XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 729 di mercoledì 5 dicembre 2012

Pag. V

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

La seduta comincia alle 10.

La Camera approva il processo verbale della seduta di ieri.

I deputati in missione sono settantasei.

Sull'ordine dei lavori.

PAOLA GOISIS (LNP). Richiamati altri due casi di suicidi di piccoli imprenditori verificatisi in Veneto, lamenta che il Governo non sta adottando misure a tutela di tale categoria, pur in presenza di una grave crisi economica.

PRESIDENTE. Esprime solidarietà ai familiari degli imprenditori che si sono tolti la vita, cui ha fatto riferimento il deputato Goisis.

Seguito della discussione del disegno di legge S. 3271: Delega al Governo per la revisione dello strumento militare nazionale e norme sulla medesima materia (approvato dal Senato) (A.C. 5569 ed abbinata).

Nella seduta del 4 dicembre 2012 è iniziata la discussione sulle linee generali.

FRANCO GIDONI (LNP). Nel sottolineare che la recente crisi economica ha imposto una revisione e razionalizzazione della struttura militare del nostro Paese, sulla scorta della quale il Governo ha optato per un semplice taglio agli organici, in luogo di una preferibile scelta politica per un nuovo modello di difesa che delineasse con precisione le missioni delle Forze armate, evidenzia come non sia stato risolto il problema dell'elevato numero di ufficiali a fronte di una carenza degli organici nei gradi inferiori. Nel reputare quindi condivisibili i poteri di controllo del Parlamento sull'acquisizione di armamenti, manifesta perplessità sui tempi ristretti per i pareri parlamentari previsti per l'esercizio della delega da parte del Governo. Nel ritenere comunque che il provvedimento in esame presenti alcuni aspetti positivi, lamenta la scelta di non apportare modifiche al testo nel corso dell'iter della Camera; rileva pertanto che il suo gruppo è, al momento, orientato ad astenersi sul disegno di legge in discussione.

FEDERICA MOGHERINI REBESANI (PD). Nel ritenere che il disegno di legge in esame avrebbe dovuto essere preceduto da un'analisi organica del quadro internazionale e da una revisione del modello di difesa, come proposto dalla propria parte politica all'inizio della legislatura, stigmatizza gli effetti irrazionali prodotti dai tagli lineari al comparto difesa operati dal precedente Esecutivo. Auspicata, quindi, una sollecita integrazione europea del sistema di difesa, giudica indispensabile la riforma in discussione, sulla quale preannunzia il convinto voto favorevole del suo gruppo, per garantire efficacia allo strumento militare. Esprime, inoltre, apprezzamento per le modifiche apportate al testo nel corso dell'esame al Senato, segnatamente per l'eliminazione della possibilità per il Ministero della difesa di svolgere attività negoziali nella vendita di sistemi d'arma prodotti dall'industria nazionale, nonché per il rafforzamento del controllo parlamentare sull'acquisto dei sistemi d'arma.

Pag. VI

AUGUSTO DI STANISLAO (IdV). Nel ritenere necessaria una riforma dell'assetto militare del nostro Paese, osserva che il disegno di legge in discussione appare inadeguato a perseguire tale obiettivo, in quanto frutto di un dibattito approssimativo e affrettato a causa della volontà di approvarlo prima della conclusione della legislatura. Sottolinea quindi come i pur condivisibili obiettivi perseguiti dall'articolo 1 al fine di realizzare un sistema militare efficace vengano vanificati dalle restanti disposizioni, che prefigurano una riforma in senso riduttivo, con particolare riferimento alla dotazione organica. Ricordato che in tutti i Paesi democratici esiste già una forma di controllo del Parlamento sui sistemi d'arma, come quella ipotizzata nel provvedimento in esame, lamenta che l'azione del Ministro della difesa si è fin qui caratterizzata per uno scarso rispetto del ruolo del Parlamento, esprimendo altresì perplessità per l'assenza di un'approfondita riflessione sulla politica italiana di difesa e per la mancata armonizzazione della riforma in esame con gli altri Stati dell'Unione europea. Nel preannunziare infine la presentazione di proposte emendative, prospetta l'esigenza di destinare adeguate risorse, tra l'altro, alla formazione e alla sicurezza del personale.

