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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 659 di martedì 3 luglio 2012

Pag. V

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

La seduta comincia alle 10,05.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 28 giugno 2012.

I deputati in missione sono quarantotto.

Annunzio della presentazione di un disegno di legge di conversione e sua assegnazione a Commissione in sede referente.

PRESIDENTE. Comunica che il Presidente del Consiglio dei ministri ha presentato alla Presidenza il disegno di legge n. 5323, di conversione del decreto-legge n. 89 del 2012, recante proroga di termini in materia sanitaria.
Il disegno di legge è stato assegnato alla XII Commissione in sede referente ed al Comitato per la legislazione, per il parere di cui all'articolo 96-bis, comma 1, del Regolamento.

Trasmissione dal Senato di un disegno di legge di conversione e sua assegnazione a Commissione in sede referente.

PRESIDENTE. Comunica che il Presidente del Senato ha trasmesso alla Presidenza il disegno di legge n. 5322, di conversione del decreto-legge n. 63 del 2012, recante disposizioni urgenti in materia di riordino dei contributi alle imprese editrici, nonché di vendita della stampa quotidiana e periodica e di pubblicità istituzionale.
Il disegno di legge è stato assegnato alla VII Commissione in sede referente ed al Comitato per la legislazione, per il parere di cui all'articolo 96-bis, comma 1, del Regolamento.

Assegnazione alla V Commissione dei disegni di legge relativi al rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2011 e all'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno 2012.

PRESIDENTE. Comunica che i seguenti disegni di legge sono assegnati alla V Commissione in sede referente con il parere di tutte le altre Commissioni permanenti e della Commissione parlamentare per le questioni regionali:

«Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2011» (5324);

«Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2012» (5325).

Ricorda altresì che il calendario dei lavori dell'Assemblea prevede che la discussione sulle linee generali di tali disegni di legge abbia inizio nella seduta di lunedì 23 luglio 2012. Le Commissioni dovranno pertanto concluderne l'esame in sede consultiva e in sede referente compatibilmente con i tempi previsti dal calendario per l'esame da parte dell'Assemblea.

Decorrono da questo momento i termini regolamentari di preavviso per eventuali votazioni elettroniche.

Pag. VI

Sull'ordine dei lavori e per la risposta a strumenti del sindacato ispettivo.

ILEANA ARGENTIN (PD). Invita la Presidenza ad attivarsi al fine di sollecitare l'oscuramento di un sito Internet in cui si prefigurano forme di violenza nei confronti di disabili, preannunziando la presentazione di una denuncia su tale vicenda.

PRESIDENTE. Invita il deputato Argentin a presentare un atto di sindacato ispettivo sulla questione sollevata.

MAURO PILI (PdL). Invita il Presidente della Camera ad attivarsi presso il Governo per una sollecita risposta agli atti di sindacato ispettivo presentati in merito alle istanze più volte evidenziate dalla regione Sardegna e che denunciano un ampio quadro di violazione costituzionale dei corretti rapporti di collaborazione tra organi dello Stato.

PRESIDENTE. Assicura che riferirà al Presidente della Camera perché interessi il Governo.

La seduta, sospesa alle 10,20, è ripresa alle 10,35.

Seguito della discussione del disegno di legge S. 3284, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 52 del 2012: Disposizioni urgenti per la razionalizzazione della spesa pubblica (approvato dal Senato) (A.C. 5273-A).

Nella seduta del 28 giugno 2012 si è svolta la discussione sulle linee generali.

(Esame dell'articolo unico)

PRESIDENTE. Dà conto della proposte emendative dichiarate inammissibili dalla Presidenza (vedi resoconto stenografico pag. 4).

Avverte altresì che le Commissioni hanno presentato gli emendamenti 1-bis.100, 5.100 e 13-ter.100, in relazione ai quali risulta alla Presidenza che i gruppi hanno convenuto di rinunciare alla fissazione di un termine per la presentazione di eventuali subemendamenti.
Dà infine conto delle proposte emendative ritirate prima dell'inizio della seduta (vedi resoconto stenografico pag. 4).

ANNA MARIA BERNINI BOVICELLI (PdL). Relatore per la I Commissione, e ROBERTO OCCHIUTO (UdCpTP), Relatore per la V Commissione. Raccomandano l'approvazione degli emendamenti 1-bis.100, 5.100 e 13-ter.100 delle Commissioni ed invitano al ritiro delle restanti proposte emendative, esprimendo altrimenti parere contrario.

GIANFRANCO POLILLO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Concorda, rilevando le ragioni per le quali giudica equilibrato il testo licenziato dalle Commissioni, anche alla luce del parere reso dalla Ragioneria generale dello Stato.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Invita il sottosegretario a precisare il parere del Governo sugli emendamenti delle Commissioni.

GIANFRANCO POLILLO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Ribadisce che il Governo concorda con il parere espresso dai relatori.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD). Sottolinea l'opportunità che il Governo riconsideri il proprio parere sul testo licenziato dalle Commissioni, in considerazione degli emendamenti presentati dalle stesse Commissioni.

DONATO BRUNO (PdL), Presidente della I Commissione. Chiarisce che le Commissioni hanno presentato emendamenti di carattere meramente formale.

GIANFRANCO POLILLO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Ribadisce il carattere formale degli emendamenti presentati dalle Commissioni.

Pag. VII

PIER PAOLO BARETTA (PD). Chiede di acquisire il parere della Ragioneria generale dello Stato sugli emendamenti riferiti all'articolo 12, ritenendo altresì necessario un ulteriore approfondimento circa gli oneri finanziari eventualmente connessi alle stesse proposte emendative.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Precisa che il parere della Ragioneria generale dello Stato non incide sulle valutazioni di competenza dell'Assemblea.

AMEDEO CICCANTI (UdCpTP). Chiede alla Presidenza di poter acquisire il parere contenuto nella relazione della Ragioneria generale dello Stato al fine di valutare in modo più adeguato la portata normativa dell'articolo 12.

GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO (PdL). Sottolinea che resta valida la relazione tecnica presentata dal Governo al testo originario del provvedimento d'urgenza.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD). Parlando sull'ordine dei lavori, chiede alla Presidenza di valutare l'opportunità di sospendere la seduta per circa trenta minuti e di porre in votazione tale richiesta, al fine di permettere al Comitato dei diciotto di analizzare la portata della relazione della Ragioneria generale dello Stato sul contenuto dell'articolo 12.

DONATO BRUNO (PdL), Presidente della I Commissione. Ritiene che le questioni sollevate non giustifichino una richiesta di sospensione della seduta.

La Camera, con votazione elettronica senza registrazione di nomi, respinge la proposta di sospensione della seduta formulata dal deputato Quartiani.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Insiste per la votazione dell'emendamento Mura 1.3, del quale richiama le finalità.

PRESIDENTE. Avverte che è stata chiesta la votazione nominale.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Mura 1.3 e Borghesi 1.4.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Illustra le finalità del suo emendamento 1.52.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Borghesi 1.52 e Favia 1.5.

PIERGUIDO VANALLI (LNP). Richiama le finalità sottese all'emendamento Bragantini 1.13.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Bragantini 1.13.

MATTEO BRAGANTINI (LNP). Manifestato stupore per il parere espresso sul suo emendamento 1.10, che giudica di buonsenso, insiste per la votazione dello stesso.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

AMEDEO CICCANTI (UdCpTP). Dichiara il voto contrario del suo gruppo sull'emendamento Bragantini 1.10.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Bragantini 1.10.

FABIO MERONI (LNP). Illustra le finalità dell'articolo aggiuntivo Bragantini 1.03, sul quale il suo gruppo esprimerà voto favorevole.

AMEDEO CICCANTI (UdCpTP). Ritiene che le istanze sottese all'articolo aggiuntivo Bragantini 1.03 siano già recepite nel primo comma dell'articolo 1 del provvedimento d'urgenza in esame.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge l'articolo aggiuntivo Bragantini 1.03 ed approva l'emendamento 1-bis.100 delle Commissioni.

Pag. VIII

ENRICO LA LOGGIA (PdL). Ritira il suo emendamento 2.54, riservandosi di trasfonderne il contenuto in un ordine del giorno.

PRESIDENTE. Prende atto del ritiro dell'emendamento Lanzillotta 2.50.

ENZO RAISI (FLpTP). Richiamate le rilevanti e condivisibili finalità perseguite dal suo emendamento 2.53, accede all'invito al ritiro dello stesso per senso di responsabilità politica.

PRESIDENTE. Prende atto del ritiro dell'emendamento Lanzillotta 2.51.

RAFFAELE VOLPI (LNP). Richiama le finalità del suo emendamento 2.55, del quale annunzia il ritiro.

PRESIDENTE. Prende atto del ritiro degli emendamenti Zeller 2.4 e 2.3.

MANUELA DAL LAGO (LNP). Non accede all'invito al ritiro del suo articolo aggiuntivo 2.050, del quale richiama le finalità.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Dichiara, a nome del suo gruppo, di voler sottoscrivere l'articolo aggiuntivo Dal Lago 2.050.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'articolo aggiuntivo Dal Lago 2.050.

MATTEO BRAGANTINI (LNP). Insiste per la votazione del suo emendamento 3.2, del quale richiama le finalità.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge l'emendamento Bragantini 3.2 ed approva l'emendamento 5.100 delle Commissioni.

CLAUDIO D'AMICO (LNP). Illustra il contenuto del suo emendamento 5.18, che giudica di buonsenso e del quale auspica l'approvazione.

Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato MASSIMO POLLEDRI (LNP).

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento D'Amico 5.18.

PIERGUIDO VANALLI (LNP). Insiste per la votazione del suo emendamento 5.34, di cui illustra il contenuto.

Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato LAURA MOLTENI (LNP).

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Vanalli 5.34.

PRESIDENTE. Prende atto del ritiro dell'emendamento Moroni 5.51.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Richiama le finalità dell'emendamento Favia 5.11.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Favia 5.11.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Richiamate le finalità dell'emendamento Donadi 5.12, volto a rafforzare i poteri del commissario inerenti la liquidazione degli enti disciolti, insiste per la votazione dello stesso.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Donadi 5.12.

FRANCESCO BARBATO (IdV). Insiste per la votazione del suo emendamento 5.50, volto a ridimensionare il ricorso a consulenze esterne.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Barbato 5.50.

Pag. IX

ANTONIO BORGHESI (IdV). Insiste per la votazione dell'emendamento Mura 5.6, del quale sottolinea la rilevanza al fine di razionalizzare la spesa pubblica.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Mura 5.6.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Richiama le finalità del suo emendamento 5.15.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Borghesi 5.15.

PRESIDENTE. Prende atto del ritiro dell'emendamento Mura 5.14.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Insiste per la votazione del suo emendamento 5.16, del quale richiama le rilevanti finalità.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Borghesi 5.16.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Richiama le finalità sottese al suo emendamento 5.13.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Borghesi 5.13.

FRANCESCO BARBATO (IdV). Parlando sull'ordine dei lavori, invita la Presidenza a riconsiderare la declaratoria di inammissibilità del suo emendamento 5.53.

PRESIDENTE. Conferma le ragioni per le quali la Presidenza aveva dichiarato inammissibile l'emendamento Barbato 5.53, che ritiene tuttavia di poter porre in votazione ove riformulato nel senso di sopprimere il riferimento al Segretariato generale della Presidenza della Repubblica.

FRANCESCO BARBATO (IdV). Accetta la riformulazione proposta del suo emendamento 5.53.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Barbato 5.53, nel testo riformulato.

