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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 582 di martedì 7 febbraio 2012

Pag. V

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

La seduta comincia alle 11,30.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 2 febbraio 2012.

I deputati in missione sono cinquantatré.

Trasmissione dal Senato di un disegno di legge di conversione e sua assegnazione a Commissione in sede referente.

PRESIDENTE. Comunica che il Presidente del Senato ha trasmesso alla Presidenza il disegno di legge n. 4933, di conversione del decreto-legge n. 212 del 2011, recante disposizioni urgenti in materia di composizione delle crisi da sovraindebitamento e disciplina del processo civile.
Il disegno di legge è stato assegnato alla II Commissione in sede referente ed al Comitato per la legislazione, per il parere di cui all'articolo 96-bis, comma 1, del Regolamento.

Discussione della mozione Volontè n. 1-00817: Iniziative in ambito comunitario ed internazionale in materia di tassazione delle transazioni finanziarie.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le ulteriori mozioni Di Pietro n. 1-00848, Cambursano n. 1-00849, Tempestini n. 1-00850, Dozzo n. 1-00851 e Corsaro n. 1-00852 che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalle mozioni all'ordine del giorno, saranno discusse congiuntamente.

Sull'ordine dei lavori.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD). Chiede che il Governo riferisca alla Camera sulla grave situazione determinata dalle avverse condizioni atmosferiche che hanno interessato diverse aree del Paese.

PRESIDENTE. Assicura che riferirà al Presidente della Camera perché interessi il Governo.

Si riprende la discussione.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.

LUCA VOLONTÈ (UdCpTP). Illustra la sua mozione n. 1-00817 (Nuova formulazione), osservando che una tassa sulle transazioni finanziarie rappresenta un concreto strumento a sostegno dei conti pubblici ed è in grado di diminuire l'instabilità dei mercati, con ricadute positive anche per le imprese. Nel ricordare, inoltre, che il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione favorevole all'introduzione della suddetta tassazione, invita il Governo ad adoperarsi affinché i Paesi dell'Unione europea meno disponibili alla sua introduzione, in primis la Gran Bretagna, si convincano dell'opportunità di tassare le transazioni finanziarie. Ritiene, infine, che il pagamento dell'imposta andrebbe collegato Pag. VIanche alla nazionalità dello strumento finanziario, al fine di ridurre il rischio di manovre elusive, e che la base imponibile andrebbe estesa al mercato valutario.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Illustra la mozione Di Pietro n. 1-00848, evidenziando come la recente crisi economica e finanziaria mondiale abbia avuto un considerevole impatto sulle economie e sulle finanze pubbliche. Sottolineato, altresì, che il settore finanziario è stato uno dei principali responsabili della predetta crisi economica, ritiene assolutamente indispensabile conferire alla politica nuovi strumenti di controllo e di governo dei mercati, segnatamente attraverso l'introduzione di un'imposta sulle transazioni finanziarie, che garantirebbe un intervento equo, salvaguardando il risparmio. Invita, quindi, il Governo a sostenere in sede europea la proposta di introduzione della suddetta imposta a livello di Unione europea o di eurozona, valutando l'opportunità di prevederla, ferme restando le prerogative del Parlamento, anche nella legislazione del nostro Paese in attesa della sua adozione in ambito europeo. Auspica, infine, che l'Esecutivo esprima parere favorevole sulla mozione presentata dal suo gruppo.

RENATO CAMBURSANO (Misto). Illustra la sua mozione n. 1-00849, rilevando che il salvataggio di soggetti economici privati responsabili di un vero e proprio disastro finanziario ha causato un crescente indebitamento di alcuni Stati. Sottolineata, quindi, la necessità di introdurre una tassazione sulle transazioni finanziarie che, frenando la speculazione, diminuirebbe l'instabilità dei mercati con ricadute positive anche per le imprese, invita il Governo ad assumere un'iniziativa diretta ad addivenire in tempi brevi ad una posizione unitaria con gli altri Paesi dell'Unione europea, segnatamente dell'eurozona. Auspica, infine, che le mozioni in discussione siano approvate all'unanimità.

MARIO BARBI (PD). Illustra la mozione Tempestini n. 1-00850, sottolineando la necessità di introdurre un'imposta sulle transazioni finanziarie che scoraggi la speculazione e obblighi il settore finanziario a coprire i costi della crisi economica in atto. Richiamati, quindi, i principali vantaggi che deriverebbero dall'applicazione della suddetta imposta, quali una maggiore giustizia fiscale, una redistribuzione della ricchezza su scala globale e una migliore trasparenza e tracciabilità dei flussi finanziari, ritiene che la stessa produrrebbe effetti benefici sull'intera economia, coniugando la crescita sostenibile, il risanamento dei bilanci pubblici e la regolazione dei mercati finanziari. Invita, pertanto, il Governo ad intervenire in sede comunitaria al fine di assicurare il pieno coinvolgimento di tutti gli Stati membri affinché si giunga alla graduale applicazione della tassa a livello europeo, destinando il relativo gettito al contrasto dei cambiamenti climatici, alle politiche sociali e alla riduzione dei debiti sovrani.

