XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 490 di mercoledì 22 giugno 2011

Pag. V

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

La seduta comincia alle 11,05.

La Camera approva il processo verbale della seduta di ieri.

I deputati in missione sono sessantuno.

Comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri sulle novità intervenute nella maggioranza che sostiene il Governo.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al resoconto della seduta del 21 giugno 2011.

SILVIO BERLUSCONI, Presidente del Consiglio dei ministri. Rende all'Assemblea comunicazioni sulle novità intervenute nella maggioranza che sostiene il Governo (vedi resoconto stenografico pag. 1).

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione nelle comunicazioni del Governo.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Parlando sull'ordine dei lavori, chiede alla Presidenza di informare l'Assemblea sui disordini in corso nei pressi della Camera dei deputati.

PRESIDENTE. Si riserva di fornire le informazioni richieste appena la Presidenza ne sarà a conoscenza.

ROSY BINDI (PD). Stigmatizza i toni di chiassoso trionfalismo utilizzati dal Presidente del Consiglio nelle sue comunicazioni, sottolineando l'evidente debolezza della maggioranza e del Governo, dimostrata peraltro anche dall'esito delle recenti elezioni amministrative e dai referendum. Auspica, pertanto, considerate l'inefficace politica economica e finanziaria, fatta di tagli soprattutto agli enti locali, e la perdita di credibilità internazionale dell'attuale Esecutivo, che si apra una nuova fase politica che ponga fine ad un inconsistente programma proprio di un «Governo balneare», privo di strategia per il futuro, per il bene dei cittadini e del Paese.

LEOLUCA ORLANDO (IdV). Giudicato il dibattito odierno colpevolmente distante dai reali problemi del Paese, evidenzia come il Presidente del Consiglio, oltre a fare le solite promesse propagandistiche, si sia attribuito risultati positivi che, in realtà, sono merito di altri, come ad esempio nella lotta alla criminalità organizzata; sottolinea inoltre che l'attuale Governo, ormai privo di credibilità, non è in grado di garantire prospettive al Paese e dovrebbe dimettersi, alla luce dei recenti risultati elettorali, per consentire una svolta nell'interesse dei cittadini.

LUCIANO MARIO SARDELLI (IRNP). Nell'ascrivere al suo gruppo il merito di aver sostenuto il Governo e scongiurato una deleteria crisi politica e finanziaria per il Paese, giudica pienamente legittimo l'operato dei deputati di Iniziativa Responsabile Nuovo Polo, sottolineando peraltro l'opportunità di mantenere il vigente sistema politico bipolare. Evidenziato quindi il preoccupante divario esistente tra il disagio delle giovani generazioni ed alcune fasce di popolazione privilegiate, invita la Pag. VImaggioranza a rivolgere maggior attenzione alle istanze provenienti dai ceti più deboli, eliminando alcuni privilegi, segnatamente riservati alla politica, e contrastando adeguatamente talune forme di antipolitica provenienti in particolare da settori dell'estrema sinistra.

MAURO LIBÈ (UdCpTP). Nel sottolineare come l'intervento del Presidente Berlusconi, dal quale peraltro non è emerso alcun elemento di novità, appaia grottesco in quanto emblematico della grande distanza esistente tra il Governo ed i reali problemi del Paese, irrisolti da tempo a causa di una politica attenta a ben altre problematiche, lamenta la sordità della maggioranza a talune questioni sollevate dalla sua parte politica su temi fondamentali, quali lo sviluppo e la libera concorrenza dei mercati; evidenzia infine come tale atteggiamento del centrodestra si sia tradotto in una perdita di consenso elettorale.

LUCIANO DUSSIN (LNP). Nel ricordare gli effetti deleteri della grave crisi internazionale che ha colpito tutti i Paesi occidentali, generando una forte disoccupazione ed un disagio diffuso nella popolazione, sottolinea la necessità di risolvere i problemi connessi al rapporto tra il mondo della finanza e la politica, che, a suo avviso, dovrebbe guidare le scelte socio-economiche e fornire risposte concrete ai cittadini. Nel ritenere peraltro opportuno stabilire nuovi accordi a livello internazionale e precise regole interne al Paese, volte principalmente a garantire i diritti e a contrastare i privilegi, esprime apprezzamento per la scelta di passare dal concetto di spesa storica a quello di spesa standard per gli enti locali, confermando il sostegno del suo gruppo al preannunziato intendimento del Presidente del Consiglio di liberare risorse attraverso la riduzione della spesa senza un contemporaneo aumento dei livelli di tassazione.