FRANCESCO BARBATO (IdV). Insiste per la votazione del suo emendamento 5.52, del quale illustra il contenuto volto ad impedire l'inopportuno, costoso e deleterio conferimento di funzioni commissariali al personale della pubblica amministrazione in quiescenza. Stigmatizza, infine, pesantemente l'operato della maggioranza.

PRESIDENTE. Stigmatizzate le espressioni usate dal deputato Barbato, lo invita ad allontanarsi dall'Aula (Il deputato Barbato ottempera all'invito del Presidente e rivolge un gesto irriguardoso all'indirizzo dei banchi del gruppo Partito Democratico).
Preannunzia che il Collegio dei deputati Questori valuterà e sottoporrà all'Ufficio di Presidenza le misure da adottare.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Si scusa con l'Assemblea per l'indecoroso contegno tenuto dal deputato Barbato.

PRESIDENTE. Avverte che, in assenza del presentatore, l'emendamento Barbato 5.52 non sarà posto in votazione.

ALFREDO MANTOVANO (PdL). Ritira i suoi emendamenti 5.39 e 5.40, dei quali richiama le finalità.

GIANFRANCO POLILLO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Precisa le motivazioni sottese al parere espresso sull'emendamento Mantovano 5.39, che conferma.

Pag. X

ANTONIO BORGHESI (IdV). Illustra il contenuto del suo emendamento 5.7, che giudica di buonsenso.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Borghesi 5.7.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Insiste per la votazione dell'emendamento Mura 5.8, del quale sottolinea la rilevanza.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Mura 5.8.

ROBERTO SIMONETTI (LNP). Richiama le finalità del suo emendamento 5.19, del quale auspica l'approvazione.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Simonetti 5.19.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Insiste per la votazione dell'articolo aggiuntivo Mura 6.02, del quale richiama le finalità.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'articolo aggiuntivo Mura 6.02.

CLAUDIO D'AMICO (LNP). Illustra le finalità del suo emendamento 7.52, invitando i relatori ed il Governo a riconsiderare il parere espresso.

Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato MASSIMO POLLEDRI (LNP).

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento D'Amico 7.52.

MASSIMO BITONCI (LNP). Richiama le apprezzabili finalità del suo emendamento 7-bis.50, inerente la possibilità per le aziende sanitarie locali di rinegoziare i contratti di project financing.

LUCIO BARANI (PdL). Dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Bitonci 7-bis.50, del quale auspica l'approvazione.

Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato FRANCESCA MARTINI (LNP).

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Bitonci 7-bis.50.

CHIARA MORONI (FLpTP). Ritira il suo articolo aggiuntivo 7-bis.02, del quale richiama le finalità.

LUCIO BARANI (PdL). Si associa alle considerazioni svolte dal deputato Moroni.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Ritira l'emendamento Favia 10.3.

DONATO BRUNO (PdL), Presidente della I Commissione. Prospetta l'opportunità di una congrua sospensione dei lavori dell'Assemblea al fine di consentire al Comitato dei diciotto di riunirsi per valutare le questioni emerse con riferimento all'articolo 12 del decreto-legge in esame.

PRESIDENTE. Accedendo alla richiesta del presidente della I Commissione, sospende la seduta fino alle 15.

La seduta, sospesa alle 12,40, è ripresa alle 15,10.

I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono quarantotto.

ROBERTO OCCHIUTO (UdCpTP), Relatore per la V Commissione. Alla luce di quanto ribadito dal Governo in sede di Comitato dei diciotto su taluni emendamenti riferiti all'articolo 12, conferma il parere contrario sugli stessi.

Pag. XI

PRESIDENTE. Avverte che, ai sensi dell'articolo 87, comma 3, del Regolamento, l'emendamento Baretta 12.53 sarà posto in votazione prioritariamente rispetto all'emendamento Nannicini 12.54.

PIER PAOLO BARETTA (PD). Illustra le finalità del suo emendamento 12.53, auspicandone l'approvazione da parte dell'Assemblea.

Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato ROLANDO NANNICINI (PD).

GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO (PdL). Nel chiarire la portata normativa dell'articolo 12 del decreto-legge in esame, sottolineando la mancanza di copertura finanziaria, giudica non condivisibile il contenuto dell'emendamento Baretta 12.53.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento Baretta 12.53, lamentando una formulazione scarsamente trasparente dell'articolo 12, che ritiene sia frutto della precisa volontà di favorire qualcuno.

Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato LINO DUILIO (PD).

AMEDEO CICCANTI (UdCpTP). Dichiara il voto contrario del suo gruppo sull'emendamento in esame, ritenendo necessario fare chiarezza circa i diversi orientamenti presenti all'interno della magistratura sulla validità delle diverse modalità di apertura dei plichi contenenti le offerte per l'aggiudicazione di appalti.

Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato MAINO MARCHI (PD).

PRESIDENTE. Avverte che le Commissioni hanno presentato l'emendamento 13-bis.100 con riferimento al quale risulta alla Presidenza che i rappresentanti di tutti i gruppi hanno rinunziato alla fissazione del termine per la presentazione di subemendamenti.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Parlando sull'ordine dei lavori, chiede alla Presidenza chiarimenti in ordine all'eventuale presentazione di ordini del giorno di contenuto analogo ad emendamenti preclusi.

PRESIDENTE. Precisa che non è preclusa la possibilità di presentare ordini del giorno purché questi non siano in contrasto con il contenuto dell'emendamento che, approvato, ha determinato la preclusione di emendamenti successivi.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Baretta 12.53.

ROLANDO NANNICINI (PD). Ricorda che il suo emendamento 12.54, interamente sostitutivo dell'articolo 12, è volto a rendere più trasparente la disciplina in materia di aggiudicazione di appalti e a chiarire la validità delle gare già aggiudicate.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Nannicini 12.54.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Richiama le finalità sottese al suo emendamento 12.50.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Borghesi 12.50.