SILVANA ANDREINA COMAROLI (LNP). Illustra la mozione Dozzo n. 1-00851, rilevando che negli ultimi quattro anni sono emersi gli effetti disastrosi di un sistema finanziario mondiale non opportunamente regolamentato e soggetto ad incontrollati fenomeni speculativi che danneggiano pesantemente l'economia reale. Nel ritenere, quindi, che l'introduzione di un'imposta sulle transazioni finanziarie potrebbe essere una significativa risposta al drammatico bisogno di risorse da destinare alla ripresa delle economie reali, nonché al risanamento dei deficit e dei debiti nazionali, ricorda che la Commissione europea ha ipotizzato l'introduzione di una tassazione sul settore finanziario che costituisca una nuova risorsa propria da introdurre nel bilancio dell'Unione europea. Invita, infine, il Governo a sostenere l'introduzione di un'imposta a livello europeo che gravi maggiormente sulle transazioni di breve e brevissimo periodo, destinando il relativo gettito alla riduzione della pressione fiscale sulle imprese.

MAURIZIO BERNARDO (PdL). Illustra la mozione Corsaro n. 1-00852, sottolineando Pag. VIIla necessità di avviare un'appropriata riflessione sulle misure adottate al fine di contrastare la grave crisi economica e finanziaria in atto, in linea di continuità con le efficaci scelte di politica economica internazionale assunte dal precedente Esecutivo. Espresse quindi talune perplessità sulla previsione di una tassazione sulle transazioni finanziarie, manifesta preoccupazione per l'entità del debito pubblico nazionale, invitando peraltro il Governo ad attivarsi affinché l'introduzione della suddetta imposta si applichi a tutti i Paesi membri dell'Unione europea e si pervenga ad un'ampia condivisione delle decisioni di politica economica adottate in ambito comunitario.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni e prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito, che rinvia alla parte pomeridiana della seduta.

Sull'ordine dei lavori.

Intervengono sull'ordine dei lavori i deputati GIANLUCA BUONANNO (LNP) e ROBERTO MORASSUT (PD).

La seduta, sospesa alle 12,50, è ripresa alle 15,05.

I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono cinquantotto.

Seguito della discussione delle mozioni Donadi n. 1-00826, Fluvi n. 100830, Cambursano n. 1-00831, Moffa n. 1-00832, Dozzo n. 1-00833, Leo n. 1-00843 e Di Biagio n. 1-00847: Iniziative per il contrasto all'evasione e all'elusione fiscale.

Nella seduta del 31 gennaio 2012 si è svolta la discussione sulle linee generali.

PRESIDENTE. Avverte che alla mozione Donadi n. 1-00826 (Ulteriore nuova formulazione) è stato presentato l'emendamento Maurizio Turco 1-00826/1.
Quanto alle modalità di esame degli emendamenti, conformemente alla prassi seguita in analoghe occasioni, se non vi sono obiezioni, si procederà dapprima all'esame ed alla votazione dell'emendamento, previe eventuali dichiarazioni di voto, indi in sequenza al voto delle singole mozioni, preceduto da un'unica fase di dichiarazioni di voto riguardante l'insieme delle mozioni presentate.

VIERI CERIANI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Esprime parere contrario sulla mozione Dozzo n. 1-00833 e sull'emendamento Maurizio Turco 1-00826/1 e parere favorevole, purché riformulati, sui restanti documenti di indirizzo.

RENATO CAMBURSANO (Misto). Parlando sull'ordine dei lavori, chiede al rappresentante del Governo di esprimere nuovamente il parere sulla sua mozione n. 1-00831.

VIERI CERIANI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Ribadisce il parere espresso sulla mozione Cambursano n. 1-00831.

Decorrono da questo momento i termini regolamentari di preavviso per eventuali votazioni elettroniche.

La seduta, sospesa alle 15,20, è ripresa alle 15,40.

In ricordo del professor Luciano Cafagna.

FRANCESCO TEMPESTINI (PD). Ricorda la figura dell'insigne intellettuale e storico Luciano Cafagna, recentemente scomparso.

PRESIDENTE. Si associa, anche a nome dell'Assemblea, al ricordo dell'insigne storico ed intellettuale Luciano Cafagna.

Pag. VIII

Intervengono per associarsi al ricordo di Luciano Cafagna i deputati GIULIANO CAZZOLA (PdL) e GIORGIO LA MALFA (Misto-LD-MAIE).

Si riprende la discussione.

ROSA MARIA VILLECCO CALIPARI (PD). Nel reputare inappropriato l'emendamento Maurizio Turco 1-00826/1, sul quale dichiara il voto contrario del suo gruppo, ritiene che le predette disposizioni dovrebbero essere demandate al più idoneo strumento legislativo ordinario.

MAURIZIO TURCO (PD). Illustra le finalità del suo emendamento 1-00826/1.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Nel ritenere opportuno approfondire ulteriormente i temi affrontati dall'emendamento Maurizio Turco 1-00826/1, dichiara il voto contrario del suo gruppo, auspicando che la riforma della Guardia di finanza sia demandata ad un provvedimento legislativo ordinario.

