ospitante le eco-balle, prevedendo eventuali interventi di bonifica dei terreni interessati e di quelli limitrofi, al fine di garantire la salute dei cittadini residenti;
ad avviare un tavolo tecnico-scientifico, d'intesa con la regione Campania, al fine di individuare le modalità più efficaci e le tecnologie migliori attualmente disponibili, come premessa indispensabile per consentire un rapido avvio dello smaltimento in sicurezza delle medesime balle;
a prevedere la possibilità di predisporre una specifica relazione al Parlamento, che consenta di avere un quadro chiaro, completo e dettagliato sul reale ammontare e sulle caratteristiche delle eco-balle da avviare allo smaltimento, nonché sulla situazione ambientale e sanitaria connessa alla massiccia presenza di dette balle sul territorio campano.
9/3909-A/7. Piffari, Barbato, Aniello Formisano, Palagiano, Vaccaro.

La Camera,
premesso che:
in Campania come nelle altre Regioni finora i piani proposti si sono sostanzialmente basati sull'utilizzo delle discariche e su un trattamento dei rifiuti per produrre combustibile, laddove, al contrario, il ciclo dei rifiuti dovrebbe essere affrontato come un ciclo industriale vero e proprio;
è necessario intervenire con un Piano serio di investimenti infrastrutturali strettamente funzionali al ciclo completo dei rifiuti; uscire dall'emergenza sarà solo illusorio;
il 22 novembre scorso una delegazione dell'Unione europea ha compiuto un'ispezione ufficiale, dopo la sentenza di condanna (del 4 marzo) dell'Italia da parte della Corte europea di giustizia per il mancato rispetto delle regole comunitarie sulla gestione dei rifiuti, e in particolare per non aver realizzato una rete integrata di trattamento dei rifiuti in Campania e per non aver avviato lo smaltimento del pregresso, le cosiddette «ecoballe»;
il 26 novembre il Commissario Ue all'Ambiente, Janez Potocnik, ha avvertito che senza un nuovo piano di gestione dei rifiuti «che sia conforme agli obblighi europei e garantisca uno smistamento selettivo in tutta la regione», l'Italia rischia sanzioni. L'avvertimento del commissario all'ambiente arriva dopo il rapporto compilato dagli osservatori dell'Unione europea a seguito della loro missione in Campania;
peraltro le inadempienze dell'Italia tengono bloccati i circa 500 milioni di euro di fondi comunitari, che l'Unione europea dovrebbe mettere a disposizione del nostro Paese, ma solo nel momento in cui vi sarà un credibile piano di gestione dei rifiuti,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di avviare una serie di iniziative sul tema della raccolta differenziata attraverso campagne di sensibilizzazione verso i cittadini sul tema di rifiuto, recupero e smaltimento, ad introdurre un approccio che tenga conto dell'intero ciclo di vita dei prodotti e dei materiali (e non solamente della fase in cui diventano rifiuti) e a concentrare l'attenzione sulla riduzione degli impatti ambientali connessi alla produzione e alla gestione dei rifiuti, e rafforzare, per questa via, il valore economico dei rifiuti.
9/3909-A/8. Di Stanislao, Vaccaro.

La Camera,
premesso che:
la continua emergenza rifiuti in Campania è stata finora gestita dal Governo attraverso deroghe alle norme vigenti, nonché provvedimenti e procedure, presi senza interessarsi minimamente di tentare di coinvolgere le realtà locali, che si sono trovate a subire - senza «diritto di parola» - le decisioni prese dal Governo centrale in nome dell'emergenza;
molte aree individuate a discarica, così come quella nella quale è installato il termovalorizzatore di Acerra, sono già dal 2009 presidiate dall'esercito. I militari tengono lontani i comitati che cercano di vigilare sulla salute delle comunità e nessuno può così controllare cosa finisca realmente in discarica (con l'altissima probabilità di mischiare i rifiuti leciti con quelli illeciti);
detta circostanza, di fatto, ha finora impedito il controllo pubblico rispetto a ciò che viene gettato in discarica, o nel termovalorizzatore, e alimenta fortemente il legittimo sospetto che per gestire l'emergenza si sia disposti a sacrificare la salute di una parte della popolazione;
la conseguenza inevitabile e più che comprensibile è la totale sfiducia dei cittadini campani verso le decisioni imposte dal Governo, proprio nel momento in cui una delle condizioni necessarie per cercare di uscire dalla crisi dei rifiuti sta proprio nella necessità di dover conquistare la fiducia dei residenti e dei comitati dei cittadini;
lo stesso dott. Bertolaso ha recentemente ammesso che occorrono interventi per bonificare l'area in cui sorge la prima discarica di Terzigno, ormai stracolma; e ha indicato nel termovalorizzatore di Acerra una possibilità per fare fronte, temporaneamente, all'emergenza. Il fatto che occorrano interventi di bonifica fa quindi sospettare che, in nome dell'emergenza, in quella discarica sia stato gettato di tutto. Così come il fatto di utilizzare il termovalorizzatore come soluzione temporanea, solleva il forte dubbio che il Governo non vada tanto per il sottile quando si tratta di bruciare un po' di rifiuti nel medesimo impianto,

impegna il Governo:

a valutare l'opportunità di prevedere il ritiro dei presidi militari dalle aree deputate allo smaltimento dei rifiuti, e contestualmente di coinvolgere maggiormente i comitati dei cittadini ai fini del controllo sui reali conferimenti in discarica, e della vigilanza sulla salute delle comunità locali;
a rendere ufficiali, garantendo costanti e opportune forme di pubblicizzazione, i risultati relativi ai monitoraggi e ai controlli ambientali e sanitari che vengono effettuati nelle aree sulle quali insistono le discariche;
a valutare la possibilità di prevedere il ritorno alla normativa ambientale vigente, superando la deroga tutt'ora in vigore di poter conferire nelle discariche campane anche i rifiuti pericolosi.
9/3909-A/9. Barbato, Piffari, Aniello Formisano, Palagiano, Realacci.

La Camera,
premesso che:
la continua emergenza rifiuti in Campania è stata finora gestita dal Governo attraverso deroghe alle norme vigenti, nonché provvedimenti e procedure, presi senza interessarsi minimamente di tentare di coinvolgere le realtà locali, che si sono trovate a subire - senza «diritto di parola» - le decisioni prese dal Governo centrale in nome dell'emergenza;
molte aree individuate a discarica, così come quella nella quale è installato il termovalorizzatore di Acerra, sono già dal 2009 presidiate dall'esercito. I militari tengono lontani i comitati che cercano di vigilare sulla salute delle comunità e nessuno può così controllare cosa finisca realmente in discarica (con l'altissima probabilità di mischiare i rifiuti leciti con quelli illeciti);
detta circostanza, di fatto, ha finora impedito il controllo pubblico rispetto a ciò che viene gettato in discarica, o nel termovalorizzatore, e alimenta fortemente il legittimo sospetto che per gestire l'emergenza si sia disposti a sacrificare la salute di una parte della popolazione;
la conseguenza inevitabile e più che comprensibile è la totale sfiducia dei cittadini campani verso le decisioni imposte dal Governo, proprio nel momento in cui una delle condizioni necessarie per cercare di uscire dalla crisi dei rifiuti sta proprio nella necessità di dover conquistare la fiducia dei residenti e dei comitati dei cittadini;
lo stesso dott. Bertolaso ha recentemente ammesso che occorrono interventi per bonificare l'area in cui sorge la prima discarica di Terzigno, ormai stracolma; e ha indicato nel termovalorizzatore di Acerra una possibilità per fare fronte, temporaneamente, all'emergenza. Il fatto che occorrano interventi di bonifica fa quindi sospettare che, in nome dell'emergenza, in quella discarica sia stato gettato di tutto. Così come il fatto di utilizzare il termovalorizzatore come soluzione temporanea, solleva il forte dubbio che il Governo non vada tanto per il sottile quando si tratta di bruciare un po' di rifiuti nel medesimo impianto,

impegna il Governo:

a valutare l'opportunità di prevedere il ritiro dei presidi militari dalle aree deputate allo smaltimento dei rifiuti, e contestualmente di coinvolgere maggiormente i comitati dei cittadini ai fini del controllo sui reali conferimenti in discarica, e della vigilanza sulla salute delle comunità locali;
a valutare la possibilità di prevedere il ritorno alla normativa ambientale vigente, superando la deroga tutt'ora in vigore di poter conferire nelle discariche campane anche i rifiuti pericolosi.
9/3909-A/9. (Testo modificato nel corso della seduta) Barbato, Piffari, Aniello Formisano, Palagiano, Realacci.

