Il Presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini

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Interventi e discorsi

Interventi e discorsi del Presidente della Camera

15/06/2012

Montecitorio, Sala della Lupa – “Giornata della giustizia tributaria”

Signor Presidente della Repubblica, Signor Vicepresidente della Corte costituzionale, Signor Ministro dell'Interno, Signori rappresentanti del Governo, Signor Presidente della Corte di Cassazione, Signor Presidente della Corte dei Conti, Signor Presidente Aggiunto del Consiglio di Stato, Autorità, Colleghi, Signore, Signori!

La Camera ospita oggi la Giornata dedicata alla Giustizia tributaria.

Desidero, in primo luogo, rivolgere un sentito benvenuto al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ci onora della sua presenza.

Com'è noto, il tema della giustizia tributaria tocca da vicino i diritti dei cittadini e quelli delle imprese.

Ancor più del contenzioso civile, penale ed amministrativo, quello tributario presenta, infatti, dei profili peculiari dal punto di vista dei tempi del processo, della complessità della normativa fiscale e dei rapporti tra le parti.

Al riguardo, pur considerando apprezzabili i recenti interventi normativi finalizzati ad "avvicinare" la disciplina del processo tributario a quella del processo civile (si pensi, ad esempio, all'estensione del contributo unificato al processo tributario e all'introduzione dell'istituto del "reclamo"), non si può non rilevare che l'abbreviazione dei tempi, entro i quali gli avvisi di accertamento diventano "titolo esecutivo", richiede, necessariamente, una maggiore capacità di risposta da parte delle Commissioni tributarie, per non ledere il diritto di difesa dei contribuenti.

Contribuenti a carico dei quali la disciplina fiscale pone, talvolta, eccessivi vincoli probatori, che, in mancanza di una sollecita pronuncia giurisdizionale, determinano rilevanti conseguenze per la sfera patrimoniale dei soggetti interessati.

A ciò si aggiunga la constatazione che la decisione sul cosiddetto "reclamo" e sull'eventuale proposta di mediazione è rimessa ad un organo non propriamente giurisdizionale, qual è appunto la Commissione tributaria, con ripercussioni sul piano della terzietà dell'organo giudicante.

La piena attuazione del principio del "giusto processo" appare, quindi, un'esigenza particolarmente avvertita anche nell'ambito della giurisdizione tributaria, e ciò nonostante il contributo che, negli ultimi anni, le misure deflattive e l'introduzione di metodi telematici hanno offerto per il significativo smaltimento delle liti fiscali pendenti.

Tenuto conto, inoltre, della particolarità del giudizio tributario, si rende necessario creare una più funzionale sinergia tra giudici togati e non togati, che, forti delle rispettive esperienze professionali, possono assicurare una migliore e più celere certezza del rapporto tributario.

La giustizia tributaria, per l'impatto forte e immediato che esercita sulla vita delle persone e delle aziende, merita, infatti, una maggiore attenzione da parte del legislatore, a partire, forse, da un suo esplicito riconoscimento in Costituzione, così come del resto già previsto per la giurisdizione amministrativa e contabile.