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Resoconti delle Giunte e Commissioni

Resoconto della VII Commissione permanente
(Cultura, scienza e istruzione)
VII Commissione

SOMMARIO

Martedì 15 giugno 2010


INDAGINE CONOSCITIVA:

Nell'ambito dell'indagine conoscitiva per l'esame delle proposte di legge C. 2800 , approvata in un testo unificato dalla 7a Commissione del Senato, ed abbinate, recanti disposizioni per favorire la costruzione e la ristrutturazione di impianti sportivi e stadi anche a sostegno della candidatura dell'Italia a manifestazioni sportive di rilievo europeo o internazionale.
Audizione del dottor Franco Carraro, già presidente della FIGC e membro del CIO; di rappresentanti della Lega Società di Pallacanestro serie A, della Federazione italiana pallacanestro e della Federazione italiana pallavolo ... 65

INTERROGAZIONI:

5-02486 Ghizzoni: Sull'assunzione dei vincitori dei concorsi per vari profili professionali indetti dal MiBAC nel 2008 ... 66
ALLEGATO 1 (Testo della risposta) ... 74

5-02683 Vico: Sulla restituzione della statua della «Persefone» dal Museo di Stato Pergamon di Berlino alla città di Taranto ... 66
ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 75

5-02719 De Pasquale: Sui mancati fondi indispensabili al funzionamento dell'istituto comprensivo di Vicchio (FI) ... 66
ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 76

5-02800 De Biasi: Sulla possibile chiusura della Biblioteca-Donazione De Micheli nel comune di Trezzo sull'Adda (MI) ... 66
ALLEGATO 4 (Testo della risposta) ... 77

5-02813 Mancuso: Sulla visibilità del Museo archeologico di Baia (NA) ... 66
ALLEGATO 5 (Testo della risposta) ... 78

5-02831 Coscia: Mancata entrata in vigore del decreto interministeriale per la determinazione degli organici personale docente per l'anno scolastico 2010-2011 ... 67
ALLEGATO 6 (Testo della risposta) ... 79

5-02833 Ginefra: Sulla protesta dei dipendenti del Teatro alla Scala di Milano ... 67
ALLEGATO 7 (Testo della risposta) ... 81

5-02689 Siragusa: Sull'assunzione dei vincitori del concorso pubblico per assistente area B indetto dal Miur nel 2007 ... 67
ALLEGATO 8 (Testo della risposta) ... 84

SEDE REFERENTE:

Sui lavori della Commissione ... 68

Modifiche alla legge 3 febbraio 1963, n. 69, in materia di ordinamento della professione di giornalista. C. 2393 Pisicchio (Seguito esame e rinvio - Nomina di un Comitato ristretto) ... 68

SEDE CONSULTIVA:

Disposizioni in materia di sicurezza stradale. C. 44-B ed abbinate, approvate in un testo unificato dalla Camera e modificato dal Senato (Parere alla IX Commissione) (Esame e rinvio) ... 68

Disposizioni in materia di alleanza terapeutica, di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di trattamento. Nuovo testo C. 2350 , approvata in un testo unificato dal Senato e abbinate (Parere alla XII Commissione) (Esame e rinvio) ... 70

VII Commissione - Resoconto di martedì 15 giugno 2010


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INDAGINE CONOSCITIVA

Martedì 15 giugno 2010. - Presidenza del presidente Valentina APREA.

La seduta comincia alle 13.10.

Nell'ambito dell'indagine conoscitiva per l'esame delle proposte di legge C. 2800, approvata in un testo unificato dalla 7a Commissione del Senato, ed abbinate, recanti disposizioni per favorire la costruzione e la ristrutturazione di impianti sportivi e stadi anche a sostegno della candidatura dell'Italia a manifestazioni sportive di rilievo europeo o internazionale.
Audizione del dottor Franco Carraro, già presidente della FIGC e membro del CIO; di rappresentanti della Lega Società di Pallacanestro serie A, della Federazione italiana pallacanestro e della Federazione italiana pallavolo.

Valentina APREA, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso, la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati. Introduce, quindi, l'audizione.

Interviene, sui temi oggetto dell'audizione, Franco CARRARO, già presidente della FIGC e membro del CIO.

Intervengono, per porre quesiti e formulare osservazioni, i deputati Emerenzio BARBIERI (PdL), Renato FARINA (PdL), Giovanni LOLLI (PD) e Claudio BARBARO (PdL), ai quali risponde Franco CARRARO.

Valentina APREA, presidente, ringrazia l'audito per la relazione svolta e sospende brevemente la seduta.

La seduta sospesa alle 13.40, riprende alle 13.45.

Valentina APREA, presidente, introduce l'audizione.

Intervengono sui temi oggetto dell'audizione Valentino RENZI, presidente della Lega Società di Pallacanestro Serie A e Carlo MAGRI, presidente della Federazione Italiana Pallavolo (FIPAV).

Interviene per porre quesiti e formulare osservazioni il deputato Claudio BARBARO (PdL), al quale rispondono Giovanni PALAZZI e Carlo MAGRI.

Valentina APREA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, ringrazia gli auditi per gli interventi svolti e dichiara conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 14.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

INTERROGAZIONI

Martedì 15 giugno 2010. - Presidenza del presidente Valentina APREA. - Intervengono il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali Francesco Maria Giro e il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Guido Viceconte.

La seduta comincia alle 14.


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5-02486 Ghizzoni: Sull'assunzione dei vincitori dei concorsi per vari profili professionali indetti dal MiBAC nel 2008.

Il sottosegretario Francesco Maria GIRO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Emilia Grazia DE BIASI (PD), in qualità di cofirmataria, replicando, si dichiara insoddisfatta, rilevando che si tratta di una risposta burocratica, che viene fornita a grande distanza di tempo dalla presentazione della interrogazione.

5-02683 Vico: Sulla restituzione della statua della «Persefone» dal Museo di Stato Pergamon di Berlino alla città di Taranto.

Il sottosegretario Francesco Maria GIRO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Ludovico VICO (PD), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta ricevuta, rilevando che nella stessa il Governo fa riferimento al Comitato recupero beni culturali appena ricostituito. Osserva che il Ministro intende rassicurare gli interroganti sulla specifica vicenda della Persefone, attualmente presso il Museo Pergamon di Berlino e riconosce l'importanza di tale reperto archeologico per la storia della Magna Grecia in Italia, per il territorio di Taranto e della Puglia. Aggiunge che il Governo conferma la collaborazione con la Regione Puglia, manifestando apprezzamento e una risposta positiva sulla richiesta avanzata.

5-02719 De Pasquale: Sui mancati fondi indispensabili al funzionamento dell'istituto comprensivo di Vicchio (FI).

