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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 639 di lunedì 28 maggio 2012

Pag. V

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

La seduta comincia alle 14,35.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 21 maggio 2012.

I deputati in missione sono trentadue.

Annunzio delle dimissioni di un sottosegretario di Stato.

PRESIDENTE. Dà lettura della lettera inviata dal Presidente del Consiglio nella quale si comunica che il Presidente della Repubblica ha accettato le dimissioni rassegnate dal sottosegretario di Stato per la giustizia professor Andrea Zoppini.

Discussione del disegno di legge S. 2156: Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione (approvato dal Senato) (A.C. 4434-A ed abbinate).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al resoconto della seduta del 24 maggio 2012.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

JOLE SANTELLI (PdL), Relatore per la I Commissione. Nel precisare preliminarmente che il disegno di legge in discussione risulta da stralci deliberati dal Senato sul testo presentato dal Governo ed è stato oggetto di approfondito esame da parte delle Commissioni di merito, illustra i profili di competenza della I Commissione, sottolineando altresì che il provvedimento dà attuazione all'articolo 6 della Convenzione contro la corruzione del 2003 dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, nonché agli articoli 20 e 21 della Convenzione penale sulla corruzione del 1999 del Consiglio d'Europa. Si sofferma, in particolare, sulle disposizioni concernenti l'autorità nazionale competente a coordinare l'attività di contrasto della corruzione, cioè la commissione per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche, che dovrà riferire al Parlamento sulla materia presentando una relazione entro il 31 dicembre di ogni anno, nonché sulle norme concernenti la trasparenza dell'attività amministrativa, tra le quali, in particolare, quella che prevede l'obbligo per le pubbliche amministrazioni di rendere noto almeno un indirizzo di posta elettronica certificata, cui il cittadino potrà rivolgersi per trasmettere istanze e dichiarazioni e ricevere informazioni circa i provvedimenti e procedimenti amministrativi che lo riguardano.

ANGELA NAPOLI (FLpTP), Relatore per la II Commissione. Nell'illustrare le disposizioni del disegno di legge in discussione riconducibili agli ambiti di competenza della II Commissione, si sofferma, in particolare, sulle norme relative all'articolo 5, volto a tutelare il pubblico dipendente che denuncia o riferisce condotte illecite apprese in ragione del suo rapporto di lavoro, e all'articolo 6, che individua una serie di attività d'impresa particolarmente esposte al rischio di inquinamento mafioso, ricordando, tra l'altro, le misure contenute negli articoli 7 e 9, inerente, quest'ultimo, a disposizioni in materia di Pag. VIdanno all'immagine della pubblica amministrazione. Richiama, infine, il proficuo lavoro svolto nel corso dell'iter in sede referente, durante il quale sono state approvate proposte emendative migliorative del testo.

FILIPPO PATRONI GRIFFI, Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione. Avverte che il Governo si riserva di intervenire in replica.

MARIO TASSONE (UdCpTP). Sottolineato il proficuo ed impegnativo lavoro svolto dalle Commissioni riunite in sede referente sul provvedimento in discussione, di cui ringrazia anche il Ministro della giustizia, evidenzia i disarmanti dati relativi alla diffusione del fenomeno della corruzione nel nostro Paese e le disarmonie territoriali ed economiche che ne sono derivate, auspicando la necessaria presa di coscienza e l'assunzione di responsabilità nonché l'indispensabile diffusione di moralità e di etica nell'ambito della pubblica amministrazione e nei rapporti tra le istituzioni, al fine di scongiurare il dilagare del fenomeno corruttivo. Manifestate inoltre perplessità sulla modalità della nomina dei componenti della Civit, nonché per il tema dei controlli, esprime apprezzamento per l'impianto complessivo del disegno di legge in esame, che risulta ancor più significativo nell'attuale e delicata fase di transizione politica.

