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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 468 di mercoledì 27 aprile 2011

Pag. V

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

La seduta comincia alle 10,05.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 19 aprile 2011.

I deputati in missione sono cinquantotto.

Trasmissione dal Senato di un disegno di legge di conversione e sua assegnazione a Commissioni in sede referente.

PRESIDENTE. Comunica che il Presidente del Senato ha trasmesso alla Presidenza il disegno di legge n. 4307, di conversione del decreto-legge n. 34 del 2011, recante disposizioni urgenti in favore della cultura, in materia di incroci tra settori della stampa e della televisione, di razionalizzazione dello spettro radioelettrico, di moratoria nucleare, di partecipazioni della Cassa depositi e prestiti, nonché per gli enti del Servizio sanitario nazionale della regione Abruzzo.
Il disegno di legge è assegnato alle Commissioni riunite V e VII in sede referente ed al Comitato per la legislazione, per il parere di cui all'articolo 96-bis, comma 1, del Regolamento.

Discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 26 del 2011: Misure urgenti per garantire l'ordinato svolgimento delle assemblee societarie annuali (A.C. 4219).

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

MAURIZIO FUGATTI (LNP), Relatore. Illustra il contenuto del provvedimento d'urgenza in discussione, recante misure urgenti per garantire l'ordinato svolgimento delle assemblee societarie annuali, osservando che l'opportunità di posticipare i termini per la convocazione dell'assemblea annuale successiva alla chiusura dell'esercizio 2010, in favore di alcune tipologie di società quotate, è motivata dalla necessità di applicare le nuove norme del decreto legislativo n. 27 del 2010, che ha recepito nell'ordinamento italiano la direttiva 2007/36/CE concernente l'esercizio di alcuni diritti degli azionisti. Rilevato altresì come il decreto-legge in esame debba essere inquadrato nell'ambito della vicenda che sta interessando gli assetti proprietari del gruppo Parmalat, sottolinea la necessità di avviare un'approfondita riflessione sulle iniziative volte a tutelare importanti settori del sistema economico nazionale, tenendo in debita considerazione anche gli interessi concreti dei consumatori. Ricorda infine che nel corso dell'iter in sede referente non sono state apportate modifiche al testo originario del provvedimento d'urgenza, del quale auspica la sollecita conversione in legge.

PRESIDENTE. Prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire in replica.

COSIMO VENTUCCI (PdL). Richiamata l'importanza della produzione manifatturiera italiana, caratterizzata tuttavia dall'esistenza di un ridotto numero di grandi gruppi industriali, sottolinea come vi siano sostanziali differenze nell'applicazione da parte degli Stati membri dell'Unione europea della disciplina comunitaria in materia Pag. VIdi assetti societari. Nell'evidenziare inoltre il carattere generale delle disposizioni in esame, delle quali condivide l'opportunità, ne sottolinea comunque la connessione con il tentativo di acquisizione della Parmalat da parte del gruppo francese Lactalis, ricordando che il differimento del termine per lo svolgimento dell'assemblea societaria consentirà di verificare l'esistenza di un'alternativa italiana al predetto acquirente, non disdegnando a tal fine un possibile ruolo della Cassa depositi e prestiti, che non deve essere inteso come una rinuncia alle regole del libero mercato. Manifestata quindi preoccupazione per l'incertezza di talune regole concernenti il diritto societario delle aziende quotate, auspica una maggiore reciprocità in materia tra i vari Stati europei.

MARCO CAUSI (PD). Sottolineata preliminarmente l'ipocrisia di fondo che connota le disposizioni contenute nel decreto-legge in discussione, che conferma l'assenza di una strategia di politica industriale da parte del Governo, giudica del tutto contraddittorie le motivazioni sottese all'adozione delle predette disposizioni, che, come confermato dal relatore, debbono essere inquadrate unicamente nell'ambito della vicenda che sta interessando gli assetti proprietari del gruppo Parmalat. Nel ritenere quindi opportuno rendere permanente il prolungamento a 180 giorni del termine per la convocazione dell'assemblea annuale, modificando in tal senso il secondo comma dell'articolo 2364 del codice civile, evidenzia l'esigenza di fornire regole certe e strutturali al sistema produttivo nazionale senza avviare operazioni di salvataggio meramente finanziarie ovvero di carattere protezionistico e localistico, che non aspirano a raggiungere obiettivi di livello europeo. Stigmatizzato infine l'atteggiamento inadeguato e confuso di un Esecutivo che, tra l'altro, mira ad aprire un nuovo ciclo di partecipazioni statali, reputa limitato il confronto svoltosi nel corso dell'iter in sede referente, preannunziando l'intendimento del suo gruppo di presentare in Assemblea proposte emendative migliorative del testo.

