Camera dei deputati

Vai al contenuto

Sezione di navigazione

Menu di ausilio alla navigazione

Cerca nel sito

MENU DI NAVIGAZIONE PRINCIPALE

Vai al contenuto

Per visualizzare il contenuto multimediale è necessario installare il Flash Player Adobe e abilitare il javascript

Strumento di esplorazione della sezione Lavori Digitando almeno un carattere nel campo si ottengono uno o più risultati con relativo collegamento, il tempo di risposta dipende dal numero dei risultati trovati e dal processore e navigatore in uso.

salta l'esplora

Resoconti delle Giunte e Commissioni

Resoconto della X Commissione permanente
(Attività produttive, commercio e turismo)
X Commissione

SOMMARIO

Giovedì 15 luglio 2010


INTERROGAZIONI:

5-02434 Murer: Salvaguardia dell'attività produttiva degli stabilimenti Alcoa di Fusina (Venezia) e Portovesme (Cagliari) ... 30
ALLEGATO 1 (Testo della risposta) ... 33

5-02626 Froner: Indennizzo finanziario di imprese che hanno maturato crediti nei confronti dello Stato ... 30
ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 35

5-02690 Marchioni: Velocizzazione delle procedure per la realizzazione e l'esercizio di impianti fotovoltaici ... 31
ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 36

5-02887 Munerato: Attuazione del piano industriale per il rilancio dell'azienda Grimeco di Ceregnano in provincia di Rovigo ... 31
ALLEGATO 4 (Testo della risposta) ... 38

5-03112 Froner: Erogazione dei rimborsi relativi alle cosiddette polizze dormienti ... 31
ALLEGATO 5 (Testo della risposta) ... 40

5-03119 Fadda: Iniziative per la realizzazione del gasdotto Algeria-Italia ... 31
ALLEGATO 6 (Testo della risposta) ... 42

5-03127 Cimadoro: Affidabilità tecnica e finanziaria della società San Leon Energy srl ... 32
ALLEGATO 7 (Testo della risposta) ... 44

X Commissione - Resoconto di giovedì 15 luglio 2010


Pag. 30


INTERROGAZIONI

Giovedì 15 luglio 2010. - Presidenza del vicepresidente Laura FRONER. - Interviene il sottosegretario di Stato dello sviluppo economico, Stefano Saglia.

La seduta comincia alle 9.10.

5-02434 Murer: Salvaguardia dell'attività produttiva degli stabilimenti Alcoa di Fusina (Venezia) e Portovesme (Cagliari).

Il sottosegretario Stefano SAGLIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Delia MURER (PD), replicando, si dichiara insoddisfatta della risposta paventando che la sospensione temporanea della produzione di alluminio primario a Fusina nasconda, in realtà, una chiusura definitiva dell'impianto. Chiede, pertanto, di conoscere quando sia previsto il riavvio dell'attività produttiva, sottolineando che il settore dell'alluminio è strategico per il Paese.

5-02626 Froner: Indennizzo finanziario di imprese che hanno maturato crediti nei confronti dello Stato.

Il sottosegretario Stefano SAGLIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).


Pag. 31

Ludovico VICO (PD), cofirmatario dell'interrogazione, replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta burocratica del Governo, ricordando che lo scorso 9 aprile la Direzione generale per l'incentivazione delle attività imprenditoriali del Ministero dello sviluppo economico ha chiesto le informazioni relative all'identità dei soggetti aventi diritto all'agevolazione. Trattandosi di vicende relative al 2006, giudica assurdo che il Ministero proceda con un ritardo di quattro anni.

5-02690 Marchioni: Velocizzazione delle procedure per la realizzazione e l'esercizio di impianti fotovoltaici.

Il sottosegretario Stefano SAGLIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Elisa MARCHIONI (PD), replicando, si dichiara soddisfatta della risposta che assicura, richiamando l'articolo 2-sexies della legge n. 41 del 2010, il mantenimento delle tariffe incentivanti «conto energia» per i prossimi tre anni a favore dei soggetti che abbiano concluso entro il 31 dicembre 2010, l'installazione dell'impianto e abbiano inviato, entro la stessa data, la domanda di connessione dell'impianto di produzione. Aggiunge che il settore di produzione energetica da impianti fotovoltaici è in forte crescita e che impiega circa 20 mila lavoratori.

5-02887 Munerato: Attuazione del piano industriale per il rilancio dell'azienda Grimeco di Ceregnano in provincia di Rovigo.

Il sottosegretario Stefano SAGLIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

Emanuela MUNERATO (LNP), replicando, si dichiara soddisfatta della risposta, esprimendo apprezzamento per i dipendenti della Grimeco hanno continuato ad assicurare la produzione in condizioni di notevole precarietà.

5-03112 Froner: Erogazione dei rimborsi relativi alle cosiddette polizze dormienti.

