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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 461 di lunedì 11 aprile 2011

Pag. V

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

La seduta comincia alle 14.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 4 aprile 2011.

I deputati in missione sono cinquantaquattro.

Discussione del disegno di legge S. 2569, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 5 del 2011: Disposizioni per la festa nazionale del 17 marzo 2011 (approvato dal Senato) (A.C. 4215).

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

ANNAGRAZIA CALABRIA (PdL), Relatore. Illustra il contenuto del provvedimento d'urgenza in discussione, adottato dal Governo per sancire gli effetti civili della festività del 17 marzo 2011, ricorrenza del 150o anniversario della proclamazione dell'Unità d'Italia, osservando come tale giornata sia stata dichiarata festa nazionale già dall'articolo 7-bis del decreto-legge n. 64 del 2010, anche se tale disposizione non ne ha disciplinato gli effetti giuridici. Ricorda altresì che il giorno 17 marzo 2011 è considerato festivo ai sensi degli articoli 2 e 4 della legge n. 260 del 1949, per cui si riconosce l'osservanza del completo orario festivo e si dispone l'imbandieramento degli edifici pubblici. Sottolineato, infine, che il testo in esame, come risulta dalle modifiche apportate dal Senato, prevede espressamente, con riguardo al lavoro pubblico, la riduzione da quattro a tre delle giornate di riposo riconosciute dall'articolo 1, comma 1, lettera b), della legge n. 937 del 1977 e degli accordi collettivi, rileva che nel corso dell'iter in Commissione non sono state apportate ulteriori modifiche al testo pervenuto dall'altro ramo del Parlamento.

BARTOLOMEO GIACHINO, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Avverte che il Governo si riserva di intervenire in replica.

GIANCLAUDIO BRESSA (PD). Nel richiamarsi preliminarmente all'autorevole intervento svolto dal Presidente Napolitano presso l'Aula di Montecitorio il 17 marzo scorso, osserva che la disciplina degli effetti civili della festa nazionale di cui al provvedimento in discussione, sul quale preannunzia l'orientamento favorevole del suo gruppo, richiede di essere completata da un appropriato approccio pubblico e civile che concorra a conservare e consolidare la memoria nazionale e le profonde ragioni civili e politiche della democrazia italiana, nonché gli imprescindibili fondamenti storico-costituzionali che sono alla radice della sua stessa legittimità.

CARLO MONAI (IdV). Nel preannunciare il sostegno del suo gruppo alla sollecita conversione in legge del provvedimento di urgenza in discussione, richiama alcune perplessità in ordine alle modalità di emanazione dello stesso ed alle vicende politiche che hanno accompagnato l'adozione di tali disposizioni, stigmatizzando le riserve e le critiche esplicite formulate da alcuni membri del Governo, che, a suo avviso, hanno disorientato i cittadini circa Pag. VIl'alto valore della ricorrenza. Nel ricordare, infine, il contenuto del decreto-legge in esame, evidenzia la sostanziale incapacità dell'Esecutivo di legiferare in modo chiaro ed univoco, esprimendo soddisfazione e compiacimento per il meritevole operato del Presidente della Repubblica, che ha contribuito a rendere particolarmente solenne la festa nazionale del 17 marzo 2011.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che il relatore ed il rappresentante del Governo rinunziano alla replica.
Rinvia pertanto il seguito del dibattito ad altra seduta.

Organizzazione dei tempi di esame dei disegni di legge di ratifica.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per l'esame dei disegni di legge di ratifica iscritti all'ordine del giorno è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

Discussione del disegno di legge di ratifica: Scambio di lettere con l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO) per la concessione di un immobile in Roma come sede per la Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (A.C. 4027-A).

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali.

GIUSEPPE MOLES (PdL), Relatore f.f. Illustra gli aspetti salienti dello scambio di lettere di cui al disegno di legge di ratifica in discussione, con particolare riferimento ai profili organizzativi e finanziari, richiamando l'alto valore politico e strategico di ospitare in Italia la sede della Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo, il più autorevole organismo internazionale tra quelli specializzati per la protezione, lo sviluppo, la conservazione e la gestione razionale delle risorse marine viventi. Auspica, quindi, la più ampia convergenza tra i gruppi parlamentari ai fini di un sollecito iter parlamentare del provvedimento.

PRESIDENTE. Prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire in replica.