BENEDETTO DELLA VEDOVA (FLpTP). Nel rilevare preliminarmente che la scissione che ha portato alla formazione di Futuro e Libertà, lungi dall'essere una mera manovra di palazzo, è in realtà frutto di una approfondita analisi politica conseguente al tradimento del progetto originario del Popolo della Libertà, sottolinea come i deputati del suo gruppo, con un atto di coraggio, abbiano rinunciato alle lusinghe di un posto di potere. Evidenziato che la vera fedeltà al patto con gli elettori la dimostrano quei deputati che rispettano il programma elettorale per il quale sono stati eletti, ritiene che il vero fallimento del Governo e dell'attuale maggioranza sia certificato dal fatto che con la loro azione non hanno in alcun modo inciso sulla vita del Paese, lasciando irrisolti i problemi economici, non varando le riforme necessarie ed adottando discutibili scelte di politica estera. Auspica, pertanto, una svolta politica per il bene e nell'interesse del Paese.

MAURIZIO LUPI (PdL). Sottolineata preliminarmente la necessità di rispettare le scelte di ogni singolo parlamentare, nel pieno rispetto del principio inerente la mancanza di un vincolo di mandato, ritiene che, in presenza di una maggioranza parlamentare, il Presidente del Consiglio debba proseguire nel suo operato sino alla fine della legislatura, stigmatizzando altresì l'irresponsabile richiesta di elezioni anticipate per ragioni di mera opportunità politica.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

MAURIZIO LUPI (PdL). Nell'invitare quindi le forze politiche ad avviare un proficuo confronto parlamentare al fine di venire incontro alle legittime aspettative dei cittadini, auspica che nel prosieguo della legislatura l'opposizione tralasci richieste del tutto demagogiche e collabori con la maggioranza nel varo di riforme idonee a rilanciare l'economia e a consentire lo sviluppo del Paese.

Pag. VII

GIORGIO LA MALFA (Misto-LD-MAIE). Pur apprezzando i toni moderati dell'intervento del Presidente del Consiglio, rileva il fallimento della politica economica del Governo, con particolare riferimento al mancato perseguimento dell'obiettivo di riduzione della pressione fiscale.

ROBERTO ROLANDO NICCO (Misto-Min.ling.). Osservato che, a fronte delle promesse elettorali dell'attuale maggioranza, non si è riscontrata una diminuzione della pressione fiscale, esprime un giudizio critico sulla propagandistica ipotesi di trasferire alcuni Ministeri al Nord, rilevando, al contrario, che i principi del federalismo prevedono lo spostamento di competenze dallo Stato agli enti locali. Stigmatizzati inoltre i provvedimenti manifesto adottati da un Governo che non mantiene gli impegni assunti in campagna elettorale, invita la maggioranza a prendere atto del giudizio negativo espresso dai cittadini in occasione delle recenti consultazioni amministrative e referendarie.

LUCIANO PIZZETTI (PD). Rileva come dall'intervento odierno del Presidente del Consiglio emergano chiaramente le contraddizioni irrisolte della maggioranza e del Governo, ormai incapaci di assumere scelte politiche che diano prospettive al Paese e sostegno ai cittadini. Sottolinea pertanto il fallimento della politica portata avanti dall'attuale Esecutivo, che non è stato in grado di realizzare i fondamentali obiettivi di modernizzazione della pubblica amministrazione e del mondo del lavoro, di miglioramento del funzionamento della giustizia, nonché di attuare i necessari processi di liberalizzazione. Giudica quindi la permanenza forzata del Governo un danno per il Paese, che necessita di un Esecutivo autorevole e di una classe dirigente responsabile e credibile.

La seduta, sospesa alle 13,10, è ripresa alle 15,40.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono sessantuno.

ALESSANDRO MONTAGNOLI (LNP). Nel ritenere incontestabili i lusinghieri risultati conseguiti dal Governo nel garantire rigore e stabilità dei conti pubblici nel difficile contesto macroeconomico, nell'approvare importanti riforme strutturali, tra cui quella del federalismo fiscale, e nel contrastare la criminalità organizzata e l'immigrazione clandestina, giudica meramente demagogici i rilievi critici sostenuti dai rappresentanti delle opposizioni. Nel sottolineare inoltre come la sua parte politica abbia ben colto il segnale insito nei risultati delle recenti consultazioni amministrative e referendarie, esprime apprezzamento per le comunicazioni rese dal Presidente del Consiglio, sottolineando tuttavia la necessità di passare dalle parole ai fatti, procedendo tempestivamente, tra l'altro, alla revisione del patto di stabilità interno ed alla riforma del sistema fiscale.

IGNAZIO MESSINA (IdV). Nel ritenere che il Paese abbia bisogno non di promesse propagandistiche, ma di un Governo libero e non ricattabile, né moralmente né politicamente, sottolinea la necessità di affrontare i reali problemi dei cittadini, tra i quali il precariato e la disoccupazione.

