Il Presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini

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Interventi e discorsi

Interventi e discorsi del Presidente della Camera

07/02/2012

Montecitorio, Sala della Regina – Presentazione della “Agenda strategica per la promozione dei diritti online dei minori” in occasione del Safer Internet Day 2012

Autorità, Colleghi, Signore e Signori!
La Camera dei deputati è davvero lieta di ospitare questa sera la celebrazione del Safer Internet day 2012, nona edizione della giornata della sicurezza in Rete, istituita nell'ambito del "Piano pluriennale d'azione comunitario" - "Safer Internet Programme" (Decisione n. 276/99/CE) che promuove l'uso sicuro di Internet attraverso la lotta alle informazioni di contenuto illegale e nocivo.
Saluto gli illustri relatori: Paolo Peluffo, Sottosegretario della Presidenza del Consiglio con delega all'Informazione, alla Comunicazione e all'Editoria; Franco Bernabè, Chairman di GSM Association; Luc Delany, rappresentante per gli ICT Principles; Giovanna Mascheroni, referente nazionale del progetto EU Kids Online.
Saluto, inoltre, Claudio Tesauro e Valerio Neri, rispettivamente Presidente e Direttore di Save the Children Italia onlus e Pietro Giordano, Segretario generale di Adiconsum, che coordinano il Comitato consultivo del Centro italiano Giovani Online, qui rappresentato da Angela Nava e costituito da circa cinquanta organizzazioni attive nella promozione di un uso più responsabile dei new media da parte dei giovani.

La Camera dei deputati è particolarmente sensibile a questo argomento ed è impegnata nella promozione e nel sostegno di iniziative volte a fornire alle nuove generazioni strumenti che le rendano più consapevoli di fronte alle insidie presenti nel Web, ma senza limitarne il diritto alla libertà d'espressione.

L'attività di prevenzione e di controllo da parte delle Forze dell'Ordine e delle associazioni attive per la tutela dei giovani in Rete è certamente preziosa, tuttavia è altrettanto necessario che ne siano protagonisti i giovani stessi, ai quali devono essere messi a disposizione gli strumenti tecnici e relazionali per un uso consapevole delle nuove tecnologie. Occorre, in particolare, spiegare ai ragazzi come reagire con decisione di fronte a contenuti e a comportamenti potenzialmente dannosi.

Altrettanto indispensabile è che anche i genitori e gli insegnanti acquisiscano una più ampia familiarità con i mezzi informatici che li renda in maggior misura in grado di proteggerli.

Secondo una ricerca finanziata dal Programma Safer Internet e condotta su circa 25.000 ragazzi, dai 9 ai 16 anni, in 25 Paesi europei, i bambini italiani si avvicinano all'uso di Internet verso i dieci anni, un'età più elevata rispetto alla media europea, ma se questo aspetto li rende per certi versi meno vulnerabili, di converso scontano una relativa mancanza di competenze.
Per questo è necessario in primo luogo migliorare l'alfabetizzazione e la diffusione delle competenze necessarie per operare nel mondo digitale in sicurezza così come suggerito dall'"Agenda digitale europea".

Questi elementi e una consolidata fiducia nella sicurezza on-line consentiranno di sfruttare al meglio, nell'ambito della strategia "Europa 2020" della Commissione Europea, il potenziale delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, fattore decisivo per favorire l'innovazione, la crescita economica e il progresso.

Internet richiede una responsabilità condivisa da parte delle Istituzioni, della scuola, dei genitori, dei media, degli operatori sociali, delle Forze dell'Ordine e delle imprese che operano in Rete per la tutela dei diritti dei cittadini e, in particolare, per rendere il Web un luogo più sicuro per bambini e ragazzi.

L'autoregolamentazione del settore, sostenuta dalla Commissione Europea, consente di creare un sistema per far fronte alle insidie che derivano dall'uso dei mezzi digitali sin dai primi anni di scuola, considerata la necessità di favorire l'utilizzo della Rete e degli strumenti informatici.

In questa prospettiva, credo che sia degno di nota che la Commissione Europea abbia promosso forme di cooperazione volontaria e che alcune tra le principali aziende attive in questo campo si siano impegnate ad adottare, già nel corso di quest'anno, iniziative per la tutela della navigazione in Internet dei più giovani.

