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Resoconti delle Giunte e Commissioni

Resoconto della VIII Commissione permanente
(Ambiente, territorio e lavori pubblici)
VIII Commissione

SOMMARIO

Mercoledì 21 luglio 2010


SEDE CONSULTIVA:

Decreto-legge 78/2010: Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica. C. 3638 Governo, approvato dal Senato (Parere alla V Commissione) (Seguito dell'esame e rinvio) ... 477
ALLEGATO 1 (Parere approvato dalla Commissione) ... 486

SEDE CONSULTIVA:

Decreto-legge 78/2010: Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica. C. 3638 Governo, approvato dal Senato (Parere alla V Commissione) (Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole) ... 481

Sui lavori della Commissione ... 483

ATTI DEL GOVERNO:

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2008/50/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 maggio 2008, relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa. Atto n. 224 (Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, e conclusione - Parere favorevole con condizioni e osservazioni) ... 483
ALLEGATO 2 (Parere approvato dalla Commissione) ... 488

Sui lavori della Commissione ... 483

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

INTERROGAZIONI:

5-03077 Braga: Attuazione degli indirizzi parlamentari e delle recenti disposizioni di legge in materia di difesa del suolo e mitigazione del rischio idrogeologico.
5-03126 Vannucci: Impiego urgente dei fondi stanziati dalla legge finanziaria per il 2010 per la difesa del suolo, con particolare riferimento agli interventi per la regione Marche ... 484
ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 490

5-03179 Delfino: Lavori per la messa in sicurezza dell'alveo del torrente Mellea nel comune di Savigliano ... 485

5-02824 Tommaso Foti: Norme sull'esercizio, da parte di imprese straniere, dell'attività assicurativa degli autotrasportatori di rifiuti ... 485
ALLEGATO 4 (Testo della risposta) ... 492

5-03091 Pili: Provvedimenti ministeriali di aggiornamento dell'elenco ufficiale delle aree protette ... 485
ALLEGATO 5 (Testo della risposta) ... 493

AVVERTENZA

VIII Commissione - Resoconto di mercoledì 21 luglio 2010


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SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 21 luglio 2010. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI.

La seduta comincia alle 9.05.

Decreto-legge 78/2010: Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica.
C. 3638 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato nella seduta del 20 luglio 2010.

Ermete REALACCI (PD) fa presente che il gruppo del Partito democratico, analogamente a quanto già avvenuto al Senato, intende presentare proposte emendative dirette a incentivare la lotta all'evasione, attraverso interventi sulle rendite finanziarie, nonché ad alleggerire l'incidenza della manovra sul pubblico impiego e sulla finanza locale.
Esprime apprezzamento sulla disposizione relativa alla segnalazione certificata di inizio attività nella parte che esclude dagli atti sostituiti dalla segnalazione medesima i casi in cui sussistano vincoli ambientali e paesaggistici.
Evidenzia poi il superamento della criticità della disposizione originaria dell'articolo 45 relativa ai certificati verdi, che, a seguito delle modifiche introdotte al Senato, demanda ad un decreto del Ministro dello sviluppo economico il compito di assicurare che l'importo complessivo derivante dal ritiro, da parte del GSE, dei certificati verdi sia inferiore del 30 per cento rispetto a quello relativo alle competenze dell'anno 2010. Fa, invece, presente le perplessità sui tagli alla finanza locale che sono destinati ad incidere in maniera molto problematica sul trasporto pubblico locale con gravi conseguenze per gli utenti.
Con riferimento poi ai tagli ai Ministeri, invita a considerare l'ipotesi di chiedere al Ministro dell'ambiente la rimodulazione dei fondi a disposizione del Ministero in modo da salvaguardare le risorse a disposizione di enti quali gli enti parco che hanno funzioni di grande importanza in materia ambientale.
Infine fa notare come andrebbe attentamente valutata l'opportunità di introdurre la proroga della detrazione fiscale di cui all'articolo 1, comma 20, della legge n. 244 del 2007, ora in vigore solo fino al 31 dicembre 2010, per interventi di riqualificazione energetica degli edifici, considerato che tale misura ha avuto un effetto molto positivo nel settore dell'edilizia e del relativo indotto, creando anche numerosi posti di lavoro.

Carmen MOTTA (PD), dopo aver stigmatizzato l'atteggiamento del Governo che, nel preannunciare la posizione della questione di fiducia sul decreto legge in esame anche alla Camera, rende di fatto vano il dibattito in corso, fa notare come la manovra si inserisca in un contesto internazionale di forte crisi economico-finanziaria che il Governo ha però sottovalutato, al punto da negare inizialmente la necessità di un intervento quale quello in esame.
Fa poi presente come non rispondano alla realtà le dichiarazioni rese da rappresentanti del Governo sull'assenza di un'incidenza della manovra nelle tasche degli Italiani; in senso contrario richiama l'attenzione sull'aumento contributivo unificato che si dovrà corrispondere nel caso si intenda adire l'autorità giudiziaria o sulle disposizioni sulle quote latte, fortemente volute dalla Lega, o ancora, sui tagli alle risorse da trasferire alle Regioni.
Con riferimento poi agli ambiti di più stretta competenza della VIII Commissione, sottolinea come i tagli alle risorse interesseranno anche il ministero dell'ambiente colpendo quindi enti di particolare rilevanza quali gli enti parco, che hanno competenze in un settore delicato sia dal punto di vista ambientale che turistico e imprenditoriale. A tale proposito si domanda quindi come sia stato possibile che


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il Ministro Prestigiacomo abbia approvato la manovra in Consiglio dei ministri e successivamente abbia lanciato sugli organi di stampa un grido di allarme sulle conseguenze dei tagli alle risorse del Ministero per gli enti parco.
Quanto poi alle disposizioni relative ai cosiddetti «immobili fantasma», fa notare che, se gli immobili in questione sono immobili abusivi per i quali si intende procedere alla sanatoria, ciò significherebbe che le disposizioni in questioni riguardano l'ennesimo condono edilizio.
Dopo aver sottolineato che andrebbe attentamente valutata l'opportunità di introdurre la proroga della detrazione fiscale del 55 per cento per interventi di riqualificazione energetica degli edifici, considerati i grandi risultati prodotti da tale misura, conclude facendo presente l'iniquità della manovra in esame che finisce per caricare sui soggetti più deboli sacrifici che avrebbero avuto bisogno di una maggiore distribuzione.

