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CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 15 febbraio 2012
607.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI

Mercoledì 15 febbraio 2012. - Presidenza del vicepresidente Laura FRONER - Interviene il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, Claudio De Vincenti.

La seduta comincia alle 9.10.

5-05818 Trappolino: Progetto industriale Novamont-Basell.

Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

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Carlo Emanuele TRAPPOLINO (PD), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta che induce ad un cauto ottimismo. Auspica una veloce definizione della vicenda Novamont-Basell che risale ormai all'inizio del 2010. Sollecita il Governo a valutare la possibilità di ulteriori investimenti per rendere il polo chimico di Terni autonomo dal punto di vista energetico, o quanto meno in grado di fornire una consistente produzione di energia anche per le altre aziende, quali Meraklon e Treofan, che insistono sul medesimo territorio. Ricorda che per il vapore è stato siglato un accordo tra Edison e le aziende per l'anno 2012. Per quanto riguarda l'energia, sottolinea che sarà venduta a prezzi inferiori attraverso le reti interne di utenza (RIU) solo quando la centrale sarà in funzione: ciò significa circa 4 mesi l'anno. Sottolineato che è in corso un contenzioso legale tra ASM Terni ed Enel per la definizione delle RIU, nella proprietà e nella gestione, sollecita il Ministero dello sviluppo economico ad intervenire su Enel risolvendo la questione a favore del gestore locale ASM Terni. Osserva, infatti, che se gli oneri di vettoriamento sono attribuiti all'ASM Terni, ciò comporta uno sconto 40 per cento sul costo dell'energia, con un beneficio che ricadrebbe indirettamente anche sugli utenti del polo chimico.

5-05856 Fiorio: Bilanci su costi e benefici dell'iniziativa «Magic Italy in tour».

Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2), anticipando che interviene in sostituzione del rappresentante del Ministero delle politiche agricole e forestali cui è stata delegata la risposta.

Massimo FIORIO (PD), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta che non fornisce alcun dato sui risultati dell'iniziativa «Magic Italy in tour». Dal giudizio dei soggetti coinvolti risulta che vi è stato uno scarso coinvolgimento delle ambasciate, dei soggetti locali ed un altrettanto deludente risultato in termini di ritorno dell'investimento. Si conferma, pertanto, un giudizio assolutamente negativo sulla società Buonitalia, cui è stato concesso un contributo di 2 milioni 160 mila euro. Stigmatizza, quindi, la cattiva gestione delle risorse pubbliche ad essa destinate. Sottolinea altresì che lo stesso nome dell'iniziativa contiene un errore grammaticale perché si sarebbe dovuta definire «Magic Italy on tour», secondo una corretta traduzione in lingua inglese. Auspica pertanto che l'attuale Governo possa prendere iniziative corrette non soltanto dal punto di vista grammaticale, ma anche da quello dell'efficacia degli investimenti.

5-05990 Froner: Adozione del decreto interministeriale previsto dal decreto legislativo n. 28 del 2011 per l'assegnazione di contributi per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e per interventi di efficienza energetica.

Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Laura FRONER (PD), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatta della risposta perché entro il prossimo mese di marzo dovrebbe essere adottato il decreto interministeriale richiamato nel suo atto ispettivo. Attende, tuttavia, di conoscere il contenuto del decreto nei dettagli perché, se l'incentivazione sarà limitata agli edifici pubblici (destinando agli impianti privati solamente l'incentivazione delle biomasse) che necessitano gli interventi di efficientamento energetico, i costi dell'operazione si riverseranno su famiglie e imprese. Si tratta di comprendere l'evoluzione delle energie rinnovabili, considerato che l'incentivo del 55 per cento è di fatto assorbito per i due terzi da interventi di tipo edilizio (involucro, infissi, ecc.) e solo marginalmente dalle tecnologie rinnovabili (solare termico, condensazione, pompe di calore) che attualmente sarebbero escluse

