XVI LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 648 di martedì 12 giugno 2012

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PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

La seduta comincia alle 11,15.

GREGORIO FONTANA, Segretario, legge il processo verbale della seduta del 7 giugno 2012.
(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Antonione, Bindi, Bongiorno, Bratti, Brugger, Buonfiglio, Castagnetti, Chiappori, Cirielli, Commercio, Dal Lago, Fallica, Fava, Galletti, Guzzanti, Iannaccone, Jannone, Lombardo, Lucà, Mazzocchi, Melchiorre, Migliavacca, Misiti, Mura, Nucara, Palumbo, Pecorella, Pescante, Pisicchio, Proietti Cosimi, Recchia, Paolo Russo, Stucchi, Valducci e Vitali sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
Pertanto i deputati in missione sono complessivamente cinquantanove, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Seguito della discussione del disegno di legge: S. 2156 - Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione (Approvato dal Senato) (A.C. 4434-A); e delle abbinate proposte di legge: Di Pietro ed altri; Ferranti ed altri; Giovanelli ed altri; Torrisi ed altri; Garavini; Ferranti ed altri (A.C. 3380-3850-4382-4501-4516-4906) (ore 11,25).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato: Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione; e delle abbinate proposte di legge di iniziativa dei deputati Di Pietro ed altri; Ferranti ed altri; Giovanelli ed altri; Torrisi ed altri; Garavini; Ferranti ed altri.
Ricordo che nella seduta del 7 giugno 2012 l'Assemblea ha, da ultimo, approvato l'articolo 12, avendo accantonato, tra gli altri, l'esame degli articoli 7 e 10.
Ha chiesto di intervenire il Ministro per i rapporti con il Parlamento, Dino Piero Giarda. Ne ha facoltà.

DINO PIERO GIARDA, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Signor Presidente, la informo che il Governo, nonostante le promesse che aveva fatto nel corso delle ultime sedute di arrivare in tempo, per la giornata di oggi, con un testo possibile di un maxiemendamento, non è riuscito ad onorare i propri impegni, e quindi sono costretto a chiederle un congruo spostamento dei tempi per la continuazione della discussione del provvedimento.

ANTONIO DI PIETRO. Chiedo di parlare.

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PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ANTONIO DI PIETRO. Signor Presidente, l'Italia dei Valori prende atto che il Governo, ad oggi, non sa cosa fare: è una dichiarazione di sconfitta per cui merita le attenuanti generiche, perché confessa che non sa cosa fare.
Però, resta il fatto che non possiamo tenere le istituzioni bloccate sull'inerzia, l'inattività e l'incapacità del Governo di decidere cosa fare. Allora, il Governo ha chiesto un'altra ora di tempo per decidere e per accordarsi su cosa fare. La domanda formale che noi poniamo è la seguente: con chi, dove e per fare cosa?
Infatti, noi siamo stufi di vedere che vi è un luogo diverso da questo Parlamento e dalle Commissioni parlamentari dove avvengono degli accordi che non possiamo accettare (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori e di deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania).
Chiediamo al Governo formalmente che ci dica in quest'ora dove va: al bar, in cantina, nella Commissione parlamentare? Dove e con chi si confronta?

DARIO FRANCESCHINI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

DARIO FRANCESCHINI. Signor Presidente, penso che vadano distinti i problemi tecnici dai problemi politici. Mi pare che le dichiarazioni del Ministro, più volte, preannunciando la posizione di una questione di fiducia, abbiano indicato, come del resto è inevitabile, che il testo su cui, eventualmente, verrà posta la questione di fiducia è il testo delle Commissioni per la parte residua del provvedimento.
Noi abbiamo più volte sottolineato che non può essere che così, perché l'alternativa è tra proseguire nei voti in Aula, e voto per voto si vedrà cosa accade, o, viceversa, porre la questione di fiducia sul testo delle Commissioni.
Siccome sappiamo che questo - rispondo, per quello che so, all'onorevole Di Pietro - crea dei problemi circa l'ammissibilità del maxiemendamento, penso che basti un tempo molto ragionevole. Se lei ritenesse di convocare, anche prima della posizione formale della questione di fiducia, una Conferenza dei presidenti di gruppo, potremmo stabilire, non al bar, come teme l'onorevole Di Pietro, ma nella sede propria, il prosieguo dei nostri lavori.
Ripeto che, per quello che riguarda il Partito Democratico, che avrebbe voluto cambiare e migliorare questo provvedimento con le votazioni in Aula, l'unica strada possibile politicamente è la fiducia sul testo delle Commissioni (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

