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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 678 di martedì 7 agosto 2012

Pag. V

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI

La seduta comincia alle 9,30.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 2 agosto 2012.

I deputati in missione sono quarantatré.

Decorrono da questo momento i termini regolamentari di preavviso per eventuali votazioni elettroniche.

Seguito della discussione del disegno di legge S. 3396, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 95 del 2012: Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini (approvato dal Senato) (A.C. 5389).

Nella seduta del 6 agosto 2012 il Governo ha posto la questione di fiducia sull'approvazione, senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, dell'articolo unico del disegno di legge di conversione, nel testo della Commissione, identico a quello approvato dal Senato.

(Dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia)

ARTURO IANNACCONE (Misto-NPSud). Dichiara che la sua componente politica negherà la fiducia al Governo, che giudica illegittimo in quanto non espressione della sovranità popolare, in contrasto con l'articolo 1 della Costituzione. Nel ritenere inoltre inutili le misure recate dal disegno di legge di conversione in esame, stigmatizza la scarsa considerazione dell'istituto parlamentare mostrata dal Presidente del Consiglio.

PINO PISICCHIO (Misto-ApI). Nel dichiarare che la sua componente politica confermerà la fiducia al Governo, la cui azione appare utile alle esigenze del Paese, reputa necessari gli interventi di razionalizzazione della spesa pubblica contenuti nel provvedimento d'urgenza in esame, ispirati ad una logica virtuosa.

AURELIO SALVATORE MISITI (Misto-G.Sud-PPA). Nel dichiarare che la sua componente politica accorderà la fiducia al Governo, atteso che il rilevante provvedimento d'urgenza in esame deve essere convertito in tempi rapidi, osserva che una linea rigorosa di bilancio rende il nostro Paese meno vulnerabile rispetto alla speculazione internazionale. Sottolineata, quindi, la necessità di una politica europea maggiormente unitaria, improntata anche allo sviluppo, auspica che in futuro vi siano ulteriori riflessioni in materia di revisione della spesa che tengano conto del contributo parlamentare.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Nel ritenere preliminarmente che il provvedimento d'urgenza in discussione presenti profili di illegittimità costituzionale, ricorda i numerosi richiami del Presidente della Repubblica in materia di decretazione d'urgenza, invitando peraltro il Capo dello Stato a tutelare adeguatamente il Parlamento garantendo il rispetto degli articoli 76 e 77 della Costituzione. Nel ritenere quindi del tutto ingiustificato il Pag. VIricorso alla questione di fiducia, atteso anche l'esiguo numero di proposte emendative presentate dalle opposizioni, stigmatizza la complessità, l'eterogeneità e la frammentarietà delle misure recate dal decreto-legge in esame. Pur considerando, inoltre, necessario razionalizzare la spesa pubblica, rileva come il risultato perseguito dal provvedimento d'urgenza in discussione sia deludente e connotato da tagli lineari e da un aumento della pressione fiscale, mentre sarebbe stato opportuno adottare disposizioni più incisive in materia di tagli ai costi della politica ed eliminazione delle spese inutili. Dichiara, infine, che il suo gruppo negherà la fiducia al Governo.

ROBERTO MARMO (PT). Nell'esprimere un giudizio complessivamente positivo sul provvedimento d'urgenza in esame, con il quale si compie un importante passo in avanti nella direzione del risanamento e del contenimento della spesa pubblica, dichiara che il suo gruppo confermerà la fiducia al Governo e continuerà a sostenerne l'azione con convinzione e senso di responsabilità. Nel ritenere inoltre necessaria un'accelerazione del processo di integrazione europea, anche al fine di tutelare la moneta comune dagli attacchi della speculazione, osserva come la politica di rigore attuata dall'Esecutivo non sia stata coniugata ad un'adeguata strategia di crescita.

ALDO DI BIAGIO (FLpTP). Manifestato un giudizio complessivamente positivo sul provvedimento d'urgenza in esame che, seppure non esaustivo, prevede un ampio numero di interventi volti al contenimento ed alla razionalizzazione della spesa pubblica, che auspica venga compiuta in modo armonico, democratico ed equilibrato, ritiene che esso contribuirà a restituire credibilità al nostro Paese in sede internazionale. Nel preannunziare, quindi, la presentazione di un ordine del giorno riguardante le disposizioni recate dall'articolo 14, sottolinea la necessità di un'ulteriore riflessione in materia di comparto sanitario e spesa farmaceutica, evidenziando altresì i passi avanti compiuti nel settore previdenziale. Dichiara, infine, che il suo gruppo confermerà la fiducia all'Esecutivo, il quale dovrà garantire che non vengano tagliati servizi essenziali ai cittadini più bisognosi.

