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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 332 di lunedì 7 giugno 2010

Pag. III

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

La seduta comincia alle 16,05.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 24 maggio 2010.

I deputati in missione sono cinquantadue.

Annunzio della formazione di una componente politica nell'ambito del gruppo parlamentare Misto e della conseguente cessazione di altra componente.

PRESIDENTE. Comunica che è stata autorizzata, ai sensi dell'articolo 14, comma 5, secondo periodo, del Regolamento, la formazione, nell'ambito del gruppo parlamentare Misto, della componente politica denominata «Noi Sud Libertà e Autonomia - Partito Liberale Italiano», alla quale aderiscono i deputati Elio Vittorio Belcastro, Antonio Gaglione, Paolo Guzzanti, Arturo Iannaccone, Antonio Milo e Luciano Mario Sardelli. Conseguentemente la componente politica denominata «Noi Sud/Lega Sud Ausonia» deve intendersi sciolta.
Comunica inoltre che è stato nominato vicepresidente del gruppo in rappresentanza della nuova componente il deputato Luciano Mario Sardelli.

Sull'ordine dei lavori.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Giudica gravissima la decisione della RAI di ridurre la presenza di Roberto Saviano in trasmissioni televisive, ricordando che il suo gruppo parlamentare ha presentato al riguardo un atto di sindacato ispettivo.

Discussione del testo unificato delle proposte di legge: Principi fondamentali in materia di governo delle attività cliniche (A.C. 278 ed abbinate-A).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

DOMENICO DI VIRGILIO (PdL), Relatore. Illustra il contenuto del testo unificato in discussione, volto a stabilire alcuni principi in materia di governo delle attività cliniche attraverso un programma di gestione e di miglioramento della qualità e dell'efficienza dell'attività medica, introducendo, tra l'altro, alcune modifiche al decreto legislativo n. 502 del 1992. Richiamato quindi il lungo ed approfondito lavoro svolto durante l'iter in sede referente, dà conto delle principali modifiche apportate al testo originario, finalizzate a recepire le osservazioni formulate dalla Conferenza delle regioni e le condizioni contenute nel parere espresso dalla V Commissione. Nel ricordare altresì le gravi disfunzioni evidenziatesi nel Servizio sanitario nazionale, sottolinea la necessità di modificare l'attuale legislazione in materia, giudicando il provvedimento in esame idoneo a migliorare la funzionalità delle aziende sanitarie, nel pieno rispetto delle competenze spettanti alle regioni, nonché dei principi inerenti la trasparenza delle procedure e la meritocrazia.

Pag. IV

LAURA RAVETTO, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Avverte che il Governo si riserva di intervenire in replica.

PAOLA BINETTI (UdC). Evidenziata la crescente interazione tra medicina e gestione economica delle strutture sanitarie, che appaiono caratterizzate da modelli organizzativi complessivamente inadeguati, sottolinea la necessità che le aziende ospedaliere tengano conto, oltre che delle specifiche patologie, anche delle esigenze connesse alle peculiari caratteristiche della personalità del singolo paziente. Ricordato altresì il processo di aziendalizzazione delle strutture sanitarie iniziato con il decreto legislativo n. 502 del 1992, la cui funzionalità il testo unificato in discussione è volto a migliorare, anche mediante il superamento di logiche demagogiche, ritiene eccessivamente generica la disciplina relativa alla formazione ed assolutamente insufficienti i criteri di valutazione dei dirigenti. Preannunzia, pertanto, la presentazione di proposte emendative vertenti su tali aspetti.

ANTONIO PALAGIANO (IdV). Nel ricordare che l'apprezzabile obiettivo originario del provvedimento in discussione di interrompere il deprecabile legame tra politica e Sistema sanitario nazionale, che si estrinseca in particolare nelle procedure di nomina dei dirigenti, è stato inopportunamente vanificato da un emendamento del relatore, esprime perplessità su talune parti del testo in esame, soffermandosi in particolare sul meccanismo di valutazione delle prestazioni erogate, in assenza peraltro di indicazioni circa gli standard da seguire, nonché sui requisiti necessari per ricoprire la carica di dirigente di strutture sanitarie per la quale riterrebbe opportuno prevedere un periodo di prova di almeno sei mesi. Nel reputare inoltre contraddittorie talune prerogative attribuite ai direttori di dipartimento, per i quali si prefigura a suo avviso un vero e proprio conflitto di interesse, valuta negativamente le disposizioni concernenti i limiti di età per l'esercizio della professione medica, auspicando un meccanismo rigoroso per la verifica delle capacità professionali dei medici con oltre sessantacinque anni di età; preannunzia pertanto la presentazione di proposte emendative migliorative del testo del provvedimento.

