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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 698 di lunedì 8 ottobre 2012

Pag. III

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

La seduta comincia alle 15,30.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 26 settembre 2012.

I deputati in missione sono quarantuno.

Discussione della mozione Dozzo n. 1-01146: Criteri di riparto delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le ulteriori mozioni Misiti n. 1-01158, Aniello Formisano n. 1-01159, Ossorio n. 1-01162 e Fitto n. 1-01164 che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalla mozione all'ordine del giorno, saranno discusse congiuntamente.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.

GIOVANNI FAVA (LNP). Ringraziato preliminarmente il Ministro Barca per la sua presenza in Aula, illustra la mozione Dozzo n. 1-01146, sottolineando l'esigenza che, considerata la difficile situazione economica del Paese, vengano rivalutate le motivazioni in base alle quali la ripartizione dei fondi strategici per le aree sottoutilizzate è avvenuta prevalentemente a favore del Mezzogiorno, alla luce della grave crisi in cui versano in particolare le piccole e medie imprese; ritiene pertanto prioritario, più che sviluppare aree oggi prive di vocazione industriale, assicurare la continuità produttiva e la sopravvivenza delle aziende esistenti.

AURELIO SALVATORE MISITI (Misto-G.Sud-PPA). Illustra la sua mozione n. 1-01158, rilevando che il Fondo per le aree sottoutilizzate è considerato dalla legge strumento di finanziamento delle politiche di sviluppo per le aree meno sviluppate del Paese. Richiamati quindi i dati che confermano le difficoltà economiche e sociali del Meridione, ricorda come alcune manovre finanziarie abbiano previsto la sottrazione di risorse dal predetto fondo per fronteggiare specifiche problematiche inerenti le aree settentrionali, sottolineando la necessità di utilizzare il Fondo per lo sviluppo e la coesione unicamente nelle aree definite come sottoutilizzate, sostanzialmente coincidenti con il territorio rientrante nella competenza dell'ex Cassa per il Mezzogiorno.

GIOVANNI PALADINI (IdV). Illustra la mozione Aniello Formisano n. 1-01159, rilevando che la grave crisi economica in atto ha modificato gli indirizzi della politica regionale unitaria volta allo sviluppo dei territori che presentavano squilibri economici e sociali e ha determinato una riduzione degli investimenti destinati in particolare al Mezzogiorno. Sottolineato altresì che le aree del Meridione risultano duramente colpite dall'attuale crisi, ritiene necessario che il Governo si attivi per mantenere gli attuali criteri di ripartizione delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione e che tale processo sia oggetto di costante monitoraggio per assicurare il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

GIUSEPPE OSSORIO (Misto-R-A). Nell'illustrare la sua mozione n. 1-01162, manifesta Pag. IVsoddisfazione per la presenza in Aula del Ministro Barca, esprimendo peraltro preoccupazione per il tentativo surrettizio di modificare i criteri di riparto delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione fra le diverse aree del Paese. Ricordate quindi le finalità sottese all'istituzione del predetto fondo, sottolinea la necessità di garantire che le risorse disponibili siano orientate alla riduzione del divario economico tra i differenti ambiti territoriali nazionali.

FRANCESCO BOCCIA (PD). Preannunzia la presentazione di una mozione da parte del suo gruppo, manifestando contrarietà al contenuto della mozione Dozzo n. 1-01146, atteso che il precedente Governo ha impiegato il Fondo per le aree sottoutilizzate per gestire situazioni di emergenza estranee alla destinazione propria del medesimo fondo. Sottolineata quindi la grave crisi economica che colpisce duramente il Mezzogiorno, ritiene necessario che il Governo destini al Fondo per lo sviluppo e la coesione risorse in misura non inferiore allo 0,6 per cento del PIL ed utilizzi le disponibilità residue per il completamento degli investimenti già programmati.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni.

