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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 608 di mercoledì 21 marzo 2012

Pag. III

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

La seduta comincia alle 14,20.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 19 marzo 2012.

I deputati in missione sono cinquantatrè.

Seguito della discussione del disegno di legge S. 3110, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 1 del 2012: Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività (approvato dal Senato) (A.C. 5025).

Nella seduta del 20 marzo 2012 il Governo ha posto la questione di fiducia sull'approvazione, senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, dell'articolo unico del disegno di legge di conversione, nel testo delle Commissioni, identico a quello approvato dal Senato.

Sull'ordine dei lavori.

FRANCESCA CILLUFFO (PD). Esprime sconcerto per il grave episodio di violenza occorso questa mattina a Torino nei confronti del consigliere comunale Alberto Musy, al quale rivolge un augurio di pronto ristabilimento.

PRESIDENTE. Ritiene che le considerazioni del deputato Cilluffo siano condivise, oltre che dalla Presidenza, anche dall'intera Assemblea e dal Governo, il quale potrà riferire alla Camera sull'accaduto.

Si riprende la discussione.

(Dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia)

GIORGIO LA MALFA (Misto-LD-MAIE). Nel dichiarare che la sua componente politica confermerà la fiducia al Governo, esprime apprezzamento per la decisione dell'Esecutivo di considerare interlocutore privilegiato, dopo le parti sociali, il Parlamento. Chiede, quindi, che il Governo chiarisca al Parlamento le misure che intende utilizzare per superare la difficilissima situazione congiunturale e favorire l'immediata ripresa dell'economia nazionale.

SIEGFRIED BRUGGER (Misto-Min.ling.). Nel reputare inaccettabile il reiterato ricorso alla questione di fiducia, che compromette il normale rapporto tra Esecutivo e Parlamento, evidenzia come il pur condivisibile programma di liberalizzazioni avviato dal Governo avrebbe dovuto basarsi su misure più incisive; dichiara quindi l'astensione della sua componente politica, segnalando l'esigenza di istituire il tribunale delle imprese a Bolzano.

ARTURO IANNACCONE (Misto-NPSud). Dichiara che la sua componente politica non accorderà la fiducia al Governo, peraltro privo del necessario consenso popolare; manifestato altresì rammarico per il reiterato ricorso alla questione di fiducia, esprime un giudizio negativo sul provvedimento d'urgenza in esame.

ANDREA RONCHI (Misto-FCP). Espres so profondo disappunto per il reiterato ricorso Pag. IVda parte dell'Esecutivo alla questione di fiducia, che mortifica le prerogative del Parlamento, manifesta delusione per i contenuti del provvedimento d'urgenza in esame, che giudica un'occasione perduta per abbandonare le logiche lobbistiche e monopolistiche che impediscono lo sviluppo, la competitività e la reale ripresa del Paese.

FABIO GAVA (Misto-LI-PLI). Nell'annunciare che la sua componente politica voterà con convinzione la fiducia al Governo, confidando pienamente nella bontà delle misure da esso fin qui adottate in campo economico, ricorda come la nuova fase che sta attraversando la politica italiana abbia come principale obiettivo l'interesse generale. Evidenzia inoltre l'importanza di avviare un incisivo processo di liberalizzazioni che, superando gli interessi corporativi, rechi importanti benefici ai cittadini.

FRANCESCO NUCARA (Misto-R-A). Sottolineata la necessità di superare il monopolio dell'Alitalia sulla tratta Roma-Milano e di scongiurare la chiusura di importanti testate giornalistiche, dichiara che la sua componente politica accorderà la fiducia al Governo.

LINDA LANZILLOTTA (Misto-ApI). Nel dichiarare che la sua componente politica confermerà la fiducia al Governo, sottolinea la rilevanza del provvedimento d'urgenza in esame, che rappresenta il secondo pilastro della politica economica avviata dall'Esecutivo per sottrarre l'Italia al default finanziario e al declino economico. Pur manifestando disagio per la reiterata posizione della questione di fiducia, osserva che in tutti i decreti-legge recentemente approvati l'apporto del Parlamento è stato significativo nel corso dell'iter in sede referente, giudicando peraltro urgente una riforma costituzionale e regolamentare volta a superare il bicameralismo perfetto. Reputa, infine, fondamentale, come segnale di discontinuità, la qualificazione e la competenza delle persone che saranno nominate dall'Esecutivo a capo delle Autorità di garanzia.

AURELIO SALVATORE MISITI (Misto-G.Sud-PPA). Nel ritenere che il provvedimento d'urgenza in esame, pur migliorabile, rappresenti complessivamente un importante passo in avanti per il Paese sul versante delle liberalizzazioni, in particolare nei settori delle telecomunicazioni, dei trasporti e di alcuni servizi ai cittadini, quali taxi e farmacie, richiama l'importanza di tali misure per garantire nuove prospettive di lavoro ai giovani. Espresso quindi disagio per il metodo legislativo adottato dal Governo, auspica sia presto abbandonato l'eccessivo ricorso ai decreti-legge e alla posizione della questione di fiducia; dichiara infine che la sua componente politica voterà la fiducia al Governo.