Il sottosegretario Stefano SAGLIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

Ludovico VICO (PD), cofirmatario dell'interrogazione, replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta fornita dal rappresentante del Governo, apprezzabile solo per i tempi rapidi in cui questa è stata resa in Commissione. Ritiene, infatti, che siano preoccupanti le informazioni ricevute in questa sede circa la sostanziale inadeguatezza delle risorse finanziarie attualmente disponibili. Preannuncia che presenterà, entro il mese di novembre 2010, una ulteriore interrogazione rivolta al Ministero dell'economia e delle finanze al fine di conoscere la concreta possibilità di disporre delle risorse che sono state destinate all'indennizzo dei cittadini intestatari delle cosiddette polizze dormienti, i quali purtroppo dovranno attendere ancora molto tempo per vedere soddisfatte le loro legittime aspettative di risarcimento.

5-03119 Fadda: Iniziative per la realizzazione del gasdotto Algeria-Italia.

Il sottosegretario Stefano SAGLIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

Paolo FADDA (PD), replicando, si dichiara solo parzialmente soddisfatto della risposta. Ricordato che nel corso di una recente audizione di Edison in Commissione si è parlato della questione del gasdotto, sottolinea altresì l'importanza strategica di tale infrastruttura per la Sardegna che non dispone ancora di una rete per il metano. Esprimendo preoccupazione per il prolungamento dei tempi di realizzazione del gasdotto indicati Governo in questa sede, paventa che il costo


Pag. 32

dell'energia in Sardegna, che è già il più elevato a livello nazionale, possa ulteriormente aumentare.

5-03127 Cimadoro: Affidabilità tecnica e finanziaria della società San Leon Energy srl.

Il sottosegretario Stefano SAGLIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 7).

Ignazio MESSINA (IdV), cofirmatario dell'interrogazione replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta che, a suo giudizio, ribadisce quanto già affermato dal sottosegretario di Stato ai beni culturali, Francesco Maria Giro, in risposta all'interpellanza Marinello n. 2-00717 nella seduta dell'Assemblea del 20 maggio 2010. Sottolinea che la società San Leon Energy, avendo un capitale sociale di appena 10 mila euro, non può rappresentare un soggetto affidabile per lo svolgimento di operazioni di ricerche di idrocarburi ovvero di future trivellazioni. Aggiunge che la società risulta attualmente inattiva in base alla certificazione rilasciata dalla Camera di commercio di Lecce. Chiede, pertanto, quali criteri abbia adottato il MISE per valutarne l'affidabilità e ricorda i notevoli rischi ambientali che tali ricerche potrebbe arrecare in una zona ad alto rischio sismico. Richiamato il disastro in corso nel Golfo del Messico, evidenzia altresì i possibili danni economici che potrebbero essere arrecati dalle trivellazioni in un territorio che ospita importanti insediamenti turistici.

Laura FRONER, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 10.

X Commissione - Giovedì 15 luglio 2010


Pag. 33


ALLEGATO 1

5-02434 Murer: Salvaguardia dell'attività produttiva degli stabilimenti Alcoa di Fusina (Venezia) e Portovesme (Cagliari).

TESTO DELLA RISPOSTA

La società Alcoa costituisce in Italia una realtà importante nel campo della metallurgia non ferrosa rappresentando un fornitore strategico per larga parte dell'industria di trasformazione dell'alluminio. Essa opera direttamente in cinque Regioni Italiane (Sardegna, Veneto, Lazio, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna) con sei stabilimenti dedicati alla produzione di alluminio primario, trasformazione ed realizzazione di prodotti finiti in alluminio ad alto contenuto tecnologico.
Il settore metallurgico, così come quello siderurgico, ha subìto grandi trasformazioni a livello mondiale a seguito della fusione di alcune grandi realtà storiche, il che, inevitabilmente, ha cambiato lo scenario globale.
Anche in Italia, le aziende operanti di tali settori hanno dovuto confrontarsi con queste novità, oltre a dover fronteggiare, contemporaneamente, la crisi economica intervenuta in questi anni.
Il Governo ha sempre sostenuto intensamente l'attività delle imprese energivore, soprattutto in territori, come quello della Sardegna, caratterizzati da una limitata capacità di interconnessione elettrica.
A seguito dell'indagine condotta dalla Commissione Europea, diretta a verificare la conformità della proroga dei regimi tariffari agevolati, concessi ad Alcoa, con la normativa in materia di aiuti di Stato, è emersa l'incompatibilità dei citati regimi.
Secondo la decisione dell'esecutivo comunitario, infatti, gli aiuti che sono stati erogati ad Alcoa, sotto forma di tariffe elettriche agevolate, rappresentavano una violazione della normativa comunitaria in materia di aiuti di stato e, pertanto, il Governo italiano avrebbe dovuto recuperare gli aiuti concessi ad Alcoa per i suoi stabilimenti in Veneto e in Sardegna.
Nel maggio di quest'anno la Commissione europea non ha avanzato riserve sul nuovo provvedimento, il Decreto Legge n. 3/2010, approvato definitivamente con la Legge 22 marzo 2010, n. 41, che ha previsto la creazione di un nuovo «servizio per la sicurezza» esclusivamente reso sul territorio di Sicilia e di Sardegna.
Anche grazie a tale evento, il 18 maggio 2010 si è conclusa positivamente, dopo l'intensa attività del tavolo tecnico istituito alla Presidenza del Consiglio, la difficile vicenda dell'Alcoa con la firma di un Accordo tra tutte le parti coinvolte.
L'accordo sul piano industriale per i due stabilimenti di Porto Vesme (Cagliari) e Fusina (Venezia), prevede garanzie aziendali sul fronte occupazionale e l'impegno ad effettuare investimenti per 94,6 milioni di euro nel triennio.
In particolare, l'ALCOA ha confermato la volontà di rimanere in Italia, dove ha complessivamente 1.150 dipendenti ed è presente anche nel sito industriale di Modena e si è impegnata a dare seguito ad un piano di investimenti programmati così ripartito:
stabilimento di Porto Vesme: 60 milioni di euro complessivi, di cui 40 milioni di euro per migliorare l'affidabilità degli impianti e recuperare piena capacità produttiva e circa 20 milioni per la ricostruzione routinaria delle celle di elettrolisi;
stabilimento di Fusina: 34,6 milioni complessivi, di cui 25 milioni di euro per le aree fonderia, laminazione a caldo,


