Camera dei deputati

Vai al contenuto

Sezione di navigazione

Menu di ausilio alla navigazione

Cerca nel sito

MENU DI NAVIGAZIONE PRINCIPALE

Vai al contenuto

Per visualizzare il contenuto multimediale è necessario installare il Flash Player Adobe e abilitare il javascript

Resoconto dell'Assemblea

Vai all'elenco delle sedute >>

XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 658 di giovedì 28 giugno 2012

Pag. III

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

La seduta comincia alle 9,35.

La Camera approva il processo verbale della seduta di ieri.

I deputati in missione sono sessantasette.

Discussione del disegno di legge S. 3284, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 52 del 2012: Disposizioni urgenti per la razionalizzazione della spesa pubblica (approvato dal Senato) (A.C. 5273-A).

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

ANNA MARIA BERNINI BOVICELLI (PdL), Relatore per la I Commissione. Illustra il contenuto del provvedimento d'urgenza in discussione, per i profili di competenza della I Commissione, nel testo comprendente le modifiche apportate nel corso dell'iter in sede referente, richiamando preliminarmente il vigente quadro normativo in materia di revisione della spesa delle pubbliche amministrazioni. Nell'esprimere soddisfazione per il fatto che i risparmi conseguiti saranno destinati a far fronte alle conseguenze del recente sisma che ha colpito l'Emilia-Romagna, sottolinea che l'articolo 1 reca disposizioni finalizzate a istituire e a normare l'attività di un comitato interministeriale per la revisione della spesa pubblica, con competenze, tra l'altro, in materia di indirizzo e coordinamento per la revisione dei programmi di spesa. Ricorda quindi che l'articolo 2 prevede la nomina di un commissario straordinario per la razionalizzazione della spesa per acquisti di beni e servizi delle amministrazioni pubbliche. Precisa inoltre che gli articoli 3, 5 e 6 definiscono gli ambiti di competenza, i poteri ed i requisiti previsti per l'attività del predetto commissario e che l'articolo 4 prevede che il Presidente del Consiglio riferisca al Parlamento sull'attività di razionalizzazione della spesa pubblica.

ROBERTO OCCHIUTO (UdCpTP), Relatore per la V Commissione. Illustra il contenuto del capo II del decreto-legge in discussione, nel testo comprendente le modifiche apportate nel corso dell'iter in sede referente, che reca disposizioni relative all'acquisto di beni e servizi e in materia di appalti, al fine di consentire il conseguimento dei risparmi derivanti dall'attività di spending review, osservando che quest'ultima, alla luce dell'importanza che le si attribuisce a livello europeo, rappresenta un tema destinato a non essere esaurito con il provvedimento in esame, ma che avrà un seguito nell'attività parlamentare ed in quella amministrativa, che sarà opportuno monitorare con grande attenzione. Nel sottolineare inoltre che l'articolo 7 reca modifiche alle norme sulle procedure di acquisto di beni e servizi da parte delle pubbliche amministrazioni, segnala che il Senato ha introdotto l'articolo 13-bis, che prevede disposizioni in materia di crediti vantati dai fornitori di beni e servizi nei confronti delle pubbliche amministrazioni, estendendo, tra l'altro, la procedura della certificazione dei crediti nei confronti delle amministrazioni statali e degli enti pubblici nazionali e rendendo obbligatoria, anziché eventuale, la nomina di un commissario ad acta, su nuova Pag. IVistanza del creditore, qualora l'amministrazione non abbia provveduto alla certificazione allo scadere del termine previsto.

PRESIDENTE. Prende atto che il Governo si riserva di intervenire in replica.

RENATO CAMBURSANO (Misto). Rileva che la spesa pubblica in Italia ha ormai superato il 50 per cento del prodotto interno lordo e che la sua composizione è fortemente sbilanciata sul versante delle esigenze di finanziare il debito pregresso, di pagare le pensioni e di coprire gli alti costi della burocrazia, a danno degli investimenti necessari per il Paese. Nel sottolineare pertanto come si imponga oggi una revisione integrale della spesa pubblica, che costituisce a suo avviso una operazione di grande cambiamento che ritiene debba essere basata principalmente sull'azzeramento della spesa storica e su criteri di valutazione dei risultati delle pubbliche amministrazioni, osserva che il provvedimento d'urgenza in discussione, del quale auspica la sollecita conversione in legge, rappresenta un primo passo indispensabile per evitare l'aumento dell'aliquota IVA, che avrebbe effetti disastrosi per l'economia nazionale. Esprime quindi apprezzamento per talune modifiche apportate in sede referente, sottolineando l'importanza della certificazione dei crediti vantati dalle imprese nei confronti delle pubbliche amministrazioni. Richiama infine l'esigenza di intervenire sulla cosiddetta spesa allargata e sulla spesa sostenuta dalle regioni, in particolare nel comparto sanitario.