La Camera,
premesso che:
a seguito degli eventi alluvionali che, tra il 31 ottobre ed il 2 novembre 2010, hanno colpito il Nord-Est del Paese e soprattutto la regione Veneto, sono stati danneggiate importanti opere ed impianti destinati a svolgere funzioni di utilità pubblica, tra cui gli impianti di trattamento e recupero dei rifiuti, con conseguente fermo dei macchinari, blocco della gestione del ciclo dei rifiuti, sovraccarico dei siti di deposito temporaneo;
alcune discariche del territorio regionale versano in una situazione drammatica con fuoriuscite di materiale e impossibilità di proseguimento della gestione ordinaria;
anche le coste sono state invase da cumuli di rifiuti con gravi conseguenze sul settore turistico;
tali circostanze hanno creato una situazione di vera emergenza nella ordinaria attività di gestione dei rifiuti nella regione Veneto, sì da rendere indispensabile l'attivazione di interventi immediati volti alla messa in sicurezza ed al ripristino della funzionalità degli impianti di smaltimento e di quelli di trattamento e recupero dei rifiuti danneggiati dagli eventi alluvionali, nonché per la raccolta e smaltimento dei rifiuti rinvenuti nelle coste regionali a causa degli stessi eventi meteorologici;
la situazione si presenta critica fino al punto di richiedere l'esportazione di rifiuti in altre regioni;
la regione Veneto è dotata di impianti di recupero rifiuti modernissimi che addirittura sono stati oggetto di un apposito sopralluogo da parte della Commissione ambiente, quali esempi di funzionalità e di gestione ottimale e dei rifiuti;
il comma 7 dell'articolo 1 del decreto in esame prevede che il Governo promuova, nell'ambito di una seduta della Conferenza Stato-Regioni, appositamente convocata anche in via d'urgenza, un accordo interregionale volto allo smaltimento dei rifiuti campani anche in altre regioni;
la situazione critica in cui versa la regione Veneto in ordine al recupero e smaltimento dei rifiuti sul territorio regionale, conseguentemente agli straordinari eventi meteorologici che hanno colpito il territorio tra il 31 ottobre ed il 2 novembre 2010, rende difficoltoso l'accoglimento di ulteriori rifiuti da altre regioni,

impegna il Governo

ad evitare di promuovere, nell'ambito della Conferenza Stato-Regioni, accordi interregionali volti allo smaltimento dei rifiuti campani nel territorio della regione Veneto, almeno fino alla completa ristabilizzazione della situazione di emergenza e al ripristino funzionale degli impianti di smaltimento e di quelli di trattamento e recupero dei rifiuti, danneggiati dagli eccezionali eventi meteorologici che hanno colpito il territorio della regione Veneto nei giorni dal 31 ottobre al 2 novembre 2010, nonché fino alla raccolta e smaltimento dei rifiuti rinvenuti nelle coste della medesima regione a causa degli stessi eventi meteorologici.
9/3909-A/10. Guido Dussin, Lanzarin, Togni, Reguzzoni.

La Camera,
premesso che:
a seguito degli eventi alluvionali che, tra il 31 ottobre ed il 2 novembre 2010, hanno colpito il Nord-Est del Paese e soprattutto la regione Veneto, sono state danneggiate importanti opere ed impianti destinati a svolgere funzioni di utilità pubblica, tra cui gli impianti di trattamento e recupero dei rifiuti, con conseguente fermo dei macchinari, blocco della gestione del ciclo dei rifiuti, sovraccarico dei siti di deposito temporaneo;
alcune discariche del territorio regionale versano in una situazione drammatica con fuoriuscite di materiale e impossibilità di proseguimento della gestione ordinaria;
anche le coste sono state invase da cumuli di rifiuti con gravi conseguenze sul settore turistico;
tali circostanze hanno creato una situazione di vera emergenza nella ordinaria attività di gestione dei rifiuti nella regione Veneto, sì da rendere indispensabile l'attivazione di interventi immediati volti alla messa in sicurezza ed al ripristino della funzionalità degli impianti di smaltimento e di quelli di trattamento e recupero dei rifiuti danneggiati dagli eventi alluvionali, nonché per la raccolta e smaltimento dei rifiuti rinvenuti nelle coste regionali a causa degli stessi eventi meteorologici;
la situazione si presenta critica fino al punto di richiedere l'esportazione di rifiuti in altre regioni;
preso atto che:
la regione Veneto è dotata di impianti di recupero rifiuti modernissimi che addirittura sono stati oggetto di un apposito sopralluogo da parte della Commissione Ambiente, quali esempi di funzionalità e di gestione ottimale dei rifiuti;
tenuto conto che:
il comma 7 dell'articolo 1 prevede che il Governo promuove, nell'ambito di una seduta della Conferenza Stato-regioni, appositamente convocata anche in via d'urgenza, un accordo interregionale volto allo smaltimento dei rifiuti campani anche in altre regioni;
la situazione critica in cui versa la regione Veneto in ordine al recupero e smaltimento dei rifiuti sul territorio regionale, conseguentemente agli straordinari eventi meteorologici che hanno colpito il territorio tra il 31 ottobre ed il 2 novembre 2010 rendono difficoltoso l'accoglimento di ulteriori rifiuti da altre regioni,

impegna il Governo

in sede di attuazione del comma 7, dell'articolo 1, a tenere conto della situazione critica in materia di rifiuti della regione Veneto, a seguito degli eccezionali eventi meteorologici che hanno colpito il territorio regionale nei giorni dal 31 ottobre al 2 novembre 2010.
9/3909-A/10.Guido Dussin, Lanzarin, Togni, Reguzzoni.

La Camera,
premesso che:
il decreto-legge in esame è un provvedimento utile e risolutorio per superare la crisi nella gestione dei rifiuti che sta attraversando la regione Campania e, in particolare, l'area napoletana;
per garantire il corretto funzionamento della gestione dei rifiuti in Campania occorre tuttavia anche scongiurare il rischio - segnalato alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti da parte della magistratura - che il settore, di sicura appetibilità economica, divenga campo prescelto degli interessi del mondo criminale;
da questo punto di vista presenta criticità la previsione dell'articolo 23-bis, comma 8, lettera a), del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, sui servizi pubblici locali di rilevanza economica, che prevede che le gestioni in essere alla data del 22 agosto 2008, affidate conformemente ai principi comunitari in materia di cosiddetta «in house», cessano, improrogabilmente e senza necessità di deliberazione da parte dell'ente affidante, alla data del 31 dicembre 2011. Esse cessano alla scadenza prevista dal contratto di servizio a condizione che entro il 31 dicembre 2011 le amministrazioni cedano almeno il 40 per cento del capitale, attraverso le modalità di cui alla lettera b) del comma 2 (procedure competitive ad evidenza pubblica per la qualità di socio e l'attribuzione di compiti operativi di gestione);
infatti, se la soluzione che affronta le criticità sul fronte dell'emergenza criminale è il mercato, non può chiamarsi mercato una situazione nella quale alle gare per i servizi locali potrebbero partecipare non importanti aziende nazionali o internazionali, ma soprattutto le solite aziende, peraltro in grandissima parte nella «black list»;
occorre pertanto evitare la situazione paradossale per la quale le poche società pubbliche esistenti nel settore dei rifiuti dovranno mettere sul mercato una parte rilevante della loro quota societaria, determinando però al contempo non l'ingresso di privati di qualità, ma rischi significativi di infiltrazioni criminali,

impegna il Governo

ad operare affinché siano individuati strumenti e formule che rendano impermeabili alle infiltrazioni criminali le società pubbliche indicate in premessa, adottando in ogni caso le opportune iniziative normative volte a prevedere che per gli enti locali della regione Campania i termini del 31 dicembre 2011, stabiliti dall'articolo 23-bis, comma 8, lettera a), del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, relativamente alla cessazione delle gestioni dei servizi pubblici locali di rilevanza economica, nell'ambito del ciclo integrato dei rifiuti, affidate conformemente ai principi comunitari in materia di cosiddetta «in house», siano prorogati al 31 dicembre 2012.
9/3909-A/11. Paolo Russo.

