XVI LEGISLATURA

Allegato B

Seduta di giovedì 23 dicembre 2010

ATTI DI INDIRIZZO

Risoluzione in Commissione:

L'VIII Commissione,
premesso che:
in tema di gestione dei rifiuti speciali non pericolosi si stanno creando numerose preoccupazioni in capo agli imprenditori agricoli a causa del fatto che con la recente approvazione del decreto legislativo 3 dicembre 2010, n. 205, si evidenzia il dubbio se per essi il registro di carico e scarico sia da tenere oppure no;
l'articolo 188-bis, comma 3, del decreto legislativo n. 152 del 2006, come da ultimo modificato dal decreto legislativo 3 dicembre 2010, n. 205, prevede che chi aderisce al sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI), non è tenuto ad adempiere agli obblighi relativi alla tenuta dei registri di carico e scarico, nonché dei formulari di identificazione dei rifiuti;
il successivo comma 4, stabilisce, di conseguenza, che il soggetto che non aderisce al sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI), deve adempiere agli obblighi relativi alla tenuta dei registri di carico e scarico di cui all'articolo 190, nonché dei formulari di identificazione dei rifiuti;
l'articolo 188-ter, del medesimo decreto legislativo n. 152 del 2006, come da ultimo modificato dal decreto legislativo n. 205 del 2010 , al comma 1, lettera a), elenca specificamente quali siano i soggetti che debbano aderire al SISTRI, mentre al comma 2, lettera c), stabilisce che possono aderire al medesimo sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI), su base volontaria, gli imprenditori agricoli di cui all'articolo 2135 del codice civile che producono rifiuti speciali non pericolosi;
il successivo articolo 190 del decreto legislativo n. 152 del 2006 nel testo modificato dal decreto legislativo n. 205 del 2010, puntualizza quali siano i soggetti che non dovendo aderire obbligatoriamente al SISTRI, devono di conseguenza utilizzare i registri di carico e scarico, quali, in particolare, a) le imprese e gli enti produttori di rifiuti speciali non pericolosi che non hanno più di dieci dipendenti; b) gli enti e le imprese che raccolgono e trasportano i propri rifiuti speciali non pericolosi. Ne consegue pertanto che dalla tenuta dei registri di carico e scarico siano esclusi gli imprenditori agricoli di cui all'articolo 2135 del codice civile, ma nello stesso tempo essi sembrerebbero ricompresi in quanto raccolgono e trasportano i propri rifiuti speciali non pericolosi come fanno i soggetti di cui alla precedente lettera b);
alla luce delle disposizioni speciali sopra elencate, al fine di esplicitare senza dubbi che gli agricoltori non dovrebbero utilizzare i registri carico e scarico per i loro rifiuti speciali non pericolosi, sarebbe opportuno che il Governo adottasse una pertinente circolare o un atto analogo, che preveda tale esclusione,


impegna il Governo


a valutare l'opportunità di emanare specifiche direttive volte a chiarire che gli imprenditori agricoli di cui all'articolo 2135 del codice civile che trasportano i propri rifiuti speciali non pericolosi non sono tenuti ad adempiere agli obblighi relativi alla tenuta dei registri di carico e scarico.
(7-00462)
«Guido Dussin, Fogliato, Lanzarin, Callegari, Togni, Negro, Rainieri».

ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interpellanza:

La sottoscritta chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
in Calabria la 'ndrangheta svolge un profondo condizionamento sociale fondato sia sulla forza delle armi che sul ruolo economico attualmente raggiunto attraverso il riciclaggio del denaro sporco; attività questa, che le ha permesso di controllare ampi settori dell'economia, dall'impresa al commercio e all'agricoltura, spesso con una forte connivenza di aree della pubblica amministrazione, della politica e dell'imprenditoria a livello locale e regionale;
la collusione tra 'ndrangheta e politica è iniziata in Calabria fin dagli anni ottanta, ma purtroppo è aumentata, anche grazie alla capacità degli uomini mafiosi di «mimetizzarsi indossando la veste del perbenismo»;
la 'ndrangheta non ha colorazione politica e le 'ndrine possono decidere di appoggiare in un certo momento uno schieramento politico e altre nello stesso tempo l'opposto schieramento, a seconda degli interessi, del ritorno economico e dove trovano la disponibilità a stringere «patti»;
numerosi sono stati in Calabria i consigli comunali sciolti per infiltrazione mafiosa, per lo più in provincia di Reggio Calabria, 11 nel 2009, a riprova delle collusioni tra 'ndrangheta e politica; alcune 'ndrine crotonesi hanno influito persino sul consenso elettorale per la elezione in Germania di un ex senatore italiano;
la 'ndrangheta in Calabria ha sempre cercato i propri referenti alla regione e con «giacca e cravatta» spesso riesce a dettare le regole della politica;
nella scorsa legislatura regionale è stato ucciso il vice presidente del consiglio regionale, Francesco Fortugno, e l'operazione «Onorata Sanità», ha portato in carcere il consigliere regionale Domenico Crea, proprio oggi condannato, nell'ambito del processo di primo grado, ad 11 anni e 3 mesi, con l'accusa di concorso esterno di associazione mafiosa;
ed anche nella scorsa legislatura, nel settembre 2006, l'interpellante con due atti ispettivi ha denunziato l'esistenza in Calabria di un forte sodalizio tra politica, 'ndrangheta, imprenditoria e massoneria deviata, evidenziando la necessità di avere amministrazioni locali, ed i relativi consigli, costituite da persone capaci di amministrare la «cosa pubblica» con assoluta trasparenza e con il rifiuto di qualsiasi contiguità o collusione con ambienti del malaffare;
proprio sulla scorta di quanto accaduto nel consiglio regionale calabrese nella scorsa legislatura, l'interpellante, anche nella qualità di componente della Commissione parlamentare antimafia, in prossimità della tornata elettorale del marzo 2010, aveva inteso richiamare l'attenzione sulle liste «inquinate»;
la Commissione parlamentare antimafia, nella seduta del 18 febbraio 2010 ha approvato, all'unanimità, un codice di autoregolamentazione per la formazione delle liste dei candidati per le elezioni regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali, ma non tutti i partiti politici, lo hanno osservato;
più volte i magistrati calabresi avevano fatto trapelare l'esistenza di rapporti tra la 'ndrangheta e politica;
le operazioni «Meta» e «Crimine», condotte dalla direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria e, la seconda, anche dalla direzione distrettuale antimafia di Milano, dopo l'ultima tornata elettorale dello scorso mese di marzo 2010, hanno iniziato a consegnare uno spaccato di collusioni gravissime che evidenzierebbero

il diretto coinvolgimento di esponenti mafiosi nei consessi elettivi di Lombardia e Calabria;
il 14 dicembre 2010, l'ex sindaco di Siderno, Alessandro Figliomeni, candidato alle elezioni regionali del marzo 2010 in Calabria, è stato sottoposto a fermo, emesso dalla direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, con l'accusa di associazione mafiosa;
il 15 dicembre 2010, cinque politici hanno ricevuto un avviso di garanzia emesso dalla direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, con l'accusa di voto di scambio, concorso esterno in associazione mafiosa e associazione mafiosa; tre di questi politici (Luciano Racco, Cosimo Cherubino, Pietro Crinò) risultavano candidati nell'ultima competizione per il rinnovo del consiglio regionale calabrese;
il 21 dicembre 2010, un operazione condotta dai Carabinieri del ROS, su disposizione della direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, denominata «Reale 3», ha portato a 12 arresti, tra i quali il consigliere regionale in carica, Santi Zappalà, e altri quattro candidati, Antonio Manti, Pietro Nucera, Liliana Aiello e Francesco Iaria, indagati per associazione mafiosa e corruzione elettorale aggravata dalle finalità mafiose;
l'indagine «Reale 3» ha accertato il condizionamento esercitato dalla cosca Pelle di San Luca della 'ndrangheta in occasione delle elezioni del 29 e 30 marzo scorsi per il rinnovo del consiglio regionale della Calabria;
al centro dell'indagine gli incontri tra il boss Giuseppe Pelle ed alcuni candidati che in cambio di voti assicurati alla 'ndrangheta illecitamente raccolti avrebbero dovuto garantire alle imprese di riferimento della cosca l'aggiudicazione di alcuni importanti appetiti pubblici ed altri favori;
in particolare, il consigliere regionale Santi Zappalà, eletto con ben 11.052 preferenze, già sindaco del comune di Bagnara Calabra ed anche già consigliere provinciale, è accusato di aver stipulato con Giuseppe Pelle, capo della cosca, un accordo in occasione delle elezioni regionali ricevendo, in cambio, un consistente pacchetto di voti nella zona Jonica della provincia di Reggio Calabria, controllata dalla cosca Pelle; il consigliere regionale avrebbe garantito alle imprese di riferimento della cosca l'aggiudicazione di alcuni importanti appalti pubblici, nonché il trasferimento di un detenuto;
nella stessa indagine risulta indagato anche Vincenzo Cesareo, sempre candidato, nella circoscrizione di Cosenza, alle elezioni regionali del marzo 2010;
l'indagine fa comprendere quali le strategie delle cosche della 'ndrangheta per influenzare i più svariati settori della società, dell'economia e della pubblica amministrazione;
non solo, ma dalla stessa indagine emerge che ormai è, purtroppo, la politica a chiedere aiuto alla 'ndrangheta, considerati gli incontri che i candidati hanno effettuato personalmente presso l'abitazione del boss Pelle;
dagli interventi giudiziari degli ultimi giorni emerge chiaramente che le responsabilità non sono limitate al solo consigliere regionale in carica, bensì anche a diversi candidati nell'ultima competizione elettorale, i quali, considerate le accuse di voto di scambio e di associazione mafiosa, hanno comunque contribuito al numero di seggi conseguito da ogni lista;
l'infiltrazione della 'ndrangheta negli apparati delle amministrazioni pubbliche rappresenta, oramai, una certezza consolidata, frutto di lunghe e complesse indagini che hanno permesso di verificare la commistione tra le cosche calabresi e la politica -:
se abbiano già proceduto o non ritengano necessario ed urgente porre in essere gli adempimenti di competenza finalizzati alla sospensione del Consigliere regionale Santi Zappalà, a norma dell'articolo 3 della legge 12 gennaio 1994 n. 30;

se non ritengano necessario ed urgente avviare le procedure previste dall'articolo 126 della Costituzione della Repubblica Italiana per verificare se sussistono gli elementi utili allo scioglimento del Consiglio Regionale della Calabria.
(2-00913)«Angela Napoli».

Interrogazione a risposta in Commissione:

MECACCI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
in occasione del vertice bilaterale, che si è svolto il 30 novembre 2009 a Minsk, il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha ricevuto dal Presidente della Repubblica di Belarus, Alexander Lukashenko, una serie di documenti inediti relativi ai cittadini italiani prigionieri nell'allora Unione Sovietica durante la seconda guerra mondiale;
in tale occasione il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha, così, dichiarato: «È con commozione che ricevo queste carte che sono un omaggio veramente imprevisto. Approfondiremo tutte le notizie di questi documenti e posso interpretare il sentimento delle famiglie italiane nel rivolgerle un ringraziamento cordialissimo»;
a un anno dalla consegna di questi fascicoli, provenienti dagli archivi dei servizi segreti russi e bielorussi, non si hanno notizie di eventuali sviluppi di questa vicenda -:
a quale istituto sia stata affidata questa documentazione;
se siano stati resi pubblici e se siano al momento consultabili;
se i familiari dei cittadini italiani menzionati in questi documenti siano stati informati della sorte dei propri cari.
(5-04019)

Interrogazioni a risposta scritta:

ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'11 novembre 2010, Guido Bertolaso ha lasciato il vertice della Protezione civile che ricopriva dal 2001 per andare in pensione;
dal 2001 la competenza della Protezione civile si è ampliata a ricomprendere i cosiddetti «grandi eventi» con 34 dichiarazioni adottate in tale senso e con 81 gestioni commissariali istituite in seguito alla dichiarazione di stato d'emergenza o di «grande evento»;
nella XVI legislatura in corso, da maggio 2008 ad agosto 2010, in 63 riunioni del Consiglio dei ministri, su 104 complessivamente tenute, sono stati adottati 154 provvedimenti d'emergenza che nel dettaglio hanno riguardato: 47 dichiarazioni dello stato di emergenza; 107 proroghe dello stato d'emergenza;
l'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture ha presentato, il 22 giugno 2010, la sua relazione che, al capitolo VII sugli interventi emergenziali, rivolge particolare attenzione a quelli realizzati a seguito di ordinanze di protezione civile comprese quelle relative ai «grandi eventi» e dall'analisi delle ordinanze di protezione civile emanate dal 1o gennaio 2001 al 31 marzo 2010 fa emergere che quelle relative al settore appalti sono state 302 e hanno riguardato uno stanziamento complessivo

di risorse pubbliche pari a 12.894.770.574,38 euro così ripartite negli anni:

Anno Importo spesa globale N. ordinanze
2001 1.956.118.571,91 28
2002 1.109.004.356,10 33
2003 283.763.347,26 24
2004 730.730.577,28 30
2005 253.074.138,76 24
2006 2.788.111.622,26 34
2007 1.057.819.764,68 39
2008 2.730.451.115,39 41
2009 3.939.859.534,08 49
totale 12.894.770.574,38 302

tra le disposizioni del codice dei contratti pubblici più di frequente derogate si rinvengono quelle relative alla figura del responsabile del procedimento, alla qualificazione necessaria per eseguire i lavori, alle procedure di scelta del contraente, alle modalità di pubblicazione dei bandi ed ai relativi termini, ai criteri di selezione delle offerte e verifica delle offerte anormalmente basse, alla progettazione, alle garanzie in fase di gara ed esecuzione, ai subappalti;
l'elaborazione dei dati che emergono dal numero delle ordinanze esaminate, dalla tipologia delle disposizioni derogate e dagli importi stanziati per gli interventi urgenti, permette di evidenziare che nell'arco dell'ultimo decennio una fetta rilevante di spesa pubblica è stata impiegata per investimenti relativi ad interventi sottratti in tutto o in parte non solo all'osservanza delle procedure previste dal codice degli appalti ma, in alcuni casi di non poca rilevanza e specialmente nell'ambito dei «grandi eventi», anche ad ogni attività di rilevazione e controllo da parte dell'Autorità di vigilanza;
si tratta inoltre di atti sottratti al controllo preventivo della Corte dei conti come si evince dalla norma di interpretazione autentica di cui all'articolo 14 del decreto-legge n. 90 del 2008, convertito con modificazioni dalla legge n. 123 del 2008;
la Corte dei conti nella recente deliberazione n. 5 del 2010 ha suggerito un contenimento dello strumento del «grande evento» suggerimento condiviso anche dall'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture che ha sottolineato non solo i profili di legittimità ma anche «la necessità di evitare turbative di mercato che si traducono in una sistematica alterazione della libera concorrenza»;
il 19 ottobre 2010, in occasione dell'insediamento del neo presidente dei magistrati contabili, Luigi Giampaolino, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Gianni Letta, nel suo intervento alla cerimonia ha dichiarato che: «Il governo, in un contesto di leale cooperazione istituzionale - ha detto Letta - vede nello svolgimento delle funzioni della Corte un supporto importante, cui ricorrere anche oltre i limiti strettamente imposti dalla legge, ad esempio avvalendosi della facoltà di avviare alcuni rilevanti provvedimenti al controllo preventivo di legittimità della Corte» lasciando intendere l'intenzione del Governo di sottoporre al controllo della Corte dei conti anche le ordinanze della Protezione civile per le quali la legge non impone tale passaggio;
nella risposta del 15 aprile 2010 all'interrogazione n. 2-00647, lo stesso Guido Bertolaso affermava che: «Per quanto attiene alla rendicontazione delle spese, l'articolo 5, comma 5-bis della legge 24 febbraio 1992, n. 225 prevede che i Commissari delegati rendicontino, entro il quarantesimo giorno dalla chiusura di ciascun esercizio e dal termine della gestione o del loro incarico, le entrate e le spese riguardanti l'intervento delegato. I rendiconti corredati dalla documentazione giustificativa debbono essere trasmessi, per i relativi controlli, al Ministero dell'economia e delle finanze» e che «al fine di assicurare la massima trasparenza a tutte le attività di competenza del Dipartimento

di protezione civile...erano in corso di predisposizione i relativi supporti informatici» -:
se si intenda pubblicare on line ed in che tempi, la rendicontazione analitica dell'operato del Commissario delegato nominato con ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3632 del 23 novembre 2007 per il Grande evento: 150o anniversario unità d'Italia;
se considerando anche la durata pluriennale della gestione commissariale, il dipartimento abbia tenuto una contabilità aggiornata e dettagliata della stessa.
(4-10238)

ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'11 novembre 2010, Guido Bertolaso ha lasciato il vertice della Protezione civile che ricopriva dal 2001 per andare in pensione;
dal 2001 la competenza della Protezione civile si è ampliata a ricomprendere i cosiddetti «grandi eventi» con 34 dichiarazioni adottate in tale senso e con 81 gestioni commissariali istituite in seguito alla dichiarazione di stato d'emergenza o di «grande evento»;
nella XVI legislatura in corso, da maggio 2008 ad agosto 2010, in 63 riunioni del Consiglio dei ministri, su 104 complessivamente tenute, sono stati adottati 154 provvedimenti d'emergenza che nel dettaglio hanno riguardato: 47 dichiarazioni dello stato di emergenza; 107 proroghe dello stato d'emergenza;
l'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture ha presentato, il 22 giugno 2010, la sua relazione che, al capitolo VII sugli interventi emergenziali, rivolge particolare attenzione a quelli realizzati a seguito di ordinanze di protezione civile comprese quelle relative ai «grandi eventi» e dall'analisi delle ordinanze di protezione civile emanate dal 1o gennaio 2001 al 31 marzo 2010 fa emergere che quelle relative al settore appalti sono state 302 e hanno riguardato uno stanziamento complessivo di risorse pubbliche pari a 12.894.770.574,38 euro così ripartite negli anni:

Anno Importo spesa globale N. ordinanze
2001 1.956.118.571,91 28
2002 1.109.004.356,10 33
2003 283.763.347,26 24
2004 730.730.577,28 30
2005 253.074.138,76 24
2006 2.788.111.622,26 34
2007 1.057.819.764,68 39
2008 2.730.451.115,39 41
2009 3.939.859.534,08 49
totale 12.894.770.574,38 302

tra le disposizioni del codice dei contratti pubblici più di frequente derogate si rinvengono quelle relative alla figura del responsabile del procedimento, alla qualificazione necessaria per eseguire i lavori, alle procedure di scelta del contraente, alle modalità di pubblicazione dei bandi ed ai relativi termini, ai criteri di selezione delle offerte e verifica delle offerte anormalmente basse, alla progettazione, alle garanzie in fase di gara ed esecuzione, ai subappalti;
l'elaborazione dei dati che emergono dal numero delle ordinanze esaminate, dalla tipologia delle disposizioni derogate e dagli importi stanziati per gli interventi urgenti, permette di evidenziare che nell'arco dell'ultimo decennio una fetta rilevante di spesa pubblica è stata impiegata per investimenti relativi ad interventi sottratti in tutto o in parte non solo all'osservanza delle procedure previste dal codice degli appalti ma, in alcuni casi di non poca rilevanza e specialmente nell'ambito dei «grandi eventi», anche ad ogni attività di rilevazione e controllo da parte dell'Autorità di vigilanza;

si tratta inoltre di atti sottratti al controllo preventivo della Corte dei conti come si evince dalla norma di interpretazione autentica di cui all'articolo 14 del decreto-legge n. 90 del 2008, convertito con modificazioni dalla legge n. 123 del 2008;
la Corte dei conti nella recente deliberazione n. 5 del 2010 ha suggerito un contenimento dello strumento del «grande evento» suggerimento condiviso anche dall'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture che ha sottolineato non solo i profili di legittimità ma anche «la necessità di evitare turbative di mercato che si traducono in una sistematica alterazione della libera concorrenza»;
il 19 ottobre 2010, in occasione dell'insediamento del neo presidente dei magistrati contabili, Luigi Giampaolino, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Gianni Letta, nel suo intervento alla cerimonia ha dichiarato che: «Il governo, in un contesto di leale cooperazione istituzionale - ha detto Letta - vede nello svolgimento delle funzioni della Corte un supporto importante, cui ricorrere anche oltre i limiti strettamente imposti dalla legge, ad esempio avvalendosi della facoltà di avviare alcuni rilevanti provvedimenti al controllo preventivo di legittimità della Corte» lasciando intendere l'intenzione del Governo di sottoporre al controllo della Corte dei conti anche le ordinanze della Protezione civile per le quali la legge non impone tale passaggio;
nella risposta del 15 aprile 2010 all'interrogazione n. 2-00647, lo stesso Guido Bertolaso affermava che: «Per quanto attiene alla rendicontazione delle spese, l'articolo 5, comma 5-bis della legge 24 febbraio 1992, n. 225 prevede che i Commissari delegati rendicontino, entro il quarantesimo giorno dalla chiusura di ciascun esercizio e dal termine della gestione o del loro incarico, le entrate e le spese riguardanti l'intervento delegato. I rendiconti corredati dalla documentazione giustificativa debbono essere trasmessi, per i relativi controlli, al Ministero dell'economia e delle finanze» e che «al fine di assicurare la massima trasparenza a tutte le attività di competenza del Dipartimento di protezione civile...erano in corso di predisposizione i relativi supporti informatici» -:
se si intenda pubblicare on line ed in che tempi, la rendicontazione analitica dell'operato del Commissario delegato nominato con ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3800 del 6 agosto 2009 per l'emergenza Viareggio - Disastro ferroviario del 26 giugno 2009.
(4-10239)

ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'11 novembre 2010, Guido Bertolaso ha lasciato il vertice della Protezione civile che ricopriva dal 2001 per andare in pensione;
dal 2001 la competenza della Protezione civile si è ampliata a ricomprendere i cosiddetti «grandi eventi» con 34 dichiarazioni adottate in tale senso e con 81 gestioni commissariali istituite in seguito alla dichiarazione di stato d'emergenza o di «grande evento»;
nella XVI legislatura in corso, da maggio 2008 ad agosto 2010, in 63 riunioni del Consiglio dei ministri, su 104 complessivamente tenute, sono stati adottati 154 provvedimenti d'emergenza che nel dettaglio hanno riguardato: 47 dichiarazioni dello stato di emergenza; 107 proroghe dello stato d'emergenza;
l'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture ha presentato, il 22 giugno 2010, la sua relazione che, al capitolo VII sugli interventi emergenziali, rivolge particolare attenzione a quelli realizzati a seguito di ordinanze di protezione civile comprese

quelle relative ai «grandi eventi» e dall'analisi delle ordinanze di protezione civile emanate dal 1o gennaio 2001 al 31 marzo 2010 fa emergere che quelle relative al settore appalti sono state 302 e hanno riguardato uno stanziamento complessivo di risorse pubbliche pari a 12.894.770.574,38 euro così ripartite negli anni:

Anno Importo spesa globale N. ordinanze
2001 1.956.118.571,91 28
2002 1.109.004.356,10 33
2003 283.763.347,26 24
2004 730.730.577,28 30
2005 253.074.138,76 24
2006 2.788.111.622,26 34
2007 1.057.819.764,68 39
2008 2.730.451.115,39 41
2009 3.939.859.534,08 49
totale 12.894.770.574,38 302

tra le disposizioni del codice dei contratti pubblici più di frequente derogate si rinvengono quelle relative alla figura del responsabile del procedimento, alla qualificazione necessaria per eseguire i lavori, alle procedure di scelta del contraente, alle modalità di pubblicazione dei bandi ed ai relativi termini, ai criteri di selezione delle offerte e verifica delle offerte anormalmente basse, alla progettazione, alle garanzie in fase di gara ed esecuzione, ai subappalti;
l'elaborazione dei dati che emergono dal numero delle ordinanze esaminate, dalla tipologia delle disposizioni derogate e dagli importi stanziati per gli interventi urgenti, permette di evidenziare che nell'arco dell'ultimo decennio una fetta rilevante di spesa pubblica è stata impiegata per investimenti relativi ad interventi sottratti in tutto o in parte non solo all'osservanza delle procedure previste dal codice degli appalti ma, in alcuni casi di non poca rilevanza e specialmente nell'ambito dei «grandi eventi», anche ad ogni attività di rilevazione e controllo da parte dell'Autorità di vigilanza;
si tratta inoltre di atti sottratti al controllo preventivo della Corte dei conti come si evince dalla norma di interpretazione autentica di cui all'articolo 14 del decreto-legge n. 90 del 2008, convertito con modificazioni dalla legge n. 123 del 2008;
la Corte dei conti nella recente deliberazione n. 5 del 2010 ha suggerito un contenimento dello strumento del «grande evento» suggerimento condiviso anche dall'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture che ha sottolineato non solo i profili di legittimità ma anche «la necessità di evitare turbative di mercato che si traducono in una sistematica alterazione della libera concorrenza»;
il 19 ottobre 2010, in occasione dell'insediamento del neo presidente dei magistrati contabili, Luigi Giampaolino, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Gianni Letta, nel suo intervento alla cerimonia ha dichiarato che: «Il governo, in un contesto di leale cooperazione istituzionale - ha detto Letta - vede nello svolgimento delle funzioni della Corte un supporto importante, cui ricorrere anche oltre i limiti strettamente imposti dalla legge, ad esempio avvalendosi della facoltà di avviare alcuni rilevanti provvedimenti al controllo preventivo di legittimità della Corte» lasciando intendere l'intenzione del Governo di sottoporre al controllo della Corte dei conti anche le ordinanze della Protezione civile per le quali la legge non impone tale passaggio;
nella risposta del 15 aprile 2010 all'interrogazione n. 2-00647, lo stesso Guido Bertolaso affermava che: «Per quanto attiene alla rendicontazione delle spese, l'articolo 5, comma 5-bis della legge 24 febbraio 1992, n. 225 prevede che i Commissari delegati rendicontino, entro il quarantesimo giorno dalla chiusura di ciascun esercizio e dal termine della gestione o del loro incarico, le entrate e le spese riguardanti l'intervento delegato. I rendiconti corredati dalla documentazione giustificativa debbono essere trasmessi, per i

relativi controlli, al Ministero dell'economia e delle finanze» e che «al fine di assicurare la massima trasparenza a tutte le attività di competenza del Dipartimento di protezione civile...erano in corso di predisposizione i relativi supporti informatici» -:
se si intenda pubblicare on line ed in che tempi, la rendicontazione analitica dell'operato del Commissario delegato nominato con ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3717 del 21 novembre 2008 per l'emergenza: Teatro Vaccaj - Comune di Tolentino;
se considerando anche la durata pluriennale della gestione commissariale, il dipartimento abbia tenuto una contabilità aggiornata e dettagliata della stessa.
(4-10240)

ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'11 novembre 2010, Guido Bertolaso ha lasciato il vertice della Protezione civile che ricopriva dal 2001 per andare in pensione;
dal 2001 la competenza della Protezione civile si è ampliata a ricomprendere i cosiddetti «grandi eventi» con 34 dichiarazioni adottate in tale senso e con 81 gestioni commissariali istituite in seguito alla dichiarazione di stato d'emergenza o di «grande evento»;
nella XVI legislatura in corso, da maggio 2008 ad agosto 2010, in 63 riunioni del Consiglio dei ministri, su 104 complessivamente tenute, sono stati adottati 154 provvedimenti d'emergenza che nel dettaglio hanno riguardato: 47 dichiarazioni dello stato di emergenza; 107 proroghe dello stato d'emergenza;
l'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture ha presentato, il 22 giugno 2010, la sua relazione che, al capitolo VII sugli interventi emergenziali, rivolge particolare attenzione a quelli realizzati a seguito di ordinanze di protezione civile comprese quelle relative ai «grandi eventi» e dall'analisi delle ordinanze di protezione civile emanate dal 1o gennaio 2001 al 31 marzo 2010 fa emergere che quelle relative al settore appalti sono state 302 e hanno riguardato uno stanziamento complessivo di risorse pubbliche pari a 12.894.770.574,38 euro così ripartite negli anni:

Anno Importo spesa globale N. ordinanze
2001 1.956.118.571,91 28
2002 1.109.004.356,10 33
2003 283.763.347,26 24
2004 730.730.577,28 30
2005 253.074.138,76 24
2006 2.788.111.622,26 34
2007 1.057.819.764,68 39
2008 2.730.451.115,39 41
2009 3.939.859.534,08 49
totale 12.894.770.574,38 302

tra le disposizioni del codice dei contratti pubblici più di frequente derogate si rinvengono quelle relative alla figura del responsabile del procedimento, alla qualificazione necessaria per eseguire i lavori, alle procedure di scelta del contraente, alle modalità di pubblicazione dei bandi ed ai relativi termini, ai criteri di selezione delle offerte e verifica delle offerte anormalmente basse, alla progettazione, alle garanzie in fase di gara ed esecuzione, ai subappalti;
l'elaborazione dei dati che emergono dal numero delle ordinanze esaminate, dalla tipologia delle disposizioni derogate e dagli importi stanziati per gli interventi urgenti, permette di evidenziare che nell'arco dell'ultimo decennio una fetta rilevante di spesa pubblica è stata impiegata per investimenti relativi ad interventi sottratti in tutto o in parte non solo all'osservanza delle procedure previste dal codice degli appalti ma, in alcuni casi di non

poca rilevanza e specialmente nell'ambito dei «grandi eventi», anche ad ogni attività di rilevazione e controllo da parte dell'Autorità di vigilanza;
si tratta inoltre di atti sottratti al controllo preventivo della Corte dei conti come si evince dalla norma di interpretazione autentica di cui all'articolo 14 del decreto-legge n. 90 del 2008, convertito con modificazioni dalla legge n. 123 del 2008;
la Corte dei conti nella recente deliberazione n. 5 del 2010 ha suggerito un contenimento dello strumento del «grande evento» suggerimento condiviso anche dall'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture che ha sottolineato non solo i profili di legittimità ma anche «la necessità di evitare turbative di mercato che si traducono in una sistematica alterazione della libera concorrenza»;
il 19 ottobre 2010, in occasione dell'insediamento del neo presidente dei magistrati contabili, Luigi Giampaolino, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Gianni Letta, nel suo intervento alla cerimonia ha dichiarato che: «Il governo, in un contesto di leale cooperazione istituzionale - ha detto Letta - vede nello svolgimento delle funzioni della Corte un supporto importante, cui ricorrere anche oltre i limiti strettamente imposti dalla legge, ad esempio avvalendosi della facoltà di avviare alcuni rilevanti provvedimenti al controllo preventivo di legittimità della Corte» lasciando intendere l'intenzione del Governo di sottoporre al controllo della Corte dei conti anche le ordinanze della Protezione civile per le quali la legge non impone tale passaggio;
nella risposta del 15 aprile 2010 all'interrogazione n. 2-00647, lo stesso Guido Bertolaso affermava che: «Per quanto attiene alla rendicontazione delle spese, l'articolo 5, comma 5-bis della legge 24 febbraio 1992, n. 225 prevede che i Commissari delegati rendicontino, entro il quarantesimo giorno dalla chiusura di ciascun esercizio e dal termine della gestione o del loro incarico, le entrate e le spese riguardanti l'intervento delegato. I rendiconti corredati dalla documentazione giustificativa debbono essere trasmessi, per i relativi controlli, al Ministero dell'economia e delle finanze» e che «al fine di assicurare la massima trasparenza a tutte le attività di competenza del Dipartimento di protezione civile...erano in corso di predisposizione i relativi supporti informatici» -:
se si intenda pubblicare on line ed in che tempi, la rendicontazione analitica dell'operato del Commissario delegato nominato con ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3791 del 15 luglio 2009 per l'emergenza: Simento fiume - ricostruzione ponte località Primoponte Catania.
(4-10241)

ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'11 novembre 2010, Guido Bertolaso ha lasciato il vertice della Protezione civile che ricopriva dal 2001 per andare in pensione;
dal 2001 la competenza della Protezione civile si è ampliata a ricomprendere i cosiddetti «grandi eventi» con 34 dichiarazioni adottate in tale senso e con 81 gestioni commissariali istituite in seguito alla dichiarazione di stato d'emergenza o di «grande evento»;
nella XVI legislatura in corso, da maggio 2008 ad agosto 2010, in 63 riunioni del Consiglio dei ministri, su 104 complessivamente tenute, sono stati adottati 154 provvedimenti d'emergenza che nel dettaglio hanno riguardato: 47 dichiarazioni dello stato di emergenza; 107 proroghe dello stato d'emergenza;
l'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture ha presentato, il 22 giugno 2010, la sua relazione

che, al capitolo VII sugli interventi emergenziali, rivolge particolare attenzione a quelli realizzati a seguito di ordinanze di protezione civile comprese quelle relative ai «grandi eventi» e dall'analisi delle ordinanze di protezione civile emanate dal 1o gennaio 2001 al 31 marzo 2010 fa emergere che quelle relative al settore appalti sono state 302 e hanno riguardato uno stanziamento complessivo di risorse pubbliche pari a 12.894.770.574,38 euro così ripartite negli anni:

Anno Importo spesa globale N. ordinanze
2001 1.956.118.571,91 28
2002 1.109.004.356,10 33
2003 283.763.347,26 24
2004 730.730.577,28 30
2005 253.074.138,76 24
2006 2.788.111.622,26 34
2007 1.057.819.764,68 39
2008 2.730.451.115,39 41
2009 3.939.859.534,08 49
totale 12.894.770.574,38 302

tra le disposizioni del codice dei contratti pubblici più di frequente derogate si rinvengono quelle relative alla figura del responsabile del procedimento, alla qualificazione necessaria per eseguire i lavori, alle procedure di scelta del contraente, alle modalità di pubblicazione dei bandi ed ai relativi termini, ai criteri di selezione delle offerte e verifica delle offerte anormalmente basse, alla progettazione, alle garanzie in fase di gara ed esecuzione, ai subappalti;
l'elaborazione dei dati che emergono dal numero delle ordinanze esaminate, dalla tipologia delle disposizioni derogate e dagli importi stanziati per gli interventi urgenti, permette di evidenziare che nell'arco dell'ultimo decennio una fetta rilevante di spesa pubblica è stata impiegata per investimenti relativi ad interventi sottratti in tutto o in parte non solo all'osservanza delle procedure previste dal codice degli appalti ma, in alcuni casi di non poca rilevanza e specialmente nell'ambito dei «grandi eventi», anche ad ogni attività di rilevazione e controllo da parte dell'Autorità di vigilanza;
si tratta inoltre di atti sottratti al controllo preventivo della Corte dei conti come si evince dalla norma di interpretazione autentica di cui all'articolo 14 del decreto-legge n. 90 del 2008, convertito con modificazioni dalla legge n. 123 del 2008;
la Corte dei conti nella recente deliberazione n. 5 del 2010 ha suggerito un contenimento dello strumento del «grande evento» suggerimento condiviso dall'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture che ha sottolineato non solo i profili di legittimità ma anche «la necessità di evitare turbative di mercato che si traducono in una sistematica alterazione della libera concorrenza»;
il 19 ottobre 2010, in occasione dell'insediamento del neo presidente dei magistrati contabili, Luigi Giampaolino, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Gianni Letta, nel suo intervento alla cerimonia ha dichiarato che: «Il governo, in un contesto di leale cooperazione istituzionale - ha detto Letta - vede nello svolgimento delle funzioni della Corte un supporto importante, cui ricorrere anche oltre i limiti strettamente imposti dalla legge, ad esempio avvalendosi della facoltà di avviare alcuni rilevanti provvedimenti al controllo preventivo di legittimità della Corte» lasciando intendere l'intenzione del Governo di sottoporre al controllo della Corte dei conti anche le ordinanze della Protezione civile per le quali la legge non impone tale passaggio;
nella risposta del 15 aprile 2010 all'interrogazione n. 2-00647, lo stesso Guido Bertolaso affermava che: «Per quanto attiene alla rendicontazione delle spese, l'articolo 5, comma 5-bis della legge 24 febbraio 1992, n. 225 prevede che i Commissari delegati rendicontino, entro il quarantesimo giorno dalla chiusura di ciascun esercizio e dal termine della gestione o del loro incarico, le entrate e le spese

riguardanti l'intervento delegato. I rendiconti corredati dalla documentazione giustificativa debbono essere trasmessi, per i relativi controlli, al Ministero dell'economia e delle finanze» e che «al fine di assicurare la massima trasparenza a tutte le attività di competenza del Dipartimento di protezione civile...erano in corso di predisposizione i relativi supporti informatici» -:
se si intenda pubblicare on line ed in che tempi, la rendicontazione analitica dell'operato del Commissario delegato nominato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3774 del 28 maggio 2009 per l'emergenza Roma e provincia - area archeologica.
(4-10242)

ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'11 novembre 2010, Guido Bertolaso ha lasciato il vertice della Protezione civile che ricopriva dal 2001 per andare in pensione;
dal 2001 la competenza della Protezione civile si è ampliata a ricomprendere i cosiddetti «grandi eventi» con 34 dichiarazioni adottate in tale senso e con 81 gestioni commissariali istituite in seguito alla dichiarazione di stato d'emergenza o di «grande evento»;
nella XVI legislatura in corso, da maggio 2008 ad agosto 2010, in 63 riunioni del Consiglio dei ministri, su 104 complessivamente tenute, sono stati adottati 154 provvedimenti d'emergenza che nel dettaglio hanno riguardato: 47 dichiarazioni dello stato di emergenza; 107 proroghe dello stato d'emergenza;
l'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture ha presentato, il 22 giugno 2010, la sua relazione che, al capitolo VII sugli interventi emergenziali, rivolge particolare attenzione a quelli realizzati a seguito di ordinanze di protezione civile comprese quelle relative ai «grandi eventi» e dall'analisi delle ordinanze di protezione civile emanate dal 1o gennaio 2001 al 31 marzo 2010 fa emergere che quelle relative al settore appalti sono state 302 e hanno riguardato uno stanziamento complessivo di risorse pubbliche pari a 12.894.770.574,38 euro così ripartite negli anni:

Anno Importo spesa globale N. ordinanze
2001 1.956.118.571,91 28
2002 1.109.004.356,10 33
2003 283.763.347,26 24
2004 730.730.577,28 30
2005 253.074.138,76 24
2006 2.788.111.622,26 34
2007 1.057.819.764,68 39
2008 2.730.451.115,39 41
2009 3.939.859.534,08 49
totale 12.894.770.574,38 302

tra le disposizioni del codice dei contratti pubblici più di frequente derogate si rinvengono quelle relative alla figura del responsabile del procedimento, alla qualificazione necessaria per eseguire i lavori, alle procedure di scelta del contraente, alle modalità di pubblicazione dei bandi ed ai relativi termini, ai criteri di selezione delle offerte e verifica delle offerte anormalmente basse, alla progettazione, alle garanzie in fase di gara ed esecuzione, ai subappalti;
l'elaborazione dei dati che emergono dal numero delle ordinanze esaminate, dalla tipologia delle disposizioni derogate e dagli importi stanziati per gli interventi urgenti, permette di evidenziare che nell'arco dell'ultimo decennio una fetta rilevante di spesa pubblica è stata impiegata per investimenti relativi ad interventi sottratti in tutto o in parte non solo all'osservanza delle procedure previste dal codice degli appalti ma, in alcuni casi di non poca rilevanza e specialmente nell'ambito dei «grandi eventi», anche ad ogni attività

di rilevazione e controllo da parte dell'Autorità di vigilanza;
si tratta inoltre di atti sottratti al controllo preventivo della Corte dei conti come si evince dalla norma di interpretazione autentica di cui all'articolo 14 del decreto-legge n. 90 del 2008, convertito con modificazioni dalla legge n. 123 del 2008;
la Corte dei conti nella recente deliberazione n. 5 del 2010 ha suggerito un contenimento dello strumento del «grande evento» suggerimento condiviso anche dall'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture che ha sottolineato non solo i profili di legittimità ma anche «la necessità di evitare turbative di mercato che si traducono in una sistematica alterazione della libera concorrenza»;
il 19 ottobre 2010, in occasione dell'insediamento del neo presidente dei magistrati contabili, Luigi Giampaolino, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Gianni Letta, nel suo intervento alla cerimonia ha dichiarato che: «Il governo, in un contesto di leale cooperazione istituzionale - ha detto Letta - vede nello svolgimento delle funzioni della Corte un supporto importante, cui ricorrere anche oltre i limiti strettamente imposti dalla legge, ad esempio avvalendosi della facoltà di avviare alcuni rilevanti provvedimenti al controllo preventivo di legittimità della Corte» lasciando intendere l'intenzione del Governo di sottoporre al controllo della Corte dei conti anche le ordinanze della Protezione civile per le quali la legge non impone tale passaggio;
nella risposta del 15 aprile 2010 all'interrogazione n. 2-00647, lo stesso Guido Bertolaso affermava che: «Per quanto attiene alla rendicontazione delle spese, l'articolo 5, comma 5-bis della legge 24 febbraio 1992, n. 225 prevede che i Commissari delegati rendicontino, entro il quarantesimo giorno dalla chiusura di ciascun esercizio e dal termine della gestione o del loro incarico, le entrate e le spese riguardanti l'intervento delegato. I rendiconti corredati dalla documentazione giustificativa debbono essere trasmessi, per i relativi controlli, al Ministero dell'economia e delle finanze» e che «al fine di assicurare la massima trasparenza a tutte le attività di competenza del Dipartimento di protezione civile...erano in corso di predisposizione i relativi supporti informatici» -:
se si intenda pubblicare on line ed in che tempi, la rendicontazione analitica dell'operato del Commissario delegato nominato con ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3275 del 28 marzo 2003 per l'emergenza rischio binucleare;
se, considerando anche la durata pluriennale della gestione commissariale, il dipartimento abbia tenuto una contabilità aggiornata e dettagliata della stessa.
(4-10243)

ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'11 novembre 2010, Guido Bertolaso ha lasciato il vertice della Protezione civile che ricopriva dal 2001 per andare in pensione;
dal 2001 la competenza della Protezione civile si è ampliata a ricomprendere i cosiddetti «grandi eventi» con 34 dichiarazioni adottate in tale senso e con 81 gestioni commissariali istituite in seguito alla dichiarazione di stato d'emergenza o di «grande evento»;
nella XVI legislatura in corso, da maggio 2008 ad agosto 2010, in 63 riunioni del Consiglio dei ministri, su 104 complessivamente tenute, sono stati adottati 154 provvedimenti d'emergenza che nel dettaglio hanno riguardato: 47 dichiarazioni dello stato di emergenza; 107 proroghe dello stato d'emergenza;

l'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture ha presentato, il 22 giugno 2010, la sua relazione che, al capitolo VII sugli interventi emergenziali, rivolge particolare attenzione a quelli realizzati a seguito di ordinanze di protezione civile comprese quelle relative ai «grandi eventi» e dall'analisi delle ordinanze di protezione civile emanate dal 1o gennaio 2001 al 31 marzo 2010 fa emergere che quelle relative al settore appalti sono state 302 e hanno riguardato uno stanziamento complessivo di risorse pubbliche pari a 12.894.770.574,38 euro così ripartite negli anni:

Anno Importo spesa globale N. ordinanze
2001 1.956.118.571,91 28
2002 1.109.004.356,10 33
2003 283.763.347,26 24
2004 730.730.577,28 30
2005 253.074.138,76 24
2006 2.788.111.622,26 34
2007 1.057.819.764,68 39
2008 2.730.451.115,39 41
2009 3.939.859.534,08 49
totale 12.894.770.574,38 302

tra le disposizioni del codice dei contratti pubblici più di frequente derogate si rinvengono quelle relative alla figura del responsabile del procedimento, alla qualificazione necessaria per eseguire i lavori, alle procedure di scelta del contraente, alle modalità di pubblicazione dei bandi ed ai relativi termini, ai criteri di selezione delle offerte e verifica delle offerte anormalmente basse, alla progettazione, alle garanzie in fase di gara ed esecuzione, ai subappalti;
l'elaborazione dei dati che emergono dal numero delle ordinanze esaminate, dalla tipologia delle disposizioni derogate e dagli importi stanziati per gli interventi urgenti, permette di evidenziare che nell'arco dell'ultimo decennio una fetta rilevante di spesa pubblica è stata impiegata per investimenti relativi ad interventi sottratti in tutto o in parte non solo all'osservanza delle procedure previste dal codice degli appalti ma, in alcuni casi di non poca rilevanza e specialmente nell'ambito dei «grandi eventi», anche ad ogni attività di rilevazione e controllo da parte dell'Autorità di vigilanza;
si tratta inoltre di atti sottratti al controllo preventivo della Corte dei conti come si evince dalla norma di interpretazione autentica di cui all'articolo 14 del decreto-legge n. 90 del 2008, convertito con modificazioni dalla legge n. 123 del 2008;
la Corte dei conti nella recente deliberazione n. 5 del 2010 ha suggerito un contenimento dello strumento del «grande evento» suggerimento condiviso anche dall'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture che ha sottolineato non solo i profili di legittimità ma anche «la necessità di evitare turbative di mercato che si traducono in una sistematica alterazione della libera concorrenza»;
il 19 ottobre 2010, in occasione dell'insediamento del neo presidente dei magistrati contabili, Luigi Giampaolino, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Gianni Letta, nel suo intervento alla cerimonia ha dichiarato che: «Il governo, in un contesto di leale cooperazione istituzionale - ha detto Letta - vede nello svolgimento delle funzioni della Corte un supporto importante, cui ricorrere anche oltre i limiti strettamente imposti dalla legge, ad esempio avvalendosi della facoltà di avviare alcuni rilevanti provvedimenti al controllo preventivo di legittimità della Corte» lasciando intendere l'intenzione del Governo di sottoporre al controllo della Corte dei conti anche le ordinanze della Protezione civile per le quali la legge non impone tale passaggio;
nella risposta del 15 aprile 2010 all'interrogazione n. 2-00647, lo stesso Guido Bertolaso affermava che: «Per quanto attiene alla rendicontazione delle spese, l'articolo 5, comma 5-bis della legge 24 febbraio 1992, n. 225 prevede che i

Commissari delegati rendicontino, entro il quarantesimo giorno dalla chiusura di ciascun esercizio e dal termine della gestione o del loro incarico, le entrate e le spese riguardanti l'intervento delegato. I rendiconti corredati dalla documentazione giustificativa debbono essere trasmessi, per i relativi controlli, al Ministero dell'economia e delle finanze» e che «al fine di assicurare la massima trasparenza a tutte le attività di competenza del Dipartimento di protezione civile...erano in corso di predisposizione i relativi supporti informatici» -:
se si intenda pubblicare on line ed in che tempi, la rendicontazione analitica dell'operato del Commissario delegato nominato con ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3742 del 18 febbraio 2009 per l'emergenza Pompei area archeologica.
(4-10244)

ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'11 novembre 2010, Guido Bertolaso, ha lasciato il vertice della Protezione civile che ricopriva dal 2001 per andare in pensione;
dal 2001 la competenza della Protezione civile si è ampliata a ricomprendere i cosiddetti «grandi eventi» con 34 dichiarazioni adottate in tale senso e con 81 gestioni commissariali istituite in seguito alla dichiarazione di stato d'emergenza o di «grande evento»;
nella XVI legislatura in corso, da maggio 2008 ad agosto 2010, in 63 riunioni del Consiglio dei ministri, su 104 complessivamente tenute, sono stati adottati 154 provvedimenti d'emergenza che nel dettaglio hanno riguardato: 47 dichiarazioni dello stato di emergenza; 107 proroghe dello stato d'emergenza;
l'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture ha presentato, il 22 giugno 2010, la sua relazione che, al capitolo VII sugli interventi emergenziali, rivolge particolare attenzione a quelli realizzati a seguito di ordinanze di protezione civile comprese quelle relative ai «grandi eventi» e dall'analisi delle ordinanze di protezione civile emanate dal 1o gennaio 2001 al 31 marzo 2010 fa emergere che quelle relative al settore appalti sono state 302 e hanno riguardato uno stanziamento complessivo di risorse pubbliche pari a 12.894.770.574,38 euro così ripartite negli anni:

Anno Importo spesa globale N. ordinanze
2001 1.956.118.571,91 28
2002 1.109.004.356,10 33
2003 283.763.347,26 24
2004 730.730.577,28 30
2005 253.074.138,76 24
2006 2.788.111.622,26 34
2007 1.057.819.764,68 39
2008 2.730.451.115,39 41
2009 3.939.859.534,08 49
totale 12.894.770.574,38 302

tra le disposizioni del codice dei contratti pubblici più di frequente derogate si rinvengono quelle relative alla figura del responsabile del procedimento, alla qualificazione necessaria per eseguire i lavori, alle procedure di scelta del contraente, alle modalità di pubblicazione dei bandi ed ai relativi termini, ai criteri di selezione delle offerte e verifica delle offerte anormalmente basse, alla progettazione, alle garanzie in fase di gara ed esecuzione, ai subappalti;
l'elaborazione dei dati che emergono dal numero delle ordinanze esaminate, dalla tipologia delle disposizioni derogate e dagli importi stanziati per gli interventi urgenti, permette di evidenziare che nell'arco dell'ultimo decennio una fetta rilevante di spesa pubblica è stata impiegata per investimenti relativi ad interventi sottratti

in tutto o in parte non solo all'osservanza delle procedure previste dal codice degli appalti ma, in alcuni casi di non poca rilevanza e specialmente nell'ambito dei «grandi eventi», anche ad ogni attività di rilevazione e controllo da parte dell'Autorità di vigilanza;
si tratta inoltre di atti sottratti al controllo preventivo della Corte dei conti come si evince dalla norma di interpretazione autentica di cui all'articolo 14 del decreto-legge n. 90 del 2008, convertito con modificazioni dalla legge n. 123 del 2008;
la Corte dei conti nella recente deliberazione n. 5 del 2010 ha suggerito un contenimento dello strumento del «grande evento» suggerimento condiviso anche dall'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture che ha sottolineato non solo i profili di legittimità ma anche «la necessità di evitare turbative di mercato che si traducono in una sistematica alterazione della libera concorrenza»;
il 19 ottobre in occasione dell'insediamento del neo presidente dei magistrati contabili, Luigi Giampaolino, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Gianni Letta, nel suo intervento alla cerimonia ha dichiarato che: «Il governo, in un contesto di leale cooperazione istituzionale - ha detto Letta - vede nello svolgimento delle funzioni della Corte un supporto importante, cui ricorrere anche oltre i limiti strettamente imposti dalla legge, ad esempio avvalendosi della facoltà di avviare alcuni rilevanti provvedimenti al controllo preventivo di legittimità della Corte» lasciando intendere l'intenzione del Governo di sottoporre al controllo della Corte dei conti anche le ordinanze della Protezione civile per le quali la legge non impone tale passaggio;
nella risposta del 15 aprile 2010 all'interrogazione n. 2-00647, lo stesso Guido Bertolaso affermava che: «Per quanto attiene alla rendicontazione delle spese, l'articolo 5, comma 5-bis della legge 24 febbraio 1992, n. 225 prevede che i Commissari delegati rendicontino, entro il quarantesimo giorno dalla chiusura di ciascun esercizio e dal termine della gestione o del loro incarico, le entrate e le spese riguardanti l'intervento delegato. I rendiconti corredati dalla documentazione giustificativa debbono essere trasmessi, per i relativi controlli, al Ministero dell'economia e delle finanze» e che «al fine di assicurare la massima trasparenza a tutte le attività di competenza del Dipartimento di protezione civile...erano in corso di predisposizione i relativi supporti informatici» -:
se si intenda pubblicare on line ed in che tempi, la rendicontazione analitica dell'operato del Commissario delegato nominato con ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3777 del 1o giugno 2009 per l'emergenza insediamento nomadi nella regione Veneto.
(4-10245)

ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'11 novembre 2010, Guido Bertolaso ha lasciato il vertice della Protezione civile che ricopriva dal 2001 per andare in pensione;
dal 2001 la competenza della Protezione civile si è ampliata a ricomprendere i cosiddetti «grandi eventi» con 34 dichiarazioni adottate in tale senso e con 81 gestioni commissariali istituite in seguito alla dichiarazione di stato d'emergenza o di «grande evento»;
nella XVI legislatura in corso, da maggio 2008 ad agosto 2010, in 63 riunioni del Consiglio dei ministri, su 104 complessivamente tenute, sono stati adottati 154 provvedimenti d'emergenza che nel dettaglio hanno riguardato: 47 dichiarazioni dello stato di emergenza; 107 proroghe dello stato d'emergenza;

l'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture ha presentato, il 22 giugno 2010, la sua relazione che, al capitolo VII sugli interventi emergenziali, rivolge particolare attenzione a quelli realizzati a seguito di ordinanze di protezione civile comprese quelle relative ai «grandi eventi» e dall'analisi delle ordinanze di protezione civile emanate dal 1o gennaio 2001 al 31 marzo 2010 fa emergere che quelle relative al settore appalti sono state 302 e hanno riguardato uno stanziamento complessivo di risorse pubbliche pari a 12.894.770.574,38 euro così ripartite negli anni:

Anno Importo spesa globale N. ordinanze
2001 1.956.118.571,91 28
2002 1.109.004.356,10 33
2003 283.763.347,26 24
2004 730.730.577,28 30
2005 253.074.138,76 24
2006 2.788.111.622,26 34
2007 1.057.819.764,68 39
2008 2.730.451.115,39 41
2009 3.939.859.534,08 49
totale 12.894.770.574,38 302

tra le disposizioni del codice dei contratti pubblici più di frequente derogate si rinvengono quelle relative alla figura del responsabile del procedimento, alla qualificazione necessaria per eseguire i lavori, alle procedure di scelta del contraente, alle modalità di pubblicazione dei bandi ed ai relativi termini, ai criteri di selezione delle offerte e verifica delle offerte anormalmente basse, alla progettazione, alle garanzie in fase di gara ed esecuzione, ai subappalti;
l'elaborazione dei dati che emergono dal numero delle ordinanze esaminate, dalla tipologia delle disposizioni derogate e dagli importi stanziati per gli interventi urgenti, permette di evidenziare che nell'arco dell'ultimo decennio una fetta rilevante di spesa pubblica è stata impiegata per investimenti relativi ad interventi sottratti in tutto o in parte non solo all'osservanza delle procedure previste dal codice degli appalti ma, in alcuni casi di non poca rilevanza e specialmente nell'ambito dei «grandi eventi», anche ad ogni attività di rilevazione e controllo da parte dell'Autorità di vigilanza;
si tratta inoltre di atti sottratti al controllo preventivo della Corte dei conti come si evince dalla norma di interpretazione autentica di cui all'articolo 14 del decreto-legge n. 90 del 2008, convertito con modificazioni dalla legge n. 123 del 2008;
la Corte dei conti nella recente deliberazione n. 5 del 2010 ha suggerito un contenimento dello strumento del «grande evento» suggerimento condiviso anche dall'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture che ha sottolineato non solo i profili di legittimità ma anche «la necessità di evitare turbative di mercato che si traducono in una sistematica alterazione della libera concorrenza»;
il 19 ottobre 2010, in occasione dell'insediamento del neo presidente dei magistrati contabili, Luigi Giampaolino, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Gianni Letta, nel suo intervento alla cerimonia ha dichiarato che: «Il governo, in un contesto di leale cooperazione istituzionale - ha detto Letta - vede nello svolgimento delle funzioni della Corte un supporto importante, cui ricorrere anche oltre i limiti strettamente imposti dalla legge, ad esempio avvalendosi della facoltà di avviare alcuni rilevanti provvedimenti al controllo preventivo di legittimità della Corte» lasciando intendere l'intenzione del Governo di sottoporre al controllo della Corte dei conti anche le ordinanze della Protezione civile per le quali la legge non impone tale passaggio;
nella risposta del 15 aprile 2010 all'interrogazione n. 2-00647, lo stesso Guido Bertolaso affermava che: «Per quanto attiene alla rendicontazione delle spese, l'articolo 5, comma 5-bis della legge 24 febbraio 1992, n. 225 prevede che i

Commissari delegati rendicontino, entro il quarantesimo giorno dalla chiusura di ciascun esercizio e dal termine della gestione o del loro incarico, le entrate e le spese riguardanti l'intervento delegato. I rendiconti corredati dalla documentazione giustificativa debbono essere trasmessi, per i relativi controlli, al Ministero dell'economia e delle finanze» e che «al fine di assicurare la massima trasparenza a tutte le attività di competenza del Dipartimento di protezione civile...erano in corso di predisposizione i relativi supporti informatici» -:
se si intenda pubblicare on line ed in che tempi, la rendicontazione analitica dell'operato del Commissario delegato nominato con ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3776 del 1o giugno 2009 per l'emergenza insediamento nomadi nella regione Piemonte.
(4-10246)

ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'11 novembre 2010, Guido Bertolaso, ha lasciato il vertice della Protezione civile che ricopriva dal 2001 per andare in pensione;
dal 2001 la competenza della Protezione civile si è ampliata a ricomprendere i cosiddetti «grandi eventi» con 34 dichiarazioni adottate in tale senso e con 81 gestioni commissariali istituite in seguito alla dichiarazione di stato d'emergenza o di «grande evento»;
nella XVI legislatura in corso, da maggio 2008 ad agosto 2010, in 63 riunioni del Consiglio dei ministri, su 104 complessivamente tenute, sono stati adottati 154 provvedimenti d'emergenza che nel dettaglio hanno riguardato: 47 dichiarazioni dello stato di emergenza; 107 proroghe dello stato d'emergenza;
l'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture ha presentato, il 22 giugno 2010, la sua relazione che, al capitolo VII sugli interventi emergenziali, rivolge particolare attenzione a quelli realizzati a seguito di ordinanze di protezione civile comprese quelle relative ai «grandi eventi» e dall'analisi delle ordinanze di protezione civile emanate dal 1o gennaio 2001 al 31 marzo 2010 fa emergere che quelle relative al settore appalti sono state 302 e hanno riguardato uno stanziamento complessivo di risorse pubbliche pari a 12.894.770.574,38 euro così ripartite negli anni:

Anno Importo spesa globale N. ordinanze
2001 1.956.118.571,91 28
2002 1.109.004.356,10 33
2003 283.763.347,26 24
2004 730.730.577,28 30
2005 253.074.138,76 24
2006 2.788.111.622,26 34
2007 1.057.819.764,68 39
2008 2.730.451.115,39 41
2009 3.939.859.534,08 49
totale 12.894.770.574,38 302

tra le disposizioni del codice dei contratti pubblici più di frequente derogate si rinvengono quelle relative alla figura del responsabile del procedimento, alla qualificazione necessaria per eseguire i lavori, alle procedure di scelta del contraente, alle modalità di pubblicazione dei bandi ed ai relativi termini, ai criteri di selezione delle offerte e verifica delle offerte anormalmente basse, alla progettazione, alle garanzie in fase di gara ed esecuzione, ai subappalti;
l'elaborazione dei dati che emergono dal numero delle ordinanze esaminate, dalla tipologia delle disposizioni derogate e dagli importi stanziati per gli interventi urgenti, permette di evidenziare che nell'arco dell'ultimo decennio una fetta rilevante di spesa pubblica è stata impiegata per investimenti relativi ad interventi sottratti

in tutto o in parte non solo all'osservanza delle procedure previste dal codice degli appalti ma, in alcuni casi di non poca rilevanza e specialmente nell'ambito dei «grandi eventi», anche ad ogni attività di rilevazione e controllo da parte dell'Autorità di vigilanza;
si tratta inoltre di atti sottratti al controllo preventivo della Corte dei conti come si evince dalla norma di interpretazione autentica di cui all'articolo 14 del decreto-legge n. 90 del 2008, convertito con modificazioni dalla legge n. 123 del 2008;
la Corte dei conti nella recente deliberazione n. 5 del 2010 ha suggerito un contenimento dello strumento del «grande evento» suggerimento condiviso anche dall'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture che ha sottolineato non solo i profili di legittimità ma anche «la necessità di evitare turbative di mercato che si traducono in una sistematica alterazione della libera concorrenza»;
il 19 ottobre 2010, in occasione dell'insediamento del neo presidente dei magistrati contabili, Luigi Giampaolino, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Gianni Letta, nel suo intervento alla cerimonia ha dichiarato che: «Il governo, in un contesto di leale cooperazione istituzionale - ha detto Letta - vede nello svolgimento delle funzioni della Corte un supporto importante, cui ricorrere anche oltre i limiti strettamente imposti dalla legge, ad esempio avvalendosi della facoltà di avviare alcuni rilevanti provvedimenti al controllo preventivo di legittimità della Corte» lasciando intendere l'intenzione del Governo di sottoporre al controllo della Corte dei conti anche le ordinanze della Protezione civile per le quali la legge non impone tale passaggio;
nella risposta del 15 aprile 2010 all'interrogazione n. 2-00647, lo stesso Guido Bertolaso affermava che: «Per quanto attiene alla rendicontazione delle spese, l'articolo 5, comma 5-bis della legge 24 febbraio 1992, n. 225 prevede che i Commissari delegati rendicontino, entro il quarantesimo giorno dalla chiusura di ciascun esercizio e dal termine della gestione o del loro incarico, le entrate e le spese riguardanti l'intervento delegato. I rendiconti corredati dalla documentazione giustificativa debbono essere trasmessi, per i relativi controlli, al Ministero dell'economia e delle finanze» e che «al fine di assicurare la massima trasparenza a tutte le attività di competenza del Dipartimento di protezione civile...erano in corso di predisposizione i relativi supporti informatici» -:
se si intenda pubblicare on line ed in che tempi, la rendicontazione analitica dell'operato del Commissario delegato nominato con ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3678 del 30 maggio 2008 per l'emergenza insediamento nomadi nella regione Campania;
se considerando anche la durata pluriennale della gestione commissariale, il dipartimento abbia tenuto una contabilità aggiornata e dettagliata della stessa.
(4-10247)

ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'11 novembre 2010, Guido Bertolaso, ha lasciato il vertice della Protezione civile che ricopriva dal 2001 per andare in pensione;
dal 2001 la competenza della Protezione civile si è ampliata a ricomprendere i cosiddetti «grandi eventi» con 34 dichiarazioni adottate in tale senso e con 81 gestioni commissariali istituite in seguito alla dichiarazione di stato d'emergenza o di «grande evento»;
nella XVI legislatura in corso, da maggio 2008 ad agosto 2010, in 63 riunioni del Consiglio dei ministri, su 104 complessivamente tenute, sono stati adottati 154

provvedimenti d'emergenza che nel dettaglio hanno riguardato: 47 dichiarazioni dello stato di emergenza; 107 proroghe dello stato d'emergenza;
l'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture ha presentato, il 22 giugno 2010, la sua relazione che, al capitolo VII sugli interventi emergenziali, rivolge particolare attenzione a quelli realizzati a seguito di ordinanze di protezione civile comprese quelle relative ai «grandi eventi» e dall'analisi delle ordinanze di protezione civile emanate dal 1o gennaio 2001 al 31 marzo 2010 fa emergere che quelle relative al settore appalti sono state 302 e hanno riguardato uno stanziamento complessivo di risorse pubbliche pari a 12.894.770.574,38 euro così ripartite negli anni:

