Il Presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini

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Interventi e discorsi

Interventi e discorsi del Presidente della Camera

20/06/2012

Montecitorio, Sala Aldo Moro - Presentazione del volume "Lettera a una bambina molestata", di Mario Campanella e don Fortunato Di Noto

Autorità! Signore e Signori!

La Camera dei deputati è lieta di presentare il libro 'Lettera a una bambina molestata', scritto da Don Fortunato Di Noto e da Mario Campanella, che saluto insieme al sen. Antonio Gentile, componente della Commissione Parlamentare Antimafia, alla prof.ssa Donatella Marazziti, docente di psichiatria all'Università degli Studi di Pisa.

Un benvenuto al Presidente dell'Autorità Garante dell'Infanzia e dell'Adolescenza, Vincenzo Spatafora, e ai presenti.

È sempre difficile parlare della pedofilia perché si tratta di uno dei crimini contro la persona più odiosi e perché ogni notizia su casi di abusi sui minori determina un orrore tanto profondo quanto sincero.

Contemporaneamente, abbiamo però il dovere di riflettere su questa piaga perché soltanto interrogandoci sul fenomeno abbiamo la possibilità di affrontarlo e sconfiggerlo, intervenendo come legislatori e come genitori.

La pubblicazione di questo libro rappresenta un'ulteriore tappa del meritorio impegno che contraddistingue da oltre 20 anni l'associazione Meter, ideata e animata da Don Luigi Di Noto. Un sacerdote al quale deve andare tutta la gratitudine dei cittadini e delle Istituzioni per aver saputo affrontare con spirito missionario l'orrore della pedofilia, e per aver istituito un vero baluardo contro questi reati attraverso un gruppo di ricerca capace di individuare sul web come nella vita reale, gli sfruttatori di minori, rendendo così possibile alla giustizia di fare il suo corso.

Don Di Noto, infatti, ha riunito attorno a sé un gruppo di informatici esperti, definiti dal coautore 'hacker etici', sono cittadini, per lo più di giovane età, che mettono a disposizione la loro conoscenza informatica e la loro specializzazione sulla rete per scoprire siti pedopornografici e denunciarli alla Polizia Postale.

'Lettera a una bambina molestata' è la prima tra le pubblicazioni di Don Di Noto che, scritta in collaborazione con Mario Campanella, affronta il tema in chiave romanzata, gli altri volumi scritti dal fondatore di Meter affrontavano infatti il problema in forma saggistica.

Il romanzo narra una storia di violenza in chiave letteraria ed è per questo che colpisce ancora di più.

I personaggi sono frutto della fantasia, purtroppo la realtà di cui ci parla non lo è.

I drammi, le violenze subite, le conseguenze psicologiche, sono fatti realmente accaduti e dei quali gli autori hanno esperienza diretta in virtù del lavoro che svolgono quotidianamente con grande sacrificio ma anche con la necessaria serenità perché consapevoli del ruolo fondamentale che questa associazione svolge nel recupero dei bambini vittime della violenza degli adulti.

Perché - come dimostra il lavoro svolto da Meter - recuperare alla normalità le giovani vittime delle violenze è possibile, ma questa possibilità deve essere sostenuta dalle Istituzioni attraverso una forte protezione sociale che passi per il sostegno psicologico delle vittime e delle loro famiglie, attraverso una rete capillare dei servizi sociali e il potenziamento delle strutture associative che si dedicano a combattere questa odiosa violenza.

Questa battaglia quotidiana deve essere condivisa da tutte le Istituzioni.

A tale proposito, va preso atto con rammarico che non è stato ancora approvato in via definitiva dal Parlamento il testo della Convenzione di Lanzarote, presentato in sede parlamentare per la prima volta nel marzo 2009, e arrivato oggi alla quinta lettura. Comprendo le ragioni per le quali non si è riusciti a condividere il testo, ma credo che non si possa attendere oltre.

Si tratta di un provvedimento, fondamentale per difendere i bambini dagli abusi, che introduce nuove fattispecie di reato legate all'adescamento via internet, e- soprattutto- prevede la collaborazione internazionale tra le polizie nazionali: il che renderebbe più efficace e cogente il perseguimento di questi infami reati.

Difendere i nostri figli dalle vecchie insidie è un compito alla nostra portata; meno semplice è invece proteggerli dalle nuove insidie: l'adescamento via internet. Sono passati troppi anni dalla sottoscrizione del Trattato Internazionale. Esso deve diventare legge e mi auguro che accada entro la legislatura.

Inoltre, è bene essere consapevoli che il pericolo cresce di anno in anno a causa della interconnettività dei nostri strumenti informatici e telefonici e dalla facilità con la quale i bambini di oggi- nativi digitali- riescono a interagire con questi mezzi.

Si tratta di un rischio reale che si è già mostrato in tutta la sua pericolosità con fatti drammatici che a volte leggiamo sui giornali, ma ce ne sono molti altri di cui non si parla. E importante è anche il ruolo dell'informazione a patto però che essa sia mezzo di sensibilizzazione per scuotere nel profondo la società civile e non strumento di spettacolarizzazione del dolore con la diffusione di particolari morbosi.

C'è un altro aspetto che è necessario affrontare senza ipocrisie, né eufemismi istituzionali: quello del cosiddetto 'turismo sessuale', che si muove dai Paesi ricchi verso alcuni Paesi poveri o in via di sviluppo.

Anche in questo caso, sarebbe grave nascondere l'evidenza. Anche l'Italia è uno dei Paesi che alimenta questa pratica turpe.

È necessario rafforzare gli strumenti, preventivi e repressivi affinché le Istituzioni possano svolgere un'efficace azione deterrente nei confronti di coloro che sfruttano sessualmente i bambini.

Sono fondamentali le istituzioni scolastiche che nella loro azione quotidiana, attraverso gli insegnanti, possono riuscire a cogliere i turbamenti e le angosce di bambini vittime di violenze. Utili, allo stesso modo, sono corsi di educazione sessuale nelle scuole, dal momento che le statistiche dimostrano che i bambini che li hanno frequentati hanno una percezione più immediata del pericolo.

Come recita la dichiarazione dei diritti del Fanciullo dell'Onu del 1959, "l'umanità ha il dovere di dare al fanciullo il meglio di se stessa". Lo deve fare quotidianamente, anche attraverso l'impegno di persone come don Di Noto.