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anche dal conto energia. Invita, quindi, il Governo ad estendere anche ai privati il beneficio dell'incentivo per l'efficientamento energetico degli edifici, al fine di evitare che famiglie ed imprese siano caricate unicamente dei costi per l'efficientamento energetico degli edifici pubblici.
Ricorda altresì le recenti dichiarazioni del presidente dell'Authority per l'energia, Guido Bortoni, che ha sottolineato la necessità di distribuire meglio le sovvenzioni statali per le rinnovabili, sostenendo anche le fonti termiche. In questo modo, si ridurrebbe la spesa pubblica e si diversificherebbe il mix energetico nazionale. Il presidente Bortoni ha chiesto di non concentrare gli incentivi sulle energie rinnovabili più costose, ovvero le elettriche, offrendo maggiore sostegno alle rinnovabili termiche e all'efficienza energetica. Sovvenzioni ingenti al fotovoltaico - ha aggiunto Bortoni - portano a costi più alti e non ottimizzano il mix. Le rinnovabili termiche possono essere infatti incentivate con 350 euro per tonnellate equivalenti di petrolio (TEP), laddove un TEP di rinnovabili elettriche costa da i 900 ai 3 mila euro. Continuare a puntare sulle rinnovabili più costose non permette, inoltre, di premiare le eccellenze del territorio.

Laura FRONER, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 9.40.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 15 febbraio 2012. - Presidenza del presidente Manuela DAL LAGO.

La seduta comincia alle 13.30.

Misure per la promozione economica e dell'immagine turistica, commerciale e culturale dell'Italia all'estero.
C. 2793 Borghesi, C. 1938 Stefani e C. 4017 Marchioni.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 25 gennaio 2012.

Manuela DAL LAGO, presidente, invita il relatore, onorevole Froner, ad integrare la relazione con l'illustrazione delle proposta di legge C. 4017 Marchioni.

Laura FRONER (PD), relatore, osserva che la proposta di legge C. 4017 si pone la finalità di trasformare l'ENIT - Agenzia nazionale del turismo in una società per azioni, denominata ENIT Spa e finalizzata alla promozione dell'immagine turistica unitaria dell'Italia, alla realizzazione e al coordinamento della comunicazione e della diffusione delle informazioni turistiche anche attraverso una rete di uffici di rappresentanza di diverso livello secondo linee direttive che la proposta di legge individua con precisione.
In particolare, l'articolo 1 prevede l'istituzione di una società per azioni a maggioranza pubblica, per la promozione e la commercializzazione dei prodotti turistici in Italia e all'estero denominata ENIT Spa, la cui maggioranza azionaria è attribuita al Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con i Ministri per il turismo e degli affari esteri, alle regioni e alle province autonome di Trento e di Bolzano, che esercitano i diritti dell'azionista È tuttavia ammessa la partecipazione al capitale sociale da parte di soggetti pubblici e privati, tramite l'acquisto di azioni di nuova emissione, per una quota non superiore al 49 per cento del capitale sociale sottoscritto dallo Stato, dalle regioni e dalle province autonome di Trento e di Bolzano. Si prevede inoltre che, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con i Ministri per il turismo e degli affari esteri, di natura non regolamentare, siano stabiliti funzioni, sede legale, composizione del capitale sociale e dotazione finanziaria; contenuti e modalità di conclusione di un contratto di servizio volto a regolare le attività ed i servizi che la società svolge per conto dello