La Camera,
premesso che:
il decreto-legge in esame è un provvedimento utile e risolutorio per superare la crisi nella gestione dei rifiuti che sta attraversando la regione Campania e, in particolare, l'area napoletana;
per garantire il corretto funzionamento della gestione dei rifiuti in Campania occorre tuttavia anche scongiurare il rischio - segnalato alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti da parte della magistratura - che il settore, di sicura appetibilità economica, divenga campo prescelto degli interessi del mondo criminale;
da questo punto di vista presenta criticità la previsione dell'articolo 23-bis, comma 8, lettera a), del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, sui servizi pubblici locali di rilevanza economica, che prevede che le gestioni in essere alla data del 22 agosto 2008, affidate conformemente ai principi comunitari in materia di cosiddetta «in house», cessano, improrogabilmente e senza necessità di deliberazione da parte dell'ente affidante, alla data del 31 dicembre 2011. Esse cessano alla scadenza prevista dal contratto di servizio a condizione che entro il 31 dicembre 2011 le amministrazioni cedano almeno il 40 per cento del capitale, attraverso le modalità di cui alla lettera b) del comma 2 (procedure competitive ad evidenza pubblica per la qualità di socio e l'attribuzione di compiti operativi di gestione);
infatti, se la soluzione che affronta le criticità sul fronte dell'emergenza criminale è il mercato, non può chiamarsi mercato una situazione nella quale alle gare per i servizi locali potrebbero partecipare non importanti aziende nazionali o internazionali, ma soprattutto le solite aziende, peraltro in grandissima parte nella «black list»;
occorre pertanto evitare la situazione paradossale per la quale le poche società pubbliche esistenti nel settore dei rifiuti dovranno mettere sul mercato una parte rilevante della loro quota societaria, determinando però al contempo non l'ingresso di privati di qualità, ma rischi significativi di infiltrazioni criminali,

impegna il Governo

ad operare affinché siano individuati strumenti e formule che rendano impermeabili alle infiltrazioni criminali le società pubbliche indicate in premessa, valutando in ogni caso l'opportunità di adottare ulteriori iniziative normative volte a prevedere che per gli enti locali della regione Campania i termini del 31 dicembre 2011, stabiliti dall'articolo 23-bis, comma 8, lettera a), del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, relativamente alla cessazione delle gestioni dei servizi pubblici locali di rilevanza economica, nell'ambito del ciclo integrato dei rifiuti, affidate conformemente ai principi comunitari in materia di cosiddetta «in house», siano prorogati al 31 dicembre 2012.
9/3909-A/11. (Testo modificato nel corso della seduta) Paolo Russo.

La Camera,
premesso che:
una nuova politica del ciclo dei rifiuti non può prescindere da una nuova cultura del rispetto dell'ambiente;

l'educazione ambientale e l'attivazione di politiche di pedagogia alla raccolta differenziata non possono partire che dai piccoli;
ci sono enormi quantità di rifiuti che potrebbero essere evitate attraverso una nuova politica di realizzazione degli imballaggi e del riciclo;
il nostro territorio in provincia di Salerno presenta punte di eccellenza, a partire dalla città capoluogo, nell'attivazione della raccolta differenziata con la percentuale più elevata in Campania e al pari con le aree più avanzate del Paese;
bisogna proseguire su questa impostazione attivando un patto tra istituzioni e scuola per una campagna di educazione alla raccolta differenziata, rafforzando e supportando l'attività degli insegnanti;
per far questo, in una fase storica in cui la scuola pubblica viene penalizzata dai tagli, una tale capacità diventa cosa ardua;
a tal fine pertanto è indispensabile prevedere un piano straordinario per le scuole dell'obbligo partendo proprio dai più piccoli,

impegna il Governo

ad attivarsi affinché nel prossimo decreto cosiddetto «mille proroghe» sia stanziato un fondo speciale per le scuole dell'obbligo della Campania per un piano di educazione alla raccolta differenziata al fine di partire dai più piccoli per educare la società degli adulti e realizzare un cambiamento di costume.
9/3909-A/12. Cuomo, Vaccaro.

La Camera,
premesso che:
la cronica situazione emergenziale relativa alla gestione ed allo smaltimento dei rifiuti si protrae nella regione Campania dal 1994 e numerosi sono stati gli interventi per cercare di risolvere la situazione;
solo nell'ultima legislatura il Governo è intervento con cinque decreti-legge con l'obiettivo di riportare la normalità nei territori campani;
il decreto-legge n. 90 del 2008 ha introdotto un nuovo modello per la gestione dell'emergenza campana, che prevedeva la sostituzione delle strutture commissariali con un apposito Sottosegretario di Stato presso la Presidenza del Consiglio, che ha provveduto ad attivare i siti da destinare a discarica;
i decreti-legge n. 90 del 2008 e n. 97 del 2008 hanno introdotto una serie di deroghe alle disposizioni in materia ambientale, igienico-sanitaria, prevenzione incendi, sicurezza sul lavoro, urbanistica, paesaggio e beni culturali, per accelerare i tempi per la realizzazione dei termovalorizzatori e delle discariche;
è stata inoltre modificata la disciplina dei termovalorizzatori, ammettendo gli incentivi di competenza statale destinati alla produzione di energia elettrica prodotta con impianti alimentati da fonti rinnovabili e assimilate (denominati CIP 6) anche per la parte non organica dei rifiuti;
in seguito è stata attribuita alle province della regione Campania la titolarità degli impianti di selezione e trattamento dei rifiuti, che sono stati autorizzati a svolgere le attività di trattamento meccanico e stoccaggio nonché di recupero o smaltimento dei rifiuti; questi ultimi sono assimilati ai rifiuti urbani non differenziati;
è stata inoltre prevista la messa in opera di quattro termovalorizzatori (Acerra, Salerno, Napoli e Santa Maria La Fossa), cui sono stati concessi gli incentivi CIP 6;
con il decreto-legge n. 172 del 2008 è stato introdotto l'inasprimento della disciplina sanzionatoria per alcune ipotesi di violazione della normativa in materia di gestione dei rifiuti;
con il decreto-legge n. 195 del 2009 il Governo ha ritenuto che vi fossero le condizioni per decretare la cessazione dello stato di emergenza in Campania, predisponendo le misure per il passaggio ad una situazione di normalità;
il ricorso alla decretazione d'urgenza pone in evidenza la gravità di un problema che è stato evidentemente sottovalutato e che, al di là degli interventi di carattere emergenziale che si sono resi necessari, merita un'azione di più largo respiro e basata su una precisa strategia di intervento da parte del decisore politico;
l'articolo 1-bis del decreto-legge in esame - introdotto nel corso dell'esame presso la Commissione di merito - proroga al 31 dicembre 2011 il regime transitorio introdotto dall'articolo 11 del decreto-legge n. 195 del 2009 che attribuisce alla competenza dei comuni le attività di raccolta, spazzamento e trasporto dei rifiuti e di smaltimento o recupero inerenti alla raccolta differenziata; in tale ambito, tuttavia, la regione Campania può deliberare, su richiesta della provincia, la cessazione di tale regime transitorio; è inoltre prorogato al 31 dicembre 2011 il regime transitorio introdotto dal medesimo articolo 11 sulle modalità di calcolo e riscossione della TARSU e della TIA,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità che la competenza per la gestione e riscossione di TARSU e TIA sia assegnata in via definitiva ai comuni della regione Campania, come avviene nel resto d'Italia.
9/3909-A/13. Iannuzzi, Bonavitacola, Vaccaro.

La Camera,
premesso che:
la cronica situazione emergenziale relativa alla gestione ed allo smaltimento dei rifiuti si protrae nella regione Campania dal 1994 e numerosi sono stati gli interventi per cercare di risolvere la situazione; solo nell'ultima legislatura il Governo è intervento con cinque decreti-legge con l'obiettivo di riportare la normalità nei territori campani;
il decreto-legge n. 90 del 2008 ha introdotto un nuovo modello per la gestione dell'emergenza campana, che prevedeva la sostituzione delle strutture commissariali con un apposito Sottosegretario di Stato presso la Presidenza del Consiglio, che ha provveduto ad attivare i siti da destinare a discarica;
i decreti-legge n. 90 del 2008 e n. 97 del 2008 hanno introdotto una serie di deroghe alle disposizioni in materia ambientale, igienico-sanitaria, prevenzione incendi, sicurezza sul lavoro, urbanistica, paesaggio e beni culturali, per accelerare i tempi per la realizzazione dei termovalorizzatori e delle discariche;
è stata inoltre modificata la disciplina dei termovalorizzatori, ammettendo gli incentivi di competenza statale destinati alla produzione di energia elettrica prodotta con impianti alimentati da fonti rinnovabili e assimilate (denominati CIP 6) anche per la parte non organica dei rifiuti;
in seguito è stata attribuita alle province della regione Campania la titolarità degli impianti di selezione e trattamento dei rifiuti, che sono stati autorizzati a svolgere le attività di trattamento meccanico e stoccaggio nonché di recupero o smaltimento dei rifiuti; questi ultimi sono assimilati ai rifiuti urbani non differenziati; è stata inoltre prevista la messa in opera di quattro termovalorizzatori (Acerra, Salerno, Napoli e Santa Maria La Fossa), cui sono stati concessi gli incentivi CIP 6;
con il decreto-legge n. 172 del 2008 è stato introdotto l'inasprimento della disciplina sanzionatoria per alcune ipotesi di violazione della normativa in materia di gestione dei rifiuti;
con il decreto-legge n. 195 del 2009 il Governo ha ritenuto che vi fossero le condizioni per decretare la cessazione dello stato di emergenza in Campania, predisponendo le misure per il passaggio ad una situazione di normalità;
il ricorso alla decretazione d'urgenza pone in evidenza la gravità di un problema che è stato evidentemente sottovalutato e che, al di là degli interventi di carattere emergenziale che si sono resi necessari, merita un'azione di più largo respiro e basata su una precisa strategia di intervento da parte del legislatore,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di coordinare le azioni e rapporti tra le regioni al fine di evitare l'esplodere di situazioni di emergenza connesse allo smaltimento dei rifiuti.
9/3909-A/14. Braga, Vaccaro.

