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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 557 di lunedì 5 dicembre 2011

Pag. III

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

La seduta comincia alle 15.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 29 novembre 2011.

I deputati in missione sono trentasette.

Discussione della proposta di legge S. 2380-2386: Modifica dell'articolo 645 e interpretazione autentica dell'articolo 165 del codice di procedura civile in materia di opposizione al decreto ingiuntivo (approvata, in un testo unificato, dalla 2a Commissione permanente del Senato) (A.C. 4305 ed abbinata).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali.

MARIO CAVALLARO (PD), Relatore. Illustra il contenuto della proposta di legge in discussione, approvata in sede legislativa presso l'altro ramo del Parlamento e non modificata nel corso dell'iter in sede referente alla Camera, volta ad evitare che il nuovo orientamento sancito dalla sentenza n. 19246 del 2010 delle sezioni unite civili della Corte di cassazione incida negativamente sui procedimenti di opposizione al decreto ingiuntivo in corso, a causa della possibile dichiarazione di improcedibilità nei casi in cui la costituzione in giudizio dell'opponente non sia avvenuta nel termine dimezzato di cinque giorni. Ricorda quindi come le disposizioni recate dal provvedimento in esame pongano rimedio alle questioni interpretative scaturite dalla predetta sentenza e rendano più fluida la disciplina normativa della materia.

SALVATORE MAZZAMUTO, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Avverte che il Governo si riserva di intervenire in replica.

PIETRO TIDEI (PD). Rileva che il provvedimento in discussione, come richiesto dagli operatori di giustizia, modifica l'articolo 645 del codice di procedura civile, la cui interpretazione era stata stravolta da una decisione assunta dalla Suprema Corte di cassazione a sezioni unite. Nell'associarsi quindi alle considerazioni svolte dal relatore, auspica la sollecita approvazione della proposta di legge in esame, sottolineando altresì la necessità di adottare misure per lo smaltimento dei procedimenti civili in corso e per accelerare il sistema giustizia in Italia; invita infine ad una riflessione in merito all'accorpamento delle sedi giudiziarie, tenendo conto della priorità di decongestionare i tribunali delle grandi città.

MAURIZIO SCELLI (PdL). Giudica necessaria ed urgente l'approvazione del provvedimento in discussione, volto a porre rimedio alle questioni interpretative scaturite dalla sentenza n. 19246 delle sezioni unite civili della Corte di cassazione, secondo la quale l'opposizione a decreto ingiuntivo è sempre caratterizzata dall'abbreviazione dei termini di comparizione e all'opponente non compete alcuna facoltà di scelta tra termine abbreviato Pag. IV e termine ordinario. Richiama quindi il contenuto di una proposta di legge che, rispettando pienamente i dettami della Carta costituzionale, si prefigge la tutela dei procedimenti di opposizione a decreto ingiuntivo in corso a seguito della modifica dell'orientamento giurisprudenziale in materia.

CARLO MONAI (IdV). Esprime, anche a nome del suo gruppo, condivisione per l'esigenza di una celere approvazione della proposta di legge in discussione che, modificando l'articolo 645 del codice di procedura civile, ritiene assuma una valenza deflattiva per i procedimenti civili in corso. Invita quindi il Governo a dare corso al preannunziato intendimento di snellire i tempi e le procedure della giustizia civile, in linea con i principi dettati dall'articolo 111 della Costituzione, ricordando le proposte di legge presentate in materia dalla propria parte politica.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che il relatore ed il rappresentante del Governo rinunziano alla replica.
Rinvia pertanto il seguito del dibattito ad altra seduta.

La seduta, sospesa alle 15,40, è ripresa alle 16.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

Informativa urgente del Governo in tema di provvedimenti economici.

PRESIDENTE. Comunica la prevista articolazione del dibattito (vedi resoconto stenografico pag. 9).