NICOLA MOLTENI (LNP). Nel sottolineare la rilevanza del provvedimento in discussione, in particolare in questa difficile fase per il Paese, evidenzia l'atteggiamento costruttivo manifestato dalla sua parte politica nel corso del lungo iter in Commissione, durante il quale, con senso di responsabilità, ne ha sempre sollecitato una rapida approvazione. Nel dare atto quindi al Ministro della giustizia dell'opera di mediazione svolta, pur rilevando che il Governo avrebbe dovuto attribuire una maggiore priorità alle disposizioni in esame, richiama gli aspetti più rilevanti del disegno di legge, esprimendo apprezzamento per le nuove misure introdotte al fine di consentire una maggiore trasparenza della pubblica amministrazione. Nel manifestare, inoltre, l'auspicio che nel prosieguo dell'esame in Assemblea sia possibile apportare ulteriori miglioramenti al testo del provvedimento, esprime piena condivisione per le numerose modifiche introdotte ai codici penale e civile che, a suo avviso, grazie anche alla previsione di nuovi reati, consentiranno un più efficace contrasto dei fenomeni di corruzione e concussione.

ORIANO GIOVANELLI (PD). Sottolineata la rilevanza del disegno di legge in discussione, che appare notevolmente migliorato rispetto al testo approvato dal Senato e che costituisce la base per un rinnovato rapporto di fiducia tra cittadini ed istituzioni, evidenzia l'importanza dell'attività di prevenzione del fenomeno della corruzione nella pubblica amministrazione, in primo luogo attraverso l'istituzione di un'apposita struttura statale a garanzia della trasparenza dell'attività amministrativa. Rilevata, altresì, la necessità di procedere ad una revisione della normativa che ha consentito un abuso nel ricorso alle ordinanze di protezione civile, auspica l'adozione di disposizioni più incisive in materia di incompatibilità, che assicurino, tra l'altro, una maggiore autonomia della dirigenza dalle pressioni politiche.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Reputa doveroso chiarire la ratio di una sua proposta emendativa approvata nel corso dell'iter in Commissione e finalizzata a stabilire in dieci anni il limite massimo del periodo di collocabilità fuori ruolo per i magistrati, per i quali si prevede inoltre il divieto di doppia retribuzione. Nel ritenere ciò necessario nell'attuale fase difficile per il Paese, che tanti sacrifici sta richiedendo a tutti i cittadini, invita il Governo a valutare attentamente l'opportunità di mantenere le predette disposizioni.

ENRICO COSTA (PdL). Nel ricordare il costruttivo lavoro svolto in sede referente sul disegno di legge in esame, sottolinea la rilevanza delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione e di trasparenza Pag. VIIdell'attività amministrativa. Richiamato, altresì, l'atteggiamento serio e responsabile tenuto dal suo gruppo, evidenzia gli effetti negativi derivanti dalla eccessiva burocratizzazione delle procedure amministrative. Manifestate, quindi, perplessità sull'innalzamento delle pene minime, segnatamente con riferimento all'articolo 319 del codice penale, preannunzia la presentazione di emendamenti migliorativi del testo in discussione, auspicando che il Governo si attenga ad una linea di chiarezza.

DONATELLA FERRANTI (PD). Espressa soddisfazione per le norme recate dal complesso ed articolato provvedimento in discussione, volto a prevenire e reprimere il deprecabile fenomeno della corruzione nella pubblica amministrazione, sottolinea la necessità di individuare in modo condiviso strumenti adeguati al fine di promuovere ulteriormente il contrasto a tali atti illeciti, che minano la fiducia dei cittadini e la stessa economia del Paese. Ricordato quindi il proficuo lavoro svolto nel corso dell'iter in sede referente, auspica, nel prosieguo del dibattito, l'approvazione di specifiche proposte emendative migliorative del testo presentate dal suo gruppo, finalizzate, tra l'altro, a garantire la certezza delle pena principale ed accessoria, richiamando altresì l'atteggiamento costruttivo delle forze politiche su un disegno di legge che giudica idoneo a rafforzare la credibilità delle istituzioni.

FEDERICO PALOMBA (IdV). Espresso preliminarmente apprezzamento per la presenza in Aula del Ministro della giustizia e denunziato il dilagante e pericoloso fenomeno della corruzione, manifesta delusione, anche a nome del suo gruppo, per l'impianto complessivo del provvedimento in discussione, in particolare per quanto attiene alle disposizioni concernenti la prevenzione del suddetto fenomeno e per le norme in materia penale, che ritiene non garantiscano un'adeguata efficacia al contrasto della corruzione nella pubblica amministrazione. Nel lamentare, altresì, il mancato accoglimento di proposte emendative presentate dalla propria parte politica, esprime perplessità per la nuova disciplina relativa al reato di concussione, di cui all'articolo 317 del codice penale, in particolare per quanto attiene alla fattispecie per induzione. Auspica infine che nel prosieguo del dibattito si possano apportare modifiche migliorative al testo in discussione.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che il relatore per la I Commissione rinunzia alla replica.

