Il Presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini

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Interventi e discorsi

Interventi e discorsi del Presidente della Camera

12/12/2011

Aula di Montecitorio - Concerto di Natale della JuniOrchestra e del Coro di Voci Bianche dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia

La Camera dei deputati è lieta di ospitare nuovamente, in occasione del tradizionale Concerto di Natale, il Coro di Voci Bianche e la JuniOrchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia; la prima orchestra composta da bambini e ragazzi, tra i quattro e i ventitré anni, creata nell'ambito delle fondazioni lirico-sinfoniche italiane.

Un progetto, che oggi conta circa 260 orchestrali, nato cinque anni fa per volontà del Presidente Bruno Cagli, Sovrintendente dell'Accademia, che saluto unitamente a tutti i presenti.

L'esperienza d'orchestra per questi giovani strumentisti rappresenta un'importante occasione: imparare ad ascoltarsi, ad ascoltare gli altri e a suonare insieme.

Come per il protagonista del bel film "Il concerto" del regista rumeno Radu Mihăileanu, "l'orchestra è un mondo in cui ciascuno contribuisce con il proprio strumento, con il proprio talento. Per il tempo di un concerto siamo tutti uniti verso un unico obiettivo, trovare l'armonia. Questa è la musica".

La musica è una delle maggiori forme di espressione della cultura italiana, che durante il nostro Risorgimento ha vissuto una delle sue stagioni più alte.

Attraverso la musica, infatti, sono stati trasmessi messaggi capaci di parlare al cuore degli italiani, unendoli in un progetto straordinario volto a ridare all'Italia l'indipendenza perduta, costruendo uno Stato unitario capace di affrontare le sfide del futuro. Questo fu possibile, perché il popolo italiano fu capace di guardare oltre quelli che apparivano i particolari interessi di ciascuno, se necessario correndo rischi e tante volte perdendo la vita, nel nome di un ideale più alto: quello di pervenire a una società più libera e più giusta, unita da un comune progetto nazionale.

Il repertorio patriottico del Risorgimento italiano, in cui rientrano i brani che saranno eseguiti questa sera, è un vasto patrimonio musicale che raccoglie canti popolari, musiche d'autore, rielaborazioni di famose melodie e celebri cori verdiani.

Giuseppe Mazzini, in un trattato del 1836, aveva auspicato la nascita di una musica sociale capace di esprimere i più nobili sentimenti della nazione; il patriota genovese individuava proprio nel coro lo strumento più incisivo per arrivare agli animi della gente, per infondere passione civile e bene morale e per esortare a un agire nel comune interesse.

La musica come tramite per giungere alla natura autentica di un popolo. Una riflessione che lo aveva portato a incoraggiare i giovani artisti, affinché si elevassero "collo studi de' canti nazionali delle storie patrie".

L'Unità d'Italia, di cui quest'anno celebriamo i 150 anni, è stata raggiunta anche grazie a tanti atti eroici compiuti per lo più da giovani e giovanissimi, basti ricordare che Goffredo Mameli morì poco più che ventenne.

Acquista un maggior significato, quindi, che i componenti dell'Orchestra e del Coro che stanno per esibirsi, siano tutti ragazzi, perché quella della gioventù è l'età degli ideali, dell'entusiasmo, dei progetti, della fiducia per il futuro; perché i giovani credono in un mondo migliore e sono decisi a fare del loro meglio per realizzarlo. Ed è responsabilità di tutti, ed in primis delle Istituzioni, non vanificare i loro sforzi, disperdendo il patrimonio derivante dall'impegno degli uomini che hanno realizzato il sogno dell'unità nazionale.

La Nazione, come sostenne più di un secolo fa il filosofo francese Joseph Ernest Renan, è "un'anima" composta da due elementi: uno è "il comune possesso di una ricca eredità di ricordi", l'altro "il consenso attuale, il desiderio di vivere insieme, la volontà di continuare a far valere l'eredità ricevuta indivisa".

Il concerto della JuniOrchestra, due anni fa, è stato dedicato a tutti i bambini e i ragazzi delle zone dell'Abruzzo colpite dal terremoto. Anche quest'anno ad essi va la vicinanza e la solidarietà della Camera dei deputati con l'auspicio che la ricostruzione delle aree colpite possa presto giungere a un punto sufficientemente avanzato per consentire un pieno ritorno a condizioni di normalità.

Un pensiero, in conclusione, voglio rivolgerlo a tutti i giovani italiani, con l'augurio che il nuovo anno che si sta per aprire, possa riaccendere in loro una potente speranza in un futuro di progresso e libertà cui essi hanno legittimo e sacrosanto diritto.

E sono certo che le belle e appassionanti note che ci apprestiamo ad ascoltare, che rievocano la luminosa stagione in cui si realizzò l'unità politica dell'Italia, sapranno egregiamente accompagnare il risveglio della fiducia nell'avvenire del nostro Paese.