SILVANA ANDREINA COMAROLI (LNP). Richiamata la precipua finalità perseguita dal decreto-legge in discussione, che appronta una congrua e tempestiva soluzione alle questioni economiche e finanziarie di rilievo nazionale con riferimento al tentativo di scalata posto in essere dal gruppo francese Lactalis attraverso il lancio a sorpresa di una OPA che ha colto impreparato il complessivo assetto imprenditoriale italiano, esprime apprezzamento per le equilibrate misure varate dal Governo che consentiranno, senza alcun protezionismo e in linea con gli orientamenti di altri Paesi europei, la difesa di asset strategici per l'economia nazionale, anche attraverso il coinvolgimento della Cassa depositi e prestiti. Osserva, infine, che il suo partito si è da sempre attestato su posizioni volte ad una efficace tutela, nel rispetto dei principi del libero mercato e della concorrenza, delle imprese italiane grandi e medie operanti in settori strategici come quello alimentare, segnatamente attraverso la previsione della condizione di reciprocità in sede di approvazione della legge n. 77 del 2007, di recepimento della cosiddetta direttiva OPA.

ALBERTO FLUVI (PD). Nel ritenere che le disposizioni contenute nel decreto-legge in discussione siano sostanzialmente superate dall'annuncio del gruppo Lactalis di un'offerta pubblica di acquisto della società Parmalat, peraltro dichiarata non ostile dal Presidente del Consiglio, stigmatizza le dichiarazioni rese dal Ministro Tremonti nel corso di un'audizione presso la VI Commissione circa i reali obiettivi di un provvedimento d'urgenza che deve essere inquadrato unicamente nella vicenda che sta interessando gli assetti proprietari del gruppo Parmalat. Sottolineata infine l'incapacità del Governo di indicare una fattiva politica industriale di largo respiro e di difendere una presunta «italianità» del sistema produttivo nazionale, rileva la Pag. VIInecessità degli investimenti esteri al fine di rilanciare la crescita del Paese, reputando del tutto prioritario avviare una politica economica che contemperi l'esigenza del rigore della finanza pubblica e le politiche dello sviluppo.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Giudicata assolutamente inadeguata la politica industriale attuata dal Governo con provvedimenti episodici ed emergenziali che non hanno affrontato i problemi strutturali e dimensionali del sistema italiano delle imprese, manifesta l'orientamento contrario del suo gruppo al provvedimento d'urgenza in discussione che, in modo a suo avviso illiberale, incide su norme contenute negli statuti delle imprese con ciò intervenendo su delicate operazioni di acquisizioni finanziarie in corso. Ritiene, quindi, incongruo il richiamo ad una condizione di reciprocità con il quadro legislativo francese, preannunciando la presentazione di una proposta emendativa da parte del suo gruppo volta ad introdurre nell'ordinamento italiano una normativa di contenuto sostanzialmente analogo a quella recata dalla recente legge francese sugli investimenti esteri.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

GIAMPAOLO FOGLIARDI (PD). Richiamati gli aspetti di maggiore criticità delle disposizioni recate da un decreto-legge che introduce elementi di confusione ed incertezza nello svolgimento delle assemblee societarie annuali, sottolinea l'opportunità di rendere permanente il prolungamento a 180 giorni del termine per la convocazione di tali assemblee, modificando in tal modo il secondo comma dell'articolo 2364 del codice civile. Nel ricordare altresì come il provvedimento d'urgenza in discussione sia correlato alla vicenda che sta interessando gli assetti proprietari del gruppo Parmalat, che rappresenta l'ennesima dimostrazione dell'assenza di una politica industriale da parte di un Governo che dovrebbe concentrare la propria attenzione sui problemi reali del Paese, ritiene necessaria la presenza di investimenti internazionali nel nostro territorio, rilevando peraltro l'esigenza di avviare approfondite riflessioni sulla dinamica delle aziende nazionali in termini globali.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che il relatore e il rappresentante del Governo rinunziano alla replica.
Rinvia pertanto il seguito del dibattito al prosieguo della seduta.

Discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 27 del 2011: Misure urgenti per la corresponsione di assegni una tantum al personale delle Forze di polizia, delle Forze armate e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco (A.C. 4220-A).

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

SALVATORE CICU (PdL), Relatore per la IV Commissione. Illustra contenuti e finalità del provvedimento d'urgenza in discussione, limitatamente alle parti di competenza della IV Commissione, con particolare riferimento alla tutela della specificità del comparto sicurezza e difesa attuata sterilizzando di fatto, con congrui stanziamenti, gli effetti pregiudizievoli derivanti del blocco della progressione economica e dei meccanismi di adeguamento retributivo disposto in generale per il pubblico impiego dall'articolo 9, commi 1 e 21, del decreto-legge n. 78 del 2010. Osserva inoltre, che, alla luce delle precisazioni rese dal Governo circa la presentazione di uno specifico disegno di legge delega per il riordino dei ruoli e delle carriere nel predetto comparto, appaiono del tutto infondate e non condivisibili le polemiche sollevate dall'opposizione circa la copertura finanziaria prevista dal comma 4 dell'articolo 1 del provvedimento d'urgenza in esame.