ANGELA NAPOLI (FLpTP), Relatore per la II Commissione. Nel ringraziare i rappresentanti del Governo e tutti coloro che sono intervenuti, sottolinea la necessità e l'urgenza delle misure recate dal disegno di legge in discussione, auspicando che nel prosieguo del dibattito si passa addivenire ad un miglioramento del testo, segnatamente in materia di prevenzione.

PAOLA SEVERINO DI BENEDETTO, Ministro della giustizia. Sottolinea che il provvedimento in discussione, frutto di un forte impegno del Governo e di un proficuo lavoro svolto dalle Commissioni riunite in sede referente, risulta ispirato dall'esigenza oggettiva di coniugare valori di rilevanza costituzionale con specifiche condotte penali introdotte nel testo in esame; accoglie altresì l'invito ad un ulteriore approfondimento delle disposizioni riguardanti le pene ed il reato di concussione.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Discussione della proposta di legge di ratifica S. 850: Convenzione penale sulla corruzione (approvata dal Senato) (A.C. 5058).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al resoconto della seduta del 24 maggio 2012.

Pag. VIII

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali.

FRANCO NARDUCCI (PD), Vicepresidente della III Commissione. In sostituzione del relatore, illustra gli aspetti salienti della proposta di legge di ratifica in discussione, sottolineando l'approccio multidisciplinare che caratterizza la normativa anticorruzione approntata dal Consiglio d'Europa e le specifiche fattispecie penalistiche armonizzate dalla Convenzione. Richiamata, quindi, la rilevanza del rafforzamento della cooperazione internazionale in materia penalistica, recata dall'importante Accordo sottoscritto dall'Italia sin dal 1999, segnala il ritardo con il quale interviene la ratifica e la necessità di un sollecito adeguamento dell'ordinamento interno, anche alla luce del parere espresso dalle Commissioni I e II, prospettando l'esigenza di valutare se sospendere il deposito della ratifica in esame fino alla definitiva approvazione del provvedimento contro la corruzione tuttora all'esame delle Camere.

PAOLA SEVERINO DI BENEDETTO, Ministro della giustizia. Espresso apprezzamento per la calendarizzazione nella medesima giornata della proposta di legge di ratifica in discussione e del disegno di legge cosiddetto anticorruzione, osserva che la normativa generale in tema di corruzione è al livello di quella degli altri Paesi europei, sottolineando invece la necessità di un adeguamento con riguardo alla corruzione tra privati ed al cosiddetto traffico di influenze illecite.

FEDERICO PALOMBA (IdV). Nel rivendicare al gruppo Italia dei Valori il merito di aver sollecitato la discussione in Assemblea della proposta di legge di ratifica della Convenzione penale sulla corruzione congiuntamente con la discussione del disegno di legge sulla prevenzione e repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione, sottolinea come la lotta a tali gravi fenomeni rappresenti un obiettivo fondamentale per la sua parte politica, al fine di sanare un vulnus all'etica pubblica che ormai da lungo tempo mina la fiducia dei cittadini nella pubblica amministrazione.

MARIO TASSONE (UdCpTP). Nel giudicare, anche a nome del suo gruppo, condivisibili le considerazioni testé espresse dal Ministro della giustizia, rileva la necessità di assicurare effettività alle norme internazionali approntate dalla Convenzione attraverso la predisposizione di efficaci meccanismi di cooperazione e di specifici organismi di controllo, affinché l'apprezzabile Accordo non rimanga una mera dichiarazione di intenti.

ENRICO PIANETTA (PdL). Sottolineata l'utilità della Convenzione in discussione, volta a contrastare fenomeni di corruzione che spesso hanno natura internazionale, osserva che molti degli impegni in essa contenuti sono già presenti nell'ordinamento interno. Invita, quindi, il Governo a valutare attentamente la richiesta del relatore di concludere rapidamente l'iter del disegno di legge cosiddetto anticorruzione.

