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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di giovedì 24 luglio 2008

TESTO AGGIORNATO AL 18 MARZO 2010

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 24 luglio 2008.

Albonetti, Alessandri, Angelino Alfano, Balocchi, Berlusconi, Bindi, Bonaiuti, Bossi, Brambilla, Brancher, Brugger, Brunetta, Buonfiglio, Caparini, Carfagna, Casero, Cirielli, Cosentino, Cossiga, Cota, Craxi, Crimi, Crosetto, Evangelisti, Fitto, Frattini, Gelmini, Gibelli, Alberto Giorgetti, Giancarlo Giorgetti, Giro, La Russa, Leone, Lo Monte, Lombardo, Lupi, Mantovano, Maroni, Martini, Meloni, Menia, Miccichè, Migliori, Pescante, Prestigiacomo, Roccella, Romani, Ronchi, Rotondi, Scajola, Soro, Stefani, Stucchi, Tremonti, Urso, Vegas, Vito.

(Alla ripresa pomeridiana della seduta)

Albonetti, Alessandri, Angelino Alfano, Balocchi, Berlusconi, Bindi, Bonaiuti, Bossi, Brambilla, Brancher, Brugger, Brunetta, Buonfiglio, Caparini, Carfagna, Casero, Cirielli, Cosentino, Cossiga, Cota, Craxi, Crimi, Crosetto, Evangelisti, Fitto, Frattini, Gelmini, Gibelli, Alberto Giorgetti, Giancarlo Giorgetti, Giro, La Russa, Leone, Lo Monte, Lombardo, Lupi, Mantovano, Maroni, Martini, Meloni, Menia, Miccichè, Migliori, Pescante, Prestigiacomo, Roccella, Romani, Ronchi, Rotondi, Saglia, Scajola, Soro, Stefani, Stucchi, Tremonti, Urso, Vegas, Vito.

Annunzio di proposte di legge.

In data 23 luglio 2008 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei deputati:
MARCHI e LULLI: «Modifiche all'articolo 2598 del codice civile e all'articolo 4, comma 49, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, e altre disposizioni per il rafforzamento della lotta contro la contraffazione dei prodotti di provenienza e di origine italiana e in materia di repressione della contraffazione e dell'abusivismo commerciale» (1520);
CERA: «Inquadramento dei docenti di stenodattilografia e dei docenti tecnico-pratici di laboratorio nel ruolo dei docenti laureati di cui alla tabella C annessa al decreto-legge 30 gennaio 1976, n. 13, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 marzo 1976, n. 88, e rimodulazione delle ore di compresenza» (1521);
PALOMBA: «Modifiche al codice penale e altre disposizioni per la prevenzione e la repressione della pedofilia, della pedopornografia e degli abusi sui minori. Istituzione di una Commissione parlamentare per gli interventi in materia di pedofilia, pedopornografia e reati contro i minori» (1522);
LIVIA TURCO: «Modifica all'articolo 32 del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione enorme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, in materia di permesso di soggiorno per i minori stranieri affidati, al compimento della maggiore età» (1523);
LO PRESTI: «Modifica all'articolo 8 del decreto legislativo 10 febbraio 1996, n. 103, concernente la misura del contributo previdenziale integrativo dovuto dagli esercenti attività libero-professionale iscritti in albi ed elenchi» (1524);
VOLONTÈ: «Ordinamento della professione di pedagogista e istituzione del relativo albo professionale» (1525);
MIGLIORI: «Disposizioni in materia di banche popolari» (1526);
CIRIELLI: «Modifiche all'articolo 18 del decreto legislativo 8 maggio 2001, n. 215, e all'articolo 16 della legge 23 agosto 2004, n. 226, e introduzione dell'articolo 7-bis della legge 7 marzo 1986, n. 65, in materia di riserve di posti in favore dei volontari delle Forze armate in ferma prefissata e in ferma breve» (1527);
ASCIERTO: «Modifiche all'articolo 10 del decreto legislativo 12 maggio 1995, n. 196, e all'articolo 5 del decreto legislativo 30 dicembre 1997, n. 490, in materia di reclutamento dei sergenti e degli ufficiali dei ruoli speciali delle Forze armate» (1528);
ANNA TERESA FORMISANO: «Istituzione di una casa da gioco nel comune di Fiuggi» (1529);
FEDRIGA ed altri: «Delega al Governo in materia di benefìci previdenziali in favore dei lavoratori occupati in attività usuranti» (1530);
CAPARINI ed altri: «Disposizioni per la restituzione dei contributi previdenziali versati da talune lavoratrici che, alla data del 31 dicembre 1992, non avessero raggiunto il periodo minimo di contribuzione e non siano titolari di trattamenti previdenziali o assistenziali» (1531);
CAPARINI ed altri: «Disposizioni in materia di cumulo tra le prestazioni erogate dall'INAIL e dall'INPS» (1532);
CAPARINI ed altri: «Norme in materia di bilancio dei sindacati e delle loro associazioni nonché in materia di trattenute sindacali» (1533);
LUCIANO ROSSI ed altri: «Detassazione dei premi assegnati dal CONI agli atleti vincitori di medaglie durante le Olimpiadi e le Paralimpiadi» (1534).

Saranno stampate e distribuite.

Adesione di deputati a proposte di legge.

La proposta di legge MARIANI ed altri: «Princìpi fondamentali per il governo del territorio. Delega al Governo in materia di fiscalità urbanistica e immobiliare» (329) è stata successivamente sottoscritta dai deputati Iannuzzi e Mastromauro.

La proposta di legge MARIANI ed altri: «Modifiche al codice di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, per l'accelerazione e la semplificazione delle procedure relative all'intervento di soggetti privati nella realizzazione di opere pubbliche» (330) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Mastromauro.

La proposta di legge SARUBBI ed altri: «Ratifica ed esecuzione del protocollo relativo ai residuati bellici esplosivi (Protocollo V), annesso alla Convenzione di Ginevra del 10 ottobre 1980 sulla proibizione o la limitazione dell'uso di alcune armi convenzionali che possono essere considerate dannose o aventi effetti indiscriminati, fatto a Ginevra il 28 novembre 2003, con allegato» (1076) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Granata.

Trasmissione dal Senato.

In data 23 luglio 2008 il Presidente del Senato ha trasmesso alla Presidenza il seguente disegno di legge:
S. 759. - «Ratifica ed esecuzione del Trattato di Lisbona che modifica il Trattato sull'Unione europea e il Trattato che istituisce la Comunità europea e alcuni atti connessi, con atto finale, protocolli e dichiarazioni, fatto a Lisbona il 13 dicembre 2007» (approvato dal Senato) (1519).

Sarà stampato e distribuito.

Assegnazione di un disegno di legge a Commissione in sede referente.

A norma del comma 1 dell'articolo 72 del regolamento, il seguente disegno di legge è assegnato, in sede referente, alla sottoindicata Commissione permanente:

III Commissione (Affari esteri):
S. 759. «Ratifica ed esecuzione del Trattato di Lisbona che modifica il Trattato sull'Unione europea e il Trattato che istituisce la Comunità europea e alcuni atti connessi, con atto finale, protocolli e dichiarazioni, fatto a Lisbona il 13 dicembre 2007» (approvato dal Senato) (1519) Parere delle Commissioni I, II, IV, V, VI, VII, VIII, IX, X, XI, XII, XIII, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Trasmissioni dalla Corte dei conti.

La Corte dei conti - sezione del controllo sugli enti - con lettera in data 21 luglio 2008, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relativa relazione riferita al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell'Istituto nazionale per il commercio estero (ICE) per l'esercizio 2006. Alla determinazione sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (doc. XV, n. 27).

Questo documento - che sarà stampato - è trasmesso alla V Commissione (Bilancio) e alla X Commissione (Attività produttive).

La Corte dei conti - sezione del controllo sugli enti - con lettera in data 21 luglio 2008, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relativa relazione riferita al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell'Ente nazionale di assistenza e previdenza per i pittori, scultori, musicisti, scrittori e autori drammatici (ENAPPSMSAD), per gli esercizi 2005 e 2006. Alla determinazione sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (doc. XV, n. 28).

Questo documento - che sarà stampato - è trasmesso alla V Commissione (Bilancio) e alla XI Commissione (Lavoro).

La Corte dei conti - sezione del controllo sugli enti - con lettera in data 23 luglio 2008, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relativa relazione riferita al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell'Acquedotto pugliese Spa, per gli esercizi dal 2004 al 2006. Alla determinazione sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (doc. XV, n. 29).

Questo documento - che sarà stampato - è trasmesso alla V Commissione (Bilancio) e alla VIII Commissione (Ambiente).

La Corte dei conti - sezione del controllo sugli enti - con lettera in data 23 luglio 2008, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relativa relazione riferita al risultato del controllo eseguitosulla gestione finanziaria del Fondo di assistenza per il personale della pubblica sicurezza, per gli esercizi 2005 e 2006. Alla determinazione sono allegati i documenti rimessi dall'ente, ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (doc. XV, n. 30).

Questo documento - che sarà stampato - è trasmesso alla I Commissione (Affari costituzionali) e alla V Commissione (Bilancio).

Trasmissione dal ministro degli affari esteri.

Il ministro degli affari esteri, con lettera in data 22 luglio 2008, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 1, comma 2, della legge 19 marzo 1999, n. 80, la relazione sull'attività svolta nell'anno 2007 dal Comitato interministeriale dei diritti dell'uomo, nonché sulla tutela e il rispetto dei diritti umani in Italia (doc. CXXI, n. 1).

Questo documento - che sarà stampato - è trasmesso alla III Commissione (Affari esteri).

Annunzio di provvedimenti concernenti amministrazioni locali.

Il Ministero dell'interno, con lettere in data 17 e 18 luglio 2008, ai sensi dell'articolo 141, comma 6, del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, ha dato comunicazione dei decreti del Presidente della Repubblica di scioglimento dei consigli comunali di Moschiano (Avellino), Senna Comasco (Como), Rocca Priora (Roma), Francavilla Fontana (Brindisi), Durazzano (Benevento) e Nocera Superiore (Salerno).

Questa documentazione è depositata presso il Servizio per i Testi normativi a disposizione degli onorevoli deputati.

Comunicazioni ai sensi dell'articolo 3, comma 44, della legge 24 dicembre 2007, n. 244.

L'Istituto superiore di sanità, con lettera in data 9 luglio 2008, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 3, comma 44, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, la comunicazione concernente il conferimento di un incarico a un esperto e l'importo del relativo compenso.

La CONSIP Spa, con lettera in data 21 luglio 2008, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 3, comma 44, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, la comunicazione concernente il conferimento dell'incarico di amministratore delegato e consigliere della medesima società e l'importo del relativo compenso.

Tali comunicazioni sono trasmesse alla V Commissione (Bilancio).

Atti di controllo e di indirizzo.

Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell'Allegato B al resoconto della seduta odierna.

DISEGNO DI LEGGE: S. 735 - CONVERSIONE IN LEGGE, CON MODIFICAZIONI, DEL DECRETO-LEGGE 3 GIUGNO 2008, N. 97, RECANTE DISPOSIZIONI URGENTI IN MATERIA DI MONITORAGGIO E TRASPARENZA DEI MECCANISMI DI ALLOCAZIONE DELLA SPESA PUBBLICA, NONCHÉ IN MATERIA FISCALE E DI PROROGA DI TERMINI (APPROVATO DAL SENATO) (A.C. 1496)

A.C. 1496 - Questione pregiudiziale

QUESTIONE PREGIUDIZIALE

La Camera,
premesso che:
il decreto in esame reca, fin dal titolo, un complesso normativo differenziato ed eterogeneo;
al suddetto decreto, durante l'esame da parte dell'altro ramo del Parlamento, sono state aggiunte, in forma di emendamenti, i contenuti di altri due decreti-legge e precisamente dei decreti-leggo n. 113 del 2008 e n. del 114 del medesimo anno;
questa procedura altera in modo radicale l'equilibrato sistema delle fonti normative e pregiudica le prerogative costituzionali attribuite al Parlamento dagli articoli 72 e 77 e al Presidente della Repubblica dall'articolo 87 della Costituzione;
un tale tipo di atto comprime i tempi e i modi di un corretto esame parlamentare che la Costituzione assicura su ogni singolo decreto;
in questo modo si altera l'efficacia delle norme, per effetto di una diversificata entrata in vigore e si compromette il principio della certezza del diritto, con il ricorso ad una tecnica legislativa difforme da quanto praticato, ad esempio, con il decreto rifiuti;
attraverso la fusione di diversi decreti-legge si compromette la complessiva omogeneità, che può essere riconosciuta ai distinti provvedimenti, ma è discutibile nel caso di un insieme degli stessi;
questa tecnica legislativa di continua utilizzazione di decreti-legge e proroghe si pone in contrasto con la dichiarata intenzione di procedere ad una riduzione della quantità delle leggi e ad una semplificazione della legislazione,

delibera

di non procedere all'esame del disegno di legge n. 1496.
n. 1. Zaccaria, Amici, Bressa, Sereni.

PROGETTO DI BILANCIO DELLA CAMERA DEI DEPUTATI PER L'ANNO FINANZIARIO 2008 (DOC. VIII, N. 2)

Doc. VIII, n.2 - Ordini del giorno

ORDINI DEL GIORNO

La Camera,
premesso che:
l'Ufficio di Presidenza, nella seduta del 5 dicembre 2006, ha approvato la graduatoria finale del concorso a quaranta posti di segretario parlamentare di secondo livello composta da settantanove candidati che hanno conseguito l'idoneità e ne ha dichiarato la validità per ventiquattro mesi a decorrere dalla data di approvazione;
nella riunione medesima, dopo ampia discussione, viene deliberata la proposta di chiamata in servizio dei primi cinquantasei candidati idonei con effetto dal 1o febbraio 2007, riservandosi l'Ufficio di Presidenza ulteriori successive valutazioni circa la necessità di ricorrere alla stessa graduatoria qualora le trenta domande di pensionamento già presentate per l'anno 2007 si fossero trasformate in pensionamenti effettivi;
l'Ufficio di Presidenza, nella seduta del 22 febbraio 2007, ha deliberato la chiamata in servizio di altri quattro candidati idonei a decorrere dal 1o aprile 2007, anche a seguito del passaggio di professionalità di altrettante unità interne, risultate vincitrici del concorso di documentarista;
nell'anno 2007 si è verificato il collocamento a riposo di diverse unità, mentre risulta che un consistente numero di segretari parlamentari ha presentato domanda di pensionamento che si tradurrà entro la fine dell'anno 2008 in un ulteriore depauperamento delle risorse umane con gravi ripercussioni sulla funzionalità di alcuni servizi, senza considerare che almeno altri trenta segretari ancora in attività di servizio hanno maturato il periodo massimo di anzianità anagrafica o di servizio;
la carenza di organico nella professionalità dei segretari è stata più volte rappresentata dalle organizzazioni sindacali, sia all'Amministrazione che alla parte politica, ed è stata oggetto anche di discussione nel corso di alcune sedute dell'Ufficio di Presidenza nella scorsa legislatura;
la graduatoria, ancora vigente, comprende diciannove idonei, di cui tre unità sono già alle dipendenze della Camera con la qualifica di assistente parlamentare di secondo livello, la cui assunzione, pertanto, non comporterebbe oneri aggiuntivi;
la disponibilità di un organico di adeguata consistenza, in particolare in alcuni servizi di importanza nevralgica, costituisce condizione imprescindibile per garantire il corretto funzionamento dell'attività legislativa;
la tendenza al mantenimento dell'efficacia e allo scorrimento delle graduatoriedegli idonei ha costituito finora un uniforme e costante orientamento dell'Ufficio di Presidenza della Camera e del Collegio dei Questori, determinando in tal modo affidamenti ed aspettative in coloro che hanno riposto la fiducia e la speranza di assunzione, anche in virtù del principio di giustizia e di equità di trattamento al pari di coloro che li hanno preceduti;
il piano di reclutamento del personale della Camera dei deputati, anche a causa del blocco selettivo del turn over deliberato dall'Ufficio di Presidenza per l'anno 2008, non prevede l'espletamento di nuovi concorsi nella professionalità dei segretari parlamentari, per cui l'unico mezzo per coprire celermente le impellenti esigenze di personale in precedenza evidenziate è rappresentato dal conseguente scorrimento della graduatoria in questione,

impegna, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza ed il Collegio dei Questori:

a deliberare, all'atto della scadenza, la proroga della validità della graduatoria de qua sino al suo esaurimento;
a prevedere sin da subito tempi e modi per definire le necessarie procedure per lo scorrimento della graduatoria del concorso per segretari con la conseguente assunzione delle diciannove unità, al fine di assicurare all'attività istituzionale della Camera l'adeguato supporto tecnico-amministrativo per garantire il corretto funzionamento dell'attività legislativa.
9/Doc. VIII, n. 2/1. Osvaldo Napoli, Costa, Marinello, Romele, Cicu, Stagno D'Alcontres, Stradella.

