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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 261 di martedì 22 dicembre 2009

Pag. III

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

La seduta comincia alle 9,10.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 17 dicembre 2009.

I deputati in missione sono trentacinque.

Annunzio di petizioni.

GIUSEPPE FALLICA (PdL), Segretario. Dà lettura del sunto delle petizioni pervenute alla Presidenza (vedi resoconto stenografico pag. 1).

Informativa urgente del Governo sulla vicenda dell'esplosione di un pacco bomba all'interno dell'Università Bocconi di Milano.

PRESIDENTE. Comunica la prevista articolazione del dibattito (vedi resoconto stenografico pag. 2).

ROBERTO MARONI, Ministro dell'interno. Fornisce una dettagliata ricostruzione del grave atto intimidatorio di matrice anarchico-insurrezionalista verificatosi il 16 dicembre scorso nei sotterranei dell'Università Bocconi di Milano, del quale sottolinea la contiguità con l'analogo episodio avvenuto il giorno precedente presso il centro di identificazione ed espulsione di Gradisca di Isonzo, nonché con altri atti dimostrativi in precedenza rivendicati da analoghe sigle. Nel dare atto del tempestivo avvio delle opportune attività di indagine e di investigazione, pur ritenendo poco verosimile la sussistenza di un unitario disegno eversivo sotteso ai singoli eventi criminosi, assicura il massimo livello di allerta e di operatività di tutti gli organismi preposti a garantire la sicurezza e l'incolumità dei cittadini, segnatamente negli ambiti identificabili quali potenziali prossimi obiettivi.

JOLE SANTELLI (PdL). Nel ringraziare il Ministro dell'interno e le Forze dell'ordine per gli straordinari successi conseguiti nella lotta alla criminalità organizzata, condivide le preoccupazioni espresse dal rappresentante del Governo, sottolineando la necessità della massima attenzione da parte delle forze politiche alle tematiche oggetto dell'informativa; lamenta, in particolare, l'intendimento, da parte di gruppi eversivi, di strumentalizzare la condizione degli immigrati per giustificare nuove forme di violenza.

EMANUELE FIANO (PD). Nell'esprimere perplessità sulla casualità dell'episodio verificatosi all'Università Bocconi, con le giornate di tensione che la città di Milano sta vivendo nelle ultime settimane, ringrazia il Ministro dell'interno per l'attività svolta dalle Forze dell'ordine nei confronti della criminalità organizzata, auspicando che si giunga quanto prima ad interventi decisi e definitivi anche nei confronti dell'organizzazione che ha rivendicato l'attentato, al fine di garantire la sicurezza di tutti i cittadini italiani.

RAFFAELE VOLPI (LNP). Nell'associarsi ai ringraziamenti per l'attività svolta dalle Forze dell'ordine e per la puntuale informativa resa dal Ministro dell'interno, ricorda che il suo gruppo aveva già da tempo espresso preoccupazione per il Pag. IVclima di allerta determinatosi a seguito di vari attentati verificatisi nelle sedi della Lega Nord, ai cui esponenti sono stati rivolti attacchi dai toni assolutamente inaccettabili, che rischiano di alimentare un pesante clima di tensione; invita pertanto tutte le forte politiche ad una stagione di riflessione su tematiche così delicate per il Paese.

MARIO TASSONE (UdC). Pur confermando l'apprezzamento ed il sostegno del suo gruppo all'attività svolta dal Ministro dell'interno, segnatamente nel contrasto alla criminalità organizzata, sollecita ulteriori approfondimenti sugli allarmanti episodi oggetto dell'informativa, alla luce delle capacità tecniche dimostrate dagli attentatori e della riscontrabilità di un disegno eversivo unitario; auspica altresì una riflessione sul ruolo dei servizi di informazione nonché sull'esigenza di un più efficiente coordinamento dell'attività delle Forze dell'ordine.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Nel ringraziare il Ministro dell'interno per la tempestiva informativa resa, condivide la necessità di massima vigilanza e attenzione da parte delle Forze dell'ordine; invita tuttavia a non ingigantire gli episodi verificatisi, che non giudica equiparabili a quelli avvenuti all'inizio dei cosiddetti anni di piombo, stigmatizzando, infine, ogni tentativo di strumentalizzazione da parte di alcuni esponenti politici.

