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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 437 di martedì 22 febbraio 2011

Pag. III

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI

La seduta comincia alle 11,10.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 17 febbraio 2011.

I deputati in missione sono cinquantasei.

Modifiche nella composizione di gruppi parlamentari.

PRESIDENTE. Comunica le seguenti modifiche nella composizione di gruppi parlamentari: i deputati Giancarlo Lehner, Giovanni Carlo Francesco Mottola, Andrea Orsini, Maria Elena Stasi e Vincenzo Taddei, già iscritti al gruppo parlamentare Popolo della Libertà, hanno aderito al gruppo parlamentare Iniziativa Responsabile (Noi-Sud-Libertà ed Autonomia, Popolari d'Italia Domani-PID, Movimento di Responsabilità Nazionale-MRN, Azione Popolare, Alleanza di Centro-AdC, La Discussione); il deputato Gerardo Soglia, già iscritto al gruppo parlamentare Popolo della Libertà, ha aderito al gruppo parlamentare Iniziativa Responsabile (Noi-Sud-Libertà ed Autonomia, Popolari d'Italia Domani-PID, Movimento di Responsabilità Nazionale-MRN, Azione Popolare, Alleanza di Centro-AdC, La Discussione); il deputato Roberto Rosso, già iscritto al gruppo parlamentare Futuro e Libertà per l'Italia, ha aderito al gruppo parlamentare Popolo della Libertà; il deputato Luca Giorgio Barbareschi, già iscritto al gruppo parlamentare Futuro e Libertà per l'Italia, ha aderito al gruppo parlamentare Misto.

Modifica nella composizione del Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione.

PRESIDENTE. Comunica che il Presidente del Senato ha chiamato a far parte del Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione il senatore Egidio Digilio, in sostituzione della senatrice Barbara Contini.

Discussione del disegno di legge S. 2518, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 225 del 2010: Proroga di termini previsti da disposizioni legislative e di interventi urgenti in materia tributaria e di sostegno alle imprese e alle famiglie (approvato dal Senato) (A.C. 4086).

GIANCARLO GIORGETTI, Presidente della V Commissione. Anche a nome del presidente della I Commissione, dà conto dell'iter in sede referente del provvedimento d'urgenza in esame, al termine del quale le Commissioni riunite I e V, non hanno proceduto ad alcuna deliberazione circa il mandato ai relatori a riferire all'Assemblea sullo stesso. Rilevato, infatti, che il perfetto equilibrio tra maggioranza e opposizione avrebbe reso priva di effetti qualsiasi votazione, ricorda che le predette Commissioni si sono limitate ad affidare ai due presidenti una funzione di tipo notarile volta ad informare l'Assemblea in merito all'attività svolta.

PRESIDENTE. Ricorda che l'iscrizione all'ordine del giorno della seduta odierna Pag. IVdel provvedimento in esame è avvenuta in base alle determinazioni sul calendario dei lavori dell'Assemblea assunte a seguito della riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo del 16 febbraio 2011, che ha tenuto conto, ovviamente, del termine di scadenza del decreto, che deve essere convertito in legge, pena la sua decadenza, entro domenica 27 febbraio 2011.
L'Assemblea procederà pertanto alla discussione del provvedimento, pur in mancanza di una deliberazione conclusiva delle Commissioni, avendo come riferimento il testo approvato dal Senato.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.
Prende altresì atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire al termine della discussione sulle linee generali.

RENATO CAMBURSANO (IdV). Nel dare atto al presidente Giorgetti dell'onestà intellettuale con cui ha riferito circa l'andamento dell'iter del decreto-legge in sede referente, evidenzia il presumibile intendimento del Governo di porre la questione di fiducia che, oltre ad esautorare il ruolo del Parlamento, non consentirà di tenere conto delle osservazioni critiche formulate dal Comitato per la legislazione. Sottolineato, altresì, come il provvedimento in discussione presenti profili di illegittimità costituzionalità, non prevedendo alcuna forma di sostegno alle imprese e alle famiglie e conferendo all'Esecutivo una delega in violazione dell'articolo 76 della Costituzione, ritiene che non sussistano i prescritti requisiti di straordinaria necessità ed urgenza. Espresso, quindi, un giudizio fortemente critico sulla politica economica posta in essere dal Governo e sui preannunziati intendimenti di modifica della Carta costituzionale, denuncia l'assenza di misure volte ad introdurre le necessarie liberalizzazioni di importanti settori produttivi, cui corrisponde l'introduzione di nuove forme di tassazione e di impunità per gli evasori fiscali.