Daniele MARANTELLI (PD) ritiene che i dati confortanti pubblicati ieri sull'export dell'industria italiana accentuano l'amarezza per una manovra finanziaria iniqua e sbagliata, che colpisce i ceti popolari e che avrà sicuri effetti depressivi per un sistema economico e sociale gravato dal peso norme di una pressione fiscale che oggi è la più alta degli ultimi quindici anni e da una disoccupazione giovanile che sfiora ormai il 30 per cento. A suo avviso, le gravose misure adottate dal Ministro Tremonti nei confronti delle piccole e medie imprese fanno impallidire quelle a suo tempo proposte dal ministro Visco ed egli si aspetta con curiosità di verificare se i piccoli e medi imprenditori, dopo avere sperimentato in concreto gli effetti negativi di tali misure, continueranno a riconoscersi nei giudizi filogovernativi di Confindustria e di Reteimprese.
Guarda con fiducia al futuro del Paese, che ha pur sempre è al quinto posto delle graduatorie internazionali per livello di pil-pro capite e che è il secondo Paese manifatturiero dopo la Germania; ma è certo che la totale mancanza di una seria politica industriale, aggravata dal fatto che il dicastero per lo sviluppo economico è senza alcuna guida ormai dalla data delle dimissioni del ministro Scajola, costituisce un gravissimo ostacolo alla costruzione di un futuro di ripresa e di crescita economica per il sistema economico italiano. Nell'esprimere, quindi, piena condivisione per le giuste critiche rivolte dai colleghi del partito democratico ai tagli degli stanziamenti per il funzionamento per i parchi nazionali e alla mancata proroga delle agevolazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici (cosiddetto «55 per cento»), si sofferma sul blocco delle politiche infrastrutturali e sui gravissimi tagli alle risorse per la realizzazione di opere indispensabili per la crescita del Paese. A suo avviso questa negativa situazione è diretta conseguenza delle scelte effettuate due anni fa dal Governo, da un lato, a favore della rendita dei concessionari autostradali e, dall'altro, a favore del trasferimento di ingentissimi fondi statali dall'ANAS al Ponte sullo Stretto di Messina che oggi si traducono in mancanza di risorse per il completamento delle infrastrutture strategiche e in un inaccettabile aumento dei pedaggi autostradali che graveranno pesantemente sui cittadini italiani e sulle imprese del settore dell'autotrasporto.
Stigmatizza dunque il comportamento di un Governo che ha sempre negato la crisi e si è sempre rifiutato di aprire una discussione politica sulle misure necessarie al suo superamento. Al riguardo, ritiene peraltro che senza affrontare finalmente il tema ineludibile della modernizzazione e del rilancio dello Stato, delle sue funzioni e delle sue strutture, sia impossibile avviare una nuova fase di crescita e di sviluppo economico e sociale. Ricorda che su questo terreno il partito democratico ha sempre manifestato piena disponibilità, ma giudica inaccettabili le grossolane inesattezze messe accanto ad alcune verità - contenute nelle prese di posizione del ministro Tremonti che oggi tenta di scaricare sulle regioni e sugli enti locali tutta la responsabilità di una spesa pubblica inefficiente e fuori controllo. In tal senso, ritiene


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emblematica la situazione di Expo 2015, nella quale il Governo e la maggioranza sono stati sordi ad ogni proposta ed ad ogni buon consiglio che proveniva dall'opposizione ed hanno preso atto con inaccettabile ritardo della necessità di un impegno a tempo pieno dell'onorevole Stanca o, in alternativa, delle sue dimissioni dalla carica di amministratore delegato, perdendo mesi preziosi in una lotta di potere furibonda fra esponenti della Lega Nord e del Popolo delle libertà, che ha portato solo ritardi, stravolgimento degli obiettivi iniziali per i quali la candidatura di Milano aveva raccolto consensi in ambito internazionale e, soprattutto, mancato finanziamento di opere fondamentali come quelle relative alla realizzazione dei secondi lotti di Varese e Como della Pedemontana lombarda.
In questa situazione, lo scandalo - al di là della finta sorpresa di molti esponenti del centrodestra lombardo - è certamente rappresentato dalla accertata pervasività delle infiltrazioni criminali nella vita economica e politica dei territori da molti anni amministrati dalla Lega e dal Pdl, ma è altrettanto scandaloso assistere ad una sterile lotta di potere che ha comportato la mancata realizzazione di opere fondamentali per miglioramento della qualità della vita quotidiana dei cittadini e delle imprese.
Conclude, esprimendo la ferma volontà del gruppo del partito democratico - ferma restando la consapevolezza dell'esito scontato di un dibattito ancora una volta svuotato di significato dall'annunciata volontà del Governo di porre la questione di fiducia sul testo in esame - di incalzare il Governo e le forze politiche di maggioranza, su un piano di verità, in ordine al dovere ineludibile della politica di dare risposta alle esigenze e ai bisogni concreti dei cittadini, alla necessità di politiche adeguate alla profondità della crisi e capaci di favorire la ripresa dell'economia, formulando l'auspicio che anche fra i deputati della maggioranza ci siano persone disposte a non nascondere la realtà dei problemi, ma ad affrontarli con senso di responsabilità e con l'indispensabile lungimiranza.