MARIO MONTI, Presidente del Consiglio dei ministri. Nel premettere che il Governo ha ritenuto di far fronte con urgenza e determinazione alla situazione estremamente grave del Paese nella consapevolezza della necessità di urgenti e inevitabili sacrifici finalizzati alla salvezza dell'Italia, anche nell'interesse delle future generazioni, richiama le principali misure proposte dall'Esecutivo, volte a restituire al nostro Paese la dignità propria dei fondatori dell'Unione europea, con l'obiettivo di creare un consistente avanzo primario adeguato al peso del debito pubblico accumulato. Sottolinea inoltre che il Governo, in un contesto di rigore, equità e sviluppo, intende intraprendere azioni a sostegno delle imprese, in termini di riduzione del costo del lavoro e di fiscalità premiale, nonché misure di liberalizzazione, nell'interesse dei consumatori e della concorrenza, e di efficace lotta all'evasione fiscale, evitando il ricorso a condoni. Evidenzia, altresì, la vitale esigenza di ridurre il debito pubblico, in linea con le indicazioni provenienti dalle istituzioni europee, confermando pertanto l'obiettivo del pareggio di bilancio entro il 2013. Nel precisare, altresì, che le decisioni assunte danno avvio anche a riforme strutturali idonee a restituire dinamismo all'economia nazionale, intervenendo sul versante sia delle entrate sia della riduzione delle spese e preservando la capacità produttiva del Paese, rileva con netta convinzione la necessità del superamento delle province, di un regime di trasparenza diffuso che coinvolga la classe politica e le pubbliche amministrazioni nonché di una drastica riduzione dei costi della politica. Osserva, inoltre, che il significativo pacchetto di misure anticicliche predisposto dall'Esecutivo tiene conto delle esigenze rappresentate dalle parti sociali, dalle forze politiche e dagli enti territoriali, tra cui il sostegno al settore del trasporto pubblico locale, l'accelerazione nella realizzazione di infrastrutture, segnatamente nel Mezzogiorno, creando le premesse per utilizzare a tal fine i fondi strutturali europei. Ricordate, peraltro, le disposizione finalizzate a limitare la diffusione dei pagamenti in contanti e ad avviare una riforma strutturale di lungo periodo del sistema previdenziale, basato sul metodo contributivo per il calcolo della pensione e su un principio di equità intergenerazionale, richiama le caratteristiche della Pag. Vnuova imposta IMU prevista a carico degli immobili. Nel ringraziare, infine, le forze politiche per la fiducia espressa al suo Governo, auspica la sollecita conversione in legge del provvedimento d'urgenza predisposto, anche al fine di conferire all'Italia maggiore credibilità a livello europeo.

FABRIZIO CICCHITTO (PdL). Nel rilevare che le scelte politiche del suo gruppo in merito alla nascita del nuovo Governo sono riconducibili alla necessità di fronteggiare la grave crisi dell'euro e della finanza europea, al fine di evitare deleterie conseguenze per le imprese e i cittadini, rivendica le positive decisioni adottate dal Governo Berlusconi in materia economica e sul terreno delle riforme. Sottolineato altresì il celere operato dell'attuale Esecutivo, esprime nette riserve sulla reintroduzione dell'ICI sull'abitazione principale, preannunziando peraltro piena collaborazione sulle disposizioni inerenti lo sviluppo del Paese. Nel ritenere quindi che gli interventi delineati creeranno problemi sociali ed elettorali, giudica del tutto prioritario garantire la dialettica parlamentare, invitando il Presidente del Consiglio a misurarsi, non in termini puramente diplomatici, con una realtà europea che suscita notevoli problemi, anche in considerazione dell'assenza di politiche comunitarie e di una Banca centrale europea che non svolge un ruolo rilevante in campo monetario.