PRESIDENTE. Avverte che è stata chiesta la votazione nominale.

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva il mantenimento della lettera h) del primo capoverso del dispositivo della mozione Donadi n. 1-00826 (Ulteriore nuova formulazione), che l'emendamento Maurizio Turco 1-00826/1 propone di sostituire.

(Dichiarazioni di voto)

RENATO CAMBURSANO (Misto). Accetta la riformulazione proposta dal Governo della sua mozione n. 1-00831.

PINO PISICCHIO (Misto-ApI). Rilevato che il sistema di imposizione fiscale nel nostro Paese ha sempre avuto un'accezione negativa nell'opinione pubblica senza che la politica abbia contrastato adeguatamente tale situazione, alimentando così la piaga dell'evasione, evidenzia come sia ormai necessario ritrovare una nuova sensibilità ed una concezione più etica della cosa pubblica; esprime altresì apprezzamento per i primi passi mossi dal nuovo Esecutivo in tale direzione.

MASSIMO DONADI (IdV). Nel rilevare che il fenomeno dell'evasione fiscale rappresenta una vera e propria pandemia nazionale, che richiede un intervento particolarmente incisivo da parte del Governo, richiama gli strumenti volti a contrastare tale fenomeno previsti nella sua mozione n. 1-00826 (Ulteriore nuova formulazione), auspicando che le risorse recuperate attraverso la lotta all'evasione siano destinate alla riduzione delle pressione fiscale.

BRUNO CESARIO (PT). Osserva come nell'attuale difficile congiuntura economica sia doveroso inasprire la lotta all'evasione fiscale, della quale sottolinea gli effetti distorsivi dell'economia e le conseguenze in termini di equità sociale nei confronti dei cittadini onesti. Richiamati quindi i positivi risultati conseguiti dal precedente Governo in termini di recupero delle somme evase, evidenzia gli impegni previsti nel dispositivo della mozione Moffa n. 1-00832, soffermandosi in particolare sull'esigenza di promuovere un processo di riforma del sistema tributario nonché di ammodernare gli strumenti disponibili per il contrasto all'evasione e all'elusione fiscale.

ALDO DI BIAGIO (FLpTP). Espressa soddisfazione per la predisposizione di un testo condiviso dalle forze politiche che fanno parte del cosiddetto Terzo polo, richiama gli strumenti indicati nella sua mozione n. 1-00847, in cui si impegna il Governo ad un intervento forte, puntuale e repentino al fine di contrastare l'evasione fiscale, che rappresenta un male endemico del sistema finanziario italiano, auspicando che i proventi derivanti da tale lotta siano destinati alla riduzione della pressione fiscale. Dichiara quindi il voto Pag. IXfavorevole del suo gruppo sui documenti di indirizzo sui quali il Governo ha espresso parere favorevole.

GIAN LUCA GALLETTI (UdCpTP). Reputa doveroso che lo Stato compia ogni sforzo al fine di recuperare le somme evase al fisco, anche al fine di restituire equità al sistema fiscale, in relazione al quale evidenzia la necessità di un deciso processo di semplificazione, che a suo avviso contribuirebbe a rendere più competitiva l'economia nazionale. Espresso altresì l'auspicio che il Governo sappia varare una seria riforma fiscale che consenta anche di conseguire un quadro normativo stabile in materia fiscale, evidenzia come le risorse recuperate nella lotta all'evasione debbano essere destinate all'abbattimento delle imposte per i cittadini onesti ed in particolare per le famiglie. Dichiara infine che il suo gruppo esprimerà un voto in linea con il parere espresso dal rappresentante del Governo sulle mozioni in esame.

GIANLUCA FORCOLIN (LNP). Richiamati i positivi risultati conseguiti dal precedente Governo nella lotta all'evasione e all'elusione fiscale e sottolineate le gravi ripercussioni della crisi economica sul sistema produttivo, in particolare delle piccole imprese, stigmatizza ogni forma di «spettacolarizzazione» dei controlli fiscali, che dovrebbero essere effettuati in modo uniforme sull'intero territorio nazionale, soprattutto attraverso il coinvolgimento del comune, ente più vicino ai cittadini. Auspica inoltre una complessiva riforma del sistema tributario finalizzata alla riduzione della pressione fiscale, attestata ormai su livelli insostenibili per imprese e famiglie.

MARCO CAUSI (PD). Espresso apprezzamento per il nuovo clima che si registra nel Paese nei confronti della lotta all'evasione fiscale, che ritiene sia riconducibile anche alla positiva azione avviata dal nuovo Governo, evidenzia come il pagamento delle imposte sia condizione necessaria affinché lo Stato sia in grado di erogare servizi pubblici ai cittadini. Sottolineato quindi che la lotta all'evasione dovrebbe assumere un carattere strutturale, come avviene in altri Paesi, evidenzia l'opportunità, tra l'altro, di migliorare la tracciabilità delle transazioni finanziarie, di rendere più efficienti i controlli fiscali e di recuperare la fiducia dei contribuenti nelle istituzioni, a tutela dei principi di giustizia ed equità. Dichiara quindi che il suo gruppo considera necessario destinare le risorse recuperate dal contrasto all'evasione alla riduzione della prima aliquota Irpef.