FRANCESCO BOSI (UdCpTP). Nel sottolineare la rilevanza e la complessità del disegno di legge in discussione, che contiene indicazioni utili e condivisibili ma presenta anche profili di criticità, evidenzia talune inefficienze che caratterizzano la spesa destinata al comparto della difesa, che in Italia è pari a meno dell'1 per cento del PIL. Espresso, quindi, apprezzamento per l'esigenza di riqualificazione della spesa, nonché per il ruolo più incisivo attribuito al Parlamento con riferimento al controllo delle forniture militari, preannunzia la presentazione di un ordine del giorno volto, tra l'altro, a prevedere punti fermi nell'esercizio della delega ed a prospettare al Governo l'opportunità di ritirare il regolamento sulla cosiddetta armonizzazione.

GIORGIO HOLZMANN (PdL). Nel rilevare che il settore della difesa è stato colpito duramente dai tagli di bilancio degli ultimi anni, giudica necessaria una profonda revisione del comparto, operando l'accorpamento di taluni reparti di supporto, per renderli più efficienti e moderni, sotto il comando delle truppe alpine. Nel ritenere inoltre che un settore strategico come quello della difesa richieda investimenti e programmazione attentamente valutati, osserva che il provvedimento in discussione contiene misure condivisibili, per le quali preannunzia un orientamento favorevole, invitando infine il Governo ad agire con maggiore determinazione al fine di risolvere la vicenda relativa ai due militari italiani ancora detenuti in un Paese straniero.

ANTONELLO GIACOMELLI (PD). Nel reputare non più rinviabile una riforma dello strumento militare del nostro Paese, anche alla luce delle scelte imposte dalla recente crisi economica, manifesta condivisione circa gli obiettivi di una migliore proiettabilità delle forze militari, di una maggiore attenzione alla fase formativa del personale nonché di una più efficace integrazione a livello europeo.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

ANTONELLO GIACOMELLI (PD). Auspicato quindi che il confronto in Parlamento prosegua anche sui decreti attuativi, ribadisce la necessità di completare l'intervento nel settore militare con una approfondita riflessione sul modello di difesa. Nel manifestare inoltre il consenso del suo gruppo sul provvedimento in discussione, sottolinea l'esigenza di non ignorare le istanze provenienti dalle organizzazioni di tipo pacifista.

MARIA GRAZIA LAGANÀ FORTUGNO (Misto). Ritiene che la revisione del comparto della difesa sia ormai indilazionabile, al fine di rendere gli strumenti militari più sostenibili ed efficienti, anche a Pag. VIIseguito dell'aggravarsi della crisi economica che ha colpito i Paesi occidentali, nonché a causa dei mutati e complicati scenari internazionali. Evidenziati gli aspetti salienti della revisione dello strumento militare proposta dal Governo, auspica che lo stesso tenga conto nell'attuazione della delega della funzione fondamentale del Parlamento.

PIER FAUSTO RECCHIA (PD). Richiama la rilevante portata del disegno di legge in discussione, a suo avviso resosi necessario a causa dei tagli operati al comparto della difesa, i cui effetti, se non accompagnati da una seria riforma, da tempo sollecitata dal suo gruppo, avrebbero compromesso l'operatività e l'efficacia dello strumento militare italiano. Nel ribadire quindi la necessità di un'approfondita analisi sul modello di difesa e sul ruolo internazionale del nostro Paese, colpevolmente trascurati dal precedente Esecutivo, sottolinea come le ridotte risorse impongano dolorosi tagli al personale, necessari per garantire un futuro alla struttura militare italiana. Manifestata infine condivisione sul provvedimento in esame, auspica, come assicurato dal Governo, che il varo dei decreti delegati sia accompagnato dal parere delle competenti Commissioni, evidenziando la portata innovatrice del ruolo di controllo del Parlamento sulla dotazione dei sistemi d'arma.

ANDREA SARUBBI (PD). Nel ritenere indispensabile una revisione del comparto difesa, peraltro da tempo auspicata e sollecitata anche attraverso la presentazione di documenti di indirizzo, manifesta perplessità sia sullo strumento della delega, sottolineando l'esigenza che sia il Parlamento ad adottare le strategie di sicurezza nazionale, sia sulla tempistica del disegno di legge in discussione, e quindi dei provvedimenti attuativi della delega, in vista dell'imminente scioglimento delle Camere. Pur riconoscendo, inoltre, al Partito Democratico di aver svolto un ruolo determinante per il miglioramento del testo in discussione presso l'altro ramo del Parlamento, preannunzia l'intenzione di valutare di non votare il provvedimento.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che i relatori rinunziano alla replica.