NICOLA MOLTENI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

NICOLA MOLTENI. Signor Presidente, prendendo atto dell'intervento del Ministro Giarda, credo che su questo tema il Governo stia improvvisando. Noi stiamo trattando questo disegno di legge ormai da mesi: è nelle Commissioni giustizia e affari costituzionali dallo scorso 7 luglio.
È quasi un anno che stiamo cercando di elaborare il testo più idoneo ed opportuno per rispondere ad un allarme grave, gravissimo, del Paese. Abbiamo la netta impressione che il Governo stia vivendo uno stato confusionale allarmante e preoccupante (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania e di deputati del gruppo Italia dei Valori).
Crediamo che il Governo stia improvvisando. Ritengo che questa materia non meriti assolutamente improvvisazione, in modo particolare da parte di coloro che dovrebbero elaborare un testo migliore rispetto a quello pensato. Questo rientra nella competenza dei tecnici, di coloro che, per preparazione, per competenza e per capacità, avrebbero dovuto dare indicazioni migliori.
Abbiamo assistito, anche questa mattina, all'assenza del Ministro in Commissione, con il Comitato dei diciotto convocato apposta per potere esaminare il maxiemendamento. Abbiamo preso atto che il Ministro non si è presentato, prendiamo Pag. 3atto oggi di queste sue ulteriori parole. Crediamo che su un provvedimento così importante non si possa improvvisare in questo modo drammatico e vergognoso (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania)! È indecente che sul provvedimento in esame il Governo, ancora una volta, dimostri di non essere preparato e pronto sul punto!
Noi abbiamo fatto la nostra parte, siamo disponibili a contribuire a migliorare questo testo. Le forze politiche all'interno delle Commissioni hanno svolto in maniera leale, corretta e seria la propria parte, in maniera assolutamente responsabile, mentre chi non si sta comportando in maniera degna e responsabile per il Parlamento, per le Commissioni e per il nostro Paese è questo Governo (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania e di deputati del gruppo Italia dei Valori)! Quindi, il Governo si dia una mossa, si svegli. Questo è un provvedimento fortemente richiesto dal Paese. Il Governo dia un segnale di serietà.
Per quanto riguarda le forze politiche di maggioranza, è evidente che oggi riscontriamo anche una divisione, un'incoerenza totale, tra PD e PdL sul provvedimento in oggetto. Credo che per le divisioni politiche all'interno della maggioranza e per l'incapacità del Governo di formulare un testo condiviso, noi non possiamo aspettare oltre. Il Paese ci chiede una risposta chiara, il Governo dia una risposta chiara e se non è in grado di darla, lasci fare ad altri (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania e di deputati del gruppo Italia dei Valori)!

BENEDETTO DELLA VEDOVA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

BENEDETTO DELLA VEDOVA. Signor Presidente, come è noto, per Futuro e Libertà per il Terzo Polo fa fede l'impegno della relatrice Angela Napoli.
Questa è una riforma strutturale, non è un orpello ad un'iniziativa politica del Governo. Anche noi, naturalmente, esprimiamo rammarico per il fatto che, pur essendovi stato tempo, ve ne è bisogno di altro da parte del Governo. Riteniamo, però, che i nervi vadano mantenuti rigorosamente saldi, soprattutto per le forze di maggioranza. Le opposizioni fanno il loro mestiere, non sono interessate al buon esito di questa vicenda, mentre noi sì. Quindi, se vi è bisogno di altro tempo, che questo sia concesso.
L'onorevole Franceschini diceva che un'eventuale questione di fiducia deve essere posta sul testo delle Commissioni. Si possono sentire le Commissioni, i relatori, il Comitato dei diciotto. Il nostro obiettivo, però, è che il testo veda la luce nel più breve tempo possibile, anche attraverso la posizione della questione di fiducia. Se vi è bisogno di altro tempo, decidiamo il tempo necessario per mettere la parola fine. Si venga in Aula. Noi abbiamo i nervi saldi anche se vi è bisogno di un'altra ora o di altre due ore. La cosa importante è che siano le ore conclusive e definitive (Applausi dei deputati del gruppo Futuro e Libertà per il Terzo Polo).