DARIO FRANCESCHINI (PD). Ricordato che la propria parte politica ha da tempo sottolineato la gravità della crisi in atto, ringrazia il Governo per lo sforzo di sintesi compiuto tra le posizioni diverse espresse dalle varie forze politiche. Nel ritenere, quindi, che sarebbe stata preferibile maggiore equità attraverso un intervento più graduale sul sistema pensionistico, una franchigia maggiore per l'applicazione dell'IMU sulla prima casa, nonché un più elevato prelievo sui capitali oggetto dello scudo fiscale e sulle grandi ricchezze, preannunzia un fermo impegno per contrastare l'evasione fiscale, invitando infine l'Esecutivo a promuovere un funzionamento delle istituzioni europee non basato esclusivamente su accordi intergovernativi.

MARCO GIOVANNI REGUZZONI (LNP). Stigmatizzato l'impatto depressivo delle misure preannunziate dal Governo sull'economia del Paese, ne segnala i preoccupanti effetti inflazionistici, le negative ricadute occupazionali, l'assenza di rigore ed equità, nonché l'impianto centralista, manifestando indignazione per i reali obiettivi perseguiti a suo avviso dalla manovra economica, che ravvisa nella tutela degli indifendibili interessi delle banche e delle burocrazie a danno dei ceti più produttivi della società e di chi ha sempre contribuito, anche fiscalmente, alla ricchezza della Nazione. Richiamati, quindi, i principali contenuti delle predette misure, in relazione ai quali preannunzia la presentazione di molteplici proposte emendative da parte del suo gruppo auspicandone l'approvazione parlamentare, ritiene che la reintroduzione dell'imposizione sulla prima casa rappresenti, in un'ottica centralista, una imposta patrimoniale che colpirà in misura maggiore le proprietà immobiliari dei cittadini residenti nel Nord del Paese.

PIER FERDINANDO CASINI (UdCpTP). Nel ritenere che per giudicare pienamente e con serietà le misure annunciate dal Presidente del Consiglio sia necessario comprendere con completezza il grave momento che sta attraversando il Paese, e che tante difficoltà sta comportando per le famiglie ed i sistemi bancario ed imprenditoriale, sottolinea la necessità di avere ben presenti le conseguenze dell'eventuale crollo della moneta unica e del conseguente fallimento dell'Unione europea. Ricordato inoltre che la sua parte politica ha sempre prospettato l'opportunità di una seria riforma del sistema previdenziale, esprimendo altresì perplessità sul taglio dell'ICI e sulla mancata abolizione delle province, evidenzia come l'attuale Governo sia chiamato ad assumere scelte impopolari, che una classe politica poco coraggiosa e disinteressata al bene comune non ha saputo compiere. Prospettata Pag. VI quindi l'opportunità di istituire un coordinamento tra i gruppi parlamentari per supportare adeguatamente l'Esecutivo, auspica una celere approvazione delle misure testè annunciate nell'interesse del Paese.

BENEDETTO DELLA VEDOVA (FLpTP). Nel rilevare che il sostegno al Governo da parte del suo gruppo sarà pieno e leale ma non acritico e rinunciatario, ritiene impopolari ma necessarie le misure varate dal Governo, sottolineando che il mancato intervento sull'IRPEF favorirà la competitività delle imprese. Osservato, quindi, che la riforma del sistema pensionistico è improntata ad equità, nell'interesse delle giovani generazioni, chiede ai comuni di prestare adeguata attenzione alla rivalutazione delle rendite catastali, auspicando per il futuro maggiori tagli alla spesa pubblica.