La Camera,
premesso che:
l'Ufficio di Presidenza, nella seduta del 5 dicembre 2006, ha approvato la graduatoria finale del concorso a quaranta posti di segretario parlamentare di secondo livello composta da settantanove candidati che hanno conseguito l'idoneità e ne ha dichiarato la validità per ventiquattro mesi a decorrere dalla data di approvazione;
nella riunione medesima, dopo ampia discussione, viene deliberata la proposta di chiamata in servizio dei primi cinquantasei candidati idonei con effetto dal 1o febbraio 2007, riservandosi l'Ufficio di Presidenza ulteriori successive valutazioni circa la necessità di ricorrere alla stessa graduatoria qualora le trenta domande di pensionamento già presentate per l'anno 2007 si fossero trasformate in pensionamenti effettivi;
l'Ufficio di Presidenza, nella seduta del 22 febbraio 2007, ha deliberato la chiamata in servizio di altri quattro candidati idonei a decorrere dal 1o aprile 2007, anche a seguito del passaggio di professionalità di altrettante unità interne, risultate vincitrici del concorso di documentarista;
nell'anno 2007 si è verificato il collocamento a riposo di diverse unità, mentre risulta che un consistente numero di segretari parlamentari ha presentato domanda di pensionamento che si tradurrà entro la fine dell'anno 2008 in un ulteriore depauperamento delle risorse umane con gravi ripercussioni sulla funzionalità di alcuni servizi, senza considerare che almeno altri trenta segretari ancora in attività di servizio hanno maturato il periodo massimo di anzianità anagrafica o di servizio;
la carenza di organico nella professionalità dei segretari è stata più volte rappresentata dalle organizzazioni sindacali, sia all'Amministrazione che alla parte politica, ed è stata oggetto anche di discussione nel corso di alcune sedute dell'Ufficio di Presidenza nella scorsa legislatura;
la graduatoria, ancora vigente, comprende diciannove idonei, di cui tre unità sono già alle dipendenze della Camera con la qualifica di assistente parlamentare di secondo livello, la cui assunzione, pertanto, non comporterebbe oneri aggiuntivi;
la disponibilità di un organico di adeguata consistenza, in particolare in alcuni servizi di importanza nevralgica, costituisce condizione imprescindibile per garantire il corretto funzionamento dell'attività legislativa;
la tendenza al mantenimento dell'efficacia e allo scorrimento delle graduatorie degli idonei ha costituito finora un uniforme e costante orientamento dell'Ufficio di Presidenza della Camera e del Collegio dei Questori, determinando in tal modo affidamenti ed aspettative in coloro che hanno riposto la fiducia e la speranza di assunzione, anche in virtù del principio di giustizia e di equità di trattamento al pari di coloro che li hanno preceduti;
il piano di reclutamento del personale della Camera dei deputati, anche a causa del blocco selettivo del turn over deliberato dall'Ufficio di Presidenza per l'anno 2008, non prevede l'espletamento di nuovi concorsi nella professionalità dei segretari parlamentari, per cui l'unico mezzo per coprire celermente le impellenti esigenze di personale in precedenza evidenziate è rappresentato dal conseguente scorrimento della graduatoria in questione,

impegna, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza ed il Collegio dei Questori:

a deliberare, all'atto della scadenza, la proroga della validità della graduatoria.
9/Doc. VIII, n. 2/1.(Testo modificato nel corso della seduta) Osvaldo Napoli, Costa, Marinello, Romele, Cicu, Stagno D'Alcontres, Stradella.

La Camera,
premesso che:
nelle graduatorie di concorso per consigliere parlamentare della professionalità generale e per consigliere parlamentare della professionalità di biblioteca residuavano, rispettivamente, nove e tre candidati idonei non vincitori e sono prossime alla scadenza le graduatorie dei documentaristi di professionalità generale e dei segretari parlamentari;
le procedure concorsuali hanno un costo elevato;
può verificarsi in futuro la necessità di attingere a tali graduatorie,

impegna l'Ufficio di Presidenza

a riaprire 1e graduatoria dichiarate chiuse e a prorogare la validità di quelle di prossima scadenza per consentirne l'utilizzo fino ad esaurimento degli idonei, con preferenza rispetto all'indizione di nuove procedure concorsuali.
9/Doc. VIII, n. 2/2. Nucara, Siliquini, D'Ippolito Vitale.

La Camera,
premesso che:
nelle graduatorie di concorso per consigliere parlamentare della professionalità generale e per consigliere parlamentare della professionalità di biblioteca residuavano, rispettivamente, nove e tre candidati idonei non vincitori e sono prossime alla scadenza le graduatorie dei documentaristi di professionalità generale e dei segretari parlamentari;
le procedure concorsuali hanno un costo elevato;
può verificarsi in futuro la necessità di attingere a tali graduatorie,

impegna l'Ufficio di Presidenza

a deliberare, all'atto della scadenza, la proroga della validità delle graduatorie per i concorsi per documentarista della professionalità generale e per segretario parlamentare di II livello.
9/Doc. VIII, n. 2/2.(Testo modificato nel corso della seduta) Nucara, Siliquini, D'Ippolito Vitale.

La Camera,
premesso che:
alla società Milano 90 è stata affidata la gestione dei servizi di manutenzione, pulizia, distribuzione, posta e vigilanza presso Palazzo Marini, sede degli uffici e dei locali messi a disposizione dalla Camera ai deputati;
le modalità di gestione dei servizi sono state definite attraverso contratti di locazione e servizi stipulati a partire dal 30 aprile 1997;
come già segnalato in occasione dell'esame del bilancio della Camera per il 2006 e per il 2007 è necessario mantenere un costante monitoraggio ai fini di un'attenta verifica degli standard qualitativi dei servizi offerti dalla società Milano 90 s.r.l,

impegna, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza ed il Collegio dei Questori

a proseguire nell'azione di verifica della qualità dei servizi di manutenzione, pulizia, distribuzione, posta e vigilanza presso Palazzo Marini, sede degli uffici e dei locali messi a disposizione dei singoli deputati, anche attraverso procedure di valutazione che vedano il diretto coinvolgimento dei destinatari di detti servizi.
9/Doc. VIII, n. 2/3. Giachetti.

La Camera,
premesso che:
l'Amministrazione è fortemente impegnata nella sua attività di contenimento dei costi;

il capitolo relativo alle spese energetiche incide in misura rilevante sul totale degli oneri;
le nuove tecnologie in ambito energetico porterebbero ad un significativo risparmio,

impegna, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza ed il Collegio dei Questori

a perseguire politiche di economia energetica che portino ad una sensibile riduzione dei costi a carico del bilancio interno della Camera dei deputati.
9/Doc. VIII, n. 2/4. Stucchi.

La Camera,
premesso che:
per la Commissione Affari esteri, le missioni costituiscono un necessario adempimento istituzionale, ovvero un irrinunciabile sistema per svolgere le proprie competenze;
la crescente responsabilità internazionale dell'Italia si riflette sull'attività della Commissione Affari esteri, a fronte dell'ormai acquisita interdipendenza delle relazioni multilaterali, del processo di integrazione europea, dell'impegno nelle missioni di pace e nella cooperazione allo sviluppo, del moltiplicarsi delle aree di crisi umanitaria;
risulta necessario assicurare adeguate risorse finanziarie allo svolgimento di una funzione parlamentare decisiva per la politica estera nazionale,

impegna, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza ed il Collegio dei Questori:

a garantire alla Commissione Affari esteri per il corrente anno un'adeguata dotazione finanziaria per lo svolgimento delle missioni in misura comunque non inferiore a quella del 2007;
a introdurre nel prossimo progetto di bilancio una posta specifica per le missioni della Commissione Affari esteri, nell'ambito del più idoneo capitolo;
a prevedere per le missioni all'estero delle Commissioni criteri e condizioni uniformi tra i due rami del Parlamento.
9/Doc. VIII, n. 2/5. Antonione, Cota, Vernetti.

La Camera,
premesso che:
per la Commissione Affari esteri, le missioni costituiscono un necessario adempimento istituzionale, ovvero un irrinunciabile sistema per svolgere le proprie competenze;
la crescente responsabilità internazionale dell'Italia si riflette sull'attività della Commissione Affari esteri, a fronte dell'ormai acquisita interdipendenza delle relazioni multilaterali, del processo di integrazione europea, dell'impegno nelle missioni di pace e nella cooperazione allo sviluppo, del moltiplicarsi delle aree di crisi umanitaria;
risulta necessario assicurare adeguate risorse finanziarie allo svolgimento di una funzione parlamentare decisiva per la politica estera nazionale,

impegna, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza ed il Collegio dei Questori:

a garantire alla Commissione Affari esteri per il corrente anno un'adeguata dotazione finanziaria per lo svolgimento delle missioni;
a prevedere per le missioni all'estero delle Commissioni criteri e condizioni uniformi tra i due rami del Parlamento.
9/Doc. VIII, n. 2/5.(Testo modificato nel corso della seduta)Antonione, Cota, Vernetti.

La Camera,
premesso che:
l'Ufficio di Presidenza, nella seduta del 5 dicembre 2006, ha approvato la graduatoria finale del concorso a quaranta posti di segretario parlamentare di secondo livello composta da settantanove candidati che hanno conseguito l'idoneità e ne ha dichiarato la validità per ventiquattro mesi a decorrere dalla data di approvazione;
nella riunione medesima, dopo ampia discussione, viene deliberata la proposta di chiamata in servizio dei primi cinquantasei candidati idonei con effetto dal 1o febbraio 2007, riservandosi l'Ufficio di Presidenza ulteriori successive valutazioni circa la necessità di ricorrere alla stessa graduatoria qualora le trenta domande di pensionamento già presentate per l'anno 2007 si fossero trasformate in pensionamenti effettivi;
l'Ufficio di Presidenza, nella seduta del 22 febbraio 2007, ha deliberato la chiamata in servizio di altri quattro candidati idonei a decorrere dal 1o aprile 2007, anche a seguito del passaggio di professionalità di altrettante unità interne, risultate vincitrici del concorso di documentarista;
nell'anno 2007 si è verificato il collocamento a riposo di diverse unità, mentre risulta che un consistente numero di segretari parlamentari ha presentato domanda di pensionamento che si tradurrà entro la fine dell'anno 2008 in un ulteriore depauperamento delle risorse umane con gravi ripercussioni sulla funzionalità di alcuni servizi, senza considerare che almeno altri trenta segretari ancora in attività di servizio hanno maturato il periodo massimo di anzianità anagrafica o di servizio;
la carenza di organico nella professionalità dei segretari è stata più volte rappresentata dalle organizzazioni sindacali, sia all'Amministrazione che alla parte politica, ed è stata oggetto anche di discussionenel corso di alcune sedute dell'Ufficio di Presidenza nella scorsa legislatura;
la graduatoria, ancora vigente, comprende diciannove idonei, di cui tre unità sono già alle dipendenze della Camera con la qualifica di assistente parlamentare di secondo livello, la cui assunzione, pertanto, non comporterebbe oneri aggiuntivi;
la disponibilità di un organico di adeguata consistenza, in particolare in alcuni servizi di importanza nevralgica, costituisce condizione imprescindibile per garantire il corretto funzionamento dell'attività legislativa;
la tendenza al mantenimento dell'efficacia e allo scorrimento delle graduatorie degli idonei ha costituito finora un uniforme e costante orientamento dell'Ufficio di Presidenza della Camera e del Collegio dei Questori, determinando in tal modo affidamenti ed aspettative in coloro che hanno riposto la fiducia e la speranza di assunzione, anche in virtù del principio di giustizia e di equità di trattamento al pari di coloro che li hanno preceduti;
il piano di reclutamento del personale della Camera dei deputati, anche a causa del blocco selettivo del turn over deliberato dall'Ufficio di Presidenza per l'anno 2008, non prevede l'espletamento di nuovi concorsi nella professionalità dei segretari parlamentari, per cui l'unico mezzo per coprire celermente le impellenti esigenze di personale in precedenza evidenziate è rappresentato dal conseguente scorrimento della graduatoria in questione,

impegna, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza ed il Collegio dei Questori:

a deliberare, all'atto della scadenza, la proroga della validità della graduatoria;
a prevedere sin da subito tempi e modi per definire le necessarie procedure per lo scorrimento della graduatoria del concorso per segretari con la conseguente assunzione delle diciannove unità, al fine di assicurare all'attività istituzionale della Camera l'adeguato supporto tecnico-amministrativo per garantire il corretto funzionamento dell'attività legislativa.
9/Doc. VIII, n. 2/6. Rosato.