ROBERTO OCCHIUTO (UdCpTP). Nel dichiarare che il suo gruppo confermerà la fiducia al Governo, richiama gli aspetti salienti delle misure contenute nel decreto-legge in esame, che persegue obiettivi di revisione della spesa pubblica improduttiva e riduzione della pressione fiscale, anche al fine di scongiurare l'imminente aumento dell'IVA; sottolinea quindi l'opportunità di ridefinire il ruolo della Banca centrale europea e il meccanismo europeo di stabilità, considerando peraltro prioritario perseguire una reale integrazione bancaria e l'obiettivo della creazione degli Stati Uniti d'Europa. Rilevata infine la crescente autorevolezza dell'Italia in ambito internazionale, invita l'Esecutivo a proseguire nel suo meritevole operato.

MASSIMO BITONCI (LNP). Nel ritenere che il provvedimento d'urgenza in esame non produca un'effettiva riduzione della spesa pubblica, che avrebbe dovuto essere perseguita ricorrendo al criterio dei costi standard in un'ottica federalista, evidenzia la necessità di superare le sperequazioni tra le diverse aree del Paese in relazione al numero di dipendenti pubblici. Nell'invitare quindi il Governo ad attuare una politica fiscale che garantisca la ripresa, esprime un giudizio estremamente negativo sui contenuti del decreto-legge in discussione.

MAINO MARCHI (PD). Rilevato che il provvedimento d'urgenza in esame si inserisce nell'efficace azione intrapresa dal Governo per il risanamento della finanza pubblica ed il rilancio della crescita, incidendo sulla spesa con modalità diverse dai tagli lineari effettuati nel recente passato, dichiara che il suo gruppo confermerà la fiducia all'Esecutivo. Nel manifestare, Pag. VIIquindi, talune perplessità sulle disposizioni in materia di tasse universitarie e con riguardo all'incisività dei tagli alla spesa sanitaria e agli enti locali, che rischiano di produrre deleteri effetti sui servizi essenziali forniti ai cittadini, esprime invece apprezzamento per il rinvio dell'aumento dell'IVA, sottolineando la necessità di non inasprire ulteriormente la pressione fiscale, di incrementare il contrasto all'evasione fiscale, nonché di assumere ulteriori iniziative in materia di lavoro, sviluppo sostenibile e crescita.

ALBERTO GIORGETTI (PdL). Espresso un giudizio positivo sulle importanti ed innovative misure recate da un decreto-legge che persegue l'obiettivo di risanare la finanza pubblica e rinviare l'aumento dell'IVA, senza prevedere alcuna manovra finanziaria aggiuntiva, osserva che la ristrettezza dei tempi a disposizione non ha permesso il miglioramento del testo in esame, ritenendo comunque che le disposizioni ivi contenute non risolvano in modo strutturale i problemi del Paese. Sottolineata quindi l'assoluta necessità di ridurre il debito pubblico, anche attraverso la vendita dei beni appartenenti allo Stato, invita l'Esecutivo ad attivarsi al fine di liberare risorse, rilanciare lo sviluppo nazionale e ridurre la pressione fiscale. Conferma, infine, il sostegno del suo gruppo all'azione del Governo.

Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato DANIELE GALLI (FLpTP).

PRESIDENTE. Indíce la votazione per appello nominale sull'articolo unico del disegno di legge di conversione, nel testo della Commissione, identico a quello approvato dal Senato, sulla cui approvazione, senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, il Governo ha posto la questione di fiducia.

(Segue la votazione).

PRESIDENTE. Comunica il risultato della votazione:

Presenti 506
Votanti 489
Astenuti 17
Maggioranza 245
Hanno risposto 403
Hanno risposto no 86

(La Camera approva).

Avverte che si intendono conseguentemente respinte tutte le proposte emendative presentate.

(Trattazione degli ordini del giorno)

PRESIDENTE. Da' conto degli ordini del giorno dichiarati inammissibili dalla Presidenza (vedi resoconto stenografico pag. 25).
Avverte inoltre che l'ordine del giorno Barbaro n. 92 è stato ritirato.

MARIO LOVELLI (PD), FRANCESCO BOSI (UdCpTP) e LUDOVICO VICO (PD). Chiedono alla Presidenza di riconsiderare la declaratoria di inammissibilità dei rispettivi ordini del giorno nn. 152, 44 e 163.

PRESIDENTE. Avverte che l'ordine del giorno Mattesini n. 114 è stato ritirato.

EUGENIO MAZZARELLA (PD) e CHIARA BRAGA (PD). Chiedono alla Presidenza di riconsiderare la declaratoria di inammissibilità dei rispettivi ordini del giorno nn. 146 e 126.

RAFFAELE VOLPI (LNP). Chiede alla Presidenza di riconsiderare la declaratoria di inammissibilità degli ordini del giorno Stucchi n. 132, Forcolin n. 135 e Fugatti n. 137.

