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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 408 di martedì 14 dicembre 2010

Pag. III

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

La seduta comincia alle 10,30.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 2 dicembre 2010.

Per un richiamo al Regolamento.

GIUSEPPE CALDERISI (PdL). Ritiene che, alla luce di quanto disposto dagli articoli 94 della Costituzione e 115 del Regolamento della Camera, non si possano porre congiuntamente in votazione più mozioni di sfiducia basate su diverse motivazioni, a meno che i rispettivi presentatori non dichiarino esplicitamente di convergere sulle medesime motivazioni.

PRESIDENTE. Precisa che le mozioni in esame sono volte ad ottenere il medesimo effetto giuridico, ossia le dimissioni del Governo.

I deputati in missione sono quarantacinque.

Seguito della discussione delle mozioni Franceschini, Donadi ed altri n. 1-00492 e Adornato ed altri n. 1-00511 di sfiducia al Governo.

Nella seduta del 13 dicembre 2010 si è svolta la discussione sulle linee generali.

(Dichiarazioni di voto)

SIEGFRIED BRUGGER (Misto-Min.ling.). Nel richiamare il comportamento coerente tenuto dalla propria componente politica nel corso della legislatura, dichiara l'astensione sulle mozioni di sfiducia presentate.

FRANCESCO NUCARA (Misto-RAAdC). Dichiara che la sua componente politica ha deciso all'unanimità di accordare la fiducia al Governo, che ha dato prova di efficienza e determinazione, in particolare nella lotta alla criminalità organizzata.

DANIELA MELCHIORRE (Misto-LD-MAIE). Nell'evidenziare l'insufficienza e l'inadeguatezza della politica attuata dal Governo, basata prevalentemente su tagli di risorse che hanno penalizzato in particolare i settori dei beni culturali e della ricerca, sottolinea le ragioni per le quali la sua componente politica voterà la sfiducia all'Esecutivo.

CARMELO LO MONTE (Misto-Mpa-Sud). Nel ritenere che l'attuale Governo non abbia saputo attuare le politiche necessarie a risolvere le strutturali difficoltà che affliggono le aree più deboli del Mezzogiorno, nonostante le promesse fatte, auspica l'apertura di una nuova fase politica.

BRUNO TABACCI (Misto-ApI). Ritiene che la sottoscrizione da parte dei deputati della sua componente politica di una mozione di sfiducia sia un doveroso atto di assunzione di responsabilità, sottolineando la grave distorsione istituzionale insita nell'azione del Governo. Lamenta, in particolare, la mancata attuazione delle necessarie riforme in campo economico, l'adozione di norme ad personam e le discutibili scelte di politica estera.

Pag. IV

ARTURO IANNACCONE (Misto-Noi Sud-PID). Nel ritenere la crisi politica in atto finalizzata alla formazione di una maggioranza non suffragata dal voto popolare, compromettendo in modo deleterio il percorso riformatore proficuamente intrapreso dal Governo, giudica improntata a meritevole senso di responsabilità la decisione del Presidente del Consiglio di non dimettersi, manifestando altresì apprezzamento per il positivo approccio alla crisi economica in atto. Espresso quindi un giudizio fortemente negativo sulle argomentazioni sostenute dai rappresentanti del centrodestra intenzionati a sfiduciare il Governo, dichiara che la sua componente politica voterà la fiducia all'Esecutivo.

ANTONIO DI PIETRO (IdV). Evidenziato che, a prescindere dall'esito dell'odierna votazione, deve considerarsi ormai conclusa l'esperienza politica del Governo in carica, invita il Presidente del Consiglio a sottoporsi al giudizio della magistratura. Manifesta, inoltre, preoccupazione per la lesione dell'immagine dell'Italia in ambito internazionale derivante dall'operato del Presidente Berlusconi, il quale ha peraltro cercato di acquisire il consenso di alcuni parlamentari con modalità riprovevoli ed ha perseguito esclusivamente i propri interessi personali, anziché affrontare i reali problemi del Paese.

PIER FERDINANDO CASINI (UdC). Chiede di poter svolgere il suo intervento alla presenza del Presidente del Consiglio, che si è allontanato dall'Aula.

PRESIDENTE. Precisa che il Presidente del Consiglio sta rientrando in Aula.

PIER FERDINANDO CASINI (UdC). Nel ritenere che l'appello rivolto dal Presidente del Consiglio ai moderati dovrebbe essere basato su fatti concreti, evitando un'umiliante compravendita di voti, ribadisce la richiesta di dimissioni del Governo, quale atto di consapevolezza dell'esigenza di aprire una fase nuova in cui le forze più responsabili possano affrontare con urgenza, anche attraverso il coinvolgimento delle opposizioni, i pressanti problemi economici e sociali che affliggono il Paese.

ITALO BOCCHINO (FLI). Nel dichiarare che il suo gruppo voterà la sfiducia al Governo, ne individua le motivazioni nella volontà dallo stesso dimostrata di non ascoltare le istanze di cambiamento provenienti dall'ala più moderata del centrodestra, inaccettabilmente estromessa dal partito di maggioranza, la cui deriva populista ne ha definitivamente sancito il fallimento. Respinte quindi le accuse di tradimento del patto elettorale rivolte alla propria parte, sottolinea la necessità di costruire un nuovo centrodestra democratico, pluralista, europeo ed ispirato alla cultura della legalità, onde non esporre ad una deleteria instabilità politica un Paese già provato dalla difficile congiuntura economica. Nel giudicare quindi autenticamente lesivo del patto sottoscritto con gli elettori il conseguimento di una fiducia al Governo attraverso i voti di rappresentanti eletti nelle forze di opposizione, rivolge al Presidente del Consiglio un appello a dimettersi per consentire la formazione di una più ampia maggioranza in grado di sostenere un nuovo Esecutivo.