Pag. 34

laminazione a freddo e finitura, ed altri 9,6 milioni di euro per la manutenzione

Con la firma dell'accordo, si avviano le procedure per la sospensione temporanea della produzione di alluminio primario a Fusina.
Il piano industriale prevede la fermata temporanea dello «smelter» per porlo in condizioni di sicurezza e per la manutenzione al fine di consentirne il riavvio.
Per quanto riguarda l'esodo volontario di personale dello stabilimento di Fusina, esso avverrà meditante la mobilità e l'accompagnamento alla pensione.
Azienda e organizzazioni sindacali si sono inoltre impegnate a garantire la priorità di inserimento nei successivi programmi di assunzione dei lavoratori che attualmente hanno contratti in somministrazione.
L'accordo raggiunto prevede incontri annuali tra le parti per la verifica delle questioni nazionali e semestrali per quelle locali, mentre il ministero delle Sviluppo Economico si è impegnato a monitorare l'attuazione del piano industriale e ad operare, in accordo con gli interessati, per favorire il consolidamento in Italia delle attività produttive dell'ALCOA.


Pag. 35


ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-02626 Froner: Indennizzo finanziario di imprese che hanno maturato crediti nei confronti dello Stato.

TESTO DELLA RISPOSTA

Al fine di fornire una corretta informativa sullo stato del «Programma nazionale di razionalizzazione del comparto fonderie di ghisa e acciaio» e sulle correnti procedure amministrative adottate o in corso di adozione per pervenire alla definizione dei Decreti ministeriali di liquidazione degli indennizzi, si evidenzia quanto segue.
Si premette, come peraltro noto all'interrogante, che tutti gli interventi normativi posti in essere dall'anno 2006 a oggi sono stati finalizzati sia a evitare che l'indennizzo previsto potesse configurarsi come aiuto di Stato, ipotesi peraltro già avanzata dalla Commissione europea, sia a individuare il soggetto beneficiario, fermo restando, per ciascuna concessione, il rispetto della garanzia patrimoniale dei creditori dell'impresa di cui all'articolo 2740 del codice civile.
Nel corso della passata legislatura, si suggerì la necessità di procedere prima alla notifica dei singoli provvedimenti di concessione e, in ultimo, si propose che un'apposita disposizione normativa demandasse l'attuazione a Commissari ad acta da nominarsi per ciascuna società beneficiaria dell'agevolazione.
Il Governo considerando, invece, che tale modus procedendi avrebbe dilatato ancora di più i tempi di attesa delle aziende aderenti al programma, e anche per salvaguardare l'operato del legislatore, ha ritenuto necessario che la Direzione Generale competente effettuasse un approfondimento d'istruttoria tecnica volto alla verifica dello stato giuridico in cui si trovava ogni singola impresa, al fine di costruire caso per caso l'ipotesi d'indennizzo.
D'altra parte, premesso che requisito essenziale dell'indennizzo è la cessazione dell'esercizio dell'attività dell'impresa con conseguente cancellazione dal registro delle imprese, questa condizione dovrà essersi verificata per tutte le aziende al pari di quella dell'avvenuta rottamazione dell'impianto.
Inoltre, un'ulteriore indagine ha riguardato la forma giuridica dell'impresa nel caso si trattasse di ditte individuali, persone fisiche o società per ipotizzare una differente forma di cautela nel disporre la liquidazione dell'indennizzo.
In relazione a detta indagine, il Ministero dello Sviluppo economico ha provveduto ad inoltrare a tutte le società destinatarie delle concessioni una lettera contenente la richiesta di precisazioni circa «l'identità» dei soggetti aventi diritto all'agevolazione, con l'espressa specificazione della natura del soggetto interessato, se persona fisica o giuridica.
L'Amministrazione ha già acquisito a tutt'oggi n. 6 risposte sulle n. 14 lettere di richiesta di informazioni inoltrate
Il Ministero dello Sviluppo Economico sta cercando di semplificare le procedure, nel rispetto della normativa nazionale e comunitaria, al fine di pervenire a una definitiva soluzione della delicata questione rappresentata.