FABRIZIO CICCHITTO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FABRIZIO CICCHITTO. Signor Presidente, abbiamo già avuto modo, lo ribadiamo, di dire che siamo disponibili al massimo lavoro parlamentare. Quindi, non abbiamo assolutamente problemi rispetto alla richiesta di un'ulteriore ora di tempo da parte del Governo perché, essendo contrari alla posizione della questione di fiducia, riteniamo che si debbano fare tutti i tentativi e tutti gli sforzi possibili, mettendo da parte anche quelle proposte emendative, approvate nelle Commissioni, che hanno stravolto l'equilibrio fra le parti, in modo tale da creare le condizioni per un testo condiviso con un ruolo di mediazione del Governo, rispetto al quale noi abbiamo un atteggiamento di apertura.
Se, invece, vi è l'intenzione di chiudere questa discussione per andare ad un voto di fiducia - mi riferisco anche ad un'intervista Pag. 4rilasciata dal Ministro della giustizia qualche giorno fa, con dei toni ultimativi, «O votate la fiducia, o questo Governo cade» -, si viene meno ad un ruolo di mediazione che il Governo deve svolgere ancora di più, visto che si è inoltrato su una materia che, come è noto a tutti, ha visto due dei partiti più significativi che appoggiano questo Governo avere delle posizioni di segno molto diverso, per non dire opposto.
Se il Governo si inoltra su questo terreno, ha il diritto-dovere di svolgere un ruolo di mediazione e di non risolverlo con un voto di fiducia, rispetto al quale poi è evidente che apriremo una riflessione, per quello che ci riguarda, per le scelte che si devono compiere (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà).

ROBERTO RAO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ROBERTO RAO. Signor Presidente, intervengo solo per aggiungere qualche cosa a quello che già hanno detto i colleghi.
Sul «dove» si svolga la mediazione, credo che il Governo e le forze politiche hanno il diritto di esperire tutte le sedi possibili. Non credo che adesso possiamo anche andare a questionare sul «dove». Vi sono tanti luoghi in questo Parlamento alla luce del sole dove possono essere svolte le mediazioni e tanti risultati li abbiamo ottenuti anche in sede di Commissione e in sede di Comitato dei nove, dove è chiaro e ovvio che sono rappresentate tutte le forze politiche.
La seconda questione riguarda il «si dia una mossa e si svegli il Governo». Questo provvedimento dobbiamo anche dire che è da un anno in questa Camera e da circa due anni giace in Parlamento, per cui, se un riconoscimento in qualche modo va fatto a questo Governo, è di avere imposto un'accelerazione anche alle forze politiche, che lo hanno per così dire assecondato, per cercare di portarlo a termine e per evitare che il provvedimento giacesse per oltre metà legislatura e poi non arrivasse in porto.
È noto a tutti - in qualche modo lo ha anche sottolineato il presidente Cicchitto - che la maggioranza che oggi sostiene questo Governo in questa legislatura - e non da oggi, ma anche prima - non solo ha sostenuto idee diverse, ma è stata sulle barricate, soprattutto sul tema giustizia, confrontandosi in maniera molto forte e molto aperta.
Quindi, è chiaro il tentativo di questo Governo ed anche delle forze politiche che sostengono questo Governo. C'è stato fino all'ultimo momento e siamo riusciti in una mediazione fino all'articolo 10. Secondo me c'era anche forse il margine per andare avanti e per tentare una finale mediazione e non sottoporci al voto di fiducia. Abbiamo riscontrato questa mattina che ciò non è possibile, perché le forze politiche sono rimaste ancorate alle loro posizioni, soprattutto il Partito Democratico e il Popolo della Libertà, che partono però - dobbiamo dirlo - da posizioni diametralmente opposte. Si sono avvicinati, ma non hanno trovato un'intesa.
A questo punto credo che l'unica soluzione possibile sia quella dei tre voti di fiducia e noi non possiamo fare altro che accettare questo, perché è prioritario. Credo che riconoscano tutti, i colleghi del Partito Democratico come i colleghi del Popolo della Libertà, che la cosa peggiore per tutti, per il valore che ha, sarebbe rimettere questo provvedimento anticorruzione nel cassetto (Applausi dei deputati del gruppo Unione di Centro per il Terzo Polo).