La Camera,
premesso che:
l'Ufficio di Presidenza, nella seduta del 5 dicembre 2006, ha approvato la graduatoria finale del concorso a quaranta posti di segretario parlamentare di secondo livello composta da settantanove candidati che hanno conseguito l'idoneità e ne ha dichiarato la validità per ventiquattro mesi a decorrere dalla data di approvazione;
nella riunione medesima, dopo ampia discussione, viene deliberata la proposta di chiamata in servizio dei primi cinquantasei candidati idonei con effetto dal 1o febbraio 2007, riservandosi l'Ufficio di Presidenza ulteriori successive valutazioni circa la necessità di ricorrere alla stessa graduatoria qualora le trenta domande di pensionamento già presentate per l'anno 2007 si fossero trasformate in pensionamenti effettivi;
l'Ufficio di Presidenza, nella seduta del 22 febbraio 2007, ha deliberato la chiamata in servizio di altri quattro candidati idonei a decorrere dal 1o aprile 2007, anche a seguito del passaggio di professionalità di altrettante unità interne, risultate vincitrici del concorso di documentarista;
nell'anno 2007 si è verificato il collocamento a riposo di diverse unità, mentre risulta che un consistente numero di segretari parlamentari ha presentato domanda di pensionamento che si tradurrà entro la fine dell'anno 2008 in un ulteriore depauperamento delle risorse umane con gravi ripercussioni sulla funzionalità di alcuni servizi, senza considerare che almeno altri trenta segretariancora in attività di servizio hanno maturato il periodo massimo di anzianità anagrafica o di servizio;
la carenza di organico nella professionalità dei segretari è stata più volte rappresentata dalle organizzazioni sindacali, sia all'Amministrazione che alla parte politica, ed è stata oggetto anche di discussione nel corso di alcune sedute dell'Ufficio di Presidenza nella scorsa legislatura;
la graduatoria, ancora vigente, comprende diciannove idonei, di cui tre unità sono già alle dipendenze della Camera con la qualifica di assistente parlamentare di secondo livello, la cui assunzione, pertanto, non comporterebbe oneri aggiuntivi;
la disponibilità di un organico di adeguata consistenza, in particolare in alcuni servizi di importanza nevralgica, costituisce condizione imprescindibile per garantire il corretto funzionamento dell'attività legislativa;
la tendenza al mantenimento dell'efficacia e allo scorrimento delle graduatorie degli idonei ha costituito finora un uniforme e costante orientamento dell'Ufficio di Presidenza della Camera e del Collegio dei Questori, determinando in tal modo affidamenti ed aspettative in coloro che hanno riposto la fiducia e la speranza di assunzione, anche in virtù del principio di giustizia e di equità di trattamento al pari di coloro che li hanno preceduti;
il piano di reclutamento del personale della Camera dei deputati, anche a causa del blocco selettivo del turn over deliberato dall'Ufficio di Presidenza per l'anno 2008, non prevede l'espletamento di nuovi concorsi nella professionalità dei segretari parlamentari, per cui l'unico mezzo per coprire celermente le impellenti esigenze di personale in precedenza evidenziate è rappresentato dal conseguente scorrimento della graduatoria in questione,

impegna, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza ed il Collegio dei Questori

a deliberare, all'atto della scadenza, la proroga della validità della graduatoria.
9/Doc. VIII, n. 2/6.(Testo modificato nel corso della seduta) Rosato.

La Camera,
premesso che:
ai deputati cessati dal mandato vengono garantiti:
a) in misura illimitata gli spostamenti ferroviari sul territorio nazionale fino alla categoria «intercity»;
b) i trasferimenti aerei nei limiti di un plafond variabile in base alla durata del mandato esercitato se hanno esercitato il mandato per almeno una legislatura completa;
c) i pedaggi autostradali in misura illimitata, con la sola opzione alternativa fra telepass o tessera via card;
d) i trasporti navali,

impegna l'Ufficio di Presidenza

a deliberare sulla cessazione di tali privilegi, garantendo che la libera circolazione autostradale, ferroviaria, aerea e navale sul territorio nazionale termini con il cessare del mandato parlamentare.
9/Doc. VIII, n. 2/7. Bernardini, Farina Coscioni, Mecacci, Maurizio Turco, Bachelet.

La Camera,
premesso che:
al deputato è attribuita una somma mensile di 4.190 euro, a titolo di rimborso forfetario per le spese inerenti al rapporto tra eletto ed elettori, erogato tramite il gruppo parlamentare di appartenenza;

impegna l'Ufficio di Presidenza

a deliberare sulla obbligatorietà di documentare tali spese, che saranno rimborsate,con cadenza mensile, direttamente al deputato, nei limiti del budget annuo e rese pubbliche sul sito Internet della Camera dei deputati.
9/Doc. VIII, n. 2/8. Bernardini, Farina Coscioni, Mecacci, Maurizio Turco, Bachelet.

La Camera,
premesso che:
i deputati dispongono di una somma annua per le spese telefoniche;
nel caso i consumi superino l'ammontare messo a disposizione, è a carico del deputato la differenza;
nel caso i consumi risultino inferiori all'ammontare messo a disposizione, viene accreditata al deputato, a gennaio e a luglio, la somma non utilizzata;
tale «rimborso» non è assoggettato ad imposizione fiscale,

impegna l'Ufficio di Presidenza

a deliberare che il rimborso spese telefoniche, nel limite del budget annuo, sia effettuato a fronte di fatture relative a un massimo di due utenze fisse e due utenze mobili, purché intestate al deputato stesso.
9/Doc. VIII, n. 2/9. Bernardini, Farina Coscioni, Mecacci, Maurizio Turco, Bachelet.

La Camera,
premesso che:
per il deputato, oltre ad essere riconosciuta la gratuita circolazione autostradale, ferroviaria, marittima ed aerea per i trasferimenti nazionali, è previsto un rimborso spese trimestrale per i trasferimenti dal luogo di residenza all'aeroporto più vicino e tra l'aeroporto di Roma-Fiumicino e Montecitorio;
tale rimborso forfetario non è assoggettato all'imposizione fiscale,

impegna l'Ufficio di Presidenza

a deliberare sull'inserimento di tale rimborso nella base imponibile e sul mancato riconoscimento a chi dispone di auto di servizio.
9/Doc. VIII, n. 2/10. Bernardini, Farina Coscioni, Mecacci, Maurizio Turco, Bachelet.

La Camera,
premesso che:
in Aula il conto consuntivo dell'anno precedente e il progetto di bilancio interno della Camera dei deputati per l'anno in corso e per il triennio vengono portati in una fase avanzata dell'anno;
non vengono forniti allegati analitici dei capitoli di bilancio oltre la relazione,

impegna, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza ed il Collegio dei Questori

a portare in Aula i documenti di bilancio unitamente agli allegati analitici entro il mese di marzo al fine di evitare di dover gestire a lungo il bilancio in regime di esercizio provvisorio e, ai fini di garantire la trasparenza dell'istituzione, a pubblicare anche gli allegati sul sito internet.
9/Doc. VIII, n. 2/11. Bernardini, Farina Coscioni, Mecacci, Maurizio Turco, Bachelet.

La Camera,
premesso che:
è stata già svolta una verifica incrociata con i sistemi utilizzati dal Senato che ha portato ad individuare la necessità di esperire nel 2008 una gara per l'affidamento della realizzazione del portale della Camera dei deputati;
attraverso tale portale si conta di potenziare i servizi on line connessi conil procedimento legislativo e con quello amministrativo tra l'Amministrazione e i deputati, il che favorirà l'accelerazione dei tempi dei procedimenti amministrativi, la progressiva eliminazione dei documenti cartacei e un'ottimizzazione delle risorse;
si procederà alla graduale estensione della marcatura dei documenti secondo gli standard XML,

impegna, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza ed il Collegio dei Questori

a ampliare e rendere fruibili le informazioni anche agli utenti esterni con particolare riguardo all'attività degli eletti affinché il portale della Camera dei deputati possa divenire la base di un progetto più ambizioso che comprenda anche le altre istituzioni elettive dando vita all'Anagrafe pubblica degli eletti.
9/Doc. VIII, n. 2/12. Bernardini, Farina Coscioni, Mecacci, Maurizio Turco, Bachelet.

La Camera,
premesso che:
è stata già svolta una verifica incrociata con i sistemi utilizzati dal Senato che ha portato ad individuare la necessità di esperire nel 2008 una gara per l'affidamento della realizzazione del portale della Camera dei deputati;
attraverso tale portale si conta di potenziare i servizi on line connessi con il procedimento legislativo e con quello amministrativo tra l'Amministrazione e i deputati, il che favorirà l'accelerazione dei tempi dei procedimenti amministrativi, la progressiva eliminazione dei documenti cartacei e un'ottimizzazione delle risorse;
si procederà alla graduale estensione della marcatura dei documenti secondo gli standard XML,

impegna, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza ed il Collegio dei Questori

a ampliare e rendere fruibili le informazioni anche agli utenti esterni con particolare riguardo all'attività degli eletti.
9/Doc. VIII, n. 2/12.(Testo modificato nel corso della seduta) Bernardini, Farina Coscioni, Mecacci, Maurizio Turco, Bachelet.

La Camera,
premesso che:
nella scorsa legislatura erano state rese note le procedure avviate per eliminare o almeno ridurre le locazioni immobiliari;
nella previsione triennale tale onere persiste ed è in crescita,

impegna, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza ed il Collegio dei Questori

a perseguire la scelta delle acquisizioni in luogo delle locazioni.
9/Doc. VIII, n. 2/13. Bernardini, Farina Coscioni, Mecacci, Maurizio Turco, Bachelet.

La Camera,
premesso che:
successivamente all'espletamento del concorso a consigliere parlamentare della professionalità generale, bandito con decreto del Presidente della Camera 11 aprile 2002, n. 485, un numero elevato di consiglieri parlamentari della medesima professionalità, di cui due vincitori del concorso in questione, hanno lasciato il proprio incarico presso la Camera dei deputati, in quanto sono stati collocati a riposo o si sono dimessi per assumere altri incarichi, e numerosi altri sono in procinto di farlo o lo faranno in breve tempo;
per effetto delle predette dimissioni di due dei vincitori del concorso in parola, è stato coperto un numero di posti inferiore a quello messo a concorso;
in presenza della medesima situazione, successivamente allo svolgimento del concorso per consigliere parlamentare della professionalità di biblioteca, bandito con decreto del Presidente della Camera 11 aprile 2002, n. 486, si è tempestivamente proceduto allo scorrimento della graduatoria;
anche nella professionalità di biblioteca si registrano ulteriori carenze d'organico che è opportuno colmare con lo scorrimento della graduatoria;
vi è, inoltre, l'esigenza di coprire con urgenza le vacanze determinatesi nel ruolo dei consiglieri parlamentari, al fine di assicurare all'attività istituzionale della Camera un adeguato supporto tecnico-amministrativo, tradizionalmente basato sull'elevatissima professionalità ed efficienza del corpo dei consiglieri parlamentari e dell'apparato amministrativo della Camera dei deputati, per cui non è possibile attendere la conclusione di una nuova procedura concorsuale senza arrecare grave vulnus all'efficienza di tale ramo del Parlamento;
la disponibilità di un organico di adeguata consistenza, in particolare in servizi di importanza nevralgica, costituisce condizione imprescindibile per garantire il corretto e tempestivo esercizio delle funzioni del Parlamento;
la prevista organizzazione dei lavori della Camera dei deputati su cinque giorni alla settimana (invece che su tre), quale misura volta ad accelerare l'iter legis e, quindi, ad aumentare la «produttività» dell'organo, determinerà un incremento dell'intensità dei lavori parlamentari, con sensibile aggravio dell'attività referente delle Commissioni, oltre che del lavoro dei servizi di supporto all'Assemblea; tutto ciò a fronte di un organico che, soprattutto nel ruolo dei consiglieri parlamentari, si é ridotto sensibilmente negli ultimi anni;
l'assunzione degli idonei delle graduatorie, tenuto conto dell'onerosità delle selezioni concorsuali che coinvolgono migliaia di candidati, costituisce una misura di razionalizzazione delle risorse finanziarie pubbliche che consente di realizzare rilevanti economie di spesa e procedurali;
in quest'ottica la legge finanziaria per l'anno 2007 ha previsto una generalizzata proroga delle graduatorie di merito dei concorsi pubblici, al fine di realizzare un progressivo assorbimento degli idonei;
l'imparzialità ed il buon andamento dell'azione amministrativa richiedono la riapertura ed il successivo scorrimento della graduatoria del concorso per consigliere parlamentare della professionalità generale, la quale, nonostante le reiterate proroghe e le evidenti carenze nell'organico dei consiglieri della professionalità generale, rimane ad oggi l'unica a non aver subito alcuno scorrimento;
la tendenza al mantenimento dell'efficacia e allo scorrimento delle graduatorie degli idonei ha costituito un uniforme e costante orientamento dell'Ufficio di Presidenza della Camera e del Collegio dei Questori, che è stato disatteso soltanto in occasione del precedente esercizio finanziario, peraltro limitatamente alle graduatorie dei consiglieri della professionalità generale e di biblioteca;
tale opzione, inoltre, è pienamente rispondente ad una tendenza che, a livello più generale, permea tout court la pubblica amministrazione italiana e che si è espressa anche nella giurisprudenza delle sezioni unite della Suprema Corte di cassazione, che, avendo sancito il principio per il quale le pubbliche amministrazioni, prima di bandire un nuovo concorso, sono obbligate a coprire le vacanze di organico ricorrendo alle graduatorie degli idonei (sentenza 5 ottobre 2007, n. 20846), ritengono che la possibilità di bandire nuove procedure concorsuali è subordinata all'indisponibilità di candidati dichiarati idonei in precedenti procedure;
è necessario tutelare il ragionevole affidamento che i predetti idonei hannoriposto nell'assunzione in virtù delle reiterate proroghe della graduatoria, anche alla luce della riforma del procedimento amministrativo che, attraverso il rinvio ai principi del diritto comunitario, ha elevato la tutela dell'affidamento al rango di principio generale dell'attività amministrativa;
la mancata applicazione di quanto premesso al caso di specie arrecherebbe grave nocumento alle esigenze di contenimento dei costi delle amministrazioni pubbliche;
tutto ciò risulta ancor più rafforzato dalla circostanza che il piano di reclutamento del personale della Camera dei deputati non prevede l'espletamento di un nuovo concorso per consigliere parlamentare delle professionalità generale e di biblioteca, per cui il più rapido nonché unico mezzo per coprire celermente le più impellenti esigenze in precedenza evidenziate è rappresentato dalla riapertura e dal conseguente scorrimento delle graduatorie in questione,

impegna, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza ed il Collegio dei Questori

a valutare la possibilità di ripristinare l'efficacia delle graduatorie degli idonei dei concorsi a consigliere parlamentare delle professionalità generale e di biblioteca, banditi con decreti del Presidente della Camera 11 aprile 2002, nn. 485 e 486, valutando altresì l'opportunità di procedere al loro scorrimento al fine di coprire le vacanze di organico o, comunque, in sintonia con le tendenze emerse in materia di politiche del personale delle pubbliche amministrazioni anche in sede giurisprudenziale.
9/Doc. VIII, n. 2/14. Iannuzzi.

