Il Presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini

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Interventi e discorsi

Interventi e discorsi del Presidente della Camera

26/10/2012

Montecitorio, Sala del Mappamondo – Convegno “Politica 2.0 - Le prospettive della democrazia digitale”, nell’ambito della 4a edizione de “Il Volume della Democrazia. Giornate del libro politico a Montecitorio”

Autorità, colleghe e colleghi, signore , signori!

La Camera dei deputati inaugura oggi, con questo convegno dedicato alle prospettive della democrazia digitale, la quarta edizione delle Giornate del Libro Politico a Montecitorio.

Saluto e ringrazio gli illustri relatori: Daniele Bellasio, Condirettore de "IL", magazine de "Il Sole 24 Ore", Serena Danna, giornalista de "La Lettura" del "Corriere della Sera" , Juan Carlos De Martin, responsabile italiano del progetto Creative Commons, Fabrizio Goria, giornalista del quotidiano on line "Linkiesta", Piero Ignazi, politologo dell'Università di Bologna, Gianni Riotta, che farà da moderatore.

Le Giornate del Libro Politico sono promosse dalla Camera dei deputati d'intesa con l'Associazione Italiana Editori e con la collaborazione dell'Associazione Librai Italiani. Ringrazio e saluto il Presidente dell'AIE, Marco Polillo, il Presidente del Gruppo dei Piccoli Editori dell'AIE, Enrico Iacometti, il Presidente dell'ALI di Roma, Marcello Ciccaglioni.

Vorrei rivolgere inoltre il mio plauso agli editori che hanno aderito alla manifestazione e a tutti gli studiosi che parteciperanno ai dibattiti. Sono certo che anche questa quarta edizione -grazie al loro impegno e alla loro convinta adesione - offrirà momenti di alta intensità culturale confermando il successo conseguito nelle edizioni precedenti.

Il tema di cui ci occupiamo questa mattina è uno degli argomenti più interessanti e innovativi emersi nel più recente dibattito politico-culturale. E ciò non solo per la rapida e impetuosa crescita dell'opinione pubblica che si esprime sui social media, sui social network e sui blog, ma anche per le rilevanti trasformazioni che il fenomeno produce nella fisionomia stessa della partecipazione politica.

Il dato sicuramente più rilevante è che la rete web rappresenta una grande e inedita risorsa per la democrazia, poiché allarga lo spazio della partecipazione politica; consente ai cittadini di interagire direttamente con Istituzioni e partiti; favorisce e arricchisce la circolazione delle idee e delle opinioni grazie agli innumerevoli contributi che arrivano dalla società.

Di grande rilievo è il fatto che il nuovo modello di comunicazione, permettendo la diffusione di libere reti informative tra i cittadini, produce l'indebolimento delle forme tradizionali di formazione e di direzione delle conoscenze e delle opinioni.

Siamo davanti all'affermazione di una modalità integrata di comunicazione, che riunisce in un grande sistema di informazione e opinione i mass media tradizionali e i nuovi media digitali. Una delle primarie funzioni politiche svolte spontaneamente dalla rete web è infatti quella , non solo di fornire essa stessa informazioni, ma di rilanciare, discutere e rielaborare i messaggi che arrivano dai soggetti istituzionali e politici, dai giornali e dalla televisione. E di farlo in forme nuove, arricchite nei contenuti e, spesso, imprevedibili.

E' ormai assodato che la discussione politica on line fornisce oggi un nuovo e importante contributo alla cittadinanza attiva ed anche per questo è dovere delle Istituzioni far sì che la rete web sviluppi in modo costruttivo le sue grandi potenzialità democratiche.

In tal senso, accanto alle possibilità, è però doveroso e opportuno segnalare anche i problemi e le criticità.

Una delle prime questioni da affrontare è come scongiurare il rischio del divario digitale, cioè dell'esclusione di una parte della popolazione (per ragioni di età, sociali o geografiche) dalle opportunità offerte dai mezzi informatici.

Una simile esclusione rappresenta un indubbio limite alla diffusione dei nuovi strumenti di partecipazione democratica, un limite che può essere superato sia attraverso interventi di adeguamento della rete tecnologica sia attraverso iniziative volte a promuovere la conoscenza e l'impiego dei mezzi informatici per quella fascia di popolazione che non ha saputo o potuto usufruire dell'evoluzione delle tecnologie della comunicazione.

L'avvio di un'opera di educazione digitale può essere in tal senso inserita tra i nuovi obiettivi che le Istituzioni devono oggi perseguire per la promozione del principio dell'eguaglianza sostanziale dei cittadini sancito nel 2° comma dell'articolo 3 della Costituzione.

Un altro problema riguarda il rischio di manipolazione, di false informazioni, di messaggi antidemocratici e razzisti che possono trovare facile veicolazione in un sistema libero da controlli come la rete web.

Si tratta di rischi che possono essere tanto più efficacemente combattuti quanto più cresce la partecipazione dei cittadini a tutte le forme di dibattito on line. Più numerose sono le voci, più numerose sono anche le possibilità di smentire false informazioni e confutare idee aberranti.

Anche per questo motivo è necessaria la convinta presenza sul web dei soggetti istituzionali e politici.

Voglio in proposito ricordare che la Camera dei deputati ha da tempo avviato proficue esperienze di comunicazione via Internet per far conoscere l'attività delle massime Istituzioni rappresentative del nostro Paese, informando i cittadini in maniera rapida e semplice e rendendoli partecipi della vita politica e istituzionale.

Un ultimo punto sul quale desidero soffermarmi è relativo all'incidenza dei nuovi processi di comunicazione sulla vita politica .

Uno degli effetti più rilevanti è dato dalla circostanza che l'affermazione dei media digitali e dei social network ha accentuato la crisi della forma partito tradizionale, già indebolita dalla fine delle ideologie, dalla riduzione della presenza organizzativa sul territorio, dall'emergere di nuove forme di partecipazione politica non più legate alla militanza tradizionale ma alle attività di volontariato sociale.

Il sentimento di appartenenza politica dei cittadini, anche di quelli più motivati e convinti, tende oggi ad essere più mobile, più critico, più complesso rispetto al passato. Parole come "indottrinamento" e "propaganda" risultano sempre più obsolete e incomprensibili.

I media digitali consentono d'altra parte ai partiti stessi di raggiungere direttamente una base sempre più ampia di cittadini , una base non più ristretta agli iscritti o ai simpatizzanti ma a fasce di opinione culturalmente eterogenee.

Non credo al riguardo che la risposta possa essere quella, meramente "tecnica", di un aggiornamento delle modalità organizzative e comunicative; è necessario semmai un significativo mutamento dell'offerta politica, nel senso di una maggiore attenzione alle domande della società, di una maggiore trasparenza e soprattutto di una maggiore partecipazione.

In altre parole, la rete web deve essere utilizzata dai soggetti politici non soltanto per comunicare, ma anche e soprattutto per ascoltare e per coinvolgere i cittadini.

In conclusione, le nuove tecnologie informatiche offrono nuovi traguardi all'affermazione della democrazia.

Dipende dall'impegno di tutti -Istituzioni, partiti, forze sociali e culturali- far sì che queste possibilità conducano alla costruzione di una società più libera e più aperta.

Ed è con questo auspicio che passo la parola agli illustri relatori.