LORENZO RIA (UdCpTP). Nell'osservare come le iniziative preannunziate dal Presidente del Consiglio nelle comunicazioni odierne riproducano sostanzialmente gli impegni già assunti dal Governo, le reputa una mera manifestazione di intenti, lamentando l'incapacità dell'Esecutivo di compiere ed attuare scelte forti, anche alla luce delle dinamiche interne alla maggioranza, che a suo parere costituiscono evidenti sintomi di una imminente crisi politica. Invita dunque il Presidente del Consiglio a prendere atto delle difficoltà in essere e a superarle con una maggioranza davvero coesa e che dimostri autorevolezza Pag. VIIInell'affrontare i veri problemi del Paese, confermando la disponibilità della propria parte politica a fornire un costruttivo contributo alla ripresa del Paese.

ANTONIO MARTINO (PdL). Nel ritenere che le comunicazioni del Presidente del Consiglio palesino una linea di continuità con il programma di Governo di stampo liberale elaborato nel 1994, che in alcune parti è stato realizzato, precisa che l'autorevolezza dell'opposizione caratterizza la credibilità democratica di una Nazione. Rileva, tuttavia, che l'attuale centrosinistra contraddice spesso posizioni assunte in passato, non rappresentando un'alternativa credibile all'Esecutivo in carica.

SERGIO ANTONIO D'ANTONI (PD). Nel giudicare gravemente deficitaria e deleteria la politica meridionalistica del Governo, ritiene che l'Esecutivo abbia irresponsabilmente gestito la crisi economico-finanziaria, tutelando maggiormente i ceti sociali forti in danno delle classi più deboli, acuendo il dislivello economico-sociale tra Nord e Sud del Paese. Manifestate quindi perplessità sulle politiche del Governo in tema di liberalizzazioni e sul preannunziato Piano per il Sud ed espressa netta contrarietà sull'uso improprio dei fondi destinati alle aree sottoutilizzate, paventa deleterie ripercussioni per il Mezzogiorno dalle scelte operate dall'Esecutivo in tema di accesso allo studio e di politica occupazionale, sottolineando la necessità di far ripartire la crescita del Paese attraverso la promozione dello sviluppo del Meridione.

MANLIO CONTENTO (PdL). Nel manifestare fermo dissenso dalle dichiarazioni rese dal deputato D'Antoni nel suo intervento, che ritiene strumentali, rivendica alla maggioranza di Governo il merito di una efficiente politica scolastica, che ha valorizzato il merito senza cedere a deleterie logiche clientelari e condizionamenti ideologici che a suo avviso hanno contraddistinto le politiche di settore attuate dai Governi di centrosinistra. Stigmatizzato, quindi, l'orientamento pregiudizialmente contrario dell'opposizione, che reputa irresponsabile, alle apprezzabili riforme varate dal Governo per il Mezzogiorno, nonché per i settori della giustizia e dell'edilizia attraverso il piano casa, sottolinea la piena legittimità dell'attuale maggioranza a governare il Paese fino alla scadenza naturale della legislatura.

PAOLO GENTILONI SILVERI (PD). Osservata preliminarmente l'incapacità del Governo di assumere idonee iniziative a fronte dell'esito negativo delle recenti consultazioni amministrative e referendaria, evidenzia come il Presidente del Consiglio, oltre a fare le solite promesse propagandistiche, persegua unicamente l'obiettivo di arrivare alla fine della legislatura senza affrontare adeguatamente i problemi che affliggono i cittadini, rilevando altresì il sostanziale declino del Paese anche nel contesto internazionale. Espresse quindi perplessità sulla preannunziata riforma fiscale, sottolinea che l'opposizione si attiverà affinché vengano rispettati gli impegni assunti con l'Unione europea e sia evitata la bancarotta nazionale, invitando peraltro il Presidente Berlusconi a porre fine alla sua azione politica per il bene del Paese.

SALVATORE CICU (PdL). Nell'esprimere preliminarmente apprezzamento per le comunicazioni rese dal Presidente del Consiglio, evidenzia i positivi risultati raggiunti dall'Italia nel mantenimento degli impegni europei, auspicando al riguardo la più ampia ed unitaria partecipazione di tutte le forze politiche e dell'intero Paese al processo di integrazione europea. Osservato, quindi, che il Governo italiano, diversamente da altri Esecutivi europei, ha saputo fronteggiare le gravi ricadute produttive e occupazionali della difficile congiuntura economica internazionale, manifesta soddisfazione per le misure recate dal cosiddetto decreto sviluppo e per la riforma fiscale recentemente annunziata dal Governo. Esprime, quindi, pieno sostegno Pag. IXall'azione dell'Esecutivo, che auspica sempre più incisiva e radicata sul territorio.