MASSIMO POLLEDRI (LNP). Dichiara di voler sottoscrivere gli ordini del giorno Stradella n. 3 e Tommaso Foti n. 4.

Pag. VIII

FRANCO NARDUCCI (PD). Chiede alla Presidenza di riconsiderare la declaratoria di parziale inammissibilità dell'ordine del giorno Bucchino n. 155.

PRESIDENTE. Conferma le declaratorie di inammissibilità pronunziate dalla Presidenza.

GIANFRANCO POLILLO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Invita al ritiro degli ordini del giorno Ghiglia n. 6, Mario Pepe (PD) n. 7, Garagnani n. 14, Pagano n. 18, Vincenzo Antonio Fontana n. 23, De Camillis n. 28, Occhiuto n. 35, Capitanio Santolini n. 39, Garofalo n. 48, Bernardini n. 53, Frassinetti n. 59, Donadi n.67, Paladini n. 71, Mura n. 74, Palomba n. 77, Di Stanislao n. 80, Naro n. 82, Mereu n. 83, Borghesi n. 85, Menia n. 88, De Girolamo n. 94, De Pasquale n. 138, Antonino Russo n. 141, Sereni n. 150 e Rubinato n. 153. Accetta, purché riformulati, i restanti ordini del giorno presentati.

(In assenza di osservazioni, gli ordini del giorno dei quali il Governo ha proposto una riformulazione si intendono riformulati secondo le indicazioni del rappresentante del Governo).

PRESIDENTE. Prende atto che l'ordine del giorno Ghiglia n. 6 è stato ritirato dal presentatore.

Intervengono i deputati MARIO PEPE (PD), che ritira il suo ordine del giorno n. 7, e FABIO GARAGNANI (PdL), che non accede all'invito al ritiro del suo ordine del giorno n. 14.

PRESIDENTE. Avverte che è stata chiesta la votazione nominale.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Garagnani n. 14.

PRESIDENTE. Prende atto del ritiro dell'ordine del giorno Vincenzo Antonio Fontana n. 23.

Intervengono il deputato SABRINA DE CAMILLIS (PdL) e il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze GIANFRANCO POLILLO.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno De Camillis n. 28.

PRESIDENTE. Prende atto del ritiro dell'ordine del giorno Occhiuto n. 35.

Intervengono il deputato LUISA CAPITANIO SANTOLINI (UdCpTP) e il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze GIANFRANCO POLILLO, che accetta, purché riformulati, gli ordini del giorno Capitanio Santolini n. 39 e Frassinetti n. 59, nonché il deputato MARIO TASSONE (UdCpTP).

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'ordine del giorno Tassone n. 43, nel testo riformulato.

Interviene il deputato VINCENZO GAROFALO (PdL), che non accede all'invito al ritiro del suo ordine del giorno n. 48.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Garofalo n. 48.

Intervengono il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze GIANFRANCO POLILLO, che accetta, purché riformulato, l'ordine del giorno Bernardini n. 53, nonché i deputati DANIELE GALLI (FLpTP), che accetta la riformulazione proposta del suo ordine del giorno n. 57, MANUELA GHIZZONI (PD) e LORENZO RIA (UdCpTP).

PRESIDENTE. Prende atto che il Governo accetta l'ordine del giorno Ria n. 60 nel testo originario.

Pag. IX

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Donadi n. 67.

Interviene il deputato FRANCESCO BARBATO (IdV), che non accetta la riformulazione proposta del suo ordine del giorno n. 70.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Barbato n.70.

Intervengono il deputato GIOVANNI PALADINI (IdV) ed il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze GIANFRANCO POLILLO, che accetta, purché riformulato, l'ordine del giorno Paladini n. 71.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Mura n. 74.

Intervengono i deputati FEDERICO PALOMBA (IdV), CARLO MONAI (IdV) e CATERINA PES (PD), nonché il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze GIANFRANCO POLILLO; intervengono altresì i deputati IVANO STRIZZOLO (PD), FULVIO FOLLEGOT (LNP) e MANLIO CONTENTO (PdL), e nuovamente il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze GIANFRANCO POLILLO, che accetta, purché riformulato, l'ordine del giorno Palomba n. 77. Intervengono inoltre i deputati FEDERICO PALOMBA (IdV), che non accetta la riformulazione, e SETTIMO NIZZI (PdL).

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Palomba n. 77.

Intervengono i deputati AUGUSTO DI STANISLAO (IdV), che chiede la votazione per parti separate del suo ordine del giorno n. 80, e ENRICO GASBARRA (PD).

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge il dispositivo dell'ordine del giorno Di Stanislao n. 80.

PRESIDENTE. Avverte che la parte motiva si intende decaduta.

Interviene il deputato NICOLA FORMICHELLA (PdL).

PRESIDENTE. Prende atto del ritiro degli ordini del giorno Naro n. 82 e Mereu n. 83.