La Camera,
premesso che:
la cronica situazione emergenziale relativa alla gestione ed allo smaltimento dei rifiuti si protrae nella regione Campania dal 1994 e numerosi sono stati gli interventi per cercare di risolvere la situazione;
solo nell'ultima legislatura il Governo è intervento con cinque decreti-legge con l'obiettivo di riportare la normalità nei territori campani;
il decreto-legge n. 90 del 2008 ha introdotto un nuovo modello per la gestione dell'emergenza campana, che prevedeva la sostituzione delle strutture commissariali con un apposito Sottosegretario di Stato presso la Presidenza del Consiglio, che ha provveduto ad attivare i siti da destinare a discarica;
i decreti-legge n. 90 del 2008 e n. 97 del 2008 hanno introdotto una serie di deroghe alle disposizioni in materia ambientale, igienico-sanitaria, prevenzione incendi, sicurezza sul lavoro, urbanistica, paesaggio e beni culturali, per accelerare i tempi per la realizzazione dei termovalorizzatori e delle discariche;
è stata inoltre modificata la disciplina dei termovalorizzatori, ammettendo gli incentivi di competenza statale destinati alla produzione di energia elettrica prodotta con impianti alimentati da fonti rinnovabili e assimilate (denominati CIP 6) anche per la parte non organica dei rifiuti;
in seguito è stata attribuita alle province della regione Campania la titolarità degli impianti di selezione e trattamento dei rifiuti, che sono stati autorizzati a svolgere le attività di trattamento meccanico e stoccaggio nonché di recupero o smaltimento dei rifiuti; questi ultimi sono assimilati ai rifiuti urbani non differenziati;
è stata inoltre prevista la messa in opera di quattro termovalorizzatori (Acerra, Salerno, Napoli e Santa Maria La Fossa), cui sono stati concessi gli incentivi CIP 6;
con il decreto-legge n. 172 del 2008 è stato introdotto l'inasprimento della disciplina sanzionatoria per alcune ipotesi di violazione della normativa in materia di gestione dei rifiuti;
con il decreto-legge n. 195 del 2009 il Governo ha ritenuto che vi fossero le condizioni per decretare la cessazione dello stato di emergenza in Campania, predisponendo le misure per il passaggio ad una situazione di normalità;
il ricorso alla decretazione d'urgenza pone in evidenza la gravità di un problema che è stato evidentemente sottovalutato e che, al di là degli interventi di carattere emergenziale che si sono resi necessari, merita un'azione di più largo respiro e basata su una precisa strategia di intervento da parte del decisore politico,

impegna il Governo

a valutare, nel rispetto dei principi di sussidiarietà, adeguatezza e differenziazione, di cui all'articolo 118 della Costituzione, l'opportunità di prevedere l'attribuzione ai comuni delle funzioni in materia di gestione del ciclo dei rifiuti solidi urbani, consentendo ad essi la possibilità di regolare la gestione dei segmenti del ciclo dei rifiuti, comprese le dotazioni impiantistiche.
9/3909-A/15. Bonavitacola, Iannuzzi, Vaccaro.

La Camera,
premesso che:
il sistema informatico di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI) ha il nobile obiettivo di contrastare le attività illecite legate al ciclo dei rifiuti;
tale sistema è stato introdotto con decreto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare il 17 dicembre 2009, in attuazione del decreto legislativo n. 152 del 2006 e del decreto-legge n. 78 del 2009, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 102 del 2009;
il SISTRI entrerà in piena attuazione il 1o gennaio 2011;
le finalità del nuovo Sistema, importanti e condivisibili, sono tuttavia strettamente connesse alla capacità di adeguamento da parte dei soggetti interessati, circa 600 mila operatori, e alla capacità organizzativa della pubblica amministrazione nel rendere, in maniera tempestiva, utilizzabili i dispositivi elettronici da installare sugli autoveicoli che trasportano i rifiuti;
vi è dunque una enorme complessità procedurale che si rende necessaria per adempiere correttamente e compiutamente alle norme che regolamentano il SISTRI;
la delicatissima situazione della regione Campania se da un lato impone, senza più rinvii, la costruzione di una nuova politica ambientale rispettosa della salvaguardia del patrimonio esistente, dall'altro lato indica che, al tempo stesso, essa deve essere compatibile con le esigenze della produzione, del commercio, del consumo, dell'innovazione e della ricerca del territorio;
in particolare la situazione emergenziale dei rifiuti nel territorio campano potrebbe determinare delle ulteriori difficoltà di adeguamento delle imprese al nuovo sistema di tracciabilità mettendo il settore economico della regione a rischio delle pesanti sanzioni previste dal SISTRI,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di predisporre con urgenza misure di supporto al fine di coadiuvare e accompagnare, le imprese campane e gli enti preposti, al corretto e pieno recepimento della disciplina sulla tracciabilità dei rifiuti nella regione Campania.
9/3909-A/16. Mariani, Vaccaro.

La Camera,
premesso che:
la cronica situazione emergenziale relativa alla gestione ed allo smaltimento dei rifiuti si protrae nella regione Campania dal 1994 e numerosi sono stati gli interventi per cercare di risolvere la situazione;
solo nell'ultima legislatura il Governo è intervento con cinque decreti-legge con l'obiettivo di riportare la normalità nei territori campani;
il decreto-legge n. 90 del 2008 ha introdotto un nuovo modello per la gestione dell'emergenza campana, che prevedeva la sostituzione delle strutture commissariali con un apposito Sottosegretario di Stato presso la Presidenza del Consiglio, che ha provveduto ad attivare i siti da destinare a discarica;
i decreti-legge n. 90 del 2008 e n. 97 del 2008 hanno introdotto una serie di deroghe alle disposizioni in materia ambientale, igienico-sanitaria, prevenzione incendi, sicurezza sul lavoro, urbanistica, paesaggio e beni culturali, per accelerare i tempi per la realizzazione dei termovalorizzatori e delle discariche;
è stata inoltre modificata la disciplina dei termovalorizzatori, ammettendo gli incentivi di competenza statale destinati alla produzione di energia elettrica prodotta con impianti alimentati da fonti rinnovabili e assimilate (denominati CIP 6) anche per la parte non organica dei rifiuti;
in seguito è stata attribuita alle province della regione Campania la titolarità degli impianti di selezione e trattamento dei rifiuti, che sono stati autorizzati a svolgere le attività di trattamento meccanico e stoccaggio nonché di recupero o smaltimento dei rifiuti; questi ultimi sono assimilati ai rifiuti urbani non differenziati;
è stata inoltre prevista la messa in opera di quattro termovalorizzatori (Acerra, Salerno, Napoli e Santa Maria La Fossa), cui sono stati concessi gli incentivi CIP 6;
con il decreto-legge n. 172 del 2008 è stato introdotto l'inasprimento della disciplina sanzionatoria per alcune ipotesi di violazione della normativa in materia di gestione dei rifiuti;
con il decreto-legge n. 195 del 2009 il Governo ha ritenuto che vi fossero le condizioni per decretare la cessazione dello stato di emergenza in Campania, predisponendo le misure per il passaggio ad una situazione di normalità;
il ricorso alla decretazione d'urgenza pone in evidenza la gravità di un problema che è stato evidentemente sottovalutato e che, al di là degli interventi di carattere emergenziale che si sono resi necessari, merita un'azione di più largo respiro e basata su una precisa strategia di intervento da parte del decisore politico,

impegna il Governo

ad attivarsi affinché la regione Campania informi il Parlamento, con apposita relazione semestrale, sullo stato della gestione dei rifiuti e sull'attuazione delle misure previste dal decreto-legge in esame e dai precedenti interventi normativi d'urgenza, nonché su ogni altra attività legata alla realizzazione di un efficace sistema di trattamento, comprese le misure adottate e i relativi effetti, per la riduzione dei rifiuti e la raccolta differenziata.
9/3909-A/17. Margiotta, Vaccaro.