Pag. VIII

MARIA ELENA STASI (IR), Relatore per la I Commissione. Nel soffermarsi sulle parti del provvedimento di competenza della I Commissione, dà conto delle modifiche apportate al testo del decreto-legge nel corso dell'iter in sede referente, richiamando, in particolare, le innovazioni introdotte all'articolo 1, finalizzate a superare talune rigidità nella destinazione delle risorse previste in favore delle Forze armate e dell'ordine e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, nonché a specificare meglio le modalità per l'integrazione del fondo a tal fine individuato. Illustrate quindi le ulteriori modifiche introdotte per disciplinare il reimpiego delle somme non utilizzate nei singoli anni del triennio 2011-2013 nonché per specificare la natura giuridica degli assegni corrisposti, di cui nega il carattere di una tantum, evidenzia le motivazioni che hanno indotto le Commissioni a non recepire i rilievi del Comitato per la legislazione, precisando come, circa le criticità emerse nel corso dell'esame da parte della V Commissione, sarebbe auspicabile che, in vista dell'espressione del prescritto parere, il Governo chiarisse la propria posizione. Auspica infine che il Parlamento approvi il provvedimento d'urgenza in discussione con la più ampia convergenza possibile, quale segnale di attenzione verso il proficuo impegno del personale del comparto sicurezza.

PRESIDENTE. Prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire in replica.

JOLE SANTELLI (PdL). Chiede che la Presidenza autorizzi la pubblicazione del testo del suo intervento in calce al resoconto della seduta odierna.

PRESIDENTE. Lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.

MARIO TASSONE (UdC). Osserva preliminarmente che la tutela della specificità del comparto sicurezza e difesa non può ridursi al mero ed esiguo incremento del trattamento economico del relativo personale disposto dal provvedimento d'urgenza in esame, peraltro con misure una tantum che, senza alcun effetto strutturale né alcun riconoscimento di ruolo e status giuridico, rappresentano, a suo avviso, semplici elargizioni economiche concesse a fronte della mobilitazione e delle rivendicazioni poste in atto dagli operatori del settore. Nel ritenere quindi deplorevole che il Governo attui una politica improntata ad assistenzialistiche concessioni economiche secondo le logiche ed i vincoli del bilancio pubblico in un settore strategico per la tutela dell'unità nazionale e sul quale potrebbe produrre effetti pregiudizievoli e marginalizzanti anche una deleteria attuazione del federalismo, stigmatizza che il decreto-legge in esame rechi una copertura finanziaria a valere su risorse originariamente destinate al varo di organiche leggi di riordino dei ruoli e delle carriere del comparto nonché sui finanziamenti previsti per le missioni internazionali, lamentando altresì che non sia stato ancora istituito nel bilancio statale un apposito capitolo per le predette missioni.

MATTEO BRAGANTINI (LNP). Rileva preliminarmente che il decreto-legge in discussione, prevedendo la corresponsione nel triennio 2011-2013 di assegni perequativi una tantum al personale delle Forze armate, delle Forze dell'ordine e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, si pone il condivisibile obiettivo di reintegrare, almeno parzialmente, i tagli apportati dalle recenti manovre di finanza pubblica, resesi necessarie per porre il Paese al riparo dalle conseguenze della grave crisi economica internazionale. Ricorda quindi che la sua parte politica, nel concordare sulle predette finalità, valuta positivamente l'ipotesi di reperire parte della copertura finanziaria necessaria attraverso l'utilizzo di risorse accantonate grazie ai risparmi conseguiti sulle spese richieste per talune missioni militari all'estero, delle quali a suo avviso vi è ora una minore esigenza; auspica infine la sollecita approvazione del testo in esame, quale riconoscimento dello Pag. IXsforzo profuso dal personale del comparto sicurezza e difesa nell'interesse del Paese.

GIOVANNI PALADINI (IdV). Nel ritenere che il decreto-legge in discussione sia volto a porre rimedio ad un precedente provvedimento varato dal Governo, che, di fatto, ha fortemente penalizzato il comparto sicurezza ed ha sollecitato alcune manifestazioni di protesta del relativo personale, osserva che le disposizioni da esso recate non forniscono reali contenuti al condivisibile principio della specificità di tale settore. Espresse quindi forti perplessità sulle modalità inerenti la copertura finanziaria delle suddette norme, stigmatizza l'improprio utilizzo delle risorse destinate al riallineamento e al riordino delle posizioni di carriera del personale delle Forze armate e di polizia, sottolineando la necessità di affrontare in modo adeguato la problematica dei trattamenti omogenei del predetto personale. Nel lamentare, quindi, l'inadeguata gestione degli appartenenti alle Forze dell'ordine, soffermandosi in particolare sulla carenza di organico, sulla mancanza di un reale coordinamento e di una attività di formazione, ritiene che l'Esecutivo abbia disatteso gli impegni assunti in merito al riconoscimento economico della specificità del comparto sicurezza e difesa; preannunzia, infine, il voto favorevole del suo gruppo su un provvedimento che contiene, comunque, misure tampone del tutto insufficienti.