ARTURO IANNACCONE (Misto-MpA-Sud). Esprime preoccupazione per la matrice, che reputa eminentemente terroristica, sottesa agli episodi criminosi recentemente verificatisi nel Paese.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

ARTURO IANNACCONE (Misto-MpA-Sud). Stigmatizza altresì il comportamento tenuto da alcuni rappresentanti dell'opposizione, che, a suo giudizio, concorre all'instaurazione di un pericoloso clima di odio, in grado di favorire iniziative eversive dell'ordine costituito.

Sull'ordine dei lavori.

WALTER VERINI (PD). Sottolineato il clima di inquietudine determinatosi a seguito dell'archiviazione deliberata dal giudice per le indagini preliminari relativamente alle accuse di omicidio di un detenuto, deceduto in carcere due anni fa, invita il Ministro della giustizia a contribuire a fare chiarezza sulla vicenda.

Discussione del testo unificato delle proposte di legge: Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, recante nuove norme sulla cittadinanza (A.C. 103 ed abbinate-A).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per la discussione sulle linee generali è riprodotto in calce al resoconto della seduta del 17 dicembre 2009.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

ISABELLA BERTOLINI (PdL), Relatore per la maggioranza. Richiamate le modalità di acquisizione della cittadinanza previste dalla normativa vigente, illustra il contenuto del testo unificato in discussione, cui è sottesa la finalità di sancire il principio per cui il conseguimento della cittadinanza costituisca il completamento di un proficuo processo di effettiva integrazione. Sottolinea quindi la prevista introduzione, tra i requisiti necessari al suddetto conseguimento, dell'obbligo di frequenza delle scuole italiane, del possesso del permesso di soggiorno CE di lungo periodo, della frequentazione di un corso annuale propedeutico al completamento di un precipuo percorso di cittadinanza. Rammentate le criticità emerse nel corso dell'esame in Commissione, anche in relazione alla quantificazione degli oneri finanziari, sottolinea Pag. Vla necessità di una ulteriore riflessione sulla materia, nell'auspicio di pervenire ad un testo che fissi percorsi e termini certi.

GIANCLAUDIO BRESSA (PD). Relatore di minoranza. Evidenziato che i diritti fondamentali dovrebbero sempre essere al centro dell'agenda politica, rileva che una riforma della legislazione in materia di cittadinanza che voglia adeguarsi alla realtà dei tempi deve restituire l'uguaglianza di opportunità che l'articolo 3 della Costituzione garantisce a tutti, assumendo come punti di riferimento il diritto internazionale e la giurisprudenza costituzionale. Nel sottolineare, quindi, che la proposta della maggioranza segna addirittura un passo indietro rispetto alla legislazione attuale, richiama le innovazioni di maggiore importanza apportate alla disciplina della cittadinanza dal testo alternativo, che la concepisce come punto di arrivo di un percorso di integrazione sociale e culturale già avviato, ma anche come punto di partenza per il completamento dello stesso.

NITTO FRANCESCO PALMA, Sottosegretario di Stato per l'interno. Avverte che il Governo si riserva di intervenire in replica.

ITALO BOCCHINO (PdL). Ricordate le vicende storico-politiche che hanno condotto all'adozione della vigente disciplina in tema di cittadinanza, sottolinea la necessità del suo adeguamento al fine di governare e non subire i fenomeni migratori, anche alla luce delle criticità palesate dalle politiche attuate in ambito europeo. Nel richiamare il contrasto all'immigrazione clandestina e il conseguimento di una effettiva integrazione socio-culturale quali pilastri su cui poggia la politica del Governo in materia, esprime un giudizio positivo sul testo unificato in discussione, ritenendolo il punto di partenza da cui avviare un dibattito approfondito e scevro da posizioni meramente pregiudiziali, nell'auspicio che lo stesso conduca ad una proficua convergenza sulla necessità di passare da una cittadinanza quantitativa ad una cittadinanza qualitativa.