Il sottosegretario Guido VICECONTE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Alessandra SIRAGUSA (PD), in qualità di cofirmataria, replicando, si dichiara insoddisfatta della risposta, in quanto nella stessa si evidenzia che le risorse vengono date alle scuole mensilmente e ciò non è compatibile con la situazione di grave crisi in cui versa l'istituto di cui all'atto di sindacato ispettivo.

5-02800 De Biasi: Sulla possibile chiusura della Biblioteca-Donazione De Micheli nel comune di Trezzo sull'Adda (MI).

Il sottosegretario Francesco Maria GIRO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

Emilia Grazia DE BIASI (PD), replicando, si dichiara insoddisfatta della riposta, che ricalca le precedenti fornite dall'Esecutivo e non fa altro che ripetere quanto illustrato nell'atto di sindacato ispettivo. Si tratta di una risposta evasiva, in cui si afferma sostanzialmente non esservi competenza del Ministero sulla problematica indicata. Segnala inoltre che la Biblioteca in questione ha documenti e opere d'arte di straordinario valore la cui importanza è stata riconosciuta da illustri storici dell'arte. Sottolinea, in conclusione, che di fronte alla volontà dell'amministrazione di chiudere la Biblioteca, nella risposta fornita dal Governo non si specifica quali interventi si vogliono porre in essere al fine di chiarire, tra l'altro, se e dove eventualmente verrà trasferita la Biblioteca.

5-02813 Mancuso: Sulla visibilità del Museo archeologico di Baia (NA).

Il sottosegretario Francesco Maria GIRO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

Gianni MANCUSO (PdL), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta ricevuta, rilevando che la consistenza del patrimonio


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culturale italiano non deve esimere dal tutelarlo adeguatamente, soprattutto in quelle zone del Paese in cui non è possibile ricorrere all'aiuto di volontari. Occorre inoltre che il Governo svolga verifiche nel territorio del Sud d'Italia, in particolare in quello campano, che racchiude strutture importanti, come il Museo archeologico di Baia e quello diocesano di Salerno. Si riserva quindi, su questo ultimo Museo, di presentare un atto di sindacato ispettivo specifico.

5-02831 Coscia: Mancata entrata in vigore del decreto interministeriale per la determinazione degli organici personale docente per l'anno scolastico 2010-2011.

Il sottosegretario Guido VICECONTE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

Alessandra SIRAGUSA (PD), replicando in qualità di cofirmataria, si dichiara più che insoddisfatta della risposta ricevuta che rinvia semplicemente alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale dei regolamenti di riordino della scuola superiore, pubblicazione di fatto avvenuta solo da ultimo. Rileva, peraltro, che non vi è stata la pubblicazione in Gazzetta ufficiale dei decreti riguardanti gli organici, come avvenuto l'anno passato. Si tratta di un vulnus che considera inammissibile poiché impedisce il corretto svolgimento della procedura prevista e che denota, d'altra parte, un livellamento degli organici su un sistema di 27 ore piuttosto che di tempo pieno. Dubita quindi del fatto che vi saranno nel prossimo anno scolastico 782 classi a tempo pieno; molte famiglie, al momento di iscrivere i propri figli a scuola, si vedranno quindi negare proprio tale possibilità.

5-02833 Ginefra: Sulla protesta dei dipendenti del Teatro alla Scala di Milano.

Il sottosegretario Francesco Maria GIRO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 7).

Dario GINEFRA (PD), replicando, si dichiara insoddisfatto per la prima parte della risposta all'atto di sindacato ispettivo da lui presentato che sembra essere stata ripresa da informative acquisite dal Ministero dell'interno volte a ricostruire esclusivamente gli eventi accaduti il 24 aprile davanti il Teatro alla Scala di Milano. Ricorda, in particolare, che, visti gli accordi sindacali intervenuti a seguito della sensibilità dimostrata dal Presidente della Repubblica, non vi era alcun motivo di precludere l'accesso ai lavoratori della Scala alla libera manifestazione di dissenso; si sarebbero potuti evitare quindi episodi di colluttazione e motivi di tensione dell'ordine pubblico. Aggiunge, d'altra parte, che se i tentativi di concertazione fossero intervenuti prima dell'emanazione del decreto-legge sulle fondazioni liriche, si sarebbero sicuramente avuti atteggiamenti diversi anche da parte delle organizzazioni sindacali. Sulla seconda parte della risposta, esprime invece parziale soddisfazione, auspicando peraltro la concreta possibilità di migliorare il provvedimento sulle fondazioni lirico-sinfoniche nel corso del suo esame alla Camera. Interpreta perciò la disponibilità del Governo, espressa in questo senso nella risposta, quale intenzione di non porre la questione di fiducia sul decreto-legge in questione.

5-02689 Siragusa: Sull'assunzione dei vincitori del concorso pubblico per assistente area B indetto dal Miur nel 2007.

Il sottosegretario Guido VICECONTE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 8).

Alessandra SIRAGUSA (PD), replicando, si dichiara soddisfatta della risposta ricevuta dalla quale si evince che è effettivamente avvenuta l'assunzione in servizio dei vincitori del concorso. Rileva peraltro che il Governo non ha indicato la


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data di decorrenza dell'assunzione medesima, che sarebbe invece opportuno conoscere.

Il sottosegretario Guido VICECONTE si riserva di far pervenire le informazioni richieste.

Valentina APREA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 14.35.

SEDE REFERENTE

Martedì 15 giugno 2010. - Presidenza del presidente Valentina APREA. - Interviene il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali Francesco Maria Giro.

La seduta comincia alle 14.35.

Sui lavori della Commissione.

Valentina APREA, presidente, comunica di aver inviato al Ministro dell'istruzione, università e ricerca, on. Mariastella Gelmini, anche a nome della Commissione, le più sentite condoglianze per il grave lutto che l'ha colpita ieri con la scomparsa della madre.

Modifiche alla legge 3 febbraio 1963, n. 69, in materia di ordinamento della professione di giornalista.
C. 2393 Pisicchio.
(Seguito esame e rinvio - Nomina di un Comitato ristretto).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 21 aprile 2010.

Giancarlo MAZZUCA (PdL), relatore, ricorda che da diversi mesi la proposta di legge in oggetto è all'esame della Commissione e che in sede informale anche in collaborazione con i colleghi dell'opposizione si è cominciato a definire un nuovo testo, al fine di prevedere alcune modifiche concordate. Propone pertanto l'istituzione di un Comitato ristretto per il seguito dell'esame allo scopo di giungere ad un testo condiviso.

Il sottosegretario Francesco Maria GIRO concorda con la proposta del relatore.

Valentina APREA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara concluso l'esame preliminare. Sulla base di quanto indicato dal relatore, propone la costituzione di un Comitato ristretto per la prosecuzione dell'esame della proposta di legge in discussione.

