Il Presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini

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Interventi e discorsi

Interventi e discorsi del Presidente della Camera

20/11/2012

Montecitorio, Sala del Mappamondo – Presentazione del volume “Il Premio Internazionale Alexander Langer alla Camera dei deputati 1997-2012”

Autorità, Colleghe, Colleghi, Signore, Signori!

La Camera dei deputati è lieta di ospitare quest'oggi la presentazione del volume "Il Premio internazionale Alexander Langer alla Camera dei deputati 1997-2012 - Dell'importanza di mediatori, costruttori di ponti, saltatori di muri, esploratrici di frontiera".

Un cordiale benvenuto a Shirin Ebadi, vincitrice del Premio Nobel per la Pace 2003, come tutti ricorderete, per il suo impegno a favore della democrazia e della difesa dei diritti umani, in particolare di quelli delle donne e dei bambini, che continua a portare avanti con determinazione.

Un saluto e un ringraziamento al Vicepresidente della Camera dei deputati, Rosy Bindi e alle Segretarie di Presidenza, le onorevoli Emilia Grazia De Biasi, Lorena Milanato e Silvana Mura, che ogni anno s'impegnano per testimoniare la vicinanza di questa Istituzione a coloro che si battono per alleviare la sofferenza dei popoli afflitti dalla povertà, dalla guerra e dalla privazione delle libertà politiche e civili.

Un saluto particolare a Valeria Malcontenti Langer, ad Anna Bravo, componente delComitato scientifico della Fondazione Alexander Langer-Stiftung, e all'attrice Piera Degli Esposti, che durante questo incontro leggerà alcune pagine del volume.

Sono inoltre lieto di accogliere alla Camera dei deputati alcuni illustri ospiti che hanno ricevuto nelle edizioni passate il premio Langer o che rappresentano le personalità premiate: Nadjet Khadda, scrittrice algerina,che rappresentaKhalida Toumi Messaoudi, Ministro della Cultura del Governo di Algeria; Ahlem Belhadj, Presidente dell'Association Tunisienne des Femmes Democrates; Yolande Mukagasana, scrittrice ruandese; Irfanka Pašagić,fondatrice del Centro Tuzlanska Amica Srebrenica-Tuzla; e don Elio Sommavilla, in rappresentanza delVillaggio somalo Ayuub.

La pubblicazione che presentiamo quest'oggi vuol essere un ulteriore riconoscimento all'azione meritoria svolta da tante personalità e tante associazioni impegnate nella costruzione di un mondo più giusto e più solidale.

Il volume ripercorre molte significative storie di umanità e solidarietà che è doveroso ricordare e divulgare, affinché siano di incitamento a un sempre maggior impegno per la pace nelle aree del mondo che maggiormente soffrono per la guerra, l'intolleranza e la privazione dei diritti fondamentali della persona.

Nel dare seguito al pensiero di Alexander Langer, la Fondazione a lui intitolata è diventata, in questi ambiti, un punto di riferimento per chi opera in ogni parte del mondo.

Per questo motivo, la Camera dei deputati ne sostiene l'impegno, volto a valorizzare quanti dedicano con coraggio la propria esistenza al servizio dei più poveri, dei più deboli, dei più indifesi.

E' compito delle Istituzioni nazionali e delle Organizzazioni internazionali affermare i principi di libertà e di uguaglianza per costruire un mondo libero da discriminazioni etniche, politiche e religiose e da intollerabili ingiustizie sociali. E ciò in nome del principio proclamato dall'articolo 1 della "Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo" secondo il quale "tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali in dignità e diritti".

E' doveroso ricordare che tante donne in tutto il mondo sono oggi protagoniste, talvolta a rischio della vita e della libertà, di battaglie in difesa della dignità della persona. E proprio ad esse sono dedicate gran parte delle testimonianze presenti nel volume.

Sono donne che ogni giorno si oppongono fermamente a prevaricazioni e violenze e il cui esempio ci ricorda che lo spirito di fratellanza è capace di superare ogni distanza e di ricomporre ogni differenza.

Desidero in proposito citare una frase di Alexander Langer che considero particolarmente significativa: "In ogni situazione di coesistenza inter-etnica si sconta, in principio, una mancanza di conoscenza reciproca, di rapporti, di familiarità. Importanza positiva possono avere persone, gruppi, istituzioni che si collochino consapevolmente ai confini tra le comunità conviventi e coltivino in tutti i modi la conoscenza, il dialogo, la cooperazione. La promozione - continuava - di eventi comuni ed occasioni di incontro ed azione comune non nasce dal nulla, ma chiede una tenace e delicata opera di sensibilizzazione, di mediazione e di familiarizzazione, che va sviluppata con cura e credibilità".

Langer credeva nella possibilità del superamento di ogni confine per favorire l'interazione e dissolvere ogni conflittualità etnica, individuando nella riscoperta del primato della persona umana, il cardine dell'unione tra i popoli.

Ed è con questo spirito di fiducia nelle grandi possibilità del dialogo inter-etnico che passo la parola agli illustri oratori.