GABRIELE CIMADORO (IdV). Dichiara che il suo gruppo negherà la fiducia al Governo, esprimendo rammarico per l'impossibilità di modificare il testo del decreto-legge in esame, sul quale la propria parte politica aveva presentato numerosi emendamenti migliorativi. Nel manifestare altresì perplessità su alcune misure contenute nel provvedimento d'urgenza, tra le quali l'istituzione della Tesoreria unica, che penalizza i comuni virtuosi, auspica l'istituzione di una Commissione di inchiesta sugli stipendi pubblici ed il superamento dell'anomalia a suo avviso rappresentata dall'attuale regime delle province autonome e delle regioni a statuto speciale.

VINCENZO D'ANNA (PT). Nel dichiarare che il suo gruppo confermerà la fiducia al Governo, sebbene quest'ultima sia avulsa da qualsiasi connotazione politica che dovrebbe essere indispensabile in democrazia, esprime apprezzamento per le disposizioni recate dal provvedimento d'urgenza in esame in materia di professioni, ritenendo peraltro che l'Esecutivo non persegua il necessario superamento del modello statalista che connota settori come la sanità ed il pubblico impiego.

DEODATO SCANDEREBECH (FLpTP). Nell'evidenziare come il Governo abbia avviato una nuova fase della sua azione Pag. Vriformatrice, più attenta alle esigenze di sviluppo e di crescita economica, richiama l'importanza di accompagnare tale processo con la necessaria riforma del mercato del lavoro, al fine di garantire maggiore occupazione. Ricorda quindi che il complesso di misure di liberalizzazione recate dal testo in esame renderà più accessibili ai cittadini taluni beni e servizi, segnatamente i servizi pubblici locali, nonché il settore del trasporto ferroviario regionale e quello delle professioni, ove pure le misure introdotte avrebbero potuto essere più incisive. Sottolineato infine come la bontà dell'azione del Governo nel contrastare la grave crisi sia testimoniata dalla crescente valutazione positiva dell'opinione pubblica, ribadisce la fiducia del suo gruppo all'Esecutivo.

SALVATORE RUGGERI (UdCpTP). Espressi preliminarmente i sentimenti di vicinanza del suo gruppo al consigliere comunale di Torino Alberto Musy, rileva che il provvedimento d'urgenza in esame, oltre a presentare un contenuto rilevante ed articolato, assume anche un'importante natura simbolica, evidenziando altresì lo spirito collaborativo che caratterizza i rapporti tra le istituzioni e le forze politiche nell'attuale difficile fase congiunturale. Sottolineato inoltre che il decreto-legge in esame rappresenta un primo importante passo verso la definizione di una nuova cultura del libero mercato e della concorrenza a tutela dei cittadini e delle imprese, esprime la convinzione che il Governo, al quale il suo gruppo confermerà la fiducia, stia procedendo nella giusta direzione per raggiungere l'obiettivo di una crescita rilevante ed equa.

SILVANA ANDREINA COMAROLI (LNP). Nel ricordare il richiamo della Ragioneria generale dello Stato, che ha evidenziato la mancanza di copertura finanziaria di alcuni articoli del decreto-legge in esame, nonché gli elementi di criticità segnalati dal Comitato per la legislazione, osserva che le numerose e gravi carenze del testo rischiano di esporre il Presidente della Repubblica a forte imbarazzo al momento della promulgazione. Nel preannunziare, quindi, il voto contrario della propria parte politica sul provvedimento d'urgenza, che giudica complicato, lacunoso e non in grado di introdurre effettive liberalizzazioni, possibili soltanto nell'ambito di un autentico federalismo, sottolinea il carattere centralista e dirigista delle disposizioni da esso recate, reputando indispensabile proseguire nell'introduzione dei costi standard per la spesa pubblica. Dichiara, infine, che il suo gruppo negherà convintamente la fiducia al Governo.

LAURA FRONER (PD). Nel sottolineare come la difficile situazione finanziaria imponga al Paese di proseguire con politiche di rigore, equità e crescita economica, considera prioritario, per conseguire quest'ultimo obiettivo, approvare il provvedimento d'urgenza in esame, di cui richiama l'importanza strategica al fine di rendere più competitivo il sistema economico. Rilevato che sarebbe stato possibile varare misure più incisive soprattutto nel campo delle professioni regolamentate, esprime rammarico per il mancato accoglimento di talune proposte migliorative presentate dal suo gruppo, che ha comunque garantito un atteggiamento responsabile durante tutto l'iter del provvedimento d'urgenza. Ricordato che il decreto-legge in esame introduce rilevanti elementi di liberalizzazione nei settori, tra gli altri, dei trasporti, delle banche, delle assicurazioni e della distribuzione di energia, auspica che in futuro sia possibile un dibattito più ampio in Parlamento sui provvedimenti del Governo, al quale rinnova la fiducia della propria parte politica, auspicando che prosegua nell'azione di risanamento del Paese, con la dovuta attenzione alla crescita e alla coesione nazionale.