PRESIDENTE. Non essendoci altre richieste di interventi, la Presidenza prende ovviamente atto della comunicazione del Ministro per i rapporti con il Parlamento e, pertanto, sospenderò la seduta, che riprenderà alle ore 13.
Lasciate, comunque, alla Presidenza, prima di sospendere i lavori, una sola considerazione, in ordine al fatto che, per ragioni di evidente natura politica, era stato deciso nella mattinata di giovedì che martedì mattina, alle ore 11, il Governo avrebbe riferito all'Aula circa la volontà di Pag. 5porre la questione di fiducia o circa la decisione di proseguire nell'ordinario svolgimento dei lavori.
Pur essendosi deciso così nella giornata di giovedì, martedì mattina, alle ore 11, siamo esattamente nella stessa identica condizione in cui eravamo giovedì, il che - ho il dovere di dirlo - mortifica il ruolo della Camera, perché il Governo ha avuto cinque giorni per sciogliere questo nodo (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà, Lega Nord Padania e Italia dei Valori).
Sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 13. La Conferenza dei presidenti di gruppo è convocata immediatamente al piano Aula.

La seduta, sospesa alle 11,35, è ripresa alle 13.

(Posizione della questione di fiducia - Articoli 10, 13, 14 - A.C. 4434-A)

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il Ministro per i rapporti con il Parlamento, Dino Piero Giarda. Ne ha facoltà.

DINO PIERO GIARDA, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Signor Presidente, onorevoli deputati, a nome del Governo, pongo la questione di fiducia sull'approvazione, senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, degli articoli 10, 13 e 14, nel testo delle Commissioni, del disegno di legge n. 4434-A, già approvato dal Senato, recante disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione.

PRESIDENTE. Ricordo che, secondo la prassi consolidata, una pluralità di questioni di fiducia contestualmente poste su oggetti diversi determina comunque il decorso unitario del termine regolamentare delle 24 ore, che devono pertanto intercorrere tra la posizione della fiducia e la prima delle tre votazioni che avranno luogo in sequenza.
Pertanto, come stabilito nell'odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, a partire dalle ore 12 di domani avranno luogo le dichiarazioni di voto relative alla prima fiducia (quella sul mantenimento dell'articolo 10), cui seguirà la votazione per appello nominale, indi le successive votazioni per appello nominale (riferite, rispettivamente, all'articolo 13 e all'articolo 14), previe dichiarazioni di voto.
Dopo le votazioni di fiducia si proseguirà con l'esame dei restanti articoli del disegno di legge, quindi con l'esame degli ordini del giorno e con il voto finale. Ricordo che il calendario prevede seduta con votazioni anche nella giornata di giovedì. Il seguito dell'esame del provvedimento è pertanto rinviato alla seduta di domani, a partire dalle ore 12.
Ricordo che nella seduta di domani, mercoledì 13, lo svolgimento dell'informativa urgente del Presidente del Consiglio sul vertice dei Capi di Stato e di Governo dell'Unione, svoltosi a Bruxelles il 23 maggio, avrà luogo con ripresa televisiva diretta dell'intervento del Presidente del Consiglio e degli interventi dei rappresentanti dei gruppi e delle componenti politiche del gruppo Misto.