FRANCESCO TEMPESTINI (PD). Manifesta apprezzamento per la ragionevole soluzione indicata dal relatore, sulla quale è convenuto il Governo, al fine di rendere contestuale il deposito della ratifica della Convenzione in esame e l'approvazione definitiva del disegno di legge contro la corruzione.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.

FRANCO NARDUCCI (PD), Vicepresidente III Commissione. Nel ribadire l'auspicio di una sollecita ratifica della Convenzione in esame, ritiene che taluni dei problemi evidenziati possano essere risolti con la presentazione di uno specifico ordine del giorno.

PAOLA SEVERINO DI BENEDETTO, Ministro della giustizia. Ribadisce di condividere l'auspicio del vicepresidente Narducci in merito all'opportunità di rendere contestuale la ratifica della Convenzione in Pag. IXesame e l'approvazione definitiva del disegno di legge cosiddetto anticorruzione.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Discussione della proposta di legge: Disposizioni penali in materia di società e consorzi (A.C. 1777-A ed abbinata).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per la discussione sulle linee generali è riprodotto in calce al resoconto della seduta del 24 maggio 2012.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

FEDERICO PALOMBA (IdV), Relatore. Illustra la proposta di legge in esame, la cui calendarizzazione è stata prevista in quota dell'opposizione, volta a correggere le criticità emerse a seguito delle modifiche introdotte nell'ordinamento con il decreto legislativo n. 61 del 2002 circa la disciplina del falso in bilancio e gli articoli 2621 e 2622 del codice civile. Nel richiamare, quindi, il contributo emendativo recato all'esame del provvedimento del gruppo del Partito Democratico, nonché l'iniziativa della presentazione di proposte di legge da parte di esponenti della propria parte politica, segnala l'opportunità di correggere, nel corso dell'esame in Assemblea, una modifica approvata dalla Commissione di merito all'articolo 1 per un dichiarato errore di voto di alcuni deputati, al fine di rendere il testo della proposta di legge coerente ed organico.

PAOLA SEVERINO DI BENEDETTO, Ministro della giustizia. Sottolinea che il provvedimento in discussione, pur recependo un'esigenza avvertita, avrebbe potuto più opportunamente trovare collocazione nell'ambito di una revisione di carattere generale dei reati societari. Auspica, quindi, che nel prosieguo del dibattito si possa pervenire alla definizione di fattispecie bilanciate e dotate di coerenza interna.

LORENZO RIA (UdCpTP). Richiamati gli effetti deleteri prodotti sull'efficacia della fattispecie penale del falso in bilancio e sulle sottese esigenze di legalità democratica dal decreto legislativo n. 61 del 2002, che reputa essere una normativa scandalosa, ad personam e contraria alle raccomandazioni internazionali in materia di disciplina dei reati societari, manifesta apprezzamento per la nuova disciplina dell'articolo 2621 del codice civile recata dal provvedimento in esame, paventando il rischio che l'emendamento a firma del deputato Contento approvato dalla Commissione di merito a seguito di un mero errore del Governo nell'indicazione del parere svuoti di qualsiasi senso la rilevante proposta di legge in discussione. Sottolinea, al riguardo, di essere personalmente incorso nel predetto errore pur esprimendo, invece, il proprio pieno sostegno all'impianto originario dell'articolo 1, di cui auspica il ripristino nel prosieguo del dibattito.

ENRICO COSTA (PdL). Nel giudicare singolari le considerazioni svolte dal deputato Ria, esprime apprezzamento per la valutazione del Ministro in merito all'esigenza di collocare la proposta di legge in discussione in una più ampia revisione dei reati societari, manifestando la disponibilità in tal senso del suo gruppo, che intende assumere un atteggiamento costruttivo volto al miglioramento del testo. Auspica, quindi, un'ulteriore riflessione che consenta di pervenire all'approvazione di un provvedimento ampiamente condiviso.

MARIO CAVALLARO (PD). Ritiene il significativo riordino della disciplina del falso in bilancio in esame utile ed opportuno nell'ambito del sistema della repressione penale, con particolare riferimento, tra l'altro, alla configurazione penalistica della predetta fattispecie come delitto e all'adeguamento congruo delle pene previste, Pag. Xin linea con la più avanzata dottrina e giurisprudenza in materia, sottolineando il grave vulnus recato all'ordinamento della novella del 2002, a suo avviso ispirata, anziché da necessità oggettive, da mere ed inaccettabili esigenze personalistiche. Auspica, infine, la sollecita approvazione del provvedimento in esame.

