Camera dei deputati

Vai al contenuto

Sezione di navigazione

Menu di ausilio alla navigazione

Cerca nel sito

MENU DI NAVIGAZIONE PRINCIPALE

Vai al contenuto

Per visualizzare il contenuto multimediale è necessario installare il Flash Player Adobe e abilitare il javascript

Resoconto dell'Assemblea

Vai all'elenco delle sedute >>

XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 655 di lunedì 25 giugno 2012

Pag. V

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI

La seduta comincia alle 11,05.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 21 giugno 2012.

I deputati in missione sono cinquantasei.

Discussione del disegno di legge S. 3249: Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro (approvato dal Senato) (A.C. 5256).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al resoconto della seduta del 21 giugno 2012.

PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le questioni pregiudiziali per motivi di costituzionalità Donadi n. 1 e Dozzo n. 2, il cui esame avrà luogo dopo la conclusione della discussione sulle linee generali, a partire dalle 18.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

GIULIANO CAZZOLA (PdL), Relatore. Rileva che il testo del disegno di legge in discussione in materia di riforma del mercato del lavoro non è stato modificato in Commissione per una scelta politica dei gruppi di maggioranza finalizzata a recepire l'istanza prospettata dal Presidente del Consiglio di presentarsi al vertice europeo del prossimo 28 giugno con il provvedimento già approvato dal Parlamento. Sottolinea quindi che il voto favorevole dei gruppi di maggioranza è condizionato all'impegno assunto dal Governo di apportare modifiche al testo con successivi interventi legislativi in tempi politicamente sostenibili. Evidenziato altresì il proficuo contributo delle parti sociali e di tutti i soggetti interessati, esprime apprezzamento per le modifiche apportate al Senato in tema di flessibilità in entrata e di ammortizzatori sociali, richiamando le linee ispiratrici del provvedimento in discussione e rinviando alla relazione svolta all'inizio dell'iter in sede referente.

CESARE DAMIANO (PD), Relatore. Sottolineato il proficuo lavoro svolto nel corso dell'iter in sede referente, illustra gli aspetti salienti di un disegno di legge che appare ancora non del tutto equilibrato, ritenendo peraltro necessario sostenere con senso di responsabilità le misure ivi contenute al fine di rendere l'Italia protagonista di un percorso riformatore in occasione del prossimo Consiglio europeo, come richiesto dal Presidente del Consiglio. Giudicate quindi del tutto positive le disposizioni inerenti la prevalenza dei contratti a tempo indeterminato e dell'apprendistato, nonché le norme che prefigurano la difesa dello spirito dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori ed un salario di riferimento per il lavoro a progetto, reputa improcrastinabile affrontare tempestivamente la questione dei lavoratori cosiddetti esodati e degli ammortizzatori sociali, stigmatizzando altresì la decisione dell'Esecutivo di innalzare l'età pensionabile senza la necessaria gradualità. Rileva infine la necessità di avviare celermente un confronto sulle criticità ancora presenti in materia di mercato del lavoro.

PRESIDENTE. Prende atto che il Governo si riserva di intervenire in replica.

Pag. VI

PAOLA PELINO (PdL). Sottolinea il grande senso di responsabilità dei gruppi di maggioranza e di opposizione nel corso dell'iter in sede referente, che ha consentito di svolgere una complessa e positiva istruttoria senza tuttavia apportare modifiche al testo trasmesso dal Senato, nel quale sono comunque contenute soluzioni normative efficaci e ragionevoli. Rilevato altresì che il provvedimento in discussione risponde all'esigenza di modernizzare il mercato del lavoro intervenendo su alcuni elementi di criticità strutturali, quali in particolare il tema della flessibilità in entrata e in uscita, il lavoro giovanile e femminile e gli ammortizzatori sociali, auspica che la convergenza tra i gruppi manifestatasi in Commissione perduri anche nel corso dell'esame in Assemblea, pur rilevando che il Governo dovrà apportare successivamente modifiche al testo in relazione ad alcune importanti questioni emerse nel corso dell'iter in sede referente e che il Parlamento eserciterà un costante monitoraggio sull'attuazione della riforma.