La Commissione delibera quindi di costituire un Comitato ristretto, riservandosi il presidente di nominarne i componenti sulla base delle designazioni dei gruppi.

La seduta termina alle 14.40.

SEDE CONSULTIVA

Martedì 15 giugno 2010. - Presidenza del presidente Valentina APREA.

La seduta comincia alle 14.40.

Disposizioni in materia di sicurezza stradale.
C. 44-B ed abbinate, approvate in un testo unificato dalla Camera e modificato dal Senato.

(Parere alla IX Commissione).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Giancarlo MAZZUCA (PdL), relatore, ricorda preliminarmente che il provvedimento


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in esame è stato già esaminato in prima lettura dalla Camera e successivamente modificato dal Senato. Esso è esaminato quindi in seconda lettura dalla Camera. In particolare, la Commissione Trasporti della Camera aveva licenziato in prima lettura un testo in sede legislativa il 21 luglio 2009 e su tale testo la Commissione cultura aveva espresso parere favorevole nella seduta del 26 maggio 2009. Inoltre, nella seduta del 14 luglio 2009 la Commissione aveva espresso parere favorevole con condizione sugli identici articoli aggiuntivi Mussolini (nuova formulazione) 8.01 e Vannucci (nuova formulazione) 8.02, approvati in linea di principio dalla Commissione di merito in sede legislativa. Tali articoli aggiuntivi, volti a novellare il comma 11-bis dell'articolo 116 del decreto legislativo n. 285 del 1992, in materia di acquisizione di certificato di idoneità per la guida di ciclomotori, per il minore che avesse compiuto 14 anni, prevedevano, in particolare l'introduzione una lezione teorica di almeno un'ora volta ad acquisire elementari conoscenze sul funzionamento dei ciclomotori in caso di emergenza. Sempre ai fini del conseguimento del certificato di cui al comma 11-bis del citato articolo 116, gli aspiranti che avevano superato l'esame di teoria erano, inoltre, tenuti a superare, previa idonea attività di formazione, anche una prova pratica di guida del ciclomotore.
Aggiunge che il comma 2 degli articoli aggiuntivi in questione prevedevano inoltre che con decreto del Ministro delle infrastrutture e trasporti, adottato, entro centoventi giorni dall'entrata in vigore della legge, venissero definite le modalità di svolgimento della lezione teorica sul funzionamento dei ciclomotori in caso di emergenza e della prova pratica, di cui al comma 1, nonché della relativa attività di formazione prevista dall'articolo 116 del decreto legislativo n. 285 del 1992. La condizione approvata dalla Commissione cultura era volta ad ottenere che il decreto di cui al comma 2 citato fosse adottato di concerto tra il Ministro dei trasporti e delle infrastrutture e il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Precisa che tale condizione è stata recepita dalla Commissione trasporti nella seduta del 21 luglio 2009. La disposizione citata è contenuta, per quel che riguarda il testo in esame, nell'articolo 17 comma 3. Per le disposizioni del testo in esame di competenza della VII Commissione, ricorda che si tratta dell'articolo 46-bis, che modifica l'articolo 230 del decreto legislativo n. 285 del 1992, in materia di educazione stradale. Tale articolo era già presente nel testo approvato dalla Commissione Trasporti in prima lettura ed era stato successivamente soppresso dal Senato. Viene adesso ripristinato dalla Commissione Trasporti con il testo in esame. L'unica differenza rispetto al primo testo approvato è costituita dal comma 3 dell'articolo 46-bis. Sottolinea che l'articolo 230 citato prevede al comma 1 che, allo scopo di promuovere la formazione dei giovani in materia di comportamento stradale e di sicurezza del traffico e della circolazione, nonché per promuovere ed incentivare l'uso della bicicletta come mezzo di trasporto, i Ministri delle infrastrutture e dei trasporti e dell'istruzione, dell'università e della ricerca, d'intesa con i Ministri dell'interno, delle infrastrutture e dei trasporti e dell'ambiente e della tutela del territorio, avvalendosi dell'Automobile Club d'Italia, delle associazioni ambientaliste riconosciute dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio ai sensi dell'articolo 13 della legge 8 luglio 1986, n. 349, di società sportive ciclistiche nonché di enti e associazioni di comprovata esperienza nel settore della prevenzione e della sicurezza stradale e della promozione ciclistica individuati con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, predispongono appositi programmi, corredati dal relativo piano finanziario, da svolgere come attività obbligatoria nelle scuole di ogni ordine e grado, ivi compresi gli istituti di istruzione artistica e le scuole materne, che concernano la conoscenza dei princìpi della sicurezza stradale, nonché delle strade, della relativa segnaletica, delle norme generali per la condotta dei veicoli, con particolare riferimento all'uso della bicicletta, e delle regole di comportamento


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degli utenti, con particolare riferimento all'informazione sui rischi conseguenti all'assunzione di sostanze psicotrope, stupefacenti e di bevande alcoliche.
Evidenzia che il comma 1 dell'articolo 46-bis prevede che al comma 1 dell'articolo 230 del decreto legislativo n. 285 del 1992, le parole da: «i Ministri delle infrastrutture e dei trasporti» fino a: «predispongono» sono sostituite dalle seguenti: «il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, con proprio decreto, da emanare di concerto con i Ministri delle infrastrutture e dei trasporti, dell'interno e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentita la Conferenza Stato-città ed autonomie locali, avvalendosi dell'Automobile Club d'Italia, predispone». Il comma 2 dell'articolo 46-bis prevede che il decreto di cui al comma 1 dell'articolo 230 del decreto legislativo n. 285 del 1992, come da ultimo modificato dal comma 1 citato, sia adottato entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge. Il comma 3 prevede, infine, che i programmi di cui al comma 1 dell'articolo 230 del decreto legislativo n. 285 del 1992, come da ultimo modificato dal comma 1 dell'articolo 46-bis, sono svolti obbligatoriamente, nell'ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato, a decorrere dall'anno scolastico 2011-2012. Con riferimento alla formulazione del testo, segnala che al comma 2 dell'articolo 46-bis appare necessario sostituire le parole «sessanta giorni» con «centottanta giorni», in quanto la procedura di concertazione, prevista al comma 1 del medesimo articolo, non è attuabile in sessanta giorni.
Si riserva in conclusione di presentare una proposta di parere nel seguito dell'esame.