MAURIZIO LEO (PdL). Richiamati i positivi risultati in termini di lotta all'evasione e all'elusione fiscale ottenuti grazie all'azione del precedente Governo, evidenzia le diverse tipologie che caratterizzano il fenomeno, che richiedono differenziate forme di contrasto, tra le quali il rafforzamento del coordinamento tra le banche dati a disposizione dell'anagrafe tributaria e le altre banche dati. Nel ritenere inoltre indispensabile una complessiva riforma del sistema fiscale, sottolinea in particolare l'esigenza di operare uno snellimento delle norme vigenti ed una revisione del contenzioso tributario.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, approva le mozioni Donadi n. 1-00826 (Ulteriore nuova formulazione), Fluvi n. 1-00830, Cambursano n. 1-00831 e Moffa n. 1-00832, nei testi rispettivamente riformulati, e respinge la mozione Dozzo n. 1-00833; approva quindi la mozione Leo n. 1-00843 (Nuova formulazione), nel testo riformulato, ad eccezione del primo capoverso, lettera e), del dispositivo, che è approvato con successiva votazione; approva infine la mozione Di Biagio n. 1-00847, nel testo riformulato.

Seguito della discussione delle mozioni Volonté n. 1-00817, Di Pietro n. 1-00848, Cambursano n. 1-00849, Tempestini n. 1-00850, Dozzo n. 1-00851 e Corsaro n. 1-00852: Iniziative in ambito comunitario ed internazionale in materia di tassazione delle transazioni finanziarie.

Nella parte antimeridiana della seduta si è svolta la discussione sulle linee generali.

Pag. X

PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le ulteriori mozioni Pisicchio n. 1-00853 e Della Vedova n. 1-00854.

VIERI CERIANI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiede una breve sospensione della seduta per consentire al Governo di valutare tutte le mozioni presentate.

PRESIDENTE. Accedendo alla richiesta del rappresentante del Governo, sospende la seduta.

La seduta, sospesa alle 17,10, è ripresa alle 17,20.

VIERI CERIANI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Esprime parere favorevole su tutte le mozioni presentate, purché riformulate.

RENATO CAMBURSANO (Misto). Nel rilevare con soddisfazione la volontà unanime della Camera di impegnare il Governo ad attivarsi in ambito europeo affinché venga introdotta una tassazione sulle transazioni finanziarie, richiama i vantaggi che deriverebbero dall'applicazione della suddetta imposta, segnatamente l'aumento di risorse per il bilancio europeo e il sostegno alla cooperazione internazionale e alle fasce più deboli della popolazione. Accetta, quindi, la riformulazione proposta dall'Esecutivo della sua mozione n. 1-00849.

ROBERTO MARIO SERGIO COMMERCIO (Misto-MpA-Sud). Sottolineato che la recente crisi economica e finanziaria ha avuto un impatto considerevole sulle economie e sulle finanze pubbliche, evidenzia la necessità di conferire alla politica nuovi strumenti di controllo e di governo dei mercati, segnatamente attraverso l'introduzione di un'imposta sulle transazioni finanziarie, che avrebbe effetti apprezzabili contro le attività speculative.

PINO PISICCHIO (Misto-ApI). Nel ricordare come il peso delle speculazioni finanziarie abbia gravemente inciso sulle dinamiche della crisi economica in atto, richiama la necessità di introdurre nei Paesi dell'Unione europea strumenti di tassazione delle transazioni finanziarie, nonostante il veto della Gran Bretagna. Dichiara quindi di accettare la riformulazione proposta dal Governo della sua mozione n. 1-00853, manifestando apprezzamento per il parere favorevole espresso su tutti gli altri documenti di indirizzo presentati.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Nell'accogliere la riformulazione proposta dal Governo della mozione Di Pietro n. 1-00848, manifesta l'orientamento favorevole del suo gruppo all'introduzione di una tassazione delle transazioni finanziarie, ricordando altresì come la mancata regolazione delle attività finanziarie di carattere speculativo sia stata una delle principali cause della crisi economica in atto.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI

ANTONIO BORGHESI (IdV). Invita, quindi, l'Esecutivo a sostenere in sede europea la proposta di applicazione della suddetta imposta a partire dal livello dell'Unione europea, destinando le risorse recuperate all'attuazione di programmi di tipo sociale, di cooperazione allo sviluppo e di efficienza energetica.

ENZO RAISI (FLpTP). Sottolineata la rilevanza dell'introduzione di un'imposta sulle transazioni finanziarie, invita l'Esecutivo ad attivarsi in sede europea al fine di garantirne l'applicazione a livello internazionale, assicurando altresì che il gettito conseguente sia finalizzato a progetti di sviluppo economico, per le politiche sociali degli Stati membri e per la riduzione dei debiti sovrani.

LUCA VOLONTÈ (UdCpTP). Manifesta apprezzamento per la crescente sensibilità delle istituzioni politiche e di governo, comunitarie e nazionali, circa l'introduzione di una tassazione sulle transazioni finanziarie Pag. XIin grado di stabilizzare i mercati e di arginare le negative conseguenze di una speculazione internazionale che opera in assenza di congrua regolamentazione. Richiama quindi una rilevante iniziativa assunta in tal senso dal gruppo popolare europeo in seno al Parlamento dell'Unione, auspicando l'approvazione di analoghe misure da parte del Consiglio d'Europa.