Pag. 36


ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-02690 Marchioni: Velocizzazione delle procedure per la realizzazione e l'esercizio di impianti fotovoltaici.

TESTO DELLA RISPOSTA

In via preliminare, si precisa che i dati di crescita della produzione di energia elettrica da fonte solare in Italia sono fra i migliori al mondo. Nell'ultimo anno, infatti, si è superato il tetto di 1000 MegaWatt di potenza installata e si è passati da una produzione di 193 GWh a più di 1000 GWh a fine 2009, con un incremento di poco superiore al 400 per cento. Tale eccellente risultato, dovuto anche all'incentivo in conto energia più alto al mondo, consente di superare le preoccupazioni, paventate dagli Onorevoli Interroganti, di «demotivazione degli utenti a realizzare impianti fotovoltaici».
Con riguardo alle questioni poste circa i tempi necessari alla connessione degli impianti fotovoltaici, si evidenzia che l'Italia è attualmente dotata di un sistema strutturato di norme che, riconoscendo il carattere di pubblica utilità e urgenza per gli impianti e le infrastrutture connesse, prevedono la priorità nel dispacciamento dell'energia elettrica prodotta dalle fonti rinnovabili, l'obbligo di connessione prioritaria per tali impianti, nonché tempi perentori per la realizzazione delle opere (articolo 14 del decreto legislativo n. 387 del 2003).
L'attuale assetto di competenze prevede che l'attuazione dei principi sopra citati sia affidata all'Autorità per l'energia elettrica e il gas. A tal proposito, l'Autorità ha redatto un Testo Unico per la Connessione degli Impianti alle reti elettriche, così detto «TICA» che stabilisce modalità, tempi e sanzioni in caso di inadempienza del gestore di rete.
Peraltro, per tutelare ulteriormente gli investitori del settore fotovoltaico da eventuali ed ingiustificati ritardi dei gestori di rete, è stata recentemente approvata, con l'articolo 2-sexies della legge 41/2010, una deroga per il mantenimento delle tariffe incentivanti «conto energia» attualmente vigenti a favore di tutti i soggetti che «abbiano concluso, entro il 31 dicembre 2010, l'installazione dell'impianto fotovoltaico ed abbiano inviato la richiesta di connessione dell'impianto di produzione entro l'ultima data utile affinché la connessione sia realizzata, nel rispetto della normativa vigente, entro il 31 dicembre 2010».
Oltre ai casi in cui i ritardi sono dovuti a «semplici» inadempienze del gestore di rete, esistono tuttavia problematiche, soprattutto nel Sud Italia, di carattere infrastrutturale legate all'inadeguatezza della rete elettrica di trasporto e distribuzione, che spesso non permette di accogliere la produzione, non programmabile, degli impianti da fonti rinnovabili, con il conseguente venir meno dei requisiti di sicurezza e continuità nella fornitura dell'energia elettrica nelle zone interessate.
Per la risoluzione di tali casi è evidente, quindi, la necessità di un vero e proprio Piano di sviluppo della rete elettrica che preveda interventi di carattere strutturale decisamente più complessi.
La soluzione di medio-lungo periodo che consenta di superare, definitivamente, le suddette criticità è stata proposta nel Piano di Azione Nazionale per le energie rinnovabili, redatto dal Ministero dello sviluppo economico in attuazione della Direttiva europea in materia di fonti rinnovabili (2009/28/CE).
Il Piano prevede, infatti, la realizzazione di nuove linee elettriche nonché il


Pag. 37

potenziamento dell'esistente rete di trasmissione e di distribuzione. Viene proposto, inoltre, un approccio innovativo in cui, partendo dalla condivisione con le Regioni della distribuzione territoriale delle diverse tecnologie a fonti rinnovabili (il previsto burden sharing), si possa «anticipare» lo sviluppo delle reti, promuovendo la realizzazione degli elettrodotti necessari al trasporto dell'energia elettrica, presumibilmente associata al potenziale energetico dell'area, con l'adozione di criteri più efficaci per la programmazione territoriale.


Pag. 38


ALLEGATO 4

Interrogazione n. 5-02887 Munerato: Attuazione del piano industriale per il rilancio dell'azienda Grimeco di Ceregnano in provincia di Rovigo.

