Camera dei deputati

Vai al contenuto

Sezione di navigazione

Menu di ausilio alla navigazione

Cerca nel sito

MENU DI NAVIGAZIONE PRINCIPALE

Vai al contenuto

Per visualizzare il contenuto multimediale è necessario installare il Flash Player Adobe e abilitare il javascript

Resoconto dell'Assemblea

Vai all'elenco delle sedute >>

XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 395 di martedì 16 novembre 2010

Pag. III

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI

La seduta comincia alle 10,05.

La Camera approva il processo verbale della seduta dell'11 novembre 2010.

I deputati in missione sono sessantacinque.

Annunzio di petizioni.

EMILIA GRAZIA DE BIASI (PD), Segretario. Dà lettura del sunto delle petizioni pervenute alla Presidenza (vedi resoconto stenografico pag. 1).

Annunzio della presentazione di un disegno di legge di conversione e sua assegnazione a Commissioni in sede referente.

PRESIDENTE. Comunica che il Presidente del Consiglio dei ministri ha presentato alla Presidenza il disegno di legge n. 3857, di conversione del decreto-legge n. 187 del 2010, recante misure urgenti in materia di sicurezza.
Il disegno di legge è stato assegnato alle Commissioni riunite I e II in sede referente ed al Comitato per la legislazione, per il parere di cui all'articolo 96-bis, comma 1, del Regolamento.

Modifica nella composizione della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali, anche straniere.

PRESIDENTE. Comunica che il Presidente del Senato ha chiamato a far parte della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, il senatore Franco Cardiello, in sostituzione del senatore Vincenzo Fasano, dimissionario.

Discussione congiunta dei disegni di legge: Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2011); Bilancio di previsione dello Stato per il 2011 e per il triennio 2011-2013 (A.C. 3778-A e 3779-A).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione congiunta sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

MARCO MARIO MILANESE (PdL), Relatore per la maggioranza sul disegno di legge n. 3778-A. Rileva che il testo del disegno di legge di stabilità per il 2011 è frutto di un approfondito lavoro svolto in sede di Commissione e presenta una connotazione più ampia di quelle delineate dalla nuova legge di contabilità e finanza pubblica, recando, tra l'altro, misure di sostegno alla crescita economica e di tutela delle categorie maggiormente esposte alla crisi in atto, oltre a norme concernenti la finanza locale. Illustra, quindi, il contenuto del provvedimento richiamando in particolare le misure a sostegno del sistema universitario e scolastico, l'incremento Pag. IVdel fondo sociale per l'occupazione, le agevolazioni a favore delle imprese agricole ed i contributi per la stampa italiana all'estero. Ricordato, inoltre, che si prevede una disciplina innovativa del Patto di stabilità interno, auspica che anche nel prosieguo dell'iter in Assemblea si confermi lo spirito costruttivo che ha ispirato i lavori in sede referente e che si possa individuare una soluzione condivisa in relazione alle disposizioni concernenti le agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie ecocompatibili.

MARCO MARSILIO (PdL), Relatore per la maggioranza sul disegno di legge n. 3779-A. Nel rilevare come il delicato contesto economico-finanziario e le conseguenti misure adottate in sede comunitaria impongano un rigoroso contenimento della spesa pubblica, già anticipato dal Governo attraverso l'emanazione di precedenti provvedimenti d'urgenza, sottolinea che il disegno di legge di bilancio è volto al completamento della messa in sicurezza dei conti pubblici. Richiama quindi l'azione svolta dal Governo per assicurare stabilità alla finanza pubblica, sostenere il sistema creditizio, tutelare il risparmio privato e incentivare la domanda ed i consumi, senza peraltro aumentare la pressione fiscale. Sottolineato quindi come la manovra economica in discussione sia indirizzata prioritariamente alla razionalizzazione della spesa della pubblica amministrazione ed alla lotta all'evasione ed all'elusione fiscale, richiama le ulteriori misure volte tra l'altro alla promozione dello sviluppo infrastrutturale del Paese, alla salvaguardia del territorio ed alla revisione del Patto di stabilità interno. Nel ritenere quindi non necessaria e non condivisibile l'introduzione di ulteriori gravose forme di tassazione prefigurate da parte dell'opposizione, giudica l'impostazione dei documenti di bilancio in discussione idonea per un virtuoso allineamento dei conti pubblici ai parametri fissati dall'Unione europea. Rivolge infine un appello alle parti politiche per una responsabile e tempestiva approvazione dei disegni di legge in esame.