SILVANO MOFFA (PT). Manifestate preliminarmente, a nome del suo gruppo, esplicite riserve in ordine al metodo seguito dal Presidente del Consiglio nelle consultazioni a suo avviso non complete delle parti politiche, ritiene le misure preannunziate dal Governo carenti sul piano del rilancio della crescita, lamentando l'assenza di incisivi interventi di riforma degli ammortizzatori sociali e del mercato del lavoro, volti a favorire l'occupazione giovanile e più facili assunzioni da parte delle imprese. Espressa contrarietà alla fissazione di un limite troppo basso all'importo delle pensioni indicizzabili all'inflazione, nonché all'iniqua imposizione sulla prima casa, ritiene altresì necessari interventi ulteriori in materia previdenziale finalizzati a correggere persistenti squilibri e privilegi. Auspica quindi l'approvazione, nel corso dell'iter parlamentare delle predette misure, di proposte migliorative delle stesse.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

MASSIMO DONADI (IdV). Nel rilevare la drammaticità della crisi che sta attraversando il Paese, evidenzia come la manovra emergenziale annunciata dal Presidente del Consiglio, pur idonea a soddisfare le pressanti richieste provenienti dall'Unione europea, sia caratterizzata dall'assenza di equità delle disposizioni in essa contenute, prevalentemente costituite da prelievi fiscali sui redditi medio-bassi. Pur convenendo sull'esigenza di intervenire sul sistema previdenziale, ritiene inoltre ingiusto bloccare gli adeguamenti automatici dei trattamenti previdenziali di ammontare ridotto ed esprime rammarico per il fatto che ancora una volta vengano tutelati i grandi patrimoni e manchi al contempo un serio contrasto alla piaga dell'evasione fiscale. Preannunzia quindi che il suo gruppo condizionerà il proprio orientamento di voto sulla manovra alle modifiche migliorative che l'esame in Parlamento saprà garantire e che potranno essere introdotte solo se non verrà posta la questione di fiducia.

LINDA LANZILLOTTA (Misto-ApI). Nel garantire il pieno sostegno della sua parte politica alla severa manovra varata del Governo, nella convinzione che i cittadini italiani, segnatamente i ceti più deboli, ne comprenderanno l'assoluta necessità, manifesta apprezzamento per l'avvio, a differenza di quanto avvenuto in passato, di riforme strutturali, riservandosi di formulare ulteriori proposte, in particolare in materia di liberalizzazioni.

ADOLFO URSO (Misto-FCP). Evidenziata la gravità della situazione economica, invita il Governo ad intervenire con riforme strutturali che garantiscano maggiore rigore ed equità, anche attraverso la previsione di ulteriori tagli alla spesa e di forme di liberalizzazione, segnatamente con riferimento al settore dei servizi pubblici locali.

CARMELO LO MONTE. Nel convenire sulla necessità di adottare misure rigorose, prospetta l'esigenza di stanziare adeguate risorse per garantire crescita e sviluppo in particolare del Meridione, sottolineando come tali politiche di rilancio non possano essere ulteriormente rinviate.

Pag. VII

GIORGIO LA MALFA (Misto-LD-MAIE). Sottolineata l'eccezionalità della situazione in cui opera l'Esecutivo, non condizionato da vincoli politici ed unico responsabile della manovra varata, preannunzia il proprio sostegno al Governo ove quest'ultimo persegua il condivisibile obiettivo di salvare l'Italia.

FRANCESCO NUCARA (Misto-R-A). Nel manifestare apprezzamento per le misure varate dal Governo, con specifico riferimento alla riforma del sistema pensionistico, alla liberalizzazione delle professioni ed alla sostanziale abolizione delle province, auspica che il nuovo Esecutivo riservi particolare attenzione alle problematiche del Mezzogiorno.

MARCO PUGLIESE (Misto). Rilevata l'esigenza che la classe politica dimostri nell'attuale difficile situazione un forte senso di responsabilità, sottolinea che la manovra testè annunciata, pur garantendo rigore ed equità, non sembra prevedere le necessarie misure di rilancio della crescita economica.

Discussione della mozione Reguzzoni n. 1-00769: Iniziative in materia di accordi bilaterali nel settore del trasporto aereo, con particolare riferimento alla questione dell'operatività della compagnia Singapore Airlines presso l'aeroporto di Malpensa.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le ulteriori mozioni Monai n. 1-00772 e Meta n. 1-00773 che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalla mozione all'ordine del giorno, saranno discusse congiuntamente.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.