NICOLA MOLTENI (LNP). Evidenziate le divergenze interne alla maggioranza sui contenuti della proposta di legge in discussione, in merito alla quale anche il Governo non ha chiarito i propri intendimenti, preannunzia che il suo gruppo valuterà nel prosieguo del dibattito l'orientamento da assumere. Richiamati, quindi, gli aspetti salienti del provvedimento, manifesta perplessità in merito alla circostanza attenuante prevista dall'articolo 4.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.

FEDERICO PALOMBA (IdV), Relatore. Nel ringraziare tutti coloro che sono intervenuti nel corso della discussione del provvedimento, confermandone sostanzialmente la validità dell'impianto originario, richiama l'esigenza, che è alla base della sua presentazione, di correggere le disposizioni vigenti in materia di falso in bilancio, che si sono dimostrate insufficienti; auspica quindi che nel prosieguo dell'iter siano apportate al testo modifiche compatibili con l'obiettivo di fondo di prevedere una disciplina organica in materia di diritto societario.

PAOLA SEVERINO DI BENEDETTO, Ministro della giustizia. Ritiene che la pacata e corretta discussione svoltasi abbia posto le premesse per porre rimedio ad un errore materiale compiuto in Commissione sul testo del provvedimento in esame, osservando che sulle tematiche sollecitate è già stata fatta la massima chiarezza.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Discussione delle mozioni Mantovano n. 1-00983, Fiano n. 1-01007 e Di Biagio n. 1-01018: Iniziative in materia previdenziale per il personale dei comparti della sicurezza, della difesa e del soccorso pubblico.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le ulteriori mozioni Bosi n. 1-01052, Dozzo n. 1-01053, Paladini n. 1-01055 e Misiti n. 1-01057 che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalle mozioni all'ordine del giorno, saranno discusse congiuntamente.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.

GUIDO BONINO (LNP). Illustra la mozione Dozzo n. 1-01053, rilevando una sostanziale convergenza tra tutte le mozioni presentate in materia di emanazione di un regolamento volto ad armonizzare le disposizioni previdenziali relative al personale dei comparti della difesa, della sicurezza e del soccorso pubblico.

EMANUELE FIANO (PD). Illustra la sua mozione n. 1-01007, evidenziando la peculiarità dei servizi resi dai comparti della sicurezza, della difesa e del soccorso pubblico, che rendono indispensabile differenziarne la posizione lavorativa e ordinamentale, anche ai fini dell'accesso alle pensioni. Invita, quindi, il Governo a salvaguardare la specificità dei suddetti comparti, tesa a tutelare le particolari esigenze funzionali ed operative, avviando al più preso un tavolo di concertazione per giungere alla definizione di un regolamento condiviso tra Esecutivo e rappresentanze sindacali. Preannunzia, infine, il voto favorevole del suo gruppo sui documenti di indirizzo in discussione.

ALDO DI BIAGIO (FLpTP). Illustra la sua mozione n. 1-01018, richiamando la complessità e le difficoltà del compito Pag. XIsvolto dal personale del comparto della sicurezza, al quale, per l'irrinunciabile contributo reso al Paese, andrebbe, a suo avviso, riconosciuta la giusta specificità. Nel manifestare, quindi, anche a nome del suo gruppo, preoccupazione per le proibitive condizioni in cui, a causa dei continui tagli, sono costretti ad operare i predetti lavoratori, sollecita il Governo a reperire i fondi necessari a coprire le recenti decurtazioni, decise a seguito della crisi. Evidenzia infine la necessità di avviare con urgenza trattative volte a consentire l'emanazione di un regolamento di armonizzazione del regime previdenziale relativo ai lavoratori dei comparti della sicurezza, della difesa e del soccorso pubblico.

MARIO TASSONE (UdCpTP). Illustra la mozione Bosi n. 1-01052, ricordando la specificità dello stato giuridico del personale appartenente ai comparti della sicurezza, della difesa e del soccorso pubblico, in considerazione della peculiarità dei compiti, degli obblighi e delle limitazioni personali connesse all'espletamento delle funzioni attribuite loro dalla legge. Invita, quindi, il Governo, in sede di adozione del previsto regolamento di armonizzazione, a tener conto delle predette peculiarità, anche al fine di definire un progetto di riordino dei ruoli e delle carriere del suddetto personale.