Intervengono il deputato ANTONIO BORGHESI (IdV), che non accede all'invito al ritiro del suo ordine del giorno n. 85, e il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze GIANFRANCO POLILLO.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Borghesi n. 85.

Intervengono il deputato ENZO RAISI (FLpTP), che non accetta la riformulazione proposta del suo ordine del giorno n. 86, il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze GIANFRANCO POLILLO, i deputati ETTORE ROSATO (PD), ANDREA MARTELLA (PD), ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD) e BENEDETTO DELLA VEDOVA (FLpTP), nonché il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze GIANFRANCO POLILLO, che propone un'ulteriore riformulazione dell'ordine del giorno Raisi n. 86, accettata dal presentatore e il deputato ANTONIO DI PIETRO (IdV).

PRESIDENTE. Prende atto del ritiro degli ordini del giorno Menia n. 88 e De Girolamo n. 94.

Intervengono il deputato ALESSANDRO BRATTI (PD) e il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze GIANFRANCO POLILLO, che propone un'ulteriore riformulazione dell'ordine del giorno Bratti n. 96, accettata dal presentatore; intervengono altresì i deputati GIANFRANCO ROTONDI (PdL) (sull'ordine dei lavori) e CARMEN MOTTA (PD).

Pag. X

PRESIDENTE. Prende atto che il Governo accetta l'ordine del giorno Motta n. 107 nel testo originario.

Intervengono il deputato LUIGI BOBBA (PD), il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze GIANFRANCO POLILLO, che propone un'ulteriore formulazione dell'ordine del giorno Bobba n. 110, accettata dal presentatore, il deputato ROSA DE PASQUALE (PD), che, dopo una precisazione del sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze GIANFRANCO POLILLO, ritira il suo ordine del giorno n. 138. Interviene, inoltre, il deputato GIOVANNI BATTISTA BACHELET (PD), che accetta la riformulazione proposta del suo ordine del giorno n. 139.

PRESIDENTE. Prende atto del ritiro dell'ordine del giorno Antonino Russo n. 141.

Intervengono il deputato MANUELA GHIZZONI (PD) e il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze GIANFRANCO POLILLO, che propone un'ulteriore riformulazione dell'ordine del giorno Ghizzoni n. 149, accettata dal presentatore, i deputati MARINA SERENI (PD), che ritira il suo ordine del giorno n. 150, e SIMONETTA RUBINATO (PD), nonché sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze GIANFRANCO POLILLO, che accetta, purché riformulato, l'ordine del giorno Rubinato n. 153; intervengono quindi il deputato GINO BUCCHINO (PD) e il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze GIANFRANCO POLILLO, che propone un'ulteriore riformulazione dell'ordine del giorno Bucchino n. 155, accettata dal presentatore, ed accetta l'ordine del giorno Contento n. 161. Intervengono altresì il deputato ALFREDO MANTOVANO (PdL), il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze GIANFRANCO POLILLO, che propone un'ulteriore riformulazione dell'ordine del giorno Mantovano n. 162, non accettata dal presentatore, e i deputati EMANUELE FIANO (PD), GIOVANNI PALADINI (IdV), ROLANDO NANNICINI (PD), FRANCESCO BOSI (UdCpTP) e ALFREDO MANTOVANO (PdL).

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'ordine del giorno Mantovano n. 162.

PRESIDENTE. Avverte che, come stabilito in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo, si procederà ora alla trattazione del punto 2 dell'ordine del giorno.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

Dimissioni della deputata Marilena Parenti.

PRESIDENTE. Dà lettura della lettera di dimissioni inviata alla Presidenza dalla deputata Marilena Parenti (vedi resoconto stenografico pag. 53).
Avverte che la votazione sulle dimissioni della deputata Marilena Parenti avrà luogo a scrutinio segreto mediante procedimento elettronico.

Dopo un intervento del deputato FABIO EVANGELISTI (IdV), la Camera, con votazione segreta elettronica, approva le dimissioni della deputata Parenti.

Proclamazione di un deputato subentrante.

PRESIDENTE. Avverte che, dovendosi procedere alla proclamazione di un deputato, a seguito della accettazione delle dimissioni della deputata Marilena Parenti, la Giunta delle elezioni ha accertato che il candidato che, nell'ordine progressivo della stessa lista n. 12 - Partito Democratico nella V Circoscrizione Lombardia 3, segue immediatamente l'ultimo degli eletti risulta essere Ezio Zani.
Dà atto alla Giunta di questo accertamento e proclama deputato, per la V Circoscrizione Lombardia 3, Ezio Zani.

Modifica nella composizione di un gruppo parlamentare

PRESIDENTE. Comunica che il deputato Ezio Zani, proclamato in data Pag. XIodierna, ha aderito al gruppo parlamentare Partito Democratico.

Su lutti dei deputati Giovanna Melandri e Elio Vittorio Belcastro.