La Camera,
premesso che:
la cronica situazione emergenziale relativa alla gestione ed allo smaltimento dei rifiuti si protrae nella regione Campania dal 1994 e numerosi sono stati gli interventi per cercare di risolvere la situazione;
solo nell'ultima legislatura il Governo è intervento con cinque decreti-legge con l'obiettivo di riportare la normalità nei territori campani;
il decreto-legge n. 90 del 2008 ha introdotto un nuovo modello per la gestione dell'emergenza campana, che prevedeva la sostituzione delle strutture commissariali con un apposito Sottosegretario di Stato presso la Presidenza del Consiglio, che ha provveduto ad attivare i siti da destinare a discarica;
i decreti-legge n. 90 del 2008 e n. 97 del 2008 hanno introdotto una serie di deroghe alle disposizioni in materia ambientale, igienico-sanitaria, prevenzione incendi, sicurezza sul lavoro, urbanistica, paesaggio e beni culturali, per accelerare i tempi per la realizzazione dei termovalorizzatori e delle discariche;
è stata inoltre modificata la disciplina dei termovalorizzatori, ammettendo gli incentivi di competenza statale destinati alla produzione di energia elettrica prodotta con impianti alimentati da fonti rinnovabili e assimilate (denominati CIP 6) anche per la parte non organica dei rifiuti;
in seguito è stata attribuita alle province della regione Campania la titolarità degli impianti di selezione e trattamento dei rifiuti, che sono stati autorizzati a svolgere le attività di trattamento meccanico e stoccaggio nonché di recupero o smaltimento dei rifiuti; questi ultimi sono assimilati ai rifiuti urbani non differenziati;
è stata inoltre prevista la messa in opera di quattro termovalorizzatori (Acerra, Salerno, Napoli e Santa Maria La Fossa), cui sono stati concessi gli incentivi CIP 6;
con il decreto-legge n. 172 del 2008 è stato introdotto l'inasprimento della disciplina sanzionatoria per alcune ipotesi di violazione della normativa in materia di gestione dei rifiuti;
con il decreto-legge n. 195 del 2009 il Governo ha ritenuto che vi fossero le condizioni per decretare la cessazione dello stato di emergenza in Campania, predisponendo le misure per il passaggio ad una situazione di normalità;
il ricorso alla decretazione d'urgenza pone in evidenza la gravità di un problema che è stato evidentemente sottovalutato e che, al di là degli interventi di carattere emergenziale che si sono resi necessari, merita un'azione di più largo respiro e basata su una precisa strategia di intervento da parte del decisore politico,

impegna il Governo

a valutare la possibilità di informare il Parlamento, con apposita relazione semestrale, sullo stato della gestione dei rifiuti e sull'attuazione delle misure previste dal decreto-legge in esame e dai precedenti interventi normativi d'urgenza, nonché su ogni altra attività legata alla realizzazione di un efficace sistema di trattamento, comprese le misure adottate e i relativi effetti, per la riduzione dei rifiuti e la raccolta differenziata.
9/3909-A/17. Margiotta, Vaccaro.

La Camera,
premesso che:
la cronica situazione emergenziale relativa alla gestione ed allo smaltimento dei rifiuti si protrae nella regione Campania dal 1994 e numerosi sono stati gli interventi per cercare di risolvere la situazione;
solo nell'ultima legislatura il Governo è intervento con cinque decreti-legge con l'obiettivo di riportare la normalità nei territori campani;
il decreto-legge n. 90 del 2008 ha introdotto un nuovo modello per la gestione dell'emergenza campana, che prevedeva la sostituzione delle strutture commissariali con un apposito Sottosegretario di Stato presso la Presidenza del Consiglio, che ha provveduto ad attivare i siti da destinare a discarica;
i decreti-legge n. 90 del 2008 e n. 97 del 2008 hanno introdotto una serie di deroghe alle disposizioni in materia ambientale, igienico-sanitaria, prevenzione incendi, sicurezza sul lavoro, urbanistica, paesaggio e beni culturali, per accelerare i tempi per la realizzazione dei termovalorizzatori e delle discariche;
è stata inoltre modificata la disciplina dei termovalorizzatori, ammettendo gli incentivi di competenza statale destinati alla produzione di energia elettrica prodotta con impianti alimentati da fonti rinnovabili e assimilate (denominati CIP 6) anche per la parte non organica dei rifiuti;
in seguito è stata attribuita alle province della regione Campania la titolarità degli impianti di selezione e trattamento dei rifiuti, che sono stati autorizzati a svolgere le attività di trattamento meccanico e stoccaggio nonché di recupero o smaltimento dei rifiuti; questi ultimi sono assimilati ai rifiuti urbani non differenziati;
è stata inoltre prevista la messa in opera di quattro termovalorizzatori (Acerra, Salerno, Napoli e Santa Maria La Fossa), cui sono stati concessi gli incentivi CIP 6;
con il decreto-legge n. 172 del 2008 è stato introdotto l'inasprimento della disciplina sanzionatoria per alcune ipotesi di violazione della normativa in materia di gestione dei rifiuti;
con il decreto-legge n. 195 del 2009 il Governo ha ritenuto che vi fossero le condizioni per decretare la cessazione dello stato di emergenza in Campania, predisponendo le misure per il passaggio ad una situazione di normalità;
il ricorso alla decretazione d'urgenza pone in evidenza la gravità di un problema che è stato evidentemente sottovalutato e che, al di là degli interventi di carattere emergenziale che si sono resi necessari, merita un'azione di più largo respiro e basata su una precisa strategia di intervento da parte del decisore politico;
allo scopo di garantire lo smaltimento dei rifiuti giacenti presso gli impianti di selezione e trattamento dei rifiuti urbani e presso i siti di stoccaggio provvisorio, e nelle more dell'avvio a regime della funzionalità dell'intero sistema impiantistico previsto dal decreto-legge n. del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 123 del 2008, è stata autorizzata la realizzazione di numerose discariche,

impegna il Governo

ad avviare, contestualmente al conferimento dei rifiuti presso i siti di discarica, attuali e futuri, le opportune attività di bonifica e risanamento ambientale dei siti inquinati, ed evitare, mediante il costante monitoraggio delle attività di gestione dei rifiuti, l'inquinamento delle falde acquifere e il pregiudizio della salute dei cittadini residenti nei territori interessati dagli impianti.
9/3909-A/18. Bratti, Vaccaro.

La Camera,
premesso che:
la cronica situazione emergenziale relativa alla gestione ed allo smaltimento dei rifiuti si protrae nella regione Campania dal 1994 e numerosi sono stati gli interventi per cercare di risolvere la situazione;
solo nell'ultima legislatura il Governo è intervento con cinque decreti-legge con l'obiettivo di riportare la normalità nei territori campani;
il decreto-legge n. 90 del 2008 ha introdotto un nuovo modello per la gestione dell'emergenza campana, che prevedeva la sostituzione delle strutture commissariali con un apposito Sottosegretario di Stato presso la Presidenza del Consiglio, che ha provveduto ad attivare i siti da destinare a discarica;
i decreti-legge n. 90 del 2008 e n. 97 del 2008 hanno introdotto una serie di deroghe alle disposizioni in materia ambientale, igienico-sanitaria, prevenzione incendi, sicurezza sul lavoro, urbanistica, paesaggio e beni culturali, per accelerare i tempi per la realizzazione dei termovalorizzatori e delle discariche;
è stata inoltre modificata la disciplina dei termovalorizzatori, ammettendo gli incentivi di competenza statale destinati alla produzione di energia elettrica prodotta con impianti alimentati da fonti rinnovabili e assimilate (denominati CIP 6) anche per la parte non organica dei rifiuti;
in seguito è stata attribuita alle province della regione Campania la titolarità degli impianti di selezione e trattamento dei rifiuti, che sono stati autorizzati a svolgere le attività di trattamento meccanico e stoccaggio nonché di recupero o smaltimento dei rifiuti; questi ultimi sono assimilati ai rifiuti urbani non differenziati;
è stata inoltre prevista la messa in opera di quattro termovalorizzatori (Acerra, Salerno, Napoli e Santa Maria La Fossa), cui sono stati concessi gli incentivi CIP 6;
con il decreto-legge n. 172 del 2008 è stato introdotto l'inasprimento della disciplina sanzionatoria per alcune ipotesi di violazione della normativa in materia di gestione dei rifiuti;
con il decreto-legge n. 195 del 2009 il Governo ha ritenuto che vi fossero le condizioni per decretare la cessazione dello stato di emergenza in Campania, predisponendo le misure per il passaggio ad una situazione di normalità;
il ricorso alla decretazione d'urgenza pone in evidenza la gravità di un problema che è stato evidentemente sottovalutato e che, al di là degli interventi di carattere emergenziale che si sono resi necessari, merita un'azione di più largo respiro e basata su una precisa strategia di intervento da parte del decisore politico;
allo scopo di garantire lo smaltimento dei rifiuti giacenti presso gli impianti di selezione e trattamento dei rifiuti urbani e presso i siti di stoccaggio provvisorio, e nelle more dell'avvio a regime della funzionalità dell'intero sistema impiantistico previsto dal decreto-legge n. del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 123 del 2008, è stata autorizzata la realizzazione di numerose discariche,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di avviare, contestualmente al conferimento dei rifiuti presso i siti di discarica, attuali e futuri, le opportune attività di bonifica e risanamento ambientale dei siti inquinati, ed evitare, mediante il costante monitoraggio delle attività di gestione dei rifiuti, l'inquinamento delle falde acquifere e il pregiudizio della salute dei cittadini residenti nei territori interessati dagli impianti.
9/3909-A/18. (Testo modificato nel corso della seduta) Bratti, Vaccaro.

