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Resoconti delle Giunte e Commissioni

Resoconto della Commissione parlamentare per l'infanzia
Commissione parlamentare per l'infanzia

SOMMARIO

Mercoledì 11 marzo 2009


Esame di una risoluzione relativa ai minori stranieri non accompagnati (Esame e rinvio) ... 115
ALLEGATO (Proposta di risoluzione) ... 117

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI


Commissione parlamentare per l'infanzia - Resoconto di mercoledì 11 marzo 2009


Pag. 115

Mercoledì 11 marzo 2009. - Presidenza del vicepresidente Gabriella CARLUCCI.

La seduta comincia alle 14.35.

Esame di una risoluzione relativa ai minori stranieri non accompagnati.
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame della proposta di risoluzione in titolo.

Gabriella CARLUCCI, presidente e relatore, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante l'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
In qualità di cofirmataria della proposta di risoluzione in titolo (vedi allegato), introduce il tema oggetto della risoluzione, concernente la situazione dei minori stranieri non accompagnati che giungono nel territorio del nostro Paese in condizioni di clandestinità.
Segnala che, una volta che questi minori abbandonano i Centri di prima accoglienza per gli immigrati, dopo essere stati identificati come minori e pertanto esclusi dalla procedura di espulsione dal territorio italiano, essi si espongono facilmente a gravi pericoli di sfruttamento del lavoro minorile e della prostituzione, trovandosi al centro di una seria emergenza che impone al Parlamento e al Governo l'assunzione di tempestive misure di contrasto.
In questo quadro, fa presente che la proposta di risoluzione in esame è il frutto di un lavoro di integrazione fra il testo originario, elaborato dalla Presidente della Commissione, e alcune indicazioni di merito provenienti dal Gruppo del PD.
Nell'illustrare brevemente tale proposta, di cui è cofirmataria, fa presente che, ove qualcuno intendesse valutarne meglio i contenuti e proporre delle modifiche, si potrebbe fissare un termine per la presentazione di eventuali emendamenti.

Luciana SBARBATI (PD) concorda sull'opportunità di fissare un termine per la presentazione di eventuali emendamenti al testo in esame.
Si riserva altresì di presentare, a nome del suo gruppo, una proposta di risoluzione integralmente alternativa, ove necessario.


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Irene ADERENTI (LNP) apprezza la proposta di risoluzione illustrata dalla presidente, riservandosi di valutarne i contenuti in modo più approfondito. Concorda quindi sulla fissazione del termine per la presentazione di eventuali emendamenti.

Gabriella CARLUCCI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, fissa il termine per la presentazione di eventuali emendamenti a giovedì 19 marzo alle ore 12. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.45.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 11 marzo 2009.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.45 alle 15.

Commissione parlamentare per l'infanzia - Mercoledì 11 marzo 2009


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ALLEGATO

Minori stranieri non accompagnati.

PROPOSTA DI RISOLUZIONE

La Commissione parlamentare per l'infanzia,
premesso che:
ai sensi della legge 23 dicembre 1997, n. 451, istitutiva della Commissione parlamentare per l'infanzia, la Commissione formula osservazioni e proposte sugli effetti, sui limiti e sull'eventuale necessità di adeguamento della legislazione vigente, in particolare per assicurarne la rispondenza alla normativa dell'Unione europea ed in riferimento ai diritti previsti dalla Convenzione sui diritti del fanciullo, fatta a New York il 20 novembre 1989 e ratificata con legge 27 maggio 1991, n.176;
tale Convenzione, ai sensi della quale (articolo 1) sono definiti «bambini» gli individui di età inferiore ai 18 anni, rappresenta lo strumento normativo internazionale più importante e completo in materia di promozione e tutela dei diritti dell'infanzia, tra cui il diritto alla vita (articolo 6), il diritto alla salute e a godere delle prestazioni sanitarie (articolo 24), il diritto ad esprimere la propria opinione (articolo 12) e ad essere informati (articolo 13), il diritto al nome, tramite registrazione anagrafica, nonché alla nazionalità (articolo 17), il diritto all'istruzione (artt. 28 e 29), il diritto al gioco (articolo 31) ed il diritto ad essere tutelati da ogni forma di sfruttamento e di abuso (articolo 34);
alla Convenzione sui Diritti dell'infanzia si accompagnano due Protocolli opzionali che l'Italia ha ratificato con la legge 9 maggio 2002, n. 46, concernenti rispettivamente la vendita dei bambini, la prostituzione dei bambini e la pornografia rappresentante bambini ed il coinvolgimento dei bambini nei conflitti armati;
la Convenzione sui diritti del fanciullo, negli articoli 22, 30, 32, 34, 35, 36, 38 e 39, prevede una tutela particolare a favore di alcuni gruppi di bambini e adolescenti in considerazione della loro maggiore vulnerabilità: si tratta dei minori in situazioni di emergenza, come i minori rifugiati e i minori impiegati nei conflitti armati; dei minori in condizione di sfruttamento economico, compreso il lavoro minorile, l'abuso e lo sfruttamento sessuale; dei minori vittime di tratta o di altre forme di sfruttamento; infine dei bambini e adolescenti appartenenti a minoranze etniche o popolazioni indigene;
nel quadro dell'attività della Commissione infanzia è stata deliberata lo scorso 23 ottobre un'indagine conoscitiva volta ad approfondire la condizione dei minori stranieri non accompagnati, ovvero dei minori immigrati nel territorio italiano ed ivi presenti in assenza di familiari;
tale indagine è volta in particolare a ricostruire il percorso di questi minori, una volta che abbandonano i centri di prima accoglienza per gli immigrati, dopo essere stati identificati come minori e pertanto esclusi dalla procedura di espulsione dal territorio italiano;
con riferimento anche a questo tema la Commissione infanzia ha audito, fra gli altri soggetti: il Ministro dell'Interno, il Ministro degli Affari esteri, il Prefetto di Agrigento, il Presidente del Comitato per i minori stranieri non accompagnati, il delegato dell'ANCI alle politiche migratorie, l'Assessore della regione