PIER PAOLO BARETTA (PD), Relatore di minoranza sul disegno di legge n. 3778-A. Rilevato che il disegno di legge di stabilità per il 2011 rappresenta l'epilogo increscioso del progressivo fallimento della politica economica e fiscale del Governo, che non è riuscito a risanare i conti pubblici né a rilanciare l'economia, osserva che le uniche modifiche migliorative volte a correggere l'inaccettabile impostazione originaria del provvedimento sono state inserite nel testo grazie all'iniziativa delle opposizioni, a fronte di un atteggiamento rinunciatario della maggioranza. Sottolineata, inoltre, l'urgenza di adottare misure a sostegno dell'occupazione e per la riduzione della pressione fiscale, evidenzia l'inadeguatezza del meccanismo proprio del Patto di stabilità interno, che appare penalizzante in particolare per i cittadini.

RENATO CAMBURSANO (IdV), Relatore di minoranza sul disegno di legge n. 3778-A. Nel sottolineare l'elevato ammontare del debito pubblico ed il peggioramento del deficit corrente, evidenzia la necessità di diminuire il rapporto tra debito e PIL non attraverso inutili tagli lineari, bensì emanando norme più severe per contrastare gli sprechi, l'evasione fiscale e il lavoro nero, nonché diminuendo costi della politica e numero delle province e tassando le rendite finanziarie. Ritiene, altresì, che si dovrebbero detassare gli aumenti di capitale per le piccole e medie imprese e garantire un maggiore potere d'acquisto alle famiglie, lamentando peraltro il mancato avvio delle liberalizzazioni.

GIULIO CALVISI (PD), Relatore di minoranza sul disegno di legge n. 3779-A. Evidenziato che il disegno di legge di bilancio recepisce sostanzialmente la manovra delineata nei decreti-legge n. 118 del 2008 e n. 78 del 2010, precisa come nello stesso si registrino una sovrastima Pag. Vdelle entrate, con specifico riferimento all'IVA, nonché misure di dubbia efficacia per un reale contenimento della spesa. Sottolinea, altresì, l'assenza nel provvedimento di interventi di effettivo sostegno alle imprese ed alle famiglie e di reale lotta all'evasione fiscale.

PRESIDENTE. Prende atto che il relatore di minoranza Borghesi ed il rappresentante del Governo si riservano di intervenire in replica.

AURELIO SALVATORE MISITI (Misto-MpA-Sud). Nel sottolineare la necessità di evitare ulteriori tagli lineari, come peraltro raccomandato dal Presidente della Repubblica, rileva che emergenza e misure anticrisi hanno distratto ingenti risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate, richiamando una proposta emendativa della sua componente politica approvata nel corso dell'iter in sede referente. Osservato, quindi, che andrebbero reintrodotti gli incentivi fiscali per le ristrutturazioni edilizie ecocompatibili, giudica indispensabile un grande piano per il rilancio del Mezzogiorno, anche attraverso meccanismi di premialità per le imprese, esprimendo apprezzamento per la ripartizione delle risorse concernenti l'edilizia sanitaria.

PAOLA BINETTI (UdC). Lamentata la drastica riduzione del Fondo nazionale per le politiche sociali, che penalizza le famiglie e i soggetti più deboli, evidenzia la mancata previsione nei documenti di bilancio di interventi a sostegno della maternità e delle persone disabili, contraddicendo in tal modo gli intendimenti annunciati dal Governo in materia.

LUCA GIORGIO BARBARESCHI (FLI). Nel giudicare inspiegabile la mancanza di un efficace contrasto all'evasione fiscale, peraltro in assenza di meccanismi virtuosi di tax credit, ritiene assolutamente inadeguate le risorse stanziate a favore dei beni culturali. Evidenziata, quindi, l'assenza di una visione strategica da parte dell'Esecutivo, che non ha previsto interventi di sostegno a favore della famiglia e della scuola pubblica, lamenta il ritardo nel campo delle liberalizzazioni, sottolineando la necessità di maggiori investimenti sulla cultura, nonché di una migliore gestione di tale settore.