GIAMPAOLO DI PAOLA, Ministro della difesa. Nel rivolgere un ringraziamento ai relatori per il proficuo lavoro svolto, sottolinea l'estrema rilevanza del disegno di legge in discussione, che prevede esclusivamente una revisione dello strumento militare nel rispetto dell'attuale modello di difesa voluto dal Parlamento, al quale compete una sua eventuale revisione. Ricorda, quindi, che l'intervento normativo proposto dal Governo si pone l'obiettivo di garantire l'efficacia del comparto della difesa, facendo sì che la spesa militare sia caratterizzata da coerenza e qualità e che i conseguenti interventi sulle risorse umane vengano operati sulla scorta del principio che la loro consistenza numerica deve essere commisurata alla possibilità di un'adeguata preparazione e dotazione di mezzi. Nell'evidenziare altresì che il Presidente del Consiglio rivolge ampia attenzione al settore difesa, assicura l'impegno dell'Esecutivo per una maggiore integrazione europea, che tuttavia deve passare attraverso accordi intergovernativi. Nel sottolineare, inoltre, che gli investimenti nel settore della difesa devono tenere conto anche del ruolo svolto a livello internazionale dal nostro Paese, ribadisce l'impegno a non adottare i decreti attuativi della delega in regime di scioglimento delle Camere.

PRESIDENTE. Avverte che, secondo quanto precisato in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo, il seguito dell'esame del provvedimento sarà iscritto all'ordine del giorno della seduta di martedì 11 dicembre, con priorità rispetto agli altri argomenti.

Sull'ordine dei lavori.

Interviene sull'ordine dei lavori il deputato ETTORE ROSATO (PD).

Pag. VIII

La seduta, sospesa alle 12,20, è ripresa alle 15.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

ANTONIO DI PIETRO (IdV). Illustra la sua interrogazione n. 3-02637, sugli intendimenti del Governo in merito all'ipotesi di svolgimento nella stessa data delle elezioni regionali del Molise e di altre regioni.

DINO PIERO GIARDA, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 30). - Replica il deputato ANTONIO DI PIETRO (IdV), che giudica inaccettabile l'inerzia del Governo relativamente all'indizione delle elezioni nella regione Molise, i cui organi governativi, tra l'altro, stanno adottando provvedimenti illegittimi.

ROBERTO OCCHIUTO (UdCpTP). Illustra la sua interrogazione n. 3-02638, sulle misure per garantire le risorse necessarie al fabbisogno delle regioni per la copertura della cassa integrazione in deroga.

DINO PIERO GIARDA, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 32). - Replica il deputato ROBERTO OCCHIUTO (UdCpTP), che, nel dichiararsi parzialmente soddisfatto della risposta, giudica insufficienti le risorse stanziate dal Governo per la cassa integrazione in deroga, ricordando la proposta avanzata dal suo gruppo di impiegare parte delle risorse nazionali e regionali del fondo sociale europeo.

MARCO MAGGIONI (LNP). Illustra l'interrogazione Dozzo n. 3-02639, sulle iniziative per garantire criteri trasparenti ed omogenei con riguardo al sistema d'accesso ai corsi di laurea a numero chiuso.

FRANCESCO PROFUMO, Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 33). - Replica il deputato MARCO MAGGIONI (LNP), che, nell'invitare il Governo ad intervenire sollecitamente al fine di evitare le attuali discriminazioni esistenti con riferimento ai sistemi di accesso ai corsi di laurea a numero chiuso delle diverse aree del Paese, giudica insufficiente la risposta fornita dal Ministro.

DONATO RENATO MOSELLA (Misto-ApI). Illustra la sua interrogazione n. 3-02640, sulle iniziative per assicurare la continuità della produzione dello stabilimento Irisbus di Flumeri (Avellino).

CORRADO PASSERA, Ministro dello sviluppo economico e delle infrastrutture e dei trasporti. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 35). - Replica il deputato DONATO RENATO MOSELLA (Misto-ApI), che, nel dichiarare di non potersi ritenere pienamente soddisfatto, osserva che la gravità della situazione in Campania esige un intervento concreto e risolutivo da parte del Governo, sottolineando la necessità di valorizzare lo stabilimento Irisbus e di tutelare i posti di lavoro.