Anno Importo spesa globale N. ordinanze
2001 1.956.118.571,91 28
2002 1.109.004.356,10 33
2003 283.763.347,26 24
2004 730.730.577,28 30
2005 253.074.138,76 24
2006 2.788.111.622,26 34
2007 1.057.819.764,68 39
2008 2.730.451.115,39 41
2009 3.939.859.534,08 49
totale 12.894.770.574,38 302

tra le disposizioni del codice dei contratti pubblici più di frequente derogate si rinvengono quelle relative alla figura del responsabile del procedimento, alla qualificazione necessaria per eseguire i lavori, alle procedure di scelta del contraente, alle modalità di pubblicazione dei bandi ed ai relativi termini, ai criteri di selezione delle offerte e verifica delle offerte anormalmente basse, alla progettazione, alle garanzie in fase di gara ed esecuzione, ai subappalti;
l'elaborazione dei dati che emergono dal numero delle ordinanze esaminate, dalla tipologia delle disposizioni derogate e dagli importi stanziati per gli interventi urgenti, permette di evidenziare che nell'arco dell'ultimo decennio una fetta rilevante di spesa pubblica è stata impiegata per investimenti relativi ad interventi sottratti in tutto o in parte non solo all'osservanza delle procedure previste dal codice degli appalti ma, in alcuni casi di non poca rilevanza e specialmente nell'ambito dei «grandi eventi», anche ad ogni attività di rilevazione e controllo da parte dell'Autorità di vigilanza;
si tratta inoltre di atti sottratti al controllo preventivo della Corte dei conti come si evince dalla norma di interpretazione autentica di cui all'articolo 14 del decreto-legge n. 90 del 2008 convertito con modificazioni dalla legge n. 123 del 2008;
la Corte dei conti nella recente deliberazione n. 5 del 2010 ha suggerito un contenimento dello strumento del «grande evento» suggerimento condiviso anche dall'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture che ha sottolineato non solo i profili di legittimità ma anche «la necessità di evitare turbative di mercato che si traducono in una sistematica alterazione della libera concorrenza»;
il 19 ottobre 2010, in occasione dell'insediamento del neo presidente dei magistrati contabili, Luigi Giampaolino, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Gianni Letta, nel suo intervento alla cerimonia ha dichiarato che: «Il governo, in un contesto di leale cooperazione istituzionale - ha detto Letta - vede nello svolgimento delle funzioni della Corte un supporto importante, cui ricorrere anche oltre i limiti strettamente imposti dalla legge, ad esempio avvalendosi della facoltà di avviare alcuni rilevanti provvedimenti al controllo preventivo di legittimità della Corte» lasciando intendere l'intenzione del Governo di sottoporre al controllo della Corte dei conti anche le ordinanze della Protezione civile per le quali la legge non impone tale passaggio;
nella risposta del 15 aprile 2010 all'interrogazione n. 2-00647, lo stesso

Guido Bertolaso affermava che: «Per quanto attiene alla rendicontazione delle spese, l'articolo 5, comma 5-bis della legge 24 febbraio 1992, n. 225 prevede che i Commissari delegati rendicontino, entro il quarantesimo giorno dalla chiusura di ciascun esercizio e dal termine della gestione o del loro incarico, le entrate e le spese riguardanti l'intervento delegato. I rendiconti corredati dalla documentazione giustificativa debbono essere trasmessi, per i relativi controlli, al Ministero dell'economia e delle finanze» e che «al fine di assicurare la massima trasparenza a tutte le attività di competenza del Dipartimento di protezione civile...erano in corso di predisposizione i relativi supporti informatici» -:
se si intenda pubblicare on line ed in che tempi, la rendicontazione analitica dell'operato del Commissario delegato nominato con ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3736 del 2009 per la messa in sicurezza grandi dighe.
(4-10248)

ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'11 novembre 2010, Guido Bertolaso ha lasciato il vertice della Protezione civile che ricopriva dal 2001 per andare in pensione;
dal 2001 la competenza della Protezione civile si è ampliata a ricomprendere i cosiddetti «grandi eventi» con 34 dichiarazioni adottate in tale senso e con 81 gestioni commissariali istituite in seguito alla dichiarazione di stato d'emergenza o di «grande evento»;
nella XVI legislatura in corso, da maggio 2008 ad agosto 2010, in 63 riunioni del Consiglio dei ministri, su 104 complessivamente tenute, sono stati adottati 154 provvedimenti d'emergenza che nel dettaglio hanno riguardato: 47 dichiarazioni dello stato di emergenza; 107 proroghe dello stato d'emergenza;
l'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture ha presentato, il 22 giugno 2010, la sua relazione che, al capitolo VII sugli interventi emergenziali, rivolge particolare attenzione a quelli realizzati a seguito di ordinanze di protezione civile comprese quelle relative ai «grandi eventi» e dall'analisi delle ordinanze di protezione civile emanate dal 1o gennaio 2001 al 31 marzo 2010 fa emergere che quelle relative al settore appalti sono state 302 e hanno riguardato uno stanziamento complessivo di risorse pubbliche pari a 12.894.770.574,38 euro così ripartite negli anni:

Anno Importo spesa globale N. ordinanze
2001 1.956.118.571,91 28
2002 1.109.004.356,10 33
2003 283.763.347,26 24
2004 730.730.577,28 30
2005 253.074.138,76 24
2006 2.788.111.622,26 34
2007 1.057.819.764,68 39
2008 2.730.451.115,39 41
2009 3.939.859.534,08 49
totale 12.894.770.574,38 302

tra le disposizioni del codice dei contratti pubblici più di frequente derogate si rinvengono quelle relative alla figura del responsabile del procedimento, alla qualificazione necessaria per eseguire i lavori, alle procedure di scelta del contraente, alle modalità di pubblicazione dei bandi ed ai relativi termini, ai criteri di selezione delle offerte e verifica delle offerte anormalmente basse, alla progettazione, alle garanzie in fase di gara ed esecuzione, ai subappalti;
l'elaborazione dei dati che emergono dal numero delle ordinanze esaminate, dalla tipologia delle disposizioni derogate e dagli importi stanziati per gli interventi

urgenti, permette di evidenziare che nell'arco dell'ultimo decennio una fetta rilevante di spesa pubblica è stata impiegata per investimenti relativi ad interventi sottratti in tutto o in parte non solo all'osservanza delle procedure previste dal codice degli appalti ma, in alcuni casi di non poca rilevanza e specialmente nell'ambito dei «grandi eventi», anche ad ogni attività di rilevazione e controllo da parte dell'Autorità di vigilanza;
si tratta inoltre di atti sottratti al controllo preventivo della Corte dei conti come si evince dalla norma di interpretazione autentica di cui all'articolo 14 del decreto-legge n. 90 del 2008, convertito con modificazioni dalla legge n. 123 del 2008;
la Corte dei conti nella recente deliberazione n. 5 del 2010 ha suggerito un contenimento dello strumento del «grande evento» suggerimento condiviso anche dall'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture che ha sottolineato non solo i profili di legittimità ma anche «la necessità di evitare turbative di mercato che si traducono in una sistematica alterazione della libera concorrenza»;
il 19 ottobre 2010, in occasione dell'insediamento del neo presidente dei magistrati contabili, Luigi Giampaolino, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Gianni Letta, nel suo intervento alla cerimonia ha dichiarato che: «Il governo, in un contesto di leale cooperazione istituzionale - ha detto Letta - vede nello svolgimento delle funzioni della Corte un supporto importante, cui ricorrere anche oltre i limiti strettamente imposti dalla legge, ad esempio avvalendosi della facoltà di avviare alcuni rilevanti provvedimenti al controllo preventivo di legittimità della Corte» lasciando intendere l'intenzione del Governo di sottoporre al controllo della Corte dei conti anche le ordinanze della Protezione civile per le quali la legge non impone tale passaggio;
nella risposta del 15 aprile 2010 all'interrogazione n. 2-00647, lo stesso Guido Bertolaso affermava che: «Per quanto attiene alla rendicontazione delle spese, l'articolo 5, comma 5-bis della legge 24 febbraio 1992, n. 225 prevede che i Commissari delegati rendicontino, entro il quarantesimo giorno dalla chiusura di ciascun esercizio e dal termine della gestione o del loro incarico, le entrate e le spese riguardanti l'intervento delegato. I rendiconti corredati dalla documentazione giustificativa debbono essere trasmessi, per i relativi controlli, al Ministero dell'economia e delle finanze» e che «al fine di assicurare la massima trasparenza a tutte le attività di competenza del Dipartimento di protezione civile...erano in corso di predisposizione i relativi supporti informatici» -:
se si intenda pubblicare on line ed in che tempi, la rendicontazione analitica dell'operato del Commissario delegato nominato con ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3855 del 5 marzo 2010 per il Grande evento: Louis Vuitton World Series - Isola della Maddalena.
(4-10249)

VACCARO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
i cittadini residenti nei comuni dell'area vesuviana limitrofi alla discarica di Cava Sari (località Pozzelle nel comune di Terzigno) versano ormai in una condizione di grave e persistente disagio a causa del trasporto e dell'assegnazione di una quantità di rifiuti eccessiva rispetto alla capacità della discarica;
il livello delle esalazioni maleodoranti è tale da comportare una diffusa preoccupazione per la salute delle persone, tra cui bambini, anziani e malati, ed enormi difficoltà e imbarazzi per i cittadini la cui qualità della vita è drasticamente peggiorata;
il danno economico derivante dalla situazione è incalcolabile, considerato il crollo

verticale del valore degli immobili e del turismo e le conseguenze sulle attività produttive della zona;
la persistenza delle emissioni maleodoranti e la loro derivazione dall'attività della discarica dei rifiuti sono state attestate in più occasioni sia dall'ARPAC che dalla Polizia Locale di Terzigno, le quali hanno accertato anche l'assenza di un idoneo impianto di abbattimento degli odori;
la quantità giornaliera di rifiuti allocati nella discarica di Cava Sari è stata progressivamente aumentata negli ultimi mesi anche a seguito dei provvedimenti adottati dalla regione Campania a firma del coordinatore dell'area programmazione e gestione rifiuti, relative allo smaltimento dei rifiuti del comune di Napoli e della discarica «Lo Uttaro» del comune di Caserta, arrivando a un ulteriore conferimento giornaliero nei mesi estivi del 2010 di 350 tonnellate di rifiuti urbani indifferenziati;
considerata la tipologia dei rifiuti autorizzati e le modalità di trasporto sussiste un potenziale grave pregiudizio dell'incolumità pubblica;
il Presidente del Consiglio dei ministri, onorevole Silvio Berlusconi, conferma lo stato di disagio della popolazione e afferma l'esistenza di responsabilità e negligenze in capo all'azienda che gestisce la discarica, tant'è che nella conferenza stampa del 24 ottobre del 2010, tenutasi ad Acerra, ha dichiarato: «...L'Asia non ha rispettato tutte le procedure per lo smaltimento rifiuti: per tali negligenze si è venuta a creare la situazione drammatica e inaccettabile di Terzigno...» e inoltre: «...per colpa di difficoltà economiche, l'Asia non ha permesso la adeguata triturazione dei rifiuti mandando in discarica pattume non lavorato, ecco perché si è determinato anche lo sgradevolissimo odore sprigionato dalla discarica Sari...»;
l'amministratore delegato dell'A.S.I.A. il 23 ottobre 2010, in un articolo comparso sul sito della testata giornalistica La Stampa, ha dichiarato: «Noi i colpevoli? All'inizio dell'estate, siamo stati costretti a sversare a Terzigno migliaia e migliaia di tonnellate di rifiuti putrefatti della discarica Lo Uttaro di Caserta, e dell'ex Cdr di Caivano. Avvertimmo che avrebbe provocato esalazioni moleste» -:
sulla base di quali elementi il Presidente del Consiglio dei ministri abbia reso le dichiarazioni citate in premessa;
se la situazione all'interno della discarica sia cambiata dopo le citate dichiarazioni del Presidente del Consiglio dei ministri e quali accorgimenti tecnici siano nel frattempo stati implementati, anche al fine di verificare la presenza di sostanze inquinanti e nocive nelle falde acquifere;
se non sia opportuno che il comando carabinieri per la tutela dell'ambiente effettui un'ispezione presso la cava per verificare che tipo di rifiuti, e in che stato di conservazione, sia stato trasportato all'interno della discarica di cava Sari dalla discarica di Lo Uttaro e dal C.d.r. di Caivano.
(4-10251)

ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'11 novembre 2010, Guido Bertolaso ha lasciato il vertice della Protezione civile che ricopriva dal 2001 per andare in pensione;
dal 2001 la competenza della Protezione civile si è ampliata a ricomprendere i cosiddetti «grandi eventi» con 34 dichiarazioni adottate in tale senso e con 81 gestioni commissariali istituite in seguito alla dichiarazione di stato d'emergenza o di «grande evento»;
nella XVI legislatura in corso, da maggio 2008 ad agosto 2010, in 63 riunioni del Consiglio dei ministri, su 104 complessivamente tenute, sono stati adottati 154 provvedimenti d'emergenza che nel dettaglio

hanno riguardato: 47 dichiarazioni dello stato di emergenza; 107 proroghe dello stato d'emergenza;
l'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture ha presentato, il 22 giugno 2010, la sua relazione che, al capitolo VII sugli interventi emergenziali, rivolge particolare attenzione a quelli realizzati a seguito di ordinanze di protezione civile comprese quelle relative ai «grandi eventi» e dall'analisi delle ordinanze di protezione civile emanate dal 1o gennaio 2001 al 31 marzo 2010 fa emergere che quelle relative al settore appalti sono state 302 e hanno riguardato uno stanziamento complessivo di risorse pubbliche pari a 12.894.770.574,38 euro così ripartite negli anni:

Anno Importo spesa globale N. ordinanze
2001 1.956.118.571,91 28
2002 1.109.004.356,10 33
2003 283.763.347,26 24
2004 730.730.577,28 30
2005 253.074.138,76 24
2006 2.788.111.622,26 34
2007 1.057.819.764,68 39
2008 2.730.451.115,39 41
2009 3.939.859.534,08 49
totale 12.894.770.574,38 302

tra le disposizioni del codice dei contratti pubblici più di frequente derogate si rinvengono quelle relative alla figura del responsabile del procedimento, alla qualificazione necessaria per eseguire i lavori, alle procedure di scelta del contraente, alle modalità di pubblicazione dei bandi ed ai relativi termini, ai criteri di selezione delle offerte e verifica delle offerte anormalmente basse, alla progettazione, alle garanzie in fase di gara ed esecuzione, ai subappalti;
l'elaborazione dei dati che emergono dal numero delle ordinanze esaminate, dalla tipologia delle disposizioni derogate e dagli importi stanziati per gli interventi urgenti, permette di evidenziare che nell'arco dell'ultimo decennio una fetta rilevante di spesa pubblica è stata impiegata per investimenti relativi ad interventi sottratti in tutto o in parte non solo all'osservanza delle procedure previste dal codice degli appalti ma, in alcuni casi di non poca rilevanza e specialmente nell'ambito dei «grandi eventi», anche ad ogni attività di rilevazione e controllo da parte dell'Autorità di vigilanza;
si tratta inoltre di atti sottratti al controllo preventivo della Corte dei conti come si evince dalla norma di interpretazione autentica di cui all'articolo 14 del decreto-legge n. 90 del 2008, convertito con modificazioni dalla legge n. 123 del 2008;
la Corte dei conti nella recente deliberazione n. 5 del 2010 ha suggerito un contenimento dello strumento del «grande evento» strumento condiviso anche dall'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture che ha sottolineato non solo i profili di legittimità ma anche «la necessità di evitare turbative di mercato che si traducono in una sistematica alterazione della libera concorrenza»;
il 19 ottobre 2010, in occasione dell'insediamento del neo presidente dei magistrati contabili, Luigi Giampaolino, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Gianni Letta, nel suo intervento alla cerimonia ha dichiarato che: «Il governo, in un contesto di leale cooperazione istituzionale - ha detto Letta - vede nello svolgimento delle funzioni della Corte un supporto importante, cui ricorrere anche oltre i limiti strettamente imposti dalla legge, ad esempio avvalendosi della facoltà di avviare alcuni rilevanti provvedimenti al controllo preventivo di legittimità della Corte» lasciando intendere l'intenzione del Governo di sottoporre al controllo della Corte dei conti anche le ordinanze della Protezione civile per le quali la legge non impone tale passaggio;
nella risposta del 15 aprile 2010 all'interrogazione n. 2-00647, lo stesso

Guido Bertolaso affermava che: «Per quanto attiene alla rendicontazione delle spese, l'articolo 5, comma 5-bis della legge 24 febbraio 1992, n. 225 prevede che i Commissari delegati rendicontino, entro il quarantesimo giorno dalla chiusura di ciascun esercizio e dal termine della gestione o del loro incarico, le entrate e le spese riguardanti l'intervento delegato. I rendiconti corredati dalla documentazione giustificativa debbono essere trasmessi, per i relativi controlli, al Ministero dell'economia e delle finanze» e che «al fine di assicurare la massima trasparenza a tutte le attività di competenza del Dipartimento di protezione civile...erano in corso di predisposizione i relativi supporti informatici» -:
se si intenda pubblicare on line ed in che tempi, la rendicontazione analitica dell'operato del Commissario delegato nominato con ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3746 del 12 marzo 2009 articolo 13 per l'emergenza relativa al nuovo palazzo del Cinema e dei Congressi di Venezia, Bari e Brindisi eventi alluvionali del 22 e 23 ottobre e 7 novembre 2005.
(4-10252)

ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'11 novembre 2010, Guido Bertolaso ha lasciato il vertice della Protezione civile che ricopriva dal 2001 per andare in pensione;
dal 2001 la competenza della Protezione civile si è ampliata a ricomprendere i cosiddetti «grandi eventi» con 34 dichiarazioni adottate in tale senso e con 81 gestioni commissariali istituite in seguito alla dichiarazione di stato d'emergenza o di «grande evento»;
nella XVI legislatura in corso, da maggio 2008 ad agosto 2010, in 63 riunioni del Consiglio dei ministri, su 104 complessivamente tenute, sono stati adottati 154 provvedimenti d'emergenza che nel dettaglio hanno riguardato: 47 dichiarazioni dello stato di emergenza; 107 proroghe dello stato d'emergenza;
l'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture ha presentato, il 22 giugno 2010, la sua relazione che, al capitolo VII sugli interventi emergenziali, rivolge particolare attenzione a quelli realizzati a seguito di ordinanze di protezione civile comprese quelle relative ai «grandi eventi» e dall'analisi delle ordinanze di protezione civile emanate dal 1o gennaio 2001 al 31 marzo 2010 fa emergere che quelle relative al settore appalti sono state 302 e hanno riguardato uno stanziamento complessivo di risorse pubbliche pari a 12.894.770.574,38 euro così ripartite negli anni:

Anno Importo spesa globale N. ordinanze
2001 1.956.118.571,91 28
2002 1.109.004.356,10 33
2003 283.763.347,26 24
2004 730.730.577,28 30
2005 253.074.138,76 24
2006 2.788.111.622,26 34
2007 1.057.819.764,68 39
2008 2.730.451.115,39 41
2009 3.939.859.534,08 49
totale 12.894.770.574,38 302

tra le disposizioni del codice dei contratti pubblici più di frequente derogate si rinvengono quelle relative alla figura del responsabile del procedimento, alla qualificazione necessaria per eseguire i lavori, alle procedure di scelta del contraente, alle modalità di pubblicazione dei bandi ed ai relativi termini, ai criteri di selezione delle offerte e verifica delle offerte anormalmente basse, alla progettazione, alle garanzie in fase di gara ed esecuzione, ai subappalti;
l'elaborazione dei dati che emergono dal numero delle ordinanze esaminate,

dalla tipologia delle disposizioni derogate e dagli importi stanziati per gli interventi urgenti, permette di evidenziare che nell'arco dell'ultimo decennio una fetta rilevante di spesa pubblica è stata impiegata per investimenti relativi ad interventi sottratti in tutto o in parte non solo all'osservanza delle procedure previste dal codice degli appalti ma, in alcuni casi di non poca rilevanza e specialmente nell'ambito dei «grandi eventi», anche ad ogni attività di rilevazione e controllo da parte dell'Autorità di vigilanza;
si tratta inoltre di atti sottratti al controllo preventivo della Corte dei conti come si evince dalla norma di interpretazione autentica di cui all'articolo 14 del decreto-legge n. 90 del 2008, convertito con modificazioni dalla legge n. 123 del 2008;
la Corte dei conti nella recente deliberazione n. 5 del 2010 ha suggerito un contenimento dello strumento del «grande evento» suggerimento condiviso anche dall'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture che ha sottolineato non solo i profili di legittimità ma anche «la necessità di evitare turbative di mercato che si traducono in una sistematica alterazione della libera concorrenza»;
il 19 ottobre 2010, in occasione dell'insediamento del neo presidente dei magistrati contabili, Luigi Giampaolino, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Gianni Letta, nel suo intervento alla cerimonia ha dichiarato che: «Il governo, in un contesto di leale cooperazione istituzionale - ha detto Letta - vede nello svolgimento delle funzioni della Corte un supporto importante, cui ricorrere anche oltre i limiti strettamente imposti dalla legge, ad esempio avvalendosi della facoltà di avviare alcuni rilevanti provvedimenti al controllo preventivo di legittimità della Corte» lasciando intendere l'intenzione del Governo di sottoporre al controllo della Corte dei conti anche le ordinanze della Protezione civile per le quali la legge non impone tale passaggio;
nella risposta del 15 aprile 2010 all'interrogazione n. 2-00647, lo stesso Guido Bertolaso affermava che: «Per quanto attiene alla rendicontazione delle spese, l'articolo 5, comma 5-bis della legge 24 febbraio 1992, n. 225 prevede che i Commissari delegati rendicontino, entro il quarantesimo giorno dalla chiusura di ciascun esercizio e dal termine della gestione o del loro incarico, le entrate e le spese riguardanti l'intervento delegato. I rendiconti corredati dalla documentazione giustificativa debbono essere trasmessi, per i relativi controlli, al Ministero dell'economia e delle finanze» e che «al fine di assicurare la massima trasparenza a tutte le attività di competenza del Dipartimento di protezione civile...erano in corso di predisposizione i relativi supporti informatici» -:
se si intenda pubblicare on line ed in che tempi, la rendicontazione analitica dell'operato del Commissario delegato nominato con ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3815 del 10 ottobre 2009 per gli eventi alluvionali del 1o ottobre 2009 nella città di Messina e provincia.
(4-10253)

ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'11 novembre 2010, Guido Bertolaso ha lasciato il vertice della Protezione civile che ricopriva dal 2001 per andare in pensione;
dal 2001 la competenza della Protezione civile si è ampliata a ricomprendere i cosiddetti «grandi eventi» con 34 dichiarazioni adottate in tale senso e con 81 gestioni commissariali istituite in seguito alla dichiarazione di stato d'emergenza o di «grande evento»;
nella XVI legislatura in corso, da maggio 2008 ad agosto 2010, in 63 riunioni del Consiglio dei ministri, su 104 complessivamente

tenute, sono stati adottati 154 provvedimenti d'emergenza che nel dettaglio hanno riguardato: 47 dichiarazioni dello stato di emergenza; 107 proroghe dello stato d'emergenza;
l'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture ha presentato, il 22 giugno 2010, la sua relazione che, al capitolo VII sugli interventi emergenziali, rivolge particolare attenzione a quelli realizzati a seguito di ordinanze di protezione civile comprese quelle relative ai «grandi eventi» e dall'analisi delle ordinanze di protezione civile emanate dal 1o gennaio 2001 al 31 marzo 2010 fa emergere che quelle relative al settore appalti sono state 302 e hanno riguardato uno stanziamento complessivo di risorse pubbliche pari a 12.894.770.574,38 euro così ripartite negli anni:

Anno Importo spesa globale N. ordinanze
2001 1.956.118.571,91 28
2002 1.109.004.356,10 33
2003 283.763.347,26 24
2004 730.730.577,28 30
2005 253.074.138,76 24
2006 2.788.111.622,26 34
2007 1.057.819.764,68 39
2008 2.730.451.115,39 41
2009 3.939.859.534,08 49
totale 12.894.770.574,38 302

tra le disposizioni del codice dei contratti pubblici più di frequente derogate si rinvengono quelle relative alla figura del responsabile del procedimento, alla qualificazione necessaria per eseguire i lavori, alle procedure di scelta del contraente, alle modalità di pubblicazione dei bandi ed ai relativi termini, ai criteri di selezione delle offerte e verifica delle offerte anormalmente basse, alla progettazione, alle garanzie in fase di gara ed esecuzione, ai subappalti;
l'elaborazione dei dati che emergono dal numero delle ordinanze esaminate, dalla tipologia delle disposizioni derogate e dagli importi stanziati per gli interventi urgenti, permette di evidenziare che nell'arco dell'ultimo decennio una fetta rilevante di spesa pubblica è stata impiegata per investimenti relativi ad interventi sottratti in tutto o in parte non solo all'osservanza delle procedure previste dal codice degli appalti ma, in alcuni casi di non poca rilevanza e specialmente nell'ambito dei «grandi eventi», anche ad ogni attività di rilevazione e controllo da parte dell'Autorità di vigilanza;
si tratta inoltre di atti sottratti al controllo preventivo della Corte dei conti come si evince dalla norma di interpretazione autentica di cui all'articolo 14 del decreto-legge n. 90 del 2008, convertito con modificazioni dalla legge n. 123 del 2008;
la Corte dei conti nella recente deliberazione n. 5 del 2010 ha suggerito un contenimento dello strumento del «grande evento» suggerimento condiviso anche dall'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture che ha sottolineato non solo i profili di legittimità ma anche «la necessità di evitare turbative di mercato che si traducono in una sistematica alterazione della libera concorrenza»;
il 19 ottobre 2010, in occasione dell'insediamento del neo presidente dei magistrati contabili, Luigi Giampaolino, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Gianni Letta, nel suo intervento alla cerimonia ha dichiarato che: «Il governo, in un contesto di leale cooperazione istituzionale - ha detto Letta - vede nello svolgimento delle funzioni della Corte un supporto importante, cui ricorrere anche oltre i limiti strettamente imposti dalla legge, ad esempio avvalendosi della facoltà di avviare alcuni rilevanti provvedimenti al controllo preventivo di legittimità della Corte» lasciando intendere l'intenzione del Governo di sottoporre al controllo della Corte dei conti anche le ordinanze della Protezione civile per le quali la legge non impone tale passaggio;

nella risposta del 15 aprile 2010 all'interrogazione n. 2-00647, lo stesso Guido Bertolaso affermava che: «Per quanto attiene alla rendicontazione delle spese, l'articolo 5, comma 5-bis della legge 24 febbraio 1992, n. 225 prevede che i Commissari delegati rendicontino, entro il quarantesimo giorno dalla chiusura di ciascun esercizio e dal termine della gestione o del loro incarico, le entrate e le spese riguardanti l'intervento delegato. I rendiconti corredati dalla documentazione giustificativa debbono essere trasmessi, per i relativi controlli, al Ministero dell'economia e delle finanze» e che «al fine di assicurare la massima trasparenza a tutte le attività di competenza del Dipartimento di protezione civile...erano in corso di predisposizione i relativi supporti informatici» -:
se si intenda pubblicare on line ed in che tempi, la rendicontazione analitica dell'operato del Commissario delegato nominato con ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3673 del 30 aprile 2008 per il Grande Evento: Congresso eucaristico nazionale - Ancona, settembre 2011;
se considerando anche la durata pluriennale della gestione commissariale, il dipartimento abbia tenuto una contabilità aggiornata e dettagliata della stessa.
(4-10254)

ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'11 novembre 2010, Guido Bertolaso ha lasciato il vertice della Protezione civile che ricopriva dal 2001 per andare in pensione;
dal 2001 la competenza della Protezione civile si è ampliata a ricomprendere i cosiddetti «grandi eventi» con 34 dichiarazioni adottate in tale senso e con 81 gestioni commissariali istituite in seguito alla dichiarazione di stato d'emergenza o di «grande evento»;
nella XVI legislatura in corso, da maggio 2008 ad agosto 2010, in 63 riunioni del Consiglio dei ministri, su 104 complessivamente tenute, sono stati adottati 154 provvedimenti d'emergenza che nel dettaglio hanno riguardato: 47 dichiarazioni dello stato di emergenza; 107 proroghe dello stato d'emergenza;
l'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture ha presentato, il 22 giugno 2010, la sua relazione che, al capitolo VII sugli interventi emergenziali, rivolge particolare attenzione a quelli realizzati a seguito di ordinanze di protezione civile comprese quelle relative ai «grandi eventi» e dall'analisi delle ordinanze di protezione civile emanate dal 1o gennaio 2001 al 31 marzo 2010 fa emergere che quelle relative al settore appalti sono state 302 e hanno riguardato uno stanziamento complessivo di risorse pubbliche pari a 12.894.770.574,38 euro così ripartite negli anni:

Anno Importo spesa globale N. ordinanze
2001 1.956.118.571,91 28
2002 1.109.004.356,10 33
2003 283.763.347,26 24
2004 730.730.577,28 30
2005 253.074.138,76 24
2006 2.788.111.622,26 34
2007 1.057.819.764,68 39
2008 2.730.451.115,39 41
2009 3.939.859.534,08 49
totale 12.894.770.574,38 302

tra le disposizioni del codice dei contratti pubblici più di frequente derogate si rinvengono quelle relative alla figura del responsabile del procedimento, alla qualificazione necessaria per eseguire i lavori, alle procedure di scelta del contraente, alle modalità di pubblicazione dei bandi ed ai relativi termini, ai criteri di

selezione delle offerte e verifica delle offerte anormalmente basse, alla progettazione, alle garanzie in fase di gara ed esecuzione, ai subappalti;
l'elaborazione dei dati che emergono dal numero delle ordinanze esaminate, dalla tipologia delle disposizioni derogate e dagli importi stanziati per gli interventi urgenti, permette di evidenziare che nell'arco dell'ultimo decennio una fetta rilevante di spesa pubblica è stata impiegata per investimenti relativi ad interventi sottratti in tutto o in parte non solo all'osservanza delle procedure previste dal codice degli appalti ma, in alcuni casi di non poca rilevanza e specialmente nell'ambito dei «grandi eventi», anche ad ogni attività di rilevazione e controllo da parte dell'Autorità di vigilanza;
si tratta inoltre di atti sottratti al controllo preventivo della Corte dei conti come si evince dalla norma di interpretazione autentica di cui all'articolo 14 del decreto-legge n. 90 del 2008, convertito con modificazioni dalla legge n. 123 del 2008;
la Corte dei conti nella recente deliberazione n. 5 del 2010 ha suggerito un contenimento dello strumento del «grande evento» suggerimento condiviso anche dall'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture che ha sottolineato non solo i profili di legittimità ma anche «la necessità di evitare turbative di mercato che si traducono in una sistematica alterazione della libera concorrenza»;
il 19 ottobre 2010, in occasione dell'insediamento del neo presidente dei magistrati contabili, Luigi Giampaolino, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Gianni Letta, nel suo intervento alla cerimonia ha dichiarato che: «Il governo, in un contesto di leale cooperazione istituzionale - ha detto Letta - vede nello svolgimento delle funzioni della Corte un supporto importante, cui ricorrere anche oltre i limiti strettamente imposti dalla legge, ad esempio avvalendosi della facoltà di avviare alcuni rilevanti provvedimenti al controllo preventivo di legittimità della Corte» lasciando intendere l'intenzione del Governo di sottoporre al controllo della Corte dei conti anche le ordinanze della Protezione civile per le quali la legge non impone tale passaggio;
nella risposta del 15 aprile 2010 all'interrogazione n. 2-00647, lo stesso Guido Bertolaso affermava che: «Per quanto attiene alla rendicontazione delle spese, l'articolo 5, comma 5-bis della legge 24 febbraio 1992, n. 225 prevede che i Commissari delegati rendicontino, entro il quarantesimo giorno dalla chiusura di ciascun esercizio e dal termine della gestione o del loro incarico, le entrate e le spese riguardanti l'intervento delegato. I rendiconti corredati dalla documentazione giustificativa debbono essere trasmessi, per i relativi controlli, al Ministero dell'economia e delle finanze» e che «al fine di assicurare la massima trasparenza a tutte le attività di competenza del Dipartimento di protezione civile...erano in corso di predisposizione i relativi supporti informatici» -:
se si intenda pubblicare on line ed in che tempi, la rendicontazione analitica dell'operato del Commissario delegato nominato con ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3623 del 18 ottobre 2007 per il Grande evento: Expo 2015 l'emergenza Bari e Brindisi eventuali alluvionali del 22 e 23 ottobre e 7 novembre 2005;
se considerando anche la durata pluriennale della gestione commissariale, il dipartimento abbia tenuto una contabilità aggiornata e dettagliata della stessa.
(4-10255)

TESTO AGGIORNATO AL 25 GENNAIO 2011

...

AFFARI ESTERI

Interrogazione a risposta orale:

CICCIOLI e CARLUCCI. - Al Ministro degli affari esteri, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
nei giorni scorsi la televisione e la stampa italiana hanno ampiamente riferito

circa le vicende della motonave Jolly Amaranto, la portacontainer della compagnia Ignazio Messina di Genova, rimasta in balia delle onde per tre giorni al largo di Alessandria d'Egitto a causa di un'avaria al motore, che si è successivamente insabbiata nella notte del 14 dicembre 2010 all'ingresso del porto egiziano, dove era arrivata il giorno precedente, ma non era stata lasciata entrare;
la situazione sarebbe precipitata quando la Jolly Amaranto, assistita da quattro rimorchiatori, stava finalmente avvicinandosi a una banchina: incappata in una zona col fondale più basso, la nave si è inclinata di circa 15 gradi e ha imbarcato acqua nella stiva e nel garage, subendo gravi danni;
per questo, l'ingresso del porto di Alessandria d'Egitto sarebbe rimasto bloccato e sarebbe in corso una indagine da parte delle autorità egiziane;
tutti salvi, secondo quanto comunicato dalla stampa, i 21 marinai che erano a bordo, di cui 16 italiani, fatti scendere intorno alle 3 del 14 dicembre 2010. Poi, alle 5.25, anche il comandante e il primo ufficiale di coperta avrebbero abbandonato la nave, e a bordo sarebbero saliti alcuni militari egiziani;
l'avaria ai motori della Jolly Amaranto è analoga a quella a suo tempo occorsa alla Jolly Rosso, a suo tempo spiaggiata ad Amantea con rifiuti tossico nocivi. Quest'ultima era stata impiegata per il trasporto dal Libano all'Italia dei rifiuti tossico nocivi là sbarcati dalla motonave «RADHOST», noleggiata dalla Jelly Wax di Opera, Milano. Nessuna azione risulterebbe essere stata intrapresa dal Governo italiano per il recupero delle ingenti somme spese per il noleggio della Jolly Rosso e per lo smaltimento di tali rifiuti;
come è noto il tribunale di Parigi ha recentemente condannato il Rina in relazione al naufragio della «Erika», mentre è in corso davanti al tribunale di Genova un'azione legale da parte delle famiglie della «Salam Boccaccio», naufragata in Mar Rosso. Entrambe le navi erano classificate dal Rina -:
se e quali indagini siano state iniziate dalle autorità italiane con la collaborazione delle autorità egiziane circa le cause del naufragio della Jolly Amaranto, in particolare per quanto riguarda eventuali negligenze da parte del Rina (Registro italiano navale) nella verifica dei motori prima della partenza da Genova, e se siano state avviate indagini della magistratura.
(3-01383)

Interrogazioni a risposta scritta:

DI BIAGIO. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
la legge 26 febbraio 1987, n. 49 recante Nuova disciplina della Cooperazione dell'Italia con i Paesi in via di sviluppo, riconosce all'articolo 2 la promozione di programmi di educazione ai temi dello sviluppo, anche nell'ambito scolastico, e di iniziative volte all'intensificazione degli scambi culturali tra l'Italia e i Paesi in via di sviluppo, come complemento qualificante delle attività di cooperazione nei Paesi in via di sviluppo;
i progetti di educazione allo sviluppo rappresentano un versante non trascurabile delle attività del settore della cooperazione internazionale, e a questi dovrebbe essere destinato circa il 10 per cento delle risorse gestite dal Ministero degli affari esteri in materia di cooperazione;
nel corso della prima riunione del 2010 del Comitato direzionale per la cooperazione allo sviluppo, lo scorso 15 marzo sotto la presidenza del Ministro interrogato, sono stati deliberati 4 programmi di educazione allo sviluppo per un valore complessivo di 700.000 euro, risorse che sono state destinate in parte all'organizzazione

della Conferenza internazionale sul ruolo della società civile in Afghanistan;
i progetti di educazione allo sviluppo al momento presentati dalle ONG ed istruiti presso il Ministero sono tanti, e a questi il Ministero degli affari esteri non ha dato ancora alcun tipo di riscontro, sebbene alcuni di questi siano stati rivisti alla luce delle evidenze espresse dallo stesso Ministero in fase di istruttoria preliminare;
con la legge di stabilità per il 2011 sono stati operati importanti ridimensionamenti in materia: un taglio di 179 milioni di euro pari al 45 per cento dei fondi, che coinvolge direttamente i contributi alla cooperazione allo sviluppo;
appare all'interrogante deprecabile la scarsa realizzazione di progetti di educazione allo sviluppo, verosimilmente per mancanza di fondi, considerando che in questo verrebbe meno uno dei pilastri inderogabili della cooperazione internazionale nel nostro Paese -:
se si intendano rivedere le risorse destinate alla cooperazione allo sviluppo;
quali siano le ragioni che impediscono all'amministrazione di comunicare ai presentatori di progetti suindicati i motivi di un'eventuale mancata approvazione.
(4-10212)

GARAVINI, BUCCHINO, FEDI e PORTA. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
la richiesta da parte di un cittadino italiano d'iscrizione all'AIRE, cui è tenuto in base alla legge 27 ottobre 1988, n. 470, chiunque risieda continuativamente all'estero per un periodo superiore a un anno, comporta l'automatica cancellazione, nel comune d'origine in Italia, dal registro della popolazione residente e, di conseguenza, la perdita delle prerogative di cui un cittadino gode con diretto riferimento alla residenza;
la normativa in materia vigente nello Stato di San Marino, nel quale migliaia di italiani si spostano per ragioni di lavoro e di interesse, prevede la concessione del permesso di soggiorno indipendentemente dalla residenza, configurando una situazione nella quale un cittadino italiano possa essere regolarmente soggiornante nello Stato senza che questo lo consideri giuridicamente residente;
questa situazione produce conseguenze pratiche di seria difficoltà per i cittadini italiani che a causa del loro lavoro e della loro attività professionale si debbano muovere tra i due Stati, per il fatto - ad esempio - di non potere richiamare il luogo di residenza in tutte le attestazioni per le quali tale riferimento è richiesto;
è di reciproco interesse dei due Stati fare in modo che le persone che abbiano necessità di avere rapporti tra diverse aree territoriali non incontrino difficoltà nel soddisfare questa esigenza di lavoro -:
se le problematiche legate al possesso della residenza non siano già state affrontate, e con quale esito, tra i due Paesi e, in caso negativo, se non ritenga di proporre l'apertura di un tavolo di discussione con le autorità sammarinesi che consenta di superare questo tipo di difficoltà lamentate da un sempre maggior numero di nostri cittadini.
(4-10214)

...

AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE

Interrogazione a risposta in Commissione:

RAO. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
le acque del lago di Vico, in ragione dell'origine vulcanica dello stesso lago, sono naturalmente ricche di arsenico, un elemento classificato come cancerogeno certo di classe 1 e posto in diretta correlazione

con molte patologie, oncologiche e non solo, dall'Agenzia internazionale di ricerca sul cancro (I.A.R.C.);
il lago di Vico fornisce la maggior parte dell'approvvigionamento idrico potabile per la popolazione dei comuni di Ronciglione e Caprarola e su di esso insistono durante tutto l'anno numerose attività commerciali di ristorazione e attività aliuetiche e sportive;
negli ultimi anni lo stesso lago è stato interessato da intense forniture di Cianoficee tossiche (Planktothrix rubescens);
con la decisione espressa nel documento n. C (2010)7605 del 28 ottobre 2010, la Commissione europea ha respinto la richiesta dell'Italia volta ad ottenere un ulteriore periodo di deroga a quanto disposto dal decreto legislativo 31/01 relativamente alla presenza di arsenico nelle acque destinate a consumo umano, un fenomeno che riguarda praticamente tutti i Comuni della provincia di Viterbo e il lago di Vico in modo particolare;
tale decreto legislativo, modificato e integrato dal successivo decreto legislativo 27/02, in recepimento della direttiva europea 98/83/CE ha abbassato da 50 a 10 µg/l (microgrammi/litro) il limite previsto di arsenico per le acque potabili;
in base ad alcuni rilevamenti risulterebbe che la presenza di arsenico nelle acque del lago di Vico sarebbe decine di volte superiore al limite consentito;
nei comuni in cui viene distribuita a scopo potabile l'acqua prelevata dal lago di Vico non è stata messa in atto alcuna azione volta a tutelare la salute dei cittadini, nonostante i valori di arsenico decine di volte superiori al limite di legge e la presenza delle tossine algali nell'acqua distribuita -:
di quali informazioni sia in possesso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare circa la presenza di arsenico nelle acque del lago di Vico e nelle acque distribuite alla popolazione servita a scopo potabile dalle stesse acque del lago;
quali siano le informazioni che il Ministero abbia trasmesso alla regione, alla provincia e ai comuni interessati e quali quelle che ha acquisito da tali enti;
quali siano le informazioni comunicate ai cittadini interessati e se non sia il caso di organizzare una campagna di informazione sull'argomento;
quali siano le contromisure già messe in atto o programmate, e in che arco temporale, per far fronte a questa situazione;
se corrisponda al vero che i bambini siano i soggetti maggiormente esposti a rischi per la salute dal contatto con l'arsenico;
se ci sia una differenza di rischi tra l'utilizzo delle acque del lago di Vico a fini alimentari e a fini balneari.
(5-04021)

Interrogazioni a risposta scritta:

ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
secondo notizie stampa si sono verificati due nuovi recenti incidenti a danno del fiume Lambro: uno, nuovamente all'altezza di Fornaci di Briosco, dove Arpa, Protezione civile e polizia provinciale sono intervenuti per un probabile inquinamento da idrocarburi, e uno nel tratto di fiume tra Arcore e Villasanta, dove nel pomeriggio sulla superficie dell'acqua si è formato uno spesso strato di schiuma bianca causato dall'immissione di detersivi nel corpo idrico;
ultimo in ordine cronologico è l'episodio dello scorso martedì, quando un black-out elettrico ha messo fuori gioco il depuratore di Merone, causando l'immissione nel fiume lombardo di tutti gli

scarichi industriali del comasco senza alcuna depurazione. Il tratto in questione, lo stesso che era stato protagonista una settimana prima dell'allarme schiuma bianca, si è rapidamente trovato ad ingurgitare reflui fognari non trattati. Per rimediare in qualche modo a questo ennesimo colpo inferto all'ecosistema e alla dignità del Lambro, i responsabili del Parco della Valle del Lambro hanno deciso di aprire a monte la diga di Pusiano, così da diluire gli scarichi non depurati -:
se il Ministro interrogato sia al corrente dei più recenti incidenti di cui in premessa e se sia noto quali siano le conseguenze dello sversamento nel Lambro avvenuto il 14 dicembre 2010 in termini di inquinamento della flora, della fauna e delle falde acquifere.
(4-10216)

STRIZZOLO. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
l'avvio del nuovo Sistema di tracciabilità dei rifiuti per via telematica introdotto dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare (SISTRI), che doveva avvenire compiutamente nel corso del 2010, ha subito diverse proroghe;
da ultimo, con il decreto ministeriale 28 settembre 2010 non solo è stato prolungato il periodo di prova di cui all'articolo 12, comma 2, del decreto ministeriale 17 dicembre 2009, ma è stato anche confermato che le sanzioni applicabili possono riferirsi soltanto agli obblighi relativi alla tenuta del registro cartaceo di carico e scarico ed al formulario di identificazione per il trasporto;
è così evidente che sono le stesse disposizioni legislative a confermare che il sistema di tracciabilità dei rifiuti non è effettivamente avviato;
il ritardo negl'avvio del SISTRI, perciò, non può essere addebitato né agli imprenditori, né alle loro organizzazioni, quanto piuttosto a gravi e reiterate disfunzioni di carattere tecnico organizzativo del SISTRI stesso: problemi e ritardi nella distribuzione dei dispositivi USB e nell'installazione delle black box, codici di accesso illeggibili, malfunzionamenti dovuti a difetti hardware e software, continue modifiche alle procedure di compilazione dei registri e delle schede per via telematica, la totale mancanza di percorsi formativi adeguati, tutti fattori che evidenziano che il sistema, una vera e propria rivoluzione copernicana per la realtà produttiva, non è assolutamente pronto al decollo e rischia, in mancanza di un adeguato periodo di rodaggio, di esporre le imprese a gravi ed ingiustificate sanzioni oltre che ad inutili e onerose, e per questo inammissibili, perdite di tempo;
non sembra che siano state date risposte alle sollecitazioni delle organizzazioni di categoria circa la soluzione dei problemi sopra descritti -:
quali iniziative, anche di carattere normativo, intendano assumere i Ministri interrogati per:
a) prevedere l'avvio effettivo del SISTRI solo dopo che tutte le aziende saranno state messe nelle condizioni di poterlo davvero utilizzare, in maniera semplice e sulla base di indicazioni chiare e definitive;
b) prevedere, considerato che al momento dell'iscrizione al SISTRI le aziende hanno versato preventivamente il contributo previsto a copertura degli oneri di funzionamento per l'anno 2010, e che ad oggi il sistema non è ancora operativo, che aziende siano esonerate dal versamento del contributo per l'anno 2011 e che quanto versato dalle imprese nel 2010 per l'iscrizione al SISTRI possa valere come un adempimento a tale obbligo.
(4-10225)

DIFESA

Interrogazione a risposta scritta:

DI STANISLAO. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
si è svolto recentemente l'incontro tra il Sottosegretario di Stato per la difesa con delega agli immobili, Guido Crosetto, assistito dal suo consigliere per gli affari giuridici, e Sergio Boncioli, coordinatore nazionale di Casadiritto, assistito da un componente la segreteria;
nel merito è stata avanzata, nei dettagli, la proposta della soglia di sostenibilità riguardante tutti gli utenti a cui sono destinati i nuovi canoni di mercato. Tale meccanismo si propone di costituire un argine di sicurezza (sostenibilità) ad un'eventuale macroscopica applicazione di un canone davvero insostenibile che potrebbe essere raggiunto con la metodologia indicata attualmente nella bozza dell'emanando decreto ministeriale. La soglia della sostenibilità riguarda tutti i redditi e si controlla attraverso l'introduzione di un coefficiente da applicare sulla base dei redditi complessivi familiari. Essa costituisce appunto un controllo finale ed ha il vantaggio di permettere alle famiglie di pagare un canone pur esoso, ma almeno sostenibile, e di permettere alla Difesa di fare affidamento su risorse certe e non virtuali. Sono esclusi dall'applicazione dei canoni di mercato e quindi dalla necessità di applicare la soglia di sostenibilità (controllo) gli utenti che sono compresi nell'ambito di applicazione dell'articolo 2 del decreto di gestione annuale del Ministro della difesa, cioè gli utenti che la Difesa stessa definisce «protetti»;
è stata poi affrontata la questione della contestualità, cioè dell'andata in vigore dei nuovi canoni. Il coordinatore Boncioli ha prospettato la necessità di uno scivolo della data del 1o gennaio 2011, ormai prossimo, in quanto l'iter che dovrà affrontare l'emanando decreto ministeriale, unitamente ai necessari adempimenti dei tecnici che dovranno verificare le vere condizioni degli alloggi, dovrebbe rendere inevitabile lo spostamento di tale data. È comprensibile e ragionevole, oltre che degno di uno Stato di diritto, considerare che un canone totalmente nuovo sia comunicato alla controparte dal proprietario, almeno dal momento in cui avvenga la notifica per raccomandata, e che quindi entri in vigore all'atto dell'avvenuta conoscenza dell'importo del nuovo canone;
parimenti è necessario che i recuperi forzosi, eventualmente in programma per gli alloggi non alienati, non siano resi esecutivi prima dell'inizio delle operazioni effettive delle alienazioni previste;
è stata fatta richiesta di provvedere all'interpretazione autentica delle seguenti disposizioni del decreto ministeriale 18 maggio 2010, n. 112:
a) articolo 7, comma 4, lettera a) - in materia di usufrutto, le rate del 20 per cento del reddito comprendono il costo della garanzia della fideiussione bancaria o assicurativa - rispetto a quanto riportato al comma 5, lettera a). Dovrebbe essere precisata la validità del comma 4, lettera a), nel caso di ultra 65enni che rientrano nei limiti previsti dal decreto ministeriale, in quanto il versamento della caparra sarebbe del tutto incomprensibile oltre che inutile;
b) articolo 7, commi 13 e 14: i limiti di reddito individuati (19.000 e 22.000 euro) debbono essere calcolati secondo i criteri previsti dall'articolo 21 della legge 5 agosto 1978, n. 457, e successive modificazioni, così come chiaramente indicato al comma 4 dell'articolo 3 del decreto-legge 25 settembre 2001, n. 351, richiamato dallo stesso articolo 7, comma 1, del decreto del Ministro della difesa 18 maggio 2010, n. 112;
da comunicato stampa ufficiale di Casadiritto emerge che il Sottosegretario Crosetto si è impegnato ad esaminare nel merito le proposte e osservazioni, trovandole tutte interessanti;

risulta all'interrogante che continuano ad essere inviati agli utenti degli alloggi dell'amministrazione della Difesa avvisi di sfratto e di canoni al prezzo di libero mercato a partire dal 1o gennaio 2011;
con il 15 per cento degli affitti degli utenti cosiddetti «senza titolo» incassati dal Ministero della difesa, che, per legge, dal 1994 avrebbe dovuto impiegare il «Fondo casa» per costruire nuovi alloggi, a quanto consta all'interrogante neppure un alloggio è stato costruito;
in data 19 dicembre 2010 l'interrogante ha ricevuto una e-mail nella quale viene messa in evidenza la lettera di un giovane militare, diffusa nella rubrica Domande & Risposte del sito internet www.casadiritto.it, che è emblematica del clima di tensione che si respira tra i militari delle Forze armate;
nell'e-mail ricevuta sono espresse le conseguenze dei danni, riguardo al complesso «problema casa» per i militari, che verrebbero ascritte al Ministro interrogato e al Capo di Stato maggiore della difesa per effetto:
del regolamento del 18 maggio 2010, che non appare conforme allo spirito della legge n. 244 del 2007;
dell'articolo 6, comma 21-quater, del decreto-legge n. 78 del 2010, che ha finito per cancellare di fatto decenni di lavoro e leggi equilibrate (leggi n. 537 del 1993, n. 724 del 1994, n. 326 del 2003, n. 244 del 2007), introducendo canoni ai prezzi di libero mercato e ripristinando gli sfratti;
dell'emanando decreto del Ministro della difesa in tema di sfratti e canoni al libero mercato;
nella citata e-mail il Ministero della difesa è ritenuto responsabile di riportare indietro le «lancette dell'orologio» a prima del 1993, attribuendo nuovamente lo status di «occupante» agli utenti degli alloggi demaniali legittimati fino al luglio 2010 alla conduzione delle loro case con un equo canone anche maggiorato del 50 per cento. Nel contempo, secondo quanto sostenuto nella citata lettera, si cercherebbe di distrarre l'attenzione del personale militare in servizio da quelle che appaiono inadempienze a danno di tutti i militari dipendenti; nella lettera vengono, altresì, riportate le parole, proprio del Ministro interrogato, che durante lo svolgimento di un'interrogazione a risposta immediata in Assemblea alla Camera il 1o dicembre 2010 ha testualmente affermato nella sua risposta: «Attenzione però, per ognuno senza titolo che rimane vuol dire che ve ne è uno con titolo che resta fuori». Far credere, denuncia la lettera, ai giovani militari con famiglia che la colpa della mancata assegnazione di un alloggio militare è da ascrivere agli utenti cosiddetti «occupanti senza titolo», oltre che non corrispondente alla realtà dei fatti, è anche moralmente censurabile;
risulta, pertanto, evidente che la situazione in cui versano gli utenti degli alloggi dell'amministrazione della Difesa è drammatica e richiede interventi immediati e concreti e non le solite promesse che rischiano di essere disattese, alla luce degli esiti dell'incontro tra il Sottosegretario per la difesa e il rappresentante di Casadiritto e tenendo conto delle problematiche e delle richieste di tutti gli utenti degli alloggi -:
se il Governo intenda illustrare le iniziative concrete che metterà in campo nell'immediato a sostegno degli utenti degli alloggi del Ministero della difesa e al fine di recepire le richieste di Casadiritto, di fronte alle quali il Governo stesso si è espresso solo verbalmente in maniera positiva.
(4-10250)

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ECONOMIA E FINANZE

Interrogazione a risposta scritta:

LO MONTE. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
da un articolo apparso il 18 novembre 2010 sul quotidiano la Repubblica si

apprende che il direttore generale della Rai Mauro Masi ha avviato un'indagine interna sui rimborsi spese presentati dal direttore del Tg1 Augusto Minzolini e ha trasmesso gli estratti conto della carta di credito aziendale di questi al collegio dei sindaci;
Masi ha inoltre annunciato al consiglio di amministrazione della Rai che vi sarà un approfondimento su alcuni servizi trasmessi dal telegiornale principale della Rai a favore della compagnia di crociere Royal Caribbien e delle Terme di Saturnia;
le motivazioni a sostegno dell'indagine interna appaiono rilevanti e gravi in quanto si ipotizzano abusi da parte del direttore del Tg1 relativamente alle spese di rappresentanza che risulterebbero abnormi e scarsamente motivate, nonché relativamente ai vantaggi, procurati ad alcune società approfittando del suo ruolo nel servizio pubblico;
il caso in esame pone in evidenza la delicata questione delle spese aziendali della concessionaria del servizio pubblico televisivo, e del rispetto dei canoni di efficienza ed economicità fissati nel contratto di servizio in essere tra il Governo e la RAI -:
di quali elementi disponga il Governo, nell'ambito delle proprie competenze, con particolare riferimento ai canoni di efficienza ed economicità fissati nel contratto di servizio in essere.
(4-10213)

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ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA

Interrogazione a risposta in Commissione:

RIVOLTA. - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
con decreto del Presidente della Repubblica 10 luglio 2008 n. 140, è stato emanato il «Regolamento recante la disciplina per il reclutamento dei dirigenti scolastici, ai sensi dell'articolo 1, comma 618, della legge 27 dicembre 2006, n. 296»;
il predetto regolamento di delegificazione ridefinisce la disciplina concorsuale recata dall'articolo 29 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165;
i criteri indicati dal regolamento di delegificazione sono cosi riassumibili:
a) cadenza triennale del concorso su tutti i posti vacanti nel triennio;
b) unificazione dei tre settori di dirigenza scolastica;
c) accesso aperto al personale docente ed educativo delle istituzioni scolastiche ed educative statali, in possesso di laurea, subordinatamente al requisito di un quinquennio di servizio;
d) previsione di una preselezione, mediante prove di carattere culturale e professionale (in sostituzione dell'attuale preselezione per titoli), e successive prove scritte ed orali;
e) periodo di formazione e tirocinio, di durata non superiore a quattro mesi, nei limiti dei posti messi a concorso, con conseguente soppressione dell'aliquota aggiuntiva del 10 per cento;
l'articolo 1, comma 619, della legge n. 296 del 2006 (legge finanziaria per il 2007) ha disposto, in attesa della predetta nuova procedura concorsuale una disciplina transitoria per le nomine dei dirigenti scolastici fino all'anno scolastico 2008/2009;
il predetto comma ha previsto che i posti disponibili fossero assegnati ad alcune categorie di candidati al corso concorso ordinario bandito nel 2004, con precedenza rispetto alle altre categorie indicate dalla medesima legge finanziaria (all'articolo 1, comma 605) per coprire ulteriori posti vacanti fino all'anno scolastico

2009/2010 (e cioè candidati ai corsi concorsi riservati banditi nel 2002 e nel 2004), attuando una sanatoria per i candidati con provvedimento cautelare, in base al quale, pur non avendo ancora il giudizio di merito, questi potevano essere inseriti nelle graduatorie dei vincitori e di entrare in ruolo a partire dal 1o settembre 2007;
l'articolo 24-quinquies del decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31, ha introdotto il principio dell'interregionalità e dell'intersettorialità delle assegnazioni in ruolo e la trasformazione delle graduatorie di merito dei dirigenti scolastici da graduatorie triennali a graduatorie ad esaurimento, in netto contrasto con quanto previsto dal bando di concorso del 2004;
il Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro della funzione pubblica ha autorizzato il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca a indire il citato concorso per 2871 posti di dirigente scolastico;
a decorrere dall'anno scolastico in corso non si potranno più conferire incarichi di direzione scolastica -:
quali iniziative intenda intraprendere per indire al più presto il relativo bando di concorso, anche al fine porre fine alle anomalie di sofferenza gestionale e istituzionale in cui entrano le scuole coinvolte nelle reggenze, che generano statisticamente ricorsi da parte delle famiglie, delle associazioni dei genitori e dei consumatori, degli enti locali, con oneri aggiuntivi a carico della pubblica amministrazione, derivandone, infatti, un vulnus al rispetto del principio costituzionale di legalità e di buon andamento dell'agire dei pubblici poteri.
(5-04020)

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LAVORO E POLITICHE SOCIALI

Interrogazione a risposta scritta:

STRIZZOLO, MARAN e ROSATO. - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
la società in liquidazione Eurogroup, con stabilimento nella zona industriale del «Lisert», Monfalcone (Gorizia), ha assunto la decisione di mettere in mobilità gli 80 lavoratori già collocati in cassa integrazione con deroga;
la cassa integrazione in deroga scadrà l'11 marzo del 2011 e il confronto in atto, tra la società e i rappresentanti dei lavoratori, non pare al momento portare a degli sbocchi che possano quantomeno attenuare il pesante impatto economico e sociale che sta ricadendo sui lavoratori e sulle loro famiglie;
la possibilità di una acquisizione dello stabilimento da parte di terzi - pur più volte annunciata dalla società - non sembra per ora concretizzarsi;
lo stabilimento - pur entrato in crisi a seguito delle difficoltà del settore della cantieristica e della navalmeccanica a cui la sua produzione è legata - rappresenta una realtà produttiva importante per la elevata qualificazione della manodopera utilizzata e per il livello tecnologico dei macchinari nonché una fonte di lavoro di grande rilievo occupazionale e sociale in un territorio - quello del monfalconese e della provincia di Gorizia - già duramente colpito dalla crisi in essere presso altre aziende -:
se i Ministri interrogati siano a conoscenza della condizione di crisi della società Eurogroup e quali iniziative concrete intendano assumere per salvaguardare i livelli occupazionali e una fonte produttiva di così specifico rilievo economico e sociale per il comprensorio monfalconese-goriziano.
(4-10223)

SALUTE

Interrogazioni a risposta scritta:

FARINA COSCIONI, BELTRANDI, BERNARDINI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
secondo il sito dell'Osservatorio nazionale sulla sperimentazione clinica sui medicinali (OSSC) dell'Agenzia italiana del farmaco, risulta «in fase di approvazione» la seguente sperimentazione: EudraCT number: 2009-012716-40; codice protocollo: CO-200-201; titolo protocollo: The Effect of the Dose of PI-2301 on Efficay, Safety, and Tolerability, in Subjects with the Relapsing Remitting Form of Multiple Sclerosis: A Phase 2 Randomized, double-blind, four-arm, parallel, placebo-controlled and active descriptive-comparator, 40 week trial; data di registrazione: 11 dicembre 2009; promotore: PeptimmuneE Inc.; area terapeutica: neurologia; indicazione proposta: sclerosi multipla in forma recidivante-remittente -:
quali siano i criteri di reclutamento dei pazienti;
quale sia il costo della sopra citata sperimentazione;
se siano disponibili, e dove, i risultati parziali della sopra citata sperimentazione, e se saranno divulgati in congressi nazionali e internazionali e confrontati con i risultati di altri analoghi studi e sperimentazioni.
(4-10217)

FARINA COSCIONI, BELTRANDI, BERNARDINI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
secondo il sito dell'Osservatorio nazionale sulla sperimentazione clinica sui medicinali (OSSC) dell'Agenzia italiana del farmaco, risulta «in fase di approvazione» la seguente sperimentazione: EudraCT number: 2010-023023-19; codice protocollo: CFTY720DIT01; titolo protocollo: Studio pilota della durata di 18 mesi, in aperto, con il valutatore in condizioni di cecità randomizzato, multicentrico, con controllo attivo, a gruppi paralleli, per valutare l'efficacia e la sicurezza di fingolimod a confronto con interferone beta 1b nel trattamento dei sintomi cognitivi associati alla sclerosi multipla recidivante-remittente e per valutare la possibile relazione di tali effetti con l'atrofia cerebrale regionale; data di registrazione: 29 ottobre 2010; promotore: Novartis Farma; area terapeutica: neurologia; indicazione proposta: sclerosi multipla recidivante-remittente -:
quali siano i criteri di reclutamento dei pazienti;
quale sia il costo della sopra citata sperimentazione;
se siano disponibili, e dove, i risultati parziali della sopra citata sperimentazione, e se saranno divulgati in congressi nazionali e internazionali e confrontati con i risultati di altri analoghi studi e sperimentazioni.
(4-10218)

FARINA COSCIONI, BELTRANDI, BERNARDINI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
secondo il sito dell'Osservatorio nazionale sulla sperimentazione clinica sui medicinali (OSSC) dell'Agenzia italiana del farmaco, risulta «in fase di approvazione» la seguente sperimentazione: EudraCT number: 2010-020515-37; codice protocollo: CFTY720D2399; titolo protocollo: Studio multicentrico, in aperto, a un solo gruppo di trattamento per valutare la sicurezza e la tollerabilità a lungo termine di 0,5 mg di fingolimod (FTY720) somministrato per via orale una volta ai giorno in pazienti con forme recidivanti di sclerosi multipla; data di registrazione: 2 settembre

2010; promotore: Novartis Farma; area terapeutica: neurologia; Indicazione proposta: SM (sclerosi multipla) -:
quali siano i criteri di reclutamento dei pazienti;
quale sia il costo della sopra citata sperimentazione;
se siano disponibili, e dove, i risultati parziali della sopra citata sperimentazione, e se saranno divulgati in congressi nazionali e internazionali e confrontati con i risultati di altri analoghi studi e sperimentazioni.
(4-10219)