Valentina APREA, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Disposizioni in materia di alleanza terapeutica, di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di trattamento.
Nuovo testo C. 2350, approvata in un testo unificato dal Senato e abbinate.
(Parere alla XII Commissione).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Paola GOISIS (LNP), relatore, ricorda che il provvedimento in esame reca disposizioni in materia di alleanza terapeutica, di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di trattamento. Segnala che l'articolo 1, anche alla luce dei principi costituzionali, qualifica le finalità del provvedimento, vale a dire: la tutela dell'inviolabilità e dell'indisponibilità della vita umana, anche nella fase terminale dell'esistenza e nell'ipotesi in cui la persona non sia più in grado di intendere e di volere, fino alla morte accertata nei modi di legge (comma 1, lettera a); la garanzia della dignità di ogni persona rispetto all'interesse della società e alle applicazioni della tecnologia e della scienza (lettera b); la prescrizione del divieto di ogni forma di eutanasia (lettera c) e di assistenza o aiuto al suicidio; a tale proposito viene operato il richiamo agli articoli 575 (Omicidio), 579 (Omicidio del consenziente) e 580 (Istigazione o aiuto al suicidio) del codice penale; la previsione dell'obbligo del medico di informare il paziente sui trattamenti sanitari ed il valore prioritario dell'alleanza terapeutica tra medico e paziente (lettera d); il riconoscimento del principio del consenso informato del paziente quale presupposto di qualsiasi trattamento sanitario (lettera e); la garanzia dell'astensione del medico da trattamenti straordinari non proporzionati, non efficaci o non tecnicamente adeguati rispetto alle condizioni cliniche del paziente o agli obbiettivi di cura (cosiddetto divieto di accanimento terapeutico) negli stati di fine vita o di morte imminente (lettera f); l'assistenza sociale ed economica del paziente, in particolare dei soggetti incapaci di intendere e di volere, e della loro famiglia (comma 2).


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Ricorda che l'articolo 2 qualifica il consenso informato come principio di carattere generale, dettando contestualmente la relativa disciplina. Viene quindi previsto che il consenso informato del paziente costituisca un presupposto necessario per l'attivazione di ogni trattamento sanitario, salvo i casi previsti dalla legge (comma 1), e che esso possa essere sempre revocato, anche parzialmente (comma 6); inoltre l'espressione del consenso deve essere preceduta da informazioni corrette e complete rese dal medico al paziente: il documento in cui è reso il consenso, firmato dal paziente diventa parte integrante della cartella clinica (commi 2 e 3). Viene in ogni caso fatto salvo il diritto del paziente di rifiutare in qualsiasi momento le informazioni che gli competono, purché il rifiuto sia esplicitato in un documento sottoscritto dall'interessato (comma 4). I commi 6 e 7 individuano i soggetti legittimati ad esprimere il consenso nei casi di interdizione, di inabilitazione e di minore età: in questo ultimo caso il rappresentante legale dovrà aver previamente ascoltato i desideri e le richieste del minore. La decisione di tali soggetti riguarda anche quanto consentito dal successivo articolo 3 in tema di contenuto e limiti della dichiarazione anticipata di trattamento. Ai sensi del comma 8, per tutti i soggetti minori, interdetti, inabilitati o altrimenti incapaci il personale sanitario è comunque tenuto, in assenza di una dichiarazione anticipata di trattamento, ad operare sempre avendo come scopo esclusivo la salvaguardia della salute del paziente. Viene in ogni caso stabilito il principio secondo il quale in casi di urgenza, che non consentano di acquisire il consenso informato dei rappresentanti legali, sarà il medico ad agire secondo coscienza e secondo i principi della deontologia medica. In linea generale, poi, il consenso non è richiesto quando la vita della persona incapace di intendere e di volere sia in pericolo per il verificarsi di una grave complicanza o di un evento acuto. Aggiunge che l'articolo 3 stabilisce che la dichiarazione anticipata di trattamento esprime la volontà del dichiarante riguardo ai trattamenti sanitari, in caso di eventuale futura perdita della propria capacità di intendere e di volere, e consente esclusivamente all'eventuale fiduciario di provvedere alle funzioni indicate all'articolo 6 (comma 1), purché in conformità a quanto prescritto dalla legge e dal codice di deontologia medica (comma 2). Nella dichiarazione anticipata di trattamento: è consentita la rinuncia a trattamenti sanitari ritenuti sproporzionati o sperimentali (comma 3); è vietato l'inserimento di indicazioni che integrino le fattispecie di cui agli articoli 575 (Omicidio), 579 (Omicidio del consenziente) e 580 (Istigazione o aiuto al suicidio) del codice penale (comma 4). Il comma 5 stabilisce, anche nel rispetto della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, fatta a New York il 13 dicembre 2006, che alimentazione ed idratazione, nelle diverse forme in cui la scienza e la tecnica possono fornirle al paziente, devono essere mantenute fino al termine della vita, ad eccezione del caso in cui le medesime risultino non più efficaci nel fornire al paziente i fattori nutrizionali necessari alle funzioni fisiologiche essenziali del corpo. Esse non possono formare oggetto di dichiarazione anticipata di trattamento. Il comma 6 prevede che la dichiarazione anticipata di trattamento assume rilievo nel momento in cui è accertato che il soggetto si trovi nell'incapacità permanente di comprendere le informazioni circa il trattamento sanitario e le sue conseguenze e, per questo motivo, di assumere le decisioni che lo riguardano. La valutazione dello stato clinico del soggetto è formulata da un collegio medico formato da un anestesista rianimatore, un neurologo, il medico curante ed il medico specialista della patologia da cui è affetto il paziente.
Evidenzia quindi che l'articolo 4 prevede la non obbligatorietà della dichiarazione anticipata di trattamento. Questa deve essere redatta in forma scritta, con data certa e sottoscrizione del soggetto interessato maggiorenne, in piena capacità di intendere e di volere, dopo una compiuta e puntuale informazione medico-clinica, raccolta esclusivamente e sottoscritta