LAURA MOLTENI (LNP). Illustra la mozione Reguzzoni n. 1-00769, prospettando i vantaggi che deriverebbero dalla concessione di nuovi collegamenti aerei operati da Malpensa alla compagnia Singapore Airlines. Nel rilevare quindi come non appaiano convincenti le motivazioni addotte dal Governo per negare la predetta autorizzazione, con pesanti conseguenze sia per lo scalo lombardo sia per i lavoratori coinvolti nel settore del trasporto aereo, auspica che il nuovo Esecutivo possa intervenire con misure incisive per garantire le prospettive di crescita dell'aeroporto di Malpensa e per rilanciare le attività imprenditoriali presenti nell'area interessata, nella ferma convinzione che l'adozione di tali misure costituisca una priorità irrinunciabile.

CARLO MONAI (IdV). Illustra la sua mozione n. 1-00772, evidenziando il sostanziale fallimento della politica attuata dal precedente Governo nel settore del trasporto aereo. Ricordato, quindi, il condivisibile contenuto del comma 5-bis dell'articolo 19 del decreto-legge n. 185 del 2008, invita il Governo ad attivarsi al fine di individuare nuovi collegamenti intercontinentali per lo scalo di Malpensa, anche attraverso la rinegoziazione degli accordi bilaterali attualmente vigenti tra Italia e Singapore.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

DANIELE MARANTELLI (PD). Illustra la mozione Meta n. 1-00773, con la quale la sua parte politica intende anzitutto invitare l'Esecutivo a riappropriarsi di un forte ruolo di governo nel settore aeroportuale, divenuto centrale nel quadro della globalizzazione economica e giuridica e della libera circolazione di persone, merci e capitali. Evidenziata, quindi, la necessità di una profonda razionalizzazione degli scali aeroportuali, di una concentrazione selettiva delle risorse disponibili e di una correzione dell'attuale tendenza alla parcellizzazione degli stessi, Pag. VIIIsottolinea la particolare rilevanza dell'aeroporto di Malpensa, anche nella prospettiva dello svolgimento dell'Expò 2015 a Milano, per la crescita e l'internazionalizzazione del sistema produttivo italiano. Invita, quindi, il Governo a potenziare il sistema aeroportuale nazionale, anche con opportuni interventi infrastrutturali che rafforzino l'accessibilità agli stessi e a valutare la possibilità di concedere i diritti di «quinta libertà» sull'aeroporto di Malpensa alla compagnia aerea Singapore Airlines.

GIORGIO SIMEONI (PdL). Pur manifestando una sostanziale condivisione rispetto alle proposte contenute nelle mozioni testé illustrate, ritiene necessario procedere ad un ulteriore approfondimento circa la concessione di diritti di «quinta libertà» alla compagnia asiatica Singapore Airlines. Preannunzia, quindi, la presentazione da parte del suo gruppo di uno specifico documento di indirizzo in proposito.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni e prende atto che il Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito, che rinvia ad altra seduta.

Discussione della mozione Donadi n. 1-00685: Iniziative normative per la costituzione di unioni di comuni con popolazione inferiore ad una determinata soglia.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le ulteriori mozioni Bressa n. 1-00774 e Reguzzoni n. 1-00775 che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalla mozione all'ordine del giorno, saranno discusse congiuntamente.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.

CARLO MONAI (IdV). Illustra la mozione Donadi n. 1-00685 (Nuova formulazione), intesa a sollecitare una riforma legislativa volta a semplificare e razionalizzare la gestione amministrativa dei piccoli comuni d'Italia attraverso un più ampio processo di unione degli stessi che consenta un più efficace e meno oneroso svolgimento di funzioni e compiti istituzionali, nel quadro della più generale tendenza all'accorpamento degli enti territoriali minori registrata da tutti i Paesi europei. Invita in tal senso il Governo a destinare il risparmio pubblico conseguente all'implementazione della predetta riforma alla riduzione della quota di compartecipazione dei cittadini al Servizio sanitario nazionale e al finanziamento della piena indicizzazione al costo della vita delle pensioni percepite dagli stessi.