PRESIDENTE. Rinnova, anche a nome dell'Assemblea, le espressioni della partecipazione al dolore dei deputati Giovanna Melandri ed Elio Vittorio Belcastro, colpiti da gravi lutti: la perdita, rispettivamente, del padre e della madre.

La seduta, sospesa alle 14,05, è ripresa alle 14,15.

I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono quarantaquattro.

Si riprende la discussione.

(Dichiarazioni di voto finale)

KARL ZELLER (Misto-Min.ling.). Dichiara il voto contrario della sua componente politica sul disegno di legge di conversione in esame, che ritiene lesivo delle prerogative costituzionali delle autonomie speciali e ordinarie, nonché in contrasto con la consolidata giurisprudenza costituzionale sull'illegittimità di tagli lineari alla spesa pubblica. Evidenzia, inoltre, l'assenza di copertura finanziaria del provvedimento.

ROBERTO MARIO SERGIO COMMERCIO (Misto-MpA-Sud). Nel richiamare il gravoso impegno del Governo nel contrastare la crisi economica in atto, rileva come il provvedimento d'urgenza in esame comporterà pesanti conseguenze per i cittadini meridionali, traducendosi essenzialmente in tagli lineari delle risorse destinate alle autonomie locali; dichiara pertanto l'astensione della sua componente politica.

ARTURO IANNACCONE (Misto-NPSud). Stigmatizzata l'ennesima questione di fiducia posta dal Governo su un provvedimento d'urgenza che giudica inutile e penalizzante per le regioni meridionali del Paese, rileva la scarsa considerazione mostrata dall'Esecutivo nei confronti delle istituzioni parlamentari, ritenendo altresì che le dichiarazioni recentemente rese dal Presidente del Consiglio siano in contrasto con gli articoli 1 e 94 della Costituzione. Dichiara, quindi, il voto contrario della sua componente politica sul disegno di legge di conversione in esame.

GIUSEPPE OSSORIO (Misto-R-A). Dichiara il voto favorevole della sua componente politica sul disegno di legge di conversione in esame, manifestando apprezzamento per le misure di revisione della spesa e di dismissione del patrimonio pubblico recate dal provvedimento. Esprime inoltre la piena consapevolezza della propria parte politica circa la necessità di porre sotto controllo i conti pubblici nel rispetto delle prerogative delle autonomie territoriali.

DONATO RENATO MOSELLA (Misto-ApI). Nel ritenere indispensabile razionalizzare la spesa pubblica del nostro Paese ed attuare politiche di rigore, al fine di creare le condizioni per reperire le risorse necessarie a superare l'attuale difficile congiuntura e restituire prospettive di crescita all'economia italiana, manifesta apprezzamento per le disposizioni recate dal provvedimento d'urgenza in esame, sul quale la sua componente politica esprimerà voto favorevole, auspicando che il Governo sappia proseguire nel percorso intrapreso.

LUCIANO MARIO SARDELLI (Misto-LI-PLI). Espresso, a nome della sua componente politica, apprezzamento per le norme recate da un provvedimento d'urgenza volto al contenimento della spesa Pag. XIIpubblica e all'eliminazione dei costi inutili, sottolinea la necessità di adottare misure più incisive, in particolare in materia di trasporti pubblici locali, reputando peraltro opportuno avviare una revisione strutturale della spesa pubblica, nonché promuovere disposizioni finalizzate all'abbattimento del debito pubblico.

AURELIO SALVATORE MISITI (Misto-G.Sud-PPA). Dichiara il voto favorevole della sua componente politica sul disegno di legge di conversione in esame, del quale richiama i contenuti, segnatamente l'ampio, ma non esaustivo, ventaglio di rilevanti interventi per il contenimento e la razionalizzazione degli oneri a carico della finanza pubblica. Osserva, al riguardo, che il provvedimento d'urgenza si colloca nel quadro del complesso e necessario percorso di revisione e contenimento della spesa avviato al fine di ridurre l'ingente debito pubblico e rilanciare lo sviluppo del Paese.

ANTONIO DI PIETRO (IdV). Nel dichiarare il voto contrario del suo gruppo sul provvedimento d'urgenza in esame, che giudica nel merito iniquo, inefficace e pericoloso, osserva che i tagli lineari da esso recati, lungi dal costituire una reale lotta agli sprechi, comporteranno una diminuzione dei servizi, rilevando che sarebbe stato preferibile intervenire, ad esempio, con una riduzione delle spese militari, al fine di evitare tagli alla spesa sociale. Sottolineato inoltre, nel metodo, come le predette disposizioni siano state adottate in violazione del dettato costituzionale in materia di decretazione d'urgenza e senza tenere conto dei numerosi richiami al riguardo del Presidente della Repubblica, atteso in particolare che non appaiono sussistere i prescritti requisiti di straordinaria necessità ed urgenza, ne lamenta il carattere eterogeneo e frammentario, come evidenziato anche dallo stesso relatore.