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Sicilia con delega alla famiglia, politiche sociali e autonomie locali, nonché rappresentanti dell'UNICEF e dell'associazione Save the Children;
secondo i dati forniti dal Comitato per i minori stranieri non accompagnati, i minori stranieri non accompagnati censiti al 31 dicembre 2007 erano in totale 7.548, di cui oltre il 74,6 per cento sprovvisto di documenti di identità; dalla ripartizione per nazionalità di appartenenza di tali minori, emerge che le prime tre nazionalità registrate costituiscono oltre il 50 per cento delle segnalazioni: Marocco 19,8 per cento, Albania 17,2 per cento, Palestina 14 per cento, Egitto 10,7 per cento, in crescita rispetto al passato; Afghanistan 7,1 per cento, Iraq 6 per cento, Serbia e Montenegro 3,2 per cento;
in una audizione presso la Commissione Infanzia del 26 novembre 2008, il prefetto di Agrigento ha affermato che i minori stranieri non accompagnati in Italia rappresentano un fenomeno nuovo, che è andato sensibilmente crescendo negli ultimi anni, passando dai 789 minori del 2006 a 1450 nel 2007; in base ai dati forniti dalle autorità di Pubblica sicurezza, a novembre 2008 il numero dei minori stranieri non accompagnati ammontava già a 1.712;
nell'ambito della stessa indagine conoscitiva sui minori stranieri non accompagnati, la Commissione Infanzia ha svolto una missione al Centro di identificazione ed espulsione degli immigrati a Lampedusa, allo scopo di verificare le condizioni di prima accoglienza dei minori ivi ospitati;
le risultanze delle citate audizioni e della missione svolta, nonché ripetuti contatti intercorsi fra la Commissione ed organismi umanitari operanti nel settore dell'accoglienza agli immigrati, hanno concordemente evidenziato una situazione di grave allarme sociale;
infatti, una larga parte dei minori che vengono rilasciati dai centri di prima accoglienza affrontano un destino incerto, allontanandosi in molti casi senza lasciare traccia dalle comunità alloggio che li ospitano ed esponendosi così a pericoli di sfruttamento da parte della criminalità organizzata o a gravi rischi per la loro stessa incolumità;
a tale proposito, secondo recenti dichiarazioni del Ministro dell'Interno, alcuni riscontri incrociati fra i dati dell'immigrazione clandestina dei minori e segnalazioni relative a possibili traffici di organi gettano un'ombra inquietante sulla scomparsa di numerosi minori stranieri subito dopo il loro arrivo in Italia;
risulta altresì che molte giovani donne arrivino nel nostro Paese in stato di gravidanza, a seguito delle ripetute violenze subite durante il tragitto, e abbandonino spesso il figlio nel centro di accoglienza dove sono ospitate;
le ragioni dell'allontanamento di questi minori dalle comunità ospitanti sono principalmente da ricondurre alla insufficienza delle risorse finanziarie poste a disposizione degli enti locali su cui insistono i centri di prima accoglienza; ai Comuni sono infatti, nella grande maggioranza dei casi, affidati i minori con il provvedimento di tutela del magistrato, che segue alla prima accoglienza finanziata dal Ministero dell'Interno;
per finanziare le comunità alloggio in cui vengono ospitati i minori stranieri, infatti, i comuni dei territori limitrofi alle aree di sbarco degli immigrati clandestini subiscono un carico finanziario insostenibile rispetto alle loro limitate dimensioni, che conduce spesso al dissesto finanziario dell'ente locale;
il fenomeno descritto presenta altresì preoccupanti connessioni con i flussi dell'immigrazione clandestina, gestiti dalla criminalità organizzata, spesso con base al di fuori del territorio italiano, a conferma dell'esistenza di gravi fenomeni di tratta di esseri umani, finalizzata allo sfruttamento di minori, soprattutto donne;
la gravità sociale dei fenomeni sin qui descritti e l'urgenza di individuare al