MARIA GRAZIA LAGANÀ FORTUGNO (PD). Nel ritenere il decreto-legge in discussione un mero provvedimento correttivo dei deleteri ed incostituzionali effetti prodotti dall'attuazione del decreto-legge n. 78 del 2010, già fortemente avversato dalla propria parte politica, sottolinea le finalità sostanzialmente demagogiche perseguite dal Governo, a suo avviso preoccupato da una potenziale perdita di consensi tra il personale impiegato nel comparto sicurezza e difesa. Evidenziato altresì come la specificità del predetto comparto richiederebbe lo stanziamento di più adeguate risorse, anche nell'ottica dell'approvazione di un provvedimento legislativo volto al riordino delle carriere, richiama le esigenze pressanti e indilazionabili rappresentate dal personale impiegato nei relativi reparti. Lamenta inoltre la mancata previsione nel provvedimento d'urgenza in discussione di idonei meccanismi di contrattazione e concertazione finalizzati a coinvolgere gli organi di rappresentanza del personale.

ALESSANDRO NACCARATO (PD). Rilevato come il provvedimento d'urgenza in discussione, che giudica superficiale ed approssimativo, denoti lo stato confusionale in cui versa il Governo, il quale ha finora assunto posizioni contraddittorie sul testo, che tra l'altro palesa evidenti limiti di metodo segnalati anche dal Comitato per la legislazione, sottolinea la modesta entità dei benefici economici previsti e la mancanza di copertura finanziaria per l'anno 2013. Lamenta infine l'improprio utilizzo delle risorse destinate al riordino e al riallineamento delle carriere del personale delle Forze armate e di polizia.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che i relatori ed il rappresentante del Governo rinunziano alla replica.
Rinvia pertanto il seguito del dibattito ad altra seduta.

Discussione del testo unificato delle proposte di legge: Adeguamento alle disposizioni dello statuto istitutivo della Corte penale internazionale (A.C. 1439 ed abbinate-A).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al resoconto della seduta del 19 aprile 2011.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

Pag. X

ROBERTO RAO (UdC), Relatore. Illustra il testo unificato in discussione, volto a dare effettiva concretezza alle funzioni svolte dalla Corte penale internazionale, adeguando il diritto interno alle disposizioni dello Statuto della Corte medesima e colmando una lacuna in tal senso ormai riconosciuta come non più giustificabile. Richiamate quindi le peculiarità dell'operato di tale organismo, evidenzia come la recente evoluzione delle vicende libiche ed i relativi potenziali sviluppi abbiano imposto una accelerazione dell'iter in sede referente ed abbiano comunque permesso di registrare il consenso unanime delle forze politiche e del Governo attorno al testo unificato in discussione, salva l'esigenza di pervenire ad una esatta definizione dell'ambito di applicazione del medesimo durante la discussione in Assemblea. Auspica quindi la sollecita approvazione del testo unificato in discussione.

PRESIDENTE. Prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire in replica.

SANDRO GOZI (PD). Nel ringraziare il relatore per l'ottimo lavoro svolto, sottolinea la rilevanza del testo unificato in discussione, con il quale si garantisce l'effettiva tutela di diritti umani fondamentali grazie alla sancita cooperazione dello Stato italiano con la Corte penale internazionale. Evidenzia, inoltre, la necessità di procedere celermente all'approvazione del provvedimento, considerato altresì il notevole aggravamento della situazione libica.

ENRICO COSTA (PdL). Richiamata la significativa e pressante domanda di giustizia penale internazionale sottesa al perseguimento dei reati commessi contro l'umanità, sottolinea la necessità che l'Italia offra un contributo fattivo in tal senso. Evidenziate altresì le problematiche di natura geopolitica connesse al pieno dispiegamento dell'efficacia dell'operato della Corte penale internazionale, richiama le questioni inerenti l'adeguamento dell'ordinamento interno allo Statuto della Corte citata, alla luce dei principi che sovrintendono l'ordinamento penale italiano. Nell'auspicare quindi un positivo e fattivo confronto su tali temi, ribadisce come per la sua parte risulti prevalente il profilo politico sotteso al testo unificato in discussione, segnatamente con riferimento alla credibilità dell'Italia nel contesto della comunità internazionale.

MATTEO MECACCI (PD). Evidenziato il notevole ritardo con il quale l'Italia si appresta a riconoscere la Corte penale internazionale, che palesa lo scarso funzionamento del nostro sistema democratico ed istituzionale, auspica la sollecita approvazione del testo unificato in discussione.

FEDERICO PALOMBA (IdV). Richiamato il proficuo contributo offerto dalla sua parte nella definizione del testo unificato in discussione, sottolinea la rilevanza dell'operato della Corte penale internazionale anche alla luce delle recenti allarmanti vicende internazionali, manifestando altresì preoccupazione e contrarietà in ordine all'atteggiamento mostrato da taluni Stati nei confronti delle pronunce rese dalla medesima Corte. Preannunziata la presentazione di proposte emendative da parte del suo gruppo, delle quali auspica l'accoglimento, manifesta tuttavia, sin d'ora, l'orientamento favorevole della sua parte al testo unificato in discussione.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che il relatore e il rappresentante del Governo rinunziano alla replica.
Rinvia pertanto il seguito del dibattito ad altra seduta.