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contestualmente dal medico di medicina generale. Si prevede inoltre che eventuali dichiarazioni di intenti o orientamenti espressi dal soggetto al di fuori delle forme e dei modi previsti dalla presente legge non hanno valore e non possono essere utilizzati ai fini della ricostruzione della volontà del soggetto (commi 1 e 2). Si stabilisce la validità per cinque anni, decorrenti dalla redazione dell'atto, della dichiarazione anticipata di trattamento, dichiarazione comunque rinnovabile, anche più volte. La regola della validità quinquennale della dichiarazione viene meno nel caso in cui il soggetto sia divenuto incapace (comma 3). Si prevede altresì la revocabilità e modificabilità in ogni momento della dichiarazione anticipata di trattamento (comma 4), l'inserimento della dichiarazione anticipata di trattamento nella cartella clinica del malato (comma 5) e la non applicabilità della dichiarazione anticipata di trattamento in condizioni di urgenza o quando il soggetto versa in pericolo di vita immediato (comma 6). Segnala altresì che l'articolo 5 dispone l'emanazione di linee guida da parte del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, previa intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni, in materia di assistenza domiciliare per i soggetti in stato vegetativo permanente, linee a cui si conformano le regioni. L'articolo 6 prevede invece la possibilità di nominare - e sostituire - un fiduciario maggiorenne nella dichiarazione anticipata di trattamento: la sottoscrizione della dichiarazione da parte dello stesso equivale ad accettazione della nomina (comma 1). In ogni caso, è ammessa la rinuncia all'incarico da parte del fiduciario, mediante comunicazione al dichiarante o, ove quest'ultimo sia incapace di intendere e di volere, al medico responsabile (comma 5). Al fiduciario nominato spetta la facoltà di interagire con il medico. Egli, tuttavia, è vincolato da una serie di doveri, dovendo impegnarsi ad agire nell'interesse del paziente, secondo le intenzioni espresse nella dichiarazione anticipata, vigilando sulla somministrazione delle migliori terapie palliative disponibili, evitando situazioni di accanimento terapeutico e di abbandono terapeutico e verificando che a carico del paziente non si verifichino situazioni integranti le fattispecie di cui agli articoli 575 (Omicidio), 579 (Omicidio del consenziente) e 580 (Istigazione o aiuto al suicidio) del codice penale (commi 2, 3 e 4). In assenza di nomina del fiduciario, i compiti previsti dai commi 2, 3 e 4 del presente articolo sono adempiuti dai familiari quali indicati dal codice civile, libro II, titolo II, capi I e II. L'articolo 7 definisce i criteri ai quali il medico curante deve attenersi nella valutazione delle volontà espresse nella dichiarazione anticipata di trattamento. Egli è tenuto ad annotare nella cartella clinica le ragioni per cui ritenga o meno di seguirle. Viene stabilito, in ogni caso, il divieto per il medico di seguire le indicazioni della dichiarazione anticipata, se orientate a cagionare la morte del paziente o comunque in contrasto con le norme giuridiche o la deontologia medica. In particolare, la valutazione del medico, sentito il fiduciario, deve essere fatta in scienza e coscienza, in applicazione del principio dell'inviolabilità della vita umana e della tutela della salute, secondo i principi di precauzione, proporzionalità e prudenza (comma 1 e 2). In caso di contrasto tra medico curante e fiduciario si prevede una valutazione espressa da un collegio di medici composto e designato secondo modalità stabilite; tuttavia viene stabilito, in ogni caso, che la valutazione sia vincolante per il medico curante, che comunque non è tenuto ad agire in modo contrastante alle sue convinzioni scientifiche e deontologiche. Viene specificato che resta comunque sempre valido il principio della inviolabilità e della indisponibilità della vita umana.
Ricorda ancora che l'articolo 8 autorizza il giudice tutelare ad esprimere nei casi previsti (contrasto tra soggetti legittimati ad esprimere il consenso o inadempimento o inerzia da parte di questi ultimi) il consenso al trattamento sanitario, su parere del collegio medico di cui all'articolo 7, o, in caso di urgenza, sentito il medico curante (commi 1 e 2), che è tenuto a dare immediata segnalazione al


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pubblico ministero (comma 3). Sottolinea infine che l'articolo 9 istituisce il Registro delle dichiarazioni anticipate di trattamento presso il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali. Il Ministro, con regolamento da emanare entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della legge, sentito il Garante per la protezione dei dati personali, disciplina sia la tenuta del Registro sia le modalità e i termini di compilazione delle dichiarazioni anticipate di trattamento, presso il medico di medicina generale, registrate e trasmesse dalle aziende sanitarie al Registro di cui sopra (commi 1e 2). La dichiarazione anticipata di trattamento e qualsiasi altra formalità ad essa connessa non sono soggette all'obbligo di registrazione e sono esenti dall'imposta di bollo e da qualunque altro tributo (comma 4).
Alla luce del fatto che il provvedimento in esame non incide su profili di competenza della Commissione, propone l'espressione di un nulla osta.

Valentina APREA, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.50.

VII Commissione - Martedì 15 giugno 2010


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ALLEGATO 1

5-02486 Ghizzoni: Sull'assunzione dei vincitori dei concorsi per vari profili professionali indetti dal MiBAC nel 2008.

TESTO DELLA RISPOSTA

Mi riferisco all'interrogazione dell'Onorevole Ghizzoni con la quale chiede informazioni sullo stato delle procedure di assunzione relative ai concorsi pubblici per esame a 500 posti presso l'Amministrazione centrale e periferica del Ministero per i beni e le attività culturali.
A tal proposito voglio rappresentare che, a seguito della rimozione del blocco delle assunzioni disposta con legge n. 25 del 26 febbraio 2010, la procedura di nomina dei vincitori si è conclusa.
Per quanto concerne, invece, l'eventuale assunzione degli idonei, al momento non sussistono le relative autorizzazioni, condizionate al turn-over del 20 per cento riferito alle cessazioni intervenute nell'anno 2009.


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ALLEGATO 2

5-02683 Vico: Sulla restituzione della statua della «Persefone» dal Museo di Stato Pergamon di Berlino alla città di Taranto.

TESTO DELLA RISPOSTA

Mi riferisco all'interrogazione presentata dall'On.le Vico ed altri con la quale si chiedono informazioni circa le iniziative del Ministero per i beni e le attività culturali per la restituzione, anche solo per contingentati periodi di tempo, dell'antica statua di marmo della Persefone.
A tal proposito giova subito premettere che, trattandosi di un bene culturale uscito dal territorio dello Stato italiano precedentemente all'adozione della Convenzione Unesco del 1970 sulla illecita esportazione di opere d'arte e ai provvedimenti comunitari in materia, non è allo stato possibile richiederne giuridicamente la restituzione.
Non per questo, però, il Ministero ha rinunciato a porre in essere importanti iniziative finalizzate a recuperare - sebbene in via non definitiva - alla fruizione della collettività locale un'importante testimonianza della propria identità collettiva.
Rammento soltanto, in questa sede, che la vicenda vede impegnate non solo le strutture amministrative periferiche e centrali del Ministero, ma anche il Comitato per il recupero dei beni culturali, massimo organo di indirizzo politico-amministrativo in materia, che il Ministro, appena nominato, ha provveduto a ricostituire presso gli uffici di sua diretta collaborazione.
Voglio, pertanto, rassicurare gli Onorevoli interroganti che anche la specifica vicenda della Persefone è considerata dal Ministero di estrema rilevanza.
In proposito, ricordo che da tempo sono in corso trattative con il museo tedesco per ottenere il prestito temporaneo, ma di lungo periodo, dell'importante reperto archeologico in cambio del prestito di beni provenienti dal territorio pugliese.
Nell'iniziativa, peraltro, è stata coinvolta anche la Regione Puglia, cui è stata chiesta una proficua collaborazione, anche di natura finanziaria, rimasta ineseguita soltanto a causa delle recenti elezioni per il rinnovo delle istituzioni locali e che sarà prontamente riproposta.