FABRIZIO BARCA, Ministro per la coesione territoriale. Sottolineata la rilevanza della problematica oggetto dei documenti di indirizzo in discussione, osserva che l'attivazione del riparto delle risorse volte a riequilibrare le diverse aree del Paese deve tenere conto della situazione economico-sociale dei territori interessati, ricordando altresì le modifiche inerenti la revisione del riparto dei fondi comunitari, segnatamente l'aumento del contributo pro capite per le regioni del Centro-Nord e la riduzione per quelle del Sud. Giudicato pertanto corretto avviare una riflessione sui criteri di riparto delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione, tenendo conto del divario esistente fra i vari territori nazionali e della capacità di buon utilizzo dei fondi assegnati, ritiene opportuno formulare ipotesi di programmazione comune fra le diverse aree del Paese ed istituire un presidio a tutela da eventuali alterazioni del riparto, evitando un uso improprio dei suddetti fondi.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Discussione del testo unificato delle proposte di legge: Modifiche alla vigente normativa in materia di requisiti per la fruizione delle deroghe in materia di accesso al trattamento pensionistico (A.C. 5103 ed abbinate-A).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al resoconto della seduta del 4 ottobre 2012.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

LUIGI MURO (FLpTP), Relatore. Sottolinea l'esigenza di evitare scontri demagogici tra forze politiche e Governo su una tematica particolarmente delicata come quella oggetto del complesso provvedimento in discussione, che interviene su diversi aspetti della recente riforma del sistema previdenziale con l'obiettivo di ampliare la platea di lavoratori nei confronti dei quali continuano ad applicarsi le previgenti disposizioni in materia di accesso e decorrenza dei trattamenti pensionistici. Nell'illustrare pertanto le principali modifiche volte a sanare le criticità della predetta riforma previdenziale, auspica un ulteriore approfondimento della materia oggetto del testo unificato in esame, con il contributo di tutte le forze politiche.

MICHEL MARTONE, Viceministro del lavoro e delle politiche sociali. Avverte che il Governo si riserva di intervenire in replica.

Pag. V

CESARE DAMIANO (PD). Nel condividere le osservazioni formulate dal relatore, rileva che il testo unificato in discussione, frutto di un lavoro ampiamente condiviso dalle forze parlamentari, si prefigge l'obiettivo di correggere alcuni errori presenti nella riforma previdenziale recentemente approvata. Richiamati quindi gli aspetti qualificanti del provvedimento in esame, che amplia la platea dei lavoratori nei confronti dei quali continuano ad applicarsi le previgenti disposizioni in materia di accesso previdenziale e la decorrenza dei trattamenti pensionistici, ricorda le norme volte a differire al 31 dicembre 2011 la data da considerare per individuare le categorie di lavoratori derogati. Nell'invitare infine il Governo ad aprirsi al confronto parlamentare al fine di risolvere una problematica che interessa la giustizia sociale, dà conto delle ipotesi inerenti le modalità di copertura finanziaria del provvedimento formulate dalla Commissione di merito.

EMANUELA MUNERATO (LNP). Richiamati i numerosi atti di sindacato ispettivo presentati dal suo gruppo per sollecitare il Governo a risolvere la problematica oggetto del provvedimento in discussione, esprime soddisfazione per il proficuo ed accurato lavoro svolto da tutte le forze politiche nel corso dell'iter in sede referente, ma anche rammarico per non essere intervenuti con sollecitudine a sanare gli aspetti critici della riforma previdenziale. Nel giudicare, quindi, il testo unificato condivisibile ma non esaustivo, preannunzia la presentazione di talune proposte emendative ed auspica una celere approvazione del provvedimento in esame.

GIULIANO CAZZOLA (PdL). Nel rimarcare come la riforma previdenziale varata dall'attuale Governo abbia il merito di aver esteso, sia pur tardivamente, il calcolo contributivo pro rata e di avere finalmente superato il sistema delle pensioni di anzianità, rileva che, non essendo stata prevista un'adeguata fase di transizione, molti lavoratori rischiano, a seguito di taluni accordi contrattuali con le aziende, di trovarsi per alcuni anni senza reddito da lavoro e tutele. Nel reputare comunque doveroso individuare soluzioni improntate alla gradualità nei confronti dei predetti lavoratori, prevedendo in particolare, stante la situazione finanziaria del Paese, un ridimensionamento della platea degli aventi diritto alle misure in esame e negoziando con il Governo la questione della copertura finanziaria, lamenta come il testo unificato in discussione, non essendo conforme a tale logica, sia destinato ad uscire ridimensionato dall'esame dell'Aula; esprime infine apprezzamento per la relazione equilibrata svolta dal deputato Muro.