ALESSANDRO MONTAGNOLI (LNP). Nel reputare che l'attuale difficile situazione economica internazionale sia dovuta principalmente alla mancanza di regolamentazione dei mercati finanziari, sottolinea che le misure di tassazione delle transazioni finanziarie ipotizzate nei documenti di indirizzo in esame, affinché risultino efficaci e non si traducano in una penalizzazione per i Paesi che le adottano, debbono essere introdotte a livello globale, o quantomeno europeo, sollecitando il Governo ad avviare opportune trattative in tal senso a livello internazionale. Reputa quindi necessario che le risorse recuperate dall'applicazione delle predette misure vengano destinate alla riduzione della pressione fiscale e al sostegno delle piccole e medie imprese. Accetta infine la riformulazione proposta dal Governo della mozione Dozzo n. 1-00851.

FRANCESCO TEMPESTINI (PD). Sottolineata la rilevanza degli impegni che il Governo, con gli atti di indirizzo in discussione, è chiamato ad assumere nelle sedi comunitarie competenti per stabilire a livello europeo un quadro di riferimento normativo comune favorevole all'approvazione di armonizzate legislazioni nazionali che prevedano l'introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie, richiama una specifica proposta di legge presentata in tal senso dal suo gruppo. Osservato, quindi, che una tale imposizione potrebbe costituire un parziale, ma apprezzabile avvio di una nuova fase di regolamentazione della finanza internazionale, superando una impostazione culturale ed economica liberista rivelatasi pericolosa ed errata, manifesta condivisione per i significativi contenuti delle mozioni in discussione, auspicando un rafforzato coordinamento delle politiche economiche e di bilancio dei Paesi dell'Unione europea.

MAURIZIO BERNARDO (PdL). Nel rilevare come il suo gruppo abbia sempre mostrato un approccio prudente verso misure recanti l'aumento dell'imposizione fiscale, esprime condivisione circa l'ipotesi di tassazione delle transazioni finanziarie, purché tali misure siano adottate a livello europeo e non comportino un impatto negativo sul sistema produttivo nazionale. Nel riconfermare il sostegno al Presidente Monti, che sta agendo in continuità con il precedente Esecutivo, ribadisce talune perplessità sulla predetta ipotesi di tassazione, rilevando come le risorse recuperate dovrebbero essere destinate al rilancio dell'economia del Paese; dichiara infine il voto favorevole sulla mozione Corsaro n. 1-00852.

VIERI CERIANI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Propone un'ulteriore riformulazione della mozione Corsaro n. 1-00852.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, approva le mozioni Volonté n. 1-00817 (Nuova formulazione), Di Pietro n. 1-00848, Cambursano n. 1-00849, Tempestini n. 1-00850, Dozzo n. 1-00851, Corsaro n. 1-00852, Pisicchio n. 1-00853 e Della Vedova n. 1-00854, nei testi rispettivamente riformulati.

Sull'ordine dei lavori.

Intervengono sull'ordine dei lavori i deputati ALDO DI BIAGIO (FLpTP), MASSIMO VANNUCCI (PD), cui rende precisazioni il PRESIDENTE, AMEDEO CICCANTI (UdCpTP) e FRANCESCO BARBATO (IdV).

Per la risposta ad uno strumento del sindacato ispettivo.

Interviene per sollecitare la risposta ad un suo atto di sindacato ispettivo il deputato ANDREA MARTELLA (PD).

Pag. XII

Discussione del disegno di legge S. 3074, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 211 del 2011: Contrasto della tensione detentiva determinata dal sovraffollamento delle carceri (approvato dal Senato) (A. C. 4909).

PRESIDENTE. In attesa che giungano in Aula i relatori per la maggioranza, sospende la seduta.

La seduta, sospesa alle 18,35, è ripresa alle 18,40.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

RAFFAELE VOLPI (LNP). Parlando sull'ordine dei lavori, osserva che sarebbe opportuna la presenza in Aula del presidente della II Commissione.

PRESIDENTE. Precisa che è comunque presente il relatore per la maggioranza Ferranti.

DONATELLA FERRANTI (PD), Relatore per la maggioranza. Osserva preliminarmente che nel corso dell'iter in Commissione si è ritenuto opportuno non apportare ulteriori modifiche al provvedimento d'urgenza in discussione, nel testo trasmesso dal Senato, al fine di non pregiudicare le possibilità di conversione in legge di importanti disposizioni volte ad alleviare il problema del sovraffollamento delle carceri. Illustra quindi gli aspetti più significativi del decreto-legge, soffermandosi in particolare sulla previsione soltanto residuale del ricorso alla detenzione in carcere per gli arrestati in flagranza di reato per illeciti di competenza del giudice monocratico, nonché sul dimezzamento del termine per lo svolgimento dell'udienza di convalida e sulla modifica dei termini per l'accesso alla detenzione domiciliare. Espresso altresì apprezzamento per le misure finalizzate al superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari, manifesta rammarico per l'impossibilità di valutare più attentamente talune proposte emendative presentate in Commissione, che potranno eventualmente formare oggetto di specifici ordini del giorno; evidenzia, infine, anche a nome del relatore Vitali, di aver dovuto accettare taluni compromessi pur di consentire il varo di un importante provvedimento.