Salvatore MARGIOTTA (PD), nell'esprimere una piena condivisione per le considerazioni critiche svolte dai colleghi del gruppo del partito democratico, si sofferma brevemente sulla misura che dispone l'aumento dei pedaggi autostradali giudicandola inaccettabile. A suo avviso, infatti, mentre si sottraggono all'ANAS le risorse indispensabili per una efficace manutenzione della rete stradale e autostradale di tutto il Paese per destinarle al finanziamento di un'opera discutibile come quella del Ponte sullo Stretto di Messina, si finisce per scaricare sui cittadini e sugli utenti i costi gravosi di tale operazione sbagliata. Allo stesso modo, ritiene intollerabile quanto stabilito in ordine alla assegnazione in concessione di talune infrastrutture autostradali alla società «Autovie Venete S.p.a.». Giudica, infatti, che in questo modo il Governo, mentre sottrae all'intero Paese risorse preziose per la manutenzione della viabilità nazionale, concede queste stesse risorse ad un sola area territoriale, favorendola in maniera inaccettabile rispetto a tutte le altre regioni e sottostando passivamente alle richieste e agli obiettivi politici della Lega Nord.
Conclude ribadendo la pericolosità delle disposizioni in materia di funzionamento della Conferenza dei servizi (che oggi con arroganza vengono riproposte, dopo che poche settimane fa - anche grazie alla battaglia parlamentare condotta dall'opposizione - erano state stralciate dalla cosiddetta «legge Brunetta» sulla pubblica amministrazione) che, sotto lo slogan della semplificazione amministrativa, violando valori e beni costituzionalmente protetti e indeboliscono gravemente gli strumenti normativi posti a tutela dell'ambiente, del paesaggio e della salute dei cittadini.

Gianluca BENAMATI (PD) nell'associarsi a quanto fin qui detto dai deputati del partito democratico, esprime un giudizio


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fortemente negativo su una manovra che, contrariamente a quanto affermato dal ministro Tremonti non stabilizza affatto i conti pubblici, ma si limita a riallinearli temporaneamente, con misure non strutturali che anche per questo richiederanno, a breve, una nuova manovra correttiva. Altrettanto ferma, a suo avviso, deve essere la condanna per un provvedimento che - al di là delle espressioni propagandistiche - impone sacrifici gravosi ai cittadini e porta la pressione fiscale ad un livello ormai insostenibile per le famiglie e per le imprese. Nel ribadire, infine, quanto già detto dai colleghi sull'aumento dei pedaggi autostradali, sui tagli ai fondi per il funzionamento dei parchi e sulla mancata stabilizzazione del 55 per cento, giudica negativamente il fatto che a fronte del fallimento della breve stagione di commissariamento della società Sogin voluta dal Governo in carica, il Ministero dell'ambiente sia completamente estromesso da ogni ruolo di vigilanza e di controllo sulla nomina degli organismi di governance di una società che pure ha un ruolo importante nella gestione del programma nucleare e dei connessi risvolti in materia di sicurezza ambientale.

Gabriella MONDELLO (UdC) concorda con molte delle osservazioni svolte dai rappresentanti del gruppo democratico circa l'inidoneità delle misure adottate dal Governo al fine di superare la grave crisi economica che interessa il Paese, prima negata e poi minimizzata dalla maggioranza. È ormai diffuso un sentimento comune nel Paese di preoccupazione in ordine al problema dell'occupazione, mentre i tagli alle disponibilità degli enti locali non potranno che accrescere le difficoltà dei cittadini in ordine ai servizi percepiti giornalmente, riguardino questi il servizio pubblico locale, la sanità e la sicurezza. Sottolinea, quindi, la pesantezza dei tagli ai fondi destinati alle forze dell'ordine e alla gestione degli istituti penitenziari. Conclude, infine, affermando che anche il Ministero dell'Ambiente risulta penalizzato dalla manovra attraverso la decurtazione dei fondi a disposizione e che occorre, al riguardo, svolgere un'azione incisiva affinché siano riviste le scelte politiche assunte la riguardo. Ritiene, inoltre, che il Governo rischi di non riuscire ad attuare le politiche in materia di produzione di energia nucleare, stante i numerosi ostacoli frapposti dalle regioni in ordine alla scelta dei siti e alle misure applicative da porre in essere.

Tommaso FOTI (PdL), nel replicare agli intervenuti, ritiene che non è corretto affermare che con tale provvedimento il Governo abbia messo le mani nelle tasche degli italiani in quanto una cosa sono le tariffe, che sono prestazioni per un servizio reso, altra cosa sono le tasse che interessano la generalità della collettività e non hanno necessariamente una corrispondenza con la prestazione. Condivide le considerazioni svolte in ordine alla riduzione 50 per cento rispetto all'anno 2009 degli stanziamenti riguardanti, tra gli altri, gli enti Parchi nazionali, annunciando di aver sottolineato, nella proposta di parere che testé presenta (vedi allegato 1), l'opportunità di prevedere espressamente che tale riduzione non si applichi agli enti parchi, in considerazione dell'importanza delle funzioni svolte e dell'esiguità dei risparmi di spesa che deriverebbero dalla riduzione a tali enti. Si dichiara sorpreso che nessuno degli intervenuti abbia svolto considerazioni in merito alla disposizione contenuta nell'articolo 14, comma 32, secondo la quale i comuni con popolazione inferiore ai 30.000 abitanti non possono costituire società, stabilendo al contempo che, entro il 31 dicembre 2011, i comuni devono mettere in liquidazione le società già costituite alla data di entrata in vigore del decreto-legge in esame ovvero ne cederne le partecipazioni. Ritiene, al riguardo, che tale disposizione potrebbe risultare incongrua qualora la costituzione di società abbia ad oggetto i servizi pubblici locali aventi ad oggetto la gestione del ciclo integrato dei rifiuti e dei servizi idrici.
Quanto alla misura del 55 per cento, condivide l'importanza di prevedere la