MASSIMILIANO FEDRIGA (LNP). Nel ringraziare i relatori per aver evidenziato le criticità del provvedimento in esame, ritiene che sarebbe stato opportuno migliorare le misure in esso contenute, affrontando, ad esempio, la questione dei lavoratori rimasti senza stipendio e senza copertura pensionistica. Richiamati quindi gli aspetti di maggiore contrarietà ad un disegno di legge che, tra l'altro, aumenta il costo del lavoro per le imprese e peggiora le condizioni dei lavoratori con partita IVA, sottolinea l'incapacità del Governo di equiparare il lavoro pubblico e privato e di avviare un'efficace gestione delle risorse umane del comparto pubblico nelle diverse aree del Paese. Nel sollecitare quindi le istituzioni europee alla difesa dei mercati degli Stati membri e all'erogazione di liquidità per fini inerenti le attività produttive interne, reputa del tutto prioritario ricercare adeguate risorse per abbattere il cuneo fiscale, ricordando infine la proposta emendativa del suo gruppo, approvata al Senato, finalizzata al taglio delle pensioni per i soggetti condannati per reati di mafia e atti di terrorismo.

GIUSEPPE BERRETTA (PD). Nel sottolineare il positivo contributo della sua parte politica al fine di arginare il tentativo di destrutturare le tutele reali dei lavoratori, ritiene che il provvedimento in discussione presenti alcuni limiti di ordine tecnico, dando altresì adito a disparità di trattamento, che dovranno essere oggetto in tempi rapidi di opportune correzioni improntate a maggiore equità.

ALDO DI BIAGIO (FLpTP). Rilevato che il disegno di legge in discussione reca norme di riforma del mercato del lavoro lungamente attese dal Paese e utili per la modernizzazione e la crescita dello stesso in una drammatica congiuntura economica nazionale e internazionale, manifesta apprezzamento per il contenuto legislativo del provvedimento e per la responsabile e ampia convergenza delle forze politiche sul testo, auspicando altresì un ulteriore confronto con il Governo al fine di definire soluzioni più avanzate in riferimento alle criticità emerse nel disegno di legge. Ritiene, infine, che l'attuazione e il completamento della riforma in esame richiedano importanti cambiamenti culturali nella vita del Paese e dei cittadini.

NEDO LORENZO POLI (UdCpTP). Nell'evidenziare la complessità del provvedimento in discussione, che reca una necessaria e non più rinviabile riforma del mercato del lavoro, che assume particolare priorità nell'attuale difficile fase economica, sottolinea il netto peggioramento del potere d'acquisto dei redditi medio-bassi e l'elevato tasso di disoccupazione, in particolare giovanile, che caratterizzano l'economia del nostro Paese. Manifestato rammarico per l'impossibilità di apportare al testo in discussione le necessarie modifiche migliorative, evidenzia come il suo gruppo, per senso di responsabilità, ne garantirà la rapida approvazione, nella convinzione che sia necessario conferire maggiore forza all'azione del Presidente Pag. VIIdel Consiglio in Europa. Espresso quindi apprezzamento per talune misure concernenti i contratti a termine, la flessibilità in uscita e la tutela dei lavoratori non continuativi, richiama l'importanza della semplificazione dei contratti di apprendistato e dell'agevolazione delle assunzioni a tempo indeterminato. Evidenzia quindi come permangano tuttora alcuni nodi irrisolti, quali il problema degli esodati e degli ammortizzatori sociali, sui quali ritiene necessario intervenire con successivi provvedimenti.