NICOLA MOLTENI (LNP), Relatore di minoranza. Espresso preliminarmente apprezzamento per l'assidua partecipazione ai lavori della Commissione di merito, nonché alla seduta odierna, del Ministro della giustizia, del quale riconosce la serietà professionale, evidenzia tuttavia i manifesti difetti di stesura del provvedimento d'urgenza in discussione e i gravi vizi di incostituzionalità dello stesso, con particolare riferimento all'articolo 3-bis, in relazione al quale richiama la condizione soppressiva contenuta nel parere della I Commissione. Nel giudicare, quindi, il decreto-legge un provvedimento inutile ed una «amnistia mascherata», osserva che lo stesso ridurrà significativamente la tutela della sicurezza pubblica e la certezza del diritto e della pena, incidendo negativamente sulle giuste aspettative delle vittime dei reati e gravando le Forze dell'ordine ed il personale carcerario di maggiori responsabilità ed oneri senza stanziare adeguate risorse. Nel manifestare, quindi, la netta contrarietà del suo gruppo al provvedimento d'urgenza in esame, richiama le posizioni assunte dalla propria parte politica in materia, con particolare riguardo all'implementazione ed al monitoraggio del Piano carceri approvato dal precedente Esecutivo, nonché ad auspicabili accordi con i Paesi di origine di molti cittadini stranieri detenuti nelle carceri italiane al fine di consentirne l'espiazione di pena nei luoghi di provenienza.

PRESIDENTE. Prende atto che il Governo si riserva di intervenire in replica.

IDA D'IPPOLITO VITALE (UdCpTP). Rilevato preliminarmente che nel corso dell'iter in Commissione del provvedimento d'urgenza in discussione sono emersi significativi momenti di confronto Pag. XIIIsu questioni rilevanti che le forze politiche hanno rimesso all'attenzione del Governo, giudica necessario, su una così delicata materia, un attento monitoraggio in sede attuativa; ritiene quindi urgente una riforma strutturale del sistema della giustizia che venga incontro alle esigenze della cittadinanza. Rileva altresì che il provvedimento d'urgenza in esame non può essere considerato un atto di clemenza ma rappresenta un avanzamento sul piano della civiltà giuridica, contribuendo a migliorare le drammatiche condizioni di vita dovute al sovraffollamento delle carceri, nelle quali, anche se luoghi di espiazione, devono essere garantiti i diritti fondamentali della persona umana sanciti dalla Costituzione. Esprime, altresì, particolare apprezzamento per alcune misure, tra cui l'estensione a diciotto mesi della soglia di pena per l'accesso alla detenzione domiciliare e l'integrazione delle risorse finanziarie previste per il potenziamento delle infrastrutture carcerarie, richiamando infine l'esigenza di ulteriori misure organiche per il sistema giudiziario, tra cui, in particolare, la depenalizzazione dei reati minori, la necessità di controlli aggiuntivi nelle carceri e una maggiore attenzione alla situazione sanitaria delle stesse.

ROBERTO ROLANDO NICCO (Misto-Min.ling.). Evidenziata l'intima e apprezzabile coerenza tra gli intenti deflattivi del provvedimento d'urgenza in esame e le recenti comunicazioni alle Camere sull'amministrazione della giustizia rese dal Ministro, rileva che una doverosa attenzione, coerente con la finalità rieducativa della pena sancita dalla Costituzione, alle inaccettabili modalità di custodia in carcere e alle problematiche condizioni dei detenuti deve, tuttavia, contemperarsi con il diritto inviolabile alla sicurezza e all'incolumità della persona, riconosciuto anche dalla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. Anche a nome della sua componente politica, ritiene pertanto che, alla luce dell'attuale stato della giustizia in Italia, quale risulta, tra l'altro, dalle relazioni svolte dai più alti esponenti della magistratura in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario, debba prioritariamente assicurarsi il rispetto del principio della certezza, inesorabilità e infallibilità della pena, unico deterrente davvero efficace alla criminalità.

