Il Presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini

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INIZIO CONTENUTO

Interventi e discorsi

Interventi e discorsi del Presidente della Camera

13/09/2012

Nuova Aula dei Gruppi parlamentari – Cerimonia di inaugurazione della World e-Parliament Conference

Gentili Ospiti,

è per me un onore dare il benvenuto, a nome dei deputati della Repubblica Italiana, nella sede della Camera dei deputati a un così alto numero di ospiti per l'apertura dei lavori della 5a Conferenza Mondiale sull'e-Parliament.
La risposta all'invito indirizzato alle Assemblee parlamentari da parte del Board del Centro Globale per le Tecnologie delle Informazioni e delle Comunicazioni è stata molto significativa e superiore al previsto: delegati provenienti da oltre 90 Paesi parteciperanno infatti ai lavori di questa Conferenza.

Il livello istituzionale, politico e tecnico delle delegazioni e la ricca agenda dei lavori costituiscono la migliore premessa per il successo di un'iniziativa che la Camera dei deputati è lieta di ospitare.

Il rapporto fra la Camera dei deputati e gli amici delle Nazioni Unite e dell'Unione Interparlamentare che hanno dato vita al Centro Globale per le tecnologie dell'Informazione e delle Comunicazioni è antico e solido. La Camera dei deputati italiana ha creduto in questo progetto sin dall'inizio: ha creduto, cioè, nella possibilità di dare vita ad una coalizione - veramente globale - di istituzioni parlamentari e di competenze in grado di unificare, moltiplicare e ottimizzare gli sforzi per mettere i Parlamenti all'avanguardia dell'evoluzione tecnologica.

Alla base di questo convincimento vi erano, e vi sono tuttora, essenzialmente due motivi.

Il primo riguarda le capacità che hanno le tecnologie dell'informazione di diffondersi rapidamente e di replicarsi. Risparmi notevoli di risorse finanziarie possono risultare proprio da una migliore circolazione delle buone pratiche. Noi sappiamo che oggi - sempre di più e in tutto il mondo - i cittadini chiedono ai Parlamenti, al pari di ogni altra istituzione democratica, di essere più efficienti e più trasparenti, realizzando questi risultati a costi minori che in passato.

Vi è poi un secondo ordine di motivi per cui un'iniziativa globale dei Parlamenti sulle tecnologie dell'informazione è necessaria. Si tratta di motivazioni forse meno evidenti, ma di valore più generale ed ampio: mi riferisco alle implicazioni profonde che il nuovo "ecosistema" digitale comporta per l'evoluzione della società contemporanea. Non si tratta, quindi, di considerare solo quanto le istituzioni parlamentari contemporanee abbiano bisogno delle tecnologie per aprirsi ai cittadini ed essere più trasparenti. Occorre anche - e parallelamente - considerare quanto la società digitale abbia bisogno dei Parlamenti e del ruolo di garanzia in senso democratico e pluralista che essi possono assicurare.

Voglio ricordare - a questo proposito - che la fortunata serie delle Conferenze internazionali sull'e-Parliament promosse dal Centro Globale - iniziata ad ottobre 2007 a Ginevra - era stata in realtà preceduta da una Conferenza tenutasi proprio qui a Roma, nell'Aula di Montecitorio, nel marzo dello stesso anno, dedicata proprio al Ruolo dei parlamenti nella promozione di politiche per lo sviluppo della Società dell'Informazione. Quella Conferenza, che quindi fu la prima a porre questo tema all'attenzione di un'autorevole arena internazionale, si concluse con un documento che indicava le funzioni di garanzia imprescindibili che i Parlamenti devono svolgere per scongiurare i rischi di una evoluzione della Società dell'Informazione in direzioni poco rispettose dei valori democratici: la garanzia che i gruppi socialmente più deboli non siano tagliati fuori dalla futura società dell'informazione, la garanzia della tuteladei diritti fondamentali (che a volte la tecnologia può ignorare), la garanzia controi rischi di omologazione culturale e linguistica, la garanzia contro il rischio che le nuove tecnologie accentuino il divario fra le parti più ricche del pianeta e quelle più povere, diventando un fattore di accentuazione del cosiddetto "sviluppo ineguale".

Una iniziativa mondiale dei Parlamenti sulla frontiera delle tecnologie dell'informazione, un presidio delle istituzioni parlamentari sui temi dell'evoluzione della Società dell'Informazione, ha quindi una ragion d'essere molto profonda.