MARINA SERENI (PD). Lamentato come i documenti di bilancio in discussione non affrontino in alcun modo i nodi cruciali e le problematiche contingenti dell'attuale fase di emergenza in campo economico, sociale e culturale, evidenzia la necessità di un'inversione di tendenza che privilegi le famiglie con figli e con persone non autosufficienti, ritenendo, altresì, incomprensibile la mancata proroga delle detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie ecocompatibili. Giudicata, quindi, inaccettabile una politica basata esclusivamente su tagli lineari, auspica l'adozione di provvedimenti di riforma del Patto di stabilità interno, del mercato del lavoro e della disciplina degli enti locali.

FRANCESCO BARBATO (IdV). Espressa preoccupazione per la pessima gestione da parte del Governo delle problematiche concernenti gli immigrati, che rappresentano un'importante risorsa per l'economia italiana, sottolinea le inefficienze che caratterizzano le authority, che dovrebbero garantire controllo e trasparenza dei mercati, lamentando la mancata nomina del presidente della Consob. Nell'evidenziare, quindi, l'elevato ammontare del debito pubblico e l'aumento della pressione fiscale diretta, che penalizza soprattutto i lavoratori dipendenti, richiama la proposta alternativa presentata dal suo gruppo, ritenendo che l'Esecutivo non possa più restare in carica.

FRANCESCO BOCCIA (PD). Nel ritenere che il tenore della manovra di bilancio in discussione confermi la debolezza della politica economica del Governo, che ha inaccettabilmente comportato l'aumento del debito e della spesa pubblici, stigmatizza l'incapacità dell'Esecutivo Pag. VIdi assumere determinazioni decisive nella gestione del ciclo economico, come quella propugnata dalla sua parte e volta ad una significativa redistribuzione del reddito. Nel lamentare quindi come l'aumento del costo di beni e servizi si ripercuota prioritariamente sulle famiglie e sui percettori di reddito fisso, giudica gravemente insufficienti le misure prefigurate dal Governo per contrastare l'evasione fiscale. Manifestato infine l'orientamento contrario del suo gruppo ai provvedimenti in discussione, auspica che il relativo iter parlamentare non subisca condizionamenti meramente strumentali all'evoluzione del quadro politico in corso.

GIUSEPPE FALLICA (PdL). Nel valutare positivamente il carattere stringato, nei contenuti e nell'articolazione, della legge di stabilità per il 2011, così come delineata dalla riforma della disciplina in tema di contabilità e di finanza pubblica, richiama le principali misure in essa contenute, che si inquadrano nella positiva azione posta in essere dall'Esecutivo per conciliare l'inderogabile esigenza di risanamento dei conti pubblici con la necessità di rispettare gli impegni assunti dall'Italia con il Patto di stabilità europeo. Ringraziato, infine, il Governo per l'accoglimento di un emendamento proposto dal suo gruppo concernente le risorse destinate ai parchi nazionali, auspica la celere approvazione dei documenti di bilancio in discussione.

ROBERTO ROLANDO NICCO (Misto-Min.ling.). Stigmatizzato il pesante taglio delle risorse destinate alla regione Valle d'Aosta operato dal disegno di legge di stabilità in discussione, esprime un giudizio fortemente negativo sulle modalità di attuazione del federalismo fiscale. Nel ritenere altresì insufficienti le misure adottate dal Governo in materia di occupazione e di sostegno delle famiglie, pur dando atto dei correttivi apportati al disegno di legge di stabilità durante l'iter in Commissione, segnatamente in tema di agevolazioni fiscali per il settore agricolo, si riserva di esprimere una valutazione definitiva alla luce delle modifiche che saranno eventualmente apportate ai documenti di bilancio nel corso dell'esame in Assemblea.

SESA AMICI (PD). Nell'esprimere preliminarmente un giudizio fortemente negativo sulla politica economica del Governo, sottolinea la totale assenza, nella legge di stabilità per il 2011, di misure a sostegno delle piccole e medie imprese, dei giovani e delle donne, come già emerso in occasione della manovra economica approvata nello scorso luglio, che dimostra l'incapacità dell'Esecutivo di far fronte alla grave crisi sociale in atto nel Paese; stigmatizza infine i tagli operati al bilancio del Ministero dell'interno, che rischiano di compromettere la tutela della sicurezza dei cittadini.