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Stato, delle regioni, delle province autonome di Trento e di Bolzano e di altri organismi pubblici e privati; intervento finanziario dello Stato relativo al contratto di servizio medesimo; criteri di integrazione delle sedi della società con le altre sedi di rappresentanze italiane all'estero; modalità di attuazione della partecipazione al capitale sociale da parte di altri soggetti pubblici e privati; modalità dell'eventuale costituzione da parte di ENIT Spa di altre società che perseguano fini di interesse generale nonché modalità di partecipazione, anche con quote di minoranza, a enti, a consorzi e a società aventi scopi analoghi o affini ai propri. Con il medesimo decreto è approvato lo statuto della società e sono nominati i componenti del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale per il primo periodo di durata in carica. Le successive modifiche allo statuto di ENIT Spa e le nomine dei componenti degli organi sociali per i periodi successivi sono deliberate ai sensi del codice civile. Il Ministro dell'economia e delle finanze, sulla base di una relazione presentata da ENIT Spa, riferisce annualmente alle Camere sulle attività svolte e sui risultati conseguiti dalla medesima.
Si prevede infine una norma di tutela per l'attuale personale dell'ENIT - Agenzia nazionale del turismo, sia che scelga di lavorare presso l'ENIT Spa, sia che scelga il collocamento presso le amministrazioni dello Stato.
L'articolo 2 reca la clausola di copertura finanziaria degli oneri recati dal provvedimento valutati in 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013, cui si provvede mediante le maggiori entrate di cui al secondo comma del presente articolo. A tale riguardo si prevede che ciascuna amministrazione pubblica è tenuta ad adeguare le proprie attività agli indirizzi, ai requisiti e ai criteri formulati dalla Commissione per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 13 del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150. Dall'attuazione del descritto comma 2 devono derivare risparmi non inferiori a 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013. I risparmi devono essere conseguiti da ciascuna amministrazione pubblica secondo un rapporto di diretta proporzionalità rispetto alla consistenza delle rispettive dotazioni di bilancio. In caso di accertamento di minori economie, si provvede alla corrispondente riduzione, per ciascuna amministrazione inadempiente, delle dotazioni di bilancio relative a spese non obbligatorie, fino alla totale copertura dell'obiettivo di risparmio ad essa assegnato. Ribadisce la richiesta, formulata nella precedente seduta del 25 gennaio 2012, di svolgere le audizioni dei Ministri dello sviluppo economico e degli esteri, per gli aspetti di loro competenza, e del Ministro degli affari regionali, turismo e sport.

Manuela DAL LAGO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Disposizioni per la riorganizzazione e l'efficienza del mercato nonché per il contenimento dei prezzi dei carburanti per uso di autotrazione.
C. 4200 Scilipoti, C. 4210 Ciccanti, C. 4325 Alessandri, C. 4377 Lulli e C. 4418 Dell'Elce.

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Manuela DAL LAGO, presidente, comunica che la materia delle proposte di legge in titolo è strettamente connessa con alcuni disegni di legge dei quali il Senato della Repubblica nella seduta del 14 giugno 2011 ha iniziato l'esame. Ai sensi quindi dell'articolo 78 del regolamento, comunica altresì che informerà il Presidente della Camera affinché raggiunga le possibili intese con il Presidente del Senato.
Ritiene comunque opportuno procedere alla relazione e alla discussione preliminare delle proposte di legge in titolo.