BRUNO CESARIO (PT). Richiamati gli aspetti salienti di un provvedimento d'urgenza volto a ridurre la spesa pubblica e ad eliminare gli sprechi, conferma il responsabile sostegno della propria parte politica all'azione del Governo, osservando che la ristrettezza dei tempi a disposizione non ha consentito di migliorare il testo originario del decreto-legge. Pur condividendo, inoltre, l'impostazione complessiva del provvedimento in discussione, richiama alcuni profili di criticità delle norme ivi contenute, segnatamente la vicenda irrisolta dei cosiddetti lavoratori esodati e la penalizzazione degli enti locali virtuosi, sottolineando peraltro la necessità di liberare risorse, di rilanciare lo sviluppo nazionale e di ridurre la pressione fiscale. Dichiara, infine, il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame.

ANTONINO LO PRESTI (FLpTP). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul rilevante provvedimento d'urgenza in esame, che reca misure strutturali di contenimento e riqualificazione della spesa pubblica, osservando che l'ennesimo ricorso da parte del Governo alla questione di fiducia, con la conseguente compressione dei tempi parlamentari di esame e dell'ampiezza del confronto democratico, si è reso inevitabile a seguito delle gravissime emergenze economiche, sociali e politiche che investono il Paese. Richiama, in tal senso, il differenziale dei tassi di interesse sui titoli di Stato, gli alti tassi di disoccupazione giovanile e femminile, l'inaccettabile livello dell'evasione fiscale e della corruzione, il crollo del PIL e il diffuso sentimento di antipolitica presente nel Paese.

AMEDEO CICCANTI (UdCpTP). Nel sottolineare come l'evoluzione del contesto internazionale e la globalizzazione, con un'economia improntata al solo perseguimento del profitto, impongano un'accelerazione del processo di integrazione europea e l'adozione di regole comuni in grado di arginare i fenomeni speculativi, richiama i positivi risultati conseguiti dal Governo, nonostante la pesante situazione ereditata, che ha richiesto numerosi sacrifici ai cittadini, manifestando altresì apprezzamento Pag. XIIIper il ruolo svolto in questa fase dal Presidente della Repubblica. Rilevato quindi che un reale contrasto all'evasione fiscale, la razionalizzazione della spesa ed un processo di dismissioni del patrimonio pubblico consentiranno di reperire le risorse necessarie per soddisfare primarie necessità del Paese ed avviare un percorso di crescita, dichiara che il suo gruppo, nel confermare il sostegno al Governo, esprimerà voto favorevole sul provvedimento d'urgenza in esame.

ROBERTO SIMONETTI (LNP). Nel rilevare che le norme recate dal provvedimento d'urgenza in discussione palesano un'impostazione fortemente centralista a danno delle regioni settentrionali, stigmatizza l'ennesimo ricorso alla questione di fiducia da parte dell'Esecutivo, che, a suo avviso, mortifica il Parlamento e la democrazia, ritenendo, al riguardo, che l'atteggiamento del Presidente della Camera non tuteli in modo adeguato le prerogative dell'istituzione parlamentare. Richiama, inoltre, le inique e dannose norme contenute in un decreto-legge manifesto, che giudica inidoneo a ridurre la spesa pubblica, diminuire la pressione fiscale e promuovere la crescita, sottolineando peraltro come talune disposizioni umilino le autonomie locali, mentre si incrementa il debito pubblico per sostenere il Monte dei Paschi di Siena. Dichiara, infine, il voto contrario del suo gruppo.

PIER PAOLO BARETTA (PD). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame, manifestando apprezzamento per le misure di contenimento e riqualificazione della spesa pubblica che favoriranno il rilancio dello sviluppo ed una maggiore equità sociale. Rileva, in tal senso, la necessità di ulteriori misure di protezione sociale delle fasce di reddito più basse, giudicando non condivisibili le disposizioni in materia di tasse universitarie ed evidenziando l'impraticabilità di politiche di bilancio incentrate sul versante delle entrate. Osserva, inoltre, che il provvedimento d'urgenza in esame si colloca nell'alveo di un disegno complessivo di contenimento della spesa pubblica del quale dovrà assicurarsi trasparenza, imparzialità e selettività.

MAURIZIO LUPI (PdL). Dichiara il convinto voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame, che reca misure condivisibili, volte, tra l'altro, ad evitare l'aumento dell'IVA e a garantire la compensazione tra i crediti e i debiti della pubblica amministrazione, in un'ottica di risanamento della finanza pubblica. Sottolinea, quindi, la necessità di un rafforzamento dell'Unione europea e di politiche finalizzate alla riduzione del debito pubblico, anche attraverso la dismissione del patrimonio mobiliare e immobiliare dello Stato.