ANNA MARGHERITA MIOTTO (PD). Lamentata preliminarmente l'assenza del rappresentante del Governo competente per materia, osserva come il provvedimento in discussione si ponga in discontinuità con le gravose misure adottate dall'Esecutivo nella manovra finanziaria per il comparto sanitario. Reputa quindi il testo unificato in esame ispirato ad una visione ideologica volta a liberalizzare ulteriormente l'esercizio della professione medica in ambito privato, stigmatizzando peraltro l'inerzia del Governo e della maggioranza nell'adottare interventi strutturali per migliorare la qualità del Servizio sanitario nazionale. Preannunziata quindi, a nome del suo gruppo, la presentazione di emendamenti, tra l'altro in materia di accesso agli incarichi dirigenziali, lamenta la lesione delle prerogative delle regioni nonché la contraddittorietà intrinseca del complesso del provvedimento in discussione, cui manifesta netta contrarietà, paventando il rischio che dalla sua attuazione possano derivare inaccettabili conseguenze sulla composizione dell'offerta sanitaria, tale da restaurare di fatto il sistema previgente; invita pertanto il Governo e la maggioranza ad una più ponderata riflessione sui contenuti del testo unificato.

AURELIO SALVATORE MISITI (Misto-MpA-Sud). Nel reputare necessario approfondire ulteriormente taluni aspetti del testo unificato in esame oggetto dei rilievi contenuti nei pareri espressi dalle competenti Commissioni in sede consultiva, auspica che si raggiunga l'obiettivo di sottrarre la gestione del sistema sanitario ad un meccanismo di nomine di natura prevalentemente clientelare, valorizzando criteri prettamente meritocratici nella scelta dei dirigenti apicali. Sottolineata altresì l'esigenza di perseguire una razionalizzazione Pag. Vdella gestione delle strutture sanitarie, anche per contenere gli sprechi di risorse pubbliche, richiama l'importanza di adeguati percorsi formativi del personale, al fine di garantire una corretta programmazione ed una efficiente gestione delle tecnologie sanitarie.

BENEDETTO FRANCESCO FUCCI (PdL). Richiamati gli aspetti salienti del testo in discussione, sottolinea la rilevanza e l'organicità delle relative disposizioni, volte a perseguire una più efficiente riorganizzazione del Servizio sanitario sul territorio nazionale. Nel manifestare quindi apprezzamento e condivisione per i contenuti degli articoli 2 e 3, rispettivamente concernenti il Collegio di direzione ed i criteri di valutazione dei direttori generali, ricorda le finalità sottese agli articoli 9 e 10, che disciplinano l'attività libero-professionale del personale medico, introducendo opportuni elementi di razionalizzazione della materia tramite l'affermazione della centralità della figura del medico e la valorizzazione della sua professionalità.

MARCO CALGARO (Misto-ApI). Nel giudicare il testo unificato in discussione assolutamente inidoneo a superare le disfunzioni del Servizio sanitario nazionale, rileva che le disposizioni da esso recate, peraltro confuse ed inefficienti, ledono le competenze delle regioni, come si evince anche dal parere espresso dalla Commissione parlamentare per le questioni regionali. Nel ritenere, quindi, che una seria riforma delle pensioni andrebbe affrontata in modo omogeneo sul piano nazionale, auspica il ritiro del provvedimento, che considera ispirato ad una logica clientelare e non in grado di incidere sulla disdicevole tendenza al mancato accertamento delle responsabilità, sottolineando che talune proposte emendative sono state presentate dalla sua componente politica in un'ottica di riduzione del danno.

SILVANA MURA (IdV). Richiamate le gravose criticità che da tempo affliggono la sanità in Italia, esprime un giudizio critico sul testo unificato in discussione, lamentando l'assenza di efficaci misure volte ad assicurare l'effettiva indipendenza dal potere politico locale della gestione dei servizi sanitari sul territorio.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

SILVANA MURA (IdV). Espresso vivo rammarico per l'occasione che il Parlamento sta perdendo per riformare uno dei settori nevralgici nella vita del Paese, ricorda il contributo offerto dalla propria parte politica nel corso dell'iter in Commissione per varare un testo migliore, preannunziando in tal senso, a nome del suo gruppo, la presentazione di proposte emendative nel prosieguo dell'esame in Assemblea.