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Lorena MILANATO (PdL), relatore, fa presente che l'obiettivo delle proposte di legge in esame, di articolato assai simile fra loro, è il contenimento dei prezzi dei carburanti per uso di autotrazione, attraverso l'introduzione di disposizioni finalizzate ad aumentare la concorrenza nel mercato dei prodotti petroliferi.
Ricorda che negli ultimi anni sono stati effettuati alcuni interventi legislativi mirati alla liberalizzazione del settore della distribuzione dei carburanti. Da ultimo, vanno menzionati il decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98 (Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria, convertito con modificazioni dalla legge n. 111/2011) e il decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1 (Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività, attualmente in corso di esame al Senato). In particolare, il decreto-legge n. 98/2011 con l'articolo 28 ha provveduto ad una razionalizzazione della rete di distribuzione dei carburanti dettata dal decreto legislativo 11 febbraio 1998, n. 32, stimolando e rilanciando il processo di chiusura di impianti di distribuzione marginali, promuovendo l'effettiva chiusura di tutti gli impianti di distribuzione cosiddetti «incompatibili» (ovvero impianti siti all'interno di aree pedonalizzate o a traffico limitato, o privi di un'area propria di rifornimento, o in corrispondenza di biforcazioni o di curve a raggio stretto, ecc.), generalizzando l'installazione, in tutti gli impianti di distribuzione di carburanti, di apparecchi per il rifornimento senza servizio con pagamento anticipato (cd. self service), allargando l'offerta merceologica «non oil» presso gli impianti di distribuzione di carburanti, e ponendo le premesse per un nuovo e più articolato regime dei rapporti tra titolari e gestori degli impianti di distribuzione carburanti.
Il decreto-legge n. 1/2012, in corso di conversione (S. 3110), con l'articolo 17 insiste di nuovo sulla medesima normativa, novellando, fra l'altro, il decreto-legge n. 98/2011.
Le proposte di legge C. 4200, C. 4210, C. 4325, C. 4377 e C. 4418 sono fra loro assai simili e in più parti identiche. Nel seguito si descriverà il testo partendo da quello della proposta di legge C. 4200, prima in ordine di presentazione, ed evidenziando le eventuali differenze delle altre proposte.
L'articolo 1 demanda al Ministro dello sviluppo economico il compito di istituire l'Organismo centrale di stoccaggio, che dovrà monitorare il mercato all'ingrosso dei carburanti per uso di autotrazione e definire le modalità di partecipazione di tutti gli operatori. A tale organismo partecipano infatti obbligatoriamente tutti i soggetti che hanno importato o immesso al consumo in Italia petrolio, prodotti semilavorati, lavorati o finiti.
L'articolo 2 individua nel Gestore dei mercati energetici Spa (contestualmente rinominato come «Gestore dei mercati energetici e dei carburanti per uso di autotrazione») il soggetto che ha il compito di definire il mercato all'ingrosso dei carburanti per uso di autotrazione, all'interno del quale vengono negoziati i listini pubblici dei prodotti (si segnala che la proposta C. 4325 contiene un comma iniziale in cui elenca i carburanti per uso di autotrazione a cui si applica la proposta. Le altre proposte di legge invece, come la C. 4200, non procedono a tale elencazione). Le eventuali risorse economiche necessarie a compensare oneri e competenze ulteriori affidate al suddetto Gestore, sono finanziate attraverso una commissione da applicare sulle quantità negoziate dal Gestore medesimo. Il compito di assicurare le condizioni più competitive alle piccole e medie imprese dei gestori degli impianti di rifornimento carburanti è invece affidato, dall'articolo 3 delle proposte in esame, all'Acquirente unico Spa, già attivo nel mercato elettrico, attraverso le modalità definite dall'Autorità per l'energia elettrica ed il gas. Il Ministero dello sviluppo economico promuove l'aggregazione in consorzi dei gestori per incentivare la loro capacità di acquisto all'ingrosso.
L'articolo 4, secondo la relazione illustrativa, intende realizzare la separazione tra gli ambiti propri degli operatori integrati e industriali che approvvigionano il