La Camera,
premesso che:
successivamente all'espletamento del concorso a consigliere parlamentare della professionalità generale, bandito con decreto del Presidente della Camera 11 aprile 2002, n. 485, un numero elevato di consiglieri parlamentari della medesima professionalità, di cui due vincitori del concorso in questione, hanno lasciato il proprio incarico presso la Camera dei deputati, in quanto sono stati collocati a riposo o si sono dimessi per assumere altri incarichi, e numerosi altri sono in procinto di farlo o lo faranno in breve tempo;
per effetto delle predette dimissioni di due dei vincitori del concorso in parola, è stato coperto un numero di posti inferiore a quello messo a concorso;
in presenza della medesima situazione, successivamente allo svolgimento del concorso per consigliere parlamentare della professionalità di biblioteca, bandito con decreto del Presidente della Camera 11 aprile 2002, n. 486, si è tempestivamente proceduto allo scorrimento della graduatoria;
anche nella professionalità di biblioteca si registrano ulteriori carenze d'organico che è opportuno colmare con lo scorrimento della graduatoria;
vi è, inoltre, l'esigenza di coprire con urgenza le vacanze determinatesi nel ruolo dei consiglieri parlamentari, al fine di assicurare all'attività istituzionale della Camera un adeguato supporto tecnico-amministrativo, tradizionalmente basato sull'elevatissima professionalità ed efficienza del corpo dei consiglieri parlamentari e dell'apparato amministrativo della Camera dei deputati, per cui non è possibile attendere la conclusione di una nuova procedura concorsuale senza arrecare grave vulnus all'efficienza di tale ramo del Parlamento;
la disponibilità di un organico di adeguata consistenza, in particolare in servizi di importanza nevralgica, costituisce condizione imprescindibile per garantire il corretto e tempestivo esercizio delle funzioni del Parlamento;
la prevista organizzazione dei lavori della Camera dei deputati su cinquegiorni alla settimana (invece che su tre), quale misura volta ad accelerare l'iter legis e, quindi, ad aumentare la «produttività» dell'organo, determinerà un incremento dell'intensità dei lavori parlamentari, con sensibile aggravio dell'attività referente delle Commissioni, oltre che del lavoro dei servizi di supporto all'Assemblea; tutto ciò a fronte di un organico che, soprattutto nel ruolo dei consiglieri parlamentari, si é ridotto sensibilmente negli ultimi anni;
l'assunzione degli idonei delle graduatorie, tenuto conto dell'onerosità delle selezioni concorsuali che coinvolgono migliaia di candidati, costituisce una misura di razionalizzazione delle risorse finanziarie pubbliche che consente di realizzare rilevanti economie di spesa e procedurali;
in quest'ottica la legge finanziaria per l'anno 2007 ha previsto una generalizzata proroga delle graduatorie di merito dei concorsi pubblici, al fine di realizzare un progressivo assorbimento degli idonei;
l'imparzialità ed il buon andamento dell'azione amministrativa richiedono la riapertura ed il successivo scorrimento della graduatoria del concorso per consigliere parlamentare della professionalità generale, la quale, nonostante le reiterate proroghe e le evidenti carenze nell'organico dei consiglieri della professionalità generale, rimane ad oggi l'unica a non aver subito alcuno scorrimento;
la tendenza al mantenimento dell'efficacia e allo scorrimento delle graduatorie degli idonei ha costituito un uniforme e costante orientamento dell'Ufficio di Presidenza della Camera e del Collegio dei Questori, che è stato disatteso soltanto in occasione del precedente esercizio finanziario, peraltro limitatamente alle graduatorie dei consiglieri della professionalità generale e di biblioteca;
tale opzione, inoltre, è pienamente rispondente ad una tendenza che, a livello più generale, permea tout court la pubblica amministrazione italiana e che si è espressa anche nella giurisprudenza delle sezioni unite della Suprema Corte di cassazione, che, avendo sancito il principio per il quale le pubbliche amministrazioni, prima di bandire un nuovo concorso, sono obbligate a coprire le vacanze di organico ricorrendo alle graduatorie degli idonei (sentenza 5 ottobre 2007, n. 20846), ritengono che la possibilità di bandire nuove procedure concorsuali è subordinata all'indisponibilità di candidati dichiarati idonei in precedenti procedure;
è necessario tutelare il ragionevole affidamento che i predetti idonei hanno riposto nell'assunzione in virtù delle reiterate proroghe della graduatoria, anche alla luce della riforma del procedimento amministrativo che, attraverso il rinvio ai principi del diritto comunitario, ha elevato la tutela dell'affidamento al rango di principio generale dell'attività amministrativa;
la mancata applicazione di quanto premesso al caso di specie arrecherebbe grave nocumento alle esigenze di contenimento dei costi delle amministrazioni pubbliche;
tutto ciò risulta ancor più rafforzato dalla circostanza che il piano di reclutamento del personale della Camera dei deputati non prevede l'espletamento di un nuovo concorso per consigliere parlamentare delle professionalità generale e di biblioteca, per cui il più rapido nonché unico mezzo per coprire celermente le più impellenti esigenze in precedenza evidenziate è rappresentato dalla riapertura e dal conseguente scorrimento delle graduatorie in questione,

impegna, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza ed il Collegio dei Questori

a deliberare, all'atto della scadenza, la proroga della validità delle graduatorie per i concorsi per documentarista della professionalità generale e per segretario parlamentare di II livello.
9/Doc. VIII, n. 2/14.(Testo modificato nel corso della seduta) Iannuzzi.

La Camera,
premesso che:
si valuta positivamente lo sforzo dell'Amministrazione a dotarsi di mezzi informatici al passo con i tempi per migliorare il lavoro quotidiano dei deputati,

impegna, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza ed il Collegio dei Questori

a valutare la possibilità di presentare agli uffici competenti gli atti di iniziativa parlamentare (sindacato ispettivo, mozioni, risoluzioni e progetti di legge) attraverso la posta elettronica, valutando anche la possibilità di attivare la firma digitale.
9/Doc. VIII, n. 2/15. Lombardo, Lo Monte, Belcastro, Commercio, Iannaccone, Latteri, Milo, Sardelli.

La Camera,
premesso che:
le modifiche costituzionali in tema di federalismo hanno accresciuto l'importanza delle realtà regionali e locali, di cui è opportuno che il Parlamento nazionale tenga conto;
il servizio Volopress, contenente l'archivio di gran parte della stampa locale italiana, è stato recentemente dismesso,

impegna il Collegio dei Questori

a reintrodurre la possibilità per ciascun Gruppo di accedere al servizio informatizzato Volopress, o servizio analogo, che consenta l'accesso alla stampa locale italiana.
9/Doc. VIII, n. 2/16. Belcastro, Lombardo, Lo Monte, Commercio, Iannaccone, Latteri, Milo, Sardelli.

La Camera,
premesso che:
la funzione del controllo dell'attività di Governo ha costituito il nucleo iniziale dell'attività dei Parlamenti nazionali: in sostanza questi organi avevano poteri legislativi attenuati ed erano originariamente delegati a controllare le spese del re;
nel Parlamento nazionale parte rilevante di tale funzione si esercita tramite gli atti di sindacato ispettivo, il cui contenuto e la cui ammissibilità sono regolati, presso la Camera, dagli articoli da 128 a 139-bis del Regolamento nonché da una serie di circolari, l'ultima delle quali datata 21 febbraio 1996; nella seduta del 24 settembre 1997 è stato altresì approvato l'articolo 139-bis che introduce nel Regolamento parti della citata circolare;
nei testi in questione si dichiara tra l'altro che «il Presidente valuta altresì l'ammissibilità di tali atti con riguardo [...] alla tutela della sfera personale e dell'onorabilità dei singoli» (articolo 139-bis del Regolamento); che le premesse degli atti «sono ammesse nei limiti in cui siano strettamente funzionali alla identificazione [...] dei quesiti posti al Governo» e che pertanto sono inammissibili «valutazioni o giudizi del presentatore»; che sono inammissibili (per intero) atti che contengono «termini [...] ironici, sarcastici o provocatori» nonché quelli che rechino discredito attraverso connessioni ed allusioni; che non sono ammissibili atti che «contengano imputazioni di responsabilità o giudizi attinenti alla sfera individuale [...] se non quando derivino da fonti esterne al Parlamento, esattamente individuate» (circolare del 21 febbraio 1996);
questo complesso di statuizioni, complessivamente valido, e tuttavia una interpretazione via via sempre più restrittiva hanno condotto gli Uffici preposti al controllo di ammissibilità, da un lato ad un lavoro sempre più defatigante, dall'altro ad intromettersi sempre pesantemente in quelli che certamente sono atti di controllo, ma anche atti politici dei quali il sottoscrittore si assume coscientemente piena responsabilità politica;
si arriva al paradosso che un deputato non possa imputare una responsabilità, cosa per la quale è disposto a pagare un prezzo politico, se questa non sia già stata imputata da fonte esterna (un giornale in genere) o che vengano poste in discussione le premesse (o i termini) di un atto, che invece appartengono in pieno al «fare» ed al «pensare» politico di ciascun parlamentare; peraltro la complessità della premessa spesso è in funzione della precisione della domanda o è volta ad impedire che il Governo risponda con argomenti già noti all'interrogante;
nel necessario contemperamento di esigenze contrapposte, la parte sopra evidenziata dei criteri di ammissibilità degli atti di sindacato ispettivo è stata forse eccessivamente calcata, prova ne sia che il Senato, il quale adotta regole appena più allentate, riceve e pubblica atti che la Camera ha rifiutato di pubblicare, determinando una sorta di «turismo parlamentare»,

impegna l'Ufficio di Presidenza

a rivedere in termini di maggiore apertura, nelle forme indicate in premessa, le modalità di applicazione delle regole di ammissibilità degli atti di sindacato ispettivo.
9/Doc. VIII, n. 2/17. Iannaccone, Lombardo, Lo Monte, Belcastro, Commercio, Latteri, Milo, Sardelli.

La Camera,
premesso che:
l'attività dei parlamentari richiede supporto, assistenza e collaborazione da parte di figure professionali qualificate e di alto livello;
le somme in favore dei collaboratori parlamentari sono, di fatto, ricomprese nelle dotazioni dei «rimborsi forfettari per mantenere il rapporto fra eletto ed elettore» e assegnate al singolo parlamentare per il tramite del gruppo di appartenenza; da molti anni si discute della necessità di regolarizzare tali rapporti di lavoro per superare l'attuale regime che lascia alla totale discrezionalità del singolo deputato la gestione dei relativi compensi;
il perdurare dell'assenza di una regolamentazione in tale ambito rischia di generare il paradosso del venir meno di tutti quegli elementi di certezza dei diritti e delle tutele, previsti dalla legislazione vigente in materia di lavoro e di cui i parlamentari dovrebbero essere i primi garanti proprio nella più autorevole delle sedi istituzionali, quali la Camera dei deputati;
appare sempre più necessario risolvere il problema del riconoscimento della figura professionale del collaboratore parlamentare, sotto il profilo giuridico ed economico, mediante la modifica degli attuali criteri di assegnazione dei fondi per i loro compensi, in favore di contratti certi e trasparenti - come già avviene per il Parlamento europeo,

impegna, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza ed il Collegio dei Questori

a valutare l'opportunità di estendere ai collaboratori dei deputati il regime previsto per i collaboratori dei componenti dell'Ufficio di Presidenza e dei Presidenti di Commissione, ossia il versamento diretto da parte dell'Amministrazione della Camera dei compensi stabiliti in favore dei collaboratori.
9/Doc. VIII, n. 2/18. Lo Monte, Lombardo, Belcastro, Commercio, Iannaccone, Latteri, Milo, Sardelli.

La Camera,
premesso che:
il Regolamento della Camera dei deputati, all'articolo 15, comma 3, assicura ai Gruppi parlamentari, per l'esplicazione delle loro funzioni, la disponibilità di locali e attrezzature e assegna contributi acarico del bilancio della Camera, tenendo presenti le esigenze di base comuni ad ogni Gruppo;
la consistenza numerica dei Gruppi o delle Componenti in seno al Gruppo Misto non dovrebbe penalizzare gli stessi nello svolgimento del lavoro parlamentare;
attualmente le componenti in seno al Gruppo Misto operano in condizioni disagiate avendo dovuto organizzare il lavoro tenendo conto della dislocazione dei vari uffici a volte ubicati su piani diversi dello stesso stabile

impegna il Collegio dei Questori

ad assicurare, secondo il principio della pari dignità, a tutti i Gruppi parlamentari o componenti in seno al Gruppo Misto l'assegnazione di locali e spazi adeguati ove insediare le Presidenze e gli uffici di stretta competenza e necessità, predisponendo l'affidamento degli stessi in modo che, per l'espletamento delle mansioni e lo svolgimento ottimale del lavoro parlamentare, essi siano ubicati in modo da consentire un agevole svolgimento delle proprie funzioni.
9/Doc. VIII, n. 2/19. Commercio, Lombardo, Lo Monte, Belcastro, Iannaccone, Latteri, Milo, Sardelli.

La Camera,
premesso che:
la partecipazione del bilancio della Camera al più generale sforzo di riduzione della spesa pubblica induce a ripensare taluni meccanismi interni che producono incremento della spesa;
si registra, in particolare negli ultimi anni, grazie all'incremento degli spazi a disposizione dell'Amministrazione a vicolo Valdina e a Palazzo Marini, un numero crescente di convegni e manifestazioni di ogni genere, promosse o sponsorizzate dai deputati;
in tale ambito la Camera mette a disposizione gratuitamente le sale, il personale interno e le ditte che svolgono le necessarie attività di preparazione alla manifestazione; i costi connessi sono così tutti a carico dell'Amministrazione;
viceversa al Senato è previsto che i costi per l'utilizzo dei propri spazi, per manifestazioni promosse o sponsorizzate dai senatori, siano in buona parte a carico dei parlamentari o dei gruppi richiedenti;
preso atto con favore che nel bilancio previsionale per il 2008 tale spesa sia stata consistentemente ridotta,

impegna, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza ed il Collegio dei Questori

a prevedere, ai fini del contenimento dei costi, che l'utilizzo degli spazi per convegni, manifestazioni ed ogni altro tipo di incontri pubblici, sia soggetto al pagamento di un contributo da parte del gruppo o del deputato richiedente, secondo quanto già previsto al Senato, eventualmente prevedendo un numero limitato di utilizzi gratuiti.
9/Doc. VIII, n. 2/20. Sardelli, Lombardo, Lo Monte, Belcastro, Commercio Iannaccone, Latteri, Milo.