LUCIANA PEDOTO (PD). Sottolineata la necessità di un'approfondita valutazione sul funzionamento del Servizio sanitario nazionale volta ad identificare le esigenze della collettività, ottimizzare le prestazioni ed abbattere le liste di attesa, reputa il testo unificato in discussione un'occasione mancata per un'efficace rimodulazione del modello gestionale ospedaliero basata su una logica meritocratica. Nel manifestare, quindi, apprezzamento per l'iniziale dibattito svoltosi in sede referente, giudica positivamente l'inclusione del direttore scientifico tra gli organi dell'azienda, nonché l'attribuzione di poteri più ampi al Collegio di direzione, la cui composizione appare peraltro pletorica, ritenendo tuttavia che le disposizioni recate dal provvedimento intervengano in maniera inopportuna su materie di competenza regionale o contrattualistica. Esprime, infine, un giudizio nettamente critico sulle norme concernenti la libera professione, richiamando le proposte emendative presentate al riguardo dal suo gruppo.

CARLA CASTELLANI (PdL). Nel sottolineare che il testo unificato in discussione persegue, tra l'altro, il condivisibile obiettivo di prevedere un maggiore coinvolgimento del personale nelle attività cliniche di gestione delle strutture sanitarie, al fine Pag. VIdi garantire una più elevata qualità delle prestazioni assistenziali erogate ed una minore invasività della politica nella nomina dei vertici dirigenziali, ricorda le riforme del settore varate negli ultimi anni in Italia, che hanno portato al quadro normativo vigente, del quale evidenzia talune lacune che hanno reso necessario il varo del provvedimento in esame, in ordine al quale rivolge un sentito ringraziamento al relatore. Richiama quindi alcuni degli aspetti più qualificanti del provvedimento, tra i quali la razionalizzazione dei processi di gestione delle strutture sanitarie, nuove disposizioni circa i limiti di età per il collocamento a riposo del personale sanitario ed una diversa filosofia dei servizi erogati dal Sistema sanitario nazionale che ponga al centro dell'attenzione la figura del malato.

MARIA ANTONIETTA FARINA COSCIONI (PD). Nel ritenere che le distorsioni, le inefficienze e gli sprechi del Servizio sanitario nazionale potrebbero essere superati garantendo maggiore trasparenza e accessibilità alle informazioni da parte dei cittadini, richiama le finalità della proposta di legge da lei presentata in materia, volta a scardinare la logica partitocratica che caratterizza la scelta dei direttori generali delle aziende sanitarie locali e delle strutture ospedaliere. Rileva, quindi, che nel provvedimento in discussione non è stato tenuto in debito conto l'ordine del giorno, presentato dai senatori radicali ed accolto dal Governo, volto ad assicurare un sistema di valutazione indipendente sulla reale efficacia delle cure, nonché informazioni adeguate ai cittadini.

DONATA LENZI (PD). Ricordato come gli originari obiettivi del provvedimento in discussione, tra cui una migliore assistenza sanitaria ai cittadini attraverso un maggiore coinvolgimento del personale nella gestione delle strutture cliniche, siano stati in parte vanificati dalle modifiche apportate al testo nel corso del suo iter, esprime in particolare dubbi sulle disposizioni concernenti i limiti di età per il collocamento a riposo del personale medico, che giudica non coerenti con le recenti scelte di politica economica compiute dall'Esecutivo. Nel ritenere altresì che talune misure in materia di svolgimento dell'attività libero-professionale del personale sanitario si traducano in un pericoloso passo indietro rispetto alle riforme introdotte in passato, aprendo il varco a negative conseguenze in merito alla composizione delle liste d'attesa, sottolinea che alcune disposizioni presenti nel testo in esame saranno sicuramente fonte di dubbi di illegittimità costituzionale per il possibile contrasto con le competenze regionali.

LUCIO BARANI (PdL). Nel ringraziare il relatore per il proficuo lavoro svolto, giudica incomprensibile l'orientamento critico manifestato da taluni gruppi sul provvedimento in discussione, del quale sottolinea la necessità. Evidenziato, quindi, l'esito fallimentare del meccanismo dell'intramoenia, che ha peraltro aggravato il disavanzo sanitario, reputa le disposizioni recate dal testo unificato in materia di libera professione ispirate a finalità di trasparenza, qualità e meritocrazia.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che il relatore ed il rappresentante del Governo rinunziano alla replica.
Avverte altresì che è stata presentata la questione pregiudiziale per motivi di costituzionalità Lenzi n. 1 e rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Discussione della mozione Reguzzoni n. 1-00375: Rafforzamento del contrasto all'evasione contributiva e fiscale, con particolare riferimento al settore del commercio ambulante.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al resoconto della seduta del 3 giugno 2010.

PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le ulteriori mozioni Lulli n. 1-00377, Borghesi n. 1-00378, Misiti n. 1-00380 e Vietti n. 1-00382 che, vertendo su Pag. VIImateria analoga a quella trattata dalla mozione all'ordine del giorno, saranno discusse congiuntamente.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.

CAROLINA LUSSANA (LNP). Illustra le mozione Reguzzoni n. 1-00375, sulla quale auspica un'ampia convergenza tra le forze politiche, sottolineando preliminarmente il proficuo impegno profuso dall'attuale Esecutivo al fine di contrastare l'alta evasione fiscale e contributiva presente nel nostro Paese, anche mediante l'intensificazione della lotta al lavoro nero. Ricorda quindi che, al fine di perseguire i predetti obiettivi, appare auspicabile estendere alle attività di commercio ambulante l'obbligo del documento unico di regolarità contributiva, atteso che in tale settore si registra un elevato tasso di evasione, in particolare da parte di cittadini non italiani, che si traduce peraltro in una scorretta forma di concorrenza a danno degli operatori del settore in regola con le disposizioni vigenti. Sollecita quindi il Governo a promuovere una nuova cultura della legalità nel commercio ambulante ed un migliore contrasto all'evasione fiscale e contributiva, che determineranno a suo avviso anche una maggiore tutela dei consumatori, della quale sottolinea la particolare importanza nell'attuale fase di crisi economica.

LIDO SCARPETTI (PD). Nell'illustrare la mozione Lulli n. 1-00377, evidenzia la preoccupante dimensione assunta dal mancato gettito da ricondursi a comportamenti di evasione contributiva e fiscale nel Paese, segnatamente in relazione all'IVA. Nel ritenere peraltro apprezzabile la reintroduzione ad opera del Governo delle disposizioni in tema di tracciabilità dei pagamenti, reputa parimenti opportuna una più mirata valorizzazione del documento unico di regolarità contributiva per prevenire pratiche elusive e distorsive. Richiamate altresì le peculiarità del commercio ambulante, giudica opportuno destinare al rilancio di tale comparto una quota delle risorse provenienti dal contrasto all'evasione fiscale.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Illustra la mozione Borghesi n. 1-00378, richiamando l'alto valore culturale, tradizionale e sociale del commercio ambulante, in particolare nei piccoli centri. Sottolinea quindi che il predetto settore si configura come una valida alternativa alla grande distribuzione, anche se spesso vi sono forme di tale commercio che si sottraggono alle regole che ne disciplinano l'attività. Richiamata quindi la nuova normativa che prevede la potestà legislativa regionale circa i casi di assoggettamento alla presentazione del documento unico di regolarità contributiva, sottolinea la contraddittoria politica di contrasto all'evasione fiscale sostenuta da componenti dell'attuale maggioranza, a suo avviso troppo attenti a tutelare i grandi potentati a scapito dei soggetti più deboli. Sollecita quindi il Governo, in particolare, ad intensificare il contrasto all'evasione fiscale e contributiva e alle frodi commerciali.

AURELIO SALVATORE MISITI (Misto-MpA-Sud). Nell'illustrare la sua mozione n. 1-00380, sottolinea la necessità di dare piena attuazione alle potenzialità tipiche del documento unico di regolarità contributiva nel contrasto dei fenomeni di evasione contributiva e fiscale, evidenziando altresì l'opportunità di sviluppare ulteriormente i controlli delle aziende produttrici di merci destinate al commercio ambulante.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni.
Prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito, che rinvia ad altra seduta.

