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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di giovedì 3 febbraio 2011

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 3 febbraio 2011.

Albonetti, Alessandri, Angelino Alfano, Berlusconi, Bindi, Bocchino, Bonaiuti, Bossi, Brambilla, Brugger, Brunetta, Caparini, Carfagna, Casero, Cicchitto, Cirielli, Colucci, Gianfranco Conte, Cossiga, Crimi, Crosetto, D'Alema, Dal Lago, Donadi, Fava, Fitto, Franceschini, Frattini, Gelmini, Alberto Giorgetti, Giancarlo Giorgetti, Giro, La Malfa, Leone, Lo Monte, Lupi, Maroni, Martini, Melchiorre, Meloni, Miccichè, Migliavacca, Leoluca Orlando, Prestigiacomo, Ravetto, Reguzzoni, Roccella, Romani, Rotondi, Saglia, Sardelli, Stefani, Stucchi, Tabacci, Tremonti, Vito.

(Alla ripresa pomeridiana della seduta)

Albonetti, Alessandri, Angelino Alfano, Berlusconi, Bindi, Bocchino, Bonaiuti, Bossi, Brambilla, Brugger, Brunetta, Caparini, Carfagna, Casero, Cicchitto, Cirielli, Colucci, Gianfranco Conte, Cossiga, Crimi, Crosetto, D'Alema, Dal Lago, Donadi, Fava, Fitto, Franceschini, Frattini, Gelmini, Alberto Giorgetti, Giancarlo Giorgetti, Giro, La Malfa, Leone, Lo Monte, Lupi, Maroni, Martini, Melchiorre, Meloni, Miccichè, Migliavacca, Leoluca Orlando, Prestigiacomo, Ravetto, Reguzzoni, Roccella, Romani, Rotondi, Saglia, Sardelli, Stefani, Stucchi, Tabacci, Tremonti, Vito.

Annunzio di proposte di legge.

In data 2 febbraio 2011 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
ZAZZERA e DI GIUSEPPE: «Disposizioni per la tutela e la valorizzazione degli olivi secolari» (4048);
REGUZZONI e MAGGIONI: «Delega al Governo per l'adozione di norme in materia di semplificazione delle comunicazioni periodiche alla clientela da parte delle banche e degli intermediari finanziari» (4049);
DAMIANO e FASSINO: «Statuto dei lavori autonomi. Delega al Governo in materia di semplificazione degli adempimenti, pagamenti, garanzie del credito, tutela della maternità, revisione dei contributi previdenziali e ammortizzatori sociali» (4050);
PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE CALDERISI ed altri: «Modifiche alla parte seconda della Costituzione per assicurare governabilità al Paese» (4051);
MURA ed altri: «Disposizioni per favorire l'integrazione delle donne nel mercato del lavoro e sostenere l'imprenditoria femminile e giovanile» (4052).

Saranno stampate e distribuite.

Adesione di un deputato a una proposta di legge.

La proposta di legge CODURELLI ed altri: «Disposizioni concernenti il reclutamento delle cittadine italiane nel Corpo militare della Croce rossa italiana» (3977) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Motta.

Assegnazione di un progetto di legge a Commissioni in sede referente.

A norma del comma 1 dell'articolo 72 del regolamento, il seguente progetto di legge è assegnato, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:
Commissioni riunite VII (Cultura) e XI (Lavoro):

DI CENTA ed altri: «Norme in materia di previdenza e di tutela della maternità per gli atleti non professionisti» (4019) Parere delle Commissioni I, V e XII.

Trasmissione dal ministro degli affari esteri.

Il ministro degli affari esteri con lettera in data 1o febbraio 2011, ha comunicato, ai sensi dell'articolo 1, comma 2, della legge 6 febbraio 1992, n. 180, concernente la partecipazione dell'Italia alle iniziative di pace e umanitarie in sede internazionale, che intende devolvere un contributo alla facoltà di Scienze Politiche dell'Università Roma Tre in occasione dell'organizzazione di un convegno sui diritti umani.

Tale comunicazione è trasmessa alla III Commissione (Affari esteri).

Trasmissione dal consiglio regionale della Valle d'Aosta.

Il presidente del consiglio regionale della Valle d'Aosta, con lettera in data 28 gennaio 2011, ha trasmesso il testo di un voto, approvato dal consiglio regionale stesso nella seduta del 26 gennaio 2011, concernente la costituzione di un comitato nazionale contro le frodi assicurative.