GABRIELLA MONDELLO (UdC). Manifesta contrarietà alla politica dei tagli lineari della spesa pubblica operata dal Governo, ritenendo che gli stessi non abbiano rimosso le vere inefficienze e si ripercuotano negativamente sull'occupazione, con gravi pregiudizi per le famiglie. Richiamata quindi la delicata situazione in cui versa la cantieristica navale italiana, segnatamente in Liguria, lamenta la mancata adozione da parte del Governo di misure di sostegno a tale settore, chiedendo in tal senso lo stanziamento di congrue risorse e la promozione di necessari investimenti strutturali. Chiede altresì che l'Esecutivo finanzi adeguatamente il ripristino e la messa in sicurezza dei territori liguri colpiti da gravi eventi alluvionali, sostenendo in tal senso l'operato degli enti locali interessati.

ALDO DI BIAGIO (FLI). Espresso apprezzamento per il lavoro costruttivo e responsabile svolto durante l'iter in Commissione da tutte le forze politiche e dal Ministro Tremonti, ricorda come il suo gruppo si sia attivato fattivamente per ottenere un incremento delle risorse destinate all'editoria, all'università e alla Pag. VIIricerca, nonché alle aree meridionali disagiate. Ritiene, quindi, prioritario che il Governo si adoperi per l'adozione di interventi in materia di politiche ambientali, occupazionali, di efficienza energetica e di sostegno alle famiglie.

ANTONIO RUGGHIA (PD). Richiamati i deprecabili tagli al comparto difesa disposti dalla manovra finanziaria del Governo, che determineranno effetti negativi sulla manutenzione dei mezzi, sull'approvvigionamento delle scorte, nonché su reclutamento, addestramento e formazione del personale militare, lamenta il grave impatto che tale riduzione di fondi avrà sulle capacità operative dello strumento militare; esprime quindi, a nome del suo gruppo, un giudizio negativo sulle scelte operate al riguardo dall'Esecutivo.

LUCIANO MARIO SARDELLI (Misto-Noi Sud-PID). Espresso apprezzamento per il lavoro svolto dal relatore Milanese e dal Governo nell'elaborazione della manovra in discussione, espressione della lungimirante politica economica attuata dall'Esecutivo, ritiene pienamente condivisibili le misure volte all'aumento dei fondi FAS, che assicureranno maggiore sviluppo per il Mezzogiorno, e degli stanziamenti destinati all'università, all'editoria ed alla ricerca. Sottolineata, quindi, la necessità di predisporre un piano straordinario per il Sud, preannunzia il voto favorevole della sua componente politica sui documenti di bilancio in esame.

AMEDEO CICCANTI (UdC). Nel giudicare preliminarmente non del tutto attendibili i documenti di bilancio in discussione e particolarmente deleteri i tagli lineari operati dal Governo, segnatamente alla spesa sociale, esprime severe critiche sulla politica economica attuata negli ultimi anni, che reputa premiante per i poteri forti del Paese e gravemente penalizzante per le fasce più deboli della popolazione; ritiene quindi che l'Esecutivo dovrebbe rassegnare le dimissioni.

EMILIA GRAZIA DE BIASI (PD). Stigmatizzata l'assoluta mancanza nella manovra in discussione di stanziamenti a favore della cultura e il drastico taglio delle risorse del Fondo unico per lo spettacolo, ritiene che il Governo debba rassegnare le dimissioni.

MARIO TASSONE (UdC). Richiamata la natura dei nuovi documenti di bilancio introdotti dalla riforma della disciplina di contabilità e di finanza pubblica, lamenta l'assenza di contenuti e di strategia nei provvedimenti in discussione, con particolare riferimento alle politiche sociali, scolastiche, per il Mezzogiorno, per i beni culturali, per la ricerca e per l'ambiente. Ritiene, tuttavia, che debba prevalere il senso di responsabilità, manifestando pertanto l'intendimento del suo gruppo di contribuire all'approvazione dei disegni di legge di bilancio e di stabilità.