GIOVANNI PALADINI (IdV). Ricordato che tutte le forze politiche hanno partecipato con senso di responsabilità all'iter del provvedimento in sede referente, giudica iniqua la recente riforma previdenziale approvata dal Parlamento, atteso che essa non prevede una fase transitoria e di gradualità, provocando un evidente problema di giustizia sociale. Nel considerare, quindi, ostruzionistico l'atteggiamento tenuto dal Governo nei confronti del testo unificato in discussione, del quale ritiene necessario accelerare l'iter, propone di individuare la copertura finanziaria del provvedimento tramite una revisione delle agevolazioni fiscali e delle disposizioni riguardanti i cosiddetti scudati. Evidenzia, infine, la necessità di salvaguardare i diritti acquisiti dai lavoratori, questione che non può essere sottovalutata dal Parlamento.

MARIALUISA GNECCHI (PD). Richiamato l'impegno del Governo a salvaguardare, per il periodo 2012-2014, tutti i lavoratori in difficoltà a causa della recente riforma previdenziale, sottolinea che talune disposizioni della predetta riforma, come l'innalzamento dell'età per la pensione di vecchiaia delle donne, non appaiono improntate a criteri di equità e giustizia. Nel lamentare quindi la disattenzione verso coloro che hanno perso il posto di lavoro, giudica negativamente l'aver ristretto la platea dei lavoratori Pag. VIaventi diritto alle misure di salvaguardia, sottolineando al riguardo l'incertezza sui dati relativi al numero dei soggetti realmente interessati da tale intervento, il cui ammontare effettivo sarebbe di gran lunga superiore alle previsioni del Governo. Manifestata quindi indisponibilità da parte del suo gruppo ad ogni forma di restringimento della platea dei soggetti da sottoporre a tutela, auspica un ruolo più incisivo ed un maggior rispetto del Parlamento nel dibattito sul sistema previdenziale.

ALDO DI BIAGIO (FLpTP). Rilevato che lo svilimento dei diritti dei cittadini mette in pericolo la struttura dello Stato democratico, ringrazia tutti i membri della XI Commissione, e segnatamente il relatore, per l'impegno e la sensibilità dimostrate sul provvedimento in discussione, in relazione al quale si è pervenuti sollecitamente alla redazione di un testo ampiamente condiviso.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

ALDO DI BIAGIO (FLpTP). Evidenziate, quindi, le criticità che caratterizzano il testo unificato, come la scarsa chiarezza sui profili inerenti la copertura finanziaria, rileva che il suo gruppo intende tutelare i lavoratori penalizzati dalla recente riforma previdenziale.

DONATA LENZI (PD). Ricordato il modo frammentario con il quale si è affrontato il problema dei cosiddetti esodati, aggravato da un errore derivante dalla sottostima dei lavoratori ai quali è concessa la deroga, auspica che la tematica in questione sia definita in modo organico senza ricorrere ad espedienti dilatori.

MARIO TASSONE (UdCpTP). Nel dare atto al relatore ed ai componenti la XI Commissione del proficuo lavoro svolto, sottolinea che una riforma del mercato del lavoro non può prescindere da una valutazione dei problemi concreti che ne derivano per i lavoratori e per le rispettive famiglie, nonché dall'esigenza di tutelare i loro diritti. Auspicata, quindi, l'individuazione di una soluzione dei problemi relativi alla copertura finanziaria del provvedimento in discussione, invita il Parlamento ad assumersi le proprie responsabilità su una materia di così grande rilevanza sociale.

GIOVANNI PALADINI (IdV). Parlando sull'ordine dei lavori, chiede alla Presidenza di valutare la possibilità di ampliare il numero di emendamenti presentati dal suo gruppo che saranno posti in votazione ai sensi dell'articolo 85-bis del Regolamento.

PRESIDENTE. Assicura che riferirà al Presidente della Camera la richiesta formulata dal deputato Paladini.
Dichiara quindi chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che il relatore rinunzia alla replica.