La Camera,
premesso che:
«L'informazione è una condizione essenziale per i sistemi democratici, perché più si conosce, meglio si decide» (Einaudi);
la situazione italiana delle scorse legislature ha evidenziato un allarmante deficit di affidabilità e trasparenza, quanto a informazioni tecniche disponibili ai fini del controllo e della modifica, per tramite della azione legislativa propria, dei conti pubblici;
la carenza di informazione ha indotto alcuni a proporre l'istituzione diAutorità per i conti pubblici, quando invece appare necessario mantenere la valutazione tecnica dell'economia e della finanza pubblica nella sede istituzionale del Parlamento, che dunque dovrebbe disporre di poteri e strutture di supporto adeguati per esaminare ogni tipo di informazione sulla politica fiscale e sull'economia;
occorre di conseguenza rafforzare la funzione dei servizi parlamentari, anche al fine di promuovere l'affidabilità e la trasparenza alla base del rapporto di responsabilità contabile tra Esecutivo e Legislativo, affinché il Parlamento possa disporre di proprie adeguate ed efficienti strutture capaci di produrre documentazione tecnica indipendente. Il percorso indicato richiederebbe il potenziamento delle strutture di documentazione esistenti, mirando ad unificare i Servizi del Bilancio di Camera e Senato, unificandone le strutture anzitutto e rafforzandole nelle specializzazioni e nei metodi di lavoro;
a tal fine appare opportuno programmare l'unificazione vera e propria in una prospettiva non superiore ai 18-24 mesi, durante i quali dovrebbero essere adottate alcune azioni finalizzate al rafforzamento delle attività di supporto tecnico,

impegna l'Ufficio di Presidenza

a prendere gli opportuni rapporti con la Presidenza del Senato al fine di definire tempi e modalità della unificazione dei Servizi del Bilancio dei due rami del Parlamento, in particolare avendo riguardo al rafforzamento dell'analisi di economia e finanza pubblica, anche con consulenze mirate, sviluppando il coordinamento dell'attività dei Servizi del Bilancio medesimi, anche evitando duplicazioni, predisponendo documenti comuni, nominando un board scientifico formato da tre accademici di fama internazionale per avere una supervisione sui metodi di lavoro e aumentare il prestigio e l'autorevolezza della struttura, adottando le conseguenti deliberazioni per il raggiungimento dell'obbiettivo prefissato di unificazione delle strutture afferenti ai Servizi del Bilancio dei due rami del Parlamento.
9/Doc. VIII, n. 2/21. Quartiani.

La Camera,
premesso che:
«L'informazione è una condizione essenziale per i sistemi democratici, perché più si conosce, meglio si decide» (Einaudi);
la situazione italiana delle scorse legislature ha evidenziato un allarmante deficit di affidabilità e trasparenza, quanto a informazioni tecniche disponibili ai fini del controllo e della modifica, per tramite della azione legislativa propria, dei conti pubblici;
la carenza di informazione ha indotto alcuni a proporre l'istituzione di Autorità per i conti pubblici, quando invece appare necessario mantenere la valutazione tecnica dell'economia e della finanza pubblica nella sede istituzionale del Parlamento, che dunque dovrebbe disporre di poteri e strutture di supporto adeguati per esaminare ogni tipo di informazione sulla politica fiscale e sull'economia;
occorre di conseguenza rafforzare la funzione dei servizi parlamentari, anche al fine di promuovere l'affidabilità e la trasparenza alla base del rapporto di responsabilità contabile tra Esecutivo e Legislativo, affinché il Parlamento possa disporre di proprie adeguate ed efficienti strutture capaci di produrre documentazione tecnica indipendente. Il percorso indicato richiederebbe il potenziamento delle strutture di documentazione esistenti, mirando ad unificare i Servizi del Bilancio di Camera e Senato, unificandone le strutture anzitutto e rafforzandole nelle specializzazioni e nei metodi di lavoro;
a tal fine appare opportuno programmare l'unificazione vera e propria in una prospettiva non superiore ai 18-24mesi, durante i quali dovrebbero essere adottate alcune azioni finalizzate al rafforzamento delle attività di supporto tecnico,

impegna l'Ufficio di Presidenza

a prendere gli opportuni rapporti con la Presidenza del Senato al fine di definire tempi e modalità della unificazione dei Servizi del Bilancio dei due rami del Parlamento, in particolare avendo riguardo al rafforzamento dell'analisi di economia e finanza pubblica, anche con consulenze mirate, sviluppando il coordinamento dell'attività dei Servizi del Bilancio medesimi, anche evitando duplicazioni, predisponendo documenti comuni, adottando le conseguenti deliberazioni per il raggiungimento dell'obbiettivo prefissato di unificazione delle strutture afferenti ai Servizi del Bilancio dei due rami del Parlamento.
9/Doc. VIII, n. 2/21.(Testo modificato nel corso della seduta) Quartiani.

INTERPELLANZE URGENTI

Dichiarazioni del sottosegretario Giovanardi in merito al presunto consumo di stupefacenti da parte di parlamentari - 2-00078

A)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere - premesso che:
il 25 giugno 2008, in una conferenza stampa indetta per illustrare i dati statistici sulla tossicodipendenza in Italia, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, onorevole Carlo Giovanardi, ha, tra l'altro, testualmente dichiarato: «vogliamo indire per fine anno la quinta conferenza nazionale sulle tossicodipendenze per arrivare tutti assieme ad un momento di riflessione, perché - ha considerato il Sottosegretario - è vero: ci sono nuove modalità di consumo, nuove mode. C'è l'ecstasy, ci sono le droghe sintetiche. C'è la cocaina, che comporta situazioni particolari. La cocaina c'è nel Paese, negli imprenditori, c'è nei professionisti. C'è in Parlamento (...). Chi dice che in Parlamento non ci sono persone che non fanno uso di cocaina o di droga nega la realtà. Sarebbe come dire che (la cocaina) non c'è tra i professionisti e tra gli imprenditori. Ma non è neanche vero che la metà dei parlamentari fa uso di sostanze»;
le affermazioni del Sottosegretario sull'uso presunto di sostanze stupefacenti da parte dei parlamentari non solo sono gravi e irrimediabilmente lesive della privacy e dell'immagine dei singoli deputati (e senatori), ma minano la credibilità e le fondamenta delle principali istituzioni elettive del nostro Paese. Il Sottosegretario, infatti, riferisce con convinzione, ma in modo generico, che «la cocaina c'è in Parlamento», mentre chi afferma il contrario «nega la realtà». Ebbene, posto che l'assunto dell'esponente di Governo è stato proferito senza alcun supporto documentale comprovante l'effettivo consumo di droga dei parlamentari, c'è da chiedersi se il Sottosegretario conosca nomi, fatti specifici e circostanze che possano validare l'ipotesi accusatoria nei riguardi di quella parte di parlamentari di cui si ignora la percentuale, visto che lo stesso Sottosegretario ammette: «Ma non è neanche vero che la metà dei parlamentari fa uso di sostanze»;
ci si domanda allora a quanto ammonti la percentuale dei parlamentari che sarebbero abituali consumatori di sostanze;
in attesa di conoscere l'entità esatta del corpo parlamentare che fa uso di droghe, soprattutto in attesa di conoscere i nominativi, si deduce, per logico automatismo, che ciascun membro del Parlamento al momento è sospettabile di essere un potenziale consumatore di sostanze stupefacenti;
è assai grave che un uomo delle istituzioni, come l'onorevole Giovanardi, si lasci andare a considerazioni di questotipo che alimentano dubbi sulla statura morale dei parlamentari. Sarebbe il caso di accertare se siano considerazioni personali apprese nella sfera privata di ciascun deputato, oppure ci siano stime che confermano la sua dichiarazione e di cui si ignora l'esistenza;
resta il fatto che, in assenza di riferimenti acclarati, quelle dichiarazioni trascinano in modo indiscriminato nel «tunnel della droga» tutti i membri del Parlamento, anche coloro che non hanno mai fatto uso di cannabis o altre sostanze, come la cocaina;
per fugare questo sospetto inaccettabile, soprattutto per il rispetto che si deve al corpo elettorale, sarebbe opportuno avere l'esatta dimensione del fenomeno. Anche per non alimentare il risentimento contro la cosiddetta «casta» e sollevare nuove ventate di antipolitica;
le considerazioni dell'esponente di Governo, oltretutto, contrastano fortemente con la recente sentenza della Corte di cassazione, che il 10 giugno 2008 ha confermato la condanna per violazione della privacy dei parlamentari nei confronti dei due giornalisti de Le Iene, ritenuti colpevoli di avere prelevato, «con un comportamento ingannevole e fraudolento», tamponi di sudore di 50 deputati e 16 senatori per accertare la positività all'uso di stupefacenti;
i giornalisti, dal canto loro, sostenevano di non aver leso la privacy dei deputati, dal momento che «i loro accertamenti non permettevano di associare l'esito del test a persone note»;
ad avviso della Corte di cassazione, però, il fatto che nel servizio televisivo, andato in onda su Italia 1, Le Iene avessero diffuso la notizia che alcuni onorevoli, pur rimasti anonimi, erano positivi al test antidroga ha fatto sì che «tutti i parlamentari potessero essere indiscriminatamente sospettati di assumere stupefacenti, con la conseguenza che ogni membro del Senato o della Camera dei deputati, nonché l'istituzione parlamentare, ha subito un nocumento alla sua immagine pubblica ed alla sua onorabilità»;
seppure di fronte a due fatti diversi - entrambi in danno dei parlamentari - è del tutto evidente che i due episodi riconducono alla medesima conclusione: la violazione della privacy e la lesa onorabilità del Parlamento e dei suoi membri -:
se le dichiarazioni del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, onorevole Carlo Giovanardi, siano state concordate con il Presidente del Consiglio, secondo i principi generali richiamati dall'articolo 5, comma 2, lettera d), della legge n. 400 del 1988 («Disciplina dell'attività di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri»), secondo il quale il Presidente del Consiglio dei ministri concorda con i Ministri interessati (e dunque a maggior ragione con i Sottosegretari alla Presidenza del Consiglio dei ministri) le pubbliche dichiarazioni che essi intendano rendere ogni qualvolta possano impegnare la politica generale del Governo, e, in caso contrario, se non intenda censurare il comportamento del Sottosegretario, per le gravi e gratuite insinuazioni che violano palesemente la privacy di tutti i parlamentari, anche in considerazione dell'ultima sentenza della Corte di cassazione emessa in seguito all'ormai famoso «test tossicologico ai deputati» effettuato dai giornalisti de Le Iene.
(2-00078)
«Laratta, Sarubbi, Misiani, Schirru, Fadda, Velo, Cardinale, Farinone, Sanga, Giorgio Merlo, Grassi, Lo Moro, Fogliardi, Ferrari, Berretta, Viola, Zampa, Strizzolo, Villecco Calipari, Cesare Marini, Zunino, Servodio, Vico, Cesario, Nicolais, Nannicini, Maran, D'Antoni, Ginoble, Bordo, De Micheli, De Biasi, Bellanova, Melis, Duilio, Gozi, Losacco, Picierno, Occhiuto, Nunzio Francesco Testa, Ciccanti, Naro, Enzo Carra».
(1o luglio 2008)

Iniziative per la modifica dei recenti provvedimenti del Presidente del Consiglio dei ministri in relazione agli insediamenti di comunità nomadi, con particolare riferimento alla scolarizzazione e all'integrazione sociale dei bambini appartenenti a tali comunità - 2-00082

B)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere - premesso che:
il 21 maggio 2008, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, viene dichiarato lo stato di emergenza, fino al 31 maggio 2009, in relazione agli insediamenti di comunità nomadi nel territorio delle regioni Campania, Lazio e Lombardia;
la base giuridica per l'adozione del decreto è costituita dall'articolo 5, comma 1, della legge 24 febbraio 1992, n. 225: si tratta della legge che istituisce il servizio nazionale della protezione civile, il cui articolo 5, comma 1, prevede che, al verificarsi di calamità naturali, catastrofi o altri eventi che per intensità ed estensione debbono essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari, il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, delibera lo stato di emergenza, determinandone durata ed estensione territoriale in stretto riferimento alla qualità e alla natura degli eventi;
sulla base del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, il 30 maggio 2008 vengono adottate tre ordinanze (n. 3676, n. 3677 e n. 3678) del Presidente del Consiglio dei ministri, che contestualmente nominano i prefetti di Roma, Milano e Napoli come commissari delegati per la realizzazione di tutti gli interventi necessari al superamento dello stato di emergenza e attribuiscono loro una serie di poteri, tra cui quello del «monitoraggio dei campi autorizzati in cui sono presenti comunità nomadi e individuazione degli insediamenti abusivi» (articolo 1, comma 2, lettera b) e quello «dell'identificazione e censimento delle persone, anche minori di età, e dei nuclei familiari presenti (nei campi autorizzati e negli insediamenti abusivi), attraverso rilievi segnaletici» (articolo 1, comma 2, lettera c);
la disinvoltura con cui la dichiarazione dello stato di emergenza sui campi nomadi viene ricondotta alla fattispecie costituita dal «verificarsi di calamità naturali, catastrofi o altri eventi» potenzialmente sembra giustificare la dichiarazione dello stato di emergenza, con semplice decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, senza alcun controllo o garanzia parlamentare, praticamente su qualunque materia;
nelle dichiarazioni rese dal Ministro Maroni, tale intervento sarebbe legittimato, inoltre, dal regolamento CE n. 380 del 2008; in realtà, tale regolamento prevede la rilevazione di identificatori biometrici, comprendenti le immagini del volto e le impronte digitali, a partire dall'età di sei anni, al mero fine di istituire un modello uniforme per i permessi di soggiorno rilasciati a cittadini di Paesi terzi;
viene, quindi, impropriamente estesa, ad avviso degli interpellanti, una normativa comunitaria - applicabile ai soli cittadini extracomunitari e ai soli fini di istituzione di un modello uniforme di permesso di soggiorno - a tutti coloro che, italiani, comunitari o extracomunitari, di qualunque età, anche inferiore ai sei anni, si trovino in un campo nomade, autorizzato o abusivo, e a prescindere dalla presenza legale o illegale sul territorio italiano e, dunque, dall'eventuale rilascio di un permesso di soggiorno, dimenticando, peraltro, che circa il 60 per cento dei rom presenti sul territorio nazionale ha la cittadinanza italiana;
le norme adottate, inoltre, lungi dal distinguere tra cittadini italiani, comunitari o extracomunitari, si fondano sulmero presupposto che tutti coloro che vi saranno soggetti si trovino in un campo nomade, suscitando così le perplessità espresse dal Garante per la protezione dei dati personali, che non ha mancato di sottolineare come questa «schedatura» sarebbe priva di una base normativa, prevedendo oggi la legge che le impronte possano essere prese solo in casi ben determinati, come, per esempio, nell'ipotesi di ingresso in carcere. In ogni caso non possono essere prese indiscriminatamente, o comunque per una fascia sola della popolazione sulla base della mera considerazione che il soggetto viva in un campo nomade, violando così il principio di dignità, di non discriminazione per etnia e di tutela dei minori;
quanto detto è aggravato dalla circostanza che nelle copie di alcuni atti di censimento a firma del commissario delegato per l'emergenza insediamenti e comunità nomadi della regione Campania - resi pubblici dalla comunità di Sant'Egidio - emerge che il 25 giugno 2008, nel campo detto «centrale del latte», non solo sono state raccolte rilevazioni fotografiche e impronte digitali degli interessati, ma che tale schedatura ha contemplato anche la registrazione di dati relativi alla religione professata e all'appartenenza etnica;
tali disposizioni, secondo Unicef Italia, violano fondamentali principi non solo costituzionali, primo tra tutti quello sancito dall'articolo 3 della Costituzione, ma anche quelli del superiore interesse del bambino su qualunque altra considerazione e quello di non discriminazione dei bambini, principi cardine della Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia; così come preoccupate sono state le dichiarazioni del Commissario per i diritti umani in seno al Consiglio d'Europa, che ha ricordato come «tali metodi richiamano misure prese nel passato e che hanno portato alla repressione dei rom»;
le norme approvate, infatti, al di fuori di ogni garanzia parlamentare o costituzionale, lungi dal perseguire gli autori di abusi e violazioni dei diritti dei bambini, finiscono per equiparare le vittime di tali abusi ai criminali che li sfruttano e ledono, al contempo, in maniera sproporzionata il diritto all'eguaglianza di tutti i bambini, rilevando un approccio da un lato restrittivo e discriminatorio, dall'altro inefficace, come sottolineato dalla stessa Conferenza episcopale italiana;
la stessa finalità indicata dal Ministro dell'interno e da quello dell'istruzione, dell'università e della ricerca di favorire così la scolarizzazione dei minori rom è contraddetta dalla stessa pratica di sgombero dei campi rom, che spesso, come testimoniato dai volontari che vi lavorano a stretto contatto, determina l'inutile e pericoloso effetto di sparpagliare nuovamente quei bambini per le città, interrompendo, invece, processi di scolarizzazione in corso, avviati con il concorso di tutte le professionalità della scuola italiana -:
se il Presidente del Consiglio dei ministri intenda modificare quanto prima il decreto che proclama lo stato di emergenza e le ordinanze conseguentemente adottate, abbandonando le politiche repressive e discriminatorie fin qui seguite e avviando invece un'approfondita riflessione sulle politiche di integrazione, affrontando, in particolare, l'aspetto della scolarizzazione e dell'integrazione sociale dei bambini appartenenti a comunità nomadi;
se, a tal fine, non intenda predisporre un piano nazionale, integrato e pluriennale per la frequenza e il successo scolastico di minori rom e sinti.
(2-00082)
«Soro, Bressa, Sereni, Amici, Zaccaria, Ghizzoni, De Torre, Lenzi, Zampa, Miotto, Sarubbi, Gozi».
(3 luglio 2008)