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più presto gli strumenti per una efficace tutela di questi minori e per l'affermazione dei loro diritti, accertando tutte le eventuali responsabilità connesse, induce la Commissione a porre all'attenzione del Governo la complessa problematica ora illustrata;
per una compiuta valutazione delle possibili soluzioni alla problematica testè illustrata, sarebbe utile considerare le conclusioni del 4o Rapporto di aggiornamento sul monitoraggio della Convenzione ONU in Italia, 2007-2008, pubblicato dal Gruppo di lavoro per la Convenzione sui diritti del fanciullo in Italia;
in particolare, nel citato Rapporto si raccomanda, in accordo con i principi e le disposizioni della Convenzione (soprattutto gli articoli 2, 3, 22 e 37), e con il rispetto dei bambini, richiedenti o meno asilo, che l'Italia:
a) incrementi gli sforzi per creare sufficienti centri speciali di accoglienza per minori non accompagnati, con particolare attenzione per quelli che sono stati vittime di traffico e/o sfruttamento sessuale;
b) assicuri che la permanenza in questi centri sia più breve possibile e che l'accesso all'istruzione e alla sanità siano garantiti durante e dopo la permanenza nei centri di accoglienza;
c) adotti, il prima possibile, una procedura armonizzata nell'interesse superiore del bambino per trattare con minori non accompagnati in tutto lo Stato parte;
d) assicuri che sia previsto il rimpatrio assistito quando ciò corrisponde al superiore interesse del bambino, e che sia garantita a questi stessi bambini l'assistenza per tutto il periodo successivo;
a tale riguardo, sia il Comitato sui diritti dell'infanzia che la Rete europea dei Garanti dell'infanzia hanno raccomandato linee guida esplicite per la gestione delle operazioni di rimpatrio dei minori, secondo le quali esso dovrebbe avvenire solo quando è rispondente al «superiore interesse del minore», ovvero dopo opportuna verifica dei fattori di rischio diretto e indiretto, tra cui: la possibilità che il minore incontri condizioni di violenza fisica o abusi, sia vittima di riduzione in schiavitù; le condizioni socio-economiche che il minore affronterà al rientro; la disponibilità di assistenza; il livello di integrazione sociale; il diritto a preservare la sua identità, secondo quanto previsto dall'articolo 8 della Convenzione sui diritti del fanciullo; la necessità di assicurare continuità nell'istruzione del minore stesso;
come la Commissione parlamentare per l'infanzia ha potuto accertare nel corso delle audizioni svolte nell'ambito dell'indagine conoscitiva sui minori non accompagnati, molte famiglie già affidatarie di minori sarebbero disponibili ad accogliere in affido temporaneo anche minori stranieri non accompagnati,

impegna il Governo:

ad adoperarsi affinché ogni intervento, anche normativo, che influisca sulla condizione dei minori stranieri non accompagnati nel nostro Paese, risulti in armonia con i principi della Convenzione sui diritti del fanciullo, nonché con la normativa dell'Unione europea e con le indicazioni del Consiglio d'Europa in materia;
ad adoperarsi affinché siano assicurate adeguate risorse finanziarie a favore dei minori stranieri non accompagnati, anche per assicurare la prosecuzione dei progetti e delle iniziative già avviate, quali ad esempio il «Programma nazionale di protezione dei minori stranieri non accompagnati», che il Comitato minori stranieri non accompagnati gestisce in collaborazione con l'Anci;
ad intraprendere idonee iniziative, per definire - anche attraverso l'elaborazione di linee guida - criteri standard e procedure omogenee per l'identificazione dei minori stessi, la loro presa in carico


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anche al fine di favorire la loro integrazione nel tessuto sociale del nostro Paese;
ad adoperarsi per rendere effettivo l'esercizio del diritto d'asilo dei minori stranieri non accompagnati;
a predisporre tutte le misure atte a far sì che la permanenza dei minori nell'ambito delle strutture di accoglienza che li ospitano, dopo il rilascio dai centri di prima accoglienza, non sia in alcun modo condizionata da valutazioni di convenienza economica delle strutture stesse, le quali potrebbero indurre i minori ad allontanarsi, favorendone lo stato di clandestinità;
a coordinare le opportune iniziative per instaurare una rete di comunità alloggio estesa al territorio nazionale, evitando la concentrazione nella Regione Sicilia, attraverso la quale ospitare i minori stranieri non accompagnati all'atto delle dimissioni dai centri di prima accoglienza, per ripartire equamente il carico finanziario di tale ospitalità, valutando se porre a carico dello Stato le spese dell'accoglienza a lungo termine di questi minori;
a verificare se i criteri utilizzati per l'adozione dei provvedimenti di tutela dei minori stranieri non accompagnati siano omogenei su tutto il territorio nazionale;
a prevedere un rafforzamento delle funzioni del Comitato minori stranieri non accompagnati presso il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, per fronteggiare in maniera efficace la massiccia e crescente immigrazione clandestina di minori diretti verso il nostro territorio, che si è andata registrando negli ultimi anni.
Mussolini, Carlucci

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