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mercato da una parte e la distribuzione al dettaglio dall'altra, per impedire il perdurare e la cristallizzazione di posizioni dominanti e di sistemi monopolistici od oligopolistici, già naturalmente insiti nei mercati petroliferi ed energetici in generale. Viene pertanto disposta una separazione tra la titolarità delle attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi; raffinazione, importazione o commercializzazione di prodotti finiti; produzione o commercializzazione di benzine, petroli, gasoli, oli lubrificanti, GPL e metano per autotrazione. Tale separazione andrà completata entro due anni.
L'articolo 5 riguarda i rapporti contrattuali tra titolare dell'impianto e gestore. Confermando un principio base già presente nell'ordinamento, la norma stabilisce innanzi tutto che il proprietario dell'impianto di distribuzione di carburanti per uso di autotrazione possa sia condurre direttamente l'impianto, anche con personale dipendente, sia affidarne la gestione a soggetti terzi (gestori). Con i commi 3 e seguenti essa detta poi disposizioni per promuovere una maggiore articolazione contrattuale dei rapporti contrattuali tra titolare dell'impianto e gestore, introducendo elementi di flessibilità contrattuale rispetto alla normativa vigente. Si tratta di precetti con finalità analoghe a quelle perseguite dall'articolo 28, commi 12-14, del citato decreto-legge n. 98/2011 e dall'articolo 17, comma 2, del citato decreto-legge n. 1/2012, che novella la norma del decreto-legge n. 98/2011. Appare necessario a tale proposito coordinare le norme previste dall'articolo 5 delle proposte in esame con i citati commi 12-14 del decreto-legge n. 98/2012, come verranno modificati dalla legge di conversione del decreto-legge n. 1/2012.
L'articolo 6 delle proposte in esame ha lo scopo di superare il vincolo di esclusività per l'approvvigionamento dei carburanti imposto ai gestori, per consentire agli stessi di rifornirsi liberamente sul mercato, allo stesso modo in cui è consentito agli altri operatori. Anche in relazione a tale articolo appare necessario un coordinamento con l'articolo 17, comma 1, del decreto-legge n. 1/2012, nella formulazione che sarà prevista dalla legge di conversione. A garanzia dei proprietari, sono comunque fatti salvi gli accordi commerciali aventi ad oggetto l'utilizzazione del marchio apposto sugli impianti dai proprietari. I proprietari, inoltre, possono eventualmente ricorre all'AEEG per la definizione di un corrispettivo annuale a carico dei gestori che assicuri un'adeguata remunerazione degli investimenti effettuati per la realizzazione degli impianti medesimi.
L'articolo 7 mira a favorire la trasparenza e la semplicità di comprensione dei prezzi dei carburanti per uso di autotrazione, introducendo a beneficio dei consumatori correttivi normativi sulle modalità di pubblicizzazione dei prezzi stessi.
L'articolo 8 è finalizzato a migliorare la competitività per giungere a realizzare un prezzo al consumo più contenuto. A tale scopo, i fornitori di carburanti per uso di autotrazione vengono obbligati a praticare condizioni eque e non discriminatorie per le forniture dei prodotti, e a comunicare i propri listini alla Commissione tecnica di valutazione delle dinamiche dei prezzi dei carburanti, istituita dal Ministro dello sviluppo economico. All'Autorità garante della concorrenza e del mercato è affidato il controllo sulla corretta applicazione di tali disposizioni, e l'eventuale irrogazione di sanzioni.
L'articolo 9 riguarda le competenze delle amministrazioni locali. Sono fatte salve, al comma 1, le attuali competenze delle amministrazioni locali sulla materia, mentre il comma 2 intende assicurare condizioni non discriminatorie per la partecipazione alle gare per l'assegnazione di terreni pubblici messi a disposizione dai comuni per l'installazione di nuovi impianti.
L'articolo 10, infine, prevede una norma transitoria con lo scopo di ottenere la chiusura degli impianti già formalmente dichiarati incompatibili che non siano stati adeguati alle prescrizioni stabilite dalle amministrazioni competenti.

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Manuela DAL LAGO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 13.45.

RISOLUZIONI

Mercoledì 15 febbraio 2012. - Presidenza del presidente Manuela DAL LAGO.

La seduta comincia alle 13.45.

7-00758 Saglia: Valenza strategica nazionale del settore dell'alluminio e continuità produttiva dello stabilimento Alcoa di Portovesme.
7-00772 Fadda: Valenza strategica nazionale del settore dell'alluminio e continuità produttiva dello stabilimento Alcoa di Portovesme.
7-00775 Garagnani: Valenza strategica nazionale del settore dell'alluminio e continuità produttiva dello stabilimento Alcoa di Portovesme.
(Discussione congiunta e rinvio).

Manuela DAL LAGO, presidente, comunica che le risoluzioni in titolo, vertendo sulla stessa materia, saranno discusse congiuntamente.
Invita, quindi, i presentatori ad illustrare le loro risoluzioni.

Paolo FADDA (PD) chiede se sia possibile presentare un testo unificato delle risoluzioni in titolo, considerato che sono tutte mosse da un intento condiviso tra tutte le forze politiche e che vi sono grandi attese da parte della popolazione interessata.

Manuela DAL LAGO, presidente, sottolinea che non vi è alcuna obiezione alla presentazione di un testo condiviso, ma che è opportuno illustrare prima le risoluzioni, considerato che sulla questione sarebbe opportuno avere anche il parere del Governo.

Paolo FADDA (PD) stigmatizza l'assenza del Governo e la sua sottovalutazione della questione Alcoa. Riterrebbe pertanto opportuno non procedere alla discussione delle risoluzioni nella giornata odierna.