CARLO MONAI (IdV). Nel giudicare opportuna l'ubicazione a Roma della sede della Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo, manifesta l'orientamento favorevole del suo gruppo al disegno di legge di ratifica in discussione, auspicando un'assunzione di responsabilità del Governo italiano affinché le legittime esigenze di tutela ambientale possano coniugarsi con gli interessi degli operatori nazionali del settore ittico.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che il relatore f.f. ed il rappresentante del Governo rinunziano alla replica.
Rinvia pertanto il seguito del dibattito ad altra seduta.

Discussione del disegno di legge di ratifica: Accordo con la Repubblica di Albania, aggiuntivo alla Convenzione europea di estradizione ed alla Convenzione europea di assistenza giudiziaria in materia penale, ed inteso a facilitarne l'applicazione (A.C. 4024-A).

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali.

GIUSEPPE MOLES (PdL), Relatore f.f. Illustra il contenuto dell'Accordo in discussione, finalizzato a completare e rendere più agevole l'applicazione della Convenzione europea di estradizione e quella di assistenza giudiziaria in materia penale fra i Paesi contraenti, sottolineando che, per quanto riguarda l'estradizione, il provvedimento si propone di superare la riserva apposta dall'Albania, mentre, per quanto attiene all'assistenza penale, mira ad estendere ai rapporti con tale Stato le Pag. VIIdisposizioni degli Accordi di Schengen, nonché quelle inerenti lo scambio delle informazioni bancarie. Nel dare quindi conto di un emendamento presentato dal relatore al fine di recepire alcune condizioni poste nel parere della V Commissione, auspica che si pervenga ad una sollecita e condivisa approvazione del disegno di legge di ratifica in esame.

PRESIDENTE. Prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire in replica.

CARLO MONAI (IdV). Nel preannunziare l'orientamento favorevole del suo gruppo al disegno di legge di ratifica in discussione, sottolinea il valore politico e strategico dell'Accordo di cooperazione investigativa e giudiziaria tra l'Italia e l'Albania, anche ai fini di un più rapido processo di integrazione europea di quest'ultimo Paese, che rappresenta un importante partner economico dell'Italia.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che il relatore f. f. rinunzia alla replica.

ENZO SCOTTI, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Ricordato che l'Accordo in discussione costituisce un importante contributo per il superamento, da parte dell'Albania, delle lacune sul piano del rafforzamento dello Stato di diritto che ancora ostacolano la sua adesione all'Unione europea, auspica la sollecita approvazione del relativo disegno di legge di ratifica.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Discussione del disegno di legge di ratifica: Accordo di cooperazione culturale e scientifica con il Governo della Repubblica di Panama (A.C. 4040).

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali.

GIUSEPPE MOLES (PdL), Relatore f.f. Nell'illustrare il contenuto dell'Accordo in discussione, volto a promuovere la cooperazione culturale e scientifica tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di Panama, ricorda l'ampia convergenza parlamentare registratasi nel corso dell'iter in sede referente, auspicando altresì la sollecita approvazione del disegno di legge di ratifica in esame.

PRESIDENTE. Prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire in replica.

CARLO MONAI (IdV). Richiamati gli aspetti salienti dell'Accordo in discussione, che potrà rafforzare le relazioni bilaterali tra l'Italia e Panama, auspica che il Governo italiano ponga maggiore attenzione alle tematiche concernenti la tutela del patrimonio artistico e culturale del Paese.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che il relatore f.f. ed il rappresentante del Governo rinunziano alla replica.
Rinvia pertanto il seguito del dibattito ad altra seduta.

La seduta, sospesa alle 15, è ripresa alle 15,02.

Discussione della relazione territoriale sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti nella regione Lazio approvata dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti (Doc. XXIII, n. 6).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione.

GAETANO PECORELLA (PdL), Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti. Pag. VIIINell'illustrare il contenuto della relazione in discussione, approvata all'unanimità dalla Commissione parlamentare di inchiesta al termine di un intenso e proficuo lavoro, sottolinea come la gestione dei rifiuti nella regione Lazio si sia svolta in direzione opposta al previsto modello della gestione integrata, privilegiando il ricorso allo smaltimento in discarica senza un'appropriata e credibile programmazione finalizzata all'affermazione del ciclo integrato. Evidenziate in tal senso le criticità palesate nella procedura di raccolta differenziata, nonché la necessità di individuare un'area alternativa alla discarica di Malagrotta, paventa il rischio dell'insorgenza di una situazione emergenziale per l'area comprendente anche il comune di Roma, lamentando altresì le carenze evidenziatesi nella gestione dei rifiuti speciali. Osserva inoltre come il Lazio, malgrado presenti allarmanti potenzialità, non risulta allo stato ancora interessato dall'affermazione di filiere criminali operanti nel settore del ciclo dei rifiuti, rilevando tuttavia come le attività illecite riscontrate nel sistema concernano fenomeni corruttivi coinvolgenti soggetti appartenenti o riconducibili alla pubblica amministrazione, stanti la duplicazione di centri di potere e l'insufficienza del sistema dei controlli. Rileva quindi che la Commissione propone in tal senso un più rigoroso rispetto della normativa vigente, con applicazione delle prescritte sanzioni, anche attraverso una più penetrante azione investigativa da parte della magistratura e delle Forze dell'ordine, segnatamente facendo ricorso ad ogni strumento di ricerca della prova, tra cui le intercettazioni telefoniche ed ambientali.