GIULIANO CAZZOLA (PdL). Espresso apprezzamento per la politica economica posta in essere dal Governo che, con la manovra di stabilità in discussione, ha previsto, tra l'altro, il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga, la detassazione dei redditi destinati alla produttività, idonee risorse per l'università e la riduzione dei vincoli derivanti dal Patto di stabilità interno, evidenzia che l'equilibrio dei conti pubblici e la conseguente riduzione della spesa costituiscono atti dovuti per tutti gli Esecutivi.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito della discussione al prosieguo della seduta.

Sull'ordine dei lavori.

Intervengono sull'ordine dei lavori i deputati ALESSANDRO MONTAGNOLI (LNP) e GIULIANO CAZZOLA (PdL).

La seduta, sospesa alle 13,55, è ripresa alle 15.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono sessantaquattro. Pag. VIII

Si riprende la discussione.

MASSIMO VANNUCCI (PD). Nel ritenere che il disegno di legge di stabilità confermi il falso rigore che caratterizza la politica economica del Governo e determini una mancata crescita, giudica inadeguato e insufficiente il contenuto dei documenti di bilancio in discussione, anche in considerazione del carattere meramente ipotetico delle previste forme di copertura finanziaria. Nel reputare altresì di stampo prettamente ragionieristico le predette misure, che non affrontano in alcun modo i nodi cruciali della grave crisi in atto, rileva l'incapacità dell'Esecutivo di promuovere l'occupazione e lo sviluppo del Paese, osservando che il suo declino politico è correlato all'assenza di una visione strategica in grado di contrastare le problematiche contingenti e di attuare concrete riforme.

LORENZO RIA (UdC). Nel denunciare la preoccupante scarsa incisività del disegno di legge di stabilità, a suo avviso conseguenza dell'ormai insanabile crisi politica della maggioranza di centrodestra, evidenzia il complessivo declino della situazione del Paese, emblematicamente rappresentato dai gravi problemi che affliggono il patrimonio artistico e culturale italiano, che ritiene sia stato colpevolmente trascurato dall'Esecutivo. Richiamata quindi la totale assenza di una concreta strategia di politica economica da parte dell'attuale maggioranza, che non appare in grado di sostenere lo sviluppo e di varare le necessarie riforme, auspica che il Governo prenda atto del proprio fallimento e che le forze politiche più responsabili diano vita ad un patto che consenta il rilancio del Paese.

DONATELLA FERRANTI (PD). Sottolineato preliminarmente il parere contrario espresso dalla II Commissione sui documenti di bilancio in discussione che, a suo avviso, non sono ispirati ad alcuna logica programmatoria, rileva la sostanziale inadeguatezza dei tagli non selettivi operati dal Governo, che compromettono il funzionamento dell'amministrazione statale. Lamenta, in particolare, la mancata adozione di specifici investimenti nel settore della giustizia, soffermandosi, tra l'altro, sulla diminuzione delle spese per l'assistenza e la rieducazione dei detenuti, sull'abbandono del processo di riqualificazione del personale e sulla mancata informatizzazione degli uffici giudiziari.

LIVIA TURCO (PD). Nel manifestare amarezza per i drastici tagli apportati alle risorse destinate alle politiche sociali, che a suo avviso sono state oggetto di un vero e proprio «massacro» da parte dell'Esecutivo, evidenzia le gravi conseguenze che ne deriveranno per i soggetti più deboli, in particolare le famiglie e le persone non autosufficienti, che vedranno quasi completamente compromessa l'erogazione di servizi che assicurano loro la possibilità di condurre una vita dignitosa. Ritiene, infine, che tale situazione sia emblematica dello scarso rispetto del centrodestra nei confronti delle fasce più svantaggiate della popolazione.

GIOVANNI BATTISTA BACHELET (PD). Nel ricordare le deleterie scelte di politica economica operate dal Governo, in particolare nel settore dell'università, della scuola e della ricerca, ritiene che l'Esecutivo, a fronte dei tagli lineari posti in essere, non sia riuscito a risanare i conti pubblici né a rilanciare l'economia. Sottolineata, infine, la necessità di contrastare le misure recate dai documenti di bilancio in discussione, manifesta soddisfazione per il fatto che la compagine governativa non appare più in condizione di restare in carica.