ROBERTO ZACCARIA (PD). Sottolineata l'importanza della materia in discussione, ritiene che il testo della maggioranza rappresenti un vistoso arretramento rispetto alla legge n. 91 del 1992. Nel giudicare, quindi, la cittadinanza un fondamentale presupposto costituzionale, reputa opportuno che i gruppi lascino libertà di coscienza ai singoli parlamentari su un tema di tale rilevanza. Richiama, infine, le legislazioni vigenti in materia negli altri Paesi europei, evidenziando la necessità di rispettare le condizioni poste nel parere espresso dalla VII Commissione.

RAFFAELE VOLPI (LNP). Richiamato il proficuo confronto svoltosi nel corso dell'esame del provvedimento in Commissione, stigmatizza le argomentazioni meramente strumentali e propagandistiche sostenute da talune parti politiche avanti agli organi di stampa. Nel ritenere un valido punto di partenza il testo unificato in discussione, cui ribadisce il convinto sostegno del suo gruppo, precisa che la sua parte politica non ha promosso l'esame dello stesso, che peraltro non rientra nel programma elettorale. Auspica quindi lo svolgimento di una ulteriore approfondita riflessione sulle problematiche emerse nel corso della discussione.

PIER FERDINANDO CASINI (UdC). Sottolineata la necessità di accogliere ed integrare nel nostro Paese i migranti stranieri, anche alla luce di un tasso di natalità drammaticamente basso, giudica sbagliato un approccio demagogico e populista alla materia della cittadinanza. Nel ricordare, quindi, lo scarso sostegno fornito dall'Italia allo sviluppo dei Paesi poveri, nonché l'elevato livello di spesa pensionistica del nostro Paese, manifesta apprezzamento per il lavoro svolto in Commissione dalla relatrice, pur evidenziando i numerosi punti critici presenti nella proposta della maggioranza. Manifesta, infine, Pag. VIla disponibilità del suo gruppo ad un'approfondita riflessione sul testo unificato in discussione, del quale auspica l'approvazione.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

DAVID FAVIA (IdV). Nel sottolineare l'importanza della materia trattata dal provvedimento in esame, per di più di iniziativa parlamentare, sul quale auspica che tutti i deputati possano esprimersi in piena libertà di coscienza e senza vincoli di alcun tipo, giudica complessivamente non condivisibile il testo predisposto dal relatore per la maggioranza, che non tiene conto del fatto che la concessione della cittadinanza favorisce l'integrazione degli immigrati. Nell'esprimere perplessità sul contenuto dell'articolo 1, ritiene necessario ridurre il periodo minimo di permanenza in Italia previsto per l'acquisizione della cittadinanza, preannunziando la presentazione di un emendamento volto ad introdurre nella relativa procedura l'istituto del silenzio-assenso. Auspica, infine, che si svolga un dibattito serio ed approfondito sul provvedimento in discussione.

JOLE SANTELLI (PdL). Nel ringraziare la relatrice per il proficuo lavoro svolto in Commissione, ritiene che la materia della cittadinanza non sia strettamente connessa ai temi dell'integrazione e della sicurezza. Rilevato, quindi, che lo straniero può regolarmente risiedere nel nostro Paese godendo dei diritti sociali pur senza diventare cittadino italiano, osserva che la richiesta di cittadinanza, da effettuare solo dopo il compimento della maggiore età, deve presupporre la scelta di appartenere ad una collettività di cui si accettano le regole.

DARIO FRANCESCHINI (PD). Nel ricordare che il fenomeno dell'emigrazione ha riguardato nel tempo numerosi italiani, rileva che l'acquisizione della cittadinanza, basata sul riconoscimento dei diritti del singolo, costituisce il principale fattore di integrazione e non presenta alcuna attinenza con le tematiche relative alla sicurezza. Auspica quindi l'avvio di un dialogo costruttivo che consenta di pervenire ad un'intesa tra maggioranza e opposizione sui contenuti del provvedimento in discussione, giudicando assolutamente inopportuno il paventato rinvio della sua votazione ad una fase successiva allo svolgimento delle prossime elezioni amministrative.