ENZO RAISI (FLpTP). Illustra l'interrogazione Della Vedova n. 3-02641, sulle iniziative di competenza volte al contrasto delle posizioni dominanti nel mercato pubblicitario, anche al fine di assicurare il pluralismo del sistema dell'informazione.

CORRADO PASSERA, Ministro dello sviluppo economico e delle infrastrutture e dei trasporti. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 37). - Replica il deputato ENZO RAISI (FLpTP), che, nel ringraziare il Ministro, si dichiara soddisfatto della risposta, auspicando che il Governo solleciti le competenti Autorità ad adottare le iniziative di competenza.

GIUSEPPE RUVOLO (PT). Illustra la sua interrogazione n. 3-02642, sugli intendimenti Pag. IXdel Governo in merito alla realizzazione del rigassificatore nell'area di Porto Empedocle e allo sviluppo infrastrutturale dell'intera provincia di Agrigento.

CORRADO PASSERA, Ministro dello sviluppo economico e delle infrastrutture e dei trasporti. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 38). - Replica il deputato GIUSEPPE RUVOLO (PT), che, nel dichiararsi soddisfatto della risposta, ribadisce la necessità di realizzare il rigassificatore oggetto dell'atto ispettivo, evitando peraltro il rischio di infiltrazioni da parte della criminalità organizzata.

ETTORE ROSATO (PD). Illustra la sua interrogazione n. 3-02643, sulle problematiche riguardanti il progetto di realizzazione di un impianto di rigassificazione in provincia di Trieste.

CORRADO PASSERA, Ministro dello sviluppo economico e delle infrastrutture e dei trasporti. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 40). - Replica il deputato ETTORE ROSATO (PD), che, pur ringraziando il Ministro, dichiara di non potersi ritenere soddisfatto della risposta, invitando il Governo ad adottare le opportune iniziative atte a garantire lo sviluppo industriale, urbano e marittimo della città di Trieste.

PIETRO LUNARDI (PdL). Illustra la sua interrogazione n. 3-02644, sulle iniziative volte ad individuare un'idonea sede istituzionale di confronto con le associazioni dei familiari delle vittime della strada, nel contesto delle politiche di prevenzione e contrasto all'incidentalità stradale.

CORRADO PASSERA, Ministro dello sviluppo economico e delle infrastrutture e dei trasporti. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 42). - Replica il deputato PIETRO LUNARDI (PdL), che, nel ringraziare il Ministro, si dichiara pienamente soddisfatto della risposta, sottolineando la necessità di investire congrue risorse per garantire la sicurezza stradale e tutelare i familiari delle vittime della strada.

La seduta, sospesa alle 15,50, è ripresa alle 16.

I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono ottantaquattro.

Convalida di un deputato.

PRESIDENTE. Comunica che la Giunta delle elezioni ha verificato non essere contestabile l'elezione del deputato Francesco Verducci, proclamato dal Presidente della Camera nella seduta dell'8 novembre 2012, in sostituzione del deceduto deputato Massimo Vannucci per la lista n. 5 - Partito Democratico nella XIV Circoscrizione Marche.
Concorrendo nell'eletto le qualità richieste dalla legge, la Giunta ha deliberato di proporne la convalida.
Il Presidente della Camera dà atto alla Giunta di questa proposta e dichiara convalidata la suddetta elezione.

Discussione del disegno di legge di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 174 del 2012: Disposizioni urgenti in materia di finanza e funzionamento degli enti territoriali, nonché ulteriori disposizioni in favore delle zone terremotate nel maggio 2012 (approvato dalla Camera e modificato dal Senato) (A.C. 5520-B).