FARINA COSCIONI, BELTRANDI, BERNARDINI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
secondo il sito dell'Osservatorio nazionale sulla sperimentazione clinica sui medicinali (OSSC) dell'Agenzia italiana del farmaco, risulta «in fase di approvazione» la seguente sperimentazione: EudraCT number: 2009-014392-51; codice protocollo: CBAF312A2201E1; titolo protocollo: Studio di estensione, cieco per la dose, dello studio CBAF312A2201 per valutare sul lungo termine la sicurezza, la tollerabilità e l'efficacia di BAF312 somministrato per via orale una volta al giorno a pazienti con sclerosi multipla recidivante; data di registrazione: 23 novembre 2009; promotore: Novartis Farma; area terapeutica neurologia; indicazione proposta: sclerosi multipla -:
quali siano i criteri di reclutamento dei pazienti;
quale sia il costo della sopra citata sperimentazione;
se siano disponibili, e dove, i risultati parziali della sopra citata sperimentazione, e se saranno divulgati in congressi nazionali e internazionali e confrontati con i risultati di altri analoghi studi e sperimentazioni.
(4-10220)

FARINA COSCIONI, BELTRANDI, BERNARDINI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
secondo il sito dell'Osservatorio nazionale sulla sperimentazione clinica sui medicinali (OSSC) dell'Agenzia italiana del farmaco, risulta «in fase di approvazione» la seguente sperimentazione: EudraCT number: 2005-002108-40; codice protocollo: ALP 01; titolo protocollo: REBALIP IN SM: INTERFERONE ASSOCIATO ALLi ACIDOfn alfa-LIPOICO. Studio clinico pilota, doppio cieco, randomizzato e controllato verso placebo per la valutazione di un trattamento combinato con acidofnfn alfa-/f{lipoico per os (400 mg/2die per i primi 12 mesi e 200 mg/2die per i successivi 12 mesi) e interferone-beta 1-a (IFN£] 1-a) s.c. sulla tollerabilità, sui parametri fisici (fatica e QoL), clinici e di risonanza magnetica (RMN) in Soggetti affetti da sclerosi multipla relapsing-remitting (SMRR); data di registrazione: 14 giugno 2005; promotore: Azienda Policlinico Umberto I; area terapeutica: neurologia; indicazione proposta: sclerosi multipla -:
quali siano i criteri di reclutamento dei pazienti;
quale sia il costo della sopra citata sperimentazione;
se siano disponibili, e dove, i risultati parziali della sopra citata sperimentazione, e se saranno divulgati in congressi nazionali e internazionali e confrontati con i risultati di altri analoghi studi e sperimentazioni.
(4-10221)

FARINA COSCIONI, BELTRANDI, BERNARDINI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
secondo il sito dell'Osservatorio nazionale sulla sperimentazione clinica sui medicinali (OSSC) dell'Agenzia italiana del farmaco, risulta «in fase di approvazione»

la seguente sperimentazione: EudraCT number: 2008-004954-34; codice protocollo: 28981; titolo protocollo: estensione in doppio cieco dello studio 27025 (REFLEX) per ottenere dati di follow-up a lungo termine in pazienti con MS clinicamente definita e pazienti con primo evento demielinizzante ad alto rischio di conversione a MS, trattati con Rebif New Formulation (REFLEXION); data di registrazione: 16 dicembre 2008; promotore: Merck Serono SA; area terapeutica: neurologia; indicazione proposta: soggetti con alto rischio di conversione a sclerosi multipla o soggetti che hanno già convertito a sclerosi multipla -:
quali siano i criteri di reclutamento dei pazienti;
quale sia il costo della sopra citata sperimentazione;
se siano disponibili, e dove, i risultati parziali della sopra citata sperimentazione, e se saranno divulgati in congressi nazionali e internazionali e confrontati con i risultati di altri analoghi studi e sperimentazioni.
(4-10222)

FARINA COSCIONI, BELTRANDI, BERNARDINI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
secondo il sito dell'Osservatorio nazionale sulla sperimentazione clinica sui medicinali (OSSC) dell'Agenzia italiana del farmaco, risulta «in fase di approvazione» la seguente sperimentazione: EudraCT number: 2009-016087-37; codice protocollo: EMR200136-323; titolo protocollo: Studio farmacogenetico multinazionale, multicentrico, esplorativo, con un unico prelievo di sangue della sperimentazione REGARD (REbif vs Glatiramer Acetate in Relapsing MS Disease); data di registrazione: 22 marzo 2010; promotore: Mercl Serono SA; area terapeutica: neurologia; indicazione proposta: sclerosi multipla -:
quali siano i criteri di reclutamento dei pazienti;
quale sia il costo della sopra citata sperimentazione;
se siano disponibili, e dove, i risultati parziali della sopra citata sperimentazione, e se saranno divulgati in congressi nazionali e internazionali e confrontati con i risultati di altri analoghi studi e sperimentazioni.
(4-10226)

FARINA COSCIONI, BELTRANDI, BERNARDINI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
secondo il sito dell'Osservatorio nazionale sulla sperimentazione clinica sui medicinali (OSSC) dell'Agenzia italiana del farmaco, risulta «in fase di approvazione» la seguente sperimentazione: EudraCT number: 2008-001400-22; codice protocollo: ETST CNS 14/07 MP; titolo protocollo: Effetto del Glatiramer acetato sulle misure di outcome clinico e sull'atrofia cerebrale efficacy on clinical and cerebral in pazienti con sclerosi multipla che passano a tale trattamento da IFN-beta, uno studio pilota prospettico in aperto; data di registrazione: 3 marzo 2008; promotore; Università degli studi di Perugia; area terapeutica: neurologia; indicazione proposta: pazienti con sclerosi multipla (SM) nella forma relapsing-remitting -:
quali siano i criteri di reclutamento dei pazienti;
quale sia il costo della sopra citata sperimentazione;
se siano disponibili, e dove, i risultati parziali della sopra citata sperimentazione, e se saranno divulgati in congressi nazionali e internazionali e confrontati con i risultati di altri analoghi studi e sperimentazioni.
(4-10227)

FARINA COSCIONI, MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, MECACCI e ZAMPARUTTI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
secondo il sito dell'Osservatorio nazionale sulla sperimentazione clinica sui medicinali (OSSC) dell'Agenzia italiana del farmaco risulta la seguente sperimentazione «in fase di approvazione»: EudraCT number: 2008-008521-29; codice protocollo: 2008-008521-29; titolo protocollo: Idrossiurea in pazienti affetti da SCLEROSI MULTIPLA con forma di malattia primariamente progressiva: studio randomizzato caso-controllo; data di registrazione: 7 luglio 2009: promotore: AZIENDA OSPEDALIERA SANT'ANDREA; area terapeutica: neurologia; indicazione proposta: SCLEROSI MULTIPLA: forma primariamente progressiva -:
quali siano stati i tempi di chiusura della sopra citata sperimentazione;
quali siano i criteri di reclutamento dei pazienti;
quale sia il costo della sopra citata sperimentazione;
se siano disponibili, e dove, i risultati parziali della sopra citata sperimentazione, e se saranno divulgati in congressi nazionali e internazionali e confrontati con i risultati di altri analoghi studi e sperimentazioni.
(4-10228)

FARINA COSCIONI, BELTRANDI, BERNARDINI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
secondo il sito dell'Osservatorio nazionale sulla sperimentazione clinica sui medicinali (OSSC) dell'Agenzia italiana del farmaco risulta «in fase di approvazione» la seguente sperimentazione: EudraCT number: 2009-014392-51; codice protocollo: CBAF312A2201E1; titolo protocollo: studio di estensione, cieco per la dose, dello studio CBAF312A2201 per valutare sul lungo termine la sicurezza, la tollerabilità e l'efficacia di BAF312 somministrato per via orale una volta al giorno a pazienti con sclerosi multipla recidivante; data di registrazione: 23 novembre 2009; promotore: Novartis Farma; area terapeutica: neurologia; indicazione proposta: sclerosi multipla -:
quali siano i criteri di reclutamento dei pazienti;
quale sia il costo della sopra citata sperimentazione;
se siano disponibili, e dove, i risultati parziali della sopra citata sperimentazione, e se saranno divulgati in congressi nazionali e internazionali e confrontati con i risultati di altri analoghi studi e sperimentazioni.
(4-10229)

FARINA COSCIONI, MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, MECACCI e ZAMPARUTTI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
secondo il sito dell'Osservatorio nazionale sulla sperimentazione clinica sui medicinali (OSSC) dell'Agenzia italiana del farmaco risulta la seguente sperimentazione «in fase di approvazione»: EudraCT number: 2008-004954-34; codice protocollo: 28981; titolo protocollo: Estensione in doppio cieco dello studio 27025 (REFLEX) per ottenere dati di follow-up a lungo termine in pazienti con MS clinicamente definita e pazienti con primo evento demielinizzante ad alto rischio di conversione a MS, trattati con Rebif New Formulation (Rrflexion); data di registrazione: 16 dicembre 2008; promotore: Merck Serono SA; area terapeutica: neurologia; indicazione proposta: soggetti con alto rischio di conversione a sclerosi multipla o soggetti che hanno già convertito a sclerosi multipla -:
quali siano i criteri di reclutamento dei pazienti;
quale sia il costo della sopra citata sperimentazione;
se siano disponibili, e dove, i risultati parziali della sopra citata sperimentazione,

e se saranno divulgati in congressi nazionali e internazionali e confrontati con i risultati di altri analoghi studi e sperimentazioni.
(4-10230)

FARINA COSCIONI, BELTRANDI, BERNARDINI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
secondo il sito dell'Osservatorio nazionale sulla sperimentazione clinica sui medicinali (OSSC) dell'Agenzia italiana del farmaco risulta «in fase di approvazione» la seguente sperimentazione: EudraCT number: 2010-020515-37; codice protocollo: CFTY720D2399; titolo protocollo: studio multicentrico, in aperto, a un solo gruppo di trattamento per valutare la sicurezza e la tollerabilità a lungo termine di 0,5 mg di fingolimod (FTY720) somministrato per via orale una volta al giorno in pazienti con forme recidivanti di sclerosi multipla; data di registrazione: 2 settembre 2010; promotore: Novartis Farma; area terapeutica: neurologia; indicazione proposta: SM (sclerosi multipla) -:
quali siano i criteri di reclutamento dei pazienti;
quale sia il costo della sopra citata sperimentazione;
se siano disponibili, e dove, i risultati parziali della sopra citata sperimentazione, e se saranno divulgati in congressi nazionali e internazionali e confrontati con i risultati di altri analoghi studi e sperimentazioni.
(4-10231)

FARINA COSCIONI, BELTRANDI, BERNARDINI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
secondo il sito dell'Osservatorio nazionale sulla sperimentazione clinica sui medicinali (OSSC) dell'Agenzia italiana del farmaco risulta «in fase di approvazione» la seguente sperimentazione: EudraCT number: 2010-023023-19; codice protocollo: CFTY720DIT01; titolo protocollo: studio pilota della durata di 18 mesi, in aperto, con il valutatore in condizioni di cecità, randomizzato, multicentrico, con controllo attivo, a gruppi paralleli, per valutare l'efficacia e la sicurezza di fingolimod a confronto con interferone beta 1b nel trattamento dei sintomi cognitivi associati alla sclerosi multipla recidivante-remittente e per valutare la possibile relazione di tali effetti con l'atrofia cerebrale regionale; data di registrazione: 29 ottobre 2010; promotore: Novartis Farma; area terapeutica: neurologia; indicazione proposta: sclerosi multipla recidivante-remittente -:
quali siano i criteri di reclutamento dei pazienti;
quale sia il costo della sopra citata sperimentazione;
se siano disponibili, e dove, i risultati parziali della sopra citata sperimentazione, e se saranno divulgati in congressi nazionali e internazionali e confrontati con i risultati di altri analoghi studi e sperimentazioni.
(4-10232)

FARINA COSCIONI, MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, MECACCI e ZAMPARUTTI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
secondo il sito dell'Osservatorio nazionale sulla sperimentazione clinica sui medicinali (OSSC) dell'Agenzia italiana del farmaco risulta la seguente sperimentazione «in fase di approvazione»: EudraCT number: 2008-006431-12; codice protocollo: 2008-006431-12; titolo protocollo: Studio longitudinale sull'efficacia del Copaxone nel ridurre la patologia corticale nelle fasi precoci della sclerosi multipla; data di registrazione: 8 ottobre 2008; promotore: AZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA; area terapeutica: neurologia; indicazione proposta: Primo episodio suggestivo di sclerosi moltiplica -:
quali siano stati i tempi di chiusura della sopra citata sperimentazione;

quali siano i criteri di reclutamento dei pazienti;
quale sia il costo della sopra citata sperimentazione;
se siano disponibili, e dove, i risultati parziali della sopra citata sperimentazione, e se saranno divulgati in congressi nazionali e internazionali e confrontati con i risultati di altri analoghi studi e sperimentazioni.
(4-10233)

FARINA COSCIONI, BELTRANDI, BERNARDINI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
secondo il sito dell'Osservatorio nazionale sulla sperimentazione clinica sui medicinali (OSSC) dell'Agenzia italiana del farmaco risulta «in fase di approvazione» la seguente sperimentazione: EudraCT number: 2009-012716-40; codice protocollo: CO-200-201; titolo protocollo: The Effect of the Dose of PI-2301 on Efficacy, Safety, and Tolerability, in Subjects with the Relapsing Remitting Form of Multiple Sclerosis: A Phase 2 Randomized, double-blind, four-arm, parallel, placebo-controlled and active descriptive-comparator, 40 week trial; data di registrazione: 11 dicembre 2009; promotore: Peptimmune Inc.; area terapeutica: neurologia; indicazione proposta: sclerosi multipla in forma recidivante-remittente -:
quali siano i criteri di reclutamento dei pazienti;
quale sia il costo della sopra citata sperimentazione;
se siano disponibili, e dove, i risultati parziali della sopra citata sperimentazione, e se saranno divulgati in congressi nazionali e internazionali e confrontati con i risultati di altri analoghi studi e sperimentazioni.
(4-10234)

FARINA COSCIONI, BELTRANDI, BERNARDINI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
secondo il sito dell'Osservatorio nazionale sulla sperimentazione clinica sui medicinali (OSSC) dell'Agenzia italiana del farmaco risulta «in fase di approvazione» la seguente sperimentazione: EudraCT number: 2009-016087-37; codice protocollo: EMR200136-023; titolo protocollo: studio farmacogenetico multinazionale, multicentrico, esplorativo, con un unico prelievo di sangue della sperimentazione REGARD (REbif vs Glatiramer Acetate in Relapsing MS Disease); data di registrazione: 22 marzo 2010; promotore: Merck Serono SA; area terapeutica: neurologia; indicazione proposta: sclerosi multipla -:
quali siano i criteri di reclutamento dei pazienti;
quale sia il costo della sopra citata sperimentazione;
se siano disponibili, e dove, i risultati parziali della sopra citata sperimentazione, e se saranno divulgati congressi nazionali e internazionali e confrontati con i risultati di altri analoghi studi e sperimentazioni.
(4-10235)

FARINA COSCIONI, MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, MECACCI e ZAMPARUTTI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
secondo il sito dell'Osservatorio nazionale sulla sperimentazione clinica sui medicinali (OSSC) dell'Agenzia italiana del farmaco risulta la seguente sperimentazione «in fase di approvazione»: EudraCT number: 2008-004753-14; codice protocollo: 109MS303; titolo protocollo: A Dose-Blind, Multicenter, Extension Study to Determine the Long-Term Safety and Efficacy of Two Doses of BG00012 Monotherapy in Subjects with Relapsing-Remitting Multiple Sclerosis; data di registrazione: 23 marzo 2010; promotore: BIOGEN IDEC LTD; area

terapeutica: neurologia; indicazione proposta: sclerosi multipla recidivante-remittente -:
quali siano i tempi di chiusura della sopra citata sperimentazione;
quali siano i criteri di reclutamento dei pazienti;
quale sia il costo della sopra citata sperimentazione;
se siano disponibili, e dove, i risultati parziali della sopra citata sperimentazione, e se saranno divulgati in congressi nazionali e internazionali e confrontati con i risultati di altri analoghi studi e sperimentazioni.
(4-10236)

FARINA COSCIONI, MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, MECACCI e ZAMPARUTTI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
secondo il sito dell'Osservatorio nazionale sulla sperimentazione clinica sui medicinali (OSSC) dell'Agenzia italiana del farmaco risulta la seguente sperimentazione «in fase di approvazione»: EudraCT number: 2006-003696-12; codice protocollo: 109MS301; titolo protocollo: Studio randomizzato, multicentrico, in doppio cieco, controllato verso placebo, con confronto della dose, mirato a valutare efficacia e sicurezza di BG00012 in soggetti con SCLEROSI MULTIPLA recidivante-remittente; data di registrazione: 19 giugno 2008; promotore: BIOGEN IDEC LTD; area terapeutica: neurologia; indicazione proposta: sclerosi multipla recidivante-remittente -:
quali siano i tempi di chiusura della sopra citata sperimentazione;
quali siano i criteri di reclutamento dei pazienti;
quale sia il costo della sopra citata sperimentazione;
se siano disponibili, e dove, i risultati parziali della sopra citata sperimentazione, e se saranno divulgati in congressi nazionali e internazionali e confrontati con i risultati di altri analoghi studi e sperimentazioni.
(4-10237)

FARINA COSCIONI, MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, MECACCI e ZAMPARUTTI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
il quotidiano «La Gazzetta del Mezzogiorno» nella sua edizione del 22 dicembre 2010 ha riferito l'inquietante notizia che nella provincia di Brindisi si è registrato un consistente aumento di neoplasie;
risultano essere i bambini a soffrire maggiormente a causa della situazione ambientale della provincia di Brindisi, che ha necessità «di una duplice risposta: da un lato una azione di contrasto delle nocività note con il contenimento delle emissioni inquinanti e con una politica dei rifiuti tesa al riutilizzo degli stessi; dall'altro una azione di approfondimento epidemiologico che permetta di conoscere per tempo fonti di rischio per la salute»;
il consiglio dell'ordine dei medici e degli odontoiatri di Brindisi ha elaborato un articolato e inequivocabile documento, che «dopo aver esaminato le recenti vicende di cronaca in materia ambientale e riconsiderate questioni di vecchia data, esprime preoccupazione per l'impatto sulla salute dei cittadini, in particolare dei bambini, della complessiva situazione ambientale del capoluogo e di alcune aree della provincia»;
nel citato documento si rileva come il grave inquinamento chimico della falda di pertinenza dell'area industriale può aver prodotto effetti sanitari nelle aree limitrofe che non risultano essere stati indagati;
nel documento si fa riferimento al caso emblematico di Torchiarolo, dove gli «sforamenti» nei valori di PM10 delle centraline per l'inquinamento atmosferico

sono attribuiti dall'Arpa a emissioni di camini ed a combustioni illecite operate da cittadini;
è necessario porre rimedio al fatto, sostengono i medici, che la rete di rilevamento passata in gestione all'Arpa abbia centraline mal collocate e che registrano il PM10 e non il PM5 o il PM 2,5 in assenza del piano di monitoraggio globale previsto come prioritario nel piano di risanamento dell'area ad elevato rischio di crisi ambientale -:
di quali elementi disponga in relazione a quanto riportato in premessa e se non ritenga necessario promuovere, anche per il tramite dell'Istituto superiore di sanità, un'indagine per accertare le reali dimensioni del fenomeno, con particolare riferimento allo stato di salute dei minori e quali ulteriori iniziative di competenza intenda assumere al riguardo.
(4-10256)

FARINA COSCIONI, MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, MECACCI e ZAMPARUTTI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
i rappresentanti della Federazione lombarda malattie rare (Flmr) il 22 dicembre 2010 hanno partecipato alle consultazioni sul territorio avviate dal presidente Roberto Formigoni, in vista delle nomine di 45 manager di aziende sanitarie ed ospedaliere, nel corso delle quali i rappresentanti della Federazione hanno chiesto che siano nominati direttori generali attenti ai problemi di chi soffre di malattie rare, che sia migliorata l'assistenza a questi pazienti e che siano previsti screening neonatali per evitare di diagnosticare la patologia quando ormai è troppo tardi; e soprattutto hanno chiesto si contrasti il fenomeno dei «centri fantasma»: strutture di riferimento solo sulla carta, ma in realtà prive delle competenze necessarie a gestire i «malati rari»;
la Federazione ha portato sul tavolo di lavoro le criticità, le esperienze, le aspettative che ruotano intorno ai malati rari residenti sul territorio regionale;
il presidente della Flmr, dottor Flavio Bertoglio, individua in cinque i punti salienti che condurrebbero ad un netto miglioramento della qualità della vita dei malati rari della regione Lombardia e delle rispettive famiglie: a) in vista delle nuove nomine, occorrerebbe appurare e insistere sulla sensibilità dei futuri dirigenti verso le criticità delle malattie rare; b) sarebbe auspicabile la presenza, in ogni presidio ospedaliero, di almeno un referente, se non addirittura di un team, preposto e capace di affrontare la malattia rara; c) nella logica del miglioramento degli standard qualitativi la riabilitazione destinata a tutti i pazienti malati rari in attesa di cure dovrebbe rappresentare una voce da implementare per garantirne la qualità della vita; d) si rende necessario il controllo e la verifica di tutti i cosiddetti «centri fantasma», cioè quei presidi che si sono proclamati centri di riferimento per le malattie rare, ma che al contrario sono senza competenza materia; e) è assolutamente necessario introdurre gli screening neonatali per i nuovi nati sull'intero territorio regionale, per tutte quelle malattie che hanno o che avranno una cura. Sono infatti ancora troppi i casi di malattie rare diagnosticati in tarda età, ritardi che possono pregiudicare il successo della terapia farmacologica, se presente, o delle terapie di supporto in quelle forme ancora prive di terapia specifica. Per non citare le conseguenze ancor più devastanti dovute a un'errata diagnosi. Si consideri inoltre quanto una diagnosi precoce e il conseguente contenimento di casi di invalidità e disabilità grave/gravissima possano significare in termini di risparmio economico in assistenza socio-sanitaria -:
se e quali iniziative di competenza intenda adottare il Ministro interrogato in relazione a quanto affermato e chiesto dal dottor Bertoglio, in particolare, se non ritenga di promuovere tutte le iniziative possibili e necessarie per la piena attuazione dei cinque punti sommariamente esposti in premessa sull'intero territorio nazionale, e nel caso in cui non ritenga di intervenire, quali ne siano le ragioni.
(4-10257)

