Il Presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini

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Interventi e discorsi

Interventi e discorsi del Presidente della Camera

14/07/2009

Montecitorio, Sala della Lupa - Presentazione della relazione annuale dell'Autorità per l'energia elettrica ed il gas

Il manifestarsi, a livello mondiale, dei primi segnali di rallentamento della crisi economica è stato immediatamente accompagnato dall'assai più dinamico aumento dei prezzi del petrolio, che, negli ultimi mesi, avevano raggiunto quasi il loro minimo storico.

Ciò denota il carattere strutturale dell'equazione: sviluppo economico, crescita del fabbisogno energetico e dei prezzi dell'energia stessa.

A seguito dei maggiori prevedibili oneri per la nostra bilancia commerciale derivanti dall'accresciuta importazione di energia, con il conseguente rischio di spinte inflattive superiori a quelle dei nostri competitors, si delinea così, per il nostro Paese, il rinnovarsi di una pesante incognita sulle prospettive di ripresa.

L'amplificazione degli effetti della crescita dei prezzi sarà, in questo contesto, il risultato di due fattori interdipendenti: per un verso, un mercato petrolifero legato a logiche commerciali e speculative di breve termine; per l'altro, un mercato del gas basato su contratti di lungo termine, ma sostanzialmente indicizzati agli stessi prezzi del petrolio. Un circolo vizioso aggravato dalla carenza di infrastrutture adeguate e che condiziona negativamente i potenziali di offerta.

Da tale scenario emerge, dunque, la necessità, sempre attuale, ed in prospettiva ineludibile, di favorire una diversificazione strategica, sia per quanto riguarda la provenienza geografica, sia per ciò che attiene alla tipologia e alla qualità delle fonti energetiche.

In particolare, è sulla qualità di tali fonti che incidono ampiamente i vincoli del Protocollo di Kyoto; un accordo finalizzato, come è noto, al contenimento delle emissioni di carbonio attraverso la prevalente incentivazione del ricorso alle cosiddette "fonti rinnovabili".

In questo senso, i progressi dei sistemi di produzione di energia basati sullo sfruttamento dell'energia solare e sulla diffusione degli impianti di energia eolica stanno migliorando la composizione del pànel energetico in molti dei Paesi sviluppati.

Tuttavia, è opportuno segnalare che, per effetto della mancata adesione al Protocollo di Kyoto da parte di alcuni grandi Paesi consumatori di energia, e, per i crescenti fabbisogni energetici delle nuove potenze industriali, soprattutto asiatiche, si è ancora lontani dal raggiungere, sul piano globale, quegli obiettivi di contenimento delle emissioni di carbonio imposti, tra l'altro, dalle crescenti minacce collegate ai cambiamenti climatici.

E' doveroso dare atto con soddisfazione alla nuova Amministrazione americana di una inedita e forte sensibilità nei confronti di questi temi, con una conseguente attività legislativa del Congresso orientata ad apportare, nei tempi più brevi, validi rimedi.

In un simile scenario, la situazione dell'Italia, data la sua forte dipendenza dall'importazione di combustibili fossili, appare sempre più critica, sia per la pregressa rinuncia all'utilizzo dell'energia nucleare, sia per lo sfruttamento, pressoché totale delle potenzialità idroelettriche e geotermiche; ciò va detto anche se vale la pena ricordare che, proprio nel settore geotermico, il nostro Paese detiene un primato mondiale per potenza installata e per il ricorso a tale tipo di fonte rinnovabile già a partire dell'inizio del 1900.

D'altra parte, la limitatezza e le caratteristiche del territorio nazionale non si prestano a colture estensive di vegetali da destinare a fini energetici, mentre abbastanza limitata si prospetta anche la possibilità di ricorrere, in termini economici, all'energia di derivazione eolica.

Tutto questo, oggettivamente, rende il nostro sistema economico deficitario per quanto riguarda l'approvvigionamento energetico e ciò anche a causa del costante declino nella produzione interna sia di gas metano che di petrolio, nonostante i nuovi ed incoraggianti ritrovamenti in Basilicata.