Questa documentazione è trasmessa alla VI Commissione (Finanze).

Comunicazione di nomine ministeriali.

La Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettera in data 31 gennaio 2011, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 19, comma 9, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, le seguenti comunicazioni concernenti il conferimento, ai sensi del comma 4 del medesimo articolo 19, di incarichi di livello dirigenziale generale nell'ambito del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, che sono trasmesse alla I Commissione (Affari costituzionali), nonché alla VII Commissione (Cultura):
al dottor Marcello Limina, l'incarico di direttore della direzione generale per gli affari internazionali, nell'ambito del dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali;
alla dottoressa Maria Letizia Melina, l'incarico di direttore dall'ufficio scolastico regionale per l'Umbria;
al dottor Raimondo Murano, l'incarico di direttore della direzione generale per l'istruzione e formazione tecnica superiore e i rapporti con i sistemi formativi delle regioni, nell'ambito del dipartimento per l'istruzione;
alla dottoressa Angela Palamone, l'incarico di direttore dell'ufficio scolastico regionale per la Toscana;
alla dottoressa Carmela Palumbo, l'incarico di direttore della direzione generale per gli ordinamenti scolastici e per l'autonomia scolastica, nell'ambito del dipartimento per l'istruzione;
alla dottoressa Giuliana Pupazzoni, l'incarico di direttore dell'ufficio scolastico regionale per la Liguria.

Atti di controllo e di indirizzo.
Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell'Allegato B al resoconto della seduta odierna.

INTERPELLANZE URGENTI

Elementi in merito ai chiarimenti richiesti alle autorità di Santa Lucia dal Ministro degli affari esteri circa la proprietà di un appartamento situato a Montecarlo - 2-00948; 2-00952

A)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro degli affari esteri, per sapere - premesso che:
nel rispondere nell'aula del Senato all'interrogazione 3-01868, il Ministro interpellato ha affermato di avere «a suo tempo» richiesto «un chiarimento puro e semplice alle autorità di Santa Lucia» circa la «genesi e l'autenticità» di un documento, di cui si è molto discusso, come lo stesso Ministro ha ricordato, nella «accesa polemica sulla vicenda riguardante la proprietà di un appartamento situato a Montecarlo, già facente parte di un legato ad un partito politico italiano, Alleanza Nazionale»;
il Ministro interpellato ha giustificato il suo intervento, sostenendo che nella polemica sulla «presunta manipolazione del documento (...) si era indicato anche un presunto ruolo di organi dello Stato»; nondimeno il chiarimento richiesto alle autorità di Santa Lucia non ha evidentemente riguardato il presunto coinvolgimento dei servizi di intelligence italiani (svelato dall'agenzia di stampa Il Velino e diffuso dal quotidiano Il Giornale), ma il contenuto stesso del documento, visto che il Primo Ministro di Santa Lucia ne avrebbe confermato «l'autenticità e la veridicità»;
questa sorta di rogatoria extragiudiziaria, disposta dal titolare della politica estera, comporta un'obiettiva interferenza da parte dell'Esecutivo in un procedimento giudiziario ed appare, a giudizio dei sottoscrittori della presente interpellanza, una vera e propria risposta politica agli esiti di un'inchiesta di cui, malgrado gli auspici espliciti di molti esponenti della maggioranza, la procura di Roma ha richiesto l'archiviazione;
il Ministro interpellato, come si evince dalla sua risposta in Senato, ha di fatto pubblicizzato la notizia e secretato la documentazione (ricevuta, secondo fonti di stampa, per posta ordinaria il 20 dicembre 2010) relativa alle conclusioni delle autorità di Santa Lucia sulla vicenda -:
quando e come - cioè in quale data, attraverso quali canali diplomatici e secondo quali protocolli, in quali e quanti altri casi utilizzati dal Ministro interpellato - sia stata avanzata la richiesta di «chiarimento» alle autorità di Santa Lucia su di una vicenda su cui era in corso un'indagine della magistratura;
se, al contrario, quanto riferito dal Ministro interpellato al Senato sia il frutto della sua corrispondenza privata con il Capo di Governo di Santa Lucia e del suo altrettanto privato interessamento per una vicenda «politicamente sensibile»;
sulla base di quale interesse nazionale e di quale competenza funzionale il Ministero degli affari esteri italiano abbia inteso acquisire elementi oggetto di polemica politico-giornalistica e di un procedimento giudiziario;
se intenda mettere a disposizione degli interpellanti la documentazione completa della corrispondenza intercorsa sul caso in questione, inclusa la richiesta ufficiale inviata alle autorità di Santa Lucia.
(2-00948)
«Bocchino, Della Vedova, Giorgio Conte, Moroni, Di Biagio».

Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro degli affari esteri, per sapere - premesso che:
da diversi mesi è in corso un serrato dibattito relativo alla proprietà di un appartamento situato a Montecarlo, già facente parte di un legato ad un partito politico italiano, Alleanza Nazionale;
della vicenda si sono occupati largamente i media fornendo documentazioni, avanzando ipotesi ed esprimendo valutazioni e considerazioni in relazione al comportamento di soggetti privati, istituzionali e servizi dello Stato anche in riferimento ai rapporti internazionali del nostro Paese;
in considerazione della complessità della vicenda e per restituire serenità ai cittadini sul corretto comportamento delle istituzioni e dei loro organi, il Ministro interpellato si è opportunamente attivato al fine di chiarire quali fossero i reali termini della questione -:
se, ad avviso del Ministro interpellato, tale intervento abbia potuto eliminare sospetti, valutazioni errate e coinvolgimenti di apparati dello Stato, in tal modo tutelando l'immagine dell'Italia.
(2-00952) «Corsaro».

Informazioni sui lavori dell'autostrada Asti-Cuneo, con particolare riferimento all'ipotesi progettuale alternativa relativa al lotto 2.5 - 2-00951

B)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere - premesso che:
nella seduta del 22 aprile 2010, il Viceministro Castelli, in risposta all'interpellanza urgente sull'autostrada Asti-Cuneo, ha affermato che i ritardi relativi ai lavori sui lotti albesi (lotti 2.5 e 2.6) sono da attribuire ad uno studio su un'ipotesi alternativa finalizzata al contenimento dei costi di realizzazione, risultati troppo onerosi;
l'ipotesi alternativa in questione riguarda il progetto relativo al lotto 2.5 che, come affermato dal Viceministro, non dovrebbe compromettere la tempistica realizzativa;
in attesa della realizzazione del progetto riferito al lotto 2.5, il tracciato del lotto 2.6 verrebbe provvisoriamente collegato con l'attuale tangenziale di Alba, soluzione che, secondo quanto confermato a suo tempo dal Viceministro Castelli, dovrebbe garantire un'adeguata sostenibilità sia del traffico locale sia di quello autostradale;
l'eventuale decisione di avvalorare le istanze relative al progetto alternativo per il lotto 2.5 potrebbe, a giudizio di molti, incidere negativamente sul lavoro svolto finora, annullando i progetti a suo tempo presentati e oggetto dell'appalto;
la preoccupazione per questa ipotesi progettuale alternativa, sollevata dagli organi di stampa, riguarderebbe soprattutto il rischio di innescare ricorsi da parte delle società che hanno preso parte alla gara internazionale con ripercussioni imprevedibili soprattutto sull'effettiva realizzazione dell'opera;
inoltre, il collegamento provvisorio del tracciato del lotto 2.6 con l'attuale tangenziale di Alba, utilizzata transitoriamente senza pedaggio anche dal traffico proveniente dall'autostrada, potrebbe costituire una soluzione alquanto pericolosa, se si tiene conto del repentino restringimento della carreggiata e dell'aumento inevitabile del traffico, in quanto confluirebbe sia quello locale sia quello autostradale;
la scelta di apporre modifiche a concessioni e a progetti, che avevano già ricevuto tutte le autorizzazioni, rischia di mettere su un terreno inclinato tutto il lavoro svolto finora, con conseguenze imprevedibili per la realizzazione dell'opera sia in termini temporali sia in termini di costi, nonostante le rassicurazioni del Viceministro Castelli circa l'adozione di ogni possibile accorgimento teso a recuperare il tempo trascorso infruttuosamente -:
quale sia, ad oggi, lo stato dello studio dell'ipotesi progettuale alternativa relativa al lotto 2.5 e quale sia l'effettivo ammontare della spesa, dato che tale ipotesi è stata avanzata per il contenimento dei costi di realizzazione del progetto relativo al lotto 2.5, già appaltato, e ritenuti troppo onerosi;
quali siano gli accorgimenti presi dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con l'Anas, al fine di recuperare il tempo trascorso infruttuosamente;
se sia stato attentamente valutato, nell'ipotesi progettuale alternativa, il rischio di ricorsi da parte delle società che avevano preso parte alla gara internazionale e le ripercussioni che questi potrebbero avere sull'effettiva realizzazione dell'opera;
se il collegamento provvisorio del tracciato del lotto 2.6 con l'attuale tangenziale di Alba costituisca effettivamente una soluzione adeguata in termini di sicurezza e sostenibilità del traffico locale e di quello autostradale.
(2-00951) «Delfino, Galletti».