CAROLINA LUSSANA (LNP). Sottolineata la necessità di cogliere il segnale che proviene dalla recenti consultazioni amministrative, giudica del tutto prioritario che il Governo venga incontro alle legittime aspettative dei cittadini, fornendo risposte concrete alle richieste di meritocrazia e di maggiori opportunità provenienti dalle giovani generazioni, nonché semplificando l'attività delle imprese e tutelando adeguatamente il made in Italy. Nel ricordare altresì il meritevole operato del Governo, che ha promosso, tra l'altro, l'approvazione del federalismo fiscale, il controllo dei conti pubblici e un'efficace lotta alla criminalità organizzata, invita l'Esecutivo a proseguire in modo concreto nella sua attività, ponendo fine all'assistenzialismo, agli sprechi e ai privilegi, anche attraverso una riduzione dei costi della politica. Giudica infine opportuno limitare la partecipazione italiana a costose missioni internazionali e potenziare il contrasto al fenomeno dell'immigrazione clandestina.

Approvazione in Commissione.

PRESIDENTE. Comunica che nella seduta odierna la VII Commissione ha approvato, in sede legislativa, la proposta di legge n. 1257-B, recante nuova disciplina del prezzo dei libri.

Su un lutto del deputato Carmelo Porcu.

PRESIDENTE. Rinnova, anche a nome dell'Assemblea, le espressioni della partecipazione al dolore del deputato Carmelo Porcu, colpito da un grave lutto: la perdita del padre.

La seduta, sospesa alle 17,05, è ripresa alle 17,30.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

Si riprende la discussione.

PRESIDENTE. Avverte che avranno ora luogo gli interventi per i quali è prevista la ripresa televisiva diretta.

DANIELA MELCHIORRE (Misto-LD-MAIE). Nel ritenere che l'Esecutivo non goda più della fiducia degli italiani, giudica non più credibili le proposte avanzate dal Presidente del Consiglio nelle sue comunicazioni odierne.

CARMELO LO MONTE (Misto-MpA-Sud). Nel ringraziare preliminarmente il Presidente della Repubblica per aver richiesto la verifica oggetto del dibattito odierno, lamenta, a nome della sua componente politica, che il programma di Governo per il Sud è rimasto inapplicato, considerato che i provvedimenti varati sono stati a beneficio esclusivamente del Nord. Chiede, pertanto, al Presidente del Consiglio una rassicurazione in tal senso, auspicando infine un'adeguata rappresentanza di esponenti del Meridione nelle sedi istituzionali decisionali.

BRUNO TABACCI (Misto-ApI). Nel reputare furbesca la concezione che il Presidente del Consiglio ha del cosiddetto ribaltone, del quale ha recentemente usufruito, evidenzia come l'Italia sia agli ultimi posti in Europa per crescita economica a causa delle scelte inadeguate dell'attuale Esecutivo. Nel sottolineare quindi che le continue forzature nei confronti delle istituzioni, delle quali il Premier si è reso protagonista, hanno colpevolmente diviso il Paese, evidenzia come gli italiani, ormai disillusi, non ripongano più fiducia in questa maggioranza.

ANTONIO DI PIETRO (IdV). Nel confermare la durissima opposizione del suo gruppo al Governo, colpevole di aver creato una gravissima divaricazione sociale nel Paese, invita le forze di opposizione Pag. Xad una seria riflessione che conduca alla definizione di una chiara piattaforma programmatica e all'identificazione di una forte leadership che risponda ai bisogni reali del Paese e alle necessità dei cittadini i quali, peraltro, con le recenti elezioni amministrative e i referendum, hanno già dimostrato di non condividere più le illusorie politiche dell'attuale Esecutivo. Nel raccogliere quindi la sfida lanciata dal Presidente del Consiglio, auspica che fino alla prossima consultazione elettorale il Governo emani i proclamati provvedimenti utili al Paese e non, come ha fatto finora, leggi ad personam. Ribadisce infine la doverosa necessità di costruire una valida alternativa di Governo a difesa delle fasce più deboli della popolazione e della legalità.

SILVANO MOFFA (IRNP). Rivolto, a nome del suo gruppo, un ringraziamento al Presidente del Consiglio per l'apprezzamento da questi espresso nei confronti dei parlamentari che, per senso di responsabilità, hanno garantito la continuità dell'azione di Governo lo scorso 14 dicembre, sottolinea l'esigenza di una collaborazione tra le forze politiche affinché, per il bene del Paese, siano varati efficaci provvedimenti per il rilancio dell'economia nonché un serio programma di riforme istituzionali, volte a rendere più efficiente lo Stato italiano. Ritiene inoltre che l'intervento odierno del Premier abbia meritoriamente fatto chiarezza circa gli obiettivi da perseguire negli ultimi due anni di legislatura, auspicando che in questo lasso di tempo siano posti in essere interventi strutturali che, senza derogare al principio di rigore nei conti pubblici, consentano di rilanciare la produttività del Paese, di tutelare le fasce più deboli della popolazione e di introdurre misure in favore delle famiglie.