Procedure di alienazione del patrimonio disponibile dell'Ordine mauriziano - 2-00091

C)

I sottoscritti chiedono di interpellare i Ministri dell'interno, dello sviluppo economicoe delle politiche agricole, alimentari e forestali, per sapere - premesso che:
in data 23 settembre 2003, il commissario straordinario, prefetto Anna Maria D'Ascenzo, adottava la deliberazione n. 585 del 2003, con la quale veniva disposta la vendita dell'intero patrimonio disponibile dell'Ordine mauriziano e si stabiliva di vendere a trattativa privata tutti gli immobili urbani ed agrari, gravati da vincolo locatizio efficace, al valore di mercato dell'immobile libero, come stimato dall'ufficio patrimoniale dell'Ordine mauriziano, previa convalida della stima da parte dell'agenzia del territorio;
in data 21 gennaio 2005, veniva convertito in legge il decreto-legge 19 novembre 2004, n. 277, con il quale veniva costituita la Fondazione Ordine mauriziano, a cui veniva trasferito il patrimonio immobiliare e mobiliare dell'ente Ordine mauriziano, con lo scopo di gestire il suddetto patrimonio e di operare per il risanamento del dissesto finanziario dell'ente, anche mediante la dismissione dei beni del patrimonio disponibile;
sulla base di questa normativa e procedura la Fondazione Ordine mauriziano ha provveduto ad alienare alcune cascine ai conduttori;
in data 29 novembre 2007, veniva convertito in legge il decreto-legge 1o ottobre 2007, n. 159, e, all'articolo 30, veniva disposto il commissariamento della Fondazione Ordine mauriziano, con nomina del nuovo commissario, a cui sono state attribuite l'attività di gestione e liquidazione, nel rispetto dei valori storico-culturali e secondo le norme del decreto-legge n. 277 del 2004;
vi è un diffuso allarme fra le numerosissime famiglie dirette coltivatrici, i cui rapporti di affittanza agraria con l'ente Ordine mauriziano sono in scadenza o lo saranno in tempi brevi, in quanto, da dichiarazioni a più riprese ribadite dal commissario e dai vicecommissari, parrebbe non potersi riconoscere il diritto di prelazione spettante agli affittavoli, deludendo le aspettative delle suddette famiglie, che si troverebbero senza alcuna attività e mezzo di sostentamento, con l'ovvia conseguenza di tensioni sociali;
l'alienazione «in blocco», senza il riconoscimento ed il rispetto del diritto di prelazione, oltre che gravemente pregiudizievole per le famiglie dirette coltivatrici, pare, altresì, in aperto contrasto con le deliberazioni commissariali già assunte con il decreto-legge n. 277 del 2004, costitutivo della Fondazione Ordine mauriziano, nonché con il decreto-legge n. 159 del 2007, nel testo modificato dalla legge di conversione, che prevede l'applicazione della disciplina in materia di prelazione e di riscatto agrari;
questo stato giuridico rischia di innescare una serie di contenziosi, che, per la delicatezza e complessità della materia, creerebbero inevitabili lungaggini, oltre che oneri aggiuntivi per la Fondazione Ordine mauriziano;
da parte degli affittavoli è confermata la volontà all'acquisizione delle aziende da essi condotte, alle condizioni pregresse stabilite dall'ente e convalidate dall'agenzia del territorio, e, per conseguenza, la Fondazione Ordine mauriziano si troverebbe nella condizione di accelerare i tempi delle vendite degli immobili con l'immediato realizzo -:
quale sia, in dettaglio, la situazione riguardante il piano di soddisfazione dei beni dell'Ordine mauriziano;
se corrispondano al vero le notizie secondo cui il commissario della Fondazione Ordine mauriziano, dottor Giovanni Zanetti, insieme ai due vicecommissari, avvocato Cristiana Maccagno Benessia e dottor Alessandro Braja, voglia procedere a breve termine all'alienazione «in blocco» di tutti i terreni agricoli di proprietà della fondazione, affittati a famiglie dirette coltivatrici;
se, per le motivazioni su esposte, ritengano utile e necessario porre rimedio alle procedure di alienazione che paiono essere state messe in atto, anche con un'iniziativa legislativa urgente a tutto vantaggio del risanamento finanziario dell'ente.
(2-00091)
«Delfino, Adornato, Bosi, Buttiglione, Capitanio Santolini, Cera, Cesa, Ciccanti, Ciocchetti, Compagnon, De Poli, Dionisi, Drago, Anna Teresa Formisano, Mannino, Naro, Occhiuto, Oppi, Pezzotta, Pionati, Pisacane, Poli, Rao, Romano, Ruggeri, Ruvolo, Tabacci, Nunzio Francesco Testa, Volontè, Zinzi».
(15 luglio 2008)

Orientamenti del Governo in merito alla soppressione delle province coincidenti con le aree metropolitane - 2-00085

D)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri e i Ministri per l'interno e per i rapporti con le regioni, per sapere - premesso che:
in riferimento all'annunciato provvedimento del Governo di soppressione delle province coincidenti con le aree metropolitane, è necessario che il Governo svolga una verifica approfondita su Bologna, realtà veramente anomala rispetto alle altre città inserite in elenco, tra cui Milano, Roma, Torino, Napoli e Genova, che contano milioni di abitanti e situazioni territoriali completamente diverse;
infatti, Bologna, con poco più di 900.000 abitanti, di cui 370.000 nel capoluogo ed una rete di piccoli e medi comuni disseminati su una superficie abbastanza vasta e dotati di una loro propria identità e tradizione storica ben definita, non rientra, a parere degli interpellanti, nei criteri previsti dalla legge nazionale, peraltro ormai datata;
a prescindere dal fatto che esistono una fascia appenninica e la realtà imolese refrattari a qualsiasi fusione con Bologna, tale progetto finirebbe per distruggere la compattezza storica, culturale e sociale dell'area bolognese e per incidere negativamente su Bologna, con ampie ricadute economico-sociali sul tessuto connettivo della città;
si rileva, inoltre, che, mentre nel caso di città come Milano, Roma, Torino ed altre, con milioni di abitanti e densità demografica elevatissima, è giusto sopprimere le province, il caso di Bologna è completamente diverso e richiederebbe una riflessione sul futuro di quei comuni che distano 50 chilometri dal capoluogo e che hanno una storia plurisecolare ed una spiccata identità, riducendo il tutto ad una piccola città metropolitana di neppure 500.000 abitanti -:
se il Governo, alla luce di tali riflessioni, non ritenga necessario attivare nelle sedi istituzionalmente competenti una verifica approfondita che tenga conto delle diverse realtà demografiche, politiche, ma anche storico-culturali delle province che intende sopprimere.
(2-00085)
«Garagnani, Jannone, Barani, Giammanco, Lunardi, Bergamini, Aprea, Carlucci, Ceroni, Caldoro, Del Tenno, Valentini, Biasotti, Mazzuca, Holzmann, Scandroglio, Vessa, Cosenza, Ceccacci Rubino, Pagano, Cazzola, Frassinetti, Bernardo, Vignali, Giulio Marini, Palmieri, Granata, Gioacchino Alfano, Romele, Scalia, Misuraca, Marinello, Fucci, Bellotti, Pizzolante, Gregorio Fontana, Zacchera, Santelli, Malgieri, Aracu, Iapicca, Mannucci».
(8 luglio 2008)

Iniziative per garantire risorse e mezzi adeguati alle forze di polizia, con particolare riferimento alla situazione dell'ordine pubblico nella provincia di Ravenna - 2-00092

E)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
ogni Governo deve porre al centro della sua attività la sicurezza dei cittadini;
tutti i giorni si leggono fatti di cronaca dove si registra sempre di più l'immagine di un Paese in cui l'incolumità personale e patrimoniale dei cittadini ed il diritto ad un'esistenza serena e pacifica non sono garantiti come dovrebbero;
sono sempre più numerose le iniziative di privati, che, come nella provincia di Ravenna, organizzano ronde di cittadini per il controllo del territorio;
in questa provincia l'analisi della situazione criminale evidenzia accertate infiltrazioni delinquenziali piuttosto rilevanti;
considerate la vastità del territorio e la peculiarità, quali il porto industriale e turistico di Ravenna, sarebbe auspicabile aumentare il numero di operatori di polizia di Stato di questa area;
il Sindacato autonomo di polizia (Sap) da tempo ha denunciato presso il dipartimento della polizia di Stato la grave situazione venutasi a creare, segnalando l'inadeguatezza degli organici degli uffici di questa provincia;
è noto, già da alcuni anni, che, in base a piante organiche datate, Ravenna aveva un deficit di risorse umane pari all'8 per cento;
si evidenziano, inoltre, nell'ambito del potenziamento dei servizi di vigilanza estivi, sia le grandi difficoltà con cui quest'anno la polizia di Stato ha aperto il «commissariato stagionale» di Cervia e di Milano Marittima, sia il problema della mancata conferma del contingente di rinforzo per la questura di Ravenna;
inoltre, alla carenza di personale si aggiunge quella relativa ai mezzi e alle attrezzature;
una nazione civile come la nostra ha il dovere di difendere i propri concittadini, dedicando a questo tutti gli sforzi, le energie e le risorse disponibili, dotando, prima di ogni altra cosa, le forze di polizia di mezzi adeguati e proporzionali alla gravità del problema, applicando un giusto piano di mobilità interna agli apparati, al fine di sollevare gli uomini e le donne che assicurano la nostra sicurezza dai compiti amministrativi per riversarli, in numero maggiore, nelle strade ed a contatto, anche visivo, dei cittadini -:
quali iniziative concrete intenda adottare affinché alle forze di polizia della provincia di Ravenna, in particolare, e del Paese, in generale, sia assicurata la dovuta attenzione in termini di mezzi e risorse.
(2-00092) «Casini, Galletti, Libè, Vietti».
(15 luglio 2008)

Iniziative in relazione a presunti comportamenti irregolari di esponenti della polizia di Stato di Ischia - 2-00099