LUIGI FABBRI (Misto-ApI). Osservato che la propria componente politica avrebbe preferito il varo di una legge delega sulla delicata materia del mercato del lavoro, che avrebbe consentito di evitare gravi tensioni con le parti sociali, segnatamente in riferimento alle modifiche dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, rileva che difficilmente il disegno di legge in esame raggiungerà l'obiettivo dichiarato di lanciare segnali di crescita del Paese all'Europa e ai mercati. Manifestate, inoltre, talune riserve in ordine all'assimilazione tra lavoro pubblico e privato, alle tipologie contrattuali previste e alla rilevanza della formazione sulle dinamiche del mercato, lamenta che il Governo, lealmente sostenuto dalla sua parte politica, si sia speso in estenuanti trattative con le parti sociali e i partiti su una materia in cui, se il Paese fosse stato più coeso, avrebbe potuto recepire l'accordo spontaneo delle stesse parti sociali.

RENATO CAMBURSANO (Misto). Nel ritenere che l'attuale crisi possa essere superata solo attraverso l'attuazione di riforme coraggiose, reputa il disegno di legge in discussione il frutto di un compromesso, sottolineando la necessità di dare maggiori certezze alle imprese e ai lavoratori. Preso altresì atto dell'impegno del Governo ad apportare ulteriori modifiche al testo in discussione, dichiara che sosterrà comunque il disegno di legge in esame, atteso che è in gioco il destino delle generazioni future.

ANGELO SANTORI (Misto). Espresso rammarico per il preannunziato ricorso al voto di fiducia che, pur abbreviando i tempi di approvazione del disegno di legge in esame in vista dell'imminente vertice europeo, renderà impossibile apportare al predetto testo le modifiche migliorative che la sua componente politica ritiene necessarie, manifesta perplessità sulla reale efficacia della riforma del mercato del lavoro in discussione, con particolare riferimento all'aumento contributivo che graverà soprattutto sulle aziende, evidenziando come non sia sufficiente la riformulazione dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, atteso che le tutele da esso recate appaiono eccessive e non più al passo con i tempi. Richiama infine l'esigenza di una maggiore attenzione alle istanze del settore agricolo, che registra alti livelli occupazionali e risulta penalizzato dall'incremento degli oneri contributivi.

GIOVANNI PALADINI (IdV). Rilevato che la riforma in discussione disattende le stesse finalità ad essa sottese caratterizzandosi per carenza di equità, di inclusività e di efficienza, nonché per farraginosità e assenza di politiche attive del lavoro, osserva che il provvedimento in esame tradisce altresì la propria ratio anche in relazione all'obiettivo di unificare il mercato del lavoro, prevedendo eccessive tipologie contrattuali e rivelando un non condivisibile approccio ideologico incentrato sulle modifiche dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori e sulla flessibilità in uscita. Evidenzia, altresì, che la preannunziata posizione della questione di fiducia lede le prerogative del Parlamento, comprimendo il dibattito e precludendo qualsiasi contributo emendativo su una materia sensibile e destinata ad alimentare conflitti con le parti sociali. Giudica, inoltre, il disegno di legge in esame un'occasione mancata per predisporre una riforma delle norme sugli appalti pubblici, delle quali sottolinea la grave inadeguatezza, nonché per istituire un fondo di solidarietà per la sostenibilità dei mutui per l'acquisto della prima casa. Manifesta, Pag. VIIIinfine, delusione per la mancata previsione di norme in materia di rideterminazione dei salari e a tutela dei lavoratori esposti all'amianto.

GIOVANNI CARLO FRANCESCO MOTTOLA (PT). Nel giudicare un passaggio obbligato l'approvazione del disegno di legge in discussione, che risponde all'esigenza di modernizzare il mercato del lavoro superando talune criticità strutturali in esso presenti, ne richiama gli aspetti salienti, tra i quali la prevalenza del contratto di lavoro a tempo indeterminato e dell'apprendistato quale contratto tipico per l'accesso al mercato del lavoro, le modifiche all'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, nonché le disposizioni in materia di ammortizzatori sociali. Espresso, quindi, apprezzamento per le modifiche introdotte dal Senato, auspica che il Governo intervenga con successivi provvedimenti sulla medesima materia per rispondere alle esigenze dei cittadini gravemente penalizzati dalla crisi in atto.