ITALO BOCCHINO (FLpTP). Sottolinea come risulti ormai evidente che il Governo non ha tenuto fede agli impegni assunti in campagna elettorale, come peraltro dimostrato dall'esito delle recenti consultazioni amministrative e referendarie. Nel constatare inoltre che l'attuale Esecutivo non è più espressione della maggioranza elettorale del 2008, ma può sopravvivere unicamente grazie al sostegno di parlamentari eletti nelle file dell'opposizione, esprime perplessità circa la preannunziata riforma fiscale, con particolare riferimento alla ventilata riduzione delle aliquote fiscali, sottolineando l'evidente fallimento della politica del Governo, ormai dominato da un partito padronale e appiattito sulle posizioni della Lega Nord, che appare incapace di adottare serie misure a sostegno soprattutto dei giovani.

PIER FERDINANDO CASINI (UdCpTP). Nel sottolineare come nelle comunicazioni odierne del Presidente del Consiglio non siano emerse sostanziali novità nell'azione politica del Governo, che continua ad essere improntata a mere promesse difficilmente realizzabili, come quella relativa al ventilato grande piano infrastrutturale, giudica incoerente e non seria la politica estera portata avanti dall'Esecutivo, che è costata al nostro Paese una significativa perdita di credibilità. Nel richiamare le deleterie scelte assunte dal centrodestra in campo economico, con particolare riferimento alle mancate liberalizzazioni e alla scellerata gestione dei fondi FAS, che ha privato il Meridione di risorse importanti, evidenzia come taluni positivi risultati conseguiti nella lotta alla criminalità siano frutto, oltre che di decisioni condivise da tutte le forze politiche, soprattutto del meritorio impegno delle Forze dell'ordine e della magistratura. Sottolinea infine l'esigenza che il Premier, responsabile di aver alimentato continui conflitti istituzionali, compia un passo indietro, consentendo l'insediamento di un Governo di responsabilità nazionale che affronti i reali problemi del Paese, la cui soluzione non appare più rinviabile a fronte del diffuso malessere sociale, che rischia di alimentare pericolosi sentimenti antipolitici.

MARCO GIOVANNI REGUZZONI (LNP). Richiamati preliminarmente il profondo radicamento territoriale e la forte appartenenza identitaria dei militanti della Pag. XILega Nord Padania, confermati in occasione del recente raduno di Pontida, rivendica al Governo in carica il merito di avere assicurato la tenuta dei conti pubblici, un efficace contrasto alla criminalità organizzata, l'attuazione del federalismo fiscale e il varo della riforma dell'università e politiche di sostegno attuate con ingenti investimenti di risorse nel campo degli ammortizzatori sociali. Precisa, quindi, gli obiettivi che ritiene indifferibili nella futura azione di governo, in particolare le normative sull'immigrazione clandestina e le relative politiche di espulsione, nonché il sistema di riscossione coattiva dei tributi da parte di Equitalia, la tracciabilità dei pagamenti, l'approvazione del regolamento comunitario sull'etichettatura europea e sulla tracciabilità, le questioni relative all'aeroporto di Malpensa, nonché la necessaria revisione del patto di stabilità interno e la riduzione della partecipazione italiana alle missioni internazionali.

PIER LUIGI BERSANI (PD). Sottolineata la debolezza e la sostanziale improduttività del Governo in carica, ormai espressione di una maggioranza diversa da quella risultante dalle elezioni del 2008, evidenzia come il responso referendario ed amministrativo abbia di fatto sconfessato l'azione politica posta in essere dall'Esecutivo, che appare improntata a propositi incapaci di concretizzarsi in reali riforme che garantiscano il superamento della crisi economica in atto ed un'effettiva crescita del Paese. Nel rilevare come nelle comunicazioni odierne il Presidente del Consiglio si sia sostanzialmente limitato a riproporre le promesse già contenute nel programma elettorale e non realizzate, sottolinea la necessità di una vera e propria riscossa civile e morale per il bene e nell'interesse del Paese.

FABRIZIO CICCHITTO (PdL). Rilevato preliminarmente che l'odierno dibattito sulle comunicazioni del Governo consegue, con correttezza e lealtà istituzionale, ad un autorevole appello del Capo dello Stato ad una verifica parlamentare della maggioranza di Governo, anche in considerazione del difficile quadro economico internazionale ed europeo, stigmatizza l'irresponsabile e strumentale posizione dello schieramento opposto, che giudica contraria alla centralità del Parlamento, connotata da radicalismo e avulsa dai problemi reali del Paese. Nel rivendicare, quindi, i meriti del Governo nell'attuazione di politiche di rigore finanziario che hanno preservato l'economia italiana dalle gravissime ricadute della crisi economica globale e i successi ottenuti nel contrasto alla criminalità organizzata anche attraverso l'approvazione del codice antimafia, esprime compiacimento per l'unità e la compattezza della maggioranza, ritenendo necessaria l'apertura di una nuova fase di governo finalizzata anzitutto alla riforma del fisco e all'attuazione del Piano per il Sud.