ALESSANDRO NACCARATO (PD). Illustra la mozione Bressa n. 1-00774, sottolineando la necessità di garantire la piena attuazione degli articoli 5, 118 e 119 della Costituzione, con particolare riferimento ai principi di sussidiarietà, adeguatezza e differenziazione. Evidenziata, quindi, l'impostazione centralista adottata dal precedente Governo, che ha determinato non pochi conflitti dinnanzi alla Corte costituzionale, invita l'Esecutivo ad avviare un processo federalista che garantisca un riordino complessivo delle funzioni e delle competenze degli enti locali, anche mediante la costituzione di unioni di comuni, che potrebbe essere prevista già nel provvedimento relativo alla Carta delle autonomie attualmente in discussione al Senato.

MARIA PIERA PASTORE (LNP). Illustra la mozione Reguzzoni n. 1-00775, richiamando i successivi interventi legislativi che hanno regolamentato la struttura e le funzioni dell'ente «unioni di comuni». Prospetta in tal senso i vantaggi, in termini di semplificazione e razionalizzazione amministrativa, nonché di riduzione della spesa pubblica, di un superamento del predetto ente, peraltro privo di rilievo costituzionale, attraverso la previsione di Pag. IXfederazioni di comuni, obbligatorie per gli enti di minore dimensione demografica, ispirate ad un modello associativo più flessibile, connotato da minori vincoli e oneri giuridici, burocratici e finanziari. Invita, quindi, l'Esecutivo ad adottare in tal senso le opportune iniziative normative.

MARIO VALDUCCI (PdL). Nel reputare condivisibile l'obiettivo, sotteso ai documenti di indirizzo in discussione, relativo alla possibilità di costituire unioni di comuni con popolazione inferiore ad una specifica soglia, evidenzia come tale forma di aggregazione potrebbe consentire alle realtà locali interessate l'erogazione di servizi pubblici ottimali, in termini di qualità e costi, per i cittadini. Nel preannunziare inoltre l'intenzione del suo gruppo di presentare una mozione vertente su analogo argomento, nell'auspicio che si pervenga comunque ad un atto di indirizzo unitario, manifesta la stringente esigenza che le risorse risparmiate a seguito dell'attuazione delle predette misure restino a diretta disposizione degli ambiti territoriali interessati.

ORIANO GIOVANELLI (PD). Rilevata con soddisfazione la tendenza emersa dalla proficua discussione svoltasi nella seduta odierna verso la predisposizione di un documento di indirizzo unitario, giudica condivisibili le considerazioni svolte dal deputato Naccarato, auspicando una sollecita approvazione definitiva del provvedimento concernente la Carta delle autonomie locali, a suo avviso prioritaria in vista della piena attuazione del federalismo istituzionale. Ritiene, quindi, che la gestione associata dei servizi da parte dei comuni, senza penalizzare la storica e preziosa autonomia riconosciuta dall'articolo 5 della Costituzione, debba tradursi in una maggiore professionalizzazione nella gestione dei servizi, in vista di una più efficace attività amministrativa e di un contenimento della spesa pubblica. Paventato, quindi, il rischio che la soppressione delle province si traduca in un pericoloso centralismo regionale, auspica l'approvazione di misure di semplificazione che diano piena attuazione alla riforma del Titolo V della Costituzione, contrastando la tendenza alla frammentazione istituzionale e superando l'attuale sistema bicamerale perfetto.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni e prende atto che il Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito, che rinvia ad altra seduta.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Martedì 6 dicembre 2011, alle 11.

(vedi resoconto stenografico pag. 51).

La seduta termina alle 19,20.