PRESIDENTE. Segnala preliminarmente un errore tipografico nel testo stampato del provvedimento.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

PIERANGELO FERRARI (PD), Relatore per la I Commissione. Nell'esprimere rammarico per le pretestuose e infondate polemiche di carattere populistico sollevate da una parte della stampa nazionale Pag. Xin riferimento alle modifiche approvate in prima lettura dalla Camera in materia di disciplina dei vitalizi corrisposti ai consiglieri regionali, difende l'impegno legislativo trasparente profuso dalle Commissioni di merito al fine di rendere più cogente la predetta normativa, offrendo una risposta esplicita ed efficace alle istanze provenienti dall'opinione pubblica. Dato atto, peraltro, che innovazioni legislative significative sulla materia erano già state introdotte dal decreto-legge n. 138 del 2011, segnatamente in riferimento al passaggio al sistema contributivo, esprime soddisfazione per l'introduzione, durante l'esame in prima lettura del provvedimento d'urgenza in discussione, della norma che prevede l'esclusione dell'accesso al vitalizio per i consiglieri regionali condannati per reati contro la pubblica amministrazione, nonché delle disposizioni in materia di assegni di fine mandato. Richiama infine taluni rilievi contenuti nel parere espresso dal Comitato per la legislazione, che tuttavia si è ritenuto di non recepire per non modificare ulteriormente il testo ed evitare quindi la decadenza del decreto-legge.

PRESIDENTE. Condivide lo spirito dell'intervento del relatore Ferrari, ricordando che il Presidente della Camera intende farsi carico di una corretta informazione circa il lavoro svolto nell'attuale legislatura.

CHIARA MORONI (FLpTP), Relatore per la V Commissione. Nel ringraziare il relatore per la I Commissione per il suo condivisibile intervento, nonché la Presidenza per l'impegno assunto a valorizzare in modo adeguato il ruolo e l'attività del Parlamento, dà conto delle principali modifiche apportate al testo del provvedimento d'urgenza in discussione nel corso dell'iter al Senato, soffermandosi, in particolare, sulle norme relative al fondo di rotazione per assicurare la stabilità finanziaria degli enti locali, sulle misure volte a garantire la stabilità finanziaria degli enti locali sciolti per fenomeni di infiltrazione e condizionamento di tipo mafioso nonché sulle disposizioni in materia di imposizione IMU sugli immobili degli enti non commerciali e delle fondazioni bancarie.

PRESIDENTE. Prende atto che il Governo si riserva di intervenire in replica.

RAFFAELE VOLPI (LNP). Parlando sull'ordine dei lavori, nel ringraziare il relatore Ferrari per le dichiarazioni rese con lucida fermezza, richiama taluni rilievi formulati dal Comitato per la legislazione, segnatamente la richiesta di sopprimere la norma, inserita nell'articolo unico del disegno di legge di conversione in esame, con la quale si proroga il termine per l'esercizio di una delega legislativa, in contrasto, tra l'altro, con una sentenza della Corte costituzionale; chiede pertanto se, alla luce di tale circostanza, la Presidenza ritenga opportuna la prosecuzione dell'iter del provvedimento.

PRESIDENTE. Osservato che i pareri del Comitato per la legislazione sono obbligatori ma non vincolanti e che non compete alla Presidenza della Camera un vaglio preventivo di costituzionalità delle leggi, rileva che l'iter del provvedimento in esame procederà secondo le modalità previste dal Regolamento.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Nel considerare fondati, anche alla luce del probabile ricorso alla posizione della questione di fiducia, i rilievi critici espressi dal deputato Volpi circa il mancato recepimento delle condizioni contenute nel parere del Comitato per la legislazione, in palese contrasto con la Costituzione, la consolidata giurisprudenza della Consulta e i moniti autorevolmente espressi dal Capo dello Stato, rileva che la pur apprezzabile normativa approvata in prima lettura dalla Camera in materia di vitalizi corrisposti ai consiglieri regionali avrebbe dovuto essere più rigorosa. Riconosciuto, quindi, il carattere migliorativo delle modifiche introdotte presso il Senato, tra cui la previsione della tassazione IMU per le fondazioni bancarie, manifesta riserve in ordine alla gradualità per l'attuazione dei Pag. XIcontrolli interni da parte dei comuni. Preannunzia, quindi, l'astensione del suo gruppo nella votazione finale del provvedimento d'urgenza in esame, nonché il voto contrario sulla probabile questione di fiducia posta dal Governo.

PRESIDENTE. In riferimento ai richiami sul controllo di legittimità, rinvia alla pronuncia della Giunta per il Regolamento espressa nella riunione del 7 marzo 2002.