CARLO MONAI (IdV). Sottolineata la rilevanza dello strumento delle intercettazioni telefoniche ed ambientali per contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata nella gestione dei rifiuti, evidenziata anche nella dettagliata relazione resa dal presidente Pecorella, manifesta perplessità circa la volontà della maggioranza di ridimensionare l'uso del predetto strumento investigativo. Auspica, quindi, che la condivisibile relazione svolta si traduca in concreti interventi legislativi finalizzati, tra l'altro, a garantire un effettivo sviluppo della raccolta differenziata.

RENZO CARELLA (PD). Sottolineata la rilevanza del lavoro svolto dalla Commissione di inchiesta presieduta dal deputato Pecorella, evidenzia l'assenza di un piano industriale e le reiterate inefficienze che hanno finora impedito il raggiungimento, nella regione Lazio, di un adeguato livello di raccolta differenziata dei rifiuti, ritenendo necessario sanzionare gli amministratori locali che si sono resi responsabili delle maggiori inadempienze al riguardo. Prospetta inoltre l'opportunità di introdurre regole omogenee sull'intero territorio nazionale relativamente al funzionamento degli impianti di termovalorizzazione e di garantire adeguatamente la salute dei cittadini dai rischi conseguenti allo smaltimento dei rifiuti industriali ed alla bonifica dei siti inquinati.

ARMANDO DIONISI (UdC). Nel sottolineare come la relazione in discussione abbia sostanzialmente sancito la bocciatura del sistema di gestione dei rifiuti nella regione Lazio, rileva le gravi carenze evidenziatesi nella raccolta differenziata, le inaccettabili inefficienze nell'impiego dei termovalorizzatori e l'allarmante livello di saturazione raggiunto dalle discariche. Evidenziate altresì le problematiche, anche sanitarie ed ambientali, inerenti l'individuazione di un sito di raccolta alternativo a quello di Malagrotta, sottolinea le responsabilità, da ascrivere tra l'altro al comune di Roma, in ordine alle gravi inefficienze riscontratesi, richiamando in tal senso le vicende inerenti il dissesto della società Gaia. Manifestata inoltre preoccupazione in relazione al paventato rischio di infiltrazioni malavitose nella gestione del ciclo integrato, alla luce dei fenomeni illeciti frattanto emersi, auspica un responsabile e tempestivo impulso verso l'attuazione del nuovo piano regionale, in base al quale una significativa Pag. IXimplementazione della raccolta differenziata dovrebbe rendere marginale il conferimento in discarica.

ANNAGRAZIA CALABRIA (PdL). Rilevata l'intensa attività conoscitiva svolta dalla Commissione di inchiesta, sottolinea come la situazione emergenziale registratasi nella regione Lazio rientri nella più ampia condizione critica che caratterizza in particolare le aree del centro-sud, dove maggiori sono le infiltrazioni della criminalità organizzata nella gestione dei rifiuti. Ricorda, inoltre, che a fronte di una procedura di infrazione avviata dall'Unione europea, la predetta regione ha predisposto un nuovo piano volto essenzialmente all'autosufficienza del sistema secondo i criteri della gestione integrata, che prevede anche un notevole potenziamento della raccolta differenziata.