ROLANDO NANNICINI (PD). Illustra il contenuto del suo emendamento 12.51.

AMEDEO CICCANTI (UdCpTP). Ricorda che in sede di Comitato dei diciotto era stato preannunziato il ritiro dell'emendamento Nannicini 12.51.

Intervengono per dichiarazione di voto a titolo personale i deputati PIER PAOLO BARETTA (PD), ROBERTO GIACHETTI (PD) e LINO DUILIO (PD), che prospetta l'opportunità di accantonare l'esame dell'emendamento Nannicini 12.51, sottoscrivendolo.

Pag. XII

ROLANDO NANNICINI (PD). Parlando sull'ordine dei lavori, richiama le ragioni per le quali non ha ritirato il suo emendamento 12.51.

Intervengono per dichiarazione di voto a titolo personale i deputati ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD) e GIAN LUCA GALLETTI (UdCpTP).

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Nannicini 12.51.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Illustra le finalità del suo emendamento 13-bis.9.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Borghesi 13-bis-9.

AMEDEO CICCANTI (UdCpTP). Ritira il suo emendamento 13-bis.50, preannunziando la presentazione di un ordine del giorno di analogo contenuto.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Illustra le finalità dell'emendamento Palomba 13-bis.8, volto a prevedere per le imprese la possibilità di portare in compensazione i crediti vantati nei confronti dell'erario.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Palomba 13-bis.8.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Illustra le finalità del suo emendamento 13-bis.7, del quale auspica l'approvazione.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Borghesi 13-bis.7.

PRESIDENTE. Prende atto che le Commissioni raccomandano l'approvazione del loro emendamento 13-bis.100.

GIANFRANCO POLILLO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Accetta l'emendamento 13-bis.100 delle Commissioni.

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'emendamento 13-bis.100 delle Commissioni.

GIUSEPPE CALDERISI (PdL). Ritira il suo articolo aggiuntivo 13-bis.01, preannunziando la presentazione di un ordine del giorno di analogo contenuto.

CHIARA MORONI (FLpTP). Illustra le finalità del articolo aggiuntivo 13-bis.050, in materia di affidamenti in house, auspicando una riconsiderazione da parte del Governo del parere precedentemente espresso.

GIANFRANCO POLILLO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Conferma l'invito al ritiro dell'articolo aggiuntivo Moroni 13-bis.050, precisando che esso potrebbe essere più opportunamente riferito ad altro provvedimento.

PRESIDENTE. Prende atto del ritiro dell'articolo aggiuntivo Moroni 13-bis.050.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Dichiara di voler fare proprio l'articolo aggiuntivo Moroni 13-bis.050.

GIANCLAUDIO BRESSA (PD). Paventa le negative conseguenze, per comuni ed enti locali, dell'eventuale approvazione dell'articolo aggiuntivo Moroni 13-bis.050, che reca peraltro una disciplina non in linea con la normativa comunitaria.

CHIARA MORONI (FLpTP). Chiarisce ulteriormente la ratio del suo articolo aggiuntivo 13-bis.050.

PIERGUIDO VANALLI (LNP). Giudica non condivisibile il contenuto dell'articolo aggiuntivo Moroni 13-bis.050, che penalizzerebbe i comuni virtuosi.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge l'articolo aggiuntivo Moroni 13-bis.050, fatto proprio dal gruppo Italia dei Valori, ed approva l'emendamento 13-ter.100 delle Commissioni. Pag. XIII

ANTONIO BORGHESI (IdV). Illustra il contenuto del suo emendamento 14.2.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Borghesi 14.2.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Richiama le finalità del suo emendamento 14.4.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Borghesi 14.4.

(Trattazione degli ordini del giorno)

PRESIDENTE. Dà conto degli ordini del giorno dichiarati inammissibili dalla Presidenza (vedi resoconto stenografico pag. 51).

Intervengono per illustrare gli ordini del giorno rispettivamente sottoscritti i deputati PIERGUIDO VANALLI (LNP), ENRICO LA LOGGIA (PdL), MARIO TASSONE (UdCpTP), FABIO GARAGNANI (PdL) e DOMENICO SCILIPOTI (PT).

PRESIDENTE. Per consentire al Governo una compiuta valutazione degli ordini del giorno presentati, sospende brevemente la seduta.

La seduta, sospesa alle 16,50, è ripresa alle 17.

GIANFRANCO POLILLO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Accetta gli ordini del giorno Lo Presti n. 1, Mantovano n. 2, Pagano n. 3, Ciccanti n. 5, Bonciani n. 6, Fogliardi n. 7, Alberto Giorgetti n. 8, Mario Pepe (Misto-R-A) n. 9, Ravetto n. 10, Buonfiglio n. 11, Nastri n. 12, Di Biagio n. 19, Calderisi n. 20, Gelmini n. 21, Aniello Formisano n. 22, Marini n. 25, Marinello n. 26, Moroni n. 27, La Loggia n. 28, Raisi n. 29, Scilipoti n. 32, nella parte ammissibile, Vanalli n. 33, Simonetti n. 41, Pini n. 45, Polledri n. 46, Bragantini n. 49, Borghesi n. 57, Garagnani n. 58, Patarino n. 59, Forcolin n. 60, Fugatti n. 61 e Rubinato n. 62.
Accetta, purché riformulati, gli ordini del giorno Tassone n. 4, Dima n. 13 (Nuova formulazione), Catanoso n. 14, Bertolini n. 15, Cossiga n. 16, Bocciardo n. 17, Stracquadanio n. 18, Laffranco n. 24, Mario Pepe (Misto-R-A) n. 30, Giovanelli n. 31, Allasia n. 50, Desiderati n. 51, Consiglio n. 56 e Costa n. 63.
Invita al ritiro dei restanti documenti di indirizzo.

