Il Presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini

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Interventi e discorsi

Interventi e discorsi del Presidente della Camera

15/03/2012

Montecitorio, Sala della Regina – Presentazione del film “Il Sole Dentro”, di Paolo Bianchini

Autorità, Colleghi, Signore e Signori!

La Camera è lieta di ospitare questa sera la proiezione, promossa dal Circolo Montecitorio, del film "Il sole dentro", del regista Paolo Bianchini, prodotto da Alveare Cinema in collaborazione con Rai Cinema e Apulia Film Commissione patrocinato da Unicef, Federazione Italiana Gioco Calcio, Comunità di Sant'Egidio e Save the Children.

Quello che ci accingiamo a vedere è certamente un film di denuncia ma è, nello stesso tempo, un film di sentimenti profondi, perché la storia, una storia vera, è raccontata per la maggior parte attraverso gli occhi di quattro bambini.

E' un inno al senso dell'amicizia che, quando è sincera, non conosce confini linguistici o religiosi e, in condizioni difficili, diventa il bene più prezioso, il motore capace di realizzare imprese straordinarie.

Ma il film è anche, e soprattutto, un invito alla riflessione sul tema così spinoso dell'immigrazione clandestina dei bambini e, contemporaneamente, un appello alla difesa dell'infanzia, in particolare di quella africana, alla difesa del suo diritto alla vita e all'istruzione.

Il film prende spunto dalla tragedia, di cui è ancora vivo e struggente il ricordo, dei due adolescenti guineani, Yaguine Koïta e Fodé Tounkara, il cui tragico caso, nel 1999, commosse tutta la comunità internazionale. Vennero trovati morti per assideramento nel vano del carrello di un aereo, atterrato a Bruxelles, su cui erano saliti di nascosto nella speranza di raggiungere l'Europa.

Recavano con sé una lettera, ingenuamente indirizzata ai leader europei e scritta a nome di tutti i bambini e ragazzi africani, nella quale chiedevano solidarietà e sostegno per il loro continente afflitto, ieri come oggi, da guerre, malattie, povertà e affamato, non solo di cibo, ma anche di sapere: "Noi africani, e soprattutto noi bambini e giovani africani - vi si legge - vi chiediamo di fare una grande organizzazione utile per l'Africa perché progredisca. Dunque se vedete che ci sacrifichiamo e rischiamo la vita, è perché soffriamo troppo in Africa e abbiamo bisogno di voi per lottare contro la povertà e mettere fine alla guerra in Africa. Ciò nonostante noi vogliamo studiare, e noi vi chiediamo di aiutarci a studiare per essere come voi in Africa".

Sono parole che non hanno necessità di commenti, e che devono scuotere profondamente la nostra coscienza, e farci riflettere sul nostro dovere.

Nel film, la storia di Yaguine e Fodè s'intreccia con quella di altri due adolescenti, Thabo e Rocco, il primo africano, il secondo italiano, i quali, dopo essere rimasti vittime del cinismo presente in taluni ambiti del calcio giovanile, decidono di intraprendere un avventuroso viaggio dall'Italia all'Africa, che consente loro di scoprire l'anima più profonda e solidale dell'Africa stessa.

In una delle battute più intense della pellicola, battuta che mi è particolarmente piaciuta, uno dei protagonisti dice all'altro: "I primi due mondi chiamano l'Africa terzo mondo, come se esistessero tre mondi diversi, ma il mondo è uno solo e ci abitiamo tutti insieme". Ecco, tutti insieme.

Tutti insieme dobbiamo impegnarci affinché i bambini africani possano superare le contraddizioni sociali di un continente, dove, in molte realtà, l'istruzione è ancora privilegio di pochi, e dove le occasioni di migliorare la propria condizione sono spesso assenti.

Nella prospettiva di un mondo sempre più globalizzato, prospettiva di fronte alla quale è impossibile fuggire, le Istituzioni e la società civile non devono tradire le attese dei giovani migranti che arrivano in Europa, spinti da un desiderio di futuro; devono accompagnarli nel loro percorso, facendo sì che le loro capacità siano un'opportunità anche per il nostro continente.

Per questo, difendere e promuovere l'istruzione dei bambini e dei ragazzi, tenendoli a riparo dallo sfruttamento, significa preparare un futuro migliore per loro, ma anche per tutti, perché il futuro sono anche loro e non c'è futuro senza conoscenza, senza istruzione, senza cultura.

Rivolgo i miei complimenti e i più sinceri auguri agli autori e ai produttori di quest'opera e auspico, per i suoi contenuti etici e sociali, che possa avere un buon successo di pubblico, contribuendo così a richiamare l'attenzione sui drammi del nostro tempo.