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proroga della suddetta detrazione fiscale, anche se è consapevole che l'urgenza di tale provvedere risulterà più stringente con l'approssimarsi della scadenza del termine.
In merito alle modalità di funzionamento della Sogin, fa presente che il provvedimento in esame non fa altro che ristabilire le modalità di funzionamento del passato, prevedendo un Consiglio di amministrazione, i cui componenti sono sempre stati indicati dal Ministero dell'economia. Sottolinea, invece, come, per una questione relativa al riparto delle competenze tra la VIII e la X Commissione, la Commissione Ambiente abbia sempre dovuto condividere con la Commissione Attività produttive ogni approfondimento relativo, anche con riguardo alle attività della Sogin.
Quanto alle preoccupazioni espresse dal deputato Mondello in ordine all'attuazione delle politiche in campo nucleare, rassicura la collega sulla capacità del Governo di portare avanti il programma delineato, soprattutto dopo che la Corte costituzionale ha respinto il ricorso sollevato dalle regioni.
Rileva, quindi, come sia stato sottolineato che il Governo abbia elaborato delle previsioni eccessivamente ottimistiche in ordine al recupero di risorse provenienti dalla lotta all'evasione fiscale; ritiene, al riguardo, che se il Governo avesse indicato dei dati più contenuti, sarebbe stato accusato di non portare avanti con decisione tale politica.
Si stupisce, infine, che non sia stato svolto alcun intervento in ordine a quanto previsto dall'articolo 14, comma 33, che reca una norma interpretativa diretta ad affermare la natura non tributaria della tariffa per la gestione dei rifiuti urbani. Ritiene, infatti, che tale disposizione sia in grado di creare solide premesse normative per consentire un avvio ordinato della nuova tariffa integrata ambientale, essendo venuto a maturazione il termine che consente ai comuni di adottare la predetta tariffa pur in assenza del regolamento attuativo dell'articolo 238.
Rileva, infine, che nella proposta di parere presentata ha inteso ribadire la sua valutazione positiva circa l'intenzione dichiarata dal Governo di inserire nell'ambito dell'attuazione della legge n. 42 del 2009 la disposizione sulla cosiddetta «cedolare secca», a cui va riconosciuta, ancora prima della funzione di misura anti-evasione, quella di concorrere positivamente a promuovere la locazione ad uso abitativo degli immobili di proprietà privata.

Angelo ALESSANDRI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta pomeridiana odierna.

La seduta termina alle 10.25.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 21 luglio 2010. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Roberto Menia.

La seduta comincia alle 14.

Decreto-legge 78/2010: Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica.
C. 3638 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato nella seduta del 20 luglio 2010.

Raffaella MARIANI (PD) nel rivolgere un appello a tutte le forze parlamentari affinché siano ripristinati gli stanziamenti statali indispensabili per il funzionamento dei parchi nazionali, deplora il fatto che la tematica dei parchi nazionali sia ancora una volta finita nel calderone generale


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degli enti pubblici da definanziare, a testimonianza del disinteresse e dell'incapacità di un Ministro dell'ambiente che oggi si lamenta sugli organi di stampa, ma che, di fatto, si è rivelato anche in questa circostanza incapace di incidere sui provvedimenti del Governo e di tutelare gli interessi, gli obiettivi e gli ambiti d'intervento del dicastero a lei affidato.
Nel prendere atto positivamente di alcune considerazioni svolte stamattina dal relatore in sede di discussione generale, ribadisce, tuttavia, le critiche nette del suo gruppo, a partire da quelle rivolte contro l'aumento dei pedaggi autostradali, che altro non sono che tasse sia pure mascherate da controprestazioni di servizi, contro la mancata stabilizzazione del 55 per cento, al di là del significato tecnico di una eventuale misura di proroga di tale agevolazione, contro la sottrazione di risorse alla produzione di energia da fonti rinnovabili, che danneggia un settore industriale fra i più innovativi e impedisce risparmi sulle bollette elettriche pagate dai cittadini, contro la delega ai dirigenti dei ministeri dei poteri di secretazione delle procedure relative all'esecuzione dei lavori e alla fornitura di beni e servizi, che contrasta platealmente con l'esigenza di maggiore trasparenza e legalità nel settore degli appalti pubblici.
Avviandosi alla conclusione, ribadisce, quindi, le critiche alle disposizioni sul funzionamento della Conferenza dei servizi, che mettono a rischio l'effettiva capacità degli organi dello Stato di salvaguardare i beni paesaggistici e ambientali, nonché quelle sulla parzialità e sull'insufficienza delle disposizioni in materia di tariffa integrata ambientale che non danno risposta, se non pro futuro, alle questioni poste dagli organismi di gestione dei servizi locali e, soprattutto, dai cittadini utenti, a seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 238 del 2009.
Conclude annunciando il voto contrario del gruppo del partito democratico sulla proposta di parere presentata dal relatore.