TESTO DELLA RISPOSTA

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha tenuto svariati incontri riguardanti la situazione della Grimeca di Ceregnano (Rovigo).
Com'è noto, l'azienda è leader nel mercato motociclistico ed ha una lunga e consolidata esperienza nel campo. La stessa, infatti, produce parti fuse in leghe leggere per telai, dischi freno, mozzi e ruote integrali, vantando tra i propri clienti prestigiosi marchi mondiali del motociclismo (Aprilia BMW-Ducati-Gilera-Guzzi e altri).
Agli incontri citati in precedenza hanno partecipato, oltre ai i rappresentanti del MSE, i rappresentanti del Ministero del Lavoro, della Regione Veneto, delle OO.SS. nazionali e territoriali e i vertici della Soc. Grimeca.
L'azienda ha riferito sulle vicende che hanno caratterizzato il proprio andamento di mercato negli ultimi anni. In particolare, a una crisi di mercato e di volumi di produzioni iniziata nel 2004, si è aggiunta, a partire dal 2008, una crisi finanziaria.
La stessa Società, non riuscendo ad autofinanziarsi completamente con le proprie risorse, ha predisposto un nuovo Piano industriale con obiettivi di consolidamento e di ampliamento in nuovi settori, attraverso la previsione di nuovi investimenti.
A questo proposito, è stato istituito un Pool di banche per finanziare il piano e favorire così la ripresa di Grimeca. Recentemente, però, una delle banche ha abbandonato il pool, lasciando uno scoperto di circa 15 ml di euro.
Le OO.SS., pur avendo elogiato il coraggio dell'azienda nel non delocalizzare la produzione all'estero, hanno espresso forte preoccupazione per i riflessi sulla situazione del territorio, dal momento che Grimeca è un'importante realtà produttiva del Polesine anche in considerazione del suo indotto considerevole.
È stato richiesto, quindi, che il MSE potesse essere parte attiva per un'azione di «moral suasion» nei confronti degli Istituti bancari.
È stato anche suggerito di verificare la possibilità di realizzare una o più partnership con altre imprese e interventi sui clienti per aumentare le commesse. Il Ministero, da parte sua, è intervenuto su tre Istituti bancari.
Nonostante questo, il quadro ha mostrato molti elementi d'incertezza. Nelle riunioni è stato esortato anche il management aziendale a compiere tutti gli sforzi necessari per permettere la prosecuzione dell'attività, nel caso in cui i tempi necessari alle banche per compiere le loro valutazioni di stima non fossero stati in linea con quelli dell'Azienda.
Il MSE si è attivato per contattare un ulteriore istituto bancario di primaria importanza sul territorio, in ragione di una maggiore, auspicabile sensibilità alla questione Grimeca. Un ulteriore sforzo è stato indirizzato, oltre che alla ricerca dei finanziamenti necessari, anche per consentire lo sblocco, da parte di Banca Intesa, dell'ingente somma di 25 ml. di euro, già messa a disposizione.


Pag. 39


Non vi è dubbio che i rapporti con le banche non siano di facile soluzione e anche per questo motivo è stata coinvolta la Presidenza del Consiglio.
In conclusione, tutte le parti stanno lavorando perché in tempi brevi si arrivi a quei segnali positivi che tutti auspicano.
La società, peraltro, si è impegnata al pagamento di tutti gli stipendi.
Nell'ultimo incontro, i rappresentanti del MSE e le Istituzioni territoriali (Regione Veneto e Provincia di Rovigo) hanno confermato di aver contattato importanti Istituti bancari nel territorio veneto e che, proprio per questo motivo, la richiesta d'impegno è stata rivolta anche a un importante cliente Grimeca.
Nonostante gli sforzi profusi, non ultimo anche dal Ministero del Lavoro, l'azienda ha avviato la richiesta di ammissione al concordato preventivo, senza anticipare alcuna comunicazione alle OO.SS. e alle Istituzioni.
Il Ministero dello Sviluppo Economico, tuttavia, continuerà a seguire in modo attento l'evoluzione della vicenda sottolineando che, data l'importanza dell'azienda sia per il territorio in cui è localizzata, sia per il settore in cui opera, è necessario indirizzare tutti gli sforzi per far funzionare al meglio la collaborazione tra tutti i livelli istituzionali, al fine di una più positiva soluzione della vicenda.


Pag. 40


ALLEGATO 5

Interrogazione n. 5-03112 Froner: Erogazione dei rimborsi relativi alle cosiddette polizze dormienti.

TESTO DELLA RISPOSTA

In relazione all'interrogazione in esame, si forniscono i seguenti elementi di risposta.
A seguito del parere positivo espresso dalle Commissioni parlamentari in data 19 maggio 2010, è stato adottato, in data 28 maggio 2010, il decreto di riparto del Fondo derivante dalle sanzioni amministrative irrogate dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato, da destinare ad iniziative a vantaggio dei consumatori.
Detto decreto prevede la destinazione delle risorse, quantificate in euro 38.830.483,74 sulla base delle sanzioni versate dal 1o gennaio al 31 dicembre 2009 sul capitolo di entrata del Ministero dell'Economia e delle Finanze, a favore di iniziative a vantaggio dei consumatori. È prevista, altresì, l'attivazione delle relative iniziative man mano che le risorse saranno effettivamente disponibili e secondo l'ordine di priorità desumibile dall'ordine con cui le iniziative stesse sono citate nel medesimo decreto e su cui non sono intervenute osservazioni, neppure nel corso della prescritta procedura di consultazione delle Commissioni parlamentari.
Il provvedimento in questione, pertanto, formula la destinazione delle risorse in termini sostanzialmente programmatori, rinviando a successivi decreti di impegno la puntuale assegnazione delle risorse.
Quanto alle specifiche misure cui fanno riferimento gli onorevoli interroganti, in effetti il predetto decreto ministeriale ha previsto all'articolo 7, comma 1, che «per favorire la restituzione delle somme versate in relazione alla retroattività delle disposizioni in materia di cosiddette polizze dormienti di cui ai commi 345-quater e 345-octies dell'articolo 1 della legge 23 dicembre 2005, n.266, come modificato dall'articolo 3, comma 2-bis, del decreto-legge 28 agosto 2008, n. 134, convertito con modificazioni dalla legge 27 ottobre 2008, n. 166» è assegnata «al Dipartimento per l'impresa e l'internazionalizzazione - Direzione generale per il mercato, la concorrenza, il consumatore, la vigilanza e la normativa tecnica - la somma di euro 7.600.000,00.»Questa posizione, però, deve necessariamente coordinarsi e rispettare tutte le prescrizioni della normativa comunitaria in materia.
Premesso quanto sopra, si forniscono le seguenti ulteriori precisazioni rispetto alle specifiche questioni poste dagli interroganti:
a) quanto all'attuazione di tale decreto relativamente alla questione delle cosiddette polizze dormienti, si evidenzia che questa verrà effettuata trasferendo le relative risorse all'amministrazione competente in materia (cioè al Ministero dell'economia e delle finanze), ovvero stipulando con la CONSAP una convenzione con cui regolare, d'intesa con il Ministero dell'Economia e delle Finanze, anche le procedure di restituzione totale o parziale delle somme versate;
b) in merito all'effettiva disponibilità delle somme a ciò destinate, cui rimane subordinata l'adozione del decreto o della convenzione di trasferimento delle somme al gestore dei rimborsi, si precisa che dei predetti euro 38.830.483,74 ripartiti fra le diverse iniziative previste dal decreto, allo