ROBERTO COTA (LNP). Ricordato che il programma presentato dalla maggioranza in campagna elettorale non prevedeva revisioni della normativa sulla cittadinanza, sottolinea la necessità di dare piena attuazione alle disposizioni recate dalla cosiddetta legge Bossi-Fini. Nel rilevare, quindi, che concedere facilmente la cittadinanza italiana non consente di verificare adeguatamente l'integrazione dello straniero, che deve rispettare leggi, usi, costumi e tradizioni del nostro Paese, evidenzia il senso di responsabilità del suo gruppo, che non ha strumentalizzato il dibattito in corso, manifestando un orientamento contrario allo ius soli, nonché alla concessione della cittadinanza a stranieri che vivono in Italia da meno di dieci anni. Giudica, infine, ampiamente condivisibile il testo predisposto dal relatore per la maggioranza.

MARIO TASSONE (UdC). Manifestato apprezzamento per il lavoro svolto dalla relatrice Bertolini nel corso dell'approfondito iter in Commissione, sottolinea la volontà del suo gruppo di addivenire ad una riforma condivisa che tuteli la dignità della persona umana e garantisca il rispetto del principio di uguaglianza sancito dall'articolo 3 della Costituzione. Evidenzia, altresì, la necessità di rivolgere particolare attenzione alla condizione dei minori, come previsto anche nel parere espresso dalla VII Commissione.

BENEDETTO DELLA VEDOVA (PdL). Richiamato il fondamentale contributo reso al ciclo produttivo del Paese dai lavoratori immigrati, rammenta le sagge e Pag. VIIlungimiranti politiche di regolarizzazione condotte dagli Esecutivi di centrodestra, sottolineando la necessità di adeguare la normativa vigente sulla cittadinanza, che giudica evidentemente inattuale, attesa la pregnanza delle istanze sottese alle iniziative legislative concernenti status e diritti degli immigrati.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Sottolineata la rilevanza politica della materia in discussione, anche in considerazione della posizione assunta dal Presidente della Camera, auspica l'avvio di un approfondito dibattito scevro da orientamenti pregiudiziali. Richiamate, quindi, le legislazioni vigenti in materia di cittadinanza negli altri Paesi europei, ritiene che i cittadini stranieri legalmente presenti in Italia rappresentino una risorsa importante e che pertanto non si possa negare loro il conseguente riconoscimento di diritti.

LIVIA TURCO (PD). Nel sottolineare la rilevanza e la complessità delle problematiche inerenti i minori stranieri residenti in Italia, giudica ostile l'esiguo termine annuale loro concesso dalla normativa vigente per chiedere la cittadinanza al compimento della maggiore età, reputando preferibile la previsione di misure idonee ad un più tempestivo conseguimento della stessa, al fine di un più ampio percorso di effettiva integrazione socio-culturale. Auspica quindi la convergenza delle forze politiche su tale istanza, giudicando altrimenti insensata la discussione della più rigorosa disciplina introdotta dal testo unificato dalla Commissione.

ROBERTO RAO (UdC). Manifestato apprezzamento per il lavoro svolto dalla relatrice Bertolini nel corso dell'iter in Commissione, ritiene che il provvedimento in discussione, del quale evidenzia l'utilità e la necessità per lo sviluppo economico e sociale del Paese, pur essendo ancora perfettibile in alcune parti, palesi la capacità del Parlamento di trovare una sintesi per addivenire ad una compiuta riforma della normativa vigente in materia di cittadinanza al fine di adeguarla alle nuove sollecitazioni proprie dell'epoca attuale. Ritenuto, quindi, che il riconoscimento della cittadinanza debba costituire il punto di arrivo di un percorso di integrazione anche culturale, mediante un effettivo potenziamento dello ius soli, manifesta la disponibilità del suo gruppo ad una approfondita riflessione sul testo unificato in esame.

