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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 69 di martedì 21 ottobre 2008

Pag. III

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

La seduta comincia alle 11,35.

PRESIDENTE. Constata la presenza in Aula di alcuni senatori che, in quanto persone estranee alla Camera, ai sensi dell'articolo 64 del Regolamento, non hanno titolo ad introdursi nell'Aula; li invita pertanto ad allontanarsi al fine di consentire all'Assemblea di procedere nei suoi lavori.
Preso atto che l'invito della Presidenza non viene accolto e che i senatori presenti stanno impedendo alla Camera l'esercizio delle sue prerogative costituzionali, invita i deputati Questori a far allontanare quanti non hanno titolo ad essere presenti in Aula.
Sospende pertanto la seduta.

La seduta, sospesa alle 11,37, è ripresa alle 12.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

RENZO LUSETTI (PD), Segretario. Legge il processo verbale della seduta di ieri.

Sul processo verbale.

Dopo un intervento del deputato RITA BERNARDINI (PD), cui rende precisazioni il PRESIDENTE, il processo verbale è approvato.

I deputati in missione sono sessantasei.

Seguito della discussione del disegno di legge S. 999, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 134 del 2008: Ristrutturazione di grandi imprese in crisi (approvato dal Senato) (A.C. 1742-A).

Nella seduta del 20 ottobre 2008 è iniziata la discussione sulle linee generali.

LUDOVICO VICO (PD). Nell'esprimere sollievo per la conclusione della vicenda Alitalia, manifesta forti perplessità sulla soluzione prospettata, che giudica penalizzante per l'interesse nazionale, attesa la sostanziale privatizzazione dei profitti e la socializzazione delle perdite, ricordando il contributo determinante fornito dalla sua parte politica nell'ottica della riduzione del danno. Richiama, quindi, le principali criticità delle disposizioni recate dal decreto-legge in discussione, quali la violazione delle norme comunitarie sulle concentrazioni industriali, nonché la sospensione di alcune norme antitrust e delle responsabilità amministrative e contabili dei manager, ritenendo opportuna una pronuncia dell'Autorità Antitrust e della Consob sulla regolarità della vicenda. Osservato, altresì, che sarebbe stata preferibile l'integrazione di Alitalia con un vettore internazionale, preannunzia il voto contrario del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame.

PIETRO TIDEI (PD). Ascrive al precedente Esecutivo di centrodestra e al Presidente del Consiglio Berlusconi la responsabilità di non avere perseguito, nel corso della XIV legislatura, il risanamento di Alitalia e di avere successivamente determinato il fallimento della trattativa con Air France, intervenuta all'esito di una proceduraPag. IVcorretta e trasparente, che contemplava, tra l'altro, l'accollo dei debiti da parte dell'acquirente.
Esprime quindi totale dissenso sul provvedimento in discussione, che elude le procedure della gara pubblica, autorizza operazioni di concentrazione e deroghe alla disciplina antitrust e scarica sui contribuenti i relativi costi, senza prevedere, peraltro, una strategia di riordino del sistema aeroportuale e adeguate tutele per i lavoratori.

MICHELE POMPEO META (PD). Lamentato, preliminarmente, il reiterato ricorso del Governo alla decretazione d'urgenza ed alla questione di fiducia, gravemente lesivo delle prerogative parlamentari, considera un vulnus all'interesse nazionale, oltre che al buonsenso, la soluzione prospettata dall'Esecutivo per la vicenda Alitalia. Nel ricordare, quindi, gli oneri che deriveranno per i contribuenti dalla strategia governativa, che giudica di corto respiro, atteso che non garantirà certezza al trasporto aereo nazionale, richiama le principali criticità del provvedimento d'urgenza in discussione, quali la sostanziale sospensione delle responsabilità amministrative e contabili dei manager, nonché la violazione della disciplina comunitaria in materia di concorrenza. Evidenzia, altresì, l'atteggiamento responsabile assunto dalla sua parte politica in relazione alla vicenda Alitalia, esprimendo preoccupazione per il possibile licenziamento di migliaia di lavoratori in esubero.

