Il Presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini

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INIZIO CONTENUTO

Interventi e discorsi

Interventi e discorsi del Presidente della Camera

14/05/2009

Torino, Inaugurazione della Fiera Internazionale del Libro di Torino

Sono davvero lieto di inaugurare la ventiduesima edizione della Fiera del Libro ed è doveroso, sebbene superfluo, sottolineare il valore e il prestigio di questa manifestazione. La vastità del programma, la qualità e il numero degli ospiti, l'importanza degli argomenti trattati e il respiro internazionale che li caratterizza fanno del grande evento torinese uno dei principali appuntamenti culturali che si svolgono annualmente in Europa.
Ringrazio per l'invito il presidente della Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura, Rolando Picchioni, e lo saluto unitamente alle autorità presenti.
Le Istituzioni devono sentirsi sempre impegnate nella promozione del valore rappresentato dal libro.
L'educazione alla lettura è infatti un momento essenziale della più vasta promozione della cultura che rappresenta uno dei princìpi fondamentali sanciti dalla Costituzione.
E' un'opera che trova nella scuola il suo luogo naturale di svolgimento, ma che si deve dispiegare anche nel sostegno alle iniziative di divulgazione culturale.
Dobbiamo quindi essere grati agli organizzatori della Fiera del Libro per il contributo che essi offrono alla crescita complessiva della nostra società. E questa manifestazione è un momento prezioso di conoscenza, di confronto e di dibattito, di rapporto diretto con prestigiosi protagonisti della vita culturale italiana ed europea oltre che con numerosi esponenti della letteratura mondiale.

A ben vedere, il successo crescente dell'annuale evento torinese è anche un importante segnale della domanda di cultura che percorre il pubblico italiano. E' una domanda crescente che deve essere favorita dalle Istituzioni, perché il sapere rappresenta uno degli investimenti strategici della nostra società, soprattutto in un mondo che tenderà sempre più a valorizzare le grandi risorse della conoscenza.
Mai come oggi, nella civiltà della comunicazione e dell'informazione, appare centrale nella vita collettiva la ricchezza immateriale delle idee e della cultura. Tanto più in un Paese come l'Italia che vanta un patrimonio artistico e culturale unico al mondo. La consapevolezza di tale eredità deve impegnare tutti nella sua valorizzazione e tutela, ma deve impegnare anche la società e le Istituzioni alla promozione di nuova creatività e di nuove idee.

E' un discorso che deve essere rivolto con particolare attenzione ai giovani, che sono i primi destinatari di ogni progetto di educazione alla lettura. Deve essere chiaro che accrescere nei ragazzi la passione per il libro equivale a investire sul futuro del nostro Paese. Il libro rimane nel tempo. Il libro è memoria. Il libro è crescita umana, oltre che crescita culturale.
E' mia convinzione che l'amore per la cultura sia un prezioso alimento per la condivisione dei valori civili e favorisca l'affermazione di una cittadinanza matura e consapevole. Cittadini più informati e meglio formati sono un fattore di crescita per la democrazia.
A tale proposito, colgo l'occasione per annunciare che è mia intenzione organizzare nel prossimo autunno a Montecitorio la Giornata del Libro Politico. Saranno invitati gli editori e gli autori che vorranno presentare le loro opere sulla vita politica italiana e internazionale. Ovviamente cercheremo di offrire il più ampio ventaglio possibile di proposte, all'insegna del pluralismo e della ricchezza culturale. Con tale iniziativa, la Camera dei deputati si augura di contribuire alla crescita della partecipazione democratica nel nostro Paese, fornendo il proprio apporto ad una sempre più diffusa conoscenza da parte dei cittadini del dibattito delle idee.

Un altro fondamentale contributo offerto dalla Fiera del Libro alla crescita della nostra società è l'incontro tra culture e popoli che è proposto in ogni edizione.
Se c'è un'occasione in cui possiamo constatare come la letteratura rappresenti davvero un grande fattore di amicizia tra Paesi, questa preziosa occasione la cogliamo proprio qui a Torino.
La conoscenza della cultura dei popoli permette di abbattere pregiudizi irragionevoli e steccati apparentemente insormontabili. La conoscenza affratella gli uomini. Aiuta il dialogo. Favorisce la costruzione di un mondo più libero e solidale, contro ogni forma di razzismo, antisemitismo, xenofobia e integralismo.
Ritengo particolarmente significativo che l'ospite d'onore di questa edizione sia l'Egitto. E' un Paese strategico per il processo di pace in Medio Oriente ed un Paese fortemente impegnato nel garantire il dialogo inter-palestinese. Per questo ruolo chiave nel favorire la civiltà del dialogo e dell'incontro, la Repubblica Araba d'Egitto gode giustamente del corale apprezzamento dalla comunità internazionale.
L'eredità culturale custodita da questo grande Paese è patrimonio dell'umanità. Mi riferisco ovviamente alle superbe testimonianze storiche e archeologiche, che non cesseranno mai di suscitare l'interesse, la passione e l'ammirazione del mondo intero per il ruolo cruciale svolto dalla civiltà degli Egizi al progresso dell'umanità.
Ma mi riferisco anche a quegli autori moderni che hanno offerto un respiro universale alle loro opere, come nel caso di Naguib Mahfouz che vinse il Nobel nel 1988 e che appartiene già alla storia della letteratura mondiale. E credo che sarà particolarmente interessante anche l'incontro con gli autori oggi emergenti nel panorama egiziano e che esprimono le varie tendenze presenti nella cultura araba contemporanea.
La conoscenza della società egiziana e dei suoi autori è motivo di particolare interesse per noi italiani, specie in virtù della comune collocazione dei due Paesi all'interno della civiltà mediterranea. E non c'è bisogno di sottolineare l'interesse dell'Italia affinché crescano, all'interno del nostro bacino, i rapporti di collaborazione e di scambio, sia di tipo culturale e sociale che di tipo economico e commerciale.
Il messaggio che arriva dalla Fiera del Libro conferma quindi che gli scrittori possono essere importanti messaggeri solidarietà tra i popoli e di pace. Perché la diffusione della cultura è un fortissimo fattore di speranza nella costruzione di un mondo all'insegna del rispetto e della collaborazione tra le culture e le genti.