Domenico SCILIPOTI (IdV) esprime un giudizio fortemente negativo sul complesso delle misure contenute in un provvedimento, come quello in esame, che mentre impone gravosi sacrifici alle famiglie e alle imprese, consente sprechi inaccettabili di risorse pubbliche come quelli finalizzati all'acquisto di strumenti di guerra come gli aerei da caccia ovvero al rifinanziamento della cosiddetta legge mancia. Ritiene, inoltre, che se probabilmente è vero che mancano le risorse per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, è altrettanto vero che molte risorse sono state sperperate in vista della realizzazione, nel territorio di Reggio Calabria, di opere inutili e del tutto scollegate alla costruzione dello stesso Ponte. Nel richiamare, infine, l'attenzione del Governo sulla necessità di restituire alla sfera pubblica la gestione di servizi fondamentali, anche al fine di reperire risorse da usare per lo sviluppo del Paese, annuncia il voto contrario del gruppo di Italia dei Valori sulla proposta di parere presentata dal relatore.

Armando DIONISI (UdC) esprime, a nome del gruppo dell'UdC, un giudizio negativo sul complesso delle misure contenute nel provvedimento in esame che non favorisce lo sviluppo del Paese ma che, al contrario, incidendo pesantemente sui trasferimenti agli enti locali, determinando forti tagli al finanziamento di servizi essenziali come il trasporto pubblico locale o di settori fondamentali come quello delle infrastrutture. Annuncia, quindi, il voto contrario del gruppo dell'UdC sulla proposta di parere favorevole presentata dal relatore.

Tino IANNUZZI (PD), nel ribadire il voto contrario preannunciato dalla collega Mariani, ritiene che la manovra in esame risulta fortemente sbagliata e iniqua, senza alcun intervento per rilanciare i consumi e gli investimenti, nonché penalizzante per il reddito delle famiglie e totalmente indifferente rispetto alla situazione di forte disagio economico che il Meridione sta vivendo. Sottolinea, al riguardo, che nessun finanziamento significativo è previsto per la realizzazione delle principali infrastrutture mentre si dispone l'aumento dei


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pedaggi autostradali che avrà ricadute economiche pesanti sui cittadini.

Il sottosegretario Roberto MENIA esprime un giudizio positivo sulla proposta di parere presentata dal relatore.

La Commissione approva, quindi, la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

Sui lavori della Commissione.

Raffaella MARIANI (PD) richiama l'attenzione del rappresentante del Governo e della Commissione sulla gravità della notizia riportata ieri dagli organi di informazione dell'avvenuto sequestro giudiziario dell'area del cantiere di Santa Giulia a Milano, in ragione dell'accertato stato di avvelenamento della falda acquifera e della mancata bonifica dei siti inquinati. A suo giudizio, si tratta di una vicenda gravissima che, al di là dell'accertamento della specifiche colpe e responsabilità, interroga il Governo sulle complessive politiche per la bonifica e il risanamento dei siti inquinati sull'intero territorio nazionale. In proposito, nel richiamare i ripetuti appelli rivolti al Ministro dell'ambiente - purtroppo rimasti inascoltati - affinché gli enti territoriali non fossero lasciati soli di fronte a tale delicata e operosissima questione, chiede formalmente che il Governo informi la Commissione su come intenda farsi carico della complessiva questione della bonifica dei siti inquinati di interesse nazionale (SIN) e di come voglia operare per invertire una disastrosa china che ha portato, nel completo disinteresse del Ministro Prestigiacomo, ad un pesantissimo taglio degli fondi per le bonifiche previsti nel bilancio del ministero dell'ambiente.

Sergio Michele PIFFARI (IdV) a nome del gruppo di Italia dei Valori, esprime piena condivisione per quanto appena richiesto dal deputato Mariani.

La seduta termina alle 14.15.

ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 21 luglio 2010. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Roberto Menia.

La seduta comincia alle 14.15.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2008/50/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 maggio 2008, relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa.
Atto n. 224.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, e conclusione - Parere favorevole con condizioni e osservazioni).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 29 giugno 2010.

Agostino GHIGLIA (PdL), relatore, formula una proposta di parere favorevole con condizioni e con osservazioni (vedi allegato 2) che illustra.

Il sottosegretario Roberto MENIA esprime un giudizio positivo sulla proposta di parere formulata dal relatore.

Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole con condizioni e con osservazioni presentata dal relatore.

Sui lavori della Commissione.

Elisabetta ZAMPARUTTI (PD) fa presente che recentemente in un comunicato del Consiglio dei Ministri è stata annunciata la presentazione alle Camere da parte del Ministro dell'ambiente di un disegno di legge sulla qualità dell'aria. Chiede quindi al rappresentante del Governo notizie circa tale disegno di legge


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che non risulta ancora pervenuto al Parlamento.

Il sottosegretario Roberto MENIA si riserva di fornire una risposta alla richiesta avanzata dall'onorevole Zamparutti, dopo aver provveduto alle opportune verifiche.

La seduta termina alle 14.25.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.25 alle 14.30.

INTERROGAZIONI

Mercoledì 21 luglio 2010. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Roberto Menia.

La seduta comincia alle 14.30.

5-03077 Braga: Attuazione degli indirizzi parlamentari e delle recenti disposizioni di legge in materia di difesa del suolo e mitigazione del rischio idrogeologico.

5-03126 Vannucci: Impiego urgente dei fondi stanziati dalla legge finanziaria per il 2010 per la difesa del suolo, con particolare riferimento agli interventi per la regione Marche.

Angelo ALESSANDRI, presidente, avverte che le interrogazioni in titolo, vertendo su analoga materia, saranno trattate congiuntamente.