FARINA COSCIONI, MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, MECACCI e ZAMPARUTTI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
l'agenzia di informazione ANSA, attraverso una nota proveniente da Milano riferiva che una donna di nazionalità ucraina, la signora Rozaliia Tsurkan, di 28 anni, ricoverata all'ospedale San Raffaele, bisognosa di un fegato nuovo non sarebbe stata messa nella lista dei trapianti urgenti perché il suo visto sembra sia scaduto;
la vicenda è stata resa nota dal gruppo «Everyone», che insieme alla Croce Rossa ha lanciato un appello al Ministro della salute, affinché «intraprenda ogni procedura urgente atta a scongiurare la mancata possibilità per la ragazza ucraina di essere messa in lista trapianti urgenti»;
la ragazza sembra aver contratto l'epatite C da una trasfusione che le ha compromesso il fegato, tanto da rendere necessario un trapianto che però in Ucraina le è stato negato; così Rozaliia è partita per Milano;
appena atterrata, l'11 dicembre 2010, la donna è stata portata dal 118 all'ospedale San Raffaele, ricoverata in medicina, dove è stata appurata la necessità urgente di un trapianto; alla ragazza e ai familiari sarebbe stato riferito che non può essere messa in lista trapianti in quanto il suo visto è scaduto il 19 dicembre 2010, e allo stato attuale è un'immigrata irregolare;
i familiari avrebbero chiesto il rinnovo del visto o l'ottenimento di un permesso speciale, ma senza successo;
le condizioni della donna appaiono critiche e solo grazie a una dilazione umanitaria dei tempi di dimissioni ha fatto sì che nella lista dei trapianti Rozaliia venisse dimessa;
la legge italiana, conformemente ad un elementare sentimento di misericordia, consente e assicura l'inserimento nella lista dei trapianti per tutti i casi urgenti e per i pazienti in pericolo di vita -:
quale sia l'effettiva situazione della signora Rozaliia Tsurkan;
per quali motivi la signora Tsurkan sia stata esclusa dalla lista di casi urgenti e se effettivamente l'esclusione sia dovuta al visto che sarebbe scaduto;
quali iniziative di competenza si intendano promuovere o adottare perché la situazione sia celermente risolta.
(4-10258)

...

SVILUPPO ECONOMICO

Interrogazioni a risposta scritta:

DI PIETRO, DONADI, BORGHESI, PALADINI e PORCINO. - Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
gli operai della Vinyls di Porto Torres e di Porto Marghera aspettano il Natale con l'angoscia di chi da mesi e mesi si sente ripetere che tutto va bene, che la situazione sta per risolversi, che la loro fabbrica riaprirà e riavranno il loro lavoro;
otto di quegli operai, a Marghera, sono stati al gelo per una settimana e, se il Governo non manterrà i propri impegni, sono pronti a ritornare sul ponte della Polimeri Europa, che è alto 50 metri, e sulla torre del Petrolchimico, che è tre volte tanto, 150 metri. Lassù ci sono nove gradi sotto zero, e quando soffia il vento dell'est, come in questi giorni e in queste notti, diventa anche più freddo. Per proteggersi dal gelo, gli operai si sono dovuti proteggere non con uno ma con tre sacchi a pelo. Uno di loro non ha resistito, si è sentito male e l'hanno dovuto accompagnare a terra. Gli operai si sono arrampicati, per la terza volta quest'anno, perché stanchi delle false promesse;

la Vinyls, con stabilimenti a Marghera, Porto Torres e Ravenna, è la principale azienda chimica italiana. Nel nostro Paese riveste da decenni un'importanza strategica;
nel 2008 il colosso inglese della chimica Ineos, che era azionista unico della Vinyls dal 2005, ha deciso di abbandonare la produzione petrolchimica in Italia. Nel marzo del 2009 i lavoratori hanno ricominciato a sperare, quando l'industriale trevigiano Fiorenzo Sartor ha comprato la Vinyls. L'illusione è durata meno di tre settimane. Il suo tentativo è abortito dopo appena venti giorni. La Vinyls è stata commissariata, poi, nell'agosto 2009, la produzione è cessata, i cancelli della fabbrica sono stati sprangati e gli operai sono entrati in cassa integrazione, come già centinaia e centinaia di operai di altre aziende nella stessa provincia;
la multinazionale Ramco aveva manifestato un grande interasse per quell'azienda, ma si è poi ritirata. Ora è entrato in campo il Fondo svizzero Gita, la cui affidabilità e serietà vanno ancora verificate. È indispensabile, ad avviso degli interroganti, fare chiarezza sulle garanzie bancarie, industriali e occupazionali offerte e sulla quantità di soldi pubblici richiesti dal fondo svizzero Gita. Garanzie su cui il Governo deve assumersi la piena responsabilità, così da evitare, per la Vinyls, lo stesso drammatico epilogo avvenuto per Agile-Eutelia, dove gli imprenditori sono stati arrestati e i lavoratori si sono ritrovati per strada. Alla fine, il Ministro dello sviluppo economico ha convocato in questi giorni le parti: l'Eni, il Fondo Gita, i sindacati -:
se il Governo consideri strategico per il Paese il settore chimico e se non ritenga di dover assumere l'iniziativa di porre in essere una vera politica industriale di settore facendo sì che l'ENI se ne assuma direttamente la responsabilità, sia nel caso di rilancio della chimica sia nel caso di predisposizione di misure per soluzioni industriali alternative e innovative, come ad esempio i prodotti ecologici impiegati al posto dei derivati del petrolio;
quali iniziative concrete intenda assumere il Governo per garantire il pagamento ai lavoratori degli stipendi per il prossimo futuro;
quali iniziative concrete intenda assumere il Governo per verificare la credibilità finanziaria, industriale e occupazionale del Fondo Gita e delle persone che affermano di rappresentarlo per impedire un'ulteriore speculazione alle spalle dei lavoratori.
(4-10211)

DI PIETRO e FAVIA. - Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
«Italcappa cooperativa sociale», con sede sociale a Pesaro in via Flaminia 211, è una cooperativa sociale di tipo B costituita ai sensi della legge n. 381 del 1991 - «Disciplina delle cooperative sociali» - con lo scopo di favorire l'inclusione socio lavorativa di soggetti svantaggiati appartenenti alle categorie di cui all'articolo 4 della legge n. 381 del 1991;
l'articolo 1 delle legge citata prevede infatti due tipologie di cooperative sociali:
a) quelle adibite alla gestione di servizi socio-sanitari ed educativi;
b) quelle dedite allo svolgimento di attività diverse - agricole, industriali, commerciali o di servizi - finalizzate all'inserimento lavorativo di persone svantaggiate;
si considerano persone svantaggiate gli invalidi fisici, psichici e sensoriali, gli ex degenti di ospedali psichiatrici, anche giudiziari, i soggetti in trattamento psichiatrico, i tossicodipendenti, gli alcolisti, i minori in età lavorativa in situazioni di difficoltà familiare, le persone detenute o internate negli istituti penitenziari, i condannati e gli internati ammessi alle misure alternative alla detenzione e al lavoro all'esterno. Si considerano inoltre persone svantaggiate i soggetti indicati con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro del lavoro e delle

politiche sociali, di concerto con il Ministro della sanità e con il Ministro dell'interno, sentita la commissione centrale per le cooperative;
le persone svantaggiate devono costituire almeno il trenta per cento dei lavoratori della cooperativa e, compatibilmente con il loro stato soggettivo, essere socie della cooperativa stessa. Questa percentuale deve essere calcolata sia in termini numerici che quantitativi in riferimento all'unità lavorativa annua (ULA) come precisato nell'interpello 4-2008 del ministero del lavoro e delle politiche sociali del 3 marzo 2008;
la sussistenza della richiamata condizione è particolarmente rilevante in quanto conferisce alla cooperativa sociale la possibilità di accesso a benefici fiscali e ad altre peculiari agevolazioni, come la totale esenzione contributiva e la possibilità di stipulare convenzioni con enti pubblici per attività diverse da quelle socio-sanitarie ed educative in deroga al codice degli appalti;
per la cooperazione sociale di tipo B sono previste, infatti, varie agevolazioni con lo scopo di favorire l'inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati. Ad esempio, le aliquote complessive della contribuzione per l'assicurazione obbligatoria previdenziale ed assistenziale dovute dalle cooperative sociali, relativamente alla retribuzione corrisposta alle persone svantaggiate, sono ridotte a zero. Per quanto concerne le persone detenute o internate negli istituti penitenziari, agli ex degenti di ospedali psichiatrici giudiziari e alle persone condannate e internate ammesse al lavoro esterno, tali aliquote sono ridotte nella misura percentuale individuata ogni due anni con decreto del Ministro della giustizia, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze;
inoltre, i trasferimenti di beni per successione o donazione a favore delle cooperative sociali sono esenti dall'imposta. Le cooperative sociali godono anche della riduzione ad un quarto delle imposte catastali ed ipotecarie, dovute a seguito della stipula di contratti di mutuo, di acquisto o di locazione, relativi ad immobili destinati all'esercizio dell'attività sociale;
la non sussistenza delle condizioni che definiscono una cooperativa sociale di tipo B può rappresentare una forma di agevolazione di un'impresa, teoricamente non lucrativa, da parte della pubblica amministrazione, a scapito della generalità delle imprese;
dai dati dei bilanci depositati dalla cooperativa Italcappa presso la C.C.I.A.A. di Pesaro-Urbino per gli anni dal 2006 al 2009 - a parere degli interroganti - un'incongruenza nelle voci di bilancio per quanto concerne il valore totale dei salari e stipendi dei lavoratori normodotati. Pur nel rispetto formale della percentuale numerica del 30 per cento di lavoratori svantaggiati, il valore degli oneri sociali relativi ai lavoratori normodotati è infatti maggiore del totale teorico massimo che si otterrebbe con il rispetto della normativa di cui alla legge n. 381 del 1991. Certo, i lavoratori svantaggiati potrebbero avere contratti part-time, o livelli retributivi inferiori alla media, in ogni caso la percentuale numerica del 30 per cento non dà conto delle unità lavorative annue effettivamente svolte da tali lavoratori svantaggiati il cui totale sembrerebbe quantitativamente inferiore al 30 per cento:
nel 2009, i soci sono stati complessivamente 472 di cui 157 cosidetti «svantaggiati» (il 33 per cento), il totale dei salari e degli stipendi ammonta a 5.827.515 euro a cui dovrebbe corrispondere - qualora si rispettasse la percentuale quantitativa di lavoro a favore dei soggetti svantaggiati e non solo quella numerica, una somma complessiva di 4.079.261 euro a favore dei lavoratori normodotati, per un costo massimo dei corrispondenti oneri sociali (calcolati per semplicità con una percentuale arrotondata del 30 per cento) pari a 1.223.779 euro. Dal bilancio tali oneri risultano, viceversa pari a 1.442.778 euro. I soggetti

svantaggiati essendo esentati da questi oneri, risulta dunque una differenza significativa;
lo stesso vale per il 2008: il totale dei salari e degli stipendi ammonta a 5.632.119 euro a cui dovrebbe corrispondere una somma complessiva di 3.942.483 euro a favore dei lavoratori normodotati, per un costo massimo dei corrispondenti oneri sociali pari a 1.182.745 euro. Dal bilancio tali oneri risultano, viceversa pari a 1.393.121 euro;
lo stesso vale anche per il 2007: il totale dei salari e degli stipendi ammonta a 5.424.273 euro a cui dovrebbe corrispondere una somma complessiva di 3.796.991 euro a favore dei lavoratori normodotati, per un costo massimo dei corrispondenti oneri sociali pari a 1.139.098 euro. Dal bilancio tali oneri risultano, viceversa pari a 1.340.086 euro;
ed anche per l'anno 2006, sia pure in misura minore: il totale dei salari e degli stipendi ammonta a 4.866.176 euro a cui dovrebbe corrispondere una somma complessiva di 3.406.323 euro a favore dei lavoratori normodotati, per un costo massimo dei corrispondenti oneri sociali pari a 1.021.897 euro. Dal bilancio tali oneri risultano, viceversa pari a 1.071.493 euro;
la regione Marche con la delibera n. 1.111 del 2007 ha istituito il Centro unico di prenotazione (Cup) incaricando l'azienda ospedaliera San Salvatore di Pesaro, in accordo con le zone territoriali di Pesaro, Urbino e Fano, di esperire la gara di appalto. Il bando di gara viene pubblicato nel febbraio 2009. L'appalto, per circa 12 milioni in cinque anni, viene aggiudicato al Raggruppamento temporaneo di imprese (Rti) costituito da Telecom, Hiweb e Italcappa;
contro l'aggiudicazione viene presentato un ricorso da parte della «Capodarco cooperativa sociale integrata» che giudica l'Italcappa «carente dei requisiti oggettivi e soggettivi richiesti dal bando e dalla normativa vigente» e che il Tar accoglie. Ma la stessa cooperativa Capodarco ritira la costituzione presso il Consiglio di Stato nel febbraio del 2010 ponendo di fatto fine al contenzioso. Il 13 settembre dello stesso anno il Cup comincia ad operare;
in seguito a numerose denunce dei cittadini e della stampa locale (tra gli altri Il Resto del Carlino 13, 14, 15, 16 e del 17 settembre 2010) su una clamorosa serie di disservizi, l'Avvocatura della regione ha presentato una relazione in data 4 ottobre 2010 (come si apprende dal Corriere Adriatico del 5 ottobre 2010) in cui si asserisce che, l'appalto per il Cup è stato aggiudicato e realizzato in difformità da quanto stabilito dalla regione e in contrasto con le regole della diligenza e della buona amministrazione;
l'appalto viene acquisito dalla Cooperativa Italcappa prima che essa registri che fra le varie attività che effettua ci sono anche quelle della produzione di software, di consulenza nel settore delle tecnologie dell'informatica, che vengono registrate presso la camera di commercio di Pesaro e Urbino solo il 1o aprile 2010, come si evince dalla relativa visura storica alle pagine 19 e 20;
ma nelle gare pubbliche i requisiti tecnici e professionali, insieme ad un fatturato minimo nel settore, devono essere normalmente posseduti prima. Una cooperativa che gestiva servizi a basso valore aggiunto difficilmente ha i requisiti per essere assegnataria di un servizio ad alto contenuto specialistico;
inoltre, la società Hiweb srl di Perugia, costituita il 18 dicembre 2006 che partecipa al Rti aggiudicatario dell'appalto per la gestione Cup, è detenuta al 100 per cento da Webred spa: la società Hiweb srl di Perugia risulta dunque posseduta al 100 per cento dalla regione Umbria. Nel 2006 il decreto Bersani (decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, ora legge n. 248 del 2006) ha stabilito che le società come Webred spa, cioè partecipate da enti pubblici (cosiddette in house), possono fornire i propri servizi solo agli enti proprietari e hanno il divieto di partecipare a gare bandite da altre pubbliche amministrazioni;

la stampa locale e diverse interrogazioni dei consiglieri regionali e comunali di Ancona, Bugaro (PdL), Marangoni (Lega Nord), Di Bella (IdV) e Panzieri (PD) chiedono di fare chiarezza sui diversi parenti di politici locali che lavorerebbero alle dipendenze del Cup (vedi anche Il Messaggero del 4 novembre 2010, www.cronachemaceratesi.it del 19 ottobre 2010, Il Resto del Carlino del 15 e 16 settembre 2010, www.viverepesaro.it del 16 settembre 2010);
lo stesso assessore regionale alla sanità Mezzolani ha esplicitamente ammesso che il figlio vi è impiegato quale centralinista. Il signor Furio Durpetti, marito della presidente della provincia di Ancona, signora Patrizia Casagrande Esposto, risulta dalla visura storica (pagine 31 e 32) essere stato membro del Consiglio di amministrazione della cooperativa in questione dal 4 maggio al 28 dicembre del 2009;
la cooperativa Italcappa ha partecipato al bando regionale per la richiesta di contributi da parte della regione Marche alle cooperative sociali di tipo B del 25 febbraio 2010. Tale bando prevedeva l'attestazione che la cooperativa fosse in regola con la normativa in materia di riordino della vigilanza sugli enti cooperativi ai sensi del decreto legislativo n. 220 del 2002 riferita all'anno 2008. Per le società cooperative sociali la revisione è annuale come espressamente previsto dalla legge n. 381 del 1991. Risulta dal modello C 17 allegato al bilancio della cooperativa che l'ultima revisione è stata effettuata da parte di Confcooperative in data 22 dicembre 2008. Tale ultima data appare incongrua in quanto la revisione è possibile solo dopo l'approvazione del bilancio di esercizio relativo all'anno 2008 e cioè normalmente in una data compresa tra aprile e giugno dell'anno successivo;
la vigilanza su tutte le forme di società cooperative e loro consorzi, gruppi cooperativi ex articolo 5, comma 1, lettera f), legge 3 ottobre 2001, n. 366, società di mutuo soccorso ed enti mutualistici di cui all'articolo 2512 del codice civile, consorzi agrari e piccole società cooperative, di seguito denominati enti cooperativi, è attribuita al Ministero dello sviluppo economico, che la esercita mediante revisioni cooperative ed ispezioni straordinarie come disciplinate dal decreto legislativo n. 220 del 2002;
le ispezioni straordinarie sono disposte dal Ministero dello sviluppo economico sulla base di programmati accertamenti a campione, di esigenze di approfondimento derivanti dalle revisioni cooperative, ma anche ogni qualvolta se ne ravvisi l'opportunità -:
se non ritenga il Governo, avuto riguardo di quanto esposto in premessa e ferme restando le prerogative della regione Marche, di dovere avviare un'ispezione straordinaria presso la Italcappa cooperativa sociale al fine di verificare la veridicità di quanto esposto, per quanto di competenza, ed, in particolare, se tale cooperativa possa essere considerata una società cooperativa di tipo B e dunque se possa ancora beneficiare delle agevolazioni, incluse quelle fiscali e contributive, previste per la suddetta tipologia di imprese sociali.
(4-10215)

STRIZZOLO, MARAN e ROSATO. - Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
alla Eaton di Monfalcone (Gorizia) sono in via di definizione dei programmi aziendali che mettono a rischio decine di posti di lavoro;
attualmente, i lavoratori occupati sono 145 che saliranno provvisoriamente fino al mese di gennaio 2011 a 170 su 257 posti occupati prima della concessione della cassa integrazione in deroga;
prima della crisi internazionale del secondo semestre del 2008, la Eaton di Monfalcone occupava 340 addetti e si è registrato, quindi, già un notevole calo nel numero dei lavoratori occupati;

lo stabilimento, che produce valvole di ottimo livello tecnologico e qualitativo per motori d'auto, rappresenta una realtà industriale importante dal punto di vista economico e sociale per l'intero comprensorio monfalconese e per larga parte della bassa friulana;
le rappresentanze dei lavoratori, sempre disponibili ad un dialogo costruttivo con la proprietà che annovera altri impianti in Italia e all'estero, manifestano la forte preoccupazione per un possibile ulteriore ridimensionamento della produzione e, di conseguenza, del numero di addetti presso lo stabilimento monfalconese -:
se i Ministri interrogati siano a conoscenza delle difficoltà in cui si dibattono i lavoratori della Eaton di Monfalcone e degli altri stabilimenti italiani del gruppo e quali iniziative intendano assumere per contribuire a salvaguardare i livelli occupazionali, fonte di lavoro e di stabilità economica e sociale per gli addetti e le loro famiglie.
(4-10224)

...

Trasformazione di un documento del sindacato ispettivo.

Il seguente documento è stato così trasformato su richiesta del presentatore: interrogazione a risposta scritta Ciccioli n. 4-10179 del 22 dicembre 2010 in interrogazione a risposta orale n. 3-01383.