MASSIMO VANNUCCI (PD). Manifestata netta riprovazione per le modalità improprie ed irrituali con cui si è svolto l'iter in sede referente del provvedimento d'urgenza in discussione, lamenta il grave pregiudizio arrecato ai diritti delle opposizioni, cui di fatto è stato impedito di contribuire alla definizione dell'articolato. Esprime quindi un giudizio fortemente critico sul complesso del decreto-legge in discussione, del quale sottolinea il carattere eterogeneo, stigmatizzando segnatamente la prevista introduzione di numerose misure derogatorie e di proroga gravemente inique e inopportune come quelle concernenti le quote latte, la tassazione nei territori colpiti da calamità naturali, il condono edilizio in talune regioni, nonché la composizione degli organi dei comuni di Roma e Milano. Stigmatizzata altresì la riscontrata violazione delle regole che sovrintendono all'intero sistema delle fonti del diritto, giudica deleterio e irragionevolmente contraddittorio il modo di legiferare del Governo, auspicando in tal senso un autorevole intervento del Presidente della Repubblica. Paventate infine le deleterie ripercussioni che potranno derivare da siffatta deprecabile prassi, lamenta il preannunziato intendimento del Governo di porre la questione di fiducia, manifestando l'orientamento contrario del suo gruppo.

ROBERTO OCCHIUTO (UdC). Nel ritenere che l'iter in sede referente del decreto-legge in discussione rappresenti lo specchio di una situazione politica caratterizzata dalla debolezza e dalle contraddizioni esistenti all'interno della maggioranza, alla quale sarà riconducibile la presumibile posizione della questione di fiducia, sottolinea il carattere eterogeneo e disorganico del provvedimento d'urgenza in discussione che, tra l'altro, non prevede incentivi a fronte della crisi economica in atto nel Paese ed introduce anzi nuove forme di tassazione in ambito locale. Esprime, altresì, un giudizio assolutamente negativo in particolare sulle disposizioni concernenti le quote latte.

Pag. V

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

ROBERTO OCCHIUTO (UdC). Nel ritenere, inoltre, che le norme relative alla disciplina del 5 per mille dell'IRPEF siano inique e penalizzanti nei confronti di coloro che sono affetti da patologie particolarmente gravi, rileva che il provvedimento in discussione contiene numerose disposizioni pregiudizievoli per il Mezzogiorno.

GIUSEPPE CONSOLO (FLI). Richiamate le modalità anomale e irrituali che hanno contrassegnato l'iter in sede referente del decreto-legge in discussione, tali da arrecare un grave vulnus alle prerogative della Camera, stigmatizza l'atteggiamento di chiusura della maggioranza e del Governo, anche alla luce del ventilato intendimento di quest'ultimo di porre la questione di fiducia. Preannunziata quindi, a nome del suo gruppo, la presentazione di numerosi ordini del giorno, sottolinea il carattere fortemente eterogeneo del provvedimento d'urgenza, manifestando netta contrarietà a numerose disposizioni che reputa irragionevoli, inopportune e dettate da meri intenti demagogici ed elettoralistici, quali quelle concernenti le quote latte. Rilevato infine come dal testo del decreto-legge in discussione si evinca l'incapacità del Governo di tener fede gli impegni assunti con gli elettori, ribadisce l'impegno della sua parte politica nel perseguire con coerenza e rigore gli interessi dei cittadini.

PRESIDENTE. Ricorda i precedenti in cui l'Assemblea ha proceduto all'esame di provvedimenti anche in assenza del conferimento del mandato al relatore.

DONATO RENATO MOSELLA (Misto-ApI). Sottolinea il carattere estremamente eterogeneo delle norme recate dal decreto-legge in discussione, che incidono su disparate materie e non appaiono ben coordinate con la normativa vigente, richiamando al riguardo il parere espresso dal Comitato per la legislazione, che ha evidenziato il forte contrasto dell'impianto normativo del provvedimento d'urgenza con i parametri propri di una corretta legislazione e con l'esigenza di riordino della disciplina vigente. Pur condividendo talune disposizioni riguardanti, in particolare, il personale a tempo determinato dello sportello unico per l'immigrazione e l'impugnazione dei licenziamenti individuali, esprime un giudizio fortemente critico sulle norme in tema di sicurezza del lavoro e di cultura e spettacolo, preannunziando la presentazione da parte della sua componente politica di proposte emendative su tali materie.