La Camera,
premesso che:
la situazione della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani nella Regione Sicilia è prossima al collasso, con ritardi ed insufficienze nell'applicazione dei piani regionali di settore; la conseguenza è che la Sicilia è punteggiata da discariche abusive;
i bilanci degli ATO siciliani versano in condizione di deficit pressoché incolmabile; la condizione debitoria degli ATO si riflette sui fornitori di beni e servizi, in grave difficoltà a causa dei ritardi di pagamento, con il rischio di prossimi fallimenti e conseguente riduzione delle entrate fiscali e perdita di posti di lavoro;
la Regione non ha ancora provveduto a recepire la recente riforma dei servizi pubblici locali, in particolare per quel che riguarda il regime di incompatibilità; allo stato i consigli di amministrazione degli ATO si connotano per la presenza di soggetti legati da rapporti di parentela con amministratori comunali e provinciali,

impegna il Governo

a monitorare costantemente la situazione della raccolta dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani nella Regione Sicilia e a valutare la possibilità di assumere decisioni conseguenti, ivi compresa la possibilità di procedere al suo commissariamento.
9/3909-A/19. Marinello, Torrisi.

La Camera,
premesso che:
la cronica situazione emergenziale relativa alla gestione ed allo smaltimento dei rifiuti si protrae nella regione Campania dal 1994 e numerosi sono stati gli interventi per cercare di risolvere la situazione;
solo nell'ultima legislatura il Governo è intervento con cinque decreti-legge con l'obiettivo di riportare la normalità nei territori campani;
il decreto-legge n. 90 del 2008 ha introdotto un nuovo modello per la gestione dell'emergenza campana, che prevedeva la sostituzione delle strutture commissariali con un apposito Sottosegretario di Stato presso la Presidenza del Consiglio, che ha provveduto ad attivare i siti da destinare a discarica;
i decreti-legge n. 90 del 2008 e n. 97 del 2008 hanno introdotto una serie di deroghe alle disposizioni in materia ambientale, igienico-sanitaria, prevenzione incendi, sicurezza sul lavoro, urbanistica, paesaggio e beni culturali, per accelerare i tempi per la realizzazione dei termovalorizzatori e delle discariche;
è stata inoltre modificata la disciplina dei termovalorizzatori, ammettendo gli incentivi di competenza statale destinati alla produzione di energia elettrica prodotta con impianti alimentati da fonti rinnovabili e assimilate (denominati CIP 6) anche per la parte non organica dei rifiuti;
in seguito è stata attribuita alle province della regione Campania la titolarità degli impianti di selezione e trattamento dei rifiuti, che sono stati autorizzati a svolgere le attività di trattamento meccanico e stoccaggio nonché di recupero o smaltimento dei rifiuti; questi ultimi sono assimilati ai rifiuti urbani non differenziati;
è stata inoltre prevista la messa in opera di quattro termovalorizzatori (Acerra, Salerno, Napoli e Santa Maria La Fossa), cui sono stati concessi gli incentivi CIP 6;
con il decreto-legge n. 172 del 2008 è stato introdotto l'inasprimento della disciplina sanzionatoria per alcune ipotesi di violazione della normativa in materia di gestione dei rifiuti;
con il decreto-legge n. 195 del 2009 il Governo ha ritenuto che vi fossero le condizioni per decretare la cessazione dello stato di emergenza in Campania, predisponendo le misure per il passaggio ad una situazione di normalità;
il ricorso alla decretazione d'urgenza pone in evidenza la gravità di un problema che è stato evidentemente sottovalutato e che, al di là degli interventi di carattere emergenziale che si sono resi necessari, merita un'azione di più largo respiro e basata su una precisa strategia di intervento da parte del decisore politico;
con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 18 dicembre 2009 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 303 del 31 dicembre 2009) è stato prorogato, fino al 31 dicembre 2010, lo stato di emergenza nel settore dei rifiuti urbani nel territorio della regione Calabria, già dichiarato con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 18 dicembre 2008 in considerazione dell'«aggravamento del contesto di criticità in atto nel territorio della regione, suscettibile di compromettere gravemente i diritti fondamentali della popolazione residente, esposta a rischi di natura igienico-sanitaria ed ambientale»;
proprio il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 18 dicembre 2008 segnalava, tra l'altro, la necessità di assicurare la prosecuzione delle iniziative di carattere straordinario ed urgente già in atto, con particolare riferimento alla realizzazione di nuovi siti da adibire a discarica per lo smaltimento degli scarti derivanti dalla lavorazione dei rifiuti e dei rifiuti urbani, da utilizzare nelle more della realizzazione degli ulteriori impianti di trattamento e smaltimento previsti nel piano regionale dei rifiuti;
in data 13 maggio 2009 è stata presentata dalla società Ecolsystema srl, con capitale sociale di euro 15.000, la domanda per il rilascio del parere di compatibilità ambientale e dell'autorizzazione integrata ambientale, ai sensi del decreto legislativo n. 59 del 2005, come modificato dal decreto legislativo n. 4 del 2008, per la costruzione di una discarica per rifiuti speciali dedicata esclusivamente allo smaltimento di rifiuti contenenti amianto da realizzare in località Santa Marina del comune di Scandale, in provincia di Crotone;
in data 14 maggio 2009 è stato avviato il procedimento relativo all'ottenimento dell'autorizzazione integrata ambientale;
il sito ricade nei pressi dei confini del comune di Crotone, a meno di un chilometro in linea d'aria dal centro abitato della frazione di Scandale, denominata Corazzo, e a pochissimi chilometri dal centro abitato del comune di Rocca di Neto, e a meno di 400 metri in linea d'aria dalla strada statale 107, importante arteria che collega Crotone con tutti i comuni dell'Alto Marchesato e giunge a Cosenza, dopo aver attraversato la Sila;
l'area individuata per la costruzione del sito è sottoposta a vincolo idrogeologico, nonché a vincolo sismico ed è particolarmente ricca di falde acquifere, tanto che nei terreni immediatamente adiacenti vi sono diversi pozzi d'acqua, evidenza che peraltro sarebbe stata messa in dubbio dalle perizie presentate dalla società Ecolsystema;
il territorio in cui è stata individuata l'area per la costruzione del sito ospita diverse ed apprezzate aziende di apicoltori, la cui associazione provinciale è una delle più numerose e ricche della Calabria, e alcune aziende zootecniche di allevamento di bovini di razza podolica, di capre e di pecore, dal cui latte si ricava il noto pecorino crotonese. Sono inoltre presenti vigneti rientranti nell'IGT denominato «Valle di Neto», il cui storico stabilimento di trasformazione e cantina, dal quale prende il nome, è ubicato a meno di un chilometro in linea d'aria dal sito. Uliveti, di antichi e moderni impianti, sono situati in quel territorio quasi a fare da cornice al sito individuato per la costruzione della discarica, degradando fino a quasi il vicino litorale jonico. A poche centinaia di metri d'aria passa la linea elettrica nazionale;
l'invaso sarà suddiviso in tre celle separate, ciascuna avente un'estensione pari, rispettivamente, a 9.800 metri quadrati, 6.800 metri quadrati e 6.645 metri quadrati per una superficie totale di 23.245 metri quadrati e consentirà di abbancare una volumetria comprensiva pari a 450.000 metri cubi. Il fondo dello scavo è stato impostato a 80 metri sul livello del mare per una cella e a quota 88 metri sul livello del mare per le altre due;
al fine di meglio evidenziare la portata del progetto e i profili di criticità che esso determina, si riportano di seguito i passaggi più rilevanti dell'iter autorizzatorio;
l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente della Calabria (Arpacal) - dipartimento provinciale di Crotone - ha espresso in data 9 settembre 2009 il parere sull'autorizzazione integrata ambientale, segnalando, tra l'altro, che nella documentazione in possesso dell'Arpacal non figurava il parere del nucleo VIA;