Il sottosegretario Roberto MENIA risponde alle interrogazioni in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Chiara BRAGA (PD), replicando, fa notare come dalla data di presentazione dell'interrogazione siano intervenuti fatti nuovi, come i due accordi di programma con le Regioni Sicilia e Lazio. Concorda con quanto dichiarato dal rappresentante del Governo sulla necessità di un'istruttoria condotta insieme alle regioni, che richiede tempi adeguati, circa l'individuazione degli interventi prioritari, ma fa presente che i piani già redatti dalle Autorità di bacino rappresentano un elemento importante anche sotto il profilo di una rapida conclusione delle istruttorie.
Prende atto dei nuovi criteri per la gestione delle risorse, anche se non risulta chiaro dalla risposta quale sia l'atto adottato dal ministro per la loro definizione e omogenea applicazione su tutto il territorio nazionale.
Registra che al di là delle buone intenzioni manifestate, persiste una seria preoccupazione sull'uso delle risorse stanziate dal CIPE nel novembre del 2009 anche n ragione dell'incertezza provocata dalla constatata assenza di tali risorse nella legge di assestamento e della forte riduzione delle risorse ordinarie nel bilancio del Ministero dell'ambiente a partire dal 2008.
Si dichiara d'accordo sul piano straordinario per mitigare il rischio idrogeologico e, mentre ritiene necessario un coordinamento con regioni, province, comuni e autorità di bacino, esprime netta contrarietà ad eventuali commissariamenti, esprimendo un giudizio positivo sui programmi e sulle assunzioni che devono essere condivisi con i territori.
Chiede, infine, al Governo di voler tenere aggiornata la Commissione sulla stipula dei futuri accordi di programma con le regioni ai fini di un rapido utilizzo delle risorse stanziate ormai da oltre sette mesi.

Massimo VANNUCCI (PD), replicando, fa notare come il rappresentante del Governo, mentre ha presentato sufficienti


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elementi informativi, non ha fornito alcuna risposta in ordine al ritardo del Governo, che a suo avviso sussiste. Pur apprezzando il metodo adottato per procedere alla ripartizione delle risorse, fa notare come siano da ritenere insufficienti i due accordi stipulati con le regioni Lazio e Sicilia e come, senza un'accelerazione dell'azione di governo, sussista il rischio di frammentarietà degli interventi programmati.
Dopo aver evidenziato la criticità della situazione delle Marche, fa notare l'opportunità di una rapida assegnazione agli enti territoriali delle risorse disponibili.
Aggiunge che anche nel corso dell'esame presso la V Commissione dell'assestamento 2010 è emersa l'assenza nel provvedimento dei fondi per il rischio idrogeologico.
Dopo aver a tale proposito espresso preoccupazione visto che la manovra dispone che i fondi non spesi rischiano di confluire in fondi non più utilizzabili, auspica per le Marche, dopo la riunione istruttoria fra ministero e regioni, una pronta realizzazione degli interventi programmati.

5-03179 Delfino: Lavori per la messa in sicurezza dell'alveo del torrente Mellea nel comune di Savigliano.

Angelo ALESSANDRI, presidente, avverte che, a seguito di accordi intercorsi fra l'interrogante e il Governo, lo svolgimento dell'interrogazione n. 5-03179, presentata dal deputato Delfino è rinviata ad altra seduta.

5-02824 Tommaso Foti: Norme sull'esercizio, da parte di imprese straniere, dell'attività assicurativa degli autotrasportatori di rifiuti.

Il sottosegretario Roberto MENIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

Paolo VELLA (PdL), cofirmatario dell'interrogazione in titolo, si dichiara soddisfatto della risposta.

5-03091 Pili: Provvedimenti ministeriali di aggiornamento dell'elenco ufficiale delle aree protette.

Il sottosegretario Roberto MENIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

Paolo VELLA (PdL), cofirmatario dell'interrogazione in titolo, si dichiara soddisfatto della risposta.

Angelo ALESSANDRI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni.

La seduta termina alle 14.50.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

RISOLUZIONI

7-00336 Cosenza: iniziative per il buon funzionamento degli impianti di depurazione in Campania e nelle regioni del Sud.

VIII Commissione - Mercoledì 21 luglio 2010


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ALLEGATO 1

Decreto-legge 78/2010: Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica (C. 3638 Governo, approvato dal Senato).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La VIII Commissione,
esaminato il disegno di legge n. 3638 Governo, approvato dal Senato, recante «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, recante «Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica»»;
considerato che la manovra economico-finanziaria recata dal decreto legge in esame è destinata prevalentemente a correggere l'andamento dei saldi, riportandoli in linea con il percorso di riduzione del deficit, in una fase di consolidamento della ripresa nella quale la crisi del biennio 2008-2009 non ha comunque ancora esaurito i suoi effetti sia sull'economia reale sia sulla finanza pubblica;
rilevato che le disposizioni del provvedimento, consistenti principalmente in interventi di contenimento della spesa e di contrasto all'evasione fiscale, perseguono la duplice finalità di operare una stabilizzazione finanziaria e di favorire il rilancio della competitività economica nazionale;
premesso che:
l'articolo 7, al comma 24, prevede una riduzione del 50 per cento rispetto all'anno 2009 degli stanziamenti sui competenti capitoli degli stati di previsione delle amministrazioni vigilanti relativi al contributo dello Stato a enti, istituti, fondazioni e altri organismi;
la suddetta riduzione è destinata ad incidere anche su enti vigilati dal Ministero dell'ambiente quali gli enti Parchi nazionali che hanno importanti competenze di tutela dell'ambiente;
andrebbe considerata attentamente l'ipotesi di prevedere espressamente che la riduzione di cui all'articolo 7, comma 24, non si applichi agli enti parchi nazionali vigilati dal Ministero dell'ambiente in considerazione dell'importanza delle funzioni svolte e dell'esiguità dei risparmi di spesa che deriverebbero dalla riduzione a tali enti;
l'articolo 14, comma 32, prevede, per i comuni con popolazione inferiore a 30.000 abitanti, il divieto di costituire società, stabilendo al contempo che, entro il 31 dicembre 2011, i comuni mettono in liquidazione le società già costituite alla data di entrata in vigore del decreto legge in esame ovvero ne cedono le partecipazioni;
sul tema dei servizi pubblici locali aventi ad oggetto la gestione del ciclo integrato dei rifiuti e dei servizi idrici sono recentemente intervenute normative dirette a salvaguardare a determinate condizioni di efficiente gestione e di tutela dei diritti degli utenti il principio dell'affidamento in house;
in virtù della ragionevolezza delle richiamate normative, andrebbe valutata l'incongruità del divieto di cui all'articolo 14, comma 32, qualora la costituzione di società abbia ad oggetto i servizi pubblici locali sopra richiamati;
valutata positivamente la disposizione interpretativa di cui all'articolo 14, comma