Pag. 41

stato attuale sono state riassegnate dal Ministero dell'Economia e delle Finanze euro 14.591.404,00 che consentono di finanziare completamente le prime due iniziative previste dal decreto di riparto dei Fondi (iniziative promosse dalle associazione dei consumatori e iniziative istituzionali) e parte della terza (iniziative promosse dalle Regioni). Secondo l'ordine di priorità indicato, man mano che saranno assegnate ulteriori risorse, è ragionevole prevedere che, entro il corrente anno e nei primi mesi dell'esercizio successivo, potrà essere finanziata la restante parte delle iniziative regionali. Sono, quest'ultime, quelle a favore della sicurezza dei prodotti (per un importo pari a euro 3.800.000,00), quelle per la composizione extragiudiziale delle controversie in materia di consumo (per un importo di euro 2.500.000,00) e quelle dirette a consentire la restituzione delle somme versate in relazione alla retroattività delle disposizioni in materia di cosiddette polizze dormienti, nel limite di euro 7.600.000,00. Infine, potranno essere coperte anche le iniziative necessarie per il rifinanziamento del Fondo nazionale di garanzia per il consumatore di pacchetto turistico, nel limite di ulteriori euro 3.000.000,00;
c) in merito ai tempi ed alle procedure previste per i rimborsi appare difficile al momento fare previsioni, essendo l'adozione degli atti successivi condizionata alla disponibilità delle risorse necessarie. Solo in tale occasione sarà possibile definire le procedure da adottare e valutare gli ulteriori tempi occorrenti per rendere effettivi i rimborsi;
d) relativamente all'adeguatezza delle somme destinate dal predetto decreto alle misure di restituzione, nonché alla possibilità di incrementare tali somme, si evidenzia innanzitutto che, il 27 maggio 2010, il Ministero dell'economia ha comunicato, pur precisando che si tratta ancora di dati parziali, di aver quantificato in euro 12.876.729,23 gli importi che, per le polizze dormienti, sarebbero già stati comunicati dagli intermediari e, quindi, trasferiti o da trasferire al fondo.

Appare difficile, in questo momento, valutare la congruità della quantificazione dei rimborsi prevista dal decreto ministeriale citato nel limite di euro 7.600.000,00. Una definitiva quantificazione sarà possibile solo dopo che l'attuazione di tale previsione avrà legittimato e consentito la presentazione delle relative domande di rimborso. Peraltro, ove tale importo risultasse insufficiente, il predetto decreto già consente, da un lato, che i provvedimenti attuativi regolino anche l'ipotesi di rimborsi parziali e, dall'altro, prevede espressamente che siano valutate, in tale occasione e d'intesa con il Ministero dell'Economia e delle Finanze, la corrispondenza di tali somme all'effettivo fabbisogno per un'eventuale integrale restituzione e le conseguenti ulteriori iniziative possibili ed opportune.
In conclusione, il Ministero dello Sviluppo Economico ha sempre ritenuto rilevante la questione della retroattività delle disposizioni in materia delle cosiddette polizze dormienti, dimostrata dall'inserimento delle norme che ne eliminano tale previsione nel «decreto incentivi».
Pertanto si assicurano gli Onorevoli interroganti che continuerà ad essere svolta un'azione costante, in tutte le più idonee sedi istituzionali, per garantire, con la massima celerità e completezza, le riassegnazioni al Ministero dello Sviluppo Economico delle somme necessarie a garantire la tutela di tutti gli aventi diritto ai rimborsi secondo la normativa vigente.


Pag. 42


ALLEGATO 6

Interrogazione n. 5-03119 Fadda: Iniziative per la realizzazione del gasdotto Algeria-Italia.