F)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
nell'isola di Ischia esistono sei comuni ed esattamente: Ischia, Barano d'Ischia, Casamicciola Terme, Serrara Fontana, Forio e Lacco Ameno. Quest'ultimo comune è l'unico amministrato dal centrodestra. Infatti, dal 1997 si sono ininterrottamente succedute amministrazioni a guida del centrodestra. Nel maggio 2007 vi è stata l'ultima tornata elettorale amministrativa che ha visto, seppur dimisura (ed è stata una storica eccezione), l'affermazione della lista «Il Faro» (sempre di centrodestra), che ha determinato l'elezione a sindaco della dottoressa Restituta Irace. È il caso di sottolineare che per tutti gli anni in cui il comune di Lacco Ameno, e cioè dal 1997, è stato amministrato da una giunta municipale di centrodestra, con sindaco Domenico De Siano, il suo vice, con delega ai lavori pubblici, edilizia privata e personale, è stato il signor Carmine Monti;
il citato Carmine Monti ha sempre condiviso gli obiettivi strategici dell'amministrazione De Siano, un'amministrazione che ha prodotto, anche con il lavoro svolto dai consiglieri di maggioranza, straordinari risultati per i cittadini amministrati del comune di Lacco Ameno, ponendolo agli occhi di tutti gli isolani quale modello di correttezza amministrativa per la sua indiscussa capacità risolutrice e modernizzatrice. La credibilità della lista De Siano veniva confermata prima, nel 1997, da un risultato pari al 56 per cento dei consensi elettorali e successivamente, nel maggio del 2002, cioè dopo 5 anni di corretta amministrazione, da un risultato ancor più clamoroso: i lacchesi facevano crescere la percentuale del consenso per la lista De Siano ad una percentuale superiore all'82 per cento. A questo punto è necessario dire che nelle settimane precedenti al rinnovo del consiglio comunale di Lacco Ameno nel 2007, il prefato vice sindaco Carmine Monti aveva sostenuto l'individuazione quale candidato a sindaco e successore del De Siano (che aveva svolto già due mandati consecutivi) un'esponente donna, nella fattispecie la dottoressa Restituta Irace. Successivamente e per ragioni che appaiono agli interpellanti opache e sospette, lo stesso assumeva atteggiamenti ambigui, non esitando poi a dar vita ad una lista «Uniti per Lacco», scatenando e provocando una campagna elettorale dai toni scandalistici, vantando coperture, appoggi di vario genere, finendo per lacerare ogni rapporto di civile convivenza nella comunità lacchese. Ciononostante, la coalizione di centrodestra «Il Faro» riusciva a prevalere e veniva eletto sindaco la dottoressa Restituta Irace. Da quel momento è partita da parte del Monti una campagna di criminalizzazione e di demonizzazione dell'ex sindaco Domenico De Siano e di quanti insieme a lui avevano collaborato nei precedenti anni di gestione nel comune di Lacco Ameno e delle aziende controllate e partecipate dallo stesso. Una campagna di veleni, di denunce, di esposti che vedrebbe coinvolti anche funzionari della polizia di Stato, i quali, anche sulla base di notizie di stampa, avrebbero, tra l'altro, promosso indagini e prodotto informative poi rivelatesi nettamente infondate;
per meglio comprendere la situazione venutasi a creare si riportano brevemente, come si ricavano dagli atti giudiziari, i risultati di alcune iniziative investigative promosse dalla polizia di Stato, che hanno, tra l'altro, generato notevoli spese a carico dell'erario;
a seguito di denuncia del citato Carmine Monti e di informativa della polizia di Stato al pubblico ministero, dottor Catello Maresca, questi provvedeva ad emettere decreto di sequestro preventivo urgente che il giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Napoli, dottor Umberto Antico, non convalidava, disponendo la restituzione agli aventi diritto di tutto quanto illegittimamente era stato oggetto del provvedimento del pubblico ministero. Evidenziava il giudice che «allo stato delle indagini il provvedimento urgente del pubblico ministero non riposava sulla sussistenza di un consistente fumus boni iuris tale da giustificare l'iniziativa ablativa urgente», facendo così giustizia delle infondate circostanze che erano state poste a base del provvedimento del pubblico ministero. Non diversa sorte era riservata a tale provvedimento in sede di impugnativa innanzi al tribunale di Napoli - sezione riesame - la quale non accoglieva l'appello proposto dall'accusa. Si rileva che improvvisamente era stata sottoposta a sequestro la scogliera realizzata a protezione dell'abitato e funzionale alla realizzazione del nuovo approdo turistico denominato «Marina del Capitello». Dettaopera strutturale sta portando ingenti risorse finanziarie alle casse dell'amministrazione comunale, con benefiche ricadute sull'indotto economico finanziario del comune di Lacco Ameno;
il tribunale del riesame, tra l'altro, non omette in motivazione di criticare l'operato della polizia di Stato di Ischia, che aveva ritenuto, dopo una «generica verifica», che ad una fattura pagata non corrispondesse un'attività svolta;
il clima di veleni che si è venuto a creare nel territorio dell'isola di Ischia, in particolare nel comune di Lacco Ameno, emerge anche dalle numerose notizie di stampa che riferiscono di un'attività di indagine particolarmente intensa, con largo e pressante utilizzo di intercettazioni telefoniche, nei confronti di alcuni esponenti politici e, in particolare, dello stesso De Siano, quasi che si fosse di fronte alla ricerca spasmodica di «trovare qualcosa, qualunque cosa per incastrare soprattutto De Siano», nonché di funzionari che operano nell'amministrazione di Lacco Ameno e nelle società da questa controllate;
appaiono foriere poi di pubblico allarme notizie di stampa che danno sempre per imminenti clamorosi arresti da parte proprio della polizia di Stato di Ischia. Non sfugge che le energie profuse dalla polizia di Ischia per svolgere indagini in ordine a fatti e circostanze che poi si rivelano infondati - come già sopra ricordato - distoglie la stessa polizia dall'attività di investigazione, tesa alla repressione dei reati in funzione di prevenzione generale e speciale;
particolarmente grave appare il sospetto che il progetto di criminalizzazione abbia trovato qualche supporto nell'attività di alcuni esponenti della polizia di Stato, con gravissimo danno per il prestigio e la credibilità delle istituzioni -:
se non intenda adottare ogni iniziativa di sua competenza per verificare se e in che termini vi siano stati o vi siano tuttora, con riguardo alla vicenda segnalata in premessa, comportamenti non conformi alle regole che disciplinano l'attività della polizia di Stato, adottando i conseguenti provvedimenti, anche al fine di restituire alla cittadinanza serenità e fiducia nelle istituzioni.
(2-00099) «Laboccetta, Bocchino».
(17 luglio 2008)

Crisi industriale dell'azienda Merloni - 2-00101

G)

I sottoscritti chiedono di interpellare i Ministri dello sviluppo economico e del lavoro, della salute e delle politiche sociali, per sapere - premesso che:
il gruppo Antonio Merloni s.p.a., leader nella produzione di elettrodomestici, occupa circa 3.000 lavoratori addetti agli stabilimenti distribuiti nei territori di Umbria e Marche, oltre ad altre centinaia di addetti nello stabilimento di Reggio Emilia;
il perdurante stato di crisi dell'azienda, i gravi problemi finanziari che stanno emergendo e la prospettiva attuale di centinaia e forse migliaia di esuberi configurerebbero un forte ridimensionamento produttivo e occupazionale degli stabilimenti Merloni dai riflessi allarmanti per centinaia di famiglie e per le condizioni complessive di una vastissima area del territorio delle due regioni, che verrebbe pesantemente penalizzata;
le regioni Umbria e Marche, insieme a tutte le altre istituzioni dei territori interessati, hanno attivato un tavolo permanente interregionale per affrontare le conseguenze della crisi dell'azienda, con l'impegno prioritario di salvaguardare i posti di lavoro dei dipendenti del gruppo, ma anche delle aziende dell'indotto;
la fortissima preoccupazione per il futuro dell'azienda e degli occupati ha portato nelle ultime settimane ad una massiccia mobilitazione dei lavoratori edelle loro rappresentanze sindacali, da ultimo con la manifestazione del 14 luglio 2008, che a Nocera Umbra ha visto anche la partecipazione di rappresentanti delle amministrazioni locali e regionali;
ulteriore motivo di apprensione è che la prospettiva di recupero e rilancio della Merloni si possa concretizzare, in base a quanto asserito dagli stessi vertici aziendali, solo nell'arco di 3-5 anni, impedendo alle migliaia di lavoratori e alle loro famiglie di affrontare serenamente l'immediato futuro;
le istituzioni e le parti sociali del territorio di Umbria e Marche hanno fino ad ora perseguito con il massimo sforzo la ricerca di percorsi che salvaguardassero i livelli occupazionali dell'azienda e dell'indotto e ritengono che spetti ora al Governo dare il proprio contributo per la risoluzione della crisi, anche in considerazione della circostanza che, per l'alto numero dei lavoratori occupati e per la dimensione sovra-regionale del territorio interessato, l'emergenza si configura di rilevanza nazionale -:
quali iniziative il Governo intenda mettere in campo per affrontare i problemi occupazionali e le ripercussioni economiche e sociali, che inevitabilmente ricadrebbero sul vasto territorio interessato dalla crisi in cui versa l'azienda;
se l'Esecutivo ritenga di attivare tempestivamente per la valutazione delle questioni esposte e per una loro rapida soluzione un tavolo istituzionale tra Governo, regioni ed i vari soggetti interessati;
se non ricorrano le condizioni per la proclamazione dello stato di crisi e la conseguente attivazione di tutti gli strumenti connessi a tale provvedimento.
(2-00101)
«Sereni, Vannucci, Marchi, Coscia, Giovanelli, Cavallaro, Trappolino, Castagnetti, De Torre, Verini, Amici, Fontanelli, Fluvi, Zucchi, Cenni, Froner, Ventura, Mariani, Mastromauro, Gatti, Mattesini, Lulli, Baretta, Mogherini Rebesani, Minniti, Boccia, Benamati, Federico Testa, Garofani, Giacomelli, Graziano, Ghizzoni, Colaninno, Causi, Agostini, Miglioli, Merloni».
(18 luglio 2008)

Iniziative per il finanziamento del programma nazionale di ricerche in Antartide - 2-00094

H)

I sottoscritti chiedono di interpellare i Ministri dell'istruzione, dell'università e della ricerca, dell'economia e delle finanze e degli affari esteri, per sapere - premesso che:
la ricerca in Antartide è una delle principali fonti di conoscenza dei complessi meccanismi del mutamento climatico, sulla quale oggi si basano le scelte delle politiche energetiche e ambientali dei Paesi europei;
il programma nazionale di ricerche in Antartide (Pnra), istituito con la legge 10 giugno 1985, n. 284, è senza dubbio il più importante programma di ricerche organizzato in Italia, il quale, affidato per la parte logistica all'Enea, ha coinvolto, in questi ventidue anni di attività, tutta la comunità scientifica italiana, università, Cnr, Ogs, Infn, Asi, Inaf e moltissimi ricercatori, acquisendo un ruolo di grande credibilità nella ricerca internazionale;
per lo svolgimento delle ricerche gli scienziati hanno utilizzato due importanti basi realizzate in Antartide, sempre nell'ambito del programma: la stazione Mario Zucchelli, aperta solo durante l'estate antartica, e la stazione Concordia, realizzata nell'ambito di una collaborazione franco-italiana, aperta tutto l'anno;
attraverso il programma la comunità scientifica italiana ha partecipato a numerosi progetti di ricerca scientifica nazionali ed internazionali, con risultati altamente lusinghieri, come nel caso del progettoEpica (European project for ice coring in Antartica), che ha ricevuto il prestigioso «Premio Cartesio 2007» dalla Commissione europea per l'eccellenza scientifica;
il finanziamento delle attività del programma è avvenuto fino al 2005 mediante costanti stanziamenti in legge finanziaria (tabella D), a carico del bilancio dello Stato e a carico del bilancio Enea;
dal 1985 al 2005 l'Italia ha investito nel programma circa 500 milioni di euro, con una media di circa 25 milioni all'anno. Il fabbisogno annuo, previsto nell'ultimo programma triennale 2005-2007, approvato dal ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, ma attuato solo per il primo anno, era previsto attorno ai 30 milioni di euro;
dopo 20 anni di finanziamenti continui e dopo la firma a Parigi, nell'ottobre 2005, di un accordo intergovernativo decennale per la gestione congiunta della base italo-francese Concordia, nella legge finanziaria per il 2006 non è stato più previsto alcun finanziamento specifico per il programma. La medesima situazione si è verificata con le due finanziarie successive, quella per il 2007 e quella per il 2008;
al fine di consentire almeno le attività di manutenzione e conservazione del patrimonio infrastrutturale e scientifico in Antartide e il mantenimento degli impegni internazionali, il Ministro dell'istruzione e della ricerca ha reso disponibili, ai sensi del decreto legislativo n. 204 del 1998, dal fondo per gli enti pubblici di ricerca, 9 milioni di euro per il 2006 e 10 milioni di euro per il 2007;
per il 2008 non sono ancora note le risorse destinate al programma e tale situazione di incertezza non consente all'Italia di programmare la propria attività di ricerca scientifica in Antartide, con il risultato che il nostro Paese sta disconoscendo gli accordi internazionali, come quello con la Francia per la gestione della stazione Concordia e sarà, di fatto, esclusa dai programmi di ricerca internazionali;
i tempi tecnici di programmazione delle attività in Antartide devono essere effettuati con notevole anticipo e la loro definizione dipende dalle risorse finanziarie disponibili;
qualora si intendesse fare una campagna scientifica limitata nei suoi contenuti occorrono, secondo una valutazione della Commissione scientifica nazionale per l'Antartide, circa 20 milioni di euro;
se, al contrario, si intendesse fare una campagna minima destinata al rispetto dell'accordo con i Francesi ed alla manutenzione e conservazione del patrimonio, il consorzio Pnra s.c.r.l., attuatore del programma, ha stimato un costo attorno ai 7 milioni di euro, che comunque non permetterebbe di svolgere attività di ricerca;
il ritardo accumulato nella programmazione 2008 è rilevante ed è urgente avere delle risposte certe -:
se i Ministri interpellati intendano attivarsi al fine di destinare, in occasione del riparto 2008 del fondo ordinario di finanziamento degli enti di ricerca, risorse congrue, pari ad almeno 20 milioni di euro, in modo da consentire all'Italia di proseguire la propria attività scientifica nell'ambito del programma di ricerca nazionale in Antartide;
se condividano l'estrema urgenza del finanziamento e, pertanto, come ritengano di dover agire per ottenere il riparto del suddetto fondo entro il mese di agosto 2008, al fine di consentire un'adeguata programmazione delle risorse e l'avvio della partecipazione italiana a tali significativi programmi, garantendo la continuità dell'attività di ricerca.
(2-00094)
«Vernetti, Giorgio Merlo, Gentiloni Silveri, Giachetti, Farinone, Viola, Realacci, Ria, Portas, Rossomando, Narducci, Calgaro, Tanoni, Mosella, Concia, Cambursano, Pianetta, Santagata, Rosato, Bratti, Margiotta, Lanzillotta, Esposito, Mecacci, Losacco,Melchiorre, Bossa, Della Vedova, Cavallaro, Iannuzzi, Oliverio, Mantini, Rubinato».
(16 luglio 2008)

Iniziative per la liberazione del signor Elkassim Britel, attualmente detenuto in Marocco - 2-00093

I)