(In assenza di osservazioni, gli ordini del giorno dei quali il Governo ha proposto una riformulazione, si intendono riformulati secondo le indicazioni del rappresentante del Governo).

Interviene sull'ordine dei lavori il deputato FABIO MERONI (LNP), al quale rende precisazioni il Presidente; intervengono altresì i deputati ALFREDO MANTOVANO (PdL), ANTONIO DI PIETRO (IdV), AMEDEO CICCANTI (UdCpTP) e ALDO DI BIAGIO (FLpTP).

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'ordine del giorno Mantovano n. 2.

Intervengono il deputato MARIO TASSONE (UdCpTP), che prospetta una possibile riformulazione del suo ordine del giorno n. 4, accettata dal Governo, e sull'ordine dei lavori il deputato MASSIMO POLLEDRI (LNP). Interviene altresì il deputato BASILIO CATANOSO (PdL), che non accetta la riformulazione proposta del suo ordine del giorno n. 14.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Catanoso n. 14.

Interviene il deputato AUGUSTO DI STANISLAO (IdV), che non accede all'invito al ritiro del suo ordine del giorno n. 23.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Di Stanislao n. 23.

Interviene il deputato PIETRO LAFFRANCO (PdL), che accetta la riformulazione proposta del suo ordine del giorno n. 24, chiedendone comunque la votazione.

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'ordine del giorno Laffranco n. 24, nel testo riformulato.

Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze GIANFRANCO POLILLO.

Pag. XIV

PRESIDENTE. Prende atto del ritiro dell'ordine del giorno Pastore n. 38.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Bonino n. 39, Crosio n. 40, Fogliato n. 42, Comaroli n. 43, Dal Lago n. 44 e Fedriga n. 47.

Interviene il deputato CLAUDIO D'AMICO (LNP), che non accede all'invito al ritiro del suo ordine del giorno n. 48.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno D'Amico n. 48, Munerato n. 52, Callegari n. 53, Laura Molteni n. 54 e Maggioni n. 55.

Intervengono il deputato ENRICO COSTA (PdL) e il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze GIANFRANCO POLILLO, che si rimette all'Assemblea sull'ordine del giorno Costa n. 63.

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'ordine del giorno Costa n. 63.


(Dichiarazioni di voto finale)

ELIO VITTORIO BELCASTRO (Misto-NPSud). Dichiara il voto contrario della sua componente politica sul disegno di legge di conversione in esame, che giudica non risolutivo del problema relativo agli sprechi nella pubblica amministrazione. Lamenta inoltre il disinteresse mostrato dal Governo alle esigenze del Mezzogiorno.

PINO PISICCHIO (Misto-ApI). Richiamata la portata normativa del provvedimento d'urgenza in discussione, che si propone, tra l'altro, come un modello di etica pubblica, invita il Governo a proseguire nella sua azione virtuosa di riduzione della spesa pubblica, operando con senso di equità, ad esempio, in materia di personale della pubblica amministrazione.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

PINO PISICCHIO (Misto-ApI). Dichiara quindi il voto favorevole della sua componente politica sul disegno di legge di conversione in esame.

GIUSEPPE FALLICA (Misto-G.Sud-PPA). Dichiara il voto favorevole della sua componente politica sul disegno di legge di conversione in esame.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Pur ritenendo che il provvedimento d'urgenza in esame configuri un buon metodo di spending review, dichiara che il suo gruppo esprimerà un voto contrario, alla luce dell'introduzione di una sorta di sanatoria per le gare di appalto prevista dall'articolo 12.

BRUNO CESARIO (PT). Nel considerare giusta la strada intrapresa dal Governo, soprattutto in una situazione di grave recessione economica, esprime un giudizio positivo sulle misure adottate dall'Esecutivo, pur sottolineando l'esigenza di varare provvedimenti mirati alla ripresa economica e alla crescita del Paese, in particolare del Mezzogiorno, e non solo Pag. XValla tenuta dei conti pubblici. Rileva quindi la necessità di interventi, come quelli proposti dalla sua parte politica, che prefigurino un modello di sviluppo alternativo, al fine di valorizzare le aree marginali del territorio nazionale, anche prevedendo la vendita del patrimonio pubblico tramite la Cassa depositi e prestiti.

CHIARA MORONI (FLpTP). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul provvedimento d'urgenza in esame, che, a suo avviso, costituisce un primo passo positivo verso l'introduzione nel nostro Paese di un idoneo meccanismo di revisione della spesa pubblica. Nel sottolineare, quindi, come nell'ambito delle voci di spesa della macchina statale una rilevante fonte di sprechi sia rappresentata dalle numerose società per azioni fuori bilancio riconducibili agli enti locali, richiama l'importanza di un incisivo intervento di ottimizzazione delle risorse utilizzate nel comparto sanità, che a suo avviso è possibile, pur garantendo la qualità dei servizi erogati, rivedendo il sistema di gestione a livello regionale. Nel ritenere quindi che il percorso di riduzione degli sprechi intrapreso dal Governo Monti rappresenti un progetto coraggioso che richiede un'assunzione di responsabilità da parte della politica, auspica che da questo passaggio scaturisca un nuovo patto sociale con il recupero del rapporto fiduciario tra istituzioni e cittadini.

PIERLUIGI MANTINI (UdCpTP). Dichiara il convinto voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame, che ridistribuisce la spesa pubblica secondo equità, eliminando gli sprechi e ottimizzando le risorse, tra l'altro dopo i successi del recente vertice europeo dovuti all'azione determinante del Presidente del Consiglio. Sottolineate altresì le principali misure contenute nel provvedimento d'urgenza in esame, tra le quali l'istituzione di un comitato interministeriale per la revisione della spesa pubblica e le disposizioni concernenti le certificazioni e le compensazioni dei crediti vantati dai fornitori sugli acquisti di beni e servizi nei confronti della pubblica amministrazione, rileva che l'impianto complessivo del provvedimento d'urgenza favorirà l'occupazione dei giovani e garantirà sostegno alle famiglie.