La Camera dei deputati è parte attiva di questa iniziativa: ne sono testimonianza l'impegno dei miei ultimi due predecessori, Pierferdinando Casini e Fausto Bertinotti, e - permettetemi di attestarlo pubblicamente - il ruolo svolto con attenta sensibilità istituzionale dal Vicepresidente della Camera Maurizio Lupi, su mio mandato, all'interno del Board del Centro Globale, dall'inizio della XVI Legislatura fino alla organizzazione di questa Conferenza, risultato di una complessa macchina organizzativa che egli ha guidato e indirizzato con grande disponibilità personale.

Ma credo di poter dire che il Parlamento italiano - come testimonierà dopo di me, in rappresentanza del Presidente del Senato, il Senatore Questore Benedetto Adragna - supporta attivamente il Centro Globale, mettendo a disposizione - in primo luogo - i rispettivi corpi amministrativi, e continuerà certamente a farlo ancora in futuro.

Lasciatemi poi sottolineare l'importanza e l'attualità del tema che è stato posto al centro della agenda dei lavori di questa Conferenza: quello della trasparenza. I Parlamenti, come le sessioni di lavoro ampiamente dimostreranno, stanno facendo una rapidissima evoluzione in questo senso.

In realtà economicamente, geograficamente, politicamente assai differenti fra loro, l'evoluzione segue ovunque la stessa direzione. L'accesso completo a tutti i dati significativi per conoscere non solo l'attività legislativa ma - più ampiamente - il processo politico che si svolge all'interno delle istituzioni parlamentari è diventata, nel giro di pochi anni, elemento costitutivo di quella che si definisce cittadinanza attiva.

E nuove sfide continuamente si affacciano, tanto che addirittura la mancata diffusione di dati in formati digitali - completamente aperti e liberamente fruibili e rielaborabili da chiunque - è oggi avvertito negativamente, quasi come un residuo di opacità dell'istituzione parlamentare. E' un segno anche questo della velocità del progresso tecnologico, dell'evoluzione sociale e dello stesso concetto di democrazia che lo accompagna.

Sono sfide che devono essere accettate e vinte dai Parlamenti contemporanei se essi vogliono rimanere istituzioni centrali e vitali nelle democrazie del futuro.

Prima di concludere il mio breve saluto, lasciatemi sottolineare che questa Conferenza oltre al ricchissimo contenuto tecnico ha anche un profondo significato politico per la coincidenza delle ultime sessioni di lavoro con la Giornata Mondiale della Democrazia (sabato 15).

Questa coincidenza non è casuale, ma è stata voluta, allo scopo di connettere strettamente l'attività del Centro Globale con la vasta e multiforme azione della comunità internazionale per la promozione della democrazia.

La Camera dei deputati ha aderito con convinzione alla proposta di ospitare questo evento e di sottolinearne il valore con una celebrazione solenne che vedrà la presenza - fra gli altri - del Ministro degli Esteri Italiano Giulio Terzi di Sant'Agata. Abbiamo deciso, insieme agli amici delle Nazioni Unite e dell'Unione Interparlamentare, di articolare questa celebrazione su due grandi temi che sono oggi al centro della lotta per l'affermazione dei valori universali della democrazia: quello del contrasto attivo, vigile, solidale di ogni forma di persecuzione, segnatamente su base religiosa, e quello della fuoriuscita democratica da situazioni di conflitto armato. Democrazia, quindi, non come semplice modello istituzionale o procedurale, necessariamente legato a situazioni storicamente e geograficamente troppo determinate, ma piuttosto come traiettoria storica unificante, destinata ad intrecciarsi continuamente con i valori universali della tolleranza e della pace, e nel rispetto delle identità e delle storie dei singoli popoli.

Maurizio Lupi presiederà questa sessione alla quale - per impegni precedentemente assunti - non potrò prendere parte. Oltre agli interventi già in programma, abbiamo chiesto a tutti i Presidenti di assemblea parlamentare che partecipano ai lavori della Conferenza di tenere un breve intervento durante questa sessione solenne.

Sarà questo il modo più diretto per ribadire che il rafforzamento tecnologico dei Parlamenti non è neutrale obiettivo efficientistico, ma è invece azione concreta, di grande valore istituzionale e di alto contenuto politico, che fa parte di quel movimento universale di promozione e continuo rinnovamento della democrazia.