CLAUDIO D'AMICO (LNP). Sottolineato che la sua parte politica ha da sempre proposto un sistema di gestione e allocazione delle risorse basato sulla logica dello Stato federale, esprime un giudizio negativo sul provvedimento d'urgenza in discussione, peraltro tardivo, richiamando al riguardo il parere del Comitato per la legislazione. Lamentati inoltre gli oneri di copertura connessi alla nomina del commissario straordinario, le cui funzioni avrebbero potuto essere affidate ad un Ministro o ad un sottosegretario ad hoc, ritiene che il provvedimento d'urgenza in esame non preveda alcuna razionalizzazione dei programmi di spesa né un'ottimizzazione delle risorse. Nel ricordare altresì le proposte emendative migliorative del testo presentate dal suo gruppo nel corso dell'iter in sede referente, manifesta un giudizio fortemente critico sull'operato dell'Esecutivo, che, peraltro, dimostra scarsa attenzione nei confronti del Parlamento, auspicando che nel corso dell'esame in Assemblea vengano prese in considerazione necessarie proposte di modifica presentate dalla propria parte politica, in particolare riguardo agli sperperi delle regioni e al limite da pore agli stipendi dei dipendenti pubblici. Ribadisce, infine, l'atteggiamento responsabile dimostrato dal suo gruppo.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Richiamata la natura di legislazione quadro della normativa recata dal provvedimento d'urgenza in discussione, preannunzia che il suo gruppo, del quale richiama il proficuo contributo offerto al miglioramento del testo in sede referente, si riserva di valutare il proprio orientamento di voto in base alla disponibilità del Governo e della maggioranza ad accogliere talune qualificanti proposte emendative, segnatamente in tema di appalti pubblici, al fine di ripristinare la versione originaria dell'articolo 12 del decreto-legge. Espressa comunque soddisfazione per il recepimento del contenuto di alcuni emendamenti presentati dal suo gruppo, segnatamente in materia di applicazione della spending review anche agli organi costituzionali, manifesta apprezzamento per talune incisive misure recate dal provvedimento d'urgenza, con particolare riguardo alla riduzione della spesa sanitaria e alle regioni commissariate per l'attuazione dei piani di rientro dai disavanzi sanitari.

AMEDEO CICCANTI (UdCpTP). Rilevata preliminarmente l'inaccettabile situazione relativa agli attuali livelli di spesa pubblica, anche a causa di politiche inadeguate Pag. Vattuate dal precedente Esecutivo, osserva come con il provvedimento d'urgenza in discussione si giunga ad una svolta riguardo alla spending review, sottolineando le scelte efficaci e determinanti già assunte dall'attuale Governo finalizzate alla crescita e all'occupazione. Precisa altresì che gli obiettivi di revisione della spesa pubblica riguardano in particolare la riduzione della spesa corrente primaria per ciascun ministero, l'eliminazione degli sprechi e la modifica dei limiti dell'intervento pubblico, il ridimensionamento delle retribuzioni e l'ottimizzazione delle risorse. Sottolinea quindi il contributo offerto dalla sua parte politica in relazione all'articolo 12 del provvedimento d'urgenza in discussione, riguardante l'aggiudicazione di appalti in base al criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa. Rivolge infine un ringraziamento ai relatori e ai presidenti delle Commissioni di merito per la disponibilità dimostrata relativamente al recepimento di talune proposte emendative presentate anche dalla sua parte politica, nonché per il proficuo lavoro svolto nel corso dell'esame in sede referente.

LINO DUILIO (PD). Richiamati gli aspetti salienti di un provvedimento d'urgenza volto a dare concreta attuazione al progetto di revisione della spesa pubblica, obiettivo basilare sollecitato anche dalle istituzioni europee, nonché a scongiurare l'aumento di due punti delle aliquote IVA, ritiene che il risanamento dei conti pubblici debba essere perseguito attraverso il contenimento e la riqualificazione della spesa dello Stato a degli enti locali, bypassando la logica dei tagli lineari e della spesa storica.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI

LINO DUILIO (PD). Espresso quindi un giudizio positivo su un testo che è stato migliorato nel corso dell'iter in sede referente, sottolinea alcune problematiche inerenti la trasparenza negli appalti pubblici, manifestando peraltro un orientamento contrario alla reintroduzione del comma 3 dell'articolo 12, soppresso nel corso dell'esame al Senato. Auspica infine che l'avvio del processo di spending review veda protagonista del cambiamento il lavoratore pubblico, in un percorso che trasformi l'amministrazione da vincolo a risorsa.