Sull'ordine dei lavori.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Lamenta l'irregolare svolgimento della seduta di Commissione in cui è stato conferito al Pag. XIrelatore il mandato a riferire sul testo unificato delle proposte di legge n. 169 ed abbinate.

PRESIDENTE. Assicura che riferirà al Presidente della Camera affinché fornisca precisazioni al deputato Borghesi.

Discussione del testo unificato delle proposte di legge: Riqualificazione e recupero dei centri storici e dei borghi antichi d'Italia (A.C. 169 ed abbinate-A).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al resoconto della seduta del 19 aprile 2011.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

FRANCO STRADELLA (PdL), Relatore. Illustra gli aspetti salienti del provvedimento in discussione, volto a salvaguardare, con stanziamenti adeguati per la loro opportuna riqualificazione urbanistica e ambientale, il prezioso patrimonio storico, artistico, paesaggistico e anche turistico, economico e produttivo dei piccoli comuni e borghi italiani.

PRESIDENTE. Prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire in replica.

GIANPIERO BOCCI (PD). Evidenzia come il testo unificato in discussione, oltre a garantire la salvaguardia del patrimonio storico e artistico del Paese, sia volto anche a consentire lo sviluppo economico dei centri storici e dei borghi antichi. Sottolinea inoltre la rilevanza delle disposizioni finalizzate a promuovere i cosiddetti centri commerciali naturali.

TINO IANNUZZI (PD). Richiamate le proposte di legge di analogo contenuto sulle quali si è registrato il trasversale consenso di tutte le forze politiche nelle scorse legislature, esprime apprezzamento per la filosofia istituzionale innovativa sottesa al testo unificato in discussione, che consentirà l'attuazione di programmi d'intervento integrati basati sull'incontro consensuale delle volontà pubblica e privata ai fini della riqualificazione urbanistica e ambientale dei piccoli comuni e borghi italiani, strategici per la salvaguardia del tessuto civile, storico ed economico del Paese.

TOMMASO FOTI (PdL). Richiamato il proficuo e condiviso lavoro svolto durante l'iter in Commissione, sottolinea la finalità sottesa al testo unificato in discussione di garantire una fattiva tutela e valorizzazione dei centri storici e degli antichi borghi, individuando anche precipue aree di intervento e di iniziativa alle relative amministrazioni comunali. Rammentate altresì le disposizioni concernenti la promozione dei centri commerciali naturali, nonché la disciplina del marchio «borghi antichi d'Italia», auspica un atteggiamento collaborativo da parte del Governo al fine di una sollecita approvazione del testo unificato in discussione.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che il relatore e il rappresentante del Governo rinunziano alla replica.
Rinvia pertanto il seguito del dibattito ad altra seduta.

La seduta, sospesa alle 14,10, è ripresa alle 15.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

ROBERTO ROLANDO NICCO (Misto-Min.ling.). Illustra la sua interrogazione n. 3-01610, sulle iniziative per l'adeguamento ed il miglioramento della linea ferroviaria Aosta-Chivasso.

Pag. XII

ELIO VITO, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 54). - Replica il deputato ROBERTO ROLANDO NICCO (Misto-Min.ling.), che, nel ringraziare il Ministro per la risposta, pur prendendo atto degli impegni assunti dal Governo, lamenta la mancanza di sostanziali novità in relazione all'opera di ammodernamento di un'infrastruttura strategica per la Valle d'Aosta ed il Piemonte.

MARIO TASSONE (UdC). Illustra la sua interrogazione n. 3-01611, sulle iniziative in relazione ad episodi di intimidazione e minaccia nei confronti di amministratori locali in Calabria.

ELIO VITO, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 56). - Replica il deputato MARIO TASSONE (UdC), che, nel dichiararsi non completamente soddisfatto della risposta, lamenta l'inadeguatezza delle misure poste in essere dalle istituzioni per contrastare il crescente fenomeno evocato nell'atto ispettivo, che minaccia l'assetto democratico della regione Calabria.

GIANFRANCO PAGLIA (FLI). Illustra la sua interrogazione n. 3-01612, su elementi in merito alla matrice degli attentati di natura politica compiuti negli ultimi anni e iniziative per intensificare il sistema dei controlli al fine di tutelare la sicurezza di chi ricopre incarichi «sensibili».

ELIO VITO, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 57). - Replica il deputato GIANFRANCO PAGLIA (FLI), che, nel manifestare apprezzamento per le iniziative assunte dalle istituzioni in ordine all'episodio citato nell'atto ispettivo, conferma la fiducia nel Ministro Maroni circa l'attività di contrasto al fenomeno terroristico.

ARTURO IANNACCONE (IR). Illustra la sua interrogazione n. 3-01613, sulle iniziative di competenza per la riduzione dei premi assicurativi, in particolare nel Mezzogiorno d'Italia.

PAOLO ROMANI, Ministro dello sviluppo economico. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 59). - Replica il deputato ARTURO IANNACCONE (IR), il quale, nell'esprimere l'auspicio che le iniziative annunciate dal Ministro Romani producano gli effetti sperati, denuncia il comportamento scorretto delle compagnie assicurative che, impedendo una effettiva libera concorrenza nel mercato, penalizzano gravemente i cittadini, in particolare nel Mezzogiorno.