MARCO CAUSI (PD). Richiamato preliminarmente il deprecabile atteggiamento del Governo, che ha disatteso le disposizioni relative alla nuova disciplina in materia di contabilità e finanza pubblica e di federalismo fiscale, varando un disorganico quadro di misure di natura economica che denotano una totale assenza Pag. IXdi strategia, evidenzia come il Paese avrebbe bisogno di maggiori incentivi agli investimenti ed alla crescita. Richiama, a tal fine, talune proposte della sua parte politica, finalizzate a ridurre il costo del lavoro e ad attenuare i vincoli dal Patto di stabilità interno, reperendo le necessarie risorse attraverso la riforma della tassazione dei redditi da capitale.

MASSIMO FIORIO (PD). Nel ritenere che con la presentazione del disegno di legge di stabilità l'Esecutivo si avvii a concludere la propria irresponsabile esperienza governativa, manifesta contrarietà alle scelte di politica economica operate dal Governo, in particolare nel settore agricolo, richiamando gli aspetti salienti dei documenti di bilancio in discussione, che non affrontano le problematiche contingenti della fase di emergenza economica in atto.

SALVATORE MARGIOTTA (PD). Nel ritenere la manovra di stabilità in discussione inidonea a coniugare il rigore e la salvaguardia dei conti pubblici con politiche di sviluppo e di rilancio dell'economia, lamenta il mancato rifinanziamento delle agevolazioni per la riqualificazione energetica degli edifici e i tagli degli stanziamenti previsti per il Ministero dell'ambiente, preannunziando al riguardo la presentazione di specifiche proposte emendative.

LAURA FRONER (PD). Sottolineata la crescita più lenta dell'Italia rispetto agli altri Paesi europei, evidenzia l'aumento della disoccupazione non ufficiale, che comprende quanti si trovano in cassa integrazione, osservando che il Governo dovrebbe compiere scelte di politica industriale volte a favorire una maggiore presenza del nostro Paese sul mercato globale. Stigmatizzati, quindi, i tagli delle risorse destinate alle politiche sociali, al fondo per le non autosufficienze ed alla scuola, lamenta la mancata reintroduzione degli incentivi fiscali per le ristrutturazioni edilizie ecocompatibili, esprimendo apprezzamento per l'approvazione in Commissione di una proposta emendativa relativa alla modifica del Patto di stabilità interno, che tuttavia richiede ulteriori aggiustamenti con riguardo a regioni a statuto speciale e province autonome.

SIMONETTA RUBINATO (PD). Nel ritenere che il cosiddetto nuovo Patto di stabilità previsto dalla manovra in discussione comporti vincoli più vessatori per i comuni più virtuosi, compromettendo l'erogazione dei servizi ai cittadini e la realizzazione di opere pubbliche, attribuisce al Governo la responsabilità dell'aumento del debito pubblico nonché l'incapacità di varare misure di carattere espansivo.

BRUNO TABACCI (Misto-ApI). Ribadite le riserve già espresse nel corso dell'iter in sede referente sul merito dei documenti di bilancio in discussione, giudica discutibili o risibili talune coperture previste per gli oneri da essi recati, sottolineando la necessità di sostenere la spesa pubblica nei settori nevralgici per la ripresa dello sviluppo del Paese. Nel rilevare, quindi, che una grave instabilità è dannosa anche per i conti pubblici, manifesta un giudizio complessivamente negativo sul disegno di legge di stabilità.

CARMINE SANTO PATARINO (FLI). Nel ritenere che le rigorose misure contenute nel disegno di legge di stabilità in discussione siano state dettate in larga misura dalla grave crisi economica internazionale, dalla quale è dunque derivata la necessità di una forte riduzione della spesa pubblica, considera prioritario che il Governo rivolga maggiore attenzione al settore della ricerca, attuando altresì una riforma del comparto sanitario basata su criteri di meritocrazia.