FULVIO FOLLEGOT (LNP). Nel rilevare come il Governo annetta grande importanza alla soluzione dell'emergenza dovuta al sovraffollamento delle carceri nonché al superamento del sistema degli ospedali psichiatrici giudiziari, ritiene inappropriato demandare tali misure allo strumento della decretazione d'urgenza, che impedisce un dibattito approfondito ed un confronto costruttivo, reputando più opportuno che l'Esecutivo lasci l'assunzione di tali iniziative al Parlamento. Nel giudicare complessivamente non condivisibili le misure adottate, delle quali evidenzia il carattere disomogeneo e l'assenza dei prescritti requisiti di straordinaria necessità ed urgenza, richiama taluni dati relativi alle tipologie di reati nonché alle nazionalità dei detenuti nel nostro Paese, osservando che il suo gruppo considera necessario avviare trattative finalizzate a stipulare accordi bilaterali per consentire che i detenuti stranieri scontino la pena nei Paesi d'origine. Rileva inoltre come talune disposizioni del testo in discussione presentino particolari profili di criticità, segnatamente con riferimento all'ipotesi di custodia presso le cosiddette celle di sicurezza, alla revisione dei criteri per il ricorso alla detenzione domiciliare, nonché alle misure recanti norme per l'indennizzo per ingiusta detenzione. Ricorda infine come la Lega Nord abbia da sempre manifestato contrarietà a provvedimenti di clemenza, che oltre a sminuire la funzione deterrente della pena, pongono a rischio la sicurezza dei cittadini onesti.

PIETRO TIDEI (PD). Ricordato che il decreto-legge in discussione è stato adottato per porre rimedio alla grave situazione di emergenza derivante dal sovraffollamento e dall'ineguatezza delle strutture carcerarie, che contraddice, tra l'altro, la finalità rieducativa della pena sancita dall'articolo 27 della Costituzione, Pag. XIVsottolinea che le norme legislative finora varate in materia si sono rivelate inidonee a risolvere un problema che richiede risposte strutturali e non meramente emergenziali; prospetta, al riguardo, l'opportunità di accentuare il ricorso alle misure alternative alla detenzione, di rafforzare la magistratura di sorveglianza e di valorizzare la professionalità del personale della Polizia penitenziaria. Preannunzia comunque che esprimerà voto favorevole sul disegno di legge di conversione in esame, le cui disposizioni si configurano come un significativo passo in avanti rispetto all'attuale situazione; manifesta apprezzamento, in particolare, per il ricorso soltanto in via residuale alla custodia in carcere dell'arrestato in flagranza di reato, per il dimezzamento del termine entro il quale deve avvenire l'udienza di convalida e per la prevista chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari. Invita infine il Governo a chiarire l'entità delle risorse stanziate per il Piano carceri e lo stato di avanzamento dello stesso.

FEDERICO PALOMBA (IdV). Lamenta preliminarmente la compressione dei tempi d'esame del provvedimento d'urgenza rimasti a disposizione della Camera a seguito della tardiva definizione dell'iter in prima lettura da parte del Senato, che ha tra l'altro apportato non condivisibili modifiche al testo, segnatamente l'introduzione dell'articolo 3-bis e una inaccettabile copertura finanziaria. Nel manifestare, quindi, la netta contrarietà del suo gruppo a «provvedimenti-spot», meramente strumentali e demagogici, paventa il rischio che perseguire semplici intenti deflattivi della popolazione carceraria depotenzi l'autorevolezza dello Stato minandone le funzioni sovrane in materia di ordine pubblico e di prevenzione, nonché incrinando la fiducia delle vittime dei reati e del personale carcerario senza migliorare le modalità di custodia in carcere né rafforzare le garanzie giuridiche ed istituzionali dei detenuti. Precisa, in tal senso, che la sua parte politica reputa necessaria una complessiva rivisitazione del sistema penale, nonché una razionalizzazione del personale e dell'edilizia carceraria attraverso lo stanziamento di adeguate risorse. Preannunzia, infine, che il suo gruppo non voterà a favore del provvedimento d'urgenza in discussione.

La seduta, sospesa alle 21,05, è ripresa alle 22,05.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

I deputati in missione alla ripresa notturna della seduta sono cinquantacinque.

FRANCESCO PAOLO SISTO (PdL). Nel rilevare come il provvedimento d'urgenza in discussione tragga origine anzitutto dall'eccessivo numero di soggetti sottoposti a misure detentive in rapporto alla disponibilità di strutture carcerarie, evidentemente insufficiente, sottolinea come la funzione primaria della custodia in carcere dovrebbe essere quella rieducativa. Nel rimarcare inoltre come nel nostro Paese si registri un eccesso nel ricorso alle predette misure detentive, ponendo sostanzialmente in secondo piano le sentenze di merito ed il processo di formazione della prova, sottolinea che il legislatore dovrebbe porsi l'obiettivo di rendere il processo più giusto. Nel reputare che le disposizioni in discussione non siano pienamente risolutive della problematica carceraria, ne condivide comunque l'impostazione di fondo, giudicando positiva la limitazione della custodia cautelare e l'estensione del ricorso alla detenzione domiciliare in esse previste. Esprime inoltre particolare apprezzamento per la volontà dell'Esecutivo di superare il sistema degli ospedali psichiatrici giudiziari. Nel sollevare forti perplessità circa la congruità dei termini previsti nelle disposizioni concernenti l'indennizzo per ingiusta detenzione, invita il Governo a riconsiderare tale norma, preannunziando comunque il voto favorevole del suo gruppo sul provvedimento in esame, che considera un Pag. XVprimo passo nella direzione di una più ampia riforma della custodia cautelare.