ANTONINO FOTI (PdL). Nel sottolineare che il suo gruppo si adeguerà, con senso di responsabilità, all'esigenza di approvare tempestivamente il disegno di legge in discussione in vista del prossimo Consiglio europeo, accettando di fatto la compressione delle prerogative del Parlamento e la lesione dei principi del bicameralismo, ricorda l'impegno del Governo ad apportare i necessari correttivi alla riforma, nel senso di semplificare il contratto di apprendistato, ricercare una soluzione alla questione dei lavoratori cosiddetti esodati e modificare la normativa per le aziende del turismo. Richiamati quindi i dati che confermano la grave crisi economica in atto, rileva gli aspetti di maggiore criticità di un testo che, apparendo confuso e contraddittorio, rischia di compromettere la già difficile situazione del sistema imprenditoriale del Paese. Giudica inoltre del tutto prioritario apportare successive modifiche al provvedimento in esame con il contributo di tutte le forze politiche che sostengono l'Esecutivo.

MARIA GRAZIA GATTI (PD). Nel ritenere indispensabile, per riattivare la crescita economica, innalzare l'occupazione femminile, nonché la specializzazione produttiva del nostro Paese, giudica importante aver inserito nel disegno di legge in discussione norme per contrastare il grave fenomeno delle dimissioni volontarie postdatate sottoscritte all'atto dell'assunzione al lavoro, richiamando una sua proposta di legge su tale tematica all'esame della XI Commissione. Sottolineata, quindi, la necessità di un intervento più organico e adeguatamente finanziato con riguardo agli sgravi per i datori di lavoro che assumono donne, rileva che le previsioni in tema di congedo parentale obbligatorio non appaiono in linea con la direttiva europea in materia.

La seduta, sospesa alle 13,25, è ripresa alle 15,05.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono sessantuno.

TERESIO DELFINO (UdCpTP). Richiamate le finalità sottese alla riforma in discussione, connesse al rapido evolversi degli scenari economici internazionali, ne evidenzia la rilevanza ed il carattere strutturale, manifestando particolare apprezzamento per la nuova disciplina dell'apprendistato quale canale privilegiato di ingresso dei giovani nel mondo del lavoro e tipologia contrattuale tendenzialmente stabile. Espressa, altresì, soddisfazione per la razionalizzazione degli ammortizzatori sociali, manifesta, invece, preoccupazione per la soppressione dei contratti di inserimento e l'eliminazione della causale in caso di primo contratto, nonché per l'impatto della riforma sul comparto agricolo. Richiama, infine, la necessità di superare le criticità e i nodi irrisolti del provvedimento in esame con futuri interventi legislativi, manifestando comunque un complessivo Pag. IXapprezzamento per l'alta ed equilibrata composizione di interessi raggiunta con la riforma in discussione.

FIORELLA CECCACCI RUBINO (PdL). Sottolineato il senso di responsabilità del suo gruppo che, recependo un'istanza del Presidente del Consiglio, contribuirà a far approvare in tempi rapidi il disegno di legge in discussione, giudica il testo non soddisfacente ma migliorabile, evidenziandone talune criticità, come l'aumento indiscriminato delle aliquote contributive per i lavoratori autonomi. Rilevato, quindi, che il carattere discontinuo delle prestazioni di lavoro rappresenta la normalità per alcune categorie di lavoratori, quali quelli dello spettacolo, ritiene necessario modificare le disposizioni relative al contratto a termine, preannunziando la presentazione di un ordine del giorno in materia. Auspica, infine, che venga sollecitamente approvato il provvedimento volto a tutelare i lavoratori dello spettacolo, attualmente all'esame della XI Commissione.