Ma anche l'importazione d'energia deve confrontarsi con alcune irrisolte carenze infrastrutturali. Ciò, sia per quanto concerne gli elettrodotti necessari all'adduzione di corrente elettrica dei Paesi vicini (Francia, Svizzera, Grecia), sia per quanto riguarda la mancata realizzazione di un sistema di rigassificatori che permetta di integrare i già rilevanti quantitativi di gas metano importati dalla Russia, dall'Olanda, oltre che dal continente africano, garantendo, al tempo stesso, la possibilità di ricorrere a produttori più convenienti o sicuri.

Da questo punto di vista, la situazione appare in miglioramento non solo per l'imminente entrata in funzione di un grande rigassificatore in "Alto Adriatico", ma anche per la prospettata accelerazione delle procedure autorizzative per altri impianti di rigassificazione.

Va segnalato, inoltre, il contributo finanziario europeo al futuro gasdotto IGI destinato a portare in Italia, ogni anno, circa dieci miliardi di metri cubi di gas provenienti dall'area del Mar Caspio.

Interessanti appaiono anche i progetti per la realizzazione, nell'Africa sahariana, in condizioni ottimali per l'irraggiamento solare e per la disponibilità di spazi, di grandi campi solari collegati con elettrodotti alla costa mediterranea e, in prospettiva, ai Paesi dell'Europa meridionale.

Di fronte a queste prospettive di lungo termine, è importante, nell'immediato, adottare misure strutturali nell'ottica del contenimento dell'importazione di energia e del calmieramento dei suoi costi, soprattutto a salvaguardia dei diritti dei consumatori.

Tali misure dovranno essere rivolte alla razionalizzazione del sistema energetico nazionale, soprattutto attraverso una diversificazione efficiente delle fonti.

Questo complesso quadro generale accentua, pertanto, le importanti attribuzioni dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas; una Autorità chiamata, soprattutto in questa fase, a promuovere la concorrenza ed a garantire adeguati standards di qualità del servizio attraverso le sue funzioni di regolazione e di controllo.

Operando in un Paese come l'Italia, caratterizzato da una complessa orografia e dalla difficoltà o dal maggior costo nell'approvvigionamento delle sue zone interne e meno popolate, l'Autorità ha anche il compito di garantire la fruibilità e la diffusione dei servizi in modo uniforme sull'intero territorio nazionale, tutelando la trasparenza e l'omogeneità tariffaria, nell'interesse esclusivo degli utenti.

Il mercato dell'energia, tuttavia, è, per sua natura, globale, ed ogni sistema nazionale tende ad interconnettersi e ad interfacciarsi con i sistemi dei Paesi confinanti e con i fornitori, più o meno lontani, che vendono ed acquistano energia.

Questi connotati di internazionalizzazione sono accentuati, all'interno dello spazio europeo, dal processo di integrazione comunitario e, in particolare, dalla necessità sempre più urgente di realizzare un unico mercato energetico.

La realizzazione di tali obiettivi impone la rigorosa attuazione di politiche sovranazionali di regolamentazione dei mercati dell'elettricità e del gas e, al tempo stesso, implica un efficace coordinamento degli organismi comunitari preposti alla loro regolazione.

Conseguentemente, gravano sull'Autorità gli ulteriori compiti collegati agli aspetti regolamentari relativi agli scambi transfrontalieri; compiti che possono essere proficuamente svolti nel contesto di una fattiva collaborazione tra i Regolatori dei vari Paesi, sia all'interno che all'esterno dell'Unione europea.

Per le ragioni fin qui esposte, ci attende, dunque, nei prossimi anni, una sfida ineludibile, che richiede l'armonizzazione dei sistemi e lo sviluppo dei mercati concorrenziali, e non certo un rallentamento del percorso di liberalizzazione o, peggio, un ripiegamento su anacronistici e poco efficaci protezionismi nazionali.

Questo è il forte impegno che, ne sono sicuro, l'Autorità, nell'esercizio della sua alta funzione istituzionale, saprà sempre meglio assolvere a garanzia dell'efficienza e dell'economicità del sistema energetico nazionale.