ROLANDO NANNICINI (PD). Sottolineata la necessità di correggere la vigente Pag. Xdisciplina del Patto di stabilità interno, ritiene doveroso incrementare gli investimenti su scuola ed università per garantire maggiore competitività alle giovani generazioni. Nel rilevare, quindi, la scarsa chiarezza di talune riduzioni di spese per investimenti imputabili al Ministero dell'interno, giudica urgente una riforma della finanza pubblica basata su meccanismi che assicurino maggiore equità fiscale.

MARIO BARBI (PD). Stigmatizza il disimpegno che caratterizza le scelte di politica estera dell'attuale Esecutivo, con particolare riferimento alla riduzione delle risorse destinate al sistema di cooperazione allo sviluppo, lamentando, tra l'altro, la mancata contribuzione da parte dell'Italia al fondo globale per la lotta all'AIDS e alle pandemie.

GIUSEPPINA SERVODIO (PD). Nel ritenere le misure contenute dal disegno di legge di stabilità in favore del comparto agricolo tardive ed insufficienti per affrontare la grave crisi che da tempo affligge il settore, stigmatizza l'atteggiamento a suo parere indifferente del Governo, lamentando la carenza di una efficiente governance in materia. Nel ribadire quindi la necessità di un rilancio strategico del predetto comparto, segnatamente attraverso più efficaci garanzie di accesso al credito per le imprese agricole, preannunzia la presentazione di emendamenti da parte del suo gruppo ed esprime un orientamento nettamente contrario alla manovra in discussione.

GIULIO SANTAGATA (PD). Lamentato il mancato varo di una riforma organica degli ammortizzatori sociali, esprime un giudizio complessivamente negativo sulle misure relative al settore previdenziale previste nel disegno di legge di stabilità; ritiene altresì opportuno procedere alla riorganizzazione degli enti previdenziali.

MASSIMO POLLEDRI (LNP). Nel ritenere meramente strumentali e demagogiche le argomentazioni sostenute da taluni rappresentanti delle opposizioni, sottolinea il più pregnante ruolo attribuito alle regioni nell'individuazione degli ambiti in cui conseguire economie nella quantificazione della spesa pubblica, confermando la necessità di addivenire improrogabilmente ad una maggiore efficienza della pubblica amministrazione. Osservato altresì come il ricorso del Governo ai fondi destinati alle aree sottoutilizzate trovi motivazione anche nelle inaccettabili inerzie di taluni enti territoriali nel loro impiego, giudica attendibile, ancorché perfezionabile, la manovra economica in discussione, con la quale il Governo ha effettivamente lanciato i segnali di cambiamento che erano stati da più parti richiesti. Sottolineata infine la necessità di sostenere il Paese nell'attuale delicata fase di cambiamento, attraverso il consolidamento di certezze e valori, ricorda il proficuo impegno profuso in tal senso dalla sua parte politica.

MAURIZIO FUGATTI (LNP). Nel sottolineare che la rigorosa politica di contenimento della spesa e di risanamento dei conti pubblici attuata dal Ministro Tremonti ha consentito al nostro Paese di non essere investito dalla speculazione internazionale, rileva come le rigide regole imposte dalle direttive europee abbiano prodotto effetti negativi sul sistema delle piccole e medie imprese italiane, in particolare nel settore manifatturiero. Nel richiamare, quindi, le più significative misure recate dal disegno di legge di stabilità in discussione, ricorda in particolare le risorse destinate ai comuni virtuosi per il pagamento degli interessi passivi maturati per il ritardato saldo dei fornitori, la detassazione dei salari di produttività e la più equa ripartizione delle risorse a favore delle regioni a statuto speciale.

ELISABETTA ZAMPARUTTI (PD). Nel rilevare che il grave dissesto idrogeologico che interessa vaste aree del Paese è in qualche modo un segnale del declino di legalità e di cultura della prevenzione, richiama la mozione, approvata all'unanimità Pag. XIdalla Camera ma rimasta inattuata, che impegna il Governo alla definizione di un piano straordinario per fronteggiare il dissesto idrogeologico del territorio. Stigmatizzata, quindi, la mancata assegnazione delle risorse a tal fine stanziate nella legge finanziaria per il 2010, sottolinea la totale assenza di misure a tutela dell'assetto idrogeologico del territorio nei documenti di bilancio in discussione, che al contrario recano deprecabili tagli nel settore ambientale.