DANIELE MARANTELLI (PD). Preliminarmente ribadita la volontà della sua parte politica di pervenire al salvataggio della compagnia aerea di bandiera, esprime un giudizio fortemente critico sulle scelte operate dal Governo nel corso della trattativa nonché sui contenuti del provvedimento d'urgenza in discussione, segnatamente sotto il profilo della legittimità costituzionale e della conformità alla disciplina comunitaria in materia di tutela della concorrenza, ricordando in proposito l'apertura di una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia. Nel rilevare come dai provvedimenti varati dal Governo derivino pregiudizi economici per i cittadini, in termini di aumento delle tasse aeroportuali, esprime forti perplessità sulla latente strategia del Governo sul trasporto aereo nel Paese e sui contenuti del nuovo piano industriale per Alitalia, manifestando preoccupazione per le sue ricadute sul piano occupazionale ed invitando l'Esecutivo a liberalizzare i patti bilaterali. Ascritte poi alle responsabilità dei Governi e delle amministrazioni locali di centro-destra molte delle cause del dissesto finanziario di Alitalia, stigmatizza infine come i contenuti del decreto-legge in discussione si pongano in evidente discontinuità rispetto agli orientamenti originariamente manifestati dall'attuale maggioranza durante la campagna elettorale.

PIER FAUSTO RECCHIA (PD). Richiamati preliminarmente gli aspetti qualificanti del decreto-legge in discussione che, estendendo le disposizioni della cosiddetta legge Marzano a tutte le imprese operanti nel settore dei servizi pubblici, appare di fatto finalizzato prevalentemente a risolvere la crisi di Alitalia, lamenta la scarsa trasparenza del piano industriale predisposto dall'Esecutivo per il rilancio della compagnia di bandiera, che determinerà inevitabili conseguenze in termini occupazionali per l'intero indotto, oltre ad un notevole impatto sui conti pubblici. Ricordato inoltre che il cosiddetto prestito ponte ha già dato avvio ad una procedura di infrazione a livello comunitario, evidenzia i profili di dubbia legittimità costituzionale delle misure recate dal provvedimento d'urgenza in esame, che non appare rispettoso delle regole della concorrenza e della normativa comunitaria. Richiama, inoltre, la grave responsabilità del Presidente del Consiglio per aver determinato il fallimento della trattativa con Air France, a suo avviso più vantaggiosa, che palesa il comportamento irresponsabile del Governo, ispirato unicamente ad una logica di consenso.

MARCO CAUSI (PD). Nel lamentare la scarsa trasparenza della procedura seguitaPag. Vdal Governo nella gestione delle trattative volte al salvataggio di Alitalia, anche con riferimento all'individuazione di una cordata di imprenditori italiani alternativa al partner straniero con il quale il precedente Esecutivo aveva già avviato un confronto che giudica più proficuo, osserva come il piano industriale originariamente predisposto da Air France risultasse di gran lunga preferibile rispetto all'attuale sotto i profili delle prospettive di sviluppo della compagnia di bandiera, della crescita del mercato italiano del trasporto aereo, del rispetto della disciplina comunitaria e della tutela della concorrenza e dei consumatori. Stigmatizzata inoltre la concessione di un prestito ponte ad Alitalia, che ha comportato l'avvio di una procedura di infrazione a carico dell'Italia, sottolinea come ancora molte questioni debbano essere definite, segnatamente sul piano della tutela dei livelli occupazionali e della qualità dei servizi resi agli utenti, preannunziando, in tal senso, iniziative della sua parte politica volte a controllare l'attività del Governo.

SANDRO GOZI (PD). Pur riconoscendo l'esigenza di apprestare interventi legislativi e finanziari finalizzati a dare adeguata soluzione alla crisi di Alitalia, anche allo scopo di salvaguardare efficacemente l'occupazione, osserva che l'Esecutivo in carica, dopo avere strumentalmente determinato il fallimento della trattativa con Air France - pressoché definita dal Governo Prodi a condizioni più vantaggiose di quelle prospettate dal provvedimento in discussione -, contravviene disinvoltamente alla disciplina comunitaria in tema di aiuti di Stato, peraltro ricorrendo alla decretazione d'urgenza in mancanza dei necessari presupposti. Ritiene, in particolare, che il decreto-legge persegua, sulla base di una concezione distorta dell'interesse nazionale, l'obiettivo di socializzare le perdite di Alitalia e di privatizzarne i profitti ed esponga il Paese ad ulteriori pregiudizi derivanti dall'apertura di eventuali procedure di infrazione in sede comunitaria.