MARIALUISA GNECCHI (PD). Rileva che la sua parte politica, propensa a sostenere responsabilmente la riforma del mercato del lavoro in discussione per consentire al Governo di svolgere un ruolo politico più incisivo nel Consiglio europeo di fine giugno, si riserva di condizionare la disponibilità manifestata a votare la fiducia, preannunziata dall'Esecutivo sul disegno di legge in esame, alla risoluzione delle gravi sperequazioni determinatesi in materia pensionistica con la recente riforma previdenziale varata dal Governo e al mantenimento dei requisiti pensionistici per i lavoratori cosiddetti esodati.

VINCENZO ANTONIO FONTANA (PdL). Nel ritenere che il disegno di legge in discussione, anche se non del tutto condivisibile, renderà il nostro Paese più credibile sui mercati internazionali, assicura il leale sostegno del suo gruppo al Governo affinché il Presidente del Consiglio possa presentarsi al vertice europeo del 28 giugno con il provvedimento già approvato dal Parlamento. Sottolinea, tuttavia, la necessità di apportare modifiche al testo con successivi interventi legislativi, in particolare con riguardo alla flessibilità in entrata, ai lavoratori cosiddetti esodati e alla detassazione dei salari legata alla produttività.

MARIA ANNA MADIA (PD). Rileva che la responsabile rinunzia del suo gruppo ad apportare modifiche migliorative al disegno di legge in discussione, del quale evidenzia le insanabili contraddizioni e l'assoluta inadeguatezza, si fonda sull'affidamento fatto dalla sua parte politica sull'azione del Governo nell'imminente Consiglio europeo, nella convinzione che le istanze del lavoro, segnatamente per le nuove generazioni, potranno essere soddisfatte unicamente a livello europeo, attraverso l'unificazione politica del continente, sinora strangolato dalla spirale di austerità e recessione.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Nel ritenere che la preannunziata posizione della questione di fiducia sia volta a consentire alle forze politiche che sostengono il Governo di varare una riforma complessivamente non condivisa, manifesta stupore per il fatto che il Partito Democratico avalli un inaccettabile attacco all'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, in spregio ai principi sanciti dagli articoli 1 e 4 della Costituzione. Nel giudicare, altresì, pericoloso il disegno di legge in discussione, rileva come chi ne sostiene l'approvazione tradisca i lavoratori, evidenziando inoltre le gravi responsabilità del Ministro Fornero in merito alla questione dei cosiddetti lavoratori esodati.

IVANO MIGLIOLI (PD). Osservato che la riforma in discussione si colloca in un drammatico scenario di crisi economica in atto, giudica del tutto prioritario promuovere lo sviluppo, la competitività delle imprese e la creazione di posti di lavoro, ritenendo il provvedimento in esame un'occasione mancata per riformare in modo condiviso il mercato del lavoro nel contesto di una rinnovata coesione sociale. Pag. XRichiamati quindi gli aspetti positivi di un disegno di legge che segna una discontinuità rispetto alle politiche del lavoro perseguite dal precedente Governo, sottolinea i profili di criticità di un provvedimento che, peraltro, risulta migliorato a seguito dell'iter presso l'altro ramo del Parlamento, preannunziando l'impegno del suo gruppo al fine di affrontare in modo adeguato alcune problematiche, come quella relativa all'esclusione dalle tutele dei precari e dei lavoratori atipici.

ELISABETTA RAMPI (PD). Sottolineato preliminarmente lo spirito costruttivo e il senso di responsabilità della propria parte politica, che ha accettato di accelerare l'iter del provvedimento in discussione, ritiene che le misure in esso contenute, pur rappresentando un passo in avanti in tema di riforma del mercato del lavoro, non siano pienamente soddisfacenti, in particolare per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali e l'occupazione giovanile e femminile. Richiamata altresì l'esigenza di maggiore equità, anche al fine di dare un messaggio di speranza e giustizia ai cosiddetti lavoratori esodati, auspica un sollecito intervento normativo volto a sanare gli aspetti di maggiore criticità presenti nel disegno di legge in esame.