Discussione della relazione territoriale sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti nella regione Calabria approvata dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti (Doc. XXIII, n. 7).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione.

GAETANO PECORELLA (PdL), Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti. Espressa soddisfazione per l'attenzione mostrata dal Parlamento alle tematiche affrontate dalla Commissione, illustra il contenuto della relazione approvata all'unanimità sulla situazione relativa alla Calabria, dove si è registrato uno stentato avvio della raccolta differenziata, anche a causa dell'assenza di discariche pubbliche e delle diffuse infiltrazioni nel settore della criminalità organizzata. Nel ricordare, inoltre, che è stata riscontrata la presenza di numerosi siti inquinati, Pag. XIIritiene necessario procedere al superamento della gestione commissariale ed al ripristino della gestione ordinaria dei rifiuti da parte degli enti locali.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

MARIO TASSONE (UdCpTP). Manifestato apprezzamento per i contenuti della relazione territoriale sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti nella regione Calabria, sulla quale preannunzia l'orientamento favorevole del suo gruppo, ritiene condivisibili le considerazioni conclusive svolte dal presidente Pecorella sull'allarmante situazione calabrese e sulla grave disattenzione del Governo e delle istituzioni al riguardo. Espressa quindi preoccupazione per le deleterie ricadute sulla salute pubblica del cospicuo inquinamento dei territori, con particolare riferimento all'area di Crotone, evidenzia la necessità di organici interventi di bonifica ambientale, ritenendo fallimentare la gestione commissariale e gli interventi emergenziali, come ha rivelato l'assenza di tracciabilità, di controlli e di legalità nel settore del ciclo integrato dei rifiuti nella predetta regione. Nel ritenere altresì necessario precisare le competenze della Commissione antimafia e della competente Commissione di inchiesta, auspica la prosecuzione dell'attività di indagine di quest'ultima al fine di accertare eventuali connivenze di apparati dello Stato e degli enti locali e le responsabilità di poteri forti coinvolti.

DORIS LO MORO (PD). Nell'esprimere apprezzamento per i contenuti della relazione predisposta dalla Commissione di inchiesta che, ricostruendo puntualmente la grave situazione esistente nelle amministrazioni locali calabresi, sempre più condizionate da lobby e da infiltrazioni della criminalità organizzata, offre preziosi spunti di riflessione, sottolinea la necessità di procedere al superamento della fallimentare gestione commissariale in atto, cui consegua una maggiore responsabilizzazione degli enti locali.

SERGIO MICHELE PIFFARI (IdV). Rivolto un ringraziamento al presidente della Commissione bicamerale d'inchiesta ed espresso apprezzamento per il proficuo lavoro dalla medesima svolto, giudica del tutto fallimentare la gestione del ciclo dei rifiuti in Calabria, stigmatizzando le infiltrazioni della criminalità organizzata e la diffusione endemica dei fenomeni di corruzione e malaffare. Evidenziati gli effetti deleteri della gestione commissariale, sottolinea la necessità di superare le riscontrate criticità attraverso una gestione a regime non dettata da criteri emergenziali o di specialità, anche per effetto di un uso responsabile ed efficiente delle risorse disponibili ad opera delle autorità locali competenti, in modo da garantire il ripristino di una situazione vivibile per le popolazioni interessate.

MARIA GRAZIA LAGANÀ FORTUGNO (PD). Sottolineato come dalla relazione predisposta dalla Commissione di inchiesta emerga chiaramente la drammaticità della situazione relativa allo smaltimento dei rifiuti in Calabria derivante, tra l'altro, dalla fallimentare gestione commissariale in atto, caratterizzata da inefficienze e sprechi, lamenta la sostanziale deresponsabilizzazione degli enti locali, la cui azione appare sempre più condizionata dal contesto crimimoso che caratterizza il settore. Ringrazia, infine, il presidente ed i componenti della Commissione per il proficuo lavoro svolto.

FRANCESCO LARATTA (PD). Richiamati i dati salienti dell'emergenza rifiuti in Calabria, nonché gli esiti fallimentari delle differenti iniziative successivamente poste in essere, lamenta le deleterie ripercussioni di diffusi comportamenti illegali e delle infiltrazioni della criminalità organizzata. Sottolinea quindi la necessità di accertare le dinamiche dei fenomeni di malaffare con le relative responsabilità penali ed auspica una appropriata presa d'atto politica da parte dello Stato come da parte degli enti territoriali nell'esclusivo interesse delle popolazioni calabresi.