La seduta, sospesa alle 13,30, è ripresa alle 14,15.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI

I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono cinquantotto.

MASSIMO POLLEDRI (LNP). Nel giudicare infondate, pretestuose e assolutamente non condivisibili le critiche formulate dalle opposizioni sul provvedimento d'urgenza in discussione, sottolinea il contributo dalle stesse recato all'iter del decreto-legge al Senato attraverso l'approvazione di specifiche proposte emendative vertenti, tra l'altro, sulla giustizia, sulle procedure di conciliazione e sull'impugnazione dei licenziamenti individuali. Nel ritenere, quindi, opportune e condivisibili le disposizioni in materia di finanza locale, con riferimento alle quali ricorda l'apporto costruttivo della sua parte politica, manifesta soddisfazione per i contenuti del provvedimento d'urgenza in esame, richiamando, in particolare, gli interventi a favore delle popolazioni colpite da gravi calamità naturali, nonché le misure in tema di emersione degli immobili non registrati al catasto e di estensione del controllo di legittimità della Corte dei conti ai provvedimenti commissariali adottati a seguito della dichiarazione dello stato di emergenza. Evidenziata, infine, la gravità Pag. VIdella situazione nell'area del Mediterraneo e della congiuntura economica globale, giudica l'atteggiamento ideologicamente polemico delle opposizioni sterile e controproducente per gli interessi del Paese.

DAVID FAVIA (IdV). Rilevato che il decreto-legge in discussione presenta palesi profili di illegittimità costituzionale e reca impropriamente norme di carattere ordinamentale, prevedendo, tra l'altro, risorse irrisorie a favore dei non autosufficienti, un notevole aumento della pressione fiscale e una disparità di trattamento tra popolazioni colpite da eventi sismici, lamenta che il preannunziato intendimento di porre la questione di fiducia non consentirà di esaminare le proposte emendative presentate. Esprime, infine, un giudizio fortemente critico sulle disposizioni propedeutiche alla creazione della Banca del Sud e su quelle in materia di anatocismo.

GIANCLAUDIO BRESSA (PD). Richiamata la scarsa considerazione internazionale dell'attuale Esecutivo, che a suo avviso non rappresenta affatto una garanzia per il Paese, ritiene che l'iter anomalo del decreto-legge in discussione costituisca lo specchio di una situazione politica caratterizzata dell'inadeguatezza e dall'impotenza della maggioranza di centrodestra. Esprime quindi un giudizio fortemente critico sui contenuti di un provvedimento d'urgenza che presenta profili di illegittimità costituzionale, stigmatizzando, in particolare, le disposizioni recate dal comma 9-sexies dell'articolo 2, finalizzate a definire il numero dei consiglieri nei comuni con popolazione superiore ad un milione di abitanti, le norme che dispongono la sospensione delle demolizioni di immobili ubicati nella regione Campania, che contrastano con il principio di legalità, nonché le misure concernenti le quote latte. Giudicato infine deleterio e irragionevole il modo di legiferare del Governo, che con decreto-legge proroga i termini di disposizioni ancora in vigore, rileva l'insussistenza dei prescritti requisiti di necessità e di urgenza, preannunziando il forte ostruzionismo del suo gruppo ad un decreto-legge che, tra l'altro, introduce nuove forme di tassazione in ambito locale.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD). Parlando sull'ordine dei lavori, giudica anomalo l'eventuale preavviso di votazioni elettroniche nel corso di una discussione sulle linee generali, ritenendo che al predetto adempimento si debba procedere solo nell'imminenza di effettive votazioni.

LINDA LANZILLOTTA (Misto-ApI). Lamentato il carattere eterogeneo del decreto-legge in discussione, che reca tra l'altro numerose disposizioni microsettoriali finalizzate a soddisfare interessi meramente clientelari, in palese contrasto con i rigorosi criteri cui si ispira la normativa in tema di contabilità pubblica, evidenzia come le svariate proroghe di termini contenute nel testo contrastino fortemente con la logica federalista perseguita dall'attuale maggioranza, nonché con il principio di legalità e con l'esigenza di contenimento dei costi della politica. Stigmatizzata quindi l'assenza nell'azione di Governo di una efficace politica nel settore della cultura e la totale disattenzione nei confronti delle famiglie e delle imprese, dichiara la netta contrarietà della sua componente politica al provvedimento d'urgenza in esame, auspicando che, nell'interesse del Paese, si apra una nuova fase politica improntata ad una maggiore etica pubblica.