DONELLA MATTESINI (PD). Richiamato il contenuto di una riforma che presenta molti limiti ma, nel contempo, avvia a soluzione alcune storiche questioni, come quelle relative all'apprendistato e alla partecipazione dei lavoratori all'impresa, ricorda i significativi ma non ancora sufficienti miglioramenti apportati al testo nel corso dell'iter presso l'altro ramo del Parlamento. Sottolineata quindi la necessità di rafforzare le politiche attive del lavoro e i centri per l'impiego, invita il Governo ad attivarsi al fine di fornire risposte adeguate in merito alla governance Stato-regioni-province in materia di lavoro, valorizzando il ruolo degli enti territoriali in direzione di una concreta prospettiva di sviluppo del Paese.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.

GIULIANO CAZZOLA (PdL), Relatore. Prende atto dell'impegno del Governo a modificare tempestivamente alcune delle disposizioni contenute nel provvedimento in discussione, sottolineando, da tale punto di vista, il senso di responsabilità dei gruppi di maggioranza ed il contributo delle parti sociali. Ricorda, inoltre, l'orientamento espresso dalla Corte costituzionale relativamente alle forme di tutela di cui all'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori.

ELSA FORNERO, Ministro del lavoro e delle politiche sociali. Nel ringraziare tutti coloro che sono intervenuti nella discussione, il presidente e i componenti l'XI Commissione nonché i relatori per il proficuo lavoro svolto, ricorda che la compressione dei tempi di esame del disegno di legge è correlata alla necessità di consentire al Presidente del Consiglio di partecipare al prossimo Consiglio europeo con il provvedimento già approvato dal Parlamento. Richiamati quindi i principi ispiratori di una riforma richiesta anche da alcune istituzioni internazionali, osserva che le pragmatiche disposizioni ivi contenute configurano un mercato del lavoro inclusivo e dinamico, in grado di favorire la rapidità delle transizioni, la stabilizzazione di coloro che si avvalgono del contratto di apprendistato e la creazione di un efficace sistema di formazione permanente. Nel dare altresì conto degli aspetti più qualificanti del disegno di legge in discussione, quali, tra l'altro, la flessibilità in entrata, le politiche attive del lavoro e la partecipazione della donne al mercato del lavoro, sottolinea che il Governo non ha mai interpretato in chiave ideologica il confronto sull'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, preannunziando l'impegno dell'Esecutivo a predisporre tempestivamente un sistema di serio monitoraggio della predetta riforma.

PRESIDENTE. Ricordato che l'esame delle questioni pregiudiziali presentate è Pag. XIprevisto a partire dalle 18, rinvia il seguito del dibattito al prosieguo della seduta.

Sull'ordine dei lavori.

Interviene sull'ordine dei lavori il deputato FABIO EVANGELISTI (IdV), cui rende precisazioni il Presidente.

La seduta, sospesa alle 17, è ripresa alle 18.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

Decorrono da questo momento i termini regolamentari di preavviso per eventuali votazioni elettroniche.

Modifica nella composizione della Delegazione italiana presso l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa.

PRESIDENTE. Avverte che il presidente del gruppo parlamentare Popolo della Libertà ha chiesto che il deputato Marco Martinelli sia nominato membro supplente della Delegazione italiana presso l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, in sostituzione dell'onorevole Marco Zacchera, cessato dal mandato parlamentare.
Se non vi sono obiezioni, la Presidenza procederà in tal senso secondo la costante prassi applicativa dell'articolo 56, comma 4, del Regolamento.

Sul grave attentato verificatosi questa mattina in Afghanistan.