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ALLEGATO 3

5-02719 De Pasquale: Sui mancati fondi indispensabili al funzionamento dell'istituto comprensivo di Vicchio (FI).

TESTO DELLA RISPOSTA

In merito alla situazione finanziaria dell'istituto comprensivo di Vicchio, alla quale fa riferimento l'Onorevole interrogante, faccio presente che la Direzione generale per la politica finanziaria e per il bilancio del Ministero ha comunicato che da rilevazione effettuata il 30 aprile 2010 l'istituto a quella data disponeva di un fondo cassa pari a 66.549,26 euro a fronte di passività pari a 137.520,44 euro. Nel fondo cassa sono presenti anche importi riguardanti spese di supplenze e fondo d'istituto relativi al 2009.
I finanziamenti complessivi per l'anno 2009 ammontano a 202.920,76 euro e gli impegni complessivi assunti dalla scuola nello stesso anno sono stati interamente finanziati.
Per l'anno finanziario 2010, alla data odierna, è stata erogata alla scuola in parola la somma complessiva di 99.001,37 euro.
Faccio presente, infine, per quanto riguarda le supplenze, che da quest'anno il Ministero attribuisce le risorse finanziarie alle scuole non più in due sole trance annuali sulla base dei criteri stabiliti dal decreto ministeriale n. 21 del 2007, bensì con cadenza mensile in modo da intervenire con tempestività con eventuali integrazioni qualora si evidenziassero reali ed accertate situazioni di difficoltà.


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ALLEGATO 4

5-02800 De Biasi: Sulla possibile chiusura della Biblioteca-Donazione De Micheli nel comune di Trezzo sull'Adda (MI).

TESTO DELLA RISPOSTA

Con riferimento all'interrogazione presentata dall'On.le De Biasi concernente la «Donazione De Micheli» acquisita dal Comune di Trezzo sull'Adda e collocata nella locale Biblioteca civica Alessandro Manzoni, voglio anzitutto premettere che essa non rientra nelle competenze di tutela bibliografica, né museale previste in capo alla Direzione Generale per i Beni librari del Ministero.
Il lascito della consistenza di 26.000 volumi ed opuscoli, libri d'artista, fotografie, diapositive, manoscritti e carteggi, riviste, disegni e stampe d'arte, come noto all'Onorevole interrogante, avvenne nel 1984 da parte dei coniugi Ada e Mario De Micheli ed esso venne costantemente arricchito dal donante negli anni successivi, fino al 2007, quando gli eredi conferirono un ulteriore fondo di libri e l'archivio personale.
Aggiungo, inoltre, che i volumi sono stati catalogati con il contributo della Regione Lombardia e che, in data 8 novembre 2008, la Biblioteca della donazione è stata inaugurata ufficialmente.
Ribadendo che si tratta di una problematica non di diretta competenza del Ministero, faccio comunque presente che la Soprintendenza ai Beni Librari della Regione Lombardia ha svolto un sopralluogo e si sta occupando della vicenda, con particolare riferimento agli aspetti legati all'eventuale volontà del Comune di delocalizzare il patrimonio della donazione in argomento.


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ALLEGATO 5

5-02813 Mancuso: Sulla visibilità del Museo archeologico di Baia (NA).

TESTO DELLA RISPOSTA

Con riferimento all'interrogazione presentata dall'On.le Mancuso ed altri riguardante il Museo archeologico dei Campi Flegrei, faccio presente quanto segue.
Il Museo Archeologico dei Campi Flegrei sito nel Castello Aragonese di Baia (Bacoli), già aperto al pubblico nel 1993 con due sale museali, cui si aggiunse una terza nel 1997 nella Torre Tenaglia, presenta oggi altre 53 nuove sale distinte per sezioni topografiche e per contesti tematici, allestite dalla Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Napoli e Pompei nell'ambito del progetto POR Campania 2000-2006, previo restauro architettonico del Monumento eseguito dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici di Napoli.
A tal proposito faccio presente che i lavori sono stati regolarmente ultimati e regolarmente collaudati entro il mese di dicembre 2008, con l'esposizione di quasi 1450 reperti.
Detti reperti, finora conservati prevalentemente nei depositi del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, proprio grazie agli interventi in questione sono stati selezionati, trasportati a Baia, restaurati, allestiti e pubblicati in 3 volumi di catalogo generale, così come peraltro già noto anche all'Onorevole interrogante.
Voglio altresì rappresentare che il complesso allestimento museale si svolge lungo un articolato percorso di visita, attraverso tutti i corpi di fabbrica e gli spazi esterni della fortezza, dai quali è visibile l'intero territorio flegreo anche con immediato rapporto paesaggistico tra i luoghi di provenienza e i reperti esposti nelle sale.
L'allestimento, inoltre, presenta un ulteriore valore aggiunto, costituito dalla presenza di una villa romana inglobata nel maschio del Castello, nel quale è sembrato appropriato e suggestivo allestire la sezione di Baia con l'esposizione di contesti relativi alle decorazioni di ville baiane (pitture e sculture) e alla bottega baiana dei calchi in gesso, unici al mondo.
Giova evidenziare che proprio per tutti questi motivi il Museo è stato premiato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali come Museo dell'Anno 2009 e visitato anche dal Presidente Giorgio Napolitano.
Ciò premesso, non posso nascondere che esiste un problema di gestione che non consente di aprire al pubblico tutte le 56 sale soprattutto per carenza di personale di vigilanza, progressivamente ridotto a causa di pensionamenti.
Per risolvere tale problema che riguarda, oltre il Castello di Baia, anche la gestione di altri siti archeologici dei Campi Flegrei, è stato predisposto il 18 febbraio 2009 un Accordo di Programma Quadro tra Ministero per i Beni e le Attività Culturali e la Regione Campania.
Il Comitato previsto da tale Accordo, costituito da 6 membri, di cui tre nominati dal Ministero e tre dalla Regione, ha inoltre come componenti di diritto il Direttore Regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Campania e l'Assessore al Turismo della Regione Campania che hanno predisposto l'accordo di gestione il quale, appena sarà esecutivo, permetterà di definire la problematica relativa all'utilizzazione del personale interno e alla selezione di altre unità operative.
Voglio infine aggiungere che nell'ambito dell'accordo stipulato tra Ministero e Regione Campania, quest'ultima ha assunto l'impegno di finanziare, per il Castello di Baia, impianti essenziali proprio per assicurare l'apertura complessiva del Museo.