ALESSANDRO PAGANO (PdL). Sottolinea che il provvedimento d'urgenza in esame appare più un intervento di riordino normativo che una vera e propria riforma, denotando l'assenza di coraggio da parte del Governo, al quale comunque il suo gruppo, per senso di responsabilità, confermerà Pag. VIla fiducia. Rilevato altresì il proficuo lavoro svolto sul decreto-legge in entrambi i rami del Parlamento, esprime perplessità su alcune disposizioni in esso contenute, come quelle riguardanti il tirocinio professionale; auspica pertanto che il provvedimento rappresenti un punto di partenza nella direzione di riforme più incisive.

Intervengono per dichiarazione di voto a titolo personale i deputati RENATO CAMBURSANO (Misto), ROBERTO CASSINELLI (PdL) e DOMENICO SCILIPOTI (PT).

PRESIDENTE. Indìce la votazione per appello nominale sull'articolo unico del disegno di legge di conversione, nel testo delle Commissioni, identico a quello approvato dal Senato, sulla cui approvazione, senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, il Governo ha posto la questione di fiducia.
(Segue la votazione).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI

PRESIDENTE. Comunica il risultato della votazione:

Presenti 557
Votanti 528
Astenuti 29
Maggioranza 265
Hanno risposto 449
Hanno risposto no 79
(La Camera approva).

Avverte che si intendono conseguentemente respinte tutte le proposte emendative presentate.

(Trattazione degli ordini del giorno)

PRESIDENTE. Dà conto degli ordini del giorno dichiarati inammissibili dalla Presidenza (vedi resoconto stenografico pag. 29).

RENATO CAMBURSANO (Misto). Chiede di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ritiene di poter consentire lo svolgimento dell'intervento del deputato Cambursano al termine della seduta.

MARIO PEPE (PD). Chiede chiarimenti circa la declaratoria di inammissibilità del suo ordine del giorno n. 50.

PRESIDENTE. Si riserva di fornire successivamente i chiarimenti richiesti dal deputato Mario Pepe.

Intervengono per illustrare gli ordini del giorno rispettivamente sottoscritti i deputati ROBERTO ROLANDO NICCO (Misto-Min.ling.) e GIOVANNI FAVA (LNP).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

Intervengono, inoltre, per illustrare gli ordini del giorno rispettivamente sottoscritti i deputati PAOLA FRASSINETTI (PdL), PIERLUIGI MANTINI (UdCpTP), DONATO RENATO MOSELLA (Misto-ApI), MASSIMO POLLEDRI (LNP), ENRICO LA LOGGIA (PdL), FEDERICO PALOMBA (IdV), ANTONIO RAZZI (PT), MARIO TASSONE (UdCpTP), GIANLUCA BUONANNO (LNP), ANTONIO PALAGIANO (IdV), PIPPO GIANNI (PT), MATTEO BRAGANTINI (LNP), FABIO EVANGELISTI (IdV), MARIA PIERA PASTORE (LNP), DAVID FAVIA (IdV), ALESSANDRO MONTAGNOLI (LNP), CATIA POLIDORI (PT), CORRADO CALLEGARI (LNP), MARIA GRAZIA SILIQUINI (PT), FABIO RAINIERI (LNP), DAVIDE CAVALLOTTO (LNP), SIMONETTA RUBINATO (PD), NUNZIANTE CONSIGLIO (LNP) e JONNY CROSIO (LNP).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI

Intervengono, altresì, per illustrare gli ordini del giorno rispettivamente sottoscritti i deputati MANUELA LANZARIN (LNP) e MARCO DESIDERATI (LNP).

Pag. VII

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

Intervengono, quindi, per illustrare gli ordini del giorno rispettivamente sottoscritti i deputati LUIGI BOBBA (PD), GIAN CARLO DI VIZIA (LNP), GUIDO DUSSIN (LNP), SABINA FABI (LNP) e IVAN ROTA (IdV).

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito alla seduta di domani.

Per la risposta a strumenti del sindacato ispettivo.

Intervengono per sollecitare la risposta a loro atti di sindacato ispettivo i deputati ANDREA RIGONI (PD) e FABIO EVANGELISTI (IdV).

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Giovedì 22 marzo 2012, alle 10.

(Vedi resoconto stenografico pag. 64).

La seduta termina alle 20,10.