CLAUDIO D'AMICO (LNP). Lamentata l'assenza del Presidente del Consiglio dal dibattito odierno, che verte peraltro su un rilevante provvedimento in materia di spesa pubblica, sottolinea come l'unica costante delle misure economiche adottate dal Governo sia stato l'aumento della pressione fiscale, di cui evidenzia gli effetti recessivi. Nel richiamare quindi la necessità di attuare un reale sistema di federalismo fiscale quale meccanismo fondamentale di razionalizzazione del funzionamento dello Stato e di riduzione degli sprechi di denaro pubblico, evidenzia l'atteggiamento responsabile del suo gruppo, che ha presentato proposte migliorative del testo in esame, tra le quali evidenzia quella volta a disciplinare il criterio dei costi e dei fabbisogni standard in luogo dell'ormai superato sistema della spesa storica delle pubbliche amministrazioni. Ricordati inoltre i principali fattori di sperpero di risorse, quali le spese sanitarie fuori controllo, gli oneri connessi all'elevato numero dei dipendenti regionali, peraltro disomogeneamente distribuiti sul territorio, e gli elevati sussidi di disoccupazione erogati nel comparto agricolo del Meridione, dichiara l'astensione del suo gruppo.

ROLANDO NANNICINI (PD). Rileva che il suo gruppo, nell'esprimere un convinto voto favorevole sul provvedimento d'urgenza in esame, non attribuisce allo stesso effetti miracolistici sulle finanze pubbliche e sull'efficienza delle pubbliche amministrazioni, ma ne inquadra correttamente la portata normativa nell'alveo dell'equilibrata e complessiva azione di governo che ha consentito al Paese significativi progressi sul piano interno ed internazionale, con particolare riferimento all'Unione europea e all'eurozona.

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PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

ROLANDO NANNICINI (PD). Richiama, in tal senso, gli aspetti salienti delle disposizioni in esame, tese, nell'ambito della cornice istituzionale e normativa vigente, alla revisione dei programmi di spesa e dei trasferimenti destinati alle imprese, al ridimensionamento delle strutture, alla riduzione delle spese per l'acquisto di beni e servizi, alla ottimizzazione dell'uso degli immobili. Conferma, quindi, il sostegno della propria parte politica all'azione intrapresa dal Governo.

GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO (PdL). Ritiene che il provvedimento in esame tragga origine da un percorso virtuoso avviato dal precedente Esecutivo in materia di riduzione degli sprechi; rilevato quindi come il predetto testo risulti migliorato alla conclusione del suo iter grazie anche all'apporto fornito dal suo gruppo, esprime apprezzamento per l'adozione di misure finalizzate alla tutela di imprese di interesse nazionale. Sottolineato inoltre come le polemiche relative al contenuto dell'articolo 12, in materia di aggiudicazione di appalti, siano fuori luogo, atteso che la mancata adozione di tali disposizioni avrebbe comportato un enorme esborso di denaro pubblico, dichiara il convinto voto favorevole del suo gruppo, nell'auspicio che i provvedimenti attualmente al vaglio del Governo siano adottati tenendo conto della reale situazione del Paese.

ANNA MARIA BERNINI BOVICELLI (PdL), Relatore per la I Commissione. Rivolge un ringraziamento a quanti hanno contribuito all'iter del disegno di legge di conversione in esame.

La Presidenza è autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.

La Camera, con votazione finale elettronica, approva il disegno di legge n. 5273-A.

Discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 83 del 2012: Misure urgenti per la crescita del Paese (A.C. 5312) (Esame e votazione di una questione pregiudiziale).

PRESIDENTE. Avverte che è stata presentata la questione pregiudiziale Dozzo n.1.

GIOVANNI FAVA (LNP). Illustra la questione pregiudiziale Dozzo n. 1, rilevando che il decreto-legge n. 83 del 2012, lungi dal perseguire efficacemente finalità di sviluppo e rilancio della crescita, reca norme manifestamente inadeguate alla complessità del quadro economico e caratterizzate da un deleterio impianto centralista, segnatamente in materia di concessioni idroelettriche. Giudica anacronistico, in particolare, l'esclusivo sostegno assicurato al settore dell'edilizia privata, che non può rappresentare una valida ed efficace risposta a problemi di sistema, senza approntare alcun rimedio alla grave restrizione del credito. Osserva altresì che il Governo, con l'adozione del provvedimento d'urgenza in esame e, più in generale, con il frequente ricorso alla decretazione d'urgenza, altera l'equilibrato rapporto tra i poteri dello Stato, con particolare riferimento alle prerogative del Parlamento e alle autonomie regionali. Ritiene, quindi, che non si debba proseguire nell'iter del provvedimento d'urgenza.

PIERLUIGI MANTINI (UdCpTP). Nel rilevare l'inappropriatezza della presentazione di una questione pregiudiziale che reca esclusivamente critiche, pur legittime dal punto di vista politico, ma che nell'attuale contesto appaiono di stampo populistico, evidenzia come, nell'attuale difficile fase per il Paese, il Governo debba proseguire nella propria azione, ritenendo che il decreto-legge in esame si muova nella giusta direzione della crescita e dello sviluppo.

LAURA FRONER (PD). Richiamate le gravissime difficoltà economiche e finanziarie Pag. XVIIattraversate dal Paese nell'autunno del 2011, mentre era in carica il precedente Esecutivo, del quale richiama le responsabilità per la mancata adozione di urgenti iniziative di rilancio dell'economia, evidenzia la rilevanza del decreto-legge n. 83 del 2012, di cui richiama gli aspetti salienti, segnatamente in materia di sostegno all'edilizia privata, green economy, giustizia civile, accesso al credito e fondo per la crescita. Dichiara quindi il voto contrario del suo gruppo sulla questione pregiudiziale Dozzo n. 1.