BENEDETTO FABIO GRANATA (PdL). Sottolineata la complessità delle inedite problematiche emerse negli ultimi anni in relazione ai fenomeni migratori sul territorio nazionale, nonché la necessità di considerare l'immigrazione regolare come una vitale opportunità di crescita del Paese, evidenzia le mutate condizioni storiche e sociali che richiedono l'urgente adeguamento della legge 91 del 1992 ed il passaggio da un meccanismo meramente concessorio di una cittadinanza quantitativa ad uno attivamente volto al conseguimento di una cittadinanza qualitativa. Nell'auspicio che il dibattito possa proficuamente proseguire scevro da posizioni meramente pregiudiziali, sottolinea la necessità di procedere ad una riflessione sulla condizione dei minori stranieri residenti in Italia.

LAURA GARAVINI (PD). Rilevata l'esigenza di governare gli inarrestabili fenomeni migratori che stanno interessando il Paese senza dar vita ad un deleterio clima di paura dello straniero, auspica l'adozione di un nuovo meccanismo di concessione della cittadinanza che sia funzionale ad una vera integrazione ed alla creazione di un nuovo quadro di diritti e doveri degli immigrati, che eviti la loro emarginazione. Giudicata ancorata al passato la proposta di legge in esame, atteso che la stessa si configura addirittura come un arretramento rispetto alla legge n. 91 del 1992, invita ciascuna parte politica ad affrontare tali importanti tematiche in un clima di ampia condivisione.

MARIA PIERA PASTORE (LNP). Nel giudicare pienamente condivisibile il contenuto della relazione di maggioranza, sottolinea Pag. VIIIla prevista introduzione, tra i requisiti necessari al conseguimento della cittadinanza, del possesso del permesso di soggiorno, della frequentazione di un corso annuale propedeutico al completamento di un precipuo percorso di cittadinanza e del pieno rispetto degli obblighi fiscali. Nel ritenere quindi che la concessione della cittadinanza debba conseguire da una richiesta esplicita e dalla volontà di integrarsi e rispettare le regole del Paese ospitante, rileva il fatto che talune proposte dell'opposizione prefigurano un'integrazione di partecipazione politica, esprimendo peraltro perplessità sulla consapevolezza dei cittadini italiani rispetto all'urgenza del testo unificato in esame, nonché alla prevista riduzione del periodo minimo di permanenza in Italia fissato per l'acquisizione della cittadinanza.

ALDO DI BIAGIO (PdL). Evidenziata l'importanza di una razionale gestione dei fenomeni migratori per il futuro della società italiana, giudica fondamentale affrontare tale problematica rimuovendo le barriere ideologiche e le posizioni politiche precostituite e procedendo senza vincoli costituiti dai programmi elettorali. Pur esprimendo apprezzamento per il testo licenziato dalla I Commissione, rileva talune eccessive rigidità nei criteri di concessione della cittadinanza, in particolare per quanto riguarda la condizione dei minori, che rendono tale riforma poco rispondente alle esigenze delle nuove dinamiche sociali. Invita, quindi, le forze politiche ad agire con lungimiranza in relazione a talune tematiche, cogliendo la grande opportunità di confronto offerta dal testo di legge in discussione.

PIERLUIGI CASTAGNETTI (PD). Stigmatizzato il senso di generica paura che pervade l'analisi dei fenomeni migratori e l'integrazione del diverso, alimentato in modo inopportuno anche dalla politica, rileva con favore il messaggio recato dalla Chiesa sul superamento di tale sentimento al fine di ricercare soluzioni condivise su tali problemi. Espresso infine un giudizio negativo sul reato di clandestinità, che, a suo avviso, non può penalizzare una condizione soggettiva non voluta, auspica un'ampia convergenza parlamentare sulla disciplina in tema di cittadinanza, sottolineando la necessità di liberare gli uomini dall'ingiustizia della casualità.