MARCO GIOVANNI REGUZZONI (LNP). Rileva preliminarmente che il Senato ha testè confermato la fiducia al Governo, cui dà atto di avere mantenuto gli impegni contenuti nel patto elettorale, invece irresponsabilmente tradito dai deputati di centrodestra confluiti in Futuro e Libertà per l'Italia attraverso comportamenti politici di cui stigmatizza l'incoerenza e la contraddittorietà. Ricorda, quindi, l'impegno costante e fermo del proprio partito, sostenuto da un'ampia base di consenso popolare e fortemente radicato sul territorio e nelle istituzioni locali, per l'attuazione delle riforme, segnatamente per il federalismo e per la riduzione della pressione fiscale, esprimendo apprezzamento per il discorso del Presidente del Consiglio, con particolare riferimento alla proposta di un patto di Pag. Vlegislatura per varare le riforme strutturali e costituzionali necessarie per l'ammodernamento del Paese. Dichiara quindi il voto contrario del suo gruppo sulle mozioni di sfiducia in esame.

PIER LUIGI BERSANI (PD). Nel dichiarare che il suo gruppo voterà con convinzione la sfiducia al Governo, ritiene che, indipendentemente dall'esito della votazione, l'odierno dibattito segnerà una sconfitta per il Presidente del Consiglio, che non è più in grado di garantire la stabilità dell'Esecutivo. Giudica, quindi, infondate le accuse di presunti complotti o tradimenti nei confronti di un Governo che ha perso il contatto con la realtà del Paese, il quale ha bisogno di stabilità e di una fase di transizione che, attraverso una grande alleanza, sia volta a consentire un vero confronto elettorale ed a favorire la crescita e l'occupazione.

FABRIZIO CICCHITTO (PdL). Evidenziata la rilevanza del dibattito odierno, rivolge severe critiche al principale partito di opposizione il quale, anziché caratterizzarsi per l'impronta riformista, si qualifica per il deprecabile giustizialismo finalizzato alla demonizzazione dell'avversario e per il massimalismo sociale, nonché per l'alleanza e la subalternità rispetto ai settori politicizzati della magistratura e ai cosiddetti poteri forti. Nello stigmatizzare inoltre l'incoerenza e la contraddittorietà politiche di Futuro e Libertà per l'Italia, ne invita i deputati più moderati e incerti a non votare la sfiducia al Governo, anche in considerazione della disponibilità manifestata dall'Esecutivo a modificare la proprie linee di politica economica e gli indirizzi di riforma per l'ammodernamento istituzionale del Paese, inclusa la riforma della legge elettorale. Espresso, quindi, sconcerto per l'uso improprio che il Presidente della Camera sta facendo del prestigio derivante dalla sua carica, reputa inaccettabile, in caso di approvazione delle mozioni di sfiducia, qualsiasi ipotesi alternativa ad elezioni politiche anticipate.

Intervengono per dichiarazione di voto a titolo personale i deputati DOMENICO SCILIPOTI (Misto), MARCO BELTRANDI (PD), RITA BERNARDINI (PD), MARIA ANTONIETTA FARINA COSCIONI (PD), MAURIZIO TURCO (PD), ELISABETTA ZAMPARUTTI (PD), PAOLO GUZZANTI (Misto-Noi Sud LA-PLI) e MARIA GRAZIA SILIQUINI (FLI).

PRESIDENTE. Indice la votazione per appello nominale sulle mozioni Franceschini, Donadi ed altri n. 1-00492 e Adornato ed altri n. 1-00511, di sfiducia al Governo.

(Segue la votazione).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE
INDI
DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

(Segue la votazione - Nel corso della chiama, scambio di apostrofi tra i deputati Giorgio Conte e Fava e successivamente tra deputati dei gruppi Futuro e Libertà per l'Italia e Lega Nord Padania, trattenuti dagli assistenti parlamentari).

PRESIDENTE. Sospende la seduta.

La seduta, sospesa alle 13, è ripresa alle 13,05.

PRESIDENTE. Riprende la votazione per appello nominale.
(Segue la votazione).

Comunica il risultato della votazione:

Presenti 627
Votanti 625
Astenuti 2
Maggioranza 313
Hanno risposto 311
Hanno risposto no 314

(La Camera respinge - Dai banchi del gruppo Popolo della Libertà si esibiscono bandiere tricolori e si grida reiteratamente Pag. VI«Vittoria!» - Dai banchi del gruppo Lega Nord Padania si esibiscono bandiere verdi).

PRESIDENTE. Sospende la seduta.

La seduta, sospesa alle 13,40, è ripresa alle 14,05.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI

Sull'ordine dei lavori.

Intervengono sull'ordine dei lavori i deputati ROBERTO GIACHETTI (PD), ANTONIO DI PIETRO (IdV), GIORGIO LA MALFA (Misto-RAAdC), SIMONE BALDELLI (PdL) e FABIO EVANGELISTI (IdV).

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Mercoledì 15 dicembre 2010, alle 10.

(Vedi resoconto stenografico pag. 37).

La seduta termina alle 14,15.