PIETRO TIDEI (PD). Nel manifestare forte preoccupazione per le carenze impiantistiche e strutturali che caratterizzano la gestione dei rifiuti nella regione Lazio, a suo avviso confusa e gravemente inefficiente, paventa il rischio dell'insorgenza di una drammatica situazione emergenziale con inaccettabili ripercussioni sulle popolazioni residenti al di fuori della provincia di Roma, che reputa indebitamente penalizzata dall'assetto organizzativo del nuovo piano rifiuti varato dalla regione Lazio. Manifestata inoltre netta contrarietà alle linee guida seguite in proposito dal sindaco di Roma e giudicati irrealizzabili gli intendimenti enunciati dal presidente della regione Lazio in tema di raccolta differenziata, stigmatizza l'atteggiamento irresponsabile dagli stessi adottato nella gestione dei rifiuti, giudicando parimenti inaccettabile l'atteggiamento assunto in materia dal Governo. Reputa viceversa necessario ripristinare una piena assunzione di responsabilità da parte degli enti locali, segnatamente individuando nel piano regionale ambiti territoriali di livello sub-provinciale.

ROBERTO MORASSUT (PD). Nel ritenere che la relazione della Commissione di inchiesta costituisca un utile elemento di approfondimento delle dinamiche connesse alla gestione integrata del ciclo dei rifiuti nella regione Lazio, caratterizzata dalla crescente presenza delle ecomafie, lamenta l'inerzia che ha finora connotato l'azione delle istituzioni regionali, cui si è affiancata la grave responsabilità dell'amministrazione comunale di Roma, che non ha dato piena attuazione agli indirizzi contenuti nel precedente piano regionale.

ELISABETTA ZAMPARUTTI (PD). Espresso apprezzamento per il pregevole lavoro svolto dalla Commissione parlamentare di inchiesta, che ha consentito di individuare le allarmanti criticità afferenti al ciclo integrato dei rifiuti nella regione Lazio, stigmatizza in ordine a quest'ultimo la grave insufficienza della raccolta differenziata, la difformità della normativa regionale dagli indirizzi contenuti nelle direttive europee, la carenza di una adeguata impiantistica atta, tra l'altro, all'incremento di capacità, al trattamento meccanico-biologico e al compostaggio dei rifiuti, nonché le gravi ricadute ambientali del perdurante conferimento di rifiuti non trattati presso la discarica in esaurimento di Malagrotta, già oggetto di procedura di infrazione da parte della Commissione europea. Manifesta, quindi, severe critiche sul nuovo piano regionale predisposto dalla presidente Polverini, non ancora approvato dal Consiglio regionale, che giudica velleitario e irrealizzabile osservando, altresì, che è già in atto una iniziativa di alcuni componenti del predetto Consiglio per contestarne la legittimità in sede comunitaria.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione.
Avverte altresì che è stata presentata la risoluzione Pecorella n. 6-00076.

ANDREA AUGELLO, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Esprime parere favorevole sulla risoluzione Pecorella n. 6-00076.

Pag. X

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Discussione della mozione Della Vedova n. 1-00612: Iniziative relative alla situazione delle carceri.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al resoconto della seduta del 7 aprile 2011.

PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le ulteriori mozioni Rao n. 1-00614, Ferranti n. 1-00615 e Costa n. 1-00616 che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalla mozione all'ordine del giorno, saranno discusse congiuntamente.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.

BENEDETTO DELLA VEDOVA (FLI). Illustra la sua mozione n. 1-00612, richiamando i dati che confermano l'intollerabile stato di sovraffollamento delle carceri italiane, la cui popolazione è costituita per il 43,25 per cento da imputati in attesa di giudizio, che, secondo la previsione ordinamentale, dovrebbero essere custoditi in strutture diverse da quelle previste per i condannati. Nel lamentare altresì la riduzione delle risorse previste per comparto ed il decremento del personale penitenziario rispetto al numero dei detenuti, invita il Governo ad assumere idonee iniziative volte ad adeguare la spesa pro capite per detenuto, a predisporre sul piano normativo un complesso di riforme che avrebbero un effetto strutturalmente deflattivo e ad implementare il piano carceri attraverso il ricorso a forme di partecipazione privata ai programmi di edilizia penitenziaria.

CARLO MONAI (IdV). Stigmatizza la fallimentare politica penitenziaria attuata dall'Esecutivo, con particolare riferimento alla totale inefficacia del «piano carceri» varato nel 2010, ascrivendo alla piena responsabilità del Governo l'acuirsi dell'intollerabile sovraffollamento degli istituti penitenziari, probabilmente all'origine dei numerosi suicidi registratisi quest'anno tra i detenuti.