Manuela DAL LAGO, presidente, sottolinea che nella fase di illustrazione delle risoluzioni, la presenza del Governo sarebbe opportuna, ma non necessaria.

Stefano SAGLIA (PdL), pur sapendo che in questa fase della discussione la presenza del Governo non è obbligatoria, rileva che essa avrebbe dimostrato la sensibilità dell'Esecutivo nei confronti della grave situazione di Alcoa.

Salvatore CICU (PdL) si associa alle osservazioni del deputato Saglia e sottolinea che la vicenda Alcoa interessa non solo la popolazione della Sardegna, ma anche della Sicilia e del Veneto.

I deputati Paolo FADDA (PD) , Stefano SAGLIA (PdL) e Mauro PILI (PdL), cofirmatario della risoluzione Garagnani n. 7-00775, rinunciano ad illustrare le risoluzioni in titolo per sottolineare la gravità dell'assenza di un rappresentante del Governo.

Manuela DAL LAGO, presidente, rinvia quindi il seguito della discussione ad altra seduta.

La seduta termina alle 13.55.

ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 15 febbraio 2012. - Presidenza del presidente Manuela DAL LAGO.

La seduta comincia alle 13.55.

Proposta di nomina del dott. Pier Luigi Celli a presidente dell'ENIT - Agenzia nazionale del turismo.
Nomina n. 137.

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

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La Commissione inizia l'esame della proposta di nomina all'ordine del giorno.

Anna Teresa FORMISANO (UdCpTP), relatore, comunica che il Ministro per i rapporti con il Parlamento ha inviato la presente richiesta di parere sulla proposta di nomina del dottor Pier Luigi Celli a presidente dell'ENIT-Agenzia nazionale del turismo; il parere deve essere espresso ai sensi della legge n. 14 del 1978, recante norme per il controllo parlamentare sulle nomine negli enti pubblici.
La legge n. 14 del 1978, all'articolo 1, prevede che il Presidente del consiglio, ovvero il Consiglio dei ministri ovvero i singoli ministri, prima di procedere a nomine di presidenti e vicepresidenti di istituti ed enti pubblici devono richiedere il parere parlamentare, che viene espresso, ai sensi dell'articolo 2, dalle commissioni permanenti competenti per materia. Il parere, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento della Camera (ed analogamente al Senato) deve essere espresso entro venti giorni dall'assegnazione della richiesta, che possono essere prorogati, per una sola volta, per ulteriori dieci giorni. Trascorsi i termini previsti dai regolamenti parlamentari, il Governo può procedere alla nomina anche in assenza del parere (articolo 3). L'articolo 4 della legge n. 14 del 1978 prevede infine che la richiesta di parere deve contenere «l'esposizione della procedura seguita per addivenire alla indicazione della candidatura, dei motivi che la giustificano secondo criteri di capacità professionale dei candidati e degli eventuali incarichi precedentemente svolti».
Osserva, al riguardo, che la richiesta di parere inviata contiene unicamente il curriculum del candidato Celli, indicando genericamente che «è stata attentamente valutata l'attività finora svolta e il profilo professionale del candidato» e che «il Governo ha ritenuto che l'interessato abbia tutti i requisiti per assumere tale incarico».
Il dottor Celli è laureato in Sociologia e specializzato in Psicologia e Filosofia; fra le principali esperienze lavorative vanno menzionate la sua collaborazione con l'ENI, prima in Snamprogetti, come responsabile dei progetti, quindi come responsabile della formazione manageriale ed organizzazione, ed infine come vicedirettore del personale (dal 1978 al 1993). Fra il 1993 e il 1994, la prima esperienza in RAI come direttore del personale, quindi un'esperienza biennale in Omnitel, sempre come direttore del personale, quindi in Enel con medesima qualifica. Nel 1998, e fino al 2000, svolge l'incarico di direttore generale della RAI. Fra le esperienze più recenti, la mansione di responsabile della direzione Corporate Identity in Unicredito Italiano (2002-2005) e, dal maggio 2005, la qualifica di direttore generale dell'Università LUISS.
L'ENIT-Agenzia nazionale del turismo, nata a seguito della trasformazione disposta con il decreto-legge n. 35 del 14 marzo 2005, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 maggio 2005, n. 80, è subentrata con accresciute e più articolate mission istituzionali ad una quasi centennale attività dell'Ente Nazionale Italiano per il turismo. Dotata di autonomia statutaria, regolamentare, organizzativa, patrimoniale, contabile e di gestione, l'Agenzia nazionale del turismo è sottoposta alla attività di indirizzo e vigilanza del Ministro del turismo. È l'ente che ha il compito di promuovere l'immagine unitaria dell'offerta turistica nazionale e di favorirne la commercializzazione curando la promozione integrata delle risorse turistiche delle regioni; promuovendo le varie tipologie dell'offerta turistica nazionale; realizzando strategie promozionali a livello nazionale e internazionale, di informazione all'estero e di sostegno alla commercializzazione dei prodotti turistici italiani; svolgendo attività di consulenza e di assistenza per lo Stato, le regioni e per gli altri organismi pubblici in materia di promozione di prodotti turistici, individuando idonee strategie commerciali che permettano all'Italia di presentarsi in modo efficace sui mercati stranieri; organizzando servizi di consulenza, assistenza e collaborazione in favore di soggetti pubblici e privati, ivi compresi gli uffici e le agenzie

