Il Presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini

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Interventi e discorsi

Interventi e discorsi del Presidente della Camera

14/10/2009

Francoforte - Inaugurazione dello Spazio Italia al Frankfurt Buchmesse 2009

Sono particolarmente lieto di inaugurare il Punto Italia alla Fiera di Francoforte. Questa prestigiosa manifestazione internazionale rappresenta uno dei grandi appuntamenti della cultura europea, come testimoniato dalla vastità del programma e dall'alto numero delle realtà editoriali presenti.
Sono certo che la nutrita e qualificata presenza italiana offrirà anche in questa edizione una prestigiosa vetrina dell'alto livello della nostra editoria e del notevole contributo che essa può fornire all'evoluzione della cultura europea.
Ringrazio per l'invito il Presidente dell'Associazione Italiana Editori, Marco Polillo, e lo saluto unitamente al Sottosegretario per i Beni e le Attività culturali, Francesco Maria Giro, all'ambasciatore in Germania, Michele Valensise e a tutti gli editori presenti.

Una grande manifestazione libraria rappresenta innanzi tutto l'occasione per una riflessione sulla diffusione della lettura presso i cittadini e sulle prospettive dell'editoria, in Europa e nel nostro Paese in particolare.
L'industria editoriale italiana, come risulta dal Rapporto 2009 dell'AIE, ha risentito, al pari di tanti altri settori, della crisi economica internazionale. Nello stesso tempo, l'Associazione Editori indica dati interessanti, che segnalano alcuni positivi processi in corso.
Uno riguarda l'aumento, lieve ma comunque significativo, della lettura in Italia. In tale ambito risulta che le fasce infantili e giovanili sono quelle composte, rispetto alla media, dai lettori più numerosi. E' un processo da favorire e sostenere: accrescere nei ragazzi la passione per il libro equivale a investire sull'avvenire del nostro Paese. Un ragazzo in più che legge è un risorsa in più per l'Italia. Non solo in termini culturali e civili, ma anche politici ed economici.
Un altro sintomo di vitalità è l'aumento della vendita dei diritti sui libri italiani all'estero. Ciò significa una maggiore autonomia dell'editoria italiana, ma rappresenta soprattutto una crescita della dimensione internazionale della nostra cultura. Anche questa è ricchezza nazionale. Ed è la ricchezza immateriale delle idee, un requisito fondamentale per essere protagonisti della società del XXI secolo, una società che tenderà sempre più a valorizzare le grandi risorse della conoscenza.

Sono tutti processi che devono essere seguiti con particolare interesse e attenzione da parte delle Istituzioni. Si parla tanto in Italia della Carta Costituzionale. Io auspico che venga ricordata e non solo conosciuta in tutti i suoi princìpi fondamentali e ricordiamoci che la promozione della cultura è uno di quei princìpi.
Cittadini più informati e meglio formati sono un fattore di crescita per la democrazia. Quanto più ampia e diffusa sarà la circolazione delle idee, dei valori, delle culture tanto più alto risulterà il livello del dibattito pubblico e della partecipazione democratica. Perché la politica deve tornare a essere percepita dai cittadini come confronto di idee e di visioni della società, oltre che come necessario governo dei processi economico-sociali e come saggia amministrazione delle risorse.
La dialettica politica deve fondarsi quindi su un solido ancoraggio culturale e morale che ne impedisca la degenerazione nella polemica astiosa, diseducativa, fine a se stessa.
Oggi almeno in teoria ci sono le condizioni per un confronto sereno e civile. La fine delle ideologie ha liberato le idealità dalle gabbie del passato. Occorre cogliere questa storica opportunità con una proposta di alto profilo civile. La diffusione della lettura, della cultura e della conoscenza può fornire un notevole contributo all'affermazione di una più solida etica del confronto e del dialogo.

Ritengo che questa importante opera di educazione civile possa e debba trovare interessanti momenti di collaborazione tra le Istituzioni e il mondo dell'editoria.
E' con piacere che colgo l'occasione per annunciare che la Camera dei deputati ha promosso, d'intesa con l'Associazione Italiana Editori, una manifestazione dedicata alla cultura politica che si svolgerà il prossimo 23 ottobre e che abbiamo voluto intitolare "Il volume della democrazia-Giornata del libro politico a Montecitorio". Abbiamo invitato gli editori a presentare i loro libri nel campo della saggistica politica con l'idea di favorire la più ampia conoscenza possibile delle opere che parlano delle idee e dei problemi del nostro tempo, all'insegna del pluralismo e della ricchezza culturale.
Sostenere la domanda di cultura politica è un servigio reso alla democrazia e alla società del nostro Paese. Scommettere sul libro significa credere nell'Italia civile.

Scommettere sul libro significa anche credere nella civiltà del dialogo e dell'amicizia tra i popoli. La letteratura può aprire varchi alla comprensione e alla conoscenza fra le genti che talvolta rimangono preclusi alla politica. Sono infatti gli scrittori a testimoniare la volontà di pace e l'ansia di libertà che percorrono i popoli con una intensità, una forza e una profondità che talvolta manca ad altri opinion leaders. E sono sempre gli scrittori a raccontarci, rendendocele vive e vicine, le storie di tanti uomini e di tante donne che in ogni continente aspirano a un mondo migliore e più giusto.
Le parole scritte in un bel libro restano nel tempo e si fanno memoria. Ed è grazie a queste memorie e a queste storie che si fa largo nei cuori di tanti uomini la cultura della pace e della dignità della persona.
Le manifestazioni internazionali come la Buchmesse di Francoforte sono quindi l'occasione per verificare la straordinaria forza civile della parola scritta. Ed è bello constatare che in questa costruzione di civiltà la cultura italiana è da sempre all'avanguardia.
E sono certo che anche quest'anno la nostra editoria saprà dare una ricca, robusta e articolata testimonianza delle grandi riserve morali e ideali custodite dal nostro popolo.