GIORGIO CLELIO STRACQUADANIO (PdL). Nel ricordare che un'elevata spesa pubblica si ripercuote negativamente sull'andamento del prodotto interno lordo e sulla fiscalità del Paese, ritiene sia un errore considerare la spending review come un intervento occasionale e non strutturale, atteso che così facendo l'andamento tendenziale della spesa nel lungo periodo non risulta modificato. Reputa quindi errato centralizzare le stazioni appaltanti per l'acquisto di beni e servizi, sottolineando i benefici della concorrenza anche in questo settore. Nell'osservare inoltre come in luogo del parametro dei costi standard andrebbe introdotto il più idoneo criterio degli indicatori di efficienza nelle pubbliche amministrazioni, invita il Governo a correggere tali erronee impostazioni e a prevedere obiettivi di spending review anche a lungo termine.

MATTEO BRAGANTINI (LNP). Espresso un giudizio negativo sull'istituzione di un comitato interministeriale per la revisione della spesa pubblica, ritiene poco incisive e concrete le misure recate dal decreto-legge in discussione, sottolineando la necessità di eliminare gli enti inutili, di attuare una effettiva mobilità dei dipendenti pubblici e di applicare sull'intero territorio nazionale il principio dei costi standard nella sanità. Ricordato quindi il contenuto di alcune proposte emendative presentate dal suo gruppo in direzione di un reale taglio della spesa pubblica, invita il Governo ad adottare con maggiore coraggio provvedimenti idonei ad abbattere i costi dell'apparato statale.

PAOLA BINETTI (UdCpTP). Nell'esprimere preoccupazione per le situazioni Pag. VIconflittuali che potrebbero generarsi a seguito delle disposizioni in esame in materia di spending review, ritiene che siano motivo di preoccupazione, in particolare, le divergenze esistenti all'interno dell'Esecutivo sull'ammontare dei tagli da introdurre nel settore sanitario, paventando le negative conseguenze che, in assenza di equilibrio segnatamente nella riduzione delle spese per l'acquisto di farmaci e per le terapie connesse alle malattie rare, potrebbero derivare per i cittadini bisognosi di cure. Auspica quindi che i criteri che verranno adottati siano effettivamente garantisti e non discriminatori nei confronti di tutti i malati.

MARIA PIERA PASTORE (LNP). Richiamati gli aspetti di maggiore criticità delle norme recate da un provvedimento d'urgenza che, secondo le intenzioni del Governo, dovrebbe eliminare gli sprechi e ridurre la spesa pubblica, esprime, in particolare, talune perplessità sulla nomina di un commissario straordinario per la razionalizzazione della spesa per acquisti di beni e servizi. Sottolineata quindi la necessità di ridurre i costi dell'amministrazione centrale dello Stato, come sostenuto da alcune proposte emendative presentate dal suo gruppo, reputa opportuno completare l'attuazione delle disposizioni sul federalismo fiscale, stigmatizzando i risultati fin qui ottenuti da un Esecutivo che, tra l'altro, abusa del ricorso alla decretazione d'urgenza ed alla questione di fiducia, che auspica non sia posta sul provvedimento in esame.

NUNZIANTE CONSIGLIO (LNP). Richiamato il responsabile impegno da sempre profuso dalla propria parte politica per razionalizzare e contenere la spesa pubblica, anche a livello locale, rileva la valenza strategica della ottimizzazione dei costi delle pubbliche amministrazioni al fine di mantenere gli obiettivi di finanza pubblica, paventando il rischio che il mancato conseguimento del pareggio del bilancio determini ulteriori inasprimenti fiscali. Nel ricordare, quindi, che il suo gruppo ritiene da sempre essenziale, per razionalizzare e ridurre la spesa pubblica, la devoluzione di competenze ai livelli di governo infrastatali, evidenzia le drammatiche condizioni economiche e sociali in cui versa il Paese, nonché l'irrazionale distribuzione del pubblico impiego sul territorio. Reputa quindi scarsamente incisive le misure recate dal provvedimento d'urgenza in discussione; ritiene peraltro irrinunciabile la destinazione delle risorse reperite attraverso i risparmi della spending review al finanziamento degli interventi di sostegno alle popolazioni dell'Emilia colpite dai recenti eventi sismici.

FABIO MERONI (LNP). Giudicato condivisibile razionalizzare la spesa pubblica, ricorda l'atteggiamento collaborativo tenuto dal suo gruppo ed il contenuto di alcune proposte emendative di assoluto buon senso, ritenute inammissibili e presentate, tra l'altro, da esponenti delle forze politiche che sostengono il Governo. Nel manifestare un orientamento contrario al reiterato ricorso alla decretazione d'urgenza, stigmatizza l'esito fallimentare dell'operato della compagine governativa, auspicando la formazione di un Esecutivo di natura politica.