GUIDO MELIS (PD). Richiamato l'elevato e sempre crescente numero di stranieri presenti nel nostro Paese, giudica insufficiente e sbagliata la proposta di legge in discussione che, invece di guardare al futuro per il bene della società italiana, introduce dei criteri eccessivamente rigidi per la concessione della cittadinanza. Auspica pertanto che vengano opportunamente prese in considerazione talune proposte alternative.

EUGENIO MAZZARELLA (PD). Ritiene che il testo unificato in discussione rechi un approccio minimalista al fenomeno epocale della migrazione ed anzi rappresenti un arretramento rispetto alla attuale normativa contenuta nella legge n. 91 del 1992. Di fronte ai complessi processi di integrazione degli stranieri nel nostro Paese considererebbe opportuno procedere attraverso un'ottica di sostegno attivo alla partecipazione costruttiva alla vita sociale e culturale italiana degli immigrati e non mediante un atteggiamento concessorio della cittadinanza, basato su un meccanismo puramente quantitativo.

MAURIZIO BIANCONI (PdL). Giudica preliminarmente erroneo legare le tematiche della sicurezza a quelle della cittadinanza, alla cui concessione conseguono a suo avviso più doveri che diritti; reputa quindi avvilente utilizzare tali argomentazioni per gestire l'integrazione dei migranti nel nostro Paese ed invita tutte le forze politiche ad un maggiore rispetto dei minori stranieri, evitando loro l'imposizione coatta della cittadinanza italiana da parte dei genitori.

FABIO GARAGNANI (PdL). Nel ritenere che i problemi inerenti l'integrazione non si risolvano abbreviando il periodo minimo di permanenza in Italia previsto Pag. IXper l'acquisizione della cittadinanza, rileva il diritto-dovere di tutelare l'identità culturale e storica del nostro popolo, osservando come la cittadinanza debba essere ottenuta dopo il recepimento di tali principi e dopo un lungo periodo di formazione del soggetto interessato. Espresso altresì un giudizio negativo sulla concezione dei fenomeni migratori propria dell'opposizione, reputa del tutto condivisibile il testo della relazione per la maggioranza, prevedendo un'apertura misurata all'immigrazione, una difesa dell'identità culturale del nostro Paese, nonché condizioni specifiche per l'ottenimento della cittadinanza.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito della discussione al prosieguo della seduta.

Sull'ordine dei lavori.

Interviene sull'ordine dei lavori il deputato ALESSANDRO BRATTI (PD).

La seduta, sospesa alle 13,50, è ripresa alle 15,05.

I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono trentacinque.

Si riprende la discussione.

SOUAD SBAI (PdL). Nel ringraziare la relatrice Bertolini per il proficuo lavoro svolto in Commissione, ritiene che in una società che tende a diventare sempre più multietnica e multiculturale si debbano adottare politiche di sostegno all'immigrazione che favoriscano l'integrazione dello straniero nel rispetto dei principi democratici di uguaglianza e solidarietà e della laicità dello Stato. Sottolinea, quindi, la necessità di valorizzare la carta di soggiorno di lungo termine e di prevedere la possibilità di revocare la cittadinanza a quanti sono venuti meno al patto di fedeltà con lo Stato commettendo gravi reati.

ANDREA SARUBBI (PD). Espresso rammarico per le ingiuste critiche rivolte da alcuni esponenti della maggioranza al testo della proposta di legge da lui presentata insieme ad altri deputati dell'opposizione, stigmatizza peraltro qualsiasi forma di tatticismo politico su una materia così delicata; auspica il raggiungimento di un'intesa che consenta di pervenire ad una riforma condivisa della disciplina della cittadinanza, che tenga conto anche delle istanze storicamente sostenute dal centrosinistra e del fatto che un autentico processo di integrazione postula l'esigenza di acquisire il senso di appartenenza ad una collettività.