I sottoscritti chiedono di interpellare i Ministri degli affari esteri, della giustizia e dell'interno, per sapere - premesso che:
Abou Elkassim Britel, nato il 18 aprile del 1967 a Casablanca, a ventidue anni è emigrato in Italia, a Bergamo, dove ha lavorato come operaio; dal 1995 è sposato con Khadija Anna Lucia Pighizzini, residente a Bergamo, e dal 1999 è cittadino italiano;
la questura di Bergamo, nel 2000, ha aperto su Britel un fascicolo, avviando indagini su presunte finalità terroristiche, in base al fatto che in casa del fratello di Elkassim sarebbe passato un sospetto responsabile di una cellula terroristica in Italia;
il 3 luglio 2001 la casa di Elkassim viene perquisita dalla polizia;
sempre nel 2001 Il Corriere della Sera ha pubblicato la notizia del ritrovamento del numero telefonico di casa di Britel a Kabul, in un campo di addestramento talebano, denunciando che lo stesso Britel aveva fatto perdere le sue tracce;
Elkassim Britel viene indagato dalla magistratura per presunta partecipazione all'organizzazione terroristica islamica Al Qaeda, avente come scopo il compimento di atti di violenza, alcuni dei quali commessi, presumibilmente, a Bergamo;
durante il procedimento in Italia, Britel è rimasto a piede libero: non sono state, infatti, messe in atto misure cautelari personali;
l'avvocato di Britel, Francesca Longhi, successivamente, ha presentato una denuncia contro la stampa per la pubblicazione di alcune notizie ritenute false;
nel giugno del 2001, con regolare passaporto italiano, Britel si reca in Pakistan, per ragioni di studio e di lavoro, viene fermato, il 10 marzo 2002, a Lahore per un controllo e gli viene contestato il possesso di un passaporto italiano falso, nonché l'appartenenza a gruppi terroristici, accuse formulate anche in base alle segnalazioni della polizia italiana;
Britel viene trasferito, il 5 maggio 2002, ad Islamabad, dove, per quattro volte, viene portato in una villa dove degli americani lo avrebbero minacciato e fatto domande sulla sua appartenenza a gruppi terroristici, ma, soprattutto, gli avrebbero chiesto collaborazione per una supposta guerra al terrorismo in Italia;
nella notte tra il 24 e il 25 maggio 2002 Britel con un aereo della Cia targato N379P, come risulta dalle indagini del Parlamento europeo sulle extraordinary renditions, viene trasportato insieme ad altri dal Pakistan in Marocco, dove viene prelevato dalla Dst, i servizi segreti marocchini, e trasferito nel carcere di Temara;
per otto mesi e mezzo Britel viene tenuto recluso in un luogo dove non vengono garantiti i diritti più elementari e fondamentali della persona, viene torturato, gli viene assolutamente impedito di parlare con qualunque avvocato e non viene comunicato ai famigliari l'avvenuto arresto;
un rapporto dalla Federazione internazionale dei diritti umani sulle torture nelle carceri marocchine ha denunciato, già nel 2004, il caso Britel, ricordando che è cittadino italiano, che è stato trasferito in segreto e torturato fino all'11 febbraio del 2003, quando, senza alcuna spiegazione e senza che nel frattempo gli sia stata mossa alcuna accusa formale, è stato improvvisamente liberato;
a maggio del 2003 Britel e la moglie, che nel frattempo lo aveva raggiunto in Marocco, si preparano a lasciare il Paesecon un documento provvisorio rilasciato dall'ambasciata italiana, in quanto il passaporto ritenuto falso era stato sequestrato dai pakistani;
il 15 maggio 2003 Britel si appresta a varcare la frontiera terrestre tra il Marocco e la città spagnola di Melilla, ma viene arrestato al momento del passaggio del confine. È opportuno a questo proposito notare che in uno scambio di e-mail con l'ambasciata italiana, Britel aveva invano chiesto protezione e aiuto nel rientro in Italia;
in seguito all'arresto del 15 maggio 2003, invano la moglie e il suo avvocato, Francesca Longhi, cercano notizie tramite la polizia, che risulta essere a conoscenza dei fatti: risulta, infatti, che l'ufficio della digos di Bergamo abbia ricevuto il 22 maggio 2003 una comunicazione dalla direzione centrale di polizia di prevenzione, nella quale i servizi segreti marocchini segnalavano che il signor Elkassim Britel era stato fermato al confine con Melilla «perché in passato indicato quale frequentatore di un campo militare in Afghanistan. Inoltre, nonostante non ci fossero elementi tali da sostenere il coinvolgimento del Britel nell'attentato di Casablanca, si starebbe comunque sottoponendo il medesimo ad interrogatorio»;
solo il 10 settembre 2003 giunge alla moglie e all'avvocato la notizia che Elkassim Britel è stato arrestato;
il 16 settembre 2003 Britel, rinchiuso nella prigione di Salè, viene sottoposto a processo per banda armata e terrorismo; i quattro mesi nel carcere di Temara e i duri interrogatori lo hanno portato ad una confessione, il processo si svolge molto velocemente: il 3 ottobre 2003 Elkassim Britel viene condannato a 15 anni di carcere, in appello, il 7 gennaio 2004, la pena è ridotta a nove anni;
secondo il suo avvocato difensore, Britel è stato giudicato e condannato dalla magistratura marocchina, sostanzialmente, per reati di opinione e reati associativi; non ci sono contestazioni precise che vengono mosse ai danni di Britel, l'avvocato marocchino che lo assiste non ha potuto avere copia di nessun atto di indagine, né comprovare sia la prima e sia la seconda carcerazione segreta;
il 29 settembre 2006 il giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Brescia, Francesca Morelli, accogliendo la richiesta del pubblico ministero Francesco Piantoni, per «totale insussistenza di elementi di accusa processualmente utilizzabili, che consentano di affermare che gli indagati abbiano partecipato ad un'organizzazione terroristica islamica», ha archiviato il caso;
Elkassim Britel si trova tuttora detenuto nella prigione di Oukasha, a Casablanca (Marocco), dove sta scontando la sentenza a nove anni di carcere;
durante la sua lunga prigionia, Britel ha attuato diversi scioperi della fame - gli ultimi dei quali dal 16 novembre 2007 al 7 gennaio 2008 e dal 31 marzo al 22 giugno 2008 - allo scopo di sollecitare la propria liberazione, e oggi le sue condizioni di salute, già minate dalla lunga detenzione, dalle privazioni e torture fisiche e morali subite, destano preoccupazione;
il giorno 30 maggio 2007 l'organizzazione statunitense per i diritti civili American civil liberties union annunciava la propria intenzione di far causa a una sussidiaria della Boeing, di nome Jeppesen data planning, per aver partecipato, al sequestro di cinque persone, compreso il cittadino italiano Elkassim Britel, nell'ambito delle cosiddette extraordinary rendition, cioè i veri e propri rapimenti attuati in nome della lotta al terrorismo e con la collaborazione illegale delle polizie di vari Paesi;
la denuncia dell'American civil liberties union ha avuto ampia risonanza nei mass media statunitensi, nonché nella stampa internazionale (El Pais, per esempio), ed è stata ribadita il 30 maggio 2007 da Il Sole 24 ore, in un'ampia inchiesta a firma di Claudio Gatti (pubblicata in simultaneacon l'International Herald Tribune), che cerca di far luce sull'intera vicenda delle extraordinary rendition;
in particolare, si afferma che il signor Elkassim Britel «è stato sequestrato e trasportato a bordo di un Gulfstream V e di un Boeing 737, che operavano con il supporto della Jeppensen data planning», nonché con quello di un'altra società, di nome Air routing international, con sede a Houston;
tali dettagli, inquietanti, confermano la gravità del caso Elkassim Britel, cittadino italiano, attualmente detenuto presso le carceri marocchine, e per il quale il Governo italiano precedente, in risposta ad una interpellanza urgente (n. 2-00259) presentata dall'onorevole Locatelli, affermava che «un ulteriore appoggio verrà assicurato con il massimo impegno in occasione della prossima concessione del provvedimento di clemenza prevista per il prossimo 31 dicembre»;
una delegazione di parlamentari italiani ed europei, composta dagli onorevoli Locatelli, Khalil e Poletti, si è recata in Marocco per perorare, presso il Governo locale, l'istanza di grazia a favore del signor Elkassim Britel;
purtroppo, tale grazia non è stata concessa ed il signor Elkassim Britel continua ad essere detenuto in Marocco;
un'altra interpellanza è stata presentata il 18 dicembre 2007 dall'onorevole Marco Boato;
il 14 febbraio 2007 il Parlamento europeo ha votato la propria «Risoluzione sul presunto uso dei Paesi europei da parte della Cia per il trasporto e la detenzione illegali di prigionieri», nella quale: «condanna la consegna straordinaria del cittadino italiano Abou Elkassim Britel, che era stato arrestato in Pakistan nel marzo 2002 dalla polizia pakistana ed interrogato da funzionari Usa e pakistani e successivamente consegnato alle autorità marocchine e imprigionato nella prigione «Temara», dove è ancora detenuto; sottolinea che le indagini penali in Italia contro Abou Elkassim Britel erano state chiuse senza che egli fosse incriminato; si rammarica che secondo la documentazione trasmessa alla commissione temporanea dall'avvocato di Abou Elkassim Britel, il ministero dell'interno italiano all'epoca fosse in «costante cooperazione» con servizi segreti stranieri in merito al caso di Abou Elkassim Britel dopo il suo arresto in Pakistan; invita il Governo italiano a prendere misure concrete per ottenere l'immediato rilascio di Abou Elkassim Britel e a fare in modo che Abu Omar possa essere processato dal tribunale di Milano»;
il 6 giugno 2008 una nuova missiva di denuncia del caso Britel, sottoscritta da svariati parlamentari europei, è stata inviata al Ministro degli affari esteri, onorevole Franco Frattini;
va considerato che altri Governi si sono attivati per ottenere la liberazione di loro cittadini. Specificatamente il Governo inglese ha chiesto a quello degli Stati Uniti la liberazione di cinque suoi cittadini, incluso Binyam Mohamed, persona la cui vicenda appare speculare a quella di Britel. Anche lui è un cittadino europeo naturalizzato e anche lui è stato apparentemente vittima di una extraordinary rendition, che si ritiene avvenuta col supporto logistico della Jeppesen -:
quali iniziative intendano intraprendere per verificare e perseguire le responsabilità di Jeppesen data planning e Air routing international nel rapimento di un cittadino italiano;
come intendano procedere, attivando i canali bilaterali con il Regno del Marocco, perché il cittadino italiano Elkassim Britel venga immediatamente rilasciato ovvero riceva grazia reale dal Sovrano del Marocco, Mohammed VI;
poiché Elkassim Britel è un cittadino italiano, vittima con ogni probabilità di una extraordinary rendition e dal 2002 sta vivendo, secondo quanto si apprende, una vicenda al di fuori di ogni parvenza di legalità e di rispetto dei diritti umani, cosaintendano fare i Ministri interpellati in relazione alla situazione del signor Elkassim Britel al fine di ottenere la sua definitiva liberazione.
(2-00093)
«Fiano, Bachelet, Barbi, Bellanova, Boccuzzi, Braga, Calvisi, Marco Carra, Codurelli, Corsini, Gianni Farina, Ferrari, La Forgia, Maran, Meta, Misiani, Morassut, Murer, Naccarato, Pistelli, Pizzetti, Rampi, Recchia, Rossa, Schirru, Tempestini, Tocci, Touadi, Velo, Vico, Zaccaria».
(15 luglio 2008)

Controlli della Ragioneria generale dello Stato in ordine al recente decreto del Presidente del Consiglio dei ministri concernente i nuovi livelli essenziali di assistenza e il nuovo nomenclatore delle protesi e degli ausili - 2-00090

L)

I sottoscritti chiedono di interpellare i Ministri dell'economia e delle finanze e del lavoro, della salute e delle politiche sociali, per sapere - premesso che:
dopo anni di rinvii, commissioni e istruttorie, il 23 aprile 2008 il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'economia e delle finanze e il Ministro della salute hanno firmato un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri concernente i nuovi livelli essenziali di assistenza (articolo 17) e il nuovo nomenclatore delle protesi e degli ausili;
il Ministro Sacconi, intervenendo a metà giugno 2008 alla prima conferenza nazionale della professione medica, organizzata dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici e degli odontoiatri (Fnomceo) a Fiuggi ha dichiarato che: «La Ragioneria generale dello Stato non ha bollinato il documento di definizione dei nuovi livelli essenziali di assistenza ed è quindi possibile che la Corte dei conti ci chieda il perché di questa mancata approvazione. Questi livelli essenziali di assistenza, infatti, secondo la Ragioneria determinano un incremento della spesa di un miliardo l'anno, mentre invece non hanno avuto una copertura in questo senso»;
la Ragioneria generale dello Stato è organo di supporto del Governo, in particolare del Ministro dell'economia e delle finanze, e, come si deduce dal sito della Ragioneria stessa, «è chiamata ad intervenire - in sede di esame preventivo - su ogni disegno di legge o atto del Governo che possa avere ripercussione diretta o indiretta sulla gestione economico-finanziaria dello Stato»;
la firma del Ministro dell'economia e delle finanze su leggi, decreti ed atti non può ritenersi di nessun valore rispetto ad un «bollino» postumo della Ragioneria generale dello Stato -:
perché la Ragioneria generale dello Stato, contravvenendo, secondo gli interpellanti, ai suoi doveri istituzionali, non sia intervenuta in sede preventiva, ma abbia mosso i primi passi solo due mesi dopo la firma del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sui livelli essenziali di assistenza e sul nomenclatore;
quanti mesi o anni i cittadini, i malati e i disabili, dopo aver aspettato dieci anni il rinnovo del nomenclatore delle protesi e degli ausili, debbano ancora aspettare per vedere rispettati i loro diritti costituzionali in materia di salute.
(2-00090) «Farina Coscioni, Giachetti».
(10 luglio 2008)

Iniziative a sostegno dell'operato della regione Sardegna per il rispetto dei vincoli paesaggistici - 2-00058

M)

I sottoscritti chiedono di interpellare i Ministri per i beni e le attività culturali e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per sapere - premesso che:
eminenti studiosi, associazioni culturali ed ambientaliste hanno preso datempo posizione sulla eccezionale rilevanza storico-archeologica e, pertanto, sulla necessità di una rigorosa tutela del Colle di Tuvixeddu a Cagliari, sito che, malgrado gli scempi del passato, costituisce uno dei più rari e straordinari esempi di paesaggio antico, in cui insistono la più grande necropoli fenicio-punica del Mediterraneo, rilevanti sepolcri romani, uno straordinario habitat rupestre, villini liberty, in un insieme ottimale che si presta a realizzare un parco archeologico ambientale di sicura valenza internazionale;
il 21 febbraio 2007 la commissione regionale per il paesaggio ha pronunciato una dichiarazione di notevole interesse pubblico in relazione all'intero contesto;
in conseguenza la regione Sardegna ha adottato recentemente un provvedimento che blocca un progetto edificatorio di ben 273 mila metri cubi, nonché la devastante realizzazione di una strada a ridosso della necropoli, come previsto in un contestato accordo di programma del 2000;
il tribunale amministrativo regionale della Sardegna, in data 8 febbraio 2008, accogliendo il ricorso avverso tale provvedimento presentato dal comune di Cagliari e da varie imprese costruttrici, ha annullato i vincoli posti dalla regione;
la delibera del tribunale amministrativo regionale è a sua volta stata impugnata dalla regione Sardegna davanti al Consiglio di Stato, VI sezione, la cui pronuncia si prevede imminente;
rispetto alla decisione del tribunale amministrativo regionale della Sardegna dell'8 febbraio 2008, la situazione di fatto in loco si presenta oggi radicalmente cambiata, per essere divenuto di pubblico dominio il rinvenimento di un gran numero di sepolture (oltre 1.000), di enorme rilevanza scientifica, anche oltre i confini dell'area a suo tempo sottoposto a vincolo;
pertanto, è oggi più che mai incombente il rischio, con i progetti in corso, di compromettere irreparabilmente il più importante complesso archeologico della città di Cagliari e tra i più rilevanti del Mediterraneo sotto il profilo monumentale, paesaggistico, culturale e identitario;
occorre, dunque, provvedere con urgenza alla conferma e all'allargamento del vincolo precedentemente posto, estendendolo anzi anche ad aree sinora non interessate, e ciò alla luce delle recenti scoperte archeologiche e alla legittima previsione che altre, di altrettanto elevato interesse scientifico, possano seguirle -:
quali siano i provvedimenti che i ministeri competenti intendano assumere ai sensi del cosiddetto «codice Urbani» per sostenere l'azione degli organi regionali, in particolare per il rispetto del vincolo paesaggistico già apposto dalla regione Sardegna nell'area di Tuvixeddu e Tuvumannu nel 1997 e ribadito col piano paesaggistico regionale del 2006 e per la tutela delle aree di scavo di nuova individuazione.
(2-00058)
«Schirru, Pes, Melis, Calvisi, Marrocu, Fadda, Arturo Mario Luigi Parisi, Soro, Ghizzoni, Corsini, Rampi, De Biasi, Concia, Capano, Ferranti, Zucchi, Viola, Rosato, Strizzolo, Laratta, Braga, Bellanova, Quartiani, Duilio, Damiano, Bossa, Sbrollini, Cardinale, Murer, Siragusa, Agostini, Berretta, Burtone, Coscia, Farinone, Peluffo, Rubinato, Samperi, Sanga, Tempestini, Tenaglia, Tocci, Vico, Villecco Calipari».
(24 giugno 2008)