Iniziative per un'accoglienza adeguata dei lavoratori extracomunitari impegnati in agricoltura nelle zona di Rosarno (Reggio Calabria) - 2-00945

C)

I sottoscritti chiedono di interpellare i Ministri dell'interno e del lavoro e delle politiche sociali, per sapere - premesso che:
nel gennaio 2010 si è scatenata a Rosarno una vera e propria guerriglia urbana a causa della rivolta di alcune centinaia di lavoratori extracomunitari impegnati in agricoltura e accampati in condizioni inumane in un vecchia fabbrica in disuso e in un'altra struttura abbandonata;
a far scoppiare la protesta il ferimento di alcuni cittadini extracomunitari con un'arma ad aria compressa: questa è stata solo la miccia che ha innescato un incendio che covava da tempo nella colonia di lavoratori, costretti a vivere ammassati in condizioni al limite del sopportabile;
a distanza di un anno lo scenario non è cambiato, in quanto costoro continuano a vivere in casette diroccate, in un capanno per attrezzi, in baracche tra gli agrumeti, in una fabbrica sequestrata;
dall'inizio della stagione di raccolta degli agrumi, il numero degli immigrati che hanno continuato a vivere nel degrado, senza che nulla sia stato fatto per loro, è salito vertiginosamente;
il «villaggio della solidarietà», un progetto presentato quasi due anni fa per la formazione degli immigrati, con 150 posti letto da costruire su un terreno confiscato, si è bloccato per via di un ricorso da parte di una ditta;
inoltre, su un piazzale restano inutilizzati anche diversi container con bagni e docce costati 250 mila euro;
nel vuoto quasi totale delle istituzioni pubbliche, sono la Chiesa locale e il volontariato a muoversi con progetti concreti sul fronte dell'immigrazione -:
se il Governo non intenda adottare urgenti ed incisive misure allo scopo di fornire un'accoglienza adeguata agli immigrati.
(2-00945) «Tassone, Galletti».

Orientamenti del Governo sulla vicenda della nomina del direttore della Asl di Monza e Brianza - 2-00949

D)