RAFFAELE VOLPI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

RAFFAELE VOLPI. Signor Presidente, intervengo per una brevissima considerazione sull'ennesima posizione della questione di fiducia da parte di questo Governo. Premetto che sono estremamente basito dalle dichiarazioni del Ministro Giarda, quando dice: abbiamo fatto perdere solo due ore al Parlamento, cosa vuole che sia?
Ministro, io penso che lei debba cominciare a prendere molto sul serio il Parlamento, anche perché, bene o male, queste persone che sono sedute qua dentro rappresentano i cittadini italiani e siamo stati tutti regolarmente eletti. Rappresento alla Presidenza, e inevitabilmente al Governo, anche una profonda delusione Pag. 6per il fatto che si sia dovuto, per scelte politiche, arrivare alla posizione della questione di fiducia su questo provvedimento.
Noi avevamo anche dichiarato la nostra disponibilità a votare favorevolmente. Credevamo che questo provvedimento potesse e dovesse essere un provvedimento assolutamente condiviso, atteso e aspettato dai cittadini. Aspettato anche, in senso più ampio, da chi guarda l'Italia e deve guardarla anche con un momento di tranquillità per poter fare poi investimenti, per poter venire nel nostro Paese ad investire.
Vedo che il Governo della responsabilità evidentemente non ha una maggioranza con altrettanta responsabilità, perché non potete negare che questo è un problema politico. Ministro Severino, Ministro Giarda, credo sia inevitabile questa considerazione. Quindi, i Ministri possono anche sminuire con qualche battuta il fatto che si debbano votare due o tre questioni di fiducia su questo provvedimento, un provvedimento che, tra l'altro, come è stato ricordato dal collega stamattina, è assolutamente condiviso nello scopo.
Mi preme anche sottolineare un'altra questione, Ministro Severino. Lei sa che, nonostante qualche volta siamo un po' «spigolosi» rispetto a questo provvedimento, abbiamo presentato pochissimi emendamenti e sembra che siamo stati assolutamente collaborativi. Svolgo tali considerazioni anche in merito al fatto che le dichiarazioni del presidente Cicchitto non lasciano tranquillo questo Parlamento e non lasciano tranquillo il Paese, perché inevitabilmente su questo provvedimento non si tratta di una fibrillazione di breve periodo, come dice il Ministro Giarda.
Si tratta del fatto che su questo provvedimento c'è un dato politico di rottura che si richiama alla storia recente fra chi era in maggioranza e chi all'opposizione.
Noi siamo molto delusi perché, se è vero che ogni giorno si sentono proclami sul senso di responsabilità che dovrebbe avere questo Parlamento, la dimostrazione è che questa maggioranza non ha senso di responsabilità proprio su un provvedimento che avrebbe dovuto dimostrare, invece, la limpidezza di un Paese che si propone all'interno e all'esterno con grande trasparenza. Penso che il provvedimento sulla corruzione fosse uno dei punti centrali.
Dico anche un'ultima cosa, signor Presidente, me lo consenta. La delusione sta nel fatto anche di vedere, però, le battute che citavo prima. Il problema vero, Ministro Giarda, è che non abbiamo perso due ore in Parlamento, ma otto mesi. Abbiamo aspettato per molto tempo che anche il suo Governo venisse a dare dei pareri sul lavoro già fatto in Commissione. Debbo dirle anche una cosa: probabilmente con le battute non si supera un'insipienza politica che lei spesso dimostra, perché, se il caso fosse, questo Parlamento avrebbe una maggioranza molto più coesa, noi all'opposizione, e lei non avrebbe bisogno di venire qua a chiedere la fiducia.
Quindi, credo che un Governo non abbia bisogno, come dice giustamente lei, di «doti divinatorie», ma di una capacità politica di coesione con la propria maggioranza che non dovrebbe richiedere la posizione delle questioni di fiducia, specialmente su un provvedimento dove l'opposizione ha fatto un'opposizione seria e assolutamente non ostruttiva. Le rimando questa riflessione, perché penso che ci sia uno spazio della politica superiore a qualsiasi cultura personale. Penso che lei abbia una grande cultura e pecchi un po' di cultura politica e istituzionale (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.

Mercoledì 13 giugno 2012, alle 9,30.

1. - Informativa urgente del Presidente del Consiglio dei ministri sul vertice informale Pag. 7dei Capi di Stato e di Governo dell'Unione europea svoltosi a Bruxelles il 23 maggio scorso.

(ore 12)

2. - Seguito della discussione del disegno di legge:
S. 2156 - Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione (Approvato dal Senato) (C. 4434-A).
e delle abbinate proposte di legge: DI PIETRO ed altri; FERRANTI ed altri; GIOVANELLI ed altri; TORRISI ed altri; GARAVINI; FERRANTI ed altri (C. 3380-3850-4382-4501-4516-4906).
- Relatori: Santelli, per la I Commissione; Angela Napoli, per la II Commissione.

La seduta termina alle 13,05.