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33, volta ad affermare la natura non tributaria della tariffa per la gestione dei rifiuti urbani di cui all'articolo 238 del decreto legislativo n. 152 del 2006, che crea solide premesse normative per consentire un avvio ordinato della nuova tariffa integrata ambientale, essendo venuto a maturazione il termine che consente ai comuni di adottare la predetta tariffa pur in assenza del regolamento attuativo dell'articolo 238;
valutata positivamente l'intenzione dichiarata dal Governo di inserire nell'ambito dell'attuazione della legge n. 42 del 2009 la disposizione sulla cosiddetta «cedolare secca», a cui va riconosciuta, ancora prima della funzione di misura anti-evasione, quella di concorrere positivamente a promuovere la locazione ad uso abitativo degli immobili di proprietà privata;
valutate altresì positivamente le disposizioni di cui all'articolo 51, che introducono misure di semplificazione delle procedure per l'installazione di impianti di rifornimento del gas naturale (metano) al fine di promuovere l'utilizzo degli autoveicoli alimentati con tale combustibile, che - oltre a ridurre l'inquinamento ambientale - consentono un risparmio economico;
ritenuto che andrebbe valutata l'ipotesi di prevedere disposizioni analoghe a quelle di cui all'articolo 51 per la realizzazione di impianti diretti ad incentivare l'utilizzo dei veicoli elettrici;
ritenuto infine, necessario prevedere la proroga - con successivo atto normativo - della detrazione fiscale di cui all'articolo 1, comma 20, della legge n. 244 del 2007, ora in vigore solo fino al 31 dicembre 2010, per interventi di riqualificazione energetica degli edifici;
esprime

PARERE FAVOREVOLE


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ALLEGATO 2

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2008/50/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 maggio 2008, relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa
(Atto n. 224).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La VIII Commissione,
esaminato lo schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2008/50/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 maggio 2008, relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa;
ritenuto necessario introdurre alcune precisazioni in ordine al coinvolgimento degli enti locali nella fase di adozione e di attuazione dei piani di qualità;
considerato, altresì, che in mancanza di una disciplina comunitaria di riferimento in tema di sistemi di abbattimento delle emissioni di materiale particolato per le macchine mobili non stradali, occorre prevedere una normativa applicativa d'intesa con le regioni su tale questione:
ritenuto che il riferimento di cui alla lettera g) dell'articolo 11, comma 1, ai veicoli commerciali pesanti necessita di un riferimento specifico alla normativa di settore;
tenuto conto che l'articolo 10, comma 1, della legge 7 luglio 2009, n.88, nel prevedere la delega per l'attuazione della direttiva 2008/50/CE, prevede alla lettera d), in considerazione della particolare situazione di inquinamento dell'aria presente nella pianura padana, che il Governo promuova l'adozione di specifiche strategie di intervento nell'area interessata, anche attraverso un maggiore coordinamento tra le regioni che insistono sul predetto bacino;
considerato che il 15 giugno 2010, le Commissioni riunite VIII (Ambiente, territorio e lavori pubblici) e IX (Trasporti, poste e telecomunicazioni), in ragione delle problematiche in essere nel nostro paese riguardo all'inquinamento dell'aria urbana, hanno approvato la risoluzione n. 8/00074 vertente su misure volte a ridurre l'inquinamento atmosferico e che tale Atto prevede, tra l'altro, che il Governo definisca un piano straordinario per favorire il trasporto pubblico indirizzato a: a) riorganizzare e potenziare la rete del trasporto urbano e collettivo; b) introdurre meccanismi volti a disincentivare la circolazione dei mezzi inquinanti in transito su tutto il territorio nazionale e favorire l'utilizzo di veicoli a minore impatto ambientale (a gas metano, a GPL, elettrici e ibridi), anche attraverso il rifinanziamento di strumenti di intervento già sperimentati (con particolare riferimento al «fondo per la promozione ed il sostegno dello sviluppo del trasporto pubblico locale», di cui all'articolo 1, comma 304 della legge 24 dicembre 2007, n. 244 e all'articolo 63, comma 12 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112);
esprime

PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti condizioni:
all'articolo 9, comma 1, sostituire le parole «adottano ed attuano un piano» con le seguenti «adottano un piano»;