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ALLEGATO 6

5-02831 Coscia: Mancata entrata in vigore del decreto interministeriale per la determinazione degli organici personale docente per l'anno scolastico 2010-2011.

TESTO DELLA RISPOSTA

È dovere dell'Amministrazione scolastica assicurare l'ordinato e regolare avvio dell'anno scolastico ponendo in essere per tempo tutti gli adempimenti preordinati a tal fine.
La determinazione degli organici del personale della scuola, ed in particolare del personale docente, costituisce uno dei più importanti adempimenti ed è il risultato di un articolato e ponderato lavoro di analisi e di elaborazione dei dati e degli elementi che concorrono alle diverse esigenze gestionali ed operative nonché alla quantificazione del personale occorrente per il corretto funzionamento del sistema d'istruzione, lavoro reso particolarmente articolato e complesso per l'avvio della riforma del secondo ciclo che nell'anno scolastico 2010-2011 coinvolgerà le classi prime e l'articolazione oraria delle classi seconde, terze e quarte dell'istruzione tecnica e seconde e terze dell'istruzione professionale.
Al fine di consentire agli uffici scolastici regionali di porre a loro volta in essere tutti gli adempimenti necessari alla allocazione delle risorse in ambito regionale in tempo utile, è prassi amministrativa anticipare con una circolare i contenuti dello schema di decreto sulle dotazioni organiche nazionali, prassi che è stata costantemente seguita nel tempo.
Giova far presente anche che la consistenza delle dotazioni organiche a livello nazionale è stata definita secondo quanto previsto dall'articolo 64 del decreto legge n. 112 del 2008, convertito con modificazioni dalla legge n. 133 del 2008 che ha previsto l'attivazione di una serie di interventi e di misure volti ad incrementare gradualmente nell'arco del triennio 2009-2011 il rapporto docenti-alunni, nonché sulla base delle previsioni contenute nel piano programmatico e nei regolamenti ivi previsti.
A tale riguardo rappresento che i regolamenti concernenti il riordino del secondo ciclo di istruzione sono stati registrati dalla Corte dei Conti, ed in particolare:
il decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, recante revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei, ai sensi dell'articolo 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, è stato registrato dalla Corte dei Conti il 10 giugno 2010, registro 9, foglio 213;
il decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010 recante norme concernenti il riordino degli istituti professionali, ai sensi dell'articolo 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, è stato registrato dalla Corte dei Conti il 1o giugno 2010, registro 9, foglio 214;
il decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010 recante norme concernenti il riordino degli istituti tecnici ai sensi dell'articolo 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, è stato registrato dalla Corte dei Conti il 1o giugno 2010, registro 9, foglio 215.

I medesimi regolamenti sono pubblicati nella Gazzetta Ufficiale di oggi 15 giugno.


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Ciò premesso, per quanto riguarda il tempo pieno assicuro che anche il prossimo anno vi sarà un incremento di n. 782 classi; un primo incremento di n. 2.176 classi rispetto all'anno scolastico 2008-2009 si è già avuto nell'anno scolastico in corso. Pertanto dall'anno scolastico 2008-2009 vi sarà un incremento complessivo di n. 2.958 classi.
Sono state pertanto mantenute le promesse assunte dal Governo per una risposta positiva alla richiesta delle famiglie di servizio di tempo pieno, in coerenza con le attuali esigenze di razionalizzazione delle risorse.
L'aumento riguarda tutte le regioni d'Italia; gli incrementi maggiori si verificheranno in Puglia ( 233), Lombardia ( 162), Sardegna ( 150) e Veneto ( 113).
Anche per quanto riguarda la regione Lazio, sia pure in modo più contenuto, il monitoraggio effettuato l'8 maggio 2010 ha dato un numero ed una percentuale di classi a tempo pieno che è superiore rispetto ai dati dell'anno in corso sia nella provincia di Roma che nel territorio laziale; in tutta la regione, infatti le classi a tempo pieno passeranno complessivamente da n. 5.168 del corrente anno scolastico a n. 5.189 del prossimo anno scolastico con un incremento complessivo di n. 21 classi. Nella provincia di Roma si passerà da n. 4.875 a n. 4.878 classi; pertanto non si sono avute riduzioni di classi a tempo pieno.


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ALLEGATO 7

5-02833 Ginefra: Sulla protesta dei dipendenti del Teatro alla Scala di Milano.

TESTO DELLA RISPOSTA

Mi riferisco all'interrogazione presentata dall'onorevole Ginefra ed altri con la quale si chiedono informazioni in ordine alle proteste poste in essere da un gruppo di dipendenti del Teatro alla Scala di Milano in data 24 aprile 2010 avverso il decreto legge di riforma degli assetti fondamentali del settore dello spettacolo in particolare lirico-sinfonico.
Voglio anzitutto premettere che per quanto riguarda i fatti denunciati dagli onorevoli interroganti, il Ministero dell'Interno, opportunamente interessato, ha fatto presente quanto segue.
Il 24 aprile scorso, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha partecipato a Milano alla cerimonia commemorativa del 65o Anniversario della Liberazione, organizzata dall'ANPI.
In tale occasione il Presidente ha ricevuto in Prefettura una delegazione di circa 20 rappresentanti sindacali dei dipendenti degli Enti lirici e di due aziende milanesi in crisi, la Eutelia e la Italtel.
In particolare, la delegazione degli orchestrali del Teatro alla Scala ha chiesto al Capo dello Stato un intervento per bloccare l'iter del decreto-legge recante norme in materia di «Riforma degli assetti fondamentali del settore dello spettacolo in particolare lirico-sinfonico».
A fronte della sensibilità dimostrata dal Presidente Napolitano sul tema, i sindacalisti hanno dato rassicurazioni circa l'annullamento di tutte le iniziative di protesta in programma sia prima sia dopo la cerimonia commemorativa prevista nel pomeriggio presso il Teatro alla Scala.
Ciononostante, una sessantina di lavoratori degli Enti lirici non ha desistito dal proposito di manifestare il proprio dissenso al Decreto in esame e al fine di guadagnare maggiore visibilità, ha tentato di esporre striscioni nella piazza antistante il Teatro, transennata - come sempre in circostanze simili - per motivi di ordine pubblico.
Per garantire un'adeguata distanza dall'ingresso principale del Teatro ed evitare gesti inopportuni nonché l'esposizione di striscioni e bandiere, le Forze dell'Ordine hanno contenuto i manifestanti tra la Galleria Vittorio Emanuele e Piazza Scala.
Alle 16.50 circa, i manifestanti si sono spostati sino all'ingresso laterale di via Filodrammatici, asserendo di dover accedere al Teatro per svolgere il proprio lavoro. In effetti, una parte di essi, costituita dagli orchestrali, è entrata per dare esecuzione all'Inno Nazionale, mentre la restante parte si è fermata all'esterno.
All'arrivo delle Autorità cittadine, del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Presidente della Repubblica - entrati in Teatro attraverso l'ingresso principale senza alcuna turbativa - i lavoratori in protesta hanno cercato di forzare il «cordone» delle Forze dell'Ordine per esternare il loro dissenso e ottenere maggiore visibilità grazie alla presenza di giornalisti, telecamere e fotografi. Nella conseguente azione di contenimento ad opera del personale di Polizia, sono rimasti contusi alcuni agenti di Pubblica Sicurezza e due manifestanti. Si precisa, a tale riguardo, che i lavoratori per forzare il «cordone» hanno lanciato ai piedi degli agenti alcuni sacchi di sabbia, rinvenuti presso i segnali mobili di divieto di sosta.