AMEDEO CICCANTI (UdC). Nel richiamare il parere espresso dal Comitato per la legislazione, che ha evidenziato i profili di criticità dell'impianto normativo del provvedimento d'urgenza in discussione sottolinea il carattere eterogeneo e disorganico delle disposizioni in esso contenute, che a suo avviso violano i principi del diritto amministrativo e disorientano i cittadini, rilevando altresì il sostanziale peggioramento del testo a seguito dell'esame presso l'altro ramo del Parlamento. Richiamate quindi le principali ragioni di contrarietà Pag. VIIdel suo gruppo alle norme recate dal provvedimento d'urgenza, che presentano profili di illegittimità costituzionale e non provvedono ad attuare una reale delegificazione normativa, rileva la responsabilità politica di un Governo che, di fatto, aumenta in modo inaccettabile la pressione fiscale, segnatamente in ambito locale, e non prevede adeguate misure per la crescita del Paese, sottolineando infine l'impossibilità per il Parlamento di discutere in modo adeguato a causa del ventilato intendimento del Governo di porre la questione di fiducia sul decreto-legge in esame.

SIMONE BALDELLI (PdL). Chiede, ai sensi dell'articolo 44 del Regolamento, la chiusura della discussione sulle linee generali.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Chiede alla Presidenza di dare la parola, sulla richiesta formulata dal deputato Baldelli, ad un rappresentante di ciascun gruppo che ne faccia richiesta.

Decorrono da questo momento i termini regolamentari di preavviso per eventuali votazioni elettroniche.

PRESIDENTE. Ritiene di poter accedere alla richiesta formulata dal deputato Giachetti.

Sulla richiesta di chiusura della discussione sulle linee generali intervengono i deputati ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD), RENATO CAMBURSANO (IdV), ANTONINO LO PRESTI (FLI), ANGELO COMPAGNON (UdC), LINDA LANZILLOTTA (Misto-ApI) e LUCIANO DUSSIN (LNP).

PRESIDENTE. Avverte che è stata chiesta la votazione nominale.

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva la richiesta di chiusura della discussione sulle linee generali.

PRESIDENTE. Ricorda che, essendo stata deliberata la chiusura della discussione sulle linee generali, ha facoltà di parlare un deputato fra gli iscritti non ancora intervenuti per ciascuno dei gruppi che ne facciano richiesta.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Parlando per un richiamo al Regolamento, precisa che non è esattamente individuabile l'orario in cui avranno luogo le votazioni.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Espressa netta contrarietà alla procedura irrituale seguita nel corso dell'iter in sede referente del decreto-legge in discussione, manifesta altresì viva riprovazione per l'improprio ricorso, da parte del Governo, alla decretazione d'urgenza, anche in spregio delle prescrizioni di cui all'articolo 77 della Costituzione richiamando il contenuto di una lettera aperta vertente su tale argomento da lui indirizzata al Presidente della Repubblica. Stigmatizzato quindi il grave vulnus inferto alla Carta costituzionale ed alle prerogative del Parlamento, esprime un giudizio fortemente critico sulle disposizioni in materia di anatocismo e di tassazione dei fondi comuni di investimento, giudicando altresì inique ed inaccettabili le norme concernenti le quote latte. Nel ritenere deplorevole l'introduzione di forme di tassazione nei territori colpiti da calamità naturali, lamenta l'aumento della pressione fiscale e la reintroduzione di istituti e prebende a carico della finanza pubblica, in spregio degli impegni assunti con gli elettori. Lamentato infine il mancato stanziamento di adeguate risorse per l'assistenza delle persone non autosufficienti, manifesta l'orientamento contrario del suo gruppo al provvedimento d'urgenza in discussione.

ANGELA NAPOLI (FLI). Stigmatizza preliminarmente l'ennesimo e deprecabile ricorso ad un provvedimento d'urgenza recante disposizioni eterogenee, anche di natura sostanziale, vertenti, tra l'altro, in materia fiscale, di diritto del lavoro e legislazione sociale.