PIERGUIDO VANALLI (LNP). Nel giudicare inefficace la riallocazione delle risorse tra le voci di spesa delle pubbliche amministrazioni disposta dal provvedimento d'urgenza in esame, sottolinea la necessità di una profonda revisione dei costi dello Stato che si collochi in una prospettiva che privilegi l'intervento del privato rispetto al pubblico, ritenendo, tra l'altro, una duplicazione contraddittoria e dispendiosa l'istituzione della figura del commissario straordinario per la razionalizzazione della spesa. Richiamate quindi le proposte emendative e gli atti di indirizzo presentati dal suo gruppo nel corso dell'iter in sede referente, ne lamenta la prevalente reiezione rivendicando, comunque, alla propria parte politica il merito di aver contribuito al miglioramento del testo, segnatamente in tema di fabbisogni standard degli enti locali territoriali.

Pag. VII

MARIO TASSONE (UdCpTP). Nel ringraziare i relatori per il proficuo lavoro svolto, ritiene che l'impostazione del provvedimento d'urgenza in discussione, che giudica condivisibile, richieda l'affermazione di un rinnovato ruolo della pubblica amministrazione, segnatamente sul piano etico e della responsabilità. Reputa quindi necessaria l'adozione di ulteriori misure finalizzate a contenere e razionalizzare la spesa pubblica anche nel settore degli uffici giudiziari, valutandone tuttavia con attenzione gli effetti. Occorre poi incidere sui costi derivanti dal funzionamento di regioni e province e prevedendo più incisivi controlli di legittimità. Prospetta inoltre l'opportunità di una riflessione circa l'esigenza di attribuire allo Stato la competenza esclusiva relativamente ai comparti della sanità, dell'ambiente e della pubblica istruzione.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che i relatori ed il rappresentante del Governo rinunziano alla replica.
Rinvia pertanto il seguito del dibattito ad altra seduta.

Sull'ordine dei lavori.

Interviene sull'ordine dei lavori il deputato MAURO PILI (PdL).

La seduta, sospesa alle 13,30, è ripresa alle 14,40.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono sessantasei.

Svolgimento di interpellanze urgenti.

PRESIDENTE. Avverte che lo svolgimento dell'interpellanza Di Biagio n. 2-01545 è rinviato ad altra seduta.

VINCENZO D'ANNA (PT). Illustra l'interpellanza Moffa n. 2-01536, sulle problematiche riguardanti la gestione dell'ordine nazionale dei biologi.

SALVATORE MAZZAMUTO, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Risponde all'interpellanza (vedi resoconto stenografico pag. 51). - Replica il deputato VINCENZO D'ANNA (PT), che, nel sottolineare il disinteresse e l'inattività degli uffici del Ministero competente in ordine alla vicenda evocata nell'atto ispettivo, rileva la necessità di assicurare giustizia ai biologi defraudati.

LUCIA CODURELLI (PD) e JONNY CROSIO (LNP). Illustrano le rispettive interpellanze n. 2-01567 e n. 2-01568, entrambe vertenti sulle iniziative per garantire la continuità della produzione dello stabilimento Riello di Morbegno (Sondrio).

CLAUDIO DE VINCENTI, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Risponde alle interpellanze (vedi resoconto stenografico pag. 58). - Replicano i deputati GIANNI FARINA (PD), che, espresso un giudizio positivo sul vincolante impegno assunto dal sottosegretario, manifesta la solidarietà del suo gruppo ai lavoratori dello stabilimento Riello di Morbegno, sottolineando la necessità di convocare urgentemente un tavolo di confronto istituzionale al fine di risolvere la problematica evocata nell'atto ispettivo, e JONNY CROSIO (LNP), che, nel ritenere non convincente la risposta del sottosegretario, che giudica basata su dati non corretti, invita il Governo ad attivarsi con urgenza affinché venga istituito un tavolo di crisi nazionale in grado di garantire la continuità della produzione dello stabilimento industriale oggetto dell'atto ispettivo.

MARIA GRAZIA GATTI (PD). Illustra la sua interpellanza n. 2-01560, sulle iniziative in relazione alla situazione dei dipendenti civili italiani impiegati nella base militare statunitense di Camp Darby (Pisa).

Pag. VIII

FILIPPO MILONE, Sottosegretario di Stato per la difesa. Risponde all'interpellanza (vedi resoconto stenografico pag. 62). - Replica il deputato MARIA GRAZIA GATTI (PD), che, nel manifestare apprezzamento per la risposta del rappresentante del Governo, invita l'Esecutivo ad adoperarsi presso la dirigenza della base militare di Camp Darby al fine di ottenere una proroga dei trasferimenti e dei licenziamenti dei dipendenti coinvolti, favorendo la riallocazione del personale.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della prossima seduta:

Martedì 3 luglio 2012, alle 10.

(Vedi resoconto stenografico pag. 63).

La seduta termina alle 15,55.