PIERLUIGI MANTINI (UdCpTP). Nel preannunziare che il suo gruppo confermerà convintamente la fiducia al Governo, evidenzia come il provvedimento d'urgenza in discussione rappresenti una tappa importante in direzione del risanamento e della crescita del Paese attraverso la previsione, tra l'altro, di misure che assicurano un più efficiente controllo della spesa pubblica. Richiamate quindi le condivisibili modifiche introdotte nel corso dell'esame al Senato, segnatamente quelle relative ai controlli di regolarità amministrativo-contabili e al piano esecutivo di gestione, ricorda come le disposizioni in favore delle zone terremotate siano state integrate e migliorate grazie al contributo delle forze parlamentari, a dimostrazione del costruttivo rapporto esistente tra Esecutivo e Parlamento.

SIMONETTA RUBINATO (PD). Osservato che l'approvazione delle misure recate dal provvedimento d'urgenza in discussione appare necessaria, anche agli occhi dell'opinione pubblica, al fine di porre dei limiti ai costi di funzionamento delle istituzioni e della politica e di rendere operative le pur insufficienti disposizioni a favore delle popolazioni colpite dai recenti eventi sismici, rileva talune criticità presenti nella normativa in discussione in materia di ordinamento degli enti locali, che denotano una visione centralista e poco efficiente dei controlli. Lamenta quindi la cancellazione, su impulso del Governo, di una norma, approvata all'unanimità delle Commissioni di merito, che riconosceva misure premiali agli enti locali virtuosi che avessero contribuito alla riduzione dell'indebitamento complessivo del Paese.
Evidenzia, infine, l'esigenza di riprendere il percorso federalista, in linea con il dettato Costituzionale, pervenendo ad un assetto regionalista del Paese.

ROBERTO SIMONETTI (LNP). Formulato preliminarmente un giudizio fortemente critico sulla politica economica attuata dal Governo, che ha determinato un aumento della disoccupazione e un peggioramento del rapporto debito-PIL, ritiene che il provvedimento d'urgenza in discussione limiti l'autonomia degli enti locali, sancendone il sostanziale fallimento, e non preveda un sistema di controlli realmente efficace.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

ROBERTO SIMONETTI (LNP). Espresse quindi forti perplessità sulle misure relative alle zone terremotate, che non garantiscono il giusto ristoro dei danni subiti dalle popolazioni interessate, manifesta l'orientamento contrario del suo gruppo ad un decreto-legge che, tra l'altro, presenta profili di illegittimità costituzionale.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che i relatori rinunziano alla replica.

DINO PIERO GIARDA, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Pone la questione di fiducia sull'approvazione, senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, dell'articolo unico del disegno di legge di conversione, nel testo delle Commissioni, identico a quello approvato dal Senato.

RAFFAELE VOLPI (LNP). Stigmatizzato l'ennesimo ricorso alla questione di fiducia da parte del Governo, reputa opportuno che i componenti l'Esecutivo svolgano il loro ruolo istituzionale all'interno delle Commissioni parlamentari. Sottolineata Pag. XIIl'incapacità della compagine governativa di legiferare in modo corretto, costringendo il Parlamento a porre rimedio a rilevanti errori procedurali, lamenta il fatto che tale atteggiamento impedisce di migliorare il provvedimento d'urgenza in esame, ritenendo opportuno che il Presidente del Consiglio rassegni le proprie dimissioni.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Lamentato il reiterato ricorso da parte del Governo alla questione di fiducia, in palese contrasto con i rilievi formulati al riguardo dal Presidente della Repubblica, auspica un intervento da parte di quest'ultimo a fronte di una evidente violazione dell'articolo 77 della Costituzione.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Rilevato preliminarmente che il reiterato ricorso alla questione di fiducia pone problemi al dibattito parlamentare, sottolinea tuttavia l'esigenza di modificare il Regolamento al fine di garantire la conversione in legge dei decreti-legge nei termini costituzionalmente previsti, reputando quindi necessario porre in essere un rapporto più proficuo tra Parlamento e Governo.

PRESIDENTE. Comunica la prevista articolazione del prosieguo dell'iter del provvedimento d'urgenza, secondo quanto convenuto nella riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo svoltasi ieri (vedi resoconto stenografico pag. 66).

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Giovedì 6 dicembre 2012, alle 16,10.

(Vedi resoconto stenografico pag. 66).

La seduta termina alle 17,55.