ANDREA LULLI (PD). Rilevata la dubbia compatibilità con la normativa europea del decreto-legge in discussione, ne sottolinea i profili di illegittimità costituzionale, esprimendo rammarico per il fatto che non sono state recepite le proposte emendative presentate dal suo gruppo, volte a circoscrivere la portata del provvedimento ed a prevedere procedure improntate ad una maggiore trasparenza, nonché misure a favore dell'indotto. Nel sottolineare, quindi, l'atteggiamento responsabile assunto dall'opposizione relativamente all'intera vicenda Alitalia, preannunzia il voto contrario del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in discussione.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.

MASSIMO POLLEDRI (LNP), Relatore per la X Commissione. Nel ringraziare i deputati intervenuti nella discussione, sottolinea che con il provvedimento d'urgenza in esame, del quale auspica la sollecita conversione in legge, si intende finalmente superare la grave crisi di Alitalia, della quale richiama le pregresse ragioni; preannunzia altresì che sarà presentato un ordine del giorno volto ad escludere dall'ambito di applicazione dell'articolo 3 eventuali responsabilità penali degli amministratori.

ELIO VITO, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Pone la questione di fiducia sull'approvazione, senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, dell'articolo unico del disegno di legge di conversione, nel testo delle Commissioni.

PRESIDENTE. Avverte che le Commissioni I e V hanno espresso i prescritti pareri.

ANTONELLO SORO (PD). Esprime sconcerto, a nome del suo gruppo, per l'atteggiamento del Governo, che, ricorrendo reiteratamente alla decretazione d'urgenza e alla posizione della questione di fiducia, elude il confronto di merito conPag. VIl'opposizione e relega la maggioranza parlamentare al ruolo di appendice dell'Esecutivo, causando una grave erosione delle basi dell'ordinamento democratico.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Nel condividere le considerazioni svolte del deputato Soro, lamenta l'intendimento del Governo di sottrarsi al confronto parlamentare e di ricorrere reiteratamente alla questione di fiducia per superare le divisioni interne alla maggioranza, pur in assenza di qualsiasi attività di tipo ostruzionistico.

ANGELO COMPAGNON (UdC). Ritiene assolutamente ingiustificata la decisione del Governo di porre la questione di fiducia, anche alla luce della disponibilità manifestata dall'opposizione a ritirare una parte delle proposte emendative presentate. Chiede, quindi, al Presidente della Camera di avviare un'approfondita riflessione sull'esigenza di evitare che l'eccessivo ricorso alla decretazione d'urgenza e allo strumento fiduciario svilisca il ruolo del Parlamento.

SIMONE BALDELLI (PdL). Rileva che nel caso di specie il ricorso alla questione di fiducia è volto a consentire una sollecita conversione in legge del provvedimento d'urgenza, nel rispetto del proficuo lavoro svolto dalle Commissioni. Auspica, quindi, una riflessione sulla possibilità di applicare l'istituto del contingentamento anche all'iter dei disegni di legge di conversione.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

Sull'ordine dei lavori.

GIOVANNI MARIO SALVINO BURTONE (PD). Chiede che il Governo riferisca alla Camera sulla situazione di grave emergenza in cui versano alcuni comuni della provincia di Catania relativamente allo smaltimento dei rifiuti.

PRESIDENTE. Avverte che, a seguito della decisione del Governo di porre la questione di fiducia, la Conferenza dei presidenti di gruppo sarà convocata, per l'organizzazione del seguito del dibattito, dopo la commemorazione di Vittorio Foa.

Commemorazione dell'onorevole Vittorio Foa.