Pag. VIII

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

ANGELA NAPOLI (FLI). Evidenziato, altresì, che il testo del provvedimento d'urgenza non è corredato né dall'analisi tecnico-normativa né dalla relazione sull'impatto della normazione, esprime severe critiche sui contenuti legislativi del decreto-legge, con particolare riferimento alle norme sulle procedure di conciliazione, osservando, al riguardo, che il Governo ha disatteso l'impegno assunto di prorogare di un anno il termine nazionale di efficacia delle disposizioni volte a consentire il varo di misure correttive, anche in ottemperanza alla normativa europea. Giudicata, quindi, penalizzante per il Sud, e in particolare per la Calabria, la normativa di favore per le popolazioni colpite da gravi calamità naturali e la distrazione di risorse FAS per finanziare sia la Cassa integrazione guadagni in deroga sia le misure varate in materia di quote latte, manifesta indignazione per il contenuto dell'articolo 1, comma 2-septies, recante la temporanea sospensione di talune demolizioni disposte dall'autorità giudiziaria in Campania, nonché per il congelamento delle graduatorie ad esaurimento di docenti precari.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Parlando sull'ordine dei lavori, rileva che, secondo quanto riportato da agenzie di stampa, il Presidente della Repubblica avrebbe sollevato taluni rilievi di incostituzionalità sulle norme recate dal decreto-legge in esame, alcune delle quali non sarebbero state sottoposte al vaglio del Parlamento; invita pertanto la Presidenza a valutare l'opportunità di sospendere la seduta.

PRESIDENTE. Precisa che la Conferenza dei presidenti di gruppo è stata convocata per occuparsi della questione evocata dal deputato Borghesi.

MICHELE VENTURA (PD). Riterrebbe opportuno sospendere i lavori in attesa della conclusione della riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo.

PIERLUIGI MANTINI (UdC). Richiamata la censurabile prassi seguita nel corso dell'iter del decreto-legge in esame, invita la Presidenza a chiedere al Governo di chiarire la propria posizione circa il prosieguo dei lavori, anche alla luce dei rilievi formulati dal Presidente della Repubblica.

DONATO BRUNO (PdL), Presidente della I Commissione. Sottolineata preliminarmente l'opportunità di avviare un'approfondita riflessione sui rilievi sollevati dal Presidente della Repubblica, ritiene che l'ampliamento della portata normativa dei decreti-legge nel corso dell'iter presso l'altro ramo del Parlamento costituisca una prassi ormai consolidata, rilevando peraltro la necessità di proseguire nell'esame del provvedimento d'urgenza in discussione.

BRUNO TABACCI (Misto-ApI). Nel reputare inappropriate le considerazioni svolte dal presidente Bruno, giudica inaccettabile l'atteggiamento della maggioranza, che ha sostanzialmente impedito al Parlamento di valutare nel merito il provvedimento d'urgenza in esame.

BENEDETTO DELLA VEDOVA (FLI). Ritiene del tutto ragionevole accedere alla richiesta di sospendere brevemente la seduta ed attendere le determinazioni che saranno assunte dalla Conferenza dei presidenti di gruppo.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Parlando per un richiamo al Regolamento, riterrebbe utile attendere le determinazioni della Conferenza dei presidenti di gruppo prima di proseguire nel dibattito; chiede pertanto, ove tale ipotesi non fosse unanimemente condivisa, di sottoporre al voto dell'Assemblea la proposta di sospendere la seduta.

Pag. IX

LUCIANO DUSSIN (LNP). Condivide la proposta del presidente Bruno di proseguire nell'esame del provvedimento d'urgenza in discussione.

LUCA VOLONTÈ (UdC). Condivide l'ipotesi di sospendere brevemente la seduta, anche in considerazione del fatto che la stessa Presidenza del Consiglio concorderebbe con le osservazioni di metodo formulate dal Presidente della Repubblica.

JOLE SANTELLI (PdL). Non ritiene necessario sospendere i lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Ritiene che l'Assemblea possa proseguire nei suoi lavori, atteso che tra breve sarà reso noto l'esito della riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD). Chiede alla Presidenza di valutare l'opportunità di conoscere immediatamente l'esito della Conferenza dei presidenti di gruppo prima di proseguire nell'esame del provvedimento d'urgenza.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

PRESIDENTE. Dà lettura di una lettera inviata dal Capo dello Stato al Presidente del Consiglio ed ai Presidenti delle Camere relativa all'iter ed ai contenuti del decreto-legge in esame (vedi resoconto stenografico pag. 72).
Alla luce di quanto contenuto nella lettera del Presidente della Repubblica, sospende i lavori, che riprenderanno domani alle 9.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Mercoledì 23 febbraio 2011, alle 9.

(Vedi resoconto stenografico pag. 74).

La seduta termina alle 18,20.