Intervengono per dichiarazione di voto a titolo personale i deputati VIVIANA BECCALOSSI (PdL), EUGENIO MINASSO (PdL), SABRINA DE CAMILLIS (PdL), ILEANA ARGENTIN (PD) e MAURO LIBÈ (UdCpTP).

La Camera, con votazione finale elettronica, approva il disegno di legge di conversione n. 5389.

Commemorazione degli onorevoli Giuseppe Chiarante e Renato Nicolini.

PRESIDENTE (Si leva in piedi e, con lui, l'intera Assemblea ed i membri del Governo). Rinnova, anche a nome dell'Assemblea, le espressioni della più sentita partecipazione al dolore dei familiari degli onorevoli Giuseppe Chiarante e Renato Nicolini, recentemente scomparsi, che furono membri della Camera dei deputati ed illustri personalità della vita politica e culturale del Paese.
Invita quindi l'Assemblea ad osservare un minuto di silenzio (L'Assemblea osserva un minuto di silenzio).

Intervengono per associarsi al ricordo degli onorevoli Chiarante e Nicolini i deputati MICHELE VENTURA (PD) e WALTER TOCCI (PD).

Pag. XIV

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI

Intervengono, quindi, per associarsi al ricordo dell'onorevole Nicolini i deputati SIMONE BALDELLI (PdL), BENEDETTO DELLA VEDOVA (FLpTP) e FURIO COLOMBO (PD).

Sull'ordine dei lavori.

Intervengono sull'ordine dei lavori i deputati ANTONIO DI PIETRO (IdV), ANGELO COMPAGNON (UdCpTP) e ANTONINO LO PRESTI (FLpTP).

Informativa urgente del Governo sull'incendio che ha interessato la discarica di Bellolampo a Palermo.

PRESIDENTE. Comunica la prevista articolazione del dibattito (vedi resoconto stenografico pag. 86).

GIOVANNI FERRARA, Sottosegretario di Stato per l'interno. Nel fornire preliminarmente una dettagliata ricostruzione dell'incendio che ha interessato la discarica di Bellolampo a Palermo, a seguito del quale sono stati immediatamente disposti accertamenti da parte della prefettura di Palermo, dei Vigili del fuoco e della Protezione civile, rileva che le diverse fasi del grave episodio sono state seguite e coordinate dal prefetto di Palermo, osservando altresì che gli accertamenti posti in essere sulla natura dei fumi hanno escluso la presenza di sostanze tossiche per i cittadini. Richiamate quindi le modalità di spegnimento dell'incendio attuate dalle preposte autorità, sottolinea che allo stato attuale degli accertamenti non emergono elementi tali da far supporre l'origine dolosa dell'evento e, comunque, presso la procura della Repubblica di Palermo è stato aperto un fascicolo contro ignoti. Nel precisare infine che è stato insediato dall'assessorato regionale alla salute un tavolo interistituzionale con il compito di valutare gli esiti dei rilievi effettuati e stabilire tempi e modalità di riapertura della discarica di Bellolampo, ricorda le attività poste in essere per superare l'emergenza inerente la raccolta di rifiuti attraverso l'individuazione di siti alternativi di deposito.

DORE MISURACA (PdL). Nel ringraziare il sottosegretario Ferrara per l'informativa resa, che ha fornito rassicurazioni sulla situazione della discarica di Bellolampo, rileva come restino da chiarire le cause dell'incendio nonché da verificare la presenza di diossina nell'aria. Reputa peraltro carenti le informazioni fornite circa la capacità di smaltimento dei rifiuti durante la fase dell'emergenza, auspicando che si faccia chiarezza sull'osservanza della normativa vigente nel sito in oggetto ed invitando l'Esecutivo a porre in essere ogni intervento in grado di rassicurare i cittadini palermitani.

ALESSANDRA SIRAGUSA (PD). Nel ringraziare il rappresentante del Governo per l'informativa resa sull'incendio che ha interessato la discarica di Bellolampo a Palermo, di sospetta origine dolosa e sul quale sono in corso indagini da parte della procura di Palermo, evidenzia il complesso intreccio di interessi connessi alle vicende dell'azienda municipalizzata AMIA, interamente partecipata dal comune di Palermo. Paventati, quindi, i drammatici impatti sulla salute pubblica conseguenti alla fuoriuscita di percolato e all'emissione di diossina dalla predetta discarica, invita il Governo a sollecitare incisive azioni di controllo sull'amministrazione straordinaria della società AMIA al fine di assicurarne la trasparenza gestionale nonché la regolarità dell'operato.

