Il Presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini

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Interventi e discorsi

Interventi e discorsi del Presidente della Camera

12/11/2008

Aula di Montecitorio - Commemorazione del quinto anniversario della strage di Nassiriya

Onorevoli colleghi, oggi ricorre il quinto anniversario del barbaro attentato di Nassiriya nel quale morirono diciannove italiani impegnati ad aiutare il popolo iracheno a ritrovare la libertà e a conquistare la pace.

Alla memoria di quei nostri valorosi connazionali rivolgiamo un pensiero deferente e commosso, stringendoci intorno alle famiglie dei caduti e partecipando al loro dolore.

In quel tragico 12 novembre del 2003 l'Italia sperimentò direttamente l'inumana ferocia che anima l'attacco terroristico alla pacifica convivenza di culture, nazioni e popoli.

Quel giorno lo sgomento, lo smarrimento, la sofferenza del Paese furono enormi. Ma furono grandi anche la solidarietà, la partecipazione, la coesione tra il nostro popolo e le Istituzioni. L'Italia si raccolse unita intorno a quei diciannove eroi che avevano sacrificato la loro vita per costruire un mondo più giusto e più libero.

Tutti noi ricordiamo con commozione, e con noi lo ricordano gli italiani, il pellegrinaggio spontaneo di migliaia e migliaia di cittadini all'Altare della Patria in un giorno di lutto e di dolore. Venivano da ogni parte della Penisola. Sfilarono fino a notte inoltrata per testimoniare i loro sentimenti di umanità e di italianità. La mattina del 13 novembre il Vittoriano offrì uno spettacolo inaspettato e struggente: la scalinata ricoperta da un mare di fiori. Idealmente in quel momento tutta l'Italia era lì, si trovò intorno a quel monumento, unita da un senso di dolore e di legittimo orgoglio.

La memoria di Nassiriya è una memoria che impegna il nostro Paese a fornire ancora il suo contributo all'opera di costruzione della pace e della stabilità nel mondo.

In questo senso, come ha ricordato il Presidente Napolitano celebrando il 4 Novembre, dobbiamo rendere omaggio alle nostre Forze Armate per "l'impegno che pongono, con spirito di sacrificio e intelligenza, al di fuori del suolo italiano, al servizio di missioni per la pace e la sicurezza internazionale".

Non possono esserci né stabilità né prosperità se i diritti umani sono calpestati e se la libertà è minacciata dal terrorismo. E' con questa consapevolezza che dobbiamo oggi onorare il sacrificio di quei martiri, unendo nel ricordo tutti gli italiani che in questi anni hanno offerto la loro vita per garantire la pace.

Con questo spirito invito l'Assemblea ad osservare un minuto di silenzio.