IVAN ROTA (IdV). Illustra la sua interrogazione n. 3-01614, sugli intendimenti del Governo in relazione alla predisposizione di un piano energetico nazionale, con particolare riferimento allo sviluppo delle energie rinnovabili.

PAOLO ROMANI, Ministro dello sviluppo economico. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 60). - Replica il deputato IVAN ROTA (IdV), che giudica non soddisfacente la risposta del Ministro, stigmatizzando la presunta intenzione dell'Esecutivo di procedere ad un temporaneo abbandono del progetto nucleare solo per evitare le conseguenze del referendum di metà giugno.

GIACOMO CHIAPPORI (LNP). Illustra l'interrogazione Reguzzoni n. 3-01615, sulle iniziative di competenza volte a favorire la partecipazione ai bandi pubblici di aziende europee che non abbiano delocalizzato le loro produzioni.

PAOLO ROMANI, Ministro dello sviluppo economico. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 62). - Replica il deputato GIACOMO CHIAPPORI (LNP), che, nel dichiararsi parzialmente soddisfatto, ribadisce la necessità, pur nel rispetto delle direttive europee e senza alcuna misura protezionistica, di fissare prezzi più congrui a base delle aste relative a gare pubbliche.

Pag. XIII

ALESSANDRO MARAN (PD). Illustra l'interrogazione Franceschini n. 3-01616, concernente chiarimenti sulle regole d'ingaggio e sulle nuove tipologie di missioni affidate alle Forze armate italiane sul territorio libico.

IGNAZIO LA RUSSA, Ministro della difesa. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 64). - Replica il deputato ALESSANDRO MARAN (PD), il quale, nel dichiararsi insoddisfatto della risposta, rileva l'intima contraddizione e opacità della politica estera attuata dal Governo con riferimento alle relazioni bilaterali con la Libia, giudicando strumentale e di natura propagandistico-elettorale la posizione di dissenso manifestata da esponenti della Lega circa il coinvolgimento militare dell'Italia nella missione della NATO.

SALVATORE CICU (PdL). Illustra l'interrogazione Baldelli n. 3-01617, concernente chiarimenti in ordine alle caratteristiche dell'intervento militare italiano in Libia.

IGNAZIO LA RUSSA, Ministro della difesa. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 66). - Replica il deputato SALVATORE CICU (PdL), che, nel ringraziare il Ministro, esprime apprezzamento per la coerente evoluzione dell'azione del Governo nell'ambito dell'intervento della comunità internazionale nelle vicende libiche, auspicando la contestuale ricerca di soluzioni diplomatiche e l'avvio di processi di stabilizzazione democratica, nonché la sollecita approvazione della legge quadro sulle missioni internazionali.

La seduta, sospesa alle 15,55, è ripresa alle 16.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono sessantatré.

Sull'ordine dei lavori ed inversione dell'ordine del giorno.

DARIO FRANCESCHINI (PD). Evidenziate le divergenze e le contraddizioni esistenti all'interno della maggioranza e del Governo, chiede che sia riunita la Conferenza dei presidenti di gruppo per definire un ordine di trattazione degli argomenti più aderente alle reali esigenze del Paese.

PIER FERDINANDO CASINI (UdC). Pur giudicando condivisibili talune delle considerazioni svolte dal deputato Franceschini, chiede che l'Assemblea proceda immediatamente alla trattazione del punto 10 dell'ordine del giorno, sottolineando la delicatezza delle questioni sottese al cosiddetto testamento biologico.

Decorrono da questo momento i termini regolamentari di preavviso per eventuali votazioni elettroniche.

Dopo un intervento contrario del deputato DARIO FRANCESCHINI (PD) ed uno favorevole del deputato FABRIZIO CICCHITTO (PdL), la Camera, con votazione elettronica senza registrazione di nomi, approva la richiesta di inversione dell'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Ricorda che, secondo quanto stabilito in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo, nella seduta di domani sarà iscritto quale primo punto all'ordine del giorno l'esame del Documento di economia e finanza.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Chiede chiarimenti alla Presidenza relativamente alla possibilità di deliberare eventuali inversioni dell'ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Ribadisce quanto stabilito dalla Conferenza dei presidenti di gruppo in merito all'esame del Documento di economia e finanza.

Pag. XIV

Seguito della discussione della proposta di legge S. 10-51-136-281-285-483-800-972-994-1095-1188-1323-1363-1368: Disposizioni in materia di alleanza terapeutica, di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di trattamento (approvata, in un testo unificato, dal Senato) (A.C. 2350-A ed abbinate).

Nella seduta del 9 marzo 2011 si è conclusa la discussione sulle linee generali.

(Esame e votazione di questioni pregiudiziali)

PRESIDENTE. Ricorda che sono state presentate le questioni pregiudiziali per motivi di costituzionalità Palagiano n. 1 e Farina Coscioni n. 2.