Pag. XIII

NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO (PD). Rivolto un ringraziamento al presidente Pecorella e al deputato Bratti in particolare per il proficuo lavoro svolto in seno alla Commissione di inchiesta, rivendica alla propria parte politica il merito di una responsabile condivisione dei contenuti della relazione in esame sulla quale preannunzia l'orientamento favorevole del suo gruppo, stigmatizzando l'assenza e la scarsa partecipazione dei deputati del Popolo della Libertà e della Lega Nord Padania in occasione del dibattito su temi delicatissimi per la salute pubblica e la qualità della vita.

ANGELA NAPOLI (FLpTP). Rivolto un ringraziamento al presidente della Commissione bicamerale di inchiesta, nonché apprezzamento per l'approfondito lavoro d'indagine dalla stessa condotto, manifesta netta riprovazione per il reiterato protrarsi della gestione commissariale e del regime derogatorio nella gestione del ciclo dei rifiuti in Calabria, a fronte degli evidenziati e tempestivamente segnalati profili di inefficienza ed illegalità. Auspica quindi un intervento risolutore del Governo in difesa segnatamente della trasparenza della finanza pubblica e della salute dei cittadini.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione.
Avverte che è stata presentata la risoluzione Pecorella n. 6-00084.

GIAMPIERO CATONE, Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare. Esprime parere favorevole sulla risoluzione Pecorella n. 6-00084, auspicando specifici interventi legislativi del Parlamento che responsabilizzino, anche con la previsione di opportune sanzioni penali e della decadenza delle relative cariche rivestite, gli amministratori pubblici nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Discussione delle mozioni Meta n. 1-00642, Pili n. 1-00639, Mereu n. 1-00657 e Palomba n. 1-00658: Iniziative per garantire la continuità territoriale marittima con la Sardegna e sulle procedure di privatizzazione della società Tirrenia.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.

GIULIO CALVISI (PD). Nell'illustrare la mozione Meta n. 1-00642, richiama i termini delle questioni relative all'aumento delle tariffe per i collegamenti marittimi con la Sardegna, sottolineandone le gravose ed allarmanti ripercussioni sull'economia sarda e sulle popolazioni interessate. Manifestata netta contrarietà alle penalizzanti modalità adottate nelle procedure di privatizzazione della società Tirrenia, sottolinea l'esigenza di assicurare la continuità territoriale ai cittadini residenti e non, anche attraverso un calmiere delle tariffe. Reputa altresì opportuno promuovere la definizione di un quadro normativo chiarificatore, come nel trasporto aereo, invitando altresì il Governo a riferire al Parlamento sulle procedure di privatizzazione in atto relative alla Tirrenia.

MAURO PILI (PdL). Illustra la sua mozione n. 1-00639 (Nuova formulazione), precisando le ragioni giuridiche sottese alla presentazione dell'atto di indirizzo che risiedono, ben oltre la soluzione dei problemi posti dall'emergenza, nel garantire il rispetto del diritto di ogni cittadino di circolare liberamente su tutto il territorio nazionale, sancito dall'articolo 16 della Costituzione e dall'articolo 18 del Trattato dell'Unione europea. Nel preannunziare, quindi, voto favorevole su tutte le mozioni presentate, chiede al Governo di assumere l'impegno preciso di subordinare la privatizzazione e la vendita della Pag. XIVsocietà Tirrenia alla fissazione di parametri certi che assicurino e regolino la continuità territoriale marittima da e per la Sardegna, segnatamente attraverso la codificazione della tipologia delle navi, delle tratte e della frequenza delle rotte, nonché, soprattutto, del costo delle tariffe. Giudica infine urgente e necessaria l'abrogazione dell'inaccettabile doppio regime tariffario per i residenti e i non residenti.

ANTONIO MEREU (UdCpTP). Nell'illustrare la sua mozione n. 1-00657, sottolinea come la procedura di privatizzazione della società Tirrenia in atto si stia dimostrando in contrasto con gli obiettivi di miglioramento del servizio di trasporto marittimo al minor costo posti alla base di tale scelta, ricordando altresì le perplessità a suo tempo manifestate in proposito dalla sua parte politica. Evidenziata la necessità di assicurare la continuità territoriale della Sardegna, anche alla luce del diritto alla mobilità di cui all'articolo 16 della Costituzione, giudica opportuno il mantenimento di tutte le rotte già esistenti, anche per non acuire gli effetti nefasti della crisi economica e occupazionale che affligge il tessuto produttivo e l'indotto turistico sardo. Lamentata quindi l'inerzia del Governo in riferimento a tali problematiche, reputa opportuno un tempestivo ed autorevole intervento volto segnatamente a calmierare le tariffe per i servizi di navigazione.