MANUELA DAL LAGO (LNP). Ricordato che la riforma della normativa in materia di cittadinanza non era prevista nei programmi elettorali delle forze politiche di maggioranza, ritiene che la concessione della cittadinanza debba essere l'atto finale di un percorso di integrazione basato sulla reale accettazione delle regole, della storia e della cultura della nostra collettività nazionale. Manifestata, quindi, condivisione per il testo predisposto dal relatore per la maggioranza, giudica necessari dieci anni di permanenza nel territorio italiano per richiedere la cittadinanza.

FEDERICA MOGHERINI REBESANI (PD). Sottolineato che è fortemente avvertita da molti giovani immigrati la consapevolezza di appartenere alla collettività nazionale del nostro Paese, ritiene incongruo un approccio eccessivamente burocratico e formale ai problemi legati alla cittadinanza.

ALESSANDRO NACCARATO (PD). Nel giudicare inadeguata la legge n. 91 del 1992 a fronte del modificarsi dei flussi migratori, richiama la legislazione vigente negli altri Paesi europei in materia di cittadinanza. Considerato, quindi, il testo predisposto dal relatore per la maggioranza un arretramento rispetto alla normativa attuale, sottolinea la necessità di favorire, anche attraverso adeguati percorsi Pag. Xdi integrazione, l'acquisizione della cittadinanza per i figli di immigrati nati in Italia e per i minori residenti nel nostro Paese, sulla base dello ius soli.

SESA AMICI (PD). Espresso apprezzamento per l'accelerazione dell'iter in Assemblea del provvedimento in discussione, come richiesto dal suo gruppo, ritiene che il testo unificato in esame eluda i nodi strutturali delle tematiche attinenti alla cittadinanza, richiamando gli aspetti salienti del testo alternativo predisposto dal relatore di minoranza; auspica inoltre che su una tematica così delicata l'intera classe politica sappia avviare un confronto trasparente e scevro da pregiudizi ideologici, che consenta di pervenire all'affermazione di una nuova civiltà giuridica e civile.

JEAN LEONARD TOUADI (PD). Ritiene che il tema della cittadinanza vada affrontato senza pregiudizi ideologici, come è stato fatto da altre grandi democrazie europee, passando dallo ius sanguinis allo ius soli. Ricordato, quindi, che il Trattato di Lisbona è volto al superamento di un'Europa intergovernativa, sottolinea la necessità di rendere più agevole l'acquisizione della cittadinanza ed il godimento dei diritti fondamentali per i figli degli immigrati nati in Italia.

MATTEO MECACCI (PD). Sottolineate le rilevanti ripercussioni delle scelte inerenti la cittadinanza sul modello stesso di società e sulle dinamiche di questa, paventa il rischio che dal mancato riconoscimento di un adeguato status giuridico ai cittadini stranieri immigrati o da una più restrittiva disciplina dei permessi di soggiorno possa derivare un più accentuato clima di conflittualità sociale.

ORIANO GIOVANELLI (PD). Nell'associarsi alle considerazioni svolte dal deputato Della Vedova, sottolinea la necessità di procedere ad una compiuta regolamentazione del fenomeno migratorio, mediante un percorso di integrazione sociale e culturale fondato su un nuovo profilo di civiltà giuridica. Auspica, quindi, l'avvio di un confronto costruttivo tra le forze politiche che, superando le divisioni di schieramento, dia vita ad una riforma della normativa in materia di cittadinanza che garantisca agli stranieri legalmente presenti in Italia il riconoscimento di diritti.

SANDRO GOZI (PD). Esprime un giudizio nettamente critico sul testo unificato in discussione, che a suo avviso lascia irrisolte diverse questioni, anche alla luce delle divergenze emerse sul tema in seno alla maggioranza. Stigmatizzata la sostanziale reiezione della sollecitazione formulata in ambito comunitario a rendere più agevole il conseguimento della cittadinanza, manifesta contrarietà agli ulteriori requisiti a tal fine previsti dal provvedimento in esame, che rendono più farraginoso il procedimento, lamentando altresì il mantenimento di decorrenze temporali eccessivamente lunghe rispetto alla media degli ordinamenti degli Stati membri dell'Unione europea. Contesta infine la carenza di disposizioni concernenti i minori stranieri, dei quali lamenta la inaccettabile discriminazione rispetto ai coetanei cittadini, con preoccupanti ripercussioni sociali.