ANTONIO DI PIETRO (IdV). Ricorda di aver sottoscritto la questione pregiudiziale Palagiano n. 1.

ANTONIO PALAGIANO (IdV). Illustra la sua questione pregiudiziale n. 1, della quale auspica l'approvazione, evidenziando come dal disposto dell'articolo 32 della Costituzione debba intendersi garantito il diritto al rifiuto ovvero all'interruzione dei trattamenti sanitari. Ritiene, altresì, che il ruolo assegnato al medico dal provvedimento in esame palesi un evidente contrasto non solo con la predetta norma, ma anche con il principio di uguaglianza sancito dall'articolo 3 della Carta fondamentale.

MAURIZIO TURCO (PD). Nell'illustrare la questione pregiudiziale Farina Coscioni n. 2, ritiene che la disciplina recata dalla proposta di legge in discussione non solo risulti in contrasto con i principi sanciti dall'articolo 25 della Costituzione, ma confligga anche con l'inviolabilità della libertà personale sancita dal combinato disposto degli articoli 2, 13 e 32 della Carta fondamentale. Giudicata altresì inutile e dannosa la previsione di una dichiarazione anticipata non vincolante, lamenta la violazione del diritto della persona di rifiutare i trattamenti sanitari, esprimendo altresì contrarietà alle disposizioni concernenti l'idratazione e la nutrizione, nonché il ruolo del medico. Auspica quindi l'approvazione delle questioni pregiudiziali presentate.

ROCCO BUTTIGLIONE (UdC). Nel ritenere inaccettabile qualsiasi riferimento strumentale alla figura di Aldo Moro, evidenzia come il provvedimento in esame non violi in alcun modo i principi costituzionali, garantendo, tra l'altro, la piena osservanza dei limiti derivanti del rispetto della persona umana.

MANLIO CONTENTO (PdL). Nell'evidenziare la delicatezza delle questioni sottese al provvedimento in esame, segnatamente in ordine alla qualificazione giuridica ed al conseguente regime inerente l'idratazione e l'alimentazione ed ai limiti imposti al principio di autodeterminazione della persona, ritiene che la scelta di interrompere un trattamento sanitario o di non sottoporvisi sia indisponibile e come tale non delegabile ad un soggetto terzo, per quanto fiduciario. Giudica parimenti non condivisibili le argomentazioni secondo le quali si tenderebbe a configurare un diritto dell'individuo all'eutanasia, assolutamente inconciliabili con il dettato della Carta costituzionale. Manifesta quindi la contrarietà del suo gruppo alle questioni pregiudiziali presentate.

LUCIANO DUSSIN (LNP). Dichiara il voto contrario del suo gruppo sulle questioni pregiudiziali presentate, ritenendo improcrastinabile l'approvazione della disciplina contenuta nel provvedimento in esame.

BENEDETTO DELLA VEDOVA (FLI). Nel ritenere che le disposizioni contenute nella proposta di legge in esame rappresenteranno una fonte infinita di contenziosi Pag. XVe, di conseguenza, di decisioni affidate alla magistratura e alla Corte costituzionale, osserva che la delicatezza dei temi trattati imporrebbe una discussione più pacata e proficua tra le forze politiche; dichiara quindi il voto favorevole del suo gruppo sulle questioni pregiudiziali presentate.

GIANCLAUDIO BRESSA (PD). Nel dichiarare, a nome del suo gruppo, voto favorevole sulle questioni pregiudiziali presentate, richiama l'importanza di riconoscere ai pazienti la piena libertà di scegliere le terapie mediche cui sottoporsi, in ottemperanza ai supremi principi della dignità e dell'autodeterminazione costituzionalmente sanciti. Sottolinea, inoltre, come il provvedimento in esame, che a suo avviso risente di una pericolosa impostazione dogmatica, presenti un inaccettabile carattere propagandistico.

PRESIDENTE. Avverte che è stata chiesta la votazione nominale.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge le questioni pregiudiziali per motivi di costituzionalità Palagiano n. 1 e Farina Coscioni n. 2.

(Esame e votazione di una questione sospensiva)

PRESIDENTE. Ricorda che è stata presentata la questione sospensiva Franceschini n. 1.

DONATA LENZI (PD). Nell'illustrare la questione sospensiva Franceschini n. 1, lamenta che il Parlamento, legiferando sul delicato tema della dichiarazione anticipata di trattamento sanitario, si accinge a compiere un grave atto di prevaricazione nei confronti della dignità dei cittadini, con il solo fine strumentale di acquisire consenso e credibilità in vista della prossima tornata elettorale. Reputa inoltre inaccettabile che su tali tematiche la maggioranza imponga un'unica visione, originata peraltro dall'onda emozionale suscitata da un singolo caso, senza rispettare la libertà di coscienza dei singoli deputati, come invece farà meritoriamente il suo gruppo.