Questo messaggio è tanto più necessario quanto più alto è l'allarme determinato dai crimini perpetrati con lo strumento di Internet.
Dai dati del Rapporto Unicef 2011 sulla sicurezza dei bambini on-line, emerge che soltanto nel 2010 sono stati individuati, a livello globale, circa 16.700 siti web contenenti immagini di carattere pedopornografico.

Non meno spregevoli e preoccupanti sono fenomeni come l'adescamento dei minori in rete, che tristi fatti di cronaca hanno messo recentemente in luce. Né va trascurato l'insorgere del cosiddetto "bullismo elettronico".

Occorre un impegno congiunto per contrastare gli abusi e per perseguire i reati e, al tempo stesso, per promuovere la funzione educativa del mezzo digitale, consentendo ai giovani di usufruire con maggior padronanza delle opportunità che esso offre.

Servono politiche di prevenzione affinché Internet continui a essere uno spazio utile e libero in cui i ragazzi possano giocare, apprendere, esprimere la loro creatività, stabilire relazioni con i loro coetanei e condividere conoscenze.
Il diritto del minore a uno sviluppo equilibrato è riconosciuto da numerosi strumenti giuridici nazionali e internazionali.

Basti ricordare gli articoli della Costituzione italiana che danno fondamento a politiche volte alla tutela dell'infanzia e della gioventù e la Convenzione Internazionale sui Diritti del Fanciullo, approvata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1989, che promuove l'elaborazione da parte degli Stati di principi direttivi appropriati, destinati a proteggere i minori da materiali che nuocciano al loro benessere tutelando, al contempo, la loro libertà di espressione (articolo 13) e garantendo ai genitori di poter svolgere congiuntamente il loro diritto/dovere di proteggere ed educare i figli (articolo 18).

La Convenzione impone, inoltre, a tutti i soggetti pubblici e privati, così come alle famiglie, di collaborare per predisporre le condizioni perché i minori possano vivere una vita autonoma nella società, nello spirito di pace, dignità, tolleranza, libertà, eguaglianza, solidarietà, e fa divieto di sottoporli a interferenze arbitrarie o illegali e a forme di violenza, abuso mentale, sfruttamento.

I ragazzi sono tecnicamente più avvezzi all'uso delle nuove tecnologie rispetto ai loro genitori; ciò nonostante non possiedono l'esperienza degli adulti, necessaria per individuare i pericoli reali dell'universo virtuale.

Il dialogo tra le diverse generazioni, anche nel campo delle nuove tecnologie, è vitale tanto per responsabilizzare i ragazzi, interessati per lo più alle opportunità che il mezzo tecnologico offre, quanto per aiutare gli adulti, impegnati nella sfida per renderlo più sicuro.

A questo riguardo, condivido la scelta del tema "Connecting Generations" - "Generazioni di collegamento" del Safer Internet Day 2012, sviluppato attraverso la nuova campagna di sensibilizzazione intitolata "Insieme. Più Connessi. Più sicuri", volta a promuovere in sicurezza le potenzialità comunicative e di interazione offerte da Internet e per costruire una cultura della cittadinanza digitale.

Nel corso degli anni, il Safer Internet Day, è diventato un evento di riferimento nel calendario delle iniziative per la sicurezza on-line promosse dai Centri Safer Internet presenti in 27 stati membri dell'Unione europea e in Islanda, Norvegia e Russia, e celebrato in oltre 70 Paesi del mondo.

Sono certo, dunque, che dalla presentazione dell' "Agenda strategica per la promozione dei diritti online dei minori", che sarà illustrata in questa occasione, nasceranno nuovi interessanti spunti per un dibattito costruttivo.

Desidero concludere con le parole pronunciate da Lawrence Lessig durante la sua importante lectio magistralis tenuta alla Camera nel marzo di due anni fa: "Internet è libertà. Ma la libertà cos'è? La libertà può produrre sia bene che male. La risposta matura alla libertà è ridurre al minimo il negativo per proteggere ciò che c'è di buono".
Spetta alle Istituzioni, alla società civile e a tutti i soggetti della Rete fare in modo che la libertà si coniughi in primo luogo con la responsabilità, e per essere responsabili in Internet è evidente che bisogna conoscerlo.
Grazie