MICHEL MARTONE, Viceministro del lavoro e delle politiche sociali. Nel dare atto della rilevanza, soprattutto sociale, delle questioni sottese al testo unificato in discussione, sottolinea il grande impegno profuso dal Governo al fine di prevedere adeguate salvaguardie economiche e sociali a tutela dei cosiddetti lavoratori esodati, reperendo a tal fine risorse economiche molto ingenti. Nel riconoscere, quindi, che si rendono necessari ulteriori interventi, da individuare in piena collaborazione con il Parlamento, ritiene tuttavia che non debbano essere pregiudicati né l'impianto di fondo della riforma previdenziale, improntato a rigore ed equità, né la sostenibilità finanziaria complessiva della predetta riforma.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Pag. VII

Discussione delle mozioni Fiano n. 1- 01140, Di Pietro n. 1-01147 e Di Biagio n. 1-01157: Iniziative per garantire adeguate risorse ai comparti della sicurezza, della difesa e del soccorso pubblico, con particolare riferimento all'assunzione di nuovo personale.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le ulteriori mozioni Galletti n. 1-01160, Gidoni n. 1-01161 e Mantovano n. 1-01163 che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalle mozioni all'ordine del giorno, saranno discusse congiuntamente.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.

EMANUELE FIANO (PD). Illustra la sua mozione n. 1-01140 (Nuova formulazione), evidenziando le deleterie conseguenze derivanti dal blocco del turn over, specie con riferimento a comparti di primaria importanza come quelli della sicurezza, della difesa e del soccorso pubblico. Invita, pertanto, il Governo ad assumere iniziative per reperire i fondi necessari a garantire l'assunzione di nuovo personale nei predetti comparti, anche al fine di scongiurare ricadute negative in termini di efficienza derivanti dall'inevitabile innalzamento dell'età media degli appartenenti alle Forze dell'ordine, e a classificare il trattamento economico aggiuntivo per il personale della DIA nella sua formulazione originaria, ossia quale spesa avente carattere obbligatorio.

GIOVANNI PALADINI (IdV). Illustra la mozione Di Pietro n. 1-01147, rilevando, anzitutto, che le gravi emergenze di ordine pubblico diffuse sul territorio nazionale per molteplici ragioni interne ed internazionali, tra le quali le forti tensioni sociali riconducibili alla perdurante congiuntura economica negativa, rendono assolutamente incongrui i tagli arrecati ai comparti sicurezza e difesa dalla cosiddetta spending review. Manifesta altresì sgomento per gli inauditi effetti del blocco del turn over sulla protratta precarietà di giovani risultati vincitori o idonei nelle procedure concorsuali pubbliche per l'assunzione nelle Forze dell'ordine bandite anche molti anni addietro, nonché sulle prospettive occupazionali future dei volontari in ferma quadriennale. Nel rilevare, quindi, che le politiche di tagli poste in essere nei settori interessati recano un grave vulnus alla certezza del diritto e alla fiducia dei cittadini nelle istituzioni pubbliche, ne evidenzia le ulteriori ricadute negative in termini di innalzamento dell'età media degli operatori dei predetti comparti, anche a seguito dell'attuale configurazione del trattamento previdenziale degli stessi.

ALDO DI BIAGIO (FLpTP). Illustra la sua mozione n. 1-01157, rilevando preliminarmente come la grave crisi internazionale in atto abbia imposto al nostro Paese un'azione di contenimento e razionalizzazione della spesa pubblica, con interventi che hanno inciso pesantemente sui settori della difesa e dell'ordine pubblico, già penalizzati dalle scelte passate, la cui funzionalità risulta fortemente compromessa. Nel rilevare come tale situazione comporti un tendenziale incremento del numero di reati che, unitamente alla diminuzione degli arresti, determina un pericoloso deficit di sicurezza, manifesta forte preoccupazione per il blocco delle assunzioni nei predetti comparti, che denota un certo disinteresse dello Stato per i temi della sicurezza e della qualità della vita, con un più facile ricorso a soluzioni emergenziali. Ritiene quindi doveroso intervenire con misure di lungo periodo che tutelino le specificità degli operatori dei comparti interessati e valorizzino le numerose professionalità e competenze maturate dagli stessi nella lotta alla criminalità, in particolare organizzata. Auspica, infine, che le necessarie risorse vengano reperite anche attraverso una razionalizzazione degli organismi di coordinamento, Pag. VIIIvolta ad eliminare duplicazioni di competenze.