I sottoscritti chiedono di interpellare i Ministri dell'interno e della salute, per sapere - premesso che:
risultano, agli interpellanti, singolari intrecci che legano la prefettura di Lodi, la Asl Milano 1 e il consiglio regionale lombardo;
i fatti, di seguito esposti, nel loro insieme delineano un quadro che apre interrogativi e necessita di chiarimenti;
il 23 dicembre 2010 la giunta regionale lombarda ha promosso Pietrogino Pezzano da direttore della Asl di Monza e Brianza a direttore generale della Asl Milano 1: Pezzano compare nelle carte della maxi inchiesta contro la 'ndrangheta detta «Infinito» della procura di Milano, in quanto soggetto nominato in diverse intercettazioni del boss pavese Pino Neri, risulta fotografato in compagnia dei boss Saverio Moscato e Candeloro Polimeno, risultano alcune intercettazioni, oltre che con Polimeno, con Giuseppe Sgro, fratello di Eduardo Sgro, arrestato per reati di cui all'articolo 416-bis del codice penale;
la nomina di Pezzano è stata oggetto di una mozione presentata il 18 gennaio 2011 dall'IdV, primo firmatario Giulio Cavalli, e dal PD in consiglio regionale - respinta - nella quale si chiedeva la revoca della nomina, in forza dell'impegno a contrastare fermamente qualsiasi tipo di infiltrazione della criminalità organizzata, soprattutto all'interno delle istituzioni e degli enti pubblici, nonché in nome del ruolo di garanzia cui è chiamato il consiglio regionale e della necessità che non vi siano ombre relativamente a soggetti chiamati a dirigere enti di particolare importanza, quali le aziende sanitarie in Lombardia;
la sera del 18 gennaio 2011, Giulio Cavalli è messo al corrente del fatto che il prefetto di Lodi, Peg Strano, ha sottoposto all'Ufficio centrale interforze per la sicurezza personale (Ucis) la revoca della sua scorta, in quanto, secondo il prefetto, «non è più esposto», nonostante il lungo elenco di minacce ricevute negli ultimi mesi, così come negli anni precedenti, essendo sotto tutela dal 2008;
qualche giorno dopo riaccadono due fatti in contemporanea: a Giulio Cavalli viene comunicato l'annullamento della proposta di revoca avanzata dal prefetto di Lodi e, dunque, riottiene la scorta; il direttore generale Pezzano, rimasto al suo posto in quanto la mozione Cavalli presentata per revocarne la recente nomina è stata respinta, nomina direttore sanitario della Asl Milano 1 il dottor Giovanni Materia, il quale risulta essere il marito del prefetto di Lodi;
Giovanni Materia risulta, inoltre, essere il fratello dell'ex procuratore di Reggio Emilia, Italo Materia, dimessosi dall'ordine giudiziario a causa delle ombre che avevano lambito la sua figura, manifestando la sua condizione di vittima di campagna diffamatoria -:
se dai fatti esposti i Ministri interpellati non ravvisino elementi sufficienti per considerare, nell'ambito delle rispettive competenze e nel rispetto di quelle regionali, l'ipotesi di interventi idonei a chiarirli.
(2-00949)
«Di Pietro, Piffari, Cimadoro, Donadi, Borghesi, Evangelisti».

Orientamenti del Governo a favore del settore delle costruzioni, anche con riferimento alla problematica relativa ai ritardi nei pagamenti - 2-00904

E)