ANTONIO PALAGIANO (IdV). Espresse perplessità sulla tempistica procedurale della proposta di legge in discussione, sottolinea l'inopportunità di un'accelerazione dell'iter parlamentare delle suddette norme, atteso che si tratta di una scelta compiuta per meri fini politici ed elettorali. Nel ritenere quindi necessario un ulteriore approfondimento della materia, anche allo scopo di conciliare le diverse sensibilità presenti nel Parlamento, dichiara il voto favorevole del suo gruppo sulla questione sospensiva Franceschini n. 1.

PAOLA BINETTI (UdC). Nel dichiarare il voto contrario del suo gruppo sulla questione sospensiva presentata, ricorda che il provvedimento in discussione è ormai all'esame del Parlamento da lungo tempo, senza che le posizioni delle varie parti siano mutate in maniera sostanziale. Lamentato quindi che talune proposte emendative appaiono ispirate ad una inaccettabile impostazione favorevole all'eutanasia che pone a rischio il diritto alla vita in ogni sua fase, evidenzia come l'esigenza di un intervento legislativo sulle dichiarazioni anticipate di trattamento sia fortemente avvertita sia dalla classe medica sia dai cittadini.

MASSIMO POLLEDRI (LNP). Nel dichiarare il voto contrario dal suo gruppo sulla questione sospensiva Franceschini n. 1, richiama la portata normativa di una proposta di legge che giudica particolarmente rilevante per il Paese, sottolineando la necessità che il Parlamento si riappropri della sua centralità e del suo ruolo al fine di riconoscere la giusta dignità al malato e agli operatori sanitari.

Pag. XVI

LUCIO BARANI (PdL). Giudicate pretestuose le motivazioni addotte a sostegno della questione sospensiva Franceschini n. 1, sulla quale dichiara il voto contrario del suo gruppo, richiama l'esigenza di non rinviare ulteriormente il varo di un provvedimento da lungo tempo all'esame del Parlamento. Nell'evidenziare inoltre le divisioni emerse all'interno del Partito Democratico su tali tematiche, prospetta l'opportunità di colmare un vuoto legislativo in materia di consenso informato, evitando così che la volontà del malato sia impropriamente dedotta dai giudici, come accaduto in passato.

CARMELO BRIGUGLIO (FLI). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sulla questione sospensiva Franceschini n. 1, richiamando l'insussistenza delle motivazioni addotte a sostegno dell'urgenza del provvedimento in esame, che giudica del tutto strumentali a meri fini elettorali, come conferma la lettera inviata dal Presidente del Consiglio ai deputati della maggioranza.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge la questione sospensiva Franceschini n. 1.

GIANCARLO GIORGETTI (LNP), Presidente della V Commissione. Chiede una sospensione della seduta di almeno un'ora per consentire alla V Commissione di esprimere il prescritto parere sugli emendamenti.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Invita la Presidenza a prevedere una sospensione dei lavori di durata tale da consentire alla V Commissione di effettuare le proprie valutazioni sul provvedimento in esame.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Giudica improprio aver deliberato un'inversione dell'ordine del giorno avente ad oggetto un provvedimento su cui la V Commissione non ha ancora espresso il prescritto parere.

Sull'ordine dei lavori.

LUCA SANI (PD). Stigmatizzata la violenta aggressione subita da due carabinieri in servizio ad opera di giovani da loro sottoposti a controllo, chiede alla Presidenza di esprimere, a nome della Camera, sentimenti di solidarietà all'Arma dei carabinieri ed ai familiari delle vittime del drammatico episodio.

PRESIDENTE. Si associa alle considerazioni del deputato Sani.

Si riprende la discussione.

PRESIDENTE. Ritiene opportuno, alla luce dell'intervento precedentemente svolto dal presidente della V Commissione, sospendere a questo punto i lavori dell'Assemblea, dando conto dell'ordine del giorno della seduta di domani, che avrà inizio alle 9,30 (vedi resoconto stenografico pag. 89).

Sull'ordine dei lavori e per la risposta ad uno strumento del sindacato ispettivo.

Intervengono sull'ordine dei lavori i deputati FILIPPO ASCIERTO (PdL) e MAURIZIO TURCO (PD).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

Intervengono quindi sull'ordine dei lavori i deputati MARIO TASSONE (UdC), ENZO RAISI (FLI), MARCO ZACCHERA (PdL), GIOVANNI PALADINI (IdV), FRANCO GIDONI (LNP), LUCA RODOLFO PAOLINI (LNP) e RAFFAELLO VIGNALI (PdL), nonché, per sollecitare la risposta ad un suo atto di sindacato ispettivo, il deputato PIETRO TIDEI (PD).

Pag. XVII

Modifiche nella denominazione di gruppi parlamentari.

PRESIDENTE. Comunica che il presidente del gruppo parlamentare Unione di Centro ha reso noto che l'assemblea del gruppo ha deliberato di modificare la denominazione del gruppo in «Unione di Centro per il Terzo Polo».
Comunica altresì che il presidente del gruppo parlamentare Futuro e Libertà per l'Italia ha reso noto che il gruppo ha modificato la propria denominazione in «Futuro e Libertà per il Terzo Polo».

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Giovedì 28 aprile 2011, alle 9,30.

(Vedi resoconto stenografico pag. 95).

La seduta termina alle 18,15.