PRESIDENTE. (Si leva in piedi e, con lui, l'intera Assemblea ed i membri del Governo) Esprime, anche a nome dell'Assemblea, sentimenti di cordoglio e di partecipazione al dolore dei familiari del militare italiano appartenente all'Arma dei carabinieri deceduto a seguito di un grave attentato verificatosi questa mattina in Afghanistan e rivolge un augurio di pronto ristabilimento ai due militari rimasti feriti nella medesima circostanza. Ricordato altresì di aver chiesto al Governo di riferire alla Camera sulla dinamica dell'accaduto, invita l'Assemblea ad osservare un minuto di silenzio (L'Assemblea osserva un minuto di silenzio).

Seguito della discussione del disegno di legge S. 3249: Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro (approvato dal Senato) (A.C. 5256).

(Esame e votazione di questioni pregiudiziali)

PRESIDENTE. Ricorda che sono state presentate le questioni pregiudiziali per motivi di costituzionalità Donadi n. 1 e Dozzo n. 2.

FEDERICO PALOMBA (IdV). Illustra la questione pregiudiziale Donadi n. 1, sottolineando il grave vulnus inferto alla Costituzione, segnatamente all'articolo 70, dall'espropriazione della funzione legislativa, il cui esercizio da parte delle Camere è impedito dall'abuso del ricorso alla posizione di questioni di fiducia, spesso funzionale al superamento di contrasti interni alla maggioranza, e dal ruolo meramente ratificatorio ormai assunto della Camera dei deputati. Lamentata, quindi, la violazione del diritto costituzionale al lavoro da parte di un provvedimento che interviene sui diritti indisponibili dei lavoratori senza tenere conto dell'orientamento nettamente contrario espresso dalle parti sociali e dalla società civile, manifesta profonda desolazione per l'ampiezza, la molteplicità e lo straordinario rilievo dei parametri di costituzionalità con i quali, a suo avviso, la normativa in esame è in contrasto.

RAFFAELE VOLPI (LNP). Illustra la questione pregiudiziale Dozzo n. 2, evidenziando come la riforma del mercato del lavoro in esame appaia avulsa dalla realtà del Paese e scarsamente rispettosa Pag. XIIdel dettato costituzionale, che riconosce nel lavoro un diritto dei cittadini italiani. Lamentato quindi come un provvedimento che tante proteste ha sollevato venga approvato con l'esclusivo ricorso alla questione di fiducia, denuncia il presunto accordo, a suo avviso raggiunto con talune forze politiche, per garantire l'approvazione del predetto testo in cambio di interventi in favore dei cosiddetti lavoratori esodati. Ritenuta infine strumentale la motivazione secondo la quale la riforma in oggetto sarebbe fortemente auspicata in sede europea, invita l'Assemblea a votare la questione pregiudiziale Dozzo n. 2, al fine di garantire il rispetto del ruolo del Parlamento e della volontà degli elettori.

PIERLUIGI MANTINI (UdCpTP). Precisa le ragioni politiche e di merito che inducono la sua parte politica a manifestare un orientamento di voto nettamente contrario alle questioni pregiudiziali in discussione, che reputa in contrasto con l'interesse nazionale nella delicata fase economica e istituzionale attraversata dall'Italia e dall'Unione europea nell'imminenza del Consiglio europeo del 28 giugno prossimo, nonché del tutto infondate nel merito, rilevando che il disegno di legge in esame è pienamente conforme alla Costituzione.

LUIGI BOBBA (PD). Nel ritenere che il provvedimento in esame non rechi affatto disposizioni che ledono i principi costituzionali in tema di lavoro, atteso che tale giudizio, se non fosse arbitrario, andrebbe esteso anche alla normativa vigente in materia, evidenzia come le argomentazioni critiche contenute nelle questioni pregiudiziali appaiano del tutto infondate, in particolare per quanto riguarda la presunta diminuzione delle tutele per i lavoratori. Dichiara infine il voto contrario del suo gruppo sulle questioni pregiudiziali presentate.