I sottoscritti chiedono di interpellare i Ministri dell'economia e delle finanze e dello sviluppo economico, per sapere - premesso che:
il settore delle costruzioni, da sempre un volano di crescita per l'economia del Paese, è colpito da una crisi senza precedenti, ma non figura nell'agenda delle priorità del Governo, in ritardo sugli impegni assunti;
la grave crisi che attanaglia il settore ha fatto perdere 200 mila posti di lavoro rispetto al 2008 che rischiano di diventare 500 mila nel 2011;
l'aggravarsi dei problemi del settore, con il rischio concreto di un'ulteriore emorragia di posti di lavoro, rende non più rinviabile l'adozione di misure di sostegno alla domanda, in particolare di investimenti, per salvare la base produttiva e l'occupazione e promuovere il processo di risanamento delle finanze;
secondo l'Associazione nazionale costruttori edili, i fattori che hanno determinato questa situazione sono stati in primis la stretta creditizia e i ritardi nei pagamenti causati anche dal patto di stabilità interno;
l'Associazione nazionale costruttori edili ha dichiarato che il debito dello Stato verso il complesso delle imprese ammonta a 44 miliardi di euro, di cui 15 miliardi di euro soltanto nei confronti delle imprese di costruzioni; quasi la metà delle stazioni appaltanti salda le fatture dopo oltre 6 mesi ed il 35 per cento impiega un tempo ancora più lungo, superiore ad un anno e mezzo, per liquidare imprese e fornitori;
Federcostruzioni ha presentato, ad ottobre 2010, un rapporto che fotografa un fatturato del settore sceso a quota 323 miliardi di euro, dai 385 di due anni fa, e denuncia la «situazione insostenibile e suicida» creata dai vincoli agli enti locali;
allo stesso tempo gli amministratori locali lamentano la perdita di «forza contrattuale» nel chiedere lavori e tempi certi ai fornitori, che ormai si dicono «strozzati» dalla regola blocca-pagamenti;
l'osservatorio dell'Associazione nazionale costruttori edili di giugno 2010 rileva un crollo degli investimenti nel settore del 17 per cento nell'ultimo triennio. Una diminuzione che ha riguardato tanto l'edilizia residenziale quanto le opere pubbliche;
quasi il 40 per cento delle imprese associate all'Associazione nazionale costruttori edili denuncia di aver avuto difficoltà nell'ottenere finanziamenti nel trimestre gennaio-marzo 2010;
sono stati messi in atto provvedimenti normativi penalizzanti per i cantieri come l'ultimo sulla tracciabilità degli appalti per le opere pubbliche che ha gettato il settore nel caos con il blocco dei cantieri per la mancanza delle linee guida applicative;
nella situazione delineata, anche le imprese sane, in termini economici e di bilancio fatturato-costi, rischiano la crisi per problemi di liquidità;
è necessario dare tempestiva attuazione e continuità ai finanziamenti delle grandi opere ed agli investimenti per quelle piccole e medie, sulla base delle priorità definite dagli enti locali, dando la possibilità di realizzare investimenti a quelli che hanno un'effettiva capacità di spesa, ed eliminare gli inaccettabili ritardi nei pagamenti della pubblica amministrazione che mettono a rischio anche imprese con requisiti patrimoniali ed economici idonei a reggere la crisi;
le imprese e i lavoratori dell'edilizia ritengono prioritario sbloccare i pagamenti per le imprese che hanno stati di avanzamento lavori (sal) approvati e oggi vincolati dal patto di stabilità anche per gli enti virtuosi; un allentamento del patto è auspicabile, soprattutto al fine di finanziare prioritariamente interventi legati alla tutela e messa in sicurezza del territorio, del patrimonio edilizio e dei beni culturali ed artistici;
la manovra correttiva di giugno 2010 (decreto-legge n. 78 del 2010, convertito dalla legge n. 122 del 2010) ha introdotto con l'articolo 14, comma 11, una deroga alla disciplina del patto di stabilità interno per gli enti locali (reiterando un'analoga misura introdotta dall'articolo 9-bis, commi 1 e 2, del decreto-legge n. 78 del 2009 - convertito dalla legge n. 102 del 2009 - con riferimento al patto di stabilità interno relativo all'anno 2009), prevedendo l'esclusione dal saldo rilevante ai fini del rispetto del patto relativo all'anno 2010 dei pagamenti per spese in conto capitale effettuati nel corso dell'anno 2010 dalle province e dai comuni virtuosi. La misura dei pagamenti consentiti in deroga è limitata ad un importo corrispondente allo 0,78 per cento dell'ammontare complessivo dei residui passivi in conto capitale e, secondo la relazione tecnica, la misura libera risorse per gli enti locali pari a 390 milioni di euro che vengono coperti con la mancata applicazione, nell'anno 2010, del meccanismo della premialità;
la misura che riguarda i minori risparmi realizzati dagli enti locali, quantificati in 390 milioni di euro, non appare sufficiente se confrontata con il blocco di quasi 6 miliardi di euro previsto dal patto di stabilità;
la legge di stabilità per il 2011 prevede, ai commi 94-106 dell'articolo 1, l'esclusione di voci di entrata e di spesa dal computo del saldo di cosiddetta competenza mista, individuato ai sensi del comma 89 del medesimo articolo. La norma provvede, in sostanza, ad una razionalizzazione delle deroghe già considerate dalla normativa vigente ed, in particolare, esclude dal saldo finanziario, tra le altre voci, le risorse provenienti dall'Unione europea;
l'esclusione dal patto di stabilità interno delle spese connesse ai cofinanziamenti relativi ad interventi in conto capitale finanziati con le risorse del fondo europeo per lo sviluppo regionale, consentirebbe alle regioni di poter accedere ai fondi comunitari già programmati, indispensabili per il futuro dell'economia regionale -:
quali iniziative intenda intraprendere il Governo al fine di procedere allo sblocco dei pagamenti per le imprese che hanno stati di avanzamento lavori approvati e che oggi sono vincolati dal patto di stabilità, e se non si ritenga necessario prevedere un piano di interventi volti al recupero del settore delle costruzioni che ne valorizzi la base produttiva, promuovendo il risanamento finanziario anche al fine di salvaguardare le categorie di lavoratori del settore.
(2-00904)
«Mastromauro, Esposito, Giovanelli, Rosato, Schirru, Codurelli, Vico, Federico Testa, Gatti, Bellanova, Bordo, Peluffo, Pes, Lulli, Servodio, Boccuzzi, Marchi, Gnecchi, Bossa, Tidei, Misiani, Marchioni, De Pasquale, De Micheli, Zunino, Portas, Losacco, Colaninno, Braga, Agostini, Fadda, Rossa, Ginefra, Trappolino, Boccia, Miglioli, Cardinale, Bratti, Marantelli, Rubinato».