ROBERTO RAO (UdC). Illustra la sua mozione n. 1-00614, esprimendo apprezzamento per l'intervento svolto dal deputato Della Vedova, a cui riconosce il merito di aver riportato all'attenzione dell'Assemblea l'intollerabile situazione in cui versa il sistema carcerario nazionale. Nel richiamare quindi i dati che confermano il sostanziale sovraffollamento delle carceri italiane e la carenza degli operatori del settore giudiziario, stigmatizza l'atteggiamento di stampo propagandistico di un Governo incapace di delineare concrete soluzioni all'emergenza carceraria in atto, rilevando la contraddizione di una politica forte con i deboli e debole con i forti, che introduce nuovi reati ed immette nel circuito giudiziario un gran numero di detenuti, specie immigrati. Invita, infine, l'Esecutivo ad adottare una politica carceraria tendente a contenere il sovraffollamento, a garantire adeguate risorse finanziarie al comparto e ad istituire un organo di monitoraggio indipendente che controlli i luoghi di detenzione, sottolineando la necessità di fornire un segnale di civiltà al Paese.

PIETRO TIDEI (PD). Illustra la mozione Ferranti n. 1-00615, evidenziando le allarmanti condizioni delle carceri italiane, spesso luoghi obsoleti e degradati, incompatibili con le finalità rieducative della pena previste dall'articolo 27 della Costituzione e con l'assicurazione ai detenuti dello svolgimento di una formativa attività lavorativa prevista dagli articoli 15 e 20 dell'ordinamento penitenziario. Giudicato, quindi, complessivamente lesivo dei previsti obblighi di legge l'attuale assetto dei penitenziari italiani, dove vivono in condizioni strazianti e promiscue detenuti, anche tossicodipendenti, spesso ancora in attesa di giudizio e sovente affetti da gravi malattie infettive, richiama le sentenze di condanna pronunziate Pag. XIal riguardo dalla Corte europea di Strasburgo. Evidenziati, quindi, l'inefficacia del cosiddetto piano carceri, l'assenza di edilizia carceraria, nonché l'abuso del trattamento con psicofarmaci dei detenuti, stigmatizza la complessiva politica penitenziaria attuata dal Governo che non ha introdotto nell'ordinamento opportune norme di depenalizzazione e misure alternative alla detenzione negli istituti di pena.

MARIAROSARIA ROSSI (PdL). Illustra la mozione Costa n. 1-00616, osservando preliminarmente come le pessime condizioni di vita nelle carceri italiane siano dovute al cattivo funzionamento del sistema giudiziario, afflitto da lungo tempo da un notevole arretrato, nonché all'inefficienza della magistratura. Nel reputare quindi che per alleviare il grave sovraffollamento delle carceri non siano opportuni provvedimenti di amnistia o di indulto e che eventuali misure alternative alla detenzione o di depenalizzazione di taluni reati debbano essere subordinate all'esigenza di sicurezza dei cittadini, giudica infondate le critiche rivolte dall'opposizione all'operato del Ministro della giustizia e dell'intero Esecutivo, che opportunamente ritengono prioritario incrementare il numero dei posti disponibili nelle carceri. Esprime pertanto piena condivisione alla mozione Costa n. 1-00616.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Parlando sull'ordine dei lavori, giudica irrituale l'intervento del deputato Mariarosaria Rossi, le cui valutazioni sulle mozioni presentate dall'opposizione competono in realtà al rappresentante del Governo.

GUIDO MELIS (PD). Nel richiamare i dati che confermano la grave situazione in cui versano le carceri italiane, con un sovraffollamento di molto superiore alle soglie di tollerabilità di ogni singolo istituto e tale da rendere inaccettabili le condizioni di vivibilità per i detenuti, come dimostrato peraltro dall'elevato numero di suicidi che si registrano, ritiene indispensabile che il Governo, sinora inadempiente al riguardo, si impegni in una seria politica carceraria, mettendo a disposizione le risorse necessarie per porre fine alla drammatica situazione descritta.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni.

MARIA ELISABETTA ALBERTI CASELLATI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Avverte che il Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.

SIMONE BALDELLI (PdL). Parlando sull'ordine dei lavori, giudica inappropriato l'intervento del deputato Giachetti, atteso che il deputato Mariarosaria Rossi non si è in alcun modo sostituita alle competenze del Governo.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Discussione della mozione Pescante n. 1-00567: Iniziative per la tutela e la promozione della lingua italiana nelle istituzioni dell'Unione europea.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Avverte che è stata presentata un'ulteriore nuova formulazione della mozione Pescante n. 1-00567.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali della mozione.