l'Arpacal, come si legge nel parere, in considerazione del «carattere innovativo dell'intervento non ancora applicato a livello regionale», ritiene che «dovrà essere prevista una verifica ad un anno dall'entrata in esercizio dell'impianto nella quale dovranno essere esaminati e valutati tutti i risultati dei monitoraggi ambientali, nonché i dati relativi all'attività dell'impianto al fine di una eventuale rimodulazione della frequenza dei controlli o dei contenuti dell'autorizzazione stessa». L'Arcapal, pertanto, in considerazione del fatto che si trova di fronte ad un caso mai prima affrontato, ritiene di procedere a sperimentazioni successive; infatti il parere si conclude con la seguente precisazione scritta in neretto e sottolineata: «si precisa che ulteriori variazioni a quanto indicato nel presente parere potranno essere adottate sia in fase di realizzazione dell'impianto che in fase di esercizio, nel caso in cui dovessero emergere criticità oggettive riguardanti gli aspetti ambientali o più strettamente sanitari»;
l'ASL di Crotone, dipartimento di prevenzione servizio di igiene ambientale, in data 15 dicembre 2009, ha espresso parere favorevole al rilascio dell'autorizzazione integrata ambientale alla ditta Ecolsystema srl per la realizzazione di una discarica per rifiuti speciali non pericolosi dedicata esclusivamente allo smaltimento di rifiuti contenenti amianto con la seguente considerazione igienico sanitaria: «la presenza delle centraline di monitoraggio della qualità dell'aria al di fuori del contesto operativo della discarica e precisamente in prossimità dei centri abitati non è utile ed ha azione confondente sull'eventuale valutazione dell'effettivo rischio sanitario e sulla percezione del rischio da parte della popolazione. Infatti, né il censimento né la bonifica dei materiali contenenti amianto all'interno dei contesti urbani sono stati attuati nell'intero territorio della provincia di Crotone. Si ribadisce che è necessario dapprima effettuare il censimento degli edifici nei quali sono presenti materiali o prodotti contenenti amianto in tutti i centri abitati della provincia compresi quelli confinanti con il sito della discarica e in caso di riscontro avviare le necessarie attività di bonifica dei materiali»;
la regione Calabria, dipartimento n. 6 agricoltura, foreste e forestazione, ha espresso parere favorevole nei soli riguardi idrogeologici per la realizzazione della discarica con la prescrizione che «i lavori dovranno essere realizzati in maniera da non turbare le condizioni di equilibrio idrogeologico della zona interessata», a cui seguono altre prescrizioni da protocollo per la costruzione della discarica; il dipartimento n. 6 della regione Calabria conclude il parere affermando che: «l'inosservanza, anche parziale, delle prescrizioni suddette rende nulla la presente autorizzazione»;
la prima conferenza di servizi, tenutasi il 16 settembre 2009 presso la sede del dipartimento ambiente della regione Calabria, ha preso atto della documentazione pervenuta ed in particolare della nota n. 18909 del 14 settembre 2009 acquisita dal dipartimento ambiente dalla provincia nella quale viene richiesta documentazione integrativa;
la provincia di Crotone, con la suddetta nota, ritiene che «il Piano provinciale di gestione dei rifiuti prevede la realizzazione di un impianto dedicato almeno a far fronte alla domanda provinciale. Allo stato non è stato ancora specificato se la discarica in questione è a servizio solo dei comuni afferenti al nostro territorio». La provincia inoltre ritiene che dal punto di vista amministrativo/documentale si debba far riferimento: «1) allo strumento di pianificazione territoriale, quale il Piano Energetico Ambientale Regionale, approvato con Deliberazione del Consiglio regionale n. 315 del 14 febbraio 2005, che ha stabilito »che ...sul nostro territorio si esclude la possibilità di autorizzare l'ubicazione di ulteriori impianti di trattamento, trasformazione, conservazione e smaltimento rifiuti di ogni genere o suoi derivati«; 2) al disposto di cui alla delibera del Consiglio Provinciale n. 24 dell'il settembre 2009, ...ove si esprime forte e motivata contrarietà alla realizzazione di qualsiasi discarica in tutto il territorio provinciale; 3) per l'area in questione non viene ancora chiarito il titolo di proprietà, né viene allegato contratto con terzi per l'acquisizione della stessa; 4) il sito in questione è attualmente a destinazione agricola, pertanto il sito in questione necessita di variante al PRG»;
alla seconda conferenza di servizi che si è svolta il 16 dicembre 2009 presso la regione Calabria - dipartimento ambiente - hanno preso parte l'ASP di Crotone, il sindaco e il responsabile di settore del comune di Scandale, il dipartimento n. 6 della regione Calabria e l'amministratore e gestore dell'impianto. La provincia di Crotone, che ha espresso il già menzionato parere, non ha partecipato alla conferenza, né ha inviato alcun parere. La conferenza di servizi ha concluso i lavori con esito positivo;
il consiglio comunale di Scandale, con delibera n. 29 del 31 luglio 2009, ha espresso forte contrarietà alla realizzazione di qualsivoglia tipologia di discarica;
il consiglio provinciale di Crotone, nella seduta dell'11 settembre 2009, ha deliberato di essere contrario alla realizzazione di qualsiasi discarica in tutto il territorio provinciale;
sul territorio italiano, secondo dati forniti dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), ci sono ancora 2,5 miliardi di metri quadrati di superfici con copertura di eternit, pari a 32 milioni di tonnellate, per un totale di 8 milioni di metri cubi, quantitativo pari a circa 16 volte quello che potrebbe essere abbancato nella discarica in questione;
negli uffici tecnici comunali di Scandale e Crotone ed in quello della provincia giacciono progetti per discariche per un ammontare di 8 milioni di metri cubi di rifiuti di vario genere da costruire nel territorio di confine dei suddetti comuni. Non esiste in Europa una concentrazione simile in un'area così piccola;
da ultimo, va ricordato che è stata inaugurata il 20 aprile 2010 sul territorio di Scandale una centrale a turbogas, deliberata dal Cipe, con una potenza di 850 megawatt. La centrale è in grado di fornire energia elettrica a 250 mila famiglie, pari a oltre un terzo delle famiglie che vivono nella regione Calabria; la centrale, già in regime di produzione per la fase dei test, diventerà pienamente operativa per l'esercizio commerciale entro il mese di giugno. Per E.ON si tratta della seconda centrale realizzata direttamente in Italia dopo quella di Livorno;
a seguito dei suddetti avvenimenti i cittadini di Scandale e di tutta la provincia di Crotone sono particolarmente preoccupati per la possibilità che venga costruita una discarica per rifiuti speciali dedicata esclusivamente allo smaltimento di rifiuti contenenti amianto, in quanto tale materiale ha già creato particolari e gravissimi problemi alla salute dei cittadini di Crotone. In occasione dell'ultimo consiglio comunale di Scandale, tenutosi il 29 aprile 2010, i cittadini hanno messo in atto una forte protesta avverso la costruzione della discarica e contro la posizione assunta finora dal sindaco. Dai dati forniti dall'Inail risulta che a Crotone l'allora forte concentrazione di industrie chimiche ha toccato pesantemente la salute dei cittadini e ha causato il diffondersi di malattie tumorali e la morte di molti crotonesi. Tale situazione, ovviamente, desta grande allarme nella popolazione. Tutto ciò è dimostrato anche dalle circa tremila domande presentate nell'ultimo periodo riguardanti la richiesta di benefici a causa dell'inquinamento da amianto,

impegna il Governo:

tenuto conto della rilevanza dell'intervento, a verificare se le garanzie tecniche (oltre che economiche e finanziarie) della società incaricata di realizzate tali discariche siano adeguate alla complessità del progetto;
ad assumere iniziative al riguardo, con particolare riferimento all'esigenza di verificare con adeguato supporto scientifico i potenziali effetti nocivi sull'ambiente e sulla salute dei cittadini derivanti dalla realizzazione di una discarica per rifiuti contenenti amianto;
a verificare se la presenza di una nuova discarica sia compatibile con una diffusa presenza di discariche di rifiuti nel territorio della regione Calabria, con il rischio di compromissione delle falde acquifere e, in generale, con le attività legate alla produzione agroalimentare, quali le produzioni agricole, gli allevamenti e l'apicoltura.
9/3909-A/20. Oliverio.