PRESIDENTE. (Si leva in piedi e, con lui, l'intera Assemblea ed i membri del Governo). Esprime, anche a nome dell'Assemblea, sentimenti di profondo cordoglio per la scomparsa di Vittorio Foa, una delle figure di maggiore spessore intellettuale e morale della politica e del sindacalismo italiano del Novecento, la cui vita fu sempre ispirata al più alto impegno civile, politico e culturale; ricorda inoltre che la sua dedizione alla causa della libertà ha fornito un contributo determinante per l'affermazione dei valori democratici che sono alla base della Costituzione repubblicana.

DARIO FRANCESCHINI (PD). Richiama alla memoria la figura di Vittorio Foa, insigne protagonista della sinistra italiana e della Repubblica, il quale lottò contro il fascismo e la dittatura, pagando un duro prezzo personale. Ricorda, infine, la sua dedizione alla causa della libertà, della giustizia e dell'uguaglianza tramite una lunga militanza nella CGIL ed un coerente impegno politico.

GIULIANO CAZZOLA (PdL). Si associa con commozione al ricordo di Vittorio Foa, esprimendo ai famigliari il cordoglio personale e del suo gruppo. Ricordato il proficuo impegno da lui profuso al servizio della vita politica, la sua militanza contro la dittatura, pagata sul piano personale, nonché l'appartenenza alla sinistra, ritiene che i suoi insegnamenti possano considerarsi tuttora attuali per l'affermazione dei valori democratici.

LUCIANO DUSSIN (LNP). Si associa, a nome del suo gruppo, ai sentimenti di cordoglio per la scomparsa di Vittorio Foa, ricordando il suo impegno politico e sociale, nonché la sua determinazione e la sua coerenza che dovrebbero rappresentare uno stimolo per tutti i rappresentanti della democrazia italiana.

Pag. VII

FABIO EVANGELISTI (IdV). Nell'apprezzare preliminarmente la decisione del Presidente della Camera di commemorare solennemente in aula la persona di Vittorio Foa, ne ricorda con riconoscenza la figura e le battaglie per la libertà condotte con coerenza, rigore e passione, nell'ambito di un'appartenenza ad un'area di sinistra sempre critica, pur senza sconfinare nell'ideologia. Esprime infine a nome suo e del suo gruppo il cordoglio ai familiari dello scomparso.

GIORGIO LA MALFA (Misto). Si associa anch'egli al ricordo di Vittorio Foa, uomo di straordinaria integrità morale e politica, ricordando la sua lunga militanza a sostegno della lotta contro ogni forma di dittatura e di totalitarismo.

ROCCO BUTTIGLIONE (UdC). Esprime il cordoglio personale e del suo partito per la scomparsa di Vittorio Foa, evidenziandone l'alta figura morale e ricordando le battaglie antifasciste condotte in nome della libertà del popolo, della democrazia e della centralità dell'uomo, nelle quali credeva con convinzione.

La seduta, sospesa alle 15,25, è ripresa alle 15,40.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Comunica che, a seguito dell'odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, le dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia avranno luogo nella seduta di domani a partire dalle 13,30. La votazione per appello nominale avrà luogo alle 14,35. Successivamente, si passerà all'esame degli ordini del giorno. Seguiranno le dichiarazioni di voto finale e la votazione finale del disegno di legge di conversione. Il termine per la presentazione degli ordini del giorno è fissato per domani alle 9,30.
Lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata previsto per mercoledì alle 15 non avrà luogo.
Dopo la votazione del disegno di legge di conversione avrà luogo l'esame e la votazione della questione pregiudiziale presentata al decreto-legge in materia di funzionalità del sistema giudiziario (A.C. 1772).
Giovedì 23 ottobre avranno luogo le discussioni sulle linee generali del decreto-legge recante adempimenti comunitari in materia di giochi (A.C. 1707); istituzione di una Commissione d'inchiesta sugli errori in campo sanitario (Doc. XXII, n. 1 e abb.); disegno di legge collegato in materia di sviluppo e internazionalizzazione delle imprese (A.C. 1441-ter). Nella giornata di giovedì o di venerdì al termine delle discussioni generali, avrà luogo lo svolgimento di interpellanze urgenti.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Mercoledì 22 ottobre 2008, alle 13,30.

(Vedi resoconto stenografico pag. 43).

La seduta termina alle 15,45.