TESTO DELLA RISPOSTA

Il documento presentato dalla società Edison nel corso dell'audizione tenutasi in Parlamento il 15 giugno scorso verteva su alcune valutazioni della situazione generale e della possibile evoluzione del quadro normativo finalizzato alla liberalizzazione del mercato del gas in Italia.
In tale contesto, sono state ricordate anche le incertezze sulla domanda del gas e sulla situazione economica che hanno caratterizzato il 2009, nonché i potenziali riflessi sulla realizzazione delle infrastrutture energetiche nel nostro Paese.
In tale sede, però, nessun riferimento particolare è stato fatto nei riguardi del progetto Galsi, per il quale la società Edison conferma i propri impegni, ribaditi anche in un comunicato stampa del 23 giugno 2010 in cui la stessa società ha dichiarato «l'immutata importanza strategica del gasdotto Galsi per la sicurezza degli approvvigionamenti di gas italiani ed europei».
La società Galsi è stata, inoltre, promotrice di numerosi convegni e incontri a livello locale (Confindustria, associazioni) al fine di consolidare il consenso delle realtà locali sul progetto. In particolare, in un convegno tenutosi a Cagliari lo scorso mese di novembre, sono stati approfonditi gli aspetti politici, economici ed imprenditoriali per la Regione Sardegna legati alla realizzazione del nuovo gasdotto.
L'importanza strategica del progetto è stata più volte confermata e, a tal proposito, si rammenta:
a) l'Accordo Intergovernativo Italia - Algeria del 14 novembre 2007 che ha riconosciuto la rilevanza strategica dell'opera, garantendo il supporto istituzionale per lo sviluppo del progetto;
b) l'inserimento del progetto Galsi tra i 5 assi prioritari per lo sviluppo della rete Transeuropea dell'Energia;
c) il pacchetto di misure anticrisi (European Energy Programme for Recovery - EEPR), nell'ambito del quale la Commissione Europea ha recentemente confermato il ruolo strategico prioritario del progetto Galsi attraverso lo stanziamento di un finanziamento a fondo perduto di 120 milioni di Euro.

Per quanto riguarda lo stato di avanzamento del progetto Galsi, si evidenzia che numerose attività progettuali propedeutiche all'assunzione della decisione di investimento sono già state positivamente consolidate, mentre altre sono in via di finalizzazione. In funzione anche delle tempistiche necessarie al completamento dell'iter autorizzativo, la decisione finale di investimento per il progetto è prevista per la fine 2010-inizio 2011, con successivi tempi di realizzazione nell'ordine di 36-42 mesi.
L'ingegneria di base è stata da tempo completata (gennaio 2009) mentre l'ingegneria di dettaglio, per le sezioni terrestri del tracciato (in Sardegna e in Toscana), risulta anch'essa sostanzialmente completata. Entrambe sono state condivise, attraverso un tavolo di lavoro congiunto, con la società Snam Rete Gas, che in virtù dell'accordo sottoscritto con la società Galsi nel 2008, realizzerà e sarà operatore


Pag. 43

della Sezione Italiana del progetto, in qualità di gestore della Rete Nazionale dei Gasdotti.
Per quanto concerne la fase esecutiva, i soci della società Galsi stanno finalizzando i documenti per indire le gare internazionali per l'acquisto dei materiali (in particolare i tubi) e per la realizzazione delle opere di posa, coerentemente con gli esiti dell'iter autorizzativo.
Al riguardo, si evidenzia che questo iter è iniziato con la presentazione dell'istanza, in data 31.7.2008, con la quale la società ha chiesto al Ministero dello Sviluppo Economico l' autorizzazione alla costruzione del gasdotto e delle opere connesse e con la richiesta, al Ministero dell'Ambiente e del Territorio e del Mare, della relativa valutazione di impatto ambientale (VIA).
In data 3.2.2009 si è tenuta la prima Conferenza di servizi relativa al procedimento di autorizzazione in corso, che però non è stata conclusiva in quanto è ancora in corso il lungo e complesso iter per la valutazione di impatto ambientale.
Si evidenziano di seguito le diverse fasi che hanno caratterizzato il citato iter di VIA:
a) il 21 dicembre 2009 la società Galsi ha fatto istanza per l'Autorizzazione Integrata Ambientale della Centrale di Compressione di Olbia. Il 28 gennaio 2010 la Provincia di Olbia Tempio ha comunicato la sospensione dell'istruttoria fino al perfezionamento della VIA;
b) il 22 dicembre 2009 la società Galsi ha inviato la documentazione paesaggistico archeologica per l'espressione del parere del Ministero dei Beni Ambientali e Culturali nell'ambito della VIA;
c) il 23 dicembre 2009 la società Galsi ha inviato la documentazione integrativa richiesta dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ed ha provveduto a darne avviso sui quotidiani il giorno 30 dicembre 2009 per l'avvio dei due mesi di consultazione pubblica.