LUCA RODOLFO PAOLINI (LNP). Giudica velleitarie e strumentali le finalità deflattive del sovraffollamento delle carceri perseguite dal provvedimento d'urgenza in discussione che reca norme la cui stesura presenta, peraltro, incongruità evidenti sul piano formale della tecnica legislativa e su quello sostanziale dell'efficacia. Manifesta, in particolare, netta contrarietà all'articolo 3-bis, e segnatamente all'arbitraria e discriminante fissazione del termine di efficacia retroattiva della norma al 1o luglio 1988, nonché alla congruità per numero, ubicazione, capienza, servizi accessori, personale impiegato e costi complessivi delle camere di sicurezza. Osserva, inoltre, che il dimezzamento del termine entro il quale deve avvenire l'udienza di convalida della detenzione dell'arrestato in flagranza di reato per illeciti di competenza del giudice monocratico viola gravemente i diritti di difesa dell'indagato incidendo negativamente sulla qualità e sull'adeguata ponderazione delle ordinanze di custodia cautelare. Nell'invitare, quindi, il Governo a valutare l'adozione dello strumento dei braccialetti elettronici per la vigilanza e la localizzazione dei detenuti, esprime perplessità sull'abolizione degli ospedali psichiatrici giudiziari. Preannunzia infine il voto contrario del suo gruppo sul provvedimento d'urgenza in discussione.

CLAUDIO D'AMICO (LNP). Lamentata l'assenza in Aula del Ministro della giustizia, sottolinea preliminarmente la formazione anomala del Governo in carica, non legittimato da una investitura popolare, a differenza del precedente Esecutivo, del quale richiama l'efficace lotta alla criminalità attuata nel rispetto del programma elettorale. Precisa, inoltre, che tra i diritti fondamentali dell'uomo assume valore prioritario la tutela della sicurezza della persona, che deve prevalere nel bilanciamento con altri valori costituzionali, quali lo stesso diritto dei detenuti alla minore compressione possibile della libertà individuale. Reputa pertanto estremamente grave che un Esecutivo tecnico comprima il dibattito e l'iniziativa parlamentare ponendo la fiducia sulla conversione in legge di un decreto che interviene in una delicata materia di cruciale rilevanza politica senza, tra l'altro, recare norme di congrua copertura finanziaria, come risulta dai rilievi formulati nel parere espresso dalla Commissione bilancio in assenza della relazione tecnica del Governo. Stigmatizzata, inoltre, la distrazione di fondi destinati a rilevanti finalità sociali e sanitarie, evidenzia l'inefficacia del provvedimento d'urgenza in discussione, che giudica inutile e strumentale, prospettando l'opportunità di accordi bilaterali con i Paesi di provenienza dei numerosi cittadini stranieri detenuti nelle carceri italiane al fine di favorire l'espiazione della pena nei luoghi di origine. Manifesta, quindi, l'orientamento contrario del suo gruppo sul provvedimento d'urgenza in esame.

ANNA ROSSOMANDO (PD). Sottolinea che il provvedimento d'urgenza in discussione, sebbene non completamente esaustivo, affronta alcuni specifici problemi che contribuiscono ad aggravare la situazione di sovraffollamento delle carceri, come il fenomeno delle cosiddette porte girevoli, estendendo nel contempo, la soglia di pena detentiva per ottenere, a determinate condizioni, gli arresti domiciliari. Nel manifestare quindi l'orientamento favorevole del suo gruppo al decreto-legge in esame, che potrà risultare propedeutico ad una più generale riforma del settore, giudica tuttavia fondati i rilievi formulati dalla I Commissione sull'articolo 3-bis, auspicando che il Governo ponga rimedio alla lesione del principio di legalità derivante da tale norma.

RITA BERNARDINI (PD). Richiamata l'ennesima sentenza di condanna pronunziata dalla Corte europea dei diritti umani contro lo Stato italiano per avere sottoposto un detenuto a trattamenti inumani e degradanti, osserva che il provvedimento d'urgenza in discussione reca norme inefficaci, che avranno un impatto molto ridotto Pag. XVIsulla popolazione carceraria, le cui attuali e illegali modalità di detenzione violano manifestamente l'obbligo internazionale di assicurare a tutti i carcerati condizioni compatibili con la dignità umana e con la salvaguardia della salute. Richiamati, quindi, i recenti e autorevoli interventi del Presidente della Repubblica e del Presidente del Senato sulla ineludibile emergenza carceri in Italia, preannunzia l'astensione dei deputati Radicali eletti nelle liste del Partito Democratico sul disegno di legge di conversione ove il Governo ponga sullo stesso la questione di fiducia.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito della discussione alla seduta di domani.

Modifica nella costituzione di una Commissione permanente.

PRESIDENTE. Comunica che la VIII Commissione permanente ha proceduto alla elezione del deputato Gabriella Mondello a segretario, in sostituzione del deputato Mauro Libè.

Modifica nella composizione della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi.

PRESIDENTE. Comunica che il Presidente del Senato ha chiamato a far parte della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi i senatori Maurizio Gasparri e Vanni Lenna, rispettivamente in sostituzione dei senatori Achille Totaro e Massimo Palmizio, dimissionari.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Mercoledì 8 febbraio 2012, alle 9.

(Vedi resoconto stenografico pag. 101).

La seduta termina alle 23,50.