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regionali, per promuovere e sviluppare processi indirizzati ad armonizzare i servizi di accoglienza e di informazione ai turisti; attuando forme di collaborazione con gli uffici della rete diplomatico-consolare del Ministero degli Affari Esteri.
L'ordinamento dell'Agenzia è stabilito dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 207 del 2006, e dallo Statuto adottato con decreto 10 dicembre 2007.
Ricorda, in conclusione, che la Commissione è impegnata nell'esame di una serie di proposte di legge che concernono la promozione economica e dell'immagine turistica, commerciale e culturale dell'Italia all'estero e, fra gli altri temi trattati, è anche presente l'ipotesi della trasformazione dell'ENIT. Chiede, infine, di poter procedere all'audizione del ministro Gnudi anche sulla questione della nomina del presidente dell'ENIT.

Gabriele CIMADORO (IdV) riterrebbe opportuno nominare il presidente dell'ENIT solo dopo l'attuazione della prevista riforma dell'istituto.

Manuela DAL LAGO, presidente, sottolinea che la nomina del presidente dell'ENIT è di competenza del Consiglio dei ministri e che la Commissione è chiamata a dare un parere non vincolante. La Commissione può tuttavia chiedere una proroga di dieci giorni rispetto alla scadenza prevista per l'espressione del parere. Ciò sarà necessario dal momento che il ministro Gnudi ha dato la disponibilità all'audizione per il prossimo 28 febbraio.

Alberto TORAZZI (LNP) osserva che la legge n. 14 del 1978, all'articolo 4, prevede che la richiesta di parere deve contenere l'esposizione della procedura seguita per addivenire all'indicazione della candidatura, nonché dei motivi che la giustificano secondo criteri di capacità professionale dei candidati e degli eventuali incarichi precedentemente svolti.

Ignazio ABRIGNANI (PdL) chiede di poter audire direttamente il dottor Celli.

Manuela DAL LAGO, presidente, come già avvenuto in casi analoghi, ricorda che non si può procedere direttamente all'audizione del candidato, ma eventualmente del Ministro competente. Ritiene, quindi, opportuno rinviare la discussione dell'atto in esame successivamente all'audizione del ministro Gnudi.

Anna Teresa FORMISANO (UdCpTP) ritiene che il ministro Gnudi, nel corso dell'audizione, dovrebbe dare conto, oltre che dei criteri che hanno motivato la proposta di nomina del dottor Celli, anche del progetto di riforma dell'ENIT che la Commissione sta valutando.

Giovanni FAVA (LNP), nell'associarsi alle considerazioni del deputato Torazzi, ritiene che non si debba entrare nel merito della scelta del candidato proposto dal Governo, ma che la Commissione abbia il diritto di chiedere che sia rispettato l'articolo 4 della legge n. 14 del 1978.

Manuela DAL LAGO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.05.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.05 alle 14.15.