ARTURO IANNACCONE (Misto-NPSud). Dichiara il voto favorevole della sua componente politica sulla questione pregiudiziale Dozzo n. 1, atteso che il Governo in carica si è insediato sulla base di un vizio di origine, non essendo espressione diretta della volontà popolare. Evidenzia quindi che il decreto-legge in oggetto non presenta i prescritti requisiti di straordinaria necessità ed urgenza e che le misure da esso recate non tutelano gli interessi dei cittadini meridionali.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge la questione pregiudiziale Dozzo n. 1.

Discussione della mozione Dozzo, Donadi ed altri n. 1-01074, presentata a norma dell'articolo 115, comma 3, del Regolamento, nei confronti del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, professoressa Elsa Fornero.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali della mozione.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

MASSIMILIANO FEDRIGA (LNP). Nell'illustrare la mozione Dozzo n. 1-01074, richiama le inaccettabili dichiarazioni rese dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali Elsa Fornero, stigmatizzando la complessiva politica di settore da lei attuata, sovente disattesa dai fatti e dalla stessa maggioranza di governo, senza dialogo con le parti sociali, con le quali ha invece alimentato il conflitto, incrementando l'economia sommersa, aggravando l'impatto sul ceto medio delle manovre economiche varate dal Governo attraverso il blocco delle indicizzazioni e le riforme del mercato del lavoro e del sistema previdenziale. Sottolinea, in relazione a quest'ultima, la drammatica condizione in cui sono venuti a trovarsi i cosiddetti lavoratori esodati a causa di un inaudito errore di stima del numero dei lavoratori coinvolti. Nel manifestare, quindi, la netta contarietà della sua parte politica alle iniziative assunte dal Ministro Fornero, ringrazia i deputati, anche di altri gruppi, che hanno sottoscritto la mozione in esame.

MARIO TASSONE (UdCpTP). Nel sottolineare l'atipicità della mozione in discussione che, pur essendo riferita al Ministro Fornero, investe la politica complessiva del Governo, giudica assolutamente non condivisibili le motivazioni in essa contenute, che giudica politiche e di parte, pur attenendo a problematiche serie ed annose. Auspica pertanto, a nome del suo gruppo, la reiezione della mozione in esame.

IGNAZIO MESSINA (IdV). Rileva che le dirompenti ed inique riforme attuate dal Ministro Fornero in relazione al mercato del lavoro, con particolare riferimento all'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori e al sistema previdenziale, rivestendosi di una falsa legittimazione europea e perseguendo in realtà la tutela prevalente di interessi finanziari, hanno determinato effetti recessivi sull'economia reale del Paese rendendolo meno attrattivo per gli investimenti esteri. Stigmatizzate quindi le inopportune e ciniche esternazioni con le quali il Ministro ha, a suo giudizio, violato la Costituzione nello svolgimento del suo mandato, Pag. XVIIIesprime l'intendimento della sua parte politica di sfiduciare il ministro Fornero, che invita a rassegnare le dimissioni.

PAOLA PELINO (PdL). Nel sottolineare la linea di coerenza tenuta dalla propria parte politica in relazione alla necessaria distinzione tra il dibattito politico anche aspro e l'attacco alla persona, ribadisce il senso di responsabilità dimostrato nel votare la riforma del mercato del lavoro prima del vertice europeo di fine giugno. Nel ricordare quindi che il suo gruppo ha criticato alcuni aspetti della riforma pensionistica, esprimendo altresì preoccupazione per la questione dei lavoratori cosiddetti esodati, giudica purtuttavia di discutibile consistenza le motivazioni sottese alla mozione di sfiducia in discussione, sulla quale preannunzia il voto contrario del suo gruppo.

GIULIO SANTAGATA (PD). Nel rilevare che la difficile congiuntura economico-finanziaria attraversata dal Paese ha imposto un gravoso contemperamento tra le necessità strutturali del mercato del lavoro e il rigoroso e ragionieristico rispetto della disciplina di bilancio, con inevitabili ricadute negative sull'equità delle iniziative intraprese e sul trasparente e collaborativo rapporto con il Parlamento, sottolinea la necessità di approntare tempestive ed efficaci soluzioni in ordine alla questione dei cosiddetti lavoratori esodati e alla materia degli ammortizzatori sociali.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali della mozione.

DINO PIERO GIARDA, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Conferma il pieno appoggio del Governo al Ministro Fornero, respingendo le motivazioni e i contenuti della mozione di sfiducia in discussione. Si riserva quindi di svolgere ulteriori considerazioni nella seduta di domani.

PRESIDENTE. Precisa che è questa la fase procedurale durante la quale il Governo può intervenire in replica.

MASSIMO POLLEDRI (LNP). Invita il rappresentante del Governo a replicare nella seduta odierna, all'esito della discussione sulle linee generali della mozione di sfiducia in esame, precisando al riguardo che il suo eventuale intervento nel prosieguo dell'esame dell'atto in discussione non potrebbe più collocarsi nell'ambito del confronto parlamentare testè svoltosi.

DINO PIERO GIARDA, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Nel fornire precisazioni sui soggetti che sono venuti a trovarsi in difficoltà a seguito della riforma pensionistica, rileva che il decreto ministeriale emanato successivamente al provvedimento di riforma rappresenta unicamente la prima attuazione della stessa e non la sua definitiva applicazione, sottolineando la scelta del Governo di utilizzare le risorse disponibili per affrontare le situazioni di maggiore criticità.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Precisa che sulla mozione di sfiducia individuale non è prevista l'espressione del parere da parte del Governo che può, invece, utilmente pronunciarsi in sede di replica all'esito della discussione sulle linee generali, nonché intervenire in qualsiasi momento lo richieda durante l'iter di esame dell'atto parlamentare.