MARIO PESCANTE (PdL). Illustra la sua mozione n. 1-00567 (Ulteriore nuova formulazione), rilevando come il crescente numero di violazioni del regime linguistico nelle istituzioni comunitarie stia gravemente compromettendo il fondamentale principio del multilinguismo che è alla base dei trattati relativi al funzionamento dell'Unione europea. Evidenziato quindi che l'apparente prevalere del trilinguismo (inglese, francese e tedesco) impedisce una Pag. XIIcorretta partecipazione di tutti i cittadini alla vita delle istituzioni europee ed appare strumentale ad alterare gli equilibri circa l'influenza di taluni Stati membri, auspica che il Governo ed il Parlamento assumano idonee iniziative atte a tutelare la dignità del multilinguismo e della lingua italiana all'interno dell'Unione europea.

CARLO MONAI (IdV). Esprime condivisione, a nome del suo gruppo, per le finalità ed i contenuti della mozione in discussione, considerato che a livello europeo l'italiano risulta relegato in una posizione ancillare rispetto alle altre lingue dell'Unione europea, in violazione del principio che riconosce pari dignità alle lingue proprie di tutti gli Stati membri. Prospetta inoltre l'esigenza che il Governo si attivi al fine di tutelare in ogni sede il nostro idioma nazionale, lamentando l'inefficacia delle misure sinora messe in campo dall'attuale Esecutivo, tra cui la riforma promossa dal Ministro Gelmini.

SANDRO GOZI (PD). Nel reputare fondamentale salvaguardare il principio del multilinguismo nelle istituzioni europee quale affermazione dell'uguaglianza di tutti gli Stati membri, ritiene priva di giustificazione pratica la surrettizia affermazione del cosiddetto trilinguismo, che giudica finalizzato esclusivamente ad accrescere l'influenza della Germania. Nel sottolineare quindi lo spirito collaborativo della sua parte politica, che ha condiviso l'iniziativa della mozione del centrodestra volta a tutelare la lingua italiana in seno all'Unione europea, stigmatizza talune recenti dichiarazioni del Presidente del Consiglio e del Ministro Maroni, che sono destinate ad accrescere l'isolamento politico del nostro Paese in Europa.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali della mozione.

ENZO SCOTTI, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Preannunzia il parere favorevole del Governo sulla mozione in discussione.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Discussione del testo unificato delle proposte di legge: Disposizioni concernenti la ripartizione della quota dell'otto per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche (A.C. 3261 ed abbinate-A).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali.

REMIGIO CERONI (PdL), Relatore. Illustra il contenuto del testo unificato in discussione, che intende fissare in via legislativa criteri univoci da seguire per la ripartizione delle risorse derivanti dalla quota dell'otto per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche devoluta alla diretta gestione statale, considerati i profili di criticità emersi negli ultimi anni. Richiamato il quadro normativo vigente in materia, si sofferma in particolare sulle disposizioni volte ad attribuire al Parlamento la decisione finale su quali siano gli interventi da realizzare in via prioritaria, ritenendo che la sede parlamentare garantisca la trasparenza delle procedure seguite, il coinvolgimento delle opposizioni e la responsabilità nei confronti dei cittadini. Ricorda infine che il provvedimento in esame non determinerà effetti negativi per la finanza pubblica.

PRESIDENTE. Prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire in replica.

CARLO MONAI (IdV). Nel giudicare condivisibili i principi fissati dal testo unificato in discussione per la destinazione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF, evidenzia tuttavia la necessità di garantire che le ripartizioni della suddetta quota Pag. XIIIavvengano sulla base di criteri il più possibile oggettivi, equi e rispondenti all'effettiva volontà dei contribuenti.

MASSIMO VANNUCCI (PD). Rilevato come il provvedimento in discussione, che giudica condivisibile, riproduca sostanzialmente i contenuti di una analoga proposta di legge presentata dal suo gruppo, richiama le finalità sottese al medesimo, segnatamente la necessità di assicurare l'effettiva destinazione alle prescritte finalità della quota dell'otto per mille dell'IRPEF, nonché l'opportunità di fissare dei criteri di ripartizione onde evitare deprecabili eccessi di discrezionalità. Osservato altresì come la disciplina recata dal testo unificato in esame non interferisca con i rapporti concordatari tra lo Stato e la Chiesa cattolica, ne auspica l'approvazione all'esito di un fattivo confronto animato da un proficuo spirito unitario.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che il relatore ed il rappresentante del Governo rinunziano alla replica.
Rinvia pertanto il seguito del dibattito ad altra seduta.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Martedì 12 aprile 2011, alle 12.

(Vedi resoconto stenografico pag. 57).

La seduta termina alle 18,25.