Il Presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini

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Interventi e discorsi

Interventi e discorsi del Presidente della Camera

30/11/2011

Montecitorio, Sala Aldo Moro - XXIV Giornata Mondiale per la lotta contro l'Aids

Autorità, colleghi, signore, signori!

La Camera dei deputati ospita oggi una giornata di solidarietà di grande significato morale e civile perché legata alla lotta contro l'AIDS, che rappresenta ancora una delle emergenze sanitarie più gravi per la vita di milioni di persone in tutto il mondo.

Saluto il Vice Sindaco di Roma, Sveva Belviso, e rivolgo un ringraziamento speciale al Presidente della Commissione Politiche Sanitarie Roma Capitale, professor Fernando Aiuti.

Sono ormai trent'anni che questa terribile malattia si è manifestata come uno dei mali più crudeli e inesorabili, facendo irruzione nella vita contemporanea.

Nel tempo, la battaglia contro l'AIDS ha visto mobilitate, con misura e intensità crescente, le Istituzioni, le forze della medicina, della scienza e dell'informazione di numerosi paesi in tutto il mondo.

E' una battaglia che purtroppo dovrà durare ancora a lungo, perché nonostante i progressi della ricerca medica e l'applicazione di nuove e più efficaci terapie, il virus dell'HIV-AIDS continua ad essere pericolosamente attivo ondo mietendo vittime soprattutto nei paesi più poveri.

Occorre quindi continuare con impegno nell'opera di sensibilizzazione dei cittadini ai fini della prevenzione all'interno della nostra società e ai fini del sostegno internazionale ai programmi di assistenza alle popolazioni colpite dalla pandemia.

Secondo l'Unaids, Programma congiunto delle Nazioni Unite sull'Hiv/Aids, oggi sono circa trentaquattro milioni le persone affette dal virus. Questa spaventosa cifra ci dà la misura della vastità, dell'intensità e dell'impegno che è necessario oggi profondere.

Proprio poco fa sono stati presentati dati allarmanti al Ministero della Salute: "In Italia ogni tre ore c'è un nuovo contagio con il virus dell'Hiv, 3 mila casi nuovi ogni anno, ci si infetta di più al centro-nord rispetto al sud-isole e nel 2010 quasi una persona su tre diagnosticata come Hiv positiva è di nazionalità straniera".

Particolarmente allarmanti e rattristanti sono i dati forniti dall'Unicef. Sono dati che non vorremmo mai leggere là dove ci dicono che nascono in Africa, ogni giorno, mille bambini con il virus: la metà di questi muore prima di compiere i due anni di vita. Solo il 20% dei bambini che ne hanno bisogno stanno ricevendo i farmaci indispensabili per combattere l'AIDS.

Deve far riflettere tutti l'allarme di "Medici Senza Frontiere", che denuncia la mancanza di fondi e l'eccessivo prezzo dei medicinali destinati ai paesi più poveri.

Se pensiamo a quanta ricchezza viene bruciata annualmente dalla speculazione finanziaria, abbiamo l'idea di quanta ingiustizia sia oggi patita dalle popolazioni più povere del mondo.

E' ad esempio profondamente ingiusto, come riferisce sempre l'Unaids, che il Fondo Globale contro l'Aids è stato costretto, per la prima volta nella storia della sua attività, a sospendere i finanziamenti alle nuove ricerche e ciò nonostante sia stata proprio la ricerca scientifica ad aver scoperto le potenzialità delle terapie attualmente a disposizione.

E' un dato, questo, che non può e non deve lasciare insensibili Governi, Parlamenti e Istituzioni internazionali, perché la ricerca si è dimostrata - nel corso di questi trent'anni - l'arma più efficace insieme alla prevenzione, per combattere questa malattia. La scoperta dei trattamenti antiretrovirali, permettono infatti oggi al 96% dei malati di sopravvivere e convivere con il virus.

Pensiamo a quanti altri e decisivi risultati potrebbero essere conseguiti dai ricercatori.

C'è ancora molto da lavorare per salvare le vite di milioni di persone e permettere loro di poter usufruire delle cure necessarie: favorire e aiutare la ricerca significa soprattutto contribuire a restituire la speranza a tanti malati assicurandogli la possibilità di una vita normale.

Quello che vale per l'AIDS vale naturalmente anche per altre terribili malattie che affliggono in particolare i paesi poveri. E qui voglio ricordare che l'articolo 25 della Dichiarazione Universale ONU del 1948 inserisce l'accesso alle cure mediche tra i diritti fondamentali dell'uomo.

Ogni conquista scientifica e medica, in questo senso, rappresenta una vittoria perenne dell'umanità intera, un patrimonio condiviso e collettivo che è sempre doveroso promuovere e incrementare.

L'impegno deve essere ulteriormente rafforzato anche nel campo della prevenzione all'interno della nostra società.

Nonostante le Istituzioni e i mezzi di comunicazione abbiano realizzato nel corso degli anni numerose campagne di informazione e sensibilizzazione, emerge purtroppo ancora troppa ignoranza sul tema, soprattutto presso i giovani: in questo senso, Internet si può rivelare uno strumento prezioso come supporto alle attività didattiche, ai corsi di formazione, ai seminari e agli spazi di confronto dedicati agli aspetti sanitari, psicologici e sociali del problema.

Voglio infine ricordare che il dramma dell'HIV risulta talvolta affrontato dalla società non sempre con il necessario livello di sensibilità e civiltà: ciò accade, ad esempio, nei casi purtroppo frequenti di isolamento ed emarginazione ai danni delle persone che ne sono affette.

Deve essere auspicio auspicio di tutti che alle persone sieropositive e ai malati sia sempre garantito il sostegno e la solidarietà necessari per vivere una vita normale.

Occorre quindi combattere, anche attraverso un'adeguata informazione, il pregiudizio e la superficialità.

Sono certo che l'Italia continuerà a sostenere sempre la ricerca scientifica e la cooperazione internazionale volte a promuovere il diritto alla salute in tutto il mondo.

E' un impegno che rimanda a quei valori di solidarietà e umanità che fanno parte integrante dell'identità del nostro Paese.

Voglio concludere con un ringraziamento particolare e sentito a tutti coloro che ogni giorno offrono il loro operato e si dedicano con passione e abnegazione all'assistenza e alla cura delle persone affette da questo temibile male.