FEDERICO PALOMBA (IdV). Illustra la sua mozione n. 1-00658, evidenziando la peculiarità della condizione insulare della Sardegna e le gravi ricadute economiche e commerciali dei difficoltosi collegamenti marittimi con tale regione conseguenti al venir meno, in esito alla relativa privatizzazione e vendita, della funzione calmierante svolta dalla Tirrenia. Nel denunciare, quindi, il rischio che l'imminente privatizzazione di tale società determini un regime di monopolio nel settore dei trasporti marittimi da e per la Sardegna, con relativa lievitazione delle tariffe, richiama una proposta di legge di riforma dell'articolo 119 della Costituzione presentata dal suo gruppo, volta ad attribuire al riconoscimento della condizione oggettiva di insularità la concessione di specifici benefici nell'ambito fiscale e del servizio pubblico dei trasporti. Preannunzia, infine, voto favorevole su tutti i documenti di indirizzo presentati.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni e prende atto che il Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito, che rinvia ad altra seduta.

Discussione delle mozioni Messina n. 1-00641, Fallica n. 1-00605, Scanderebech n. 1-00656, Capodicasa n. 1-00659 e Mosella n. 1-00660: Iniziative a sostegno dell'economia dell'isola di Lampedusa, con particolare riferimento al settore turistico.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le ulteriori mozioni Commercio n. 1-00665 e Ruvolo n. 1-00666 che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalle mozioni all'ordine del giorno, saranno discusse congiuntamente.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.

IGNAZIO MESSINA (IdV). Nell'illustrare la sua mozione n. 1-00641, richiama le gravose ripercussioni sull'economia dell'isola di Lampedusa dell'emergenza umanitaria conseguente alla crisi libica, la cui definizione si prospetta tuttora incerta e lontana nel tempo. Evidenziata quindi la necessità di un intervento straordinario, a suo avviso di impatto ben più consistente ed efficace delle iniziative in passato preannunziate dal Presidente del Consiglio, lamenta l'inaccettabile inerzia del Governo nell'individuare i soggetti responsabili e i primi interventi urgenti per i cittadini lampedusani. Reputa quindi opportuno prevedere per questi ultimi una Pag. XVsospensione degli adempimenti tributari e contributivi, nonché misure per la proroga o la rinegoziazione dei mutui, sottolineando altresì l'esigenza di mirati interventi a sostegno dell'industria turistica.

GIUSEPPE FALLICA (PdL). Illustra la sua mozione n. 1-00605, manifestando anzitutto apprezzamento per le modalità civili e costruttive con cui gli isolani, il Governo e segnatamente il Dipartimento della protezione civile hanno fronteggiato l'emergenza umanitaria e consentito il ripristino del normale flusso turistico che costituisce parte rilevante dell'economia di Lampedusa. Nel rilevare, quindi, la gravità degli ingenti danni economici subiti dall'isola, esprime soddisfazione per le misure assunte dal Governo a sostegno della stessa.

ANGELO CAPODICASA (PD). Illustra la sua mozione n. 1-00659, ricordando che l'isola di Lampedusa, a seguito dell'intensificarsi dell'ondata migratoria proveniente dalla Tunisia e della Libia, è stata sottoposta ad uno sforzo che ha messo a dura prova le strutture di accoglienza, determinando un'emergenza ben più grave di natura economico-sociale ed occupazionale, soprattutto in concomitanza con l'avvio della stagione estiva. Sollecita pertanto il Governo a predisporre in tempi rapidi iniziative mirate al rilancio e al sostegno all'economia di Lampedusa, nonché al ristoro dei danni subiti dalle imprese operanti nel settore turistico.

GIACOMO TERRANOVA (PdL). Richiamata la natura di grave emergenza umanitaria degli sbarchi a Lampedusa, nell'esprimere comunque condivisione per gli interventi fiscali, urbanistici e pubblicitari prospettati negli atti di indirizzo a sostegno dell'economia dell'isola, auspica e considera necessaria l'intensificazione dei collegamenti turistici aerei, segnatamente attraverso il ricorso a vettori low cost e ad opportuni meccanismi di incentivazione di tali modalità di trasferimento.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni e prende atto che il Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito, che rinvia ad altra seduta.

Modifica del calendario dei lavori dell'Assemblea e conseguente aggiornamento del programma.

PRESIDENTE. Comunica la modifica del vigente calendario dei lavori dell'Assemblea e il conseguente aggiornamento del programma predisposti a seguito della odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo (vedi resoconto stenografico pag. 94).
Ricorda che il Parlamento in seduta comune è convocato per domani, alle 9.

Modifica nella composizione di gruppi parlamentari.

PRESIDENTE. Comunica che il deputato Antonio Milo, già iscritto al gruppo parlamentare Misto, ha aderito al gruppo parlamentare Iniziativa Responsabile Nuovo Polo. (Noi Sud-Libertà ed Autonomia, Popolari d'Italia Domani-PID, Movimento di Responsabilità Nazionale-MRN, Azione Popolare, Alleanza di Centro-AdC, La Discussione).

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Giovedì 23 giugno 2011, alle 11,30.

(Vedi resoconto stenografico pag. 95).

La seduta termina alle 21,25.