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Il Dialogo Parlamentare del Mediterraneo occidentale (Dialogo 5+5)

La cooperazione tra i Paesi delle due sponde del Mediterraneo occidentale, che nasce a livello governativo, ha preso le mosse a Roma nell'ottobre 1990 e si è inizialmente definita ad Algeri nella forma del Dialogo 5+5 (ottobre 1991), con la partecipazione da un lato di Italia, Francia, Spagna, Portogallo e Malta e dall'altro di Algeria, Tunisia, Marocco, Libia e Mauritania (i cinque Paesi appartenenti all'Unione del Maghreb Arabo - UMA). Dopo il congelamento quasi decennale dovuto alle sanzioni imposte dall'ONU alla Libia, l'esercizio si è riattivato nel gennaio 2001 con la Conferenza Ministeriale di Lisbona, cui ha fatto seguito quella di Tripoli del maggio 2002. La Tunisia ha quindi ospitato il primo Vertice dei Capi di Stato e di Governo il 5 dicembre 2003.

Dal 24 al 25 febbraio 2003 si è svolta in Libia la prima riunione dei Presidenti dei Parlamenti dei Paesi del Mediterraneo Occidentale (Dialogo 5 + 5). La riunione ha rivestito un indubbio valore politico per il solo fatto di essersi tenuta in una fase internazionale delicata e di avvenire su invito libico. Si rammenta che la Libia ha ritirato la sua candidatura all'adesione al Partenariato Euromediterraneo ("processo di Barcellona"), che pure l'Italia aveva a suo tempo sostenuto, e non ha mai partecipato, pur essendo sempre stata invitata in qualità di osservatore, alle diverse sedi della cooperazione parlamentare euromediterranea (a differenza della Mauritania).

Aconclusione della riunione è stata approvata una Dichiarazione finale nella quale è stato ribadito il concetto di responsabilità condivisa della pace e della sicurezza nella regione, e quindi la necessità di sviluppare ulteriormente la cooperazione economica, culturale e sociale tra gli Stati del Dialogo 5+5.
E' stato altresì deciso che le riunioni avvengano con cadenza annuale.
La II riunione, svoltasi quindi a Parigi, il 7 dicembre 2004, ha fatto registrare un clima di collaborazione per affrontare i problemi legati all'immigrazione clandestina: in particolare i Paesi della sponda sud hanno espresso la loro preoccupazione per un fenomeno che, allo stato attuale, non sono in grado di fronteggiare da soli e a cui occorre dare una risposta globale, non solo in termini di repressione, ma in termini di sviluppo al fine di rendere meno drammatico lo squilibrio tra i Paesi della riva sud e quelli della riva nord.

La III riunione dei Presidenti dei Parlamenti del Mediterraneo Occidentale si è svolta a Rabat (Marocco), il 23 e 24 novembre 2006, ed è stata dedicata al tema "Le sfide del Mediterraneo". Alla riunione, a cui per l'Italia ha partecipato il Vice Presidente della Camera, Pierluigi Castagnetti, sono stati esaminati i problemi principali che investono l'area e in particolare le questioni legate alla sicurezza, all'emigrazione, al rafforzamento dei processi di democratizzazione e di crescita economica, e al dialogo tra le civiltà. La riunione si è conclusa con un sostanziale accordo nell'identificare le sfide del Mediterraneo e le possibili proposte di soluzione.

La questione riguarda ora le modalità e gli strumenti con cui le sfide possono essere concretamente affrontate e le proposte realizzate: secondo quanto concordato al termine della III riunione questi profili saranno quindi il sostanziale contenuto all'ordine del giorno del prossimo incontro dei Presidenti dei Parlamenti del Dialogo 5+5. In tale quadro, una particolare attenzione andrà posta, ad avviso dei partecipanti, sulle misure da adottare per migliorare la fiducia reciproca e per consentire ai protagonisti del conflitto medio-orientale di arrivare a dialogare tra loro.