GIULIANO CAZZOLA (PdL). Dichiara che il suo gruppo voterà contro le questioni pregiudiziali in esame, che giudica infondate, rilevando come la consolidata giurisprudenza costituzionale abbia più volte precisato, in ordine alle garanzie stabilite dall'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, che il diritto alla reintegra nel posto di lavoro non costituisce un diritto fondamentale e insopprimibile dei lavoratori, essendo compatibili con la Costituzione altre tutele. Osserva inoltre che i princìpi delineati dal disegno di legge si applicheranno anche ai dipendenti pubblici.

ARTURO IANNACCONE (Misto-NPSud). Dichiara il voto favorevole della sua componente politica sulle questioni pregiudiziali presentate, ritenendo che la riforma del mercato del lavoro recata dal provvedimento in esame sia in palese contrasto con la Costituzione e che con essa il Governo non soddisfi affatto le istanze dei cittadini.

DOMENICO SCILIPOTI (PT). Nel giudicare non condivisibile l'argomento secondo il quale la riforma in esame dovrebbe essere approvata per non indebolire la posizione del Governo italiano nei consessi europei, dichiara voto favorevole sulle questioni pregiudiziali in discussione. Invita, inoltre, la Presidenza ad esercitare una efficace difesa delle prerogative del Parlamento dagli abusi perpetrati dal Governo attraverso il continuo ricorso alla posizione della questione di fiducia.

PRESIDENTE. Avverte che è stata chiesta la votazione nominale.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge le questioni pregiudiziali per motivi di costituzionalità Donadi n. 1 e Dozzo n. 2.

(Esame degli articoli)

La V Commissione ha espresso il prescritto parere.

DINO PIERO GIARDA, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Pone la questione di fiducia sull'approvazione, senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, degli articoli 1, 2, 3 e 4 del disegno di legge, nel Pag. XIIItesto della Commissione, identico a quello approvato dal Senato.

PRESIDENTE. Avverte che, a seguito della posizione della questione di fiducia, la discussione proseguirà a norma dell'articolo 116 del Regolamento. Le votazioni di fiducia avranno luogo nella seduta di domani, martedì 26 giugno, a partire dalle 18,40, previe dichiarazioni di voto su ciascun articolo, e proseguiranno nella parte antimeridiana della seduta di mercoledì 27 giugno.
Come stabilito dalla Conferenza dei presidenti di gruppo riunitasi il 21 giugno scorso, nella stessa seduta di mercoledì 27 giugno, dopo l'esame degli ordini del giorno, avranno luogo, a partire dalle 17, con ripresa televisiva diretta, le dichiarazioni di voto finale dei rappresentanti dei gruppi e delle componenti politiche del gruppo Misto. Seguirà la votazione finale.
Rinvia pertanto il seguito del dibattito alla seduta di domani.

Annunzio di una informativa urgente del Governo.

PRESIDENTE. Avverte che nella seduta di domani, alle 12,30, avrà luogo una informativa urgente del Governo sul tragico attentato in Afghanistan che ha causato la morte del carabiniere scelto Manuele Braj e il ferimento di altri due militari.

In morte dell'onorevole Adolfo Facchini.

PRESIDENTE. Rinnova, anche a nome dell'Assemblea, le espressioni della partecipazione al dolore dei familiari dell'onorevole Adolfo Facchini, recentemente scomparso.

Interviene per ricordare la figura dell'onorevole Adolfo Facchini il deputato FABIO EVANGELISTI (IdV).

Sull'ordine dei lavori e per la risposta ad uno strumento del sindacato ispettivo.

Intervengono sull'ordine dei lavori i deputati RAFFAELE VOLPI (LNP) e MARIO TASSONE (UdCpTP).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI

Intervengono, altresì, sull'ordine dei lavori i deputati FABIO GARAGNANI (PdL) e PAOLA GOISIS (LNP), nonché, per sollecitare la risposta ad un suo atto di sindacato ispettivo, il deputato FABIO EVANGELISTI (IdV).

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Martedì 26 giugno 2012, alle 12,30.

(Vedi resoconto stenografico pag. 68).

La seduta termina alle 18,55.