Discussione delle mozioni Boniver n. 1-00338, Mecacci n. 1-00344 ed Evangelisti n. 1-00376: Iniziative per la tutela dei diritti umani a Cuba, con particolare riferimento ai dissidenti politici e ai detenuti per reati di opinione.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

Pag. VIII

PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le ulteriori mozioni Misiti n. 1-00379, Tempestini n. 1-00381 e Vietti n. 1-00383 che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalle mozioni all'ordine del giorno, saranno discusse congiuntamente.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Illustra la sua mozione n. 1-00376, richiamando preliminarmente l'orientamento favorevole del suo gruppo circa ogni iniziativa volta a garantire il rispetto dei diritti civili in tutto il mondo. Rileva quindi l'esistenza in taluni documenti di indirizzo presentati di una non condivisibile analisi della correttezza e degli effetti dell'embargo deciso dagli Stati Uniti nei confronti di Cuba, ritenendo valida l'ipotesi suggerita dalle Nazioni Unite in merito ad una sua temporanea sospensione quale incentivo allo Stato caraibico per un maggiore rispetto dei diritti universalmente riconosciuti agli esseri umani. Nel convenire altresì sull'importanza del ruolo svolto dalla Chiesa cattolica a Cuba, auspica che su tali tematiche si pervenga ad un'ampia convergenza tra le forze politiche.

MARGHERITA BONIVER (PdL). Illustra la sua mozione n. 1-00338, della quale auspica l'approvazione, richiamando le più recenti vicende concernenti la violazione dei diritti umani operate dal regime cubano in danno dei dissidenti politici ed evidenziando le gravi carenze in tal senso palesate dal sistema giudiziario e carcerario di quel Paese, malgrado le assicurazioni fornite dal Presidente cubano Raul Castro. Reputa quindi necessario un più intenso attivismo del Governo in tutte le sedi internazionali per far cessare persecuzioni e maltrattamenti da parte delle autorità cubane nei confronti dei detenuti per reati di opinione.

MATTEO MECACCI (PD). Illustra la sua mozione n. 1-00344, esprimendo preliminarmente rammarico per le posizioni recentemente assunte dal Ministro Frattini circa la situazione esistente a Cuba. Auspica quindi che il prossimo Consiglio dell'Unione europea rappresenti l'occasione per una revisione della linea accondiscendente fin qui seguita nei confronti di Cuba, affinché non sia stato vano il sacrificio di tanti dissidenti ed oppositori del regime al potere nel predetto Paese. Nel ritenere quindi sbagliato puntare esclusivamente sulla rimozione dell'embargo quale principale strumento per indurre un deciso cambiamento nell'atteggiamento delle autorità cubane, richiama l'opportunità che la comunità internazionale ricorra al più efficace strumento delle sanzioni rivolte esclusivamente a coloro che si rendono responsabili di violazioni dei diritti umani, auspicando un deciso impegno del Governo italiano in tale direzione.

AURELIO SALVATORE MISITI (Misto-MpA-Sud). Illustra la sua mozione n. 1-00379, esprimendo anzitutto, a nome della propria componente politica, sdegno e riprovazione per la repressione attuata dal regime castrista nei confronti dei dissidenti politici. Nel ritenere quindi necessaria una più che pervasiva pressione internazionale sul Governo cubano affinché cessino le persecuzioni a danno dei detenuti politici, reputa parimenti opportuno sostenere almeno la sospensione dell'embargo nei confronti di Cuba, prospettando tale eventualità subordinatamente ad una più effettiva tutela dei diritti umani da parte delle autorità cubane.

FRANCESCO TEMPESTINI (PD). Illustra la sua mozione n. 1-00381, sostenendo la necessità, alla luce delle intollerabili condizioni in cui si trovano taluni detenuti politici a Cuba, di porre in essere valide iniziative per promuovere un processo volto al miglioramento del rispetto dei diritti umani nel predetto Paese; ritiene utile, al fine di perseguire tale obiettivo, un ruolo più incisivo della Chiesa cattolica e dell'Unione europea. Evidenziato quindi il sostanziale fallimento Pag. IXdelle politiche di embargo fin qui adottate dagli Stati Uniti, che ritiene siano utilizzate strumentalmente dal regime per consolidare il proprio potere, giudica controproducenti le ipotizzate sanzioni nei confronti dello Stato cubano, che rischiano, a suo avviso, di compromettere ogni tentativo di dialogo. Auspica infine la predisposizione di un documento di indirizzo unitario.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni.

STEFANIA GABRIELLA ANASTASIA CRAXI, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Si associa all'auspicio che si possa pervenire alla predisposizione di un documento di indirizzo unitario.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Martedì 8 giugno 2010, alle 11,30.

(Vedi resoconto stenografico pag. 56).

La seduta termina alle 20,30.

ERRATA CORRIGE

Nel resoconto sommario della seduta del 3 giugno 2010, a pagina VII, seconda colonna, le righe dalla quindicesima alla diciassettesima si intendono sostituite dalle seguenti: «PRESIDENTE. Avverte che l'articolo aggiuntivo Zeller 1.010 è stato ritirato».