MARIO TASSONE (UdCpTP). Illustra la mozione Galletti n. 1-01160, richiamando anzitutto la necessità di trattare i temi relativi al comparto sicurezza affrontando, senza indulgere a sterili approcci enfatici e retorici, i nodi reali dell'efficienza operativa delle Forze dell'ordine e del sottodimensionamento degli organici delle stesse. Rileva, in tal senso, che la razionalizzazione del comparto non può prescindere da un incisivo rafforzamento dell'attività di intelligence, evidenziando che l'investimento di risorse nel settore assicurerebbe allo Stato un rilevante ritorno economico e di immagine. Precisato, quindi, che l'atto di indirizzo presentato dal suo gruppo intende sollecitare opportune iniziative del Governo, segnatamente del Ministro dell'interno, che auspica riferisca in Aula sulla situazione del comparto, volte a superare la drastica contrazione del turn over nel settore sicurezza, lamenta la violazione delle legittime aspettative e dei diritti quesiti di quanti, risultando vincitori di procedure di concorso pubblico già espletate da anni, non sono stati ancora assunti nelle Forze dell'ordine.

FRANCO GIDONI (LNP). Illustra la sua mozione n. 1-01161, lamentando preliminarmente il ritardo nell'approvazione di misure in grado di garantire una migliore operatività delle Forze armate, il cui ruolo assume importanza strategica nelle numerose situazioni di crisi internazionale. Nell'evidenziare quindi le caratteristiche peculiari del comparto sicurezza interna, reputando auspicabile una redistribuzione delle competenze con gli operatori privati, manifesta preoccupazione per l'assenza di prospettive di lungo termine nel settore sul versante delle assunzioni e per il ricorso a misure di decurtazione di fondi, che potrebbero comportare deleterie conseguenze in termini di efficienza. Auspica infine che il Governo riveda le proprie scelte in materia di turn over e spending review, mantenendo aperta e valida la graduatoria del concorso per Carabinieri.

FILIPPO ASCIERTO (PdL). Illustra la mozione Mantovano n. 1-01163, evidenziando la necessità, pur in presenza di esigenze di razionalizzazione e revisione della spesa pubblica, di non ridurre gli organici delle Forze dell'ordine, elevando il limite del turn over per le assunzioni previsto per il triennio 2012-2014 e immettendo prioritariamente in servizio coloro che risultano già vincitori di concorso.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni.

CARLO DE STEFANO, Sottosegretario di Stato per l'interno. Richiamate le vigenti disposizioni relative ai comparti della sicurezza, della difesa e del soccorso pubblico, ribadisce l'intendimento del Governo di perseguire gli obiettivi di razionalizzazione e contenimento della spesa pubblica, senza tuttavia compromettere il livello dei servizi erogati ai cittadini, segnatamente in materia di ordine e sicurezza pubblica, anche attraverso una rimodulazione del turn over previsto per il personale del predetto comparto. Invita quindi i presentatori a riformulare le mozioni proprio in considerazione degli impegni assunti dall'Esecutivo.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

In morte del deputato Massimo Vannucci.

PRESIDENTE. Ricorda che il 5 ottobre scorso è deceduto il deputato Massimo Vannucci, del quale richiama le qualità umane dimostrate e l'impegno sempre profuso nell'assolvimento del mandato parlamentare. Rinnova, quindi, anche a nome dell'Assemblea, le espressioni della più sentita partecipazione al dolore dei familiari del deputato Vannucci.

Pag. IX

Proclamazione di un deputato subentrante.

PRESIDENTE. Avverte che, dovendosi procedere alla proclamazione di un deputato, a seguito del decesso del deputato Massimo Vannucci avvenuto in data 5 ottobre 2012, la Giunta delle elezioni ha accertato che il candidato che, nell'ordine progressivo della stessa lista n. 5 - Partito Democratico nella medesima XIV Circoscrizione Marche, segue immediatamente l'ultimo degli eletti risulta essere Francesco Verducci.
Dà atto alla Giunta di questo accertamento e proclama deputato per la XIV Circoscrizione Marche Francesco Verducci.

Modifica nella composizione di gruppi parlamentari.

PRESIDENTE. Comunica che la deputata Maria Grazia Laganà Fortugno, già iscritta al gruppo parlamentare Partito Democratico, ha aderito al gruppo parlamentare Misto.

Modifica nella composizione della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi.

PRESIDENTE. Comunica che il Presidente del Senato ha chiamato a far parte della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi il senatore Riccardo Villari, in sostituzione del senatore Pasquale Viespoli, dimissionario.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Martedì 9 ottobre 2012, alle 11.

(Vedi resoconto stenografico pag. 58).

La seduta termina alle 20,15.