FEDERICO PALOMBA (IdV). Illustra la mozione Paladini n. 1-01055, richiamando la specificità del comparto sicurezza, che assolve una funzione indefettibile, di rango costituzionale, dello Stato, a rischio della propria incolumità fisica e con notevoli disagi, determinati, tra l'altro, dalla carenza di fondi e dall'inadeguatezza delle politiche di settore attuate nel recente passato, che hanno depotenziato il modello di sicurezza, causando notevoli disservizi. Richiama, quindi, gli impegni contenuti nella mozione, volti, tra l'altro, a salvaguardare la specificità del comparto, anche attraverso la convocazione di un tavolo di concertazione con i lavoratori del settore. Nell'auspicare, quindi, l'approvazione della mozione Paladini n. 1-01055, preannunzia, altresì, l'orientamento favorevole del suo gruppo agli altri analoghi documenti di indirizzo in esame.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni.

CECILIA GUERRA, Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali. Sottolineata la rilevanza del ruolo svolto a difesa della legalità dal personale dei comparti della sicurezza e della difesa, auspica la presentazione di un atto di indirizzo unitario sulla materia oggetto delle mozioni in discussione.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Discussione della mozione Mecacci n. 1-00899: Iniziative politico-diplomatiche in relazione alla vicenda del cittadino russo Sergei Magnitsky.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Avverte che è stata presentata l'ulteriore mozione Pianetta n. 1-01056 che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalla mozione all'ordine del giorno, sarà discussa congiuntamente.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.

MATTEO MECACCI (PD). Illustra la sua mozione n. 1-00899, sottolineando la gravità della vicenda relativa alle torture ed all'omicidio di Sergei Magnitsky, di cui si sono già occupati altri Parlamenti europei ed internazionali. Nel rilevare, quindi, che nel caso oggetto delle mozioni in discussione la Federazione Russa ha palesemente violato la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo, invita il Governo a non concedere visti di ingresso alle persone individuate Pag. XIIcome responsabili della morte dell'avvocato Magnitsky, che finora non sono state oggetto di un giusto procedimento penale.

ENRICO PIANETTA (PdL). Illustra la sua mozione n. 1-01056, richiamando preliminarmente la vicenda processuale e detentiva di Sergei Magnitsky, i cui maltrattamenti, riconosciuti dalle stesse autorità russe, ne hanno determinato la morte. Nel dare atto, quindi, del significativo impegno profuso da autorevoli Parlamenti nazionali e istituzioni internazionali per l'individuazione dei responsabili del decesso del predetto cittadino russo, sottolinea la necessità che la promozione e la difesa dei diritti umani trovi efficaci e specifici meccanismi di tutela condivisi dall'intera comunità internazionale. Precisa, quindi, che la sua mozione è intesa ad impegnare il Governo ad adoperarsi nelle sedi proprie affinché la comunità internazionale compia concreti passi avanti nell'affermazione e nella tutela dei diritti umani.

RENZO LUSETTI (UdCpTP). Sottolineata la rilevanza dei documenti di indirizzo in discussione, volti a fare luce su un caso passato inosservato sui grandi organi di informazione, invita il Governo, senza pregiudicare i rapporti politici ed economici con la Federazione Russa, a chiedere a quest'ultima l'accertamento delle responsabilità relative alla morte di Sergei Magnitsky, nonché a non concedere visti di ingresso alle sessanta persone considerate responsabili della sua morte.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni.

MARTA DASSÙ, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Avverte che il Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.

Proposta di trasferimento a Commissione in sede legislativa di una proposta di legge.

PRESIDENTE. Comunica che sarà iscritto all'ordine del giorno della seduta di domani il trasferimento alla IX Commissione in sede legislativa della proposta di legge n. 4574, recante modifica all'articolo 1 della legge 5 febbraio 1992, n. 122, concernente la disciplina dell'attività di autoriparazione.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Martedì 29 maggio 2012, alle 11,30.

(Vedi resoconto stenografico pag. 66).

La seduta termina alle 20,05.