Il Presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini

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Interventi e discorsi

Interventi e discorsi del Presidente della Camera

17/01/2012

Aula dei Gruppi parlamentari - Conversazione con il Premio Nobel per la Letteratura, Mario Vargas Llosa, sul tema "Le realtà parallele"

Autorità, Colleghi, Signore e Signori!

La Camera dei deputati è davvero lieta di ospitare un grande scrittore di meritata fama nel panorama della letteratura mondiale, un uomo che non ha necessità di presentazione: il Premio Nobel della Letteratura 2010, Mario Vargas Llosa, al quale do un sincero benvenuto.

Ringrazio il Presidente dell'Università popolare di Roma, il prof. Francesco Florenzano, per aver organizzato l'incontro di questa sera. Parimenti ringrazio il dott. Raffaele Bracalenti, psicanalista, che introdurrà l'interessante tema del dibattito; l'attrice Pamela Villoresi e il regista Maurizio Panici.

Primo peruviano a vincere il Nobel per la letteratura, Mario Vargas Llosa ha sempre inteso la sua attività creativa come impegno civile. Un impegno che non ha esitato a trasformarsi anche, in occasione di importanti fasi della storia del suo Paese, in impegno politico. E anche per questo la Camera è particolarmente lieta di averlo con noi.

Secondo Vargas Llosa, "uno scrittore ha anche una responsabilità politica e civile: quella di partecipare in un modo o nell'altro ai dibattiti pubblici".
"Per questo, - sono le sue parole - mentre facevo il giornalista e lo scrittore, al tempo stesso difendevo in pubblico la democrazia e la libertà".

A Vargas Llosa scrittore, il Premio Nobel è stato attribuito, come si legge nella motivazione, "per la sua cartografia delle strutture del potere e per le sue acute immagini della resistenza, della rivolta e della sconfitta dell'individuo".

Secondo Antonio D'Orrico, uno dei massimi critici letterari italiani, "il premio a Vargas Llosa rappresenta il riconoscimento massimo dell'arte narrativo-poetica contemporanea".


Da una video intervista, rilasciata qualche tempo fa a un quotidiano on line italiano, emerge a tutto tondo il carattere anticonformista di uno scrittore che si è sempre posto al di fuori del pensiero dominante, e lo ha fatto rifuggendo da quell'opportunismo intellettuale che talvolta spinge a sposare posizioni ideologiche più per convenienza che per reale convinzione.

Non a caso il nostro ospite si definisce un liberale, "una parola maledetta - afferma - che mi poneva al di fuori di ogni competizione".

Llosa è una figura complessa, caratterizzata da una forte ostilità verso qualsiasi forma di autoritarismo, di quelli meno evidenti, più subdoli, striscianti, qualcuno potrebbe dire più moderni, e costantemente tesa a rivendicare la libertà e i diritti individuali.

Quindi scrittore impegnato ma al tempo stesso libero da pregiudizi e condizionamenti: forse è anche per questo che Vargas Llosa è uno degli scrittori più intervistati dai media italiani e maggiormente amati dai nostri lettori.

Anche la grande attenzione destata dalla sua odierna presenza tra noi conferma quanto sia forte l'interesse dell'opinione pubblica per la letteratura e quanto gli italiani siano lettori attenti e curiosi di ascoltare questo grande narratore che, attraverso i suoi romanzi, ci mostra atmosfere tipiche di quella realtà sudamericana di cui avvertiamo il fascino e la suggestione.

"In questa società - si legge in uno dei suoi romanzi, Storia di Mayta - ci sono regole, certi pregiudizi e tutto quanto non vi si adatta sembra anormale, un delitto o una malattia".

A ciò, secondo il nostro illustre ospite, pone rimedio la letteratura: "Non importa - ha osservato il nostro ospite - quanto sia effimero, un romanzo è qualcosa, mentre la disperazione non è nulla".