La Camera,
premesso che:
il comma 6 dell'articolo 1 del decreto-legge in esame integra il disposto del comma 5 dell'articolo 11 del decreto-legge n. 195 del 2009, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 26 del 2010, al fine di introdurre misure sanzionatorie per i comuni che non abbiano conseguito gli obiettivi minimi di raccolta differenziata previsti dall'articolo 11, comma 1, del decreto-legge n. 90 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 123 del 2008, così come certificati dalla regione Campania; si prevede in tal caso che il Prefetto diffidi il comune inadempiente a mettersi in regola con il sistema della raccolta differenziata, assegnandogli il termine perentorio di sei mesi, decorso inutilmente il quale il Prefetto attiva le procedure di nomina di un commissario ad acta;
da quanto disposto dall'integrazione di cui al citato comma 6 dell'articolo 1 si evince pertanto che non trova applicazione per tale fattispecie l'articolo 142, comma 1-bis, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, in materia di rimozione e sospensione di amministratori locali, che espressamente dispone che «nei territori in cui vige lo stato di emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti dichiarato ai sensi della legge 24 febbraio 1992, n. 225, in caso di grave inosservanza degli obblighi posti a carico delle province inerenti alla programmazione ed organizzazione del recupero e dello smaltimento dei rifiuti a livello provinciale ed alla individuazione delle zone idonee alla localizzazione degli impianti di recupero e smaltimento dei rifiuti, ovvero in caso di grave inosservanza di specifici obblighi posti a carico dei comuni inerenti alla disciplina delle modalità del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani, della raccolta differenziata, della promozione del recupero delle diverse frazioni di rifiuti, della raccolta e trasporto dei rifiuti primari di imballaggio ai sensi degli articoli 197 e 198 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, anche come precisati dalle ordinanze di protezione civile, il Sottosegretario di Stato delegato alla gestione dell'emergenza assegna all'ente interessato un congruo termine perentorio per adottare i provvedimenti dovuti o necessari; decorso inutilmente tale termine, su proposta motivata del medesimo Sottosegretario, con decreto del Ministro dell'interno possono essere rimossi il sindaco, il presidente della provincia o i componenti dei consigli e delle giunte»;
il mancato obiettivo «minimo» di raccolta differenziata, previsto dall'articolo 11, comma 1, del decreto-legge n. 90 del 2008, non costituisce pertanto «grave inosservanza di specifici obblighi posti a carico dei comuni inerenti alla disciplina delle modalità del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani, della raccolta differenziata, (...)» e non determina la rimozione dei sindaci, con decreto del Ministro dell'interno ma solo il commissariamento ad acta;
continua a costituire invece grave inosservanza, ai fini dell'applicazione dell'articolo 142 del decreto legislativo n. 267 del 2000, la semplice violazione dell'articolo 11, comma 3, del decreto-legge n. 195 del 2009, come convertito dalla legge 26 febbraio 2010, n. 26, il quale prevede che «Fermo quanto previsto dai commi 5-bis, 5-ter e 5-quater, per fronteggiare i relativi oneri finanziari, le Società provinciali di cui alla legge della regione Campania 28 marzo 2007, n. 4, agiscono sul territorio anche quali soggetti preposti all'accertamento e alla riscossione della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (TARSU) e della tariffa integrata ambientale (TIA). Le dette Società attivano adeguate azioni di recupero degli importi evasi nell'ambito della gestione del ciclo dei rifiuti ed a tale fine i comuni della regione Campania trasmettono alle province, per l'eventuale successivo inoltro alle società provinciali, nel termine perentorio di trenta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto: a) gli archivi afferenti alla TARSU ed alla TIA; b) i dati afferenti alla raccolta dei rifiuti nell'ambito territoriale di competenza; c) la banca dati aggiornata al 31 dicembre 2008 dell'Anagrafe della popolazione»;
l'articolo 1-bis - introdotto nel corso dell'esame presso la Commissione di merito - proroga al 31 dicembre 2011 il regime transitorio introdotto dall'articolo 11 del decreto-legge n. 195 del 2009 che attribuisce alla competenza dei comuni le attività di raccolta, spazzamento e trasporto dei rifiuti e di smaltimento o recupero inerenti alla raccolta differenziata; in tale ambito, tuttavia, la regione Campania può deliberare, su richiesta della provincia, la cessazione di tale regime transitorio; è inoltre prorogato al 31 dicembre 2011 il regime transitorio introdotto dal medesimo articolo 11 sulle modalità di calcolo e riscossione della TARSU e della TIA;
il predetto articolo 1-bis non introduce tuttavia alcuna modifica al terzo periodo del comma 3 del medesimo articolo 11 del decreto-legge n. 195 del 2009 in merito all'aggiornamento del termine «perentorio» di trenta giorni dalla data di entrata in vigore del citato decreto n. 195, assegnato ai comuni per comunicare i dati TARSU e TIA, nonostante lo stesso comma 3 disponga di tener «Fermo quanto previsto dai commi 5-bis, 5-ter e 5-quater»;
appare evidente l'assoluta sproporzione tra le diverse sanzioni previste per le due menzionate fattispecie;
il mancato rispetto del termine perentorio previsto dall'articolo 11, comma 3, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 195, come convertito dalla legge 26 febbraio 2010, n. 26, per la trasmissione alla provincia competente dei dati indicati dalla norma medesima, concernenti il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani è stato considerato «grave inosservanza degli specifici obblighi posti a carico dei comuni» per il sindaco del comune di Camigliano in Campania, l'ing. Vincenzo Cenname, determinandone la rimozione dalla carica elettiva e lo scioglimento del consiglio comunale con decreto del Presidente della Repubblica del 3 agosto 2010;
tale sindaco aveva portato il comune di Camigliano a conseguire una percentuale superiore al 65 per cento di raccolta differenziata dei rifiuti,

impegna il Governo:

poiché il decreto in esame proroga al 31 dicembre 2011 il regime transitorio introdotto dall'articolo 11 del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 195, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2010, n. 26, che attribuisce alla competenza dei comuni le attività di raccolta, spazzamento e trasporto dei rifiuti e di smaltimento o recupero inerenti alla raccolta differenziata, a fissare un nuovo termine per la trasmissione alla provincia competente dei dati TIA e TARSU, concernenti il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani;
ad assumere con urgenza le iniziative normative atte a non considerare, ai fini dell'applicazione dell'articolo 142, comma 1-bis, del decreto legislativo n. 267 del 2000, grave inosservanza degli specifici obblighi posti a carico dei comuni, il mancato rispetto del termine previsto dall'articolo 11, comma 3, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 195, come convertito dalla legge 26 febbraio 2010, n. 26, per la trasmissione alla provincia competente dei dati indicati dalla norma medesima, concernenti il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani, in considerazione della proroga concessa e del necessario differimento del termine per la trasmissione dei dati TIA e TARSU, prevedendo anche in tale fattispecie la sola nomina di un commissario ad acta;
a considerare la necessità di dare pubblico riconoscimento alla virtuosità degli amministratori locali della Campania nel caso in cui tali sindaci abbiano conseguito nel proprio comune una raccolta differenziata, a norma dell'articolo 11 del decreto-legge 23 maggio 2008, n. 90, almeno pari al 55 per cento dei rifiuti urbani;
a valutare la possibilità, nel nuovo contesto normativo, di revocare per ragioni di interesse pubblico il decreto emanato il 3 agosto 2010 che ha disposto la rimozione del sindaco di Camigliano e lo scioglimento del Consiglio comunale di Camigliano reintegrando il sindaco Vincenzo Cenname nelle sue funzioni.
9/3909-A/21. Rubinato, Vaccaro.

La Camera,
premesso che:
aspetto fondamentale nell'ottica di una corretta gestione e applicazione del ciclo di gestione dei rifiuti è costituito dal sistema della raccolta differenziata;
nel territorio campano si presenta una situazione complicata, dove alla carenza strutturale strategica di opere infrastrutturali si accompagna una negligente politica di raccolta differenziata dei rifiuti da parte dei comuni, che in alcune aree raggiunge livelli bassissimi rispetto ai parametri standard di virtuosità;
per supportare lo sviluppo di una cultura ambientale utile a sostenere una raccolta dei rifiuti differenziati virtuosa risulterebbe quindi necessario e opportuno prevedere l'introduzione di strumenti di incentivazione alle amministrazioni e ai cittadini,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di prevedere dei meccanismi di incentivazione, anche sotto forma di un sistema di premialità fiscale, per i comuni che raggiungono livelli di raccolta differenziata superiori agli standard stabiliti dalla legge.
9/3909-A/22. Dionisi, Vaccaro.

La Camera,
premesso che:
il decreto-legge in esame dispone norme per fronteggiare celermente la nuova situazione emergenziale nel territorio campano ma non comprende disposizioni volte a rafforzare il piano di risanamento ambientale dei territori presso i quali sono state adibite le discariche dove conferire e smaltire i rifiuti;
ad oggi risulta essere a rilento il processo di recupero ambientale delle aree adibite a discarica;
nell'ottica di una completa e corretta gestione del ciclo dei rifiuti costituisce elemento imprescindibile l'attenzione al rispetto degli aspetti socio-ambientali e di tutela delle popolazioni che vivono nei comuni dove vengono insediate le discariche,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di adottare nel più breve tempo possibile misure volte a realizzare un'accelerazione nell'esecuzione dei progetti di bonifica ambientale dei territori sedi di discarica e la previsione di piani di compensazione a favore dei cittadini residenti.
9/3909-A/23. Libè, Vaccaro.