Il Presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini

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Interventi e discorsi

Interventi e discorsi del Presidente della Camera

31/10/2008

Visita ufficiale in Turchia, Ankara - Cerimonia di chiusura del progetto promosso dalla Commissione europea e realizzato dalla Camera in cooperazione con il Parlamento ungherese per il potenziamento delle strutture e delle procedure della Grande Assemblea

Ringrazio il Presidente Toptan per il suo invito a visitare la Grande Assemblea turca in un periodo di rapporti particolarmente intensi fra i nostri due Paesi e i nostri Parlamenti. Saluto il Vicepresidente dell'Assemblea Nazionale ungherese, gli Ambasciatori e i parlamentari qui presenti.

Volutamente La mia visita coincide con la riunione ad Ankara del Seminario parlamentare italo-turco e con la conclusione dal twinning europeo, cui la Camera dei deputati ha partecipato insieme all'Assemblea nazionale ungherese.

Le relazioni bilaterali fra la Camera dei deputati italiana e il Parlamento turco che risalgono a tempi antichi certamente non sono mai state così intense e feconde di risultati. La nostra è una collaborazione di lunga data, che è stata formalmente sancita dal protocollo di cooperazione siglato dai Presidenti delle due Assemblee nel 2005.

Italia e Turchia sono due grandi Paesi legati da secoli di storia e da rapporti politici, culturali ed economici molto intensi. Alla comune appartenenza all'area mediterranea si aggiunge la vocazione di "ponte" fra culture diverse, oggi più attuale che mai.

Il rapporto stretto con la Turchia rappresenta per l'Italia un riferimento essenziale per un Paese che costituisce un caposaldo di stabilità in un'area molto turbolenta e di democrazia in un quadro internazionale complesso e difficile. Lotta al terrorismo e impegno per la pace e per lo sviluppo in sede bilaterale e nei vari fori multilaterali costituiscono le linee guida fondamentali che ispirano una comune visione della politica internazionale.

Sul piano culturale voglio in particolare ricordare in questa sede il progetto di creare l'Università italo-turca ad Istanbul e considero questa iniziativa la più alta espressione dell'intensa collaborazione inter-universitaria tra i nostri Paesi.

Le strette relazioni economiche con la Turchia costituiscono un'opzione strategica per l'Italia. I rapporti fra le nostre grandi imprese nei settori manifatturiero, dell'energia, dei servizi rappresentano ormai da tempo una realtà importante. Ma non minore è la spinta che allo sviluppo dei nostri interscambi viene dal mondo delle piccole e medie imprese, che in entrambi i Paesi rappresentano un settore particolarmente dinamico ed una risorsa importante per affrontare in modo vincente una competizione sempre più serrata.

Anche in materia di approvvigionamento energetico, la Turchia ha per il nostro Paese un ruolo di importanza primaria: in quanto transito dai Paesi del Mar Caspio, consente di diversificare l'offerta energetica verso l'Italia, anche con il coinvolgimento di grandi imprese italiane nella costruzione di infrastrutture: come l'ENI che partecipa alla realizzazione dell'oleodotto Baku - Ceyhan e dell'oleodotto "Trans Anatolian Pipeline", o l'Edison che partecipa alla realizzazione della "Interconnessione Turchia, Grecia, Italia", che consentirà d'importare sempre maggiori quantità di gas dalla regione del Mar Caspio. Anche la privatizzazione del settore elettrico nazionale, che la Turchia si accinge a realizzare, vede l'italiana ENEL tra le aziende maggiormente interessate.

Mai come oggi i rapporti fra i Parlamenti e fra gli Stati devono essere ricondotti nell'ambito di più ampi contesti geopolitici. Il rapporto con l'Unione Europea assume qui ovviamente un rilevo di assoluta preminenza.

Ritengo infatti quanto mai lungimirante da parte della Commissione europea la promozione di progetti che coinvolgono le Assemblee parlamentari di Paesi che aspirano a far parte a pieno titolo dell'Unione Europea. Non solo perché i Parlamenti rappresentano il cuore della rappresentanza democratica, ma perché per tale ragione testimoniano del grado di avvicinamento di un Paese candidato all'Europa. L'Unione Europea non è solo un'espressione geografica ma un insieme di valori e di regole.

Mi sembra a questo proposito particolarmente significativo che come partners del progetto di gemellaggio il Parlamento turco abbia scelto l'Assemblea legislativa di un Paese fondatore dell'Unione Europea quale l'Italia, insieme con quella di un Paese di più recente adesione quale l'Ungheria. In tal modo è stata assicurata al Parlamento turco l'opportunità di entrare in contatto con modi anche diversi di armonizzarsi alla legislazione europea. Il riferimento dell'acquis comunitario non è infatti l'imposizione di una ricetta precostituita, ma l'avvio di un confronto, di una competizione trasparente e aperta sulla via del perseguimento dei valori che l'Unione Europea propone. Il percorso di continua armonizzazione legislativa e amministrativa é il compito sempre nuovo, che sollecita in modo paritario i Paesi di vecchia e nuova appartenenza all'Unione.

In questa prospettiva, l'avvicinamento delle legislazioni e delle procedure amministrative rappresenta certamente un punto di primaria importanza. Ma non minore importanza ricopre il confronto costruttivo e l'avvicinamento fra le Assemblee legislative, che esprimono le specificità delle rispettive culture politiche nazionali. L'Europa non è l'annullamento delle identità nazionali, ma l'armonizzazione di esse. Credo che la fitta rete di relazioni che stiamo costruendo, sia in ambito bilaterale sia nella più ampia sfera della cooperazione europea, sui principali aspetti dell'impegno parlamentare costituisca la premessa migliore per far sì che tutte le culture nazionali concorrano alla compiuta definizione di una comune identità europea.

Parlamento turco e Parlamento italiano hanno molto da dirsi, poiché entrambi giocano un ruolo importante nell'assicurare in ogni circostanza la coesione nazionale attraverso il dialogo tra le sue diverse componenti. E' dunque simile la loro capacità di operare come tramite tra le diverse istituzioni, anche nei momenti critici della vita politica. Sono convinto quindi che proseguendo nel nostro comune impegno riusciremo ad intensificare e ad approfondire qualitativamente il rapporto fra le nostre Assemblee parlamentari, componente essenziale del rapporto fra i nostri Paesi. Rapporto che abbiamo costruito nel tempo e che, grazie anche alle iniziative degli ultimi mesi, vogliamo ulteriormente consolidare. Percorreremo insieme la strada che conduce la Turchia, impegnata nelle necessarie riforme, verso l'Unione Europea, a completamento del disegno storico avviato da Atatürk con la fondazione della Repubblica ottantacinque anni fa, proprio qui ad Ankara.