PRESIDENTE. Nel confermare che la fase procedurale nella quale si inserisce l'intervento di replica del Governo è al termine della discussione sulle linee generali della mozione, ribadisce comunque la facoltà dello stesso di intervenire in qualsiasi momento lo richieda.
Rinvia pertanto il seguito del dibattito alla seduta di domani.

Discussione del disegno di legge S. 3304, di conversione del decreto-legge n. 58 del 2012: Disposizioni urgenti per la partecipazione italiana alla missione di osservatori militari delle Nazioni Unite, denominata United Nations Supervision Mission in Syria (UNSMIS) (approvato dal Senato) (A.C. 5287).

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali.

Pag. XIX

FRANCESCO TEMPESTINI (PD), Relatore per la III Commissione. Illustra il contenuto del provvedimento d'urgenza in discussione, volto ad autorizzare la partecipazione italiana alla missione di osservatori militari delle Nazioni Unite in Siria, nell'ambito del cosiddetto piano Annan, con l'obiettivo di favorire una transizione democratica nel predetto Paese, ove è in atto una vera e propria guerra civile. Auspica quindi la più ampia convergenza dell'Assemblea sul disegno di legge di conversione in esame.

SALVATORE CICU (PdL), Relatore per la IV Commissione. Nel ricordare gli scopi e gli obiettivi della missione delle Nazioni Unite oggetto del provvedimento d'urgenza in discussione, alla quale l'Italia, anche sulla scorta della sua responsabilità internazionale, è chiamata a partecipare, evidenzia come la comunità internazionale abbia dapprima tentato le vie diplomatiche con una prima risoluzione dell'ONU e successivamente, visto l'aggravarsi della situazione in Siria, con una seconda risoluzione sono state poste le basi per la missione in oggetto. Osserva quindi che il regime del Paese mediorientale ha perso legittimità a causa dell'elevato numero di morti che si registra tra i dimostranti. Pur evidenziando infine il difficile contesto in cui si colloca l'intervento internazionale, raccomanda l'approvazione del disegno di legge di conversione in esame.

PRESIDENTE. Prende atto che il Governo si riserva di intervenire in replica.

AUGUSTO DI STANISLAO (IdV). Nel sottolineare la gravità della crisi siriana, giudica necessaria e urgente una reazione da parte della comunità internazionale al fine di ristabilire un regime democratico nel predetto Paese. Espressa altresì contrarietà ad ogni azione di tipo militare, manifesta la condivisione e disponibilità del suo gruppo sul provvedimento d'urgenza in discussione.

FRANCESCO BOSI (UdCpTP). Nel reputare che sarebbe stata preferibile la presenza di un responsabile del Dicastero degli esteri nel dibattito odierno, manifesta condivisione circa la partecipazione del nostro Paese alla missione internazionale in Siria, ove è in atto una vera e propria guerra civile, alla quale partecipano gruppi armati in opposizione al pur sempre tirannico regime siriano. Nel ricordare quindi come alla base della motivazione per la quale taluni Paesi sarebbero favorevoli ad un intervento armato vi sia in realtà la volontà di conquistare nel territorio siriano un'influenza che attualmente non possono vantare, osserva come un tale intervento sia sconsigliabile, ritenendo preferibile il mandato umanitario della missione oggetto dell'odierno dibattito, della cui bontà si dichiara fermamente convinto.

ANTONIO RUGGHIA (PD). Nel sottolineare il forte senso di responsabilità del nostro Paese nell'assolvimento dei propri impegni internazionali per favorire la pace, rileva altresì il graduale ma significativo incremento del ruolo dell'Italia nell'area del Mediterraneo. Evidenziata altresì la grave crisi che colpisce la Siria, giudica doveroso ed imprescindibile un intervento per porre fine alla intollerabile violazione dei diritti umani nel predetto Paese e per ristabilire nello stesso un regime democratico.

ENRICO PIANETTA (PdL). Evidenziato come la missione ONU in Siria confermi il ruolo del nostro Paese nella comunità internazionale, richiama la drammatica escalation della situazione nello Stato mediorientale, dove ogni giorno si registrano centinaia di vittime. Nel sottolineare come, tra le molte difficoltà diplomatiche, sembri emergere una recente proposta della comunità internazionale basata su un Governo Pag. XXdi transizione, evidenzia come finora tutte le iniziative assunte nei confronti del regime siriano, che può ancora contare sul sostegno di importanti Paesi, si siano dimostrate inefficaci, sottolineando che comunque un intervento militare armato non raccoglie consenso. Auspica quindi che l'Unione europea manifesti maggiore coesione in tale vicenda e un'ottica di più ampia politica di difesa comune, reputando necessario il coinvolgimento della Russia in ogni iniziativa a riguardo.

STEFANO ALLASIA (LNP). Sottolineato l'accresciuto coinvolgimento dell'Italia nell'ambito della crisi in Siria, ritiene sia opportuna una riflessione al fine di ponderare il sostegno alla missione ONU nel predetto Paese, anche alla luce di quanto si sta verificando in Egitto. Ricordato altresì che il suo gruppo ha presentato un emendamento volto ad abbreviare la durata della missione, preannuncia cautelativamente il voto contrario della propria parte politica sul disegno di legge di conversione in esame, invitando comunque il Governo a tenere costantemente informato il Parlamento sulla crisi siriana.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che i relatori ed il rappresentante del Governo rinunziano alla replica.
Rinvia pertanto il seguito del dibattito ad altra seduta.

Proposta di assegnazione a Commissione in sede legislativa di una proposta di legge.

PRESIDENTE. Comunica che sarà iscritta all'ordine del giorno della seduta di domani l'assegnazione alla I Commissione in sede legislativa della proposta di legge n. 5284, recante modifiche alla legge n. 124 del 2007, concernente il Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e la disciplina del segreto.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Mercoledì 4 luglio 2012, alle 10.

(Vedi resoconto stenografico pag. 111).

La seduta termina alle 21,15.