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Dopo tale episodio, i manifestanti si sono riuniti in piazzetta Cuccia all'angolo di via Filodrammatici fino alle 18.40 circa, quando si è conclusa la cerimonia all'interno del Teatro, dove intanto, dopo gli interventi dei vari oratori previsti, ha preso la parola il Presidente della Repubblica.
Questi, nell'attraversare le quinte per raggiungere il palco, è stato accolto dagli applausi dei lavoratori - circa una cinquantina -, presenti nel retropalco per allestimento della rappresentazione teatrale prevista in serata, che lo invitavano a viva voce a non firmare il Decreto presentato dal Ministro Bondi.
Il Presidente Napolitano ha ricordato ai suoi interlocutori quelle che sono le prerogative costituzionali del Capo dello Stato e i provvedimenti, come quello in argomento, di competenza del Governo.
Per quanto concerne, invece, la specifica parte di competenza del Ministero per i beni e le attività culturali, rappresento quanto segue.
Il decreto-legge 30 aprile 2010, n. 64, che detta le nuove disposizioni in materia di spettacolo e attività culturali ed in particolare in materia di fondazioni lirico - sinfoniche, ha come obiettivo primario quello di porre in essere un primo, immediato e urgente intervento volto a riformare, negli assetti fondamentali, un settore in profonda crisi come quello dello spettacolo ed in particolare il settore lirico-sinfonico. Ciò tenendo conto, peraltro, delle più recenti istanze formulate, in tale ambito, anche dall'Associazione nazionale delle fondazioni lirico-sinfoniche, al fine di razionalizzare le spese degli enti lirici e nel contempo implementare, oltre alla produttività del settore, i livelli di qualità delle produzioni offerte.
La necessità e l'urgenza di tale riforma, invocata per il settore lirico-sinfonico dagli stessi amministratori degli enti lirici, è resa, ormai, non più procrastinabile dalla difficile situazione in cui versano molte delle quattordici fondazioni liriche del nostro Paese, dovuta alle consistenti spese di mantenimento di tali enti ed in particolare alle spese per il personale, circa 5.500 unità, che assorbono risorse il cui ammontare supera il finanziamento pubblico.
A tal proposito voglio evidenziare, ad esempio, che nel 2008, a fronte di 235 milioni e 500 mila euro di contributo sono stati sostenuti costi per euro 340 milioni 150 mila.
Dal 2002 al 2008 risultano accumulate dal settore lirico-sinfonico notevoli perdite, a fronte di una situazione patrimoniale che vede in molti casi eroso anche il patrimonio indisponibile costituito dal diritto d'uso gratuito degli immobili.
Elevatissimi risultano essere, inoltre, gli interessi passivi, che nel 2008 ammontavano ad euro 9 milioni, 426 mila, a causa del continuo ricorso al credito bancario e nonostante la tempestività dell'erogazione dei contributi da parte dello Stato.
Il suddetto intervento normativo reca sia disposizioni per il riordino dell'intero settore lirico-sinfonico, in coerenza con i principi di efficienza, correttezza, economicità ed imprenditorialità, sia disposizioni volte a migliorare l'efficienza e l'efficacia delle procedure della contrattazione collettiva nazionale ed integrativa in tale ambito.
Si evidenzia, inoltre, quanto dichiarato più volte dal Ministro sia agli organi di informazione e di stampa sia nel corso dell'incontro con le organizzazioni sindacali del 6 maggio 2010, circa l'intenzione del Governo di voler tener conto, nel corso dell'iter parlamentare di conversione in legge del decreto in argomento, delle proposte provenienti dai gruppi parlamentari, dalle organizzazioni sindacali nonché degli apporti collaborativi che potranno pervenire dal mondo della cultura e dello spettacolo.
A tal proposito voglio rappresentare agli Onorevoli interroganti che, alla luce di quanto emerso finora sia in sede parlamentare che in sede di confronto con le Organizzazioni sindacali e con i Sovrintendenti dei Teatri lirici, il Ministro si è detto disponibile a valutare positivamente eventuali proposte migliorative del testo del decreto legge, provenienti sia dalla maggioranza che dall'opposizione.


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E ciò con particolare riguardo, in primo luogo, al tema di «sblocco» dell'attuale divieto del turn over, al fine di consentire, alle fondazioni lirico-sinfoniche più virtuose, sulla base di determinati parametri e nel rispetto del principio di neutralità finanziaria, di procedere ad assunzioni di personale con rapporto di lavoro a tempo indeterminato a partire già da quest'anno.
Inoltre, con riferimento al trattamento economico accessorio, il taglio paventato non solo può essere ridotto in termini percentuali, ma può fungere - atteso il grave stato di crisi in cui versano le fondazioni liriche e l'insufficiente produttività delle stesse - da sicuro stimolo per pervenire alla definitiva sottoscrizione, in tempi brevi, del nuovo accordo collettivo.
Accordo che è senza dubbio necessario per ricondurre il sistema di contrattazione integrativa nell'ambito dei principi, degli istituti e delle risorse previsti dal Contratto collettivo nazionale di lavoro, che nel corso dell'ultimo decennio è stato oggetto di numerose deroghe.


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ALLEGATO 8

5-02689 Siragusa: Sull'assunzione dei vincitori del concorso pubblico per assistente area B indetto dal Miur nel 2007.

TESTO DELLA RISPOSTA

Com'è noto all'Onorevole interrogante in data 12 ottobre 2007 è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il decreto dirigenziale del 4 ottobre 2007 con il quale è stata regolamentata la procedura concorsuale a 100 posti per l'accesso al profilo professionale di assistente - area B - posizione economica B2 - del ruolo del personale del Ministero della Pubblica istruzione per gli uffici dell'amministrazione centrale e periferica.
Il concorso si è svolto su base circoscrizionale e si è provveduto alla nomina del personale risultato vincitore.
La questione, pertanto è superata nel senso auspicato dall'Onorevole interrogante.

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