MAURO LIBÈ (UdCpTP). Nell'osservare come la problematica dell'emergenza rifiuti sia diffusa in molte aree del Paese, richiama la complessità della situazione di Palermo, dove si registra una cattiva gestione della discarica di Bellolampo, lamentando al riguardo la disattenzione della classe politica, e la mancanza di programmazione riguardo al superamento dell'emergenza rifiuti in Sicilia. Nel denunciare Pag. XVquindi la sottovalutazione da parte del sindaco di Palermo dei rischi igienico-sanitari derivanti dalla predetta discarica, ritiene necessaria l'adozione di politiche in grado di consentire al Paese il superamento della fase emergenziale connessa alla gestione dei rifiuti.

ANTONINO LO PRESTI (FLpTP). Nel ringraziare il sottosegretario per l'informativa resa, giudica condivisibile l'analisi dei fatti prospettata dal rappresentante del Governo, ritenendo peraltro inspiegabili le ragioni per le quali la discarica di Bellolampo non sia stata sottoposta ad un controllo preventivo con un adeguato sistema di sorveglianza. Nel reputare altresì l'origine dell'episodio dolosa ed ascrivibile alla responsabilità della criminalità organizzata, manifesta preoccupazione per le conseguenze che potrebbero derivarne per la salute dei cittadini, invitando il Governo e le autorità locali a vigilare e a ricercare una soluzione definitiva alla questione inerente il ciclo dei rifiuti a Palermo.

PIPPO GIANNI (PT). Rileva la persistenza di condizioni critiche relativamente alla discarica di Bellolampo, evidenziando il rischio di un'emergenza diossina a Palermo. Nel sottolineare altresì la drammatica emergenza rifiuti nella suddetta città, lamenta l'inaccettabile ritardo nel trasferimento al comune di Palermo delle risorse dei fondi FAS. Evidenziate, quindi, le responsabilità della regione nella fallimentare gestione dei rifiuti in Sicilia, rivolge un ringraziamento a tutte le istituzioni che si sono adoperate per spegnere l'incendio e fronteggiare l'emergenza ambientale e sanitaria.

IGNAZIO MESSINA (IdV). Pur condividendo l'intenzione del Governo di fornire rassicurazioni circa l'emergenza in atto a Palermo, lamenta l'assenza di dati certi relativamente alla presenza di diossina nell'area interessata dall'incendio. Nel respingere talune affermazioni del deputato Libè, evidenzia l'inadeguatezza del sistema regionale di gestione dei rifiuti in Sicilia, sottolineando altresì che al sindaco di Palermo, di cui condivide l'operato, non si possono ascrivere responsabilità per la vicenda in oggetto. Nel ringraziare quindi tutti coloro che si sono prodigati nell'opera di spegnimento dell'incendio, sollecita il Governo a porre fine alla gestione commissariale del ciclo dei rifiuti.

GIACOMO TERRANOVA (Misto-G.Sud-PPA). Nel ritenere di sicura matrice dolosa l'incendio della discarica di Bellolampo a Palermo, giudica non condivisibili le considerazioni di diverso tenore formulate dal sottosegretario Ferrara, considerando prioritarie nella situazione in atto le preoccupazioni per la salute dei cittadini.

GIUSEPPE VATINNO (Misto-ApI). Richiamata la preoccupazione per le possibili conseguenze sulla salute dei cittadini dell'incendio nella discarica di Bellolampo, invita il Governo ad effettuare gli opportuni accertamenti su tale vicenda, per le possibili connessioni con l'attività della criminalità organizzata; auspica altresì l'adozione di idonei provvedimenti di carattere preventivo, di cui sottolinea l'utilità anche al fine di ristabilire un rapporto di fiducia tra istituzioni e cittadini.

SANDRO OLIVERI (Misto-MpA-Sud). Pur giudicando attendibili le rassicurazioni fornite dal sottosegretario Ferrara circa i rischi per la salute pubblica e l'ambiente derivanti dall'incendio che ha interessato la discarica di Bellolampo, paventa il rischio di drammatici sviluppi futuri collegati alla gestione dell'emergenza rifiuti a Palermo, anche a seguito di inappropriate condotte della cittadinanza. Lamenta inoltre il mancato trasferimento di risorse statali necessarie a mettere in sicurezza gli impianti di smaltimento dei rifiuti della città di Palermo.

Sull'ordine dei lavori ed articolazione dei lavori dell'Assemblea nella prima settimana di settembre 2012.

PRESIDENTE. Comunica le determinazioni assunte a seguito dell'odierna riunione Pag. XVIdella Conferenza dei presidenti di gruppo, con particolare riferimento all'articolazione dei lavori dell'Assemblea nella prima settimana di settembre 2012 (vedi resoconto stenografico pag. 96).

Sull'ordine dei lavori.

Intervengono sull'ordine dei lavori i deputati SOUAD SBAI (PdL), FRANCESCO BARBATO (IdV) e MAURO PILI (PdL).

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Mercoledì 8 agosto 2012, alle 17,30.
(Vedi resoconto stenografico pag. 101).

La seduta termina alle 17,40.