Risulta, inoltre, che a seguito dei diversi incontri avuti con i Servizi VIA delle Regioni Sardegna e Toscana, la società Galsi ha inviato ulteriori chiarimenti istruttori in data 11 giugno 2010, e, a seguito delle richieste formulate dal Gruppo Istruttore Tecnico per la Verifica di Impatto Ambientale, la stessa fornirà ulteriori chiarimenti alla documentazione istruttoria presentata, entro il corrente mese di luglio 2010.
Non appena approvato il decreto di compatibilità ambientale, atteso entro ottobre 2010, sarà riavviato, dal Ministero dello Sviluppo Economico, il procedimento principale per il rilascio dell'Autorizzazione Unica con tempistiche tali da garantire al progetto Galsi l'accesso al finanziamento comunitario previsto dalle misure «European Energy Programme for Recovery (EEPR)».


Pag. 44


ALLEGATO 7

Interrogazione n. 5-03127 Cimadoro: Affidabilità tecnica e finanziaria della società San Leon Energy srl.

TESTO DELLA RISPOSTA

La zona marina antistante le coste di Sciacca, Selinunte e Menfi è attualmente interessata solo da istanze - e non da autorizzazioni - ai fini del rilascio del permesso di ricerca per idrocarburi, presentate dalla Società San Leon Energy srl e denominate «d352 CR-SL», «d353 CR-SL e «d354 CR-SL».
Si precisa che, prima dell'eventuale conferimento dell'autorizzazione, tutte le istanze di permesso di ricerca di idrocarburi sono sottoposte all'esame della Commissione per gli Idrocarburi e le Risorse Minerarie (CIRM), organo consultivo del Ministero dello Sviluppo Economico, e che, solo successivamente, vengono inoltrate all'esame del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, cui è demandata la verifica definitiva di compatibilità ambientale.
In particolare, tali istanze sono state sottoposte all'esame della Commissione sopraindicata che, nella seduta dell'11 dicembre 2009, ha espresso un parere favorevole all'accoglimento delle stesse.
A seguito di tale parere, il Ministero dello Sviluppo Economico ha, comunque, invitato la Società San Leon Energy srl a presentare tutta la documentazione necessaria per la pronuncia di compatibilità ambientale presso il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
Quest'ultimo ha comunicato lo stato dell'iter procedurale relativo alle richieste della Società, confermando che le attività per le quali è stata presentata istanza di VIA o di esclusione dalla stessa prevedono solo prospezioni geofisiche con la tecnica dell'airgun.
A tale proposito, si informa che è stato completato positivamente l'esame preliminare (di competenza del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare) riguardante la procedibilità delle istanze di verifica di assoggettabilità a procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (presentate dalla Società San Leon Energy srl) relative ai permessi denominati «d353 CR-SL» e «d354 CR-SL».
La relativa documentazione è stata trasmessa alla Commissione Tecnica di Verifica dell'Impatto Ambientale VIA - VAS per l'avvio dell'istruttoria tecnica.
Per quanto concerne, invece, l'istanza di pronuncia di compatibilità ambientale relativa al permesso di ricerca denominato «d352 CR-SL», il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare è ancora in attesa di ricevere dalla Società San Leon Energy srl la documentazione necessaria al perfezionamento dell'istanza.
Si ribadisce, dunque, che, allo stato attuale (in merito alle istanze della Società San Leon Energy srl), non è stato ancora emanato alcun decreto di conferimento di permessi.
Tale Società non può, quindi, procedere alla perforazione di un pozzo né all'allestimento di un qualunque impianto di estrazione, dal momento che l'esecuzione di tali operazioni sarà, eventualmente, possibile solo dopo aver ottenuto il conferimento del titolo e a seguito dei controlli di competenza del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e di altre specifiche autorizzazioni dei competenti organi periferici dello stesso Ministero e delle altre Amministrazioni interessate.


Pag. 45


Si aggiunge, inoltre, che, anche in caso di conferimento del permesso e dell'esito positivo della conseguente attività di ricerca da parte della Società San Leon Energy srl, la successiva eventuale messa in produzione di idrocarburi non avverrà in maniera automatica, ma solo al termine di un iter istruttorio di conferimento di un titolo minerario diverso dal permesso di ricerca denominato «concessione di coltivazione».
In pratica, l'attribuzione di detto titolo potrà avvenire solo al termine di un nuovo procedimento istruttorio condotto dal Ministero dello Sviluppo Economico e dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
In merito, infine, al quesito riguardante il superamento, da parte della Società San Leon Energy srl, del vaglio della affidabilità tecnica ed economico-finanziaria, sia aziendale sia progettuale, in base agli elementi analizzati ed ai criteri di selezione adottati, è opportuno evidenziare che il Ministero dello Sviluppo Economico ha provveduto, con Decreto Ministeriale del 26 aprile 2010 (Disciplinare Tecnico), ad emanare specifiche norme che fissano puntualmente i requisiti di idoneità tecnica ed economica cui devono rispondere le società che richiedono permessi di ricerca. Pertanto, si può confermare che la Società San Leon Energy srl sarà assoggettata ad un ulteriore controllo specifico di conformità alle norme di detto Decreto Ministeriale, prima dell'eventuale rilascio del permesso di ricerca.

Consulta resoconti
Consulta convocazioni