Il Presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini

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INIZIO CONTENUTO

Interventi e discorsi

Interventi e discorsi del Presidente della Camera

26/11/2008

Montecitorio, Sala Aldo Moro - Conferenza stampa per la presentazione della 12^ Giornata Nazionale della colletta alimentare

Sono lieto di aver partecipato alla presentazione della Giornata della Colletta Alimentare, organizzata dalla Fondazione Banco Alimentare Onlus e dalla Compagnia delle Opere Impresa Sociale. Ringrazio, in particolare, per questo gradito invito Monsignor Mauro Inzoli, Presidente della Fondazione Banco Alimentare, e l'onorevole Andrea Gibelli, Presidente della Commissione Attività Produttive.

L'iniziativa ci ricorda che l'Italia vera è quella della solidarietà e della generosità. O meglio, che accanto all'Italia dell'egoismo, dell'individualismo e dell'indifferenza, che purtroppo c'è, esiste un altro Paese maggioritario, ricco di risorse morali e capace di grandi gesti d'umanità.
I dati che ci sono stati forniti sono belli e allo stesso tempo impressionanti. E' motivo di soddisfazione apprendere che 100.000 volontari saranno impegnati in punti di raccolta disposti in 7.600 supermercati. Inviteranno sabato prossimo i cittadini a donare un parte della loro spesa in favore di chi ne ha bisogno.
Altrettanto bello e impressionante è sapere che nel corso del 2007 oltre 5 milioni di italiani hanno donato più di 8.900 tonnellate di cibo per un valore economico di circa 26 milioni e trecentomila euro.
E' confortante inoltre constatare che la Colletta Alimentare è diffusa su tutto il territorio nazionale. Da Nord a Sud, l'Italia intera è disposta a rispondere di sì all'appello della solidarietà.
Un plauso particolare va rivolto a monsignor Inzoli che, attraverso il Banco Alimentare, ha costruito questa grande rete dell'aiuto e della carità sviluppando la felice intuizione nata dall'incontro tra don Giussani e Danilo Fossati, il fondatore della Star. L'idea era quella di raccogliere gratuitamente in favore dei poveri tutti quei prodotti alimentari che, per varie ragioni di mercato, non potevano essere più venduti.
E' un esempio di come le esigenze della solidarietà possano incontrarsi con quelle dell'impresa, al di là delle ferree, eppur necessarie, leggi dell'economia.

A questo proposito, ritengo che questa iniziativa assuma un significato particolare nell'attuale fase di crisi dei mercati internazionali. E' un piccolo ma importante segnale di unità e di coesione che viene dalla società nel momento in cui una parte del Paese teme la prospettiva dell'impoverimento.
Esistono sacche di indigenza in Italia che costituiscono motivo di preoccupazione per tutti. Come emerge dall'ultimo Rapporto dell'Eurispes, ci sono 2 milioni e mezzo di famiglie povere.
Spetta alle Istituzioni l'opera di sostegno alle fasce meno abbienti del Paese. Come pure spetta ad esse il compito di rimettere in movimento il motore dello sviluppo e della crescita.
Ma penso anche che occorra promuovere le iniziative della società civile, in una logica di sussidiarietà che valorizzi le grandi riserve morali presenti nel Paese e di cui la Colletta Alimentare ci offre una mirabile testimonianza.
E' significativo che a presentare questa iniziativa ci sia anche il Presidente della Commissione Attività Produttive, on. Gibelli, il quale ha giustamente sottolineato l'importanza per le Istituzioni di riconoscere questo tipo di iniziative, la cui particolarità è quella di favorire l'incontro diretto tra chi ha bisogno di solidarietà e chi , a sua volta, si trova nella condizione di poter donare.

E' una generosità che dimostra come una parte consistente della nostra società è disposta a non lasciare nella disperazione chi si trova in difficoltà. Perché la povertà senza speranza, la povertà che non può essere vinta, è proprio la povertà che viene vissuta in solitudine.
Monsignor Inzoli ci ricorda che condividere la propria spesa con il più povero è come "accendere un accendino nel buio".
Le luci della speranza che s'accendono nella società devono essere riconosciute dalle Istituzioni. E' infatti questa la ragione per la quale ho raccolto di buon cuore l'invito dell'onorevole Gibelli, perché le Istituzioni devono essere attente a ciò che si muove fuori dal Palazzo. Spetta ad esse fare di tutto affinché quelle luci si moltiplichino. I cittadini, soprattutto i meno fortunati, non possono e non debbano essere lasciati soli.
Il mio auspicio è che questa giornata possa favorire lo sforzo comune delle Istituzioni e della società civile per combattere, e vincere insieme, la grande battaglia contro la povertà e che siano tanti gli accendini che squarciano il buio della miseria.