CARLO MONAI (IdV). Sottolineata la rilevanza della materia in discussione e considerata anche la connotazione multietnica della società attuale, evidenzia la necessità di un intervento legislativo che favorisca un effettivo processo di integrazione degli stranieri legalmente presenti in Italia. Espresse, quindi, forti perplessità su alcune misure previste nel testo unificato in esame che, a suo avviso, rendono eccessivamente discrezionale il riconoscimento della cittadinanza, sottolinea l'opportunità di uniformare la normativa nazionale in materia a quella vigente a livello europeo.

FABRIZIO CICCHITTO (PdL). Nel ritenere preliminarmente una forzatura l'avvenuta interruzione dell'iter in Commissione, che a suo avviso ha impedito il necessario esame preliminare di delicate questioni quali lo status dei minori stranieri Pag. XIresidenti, il cui relativo stallo decisionale ascrive alla responsabilità dell'opposizione, sottolinea la differente accezione del concetto di cittadinanza tra opposizione e maggioranza. In tal senso evidenzia come secondo la sua parte politica il conseguimento della cittadinanza debba soggiacere a principi giuridici diversi da quelli che ispirano la disciplina dei fenomeni migratori e debba altresì necessariamente comportare per la minoranza di immigrati effettivamente interessati una previa profonda assimilazione politica e culturale del contesto sociale, per la quale reputa congruo un lasso temporale decennale. Pur condividendo tuttavia la necessità di un approccio qualitativo al problema, stigmatizza le argomentazioni svolte da taluni rappresentanti dell'opposizione, che reputa del tutto strumentali ed infondate.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Nel respingere le accuse di forzature rivolte dal deputato Cicchitto agli esponenti dell'opposizione intervenuti nel corso del dibattito, stigmatizza l'atteggiamento di chiusura assunto dalla maggioranza a fronte di una disponibilità al dialogo dimostrata dalla minoranza.

GIUSEPPE CALDERISI (PdL). Nel rilevare come il dibattito odierno sia stato ampio ed articolato, sottolinea che l'accelerazione impressa dall'opposizione all'iter del provvedimento in esame, a suo avviso strumentale e di stampo propagandistico, ha impedito un adeguato approfondimento delle numerose problematiche connesse alla materia in discussione, segnatamente con riferimento ai rilevanti mutamenti della legislazione vigente negli altri Paesi europei e alla questione relativa ai minori. Auspica quindi che il prosieguo dell'iter sia improntato ad uno spirito costruttivo, al fine di addivenire ad una revisione della disciplina in tema di cittadinanza che realizzi una integrazione in linea con la situazione reale del nostro Paese.

MARIO PEPE (PdL). Nel ricordare che il fenomeno dell'immigrazione ha riguardato nel tempo numerosi Paesi europei, manifesta un orientamento favorevole al testo predisposto dal relatore per la maggioranza, soffermandosi, in particolare, sulla previsione di tempi certi per la concessione della cittadinanza; sottolinea altresì il pericolo che fasce importanti della popolazione si allontanino sempre più dalla vita politica.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che i relatori e il rappresentante del Governo rinunziano alla replica.
Rinvia pertanto il seguito del dibattito ad altra seduta.

Per la risposta ad uno strumento del sindacato ispettivo.

Interviene per sollecitare la risposta ad un suo atto di sindacato ispettivo il deputato IVANO STRIZZOLO (PD).

Sull'ordine dei lavori.

Interviene sull'ordine dei lavori il deputato SIMONE BALDELLI (PdL).

PRESIDENTE. Rivolge i migliori auguri di buon Natale a tutto il personale della Camera.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della prossima seduta:

Lunedì 11 gennaio 2010, alle 15.

(Vedi resoconto stenografico pag. 86).

La seduta termina alle 17,10.