MAINO MARCHI (PD). Evidenziata la fallimentare politica economica attuata dall'Esecutivo di centrodestra, che tra l'altro non appare coerente con le indicazioni contenute nella Decisione di finanza pubblica, lamenta l'assenza, nei documenti di bilancio in discussione, di una strategia di lungo periodo che consenta al nostro Paese di affrontare sfide fondamentali per il futuro, quali il contrasto alla disoccupazione, il sostegno all'istruzione e lo sviluppo delle energie rinnovabili. Sottolinea quindi che le correzioni operate dall'Esecutivo alla manovra in esame si sono rese necessarie per reperire ulteriori risorse, la cui destinazione rimane peraltro incerta e che non saranno comunque sufficienti a sostenere in modo adeguato le famiglie e le imprese e a rilanciare la nostra economia. Nel rilevare, infine, l'inadeguatezza del Patto di stabilità interno, che appare ancora eccessivamente rigido nei confronti degli enti locali, auspica che la crisi interna alla maggioranza porti in tempi rapidi ad un sostanziale cambiamento politico, nell'interesse del Paese.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione congiunta sulle linee generali e prende atto che i relatori di minoranza sul disegno di legge di stabilità rinunziano alla replica.

GIULIO CALVISI (PD), Relatore di minoranza sul disegno di legge n. 3779-A. Nel giudicare fallimentare la riforma della disciplina della sessione di bilancio introdotta dalla nuova legge di contabilità di Stato, ricorda che i provvedimenti in discussione costituiscono la proiezione della manovra finanziaria contenuta nei decreti-legge n. 112 del 2008 e n. 78 del 2010. Ritiene al riguardo che il Governo abbia sovrastimato le entrate, in particolare quelle derivanti dalla riscossione dell'IVA, e abbia ridotto le spese in modo non selettivo, incidendo, anziché sugli sprechi, su servizi essenziali per i cittadini.

ANTONIO BORGHESI (IdV), Relatore di minoranza sul disegno di legge n. 3779-A. Ritiene che le modifiche apportate dal Governo al disegno di legge di stabilità introducano misure che sono state impropriamente qualificate quali incentivi alla crescita economica e allo sviluppo.

PRESIDENTE. Prende atto che il relatore per la maggioranza sul disegno di legge n. 3778-A rinunzia alla replica.

MARCO MARSILIO (PdL), Relatore per la maggioranza sul disegno di legge n. 3779-A. Ricordato che tutti gli indicatori macroeconomici evidenziano l'incremento di gettito derivante dalle misure di contrasto all'evasione fiscale varate dal Governo e dalla maggioranza, sottolinea che la politica dei tagli lineari, dai quali sono stati peraltro esclusi taluni settori, trae origine dall'esigenza di pervenire ad una generalizzata riduzione della spesa pubblica.

GIUSEPPE VEGAS, Viceministro dell'economia e delle finanze. Nel constatare come siano riscontrabili i primi effetti positivi della nuova disciplina in materia di contabilità e finanza pubblica, come ad esempio l'assenza di interventi microsettoriali, manifesta disponibilità a recepire, compatibilmente con le risorse disponibili, un eventuale emendamento volto a prorogare il cosiddetto bonus ambientale. Sottolinea quindi che il rigore applicato dal Governo nella strategia di risanamento dei conti pubblici ha consentito al nostro Paese di fronteggiare Pag. XIIcon successo la crisi economica internazionale. Evidenziato altresì che la politica dei tagli lineari è finalizzata ad una generale riduzione della spesa pubblica, responsabilizzando maggiormente i centri di spesa locali, ritiene che la richiesta pervenuta dalle opposizioni circa una sollecita approvazione del disegno di legge di stabilità appare strumentale ad altri fini, atteso che le stesse esprimono un giudizio negativo sul predetto provvedimento, considerandolo addirittura in contrasto con l'interesse del Paese.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Parlando sull'ordine dei lavori, ritiene che la permanenza in carica dell'attuale Governo sia più dannosa per il Paese rispetto all'approvazione del disegno di legge di stabilità.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Mercoledì 17 novembre 2010, alle 10.

(Vedi resoconto stenografico pag. 93).

La seduta termina alle 18,20.