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all'articolo 9, comma 4, sostituire la parola «attuano» con la parola «adottano»;
all'articolo 9, comma 7, dopo le parole «normativa vigente.», inserire la seguente frase «Si provvede anche, con tali procedure, ad individuare e coordinare, all'interno dei piani, i provvedimenti di attuazione previsti dall'articolo 11, al fine di assicurare che gli stessi concorrano in modo efficace e programmato all'attuazione dei piani.»;
all'articolo 10, dopo il comma 5, inserire il seguente:
«5-bis. Ai fini dell'elaborazione e dell'attuazione dei piani previsti dal presente articolo si applica l'articolo 9, comma 7.»;

all'articolo 11, comma 1, lettera g) sostituire le parole «commerciali pesanti» con le parole «di cui all'articolo 47, comma 2, lettera c) - categoria N2 e N3 del decreto legislativo 30 aprile 1992 n. 285»;
all'articolo 11, sostituire il comma 4 con il seguente:
«4. All'attuazione delle previsioni contenute nei piani, nei casi non previsti dai commi 2 e 3, procedono le regioni, le province autonome e gli enti locali mediante provvedimenti adottati sulla base dei poteri attribuiti dalla legislazione statale e regionale. Resta ferma, a tal fine, la ripartizione dei poteri previsti dalla vigente normativa.»;

all'articolo 11, dopo il comma 5, inserire il seguente comma 6:
«6. Le modalità e le procedure di attuazione previste dal presente articolo si applicano anche in caso di misure adottate ai sensi degli articoli 9 e 13 al di fuori dei piani regionali.»;

all'articolo 13, comma 1, sostituire la parola «attuano» con la parola «adottano»;

e con le seguenti osservazioni:
all'articolo 11, comma 1, sopprimere la lettera f);
all'articolo 11, dopo il comma 3, aggiungere il seguente:
«3-bis. La disciplina applicativa delle previsioni contenute nei piani ai sensi dell'articolo 1, lettera g) - ivi comprese, a tal fine, la definizione di cantiere - e lettera h) è disciplinata con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell'Ambiente, sentita la Conferenza Unificata, da adottarsi entro il termine di novanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto.»;

all'articolo 22, dopo il comma 2, valuti la necessità di inserire i seguenti commi:
«2-bis. Lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, nell'ambito delle loro rispettive competenze e nei limiti delle risorse finanziarie disponibili, promuovono e sostengono misure volte a ridurre l'inquinamento atmosferico, allo scopo incentivando l'uso di mezzi di trasporto alimentati con carburanti ecologici, segnatamente il gas metano, il biogas e la trazione elettrica , e favorendo il rinnovo del parco circolante delle autovetture per uso privato, dei veicoli commerciali leggeri, medi e pesanti, nonché degli autobus per i trasporti pubblici, con analoghi veicoli alimentati a gas metano o a biogas o a trazione elettrica.
2-ter. Per le finalità di cui al comma 2-bis, al metano per autotrazione è riconosciuta la caratteristica merceologica di carburante.».


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ALLEGATO 3

5-03077 Braga: Attuazione degli indirizzi parlamentari e delle recenti disposizioni di legge in materia di difesa del suolo e mitigazione del rischio idrogeologico.

5-03126 Vannucci: Impiego urgenti dei fondi stanziati dalla legge finanziaria per il 2010 per la difesa del suolo, con particolare riferimento agli interventi per la regione Marche.

TESTO DELLA RISPOSTA

Poiché le interrogazioni n. 5-03077, presentata dall'onorevole Braga ed altri, e n. 5-03126, presentata dagli onorevoli Vannucci e Mariani, vertono sullo stesso argomento, ossia sulle operazioni poste in essere per rimuovere le situazioni di rischio idrogeologico nel nostro Paese, si risponderà congiuntamente.
La situazione di rischio idrogeologico del territorio italiano è nota e conclamata. Uno studio del Ministero dell'ambiente evidenzia che il 9,8 per cento della superficie nazionale è ad alta criticità idrogeologica. Sono 6.633 i comuni interessati, pari all'81,9 per cento del territorio nazionale.
L'impegno profuso fino ad oggi non è ovviamente sufficiente a garantire la messa in sicurezza di tutte le situazioni di rischio idrogeologico nel Paese. Per questa ragione va evidenziato l'articolo 2, comma 240, della legge 23 dicembre 2009, n. 191, ha previsto che le risorse assegnate per interventi di risanamento ambientale con delibera CIPE del 6 novembre 2009, inizialmente pari a 1.000 milioni di euro, siano assegnate a piani straordinari diretti a rimuovere le situazioni a più elevato rischio idrogeologico individuate dalla Direzione Generale competente del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
La stessa norma prevede che le risorse possano essere utilizzate anche tramite accordo di programma sottoscritto dalla Regione interessata e dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che definisce, altresì, la quota di cofinanziamento regionale. Viene peraltro recepita una raccomandazione della Corte dei conti in merito all'esigenza di favorire una più sollecita attivazione degli enti responsabili della realizzazione degli interventi, con la previsione della possibilità di avvalersi di commissari straordinari, così come previsto dall'articolo 17 comma 1, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 195.
Al contrario, non risponde al vero un presunto ruolo da assegnare alla Sogesid nell'ambito di un non meglio precisato «commissariamento della pianificazione». Per l'attuazione ci si potrà avvalere di commissari, così come prevede la norma. La pianificazione, che è cosa diversa, è e resta quella a suo tempo predisposta dalle Autorità di bacino e dalle Regioni attraverso i P.A.I.
In questo senso sono stati avviati contatti e confronti con le Regioni sin dal mese di marzo, finalizzati alla predisposizione e condivisione degli accordi di programma. La stipula effettiva degli accordi dipende, naturalmente, anche dalla conclusione delle attività istruttorie parallele che ciascuna Regione è chiamata a svolgere.
L'Accordo di Programma con la Regione Siciliana, cui ha fatto seguito quello con la Regione Lazio (impegno di fondi


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per ambedue gli Accordi circa 212 milioni di euro a cui si sono aggiunte altrettante risorse messe a disposizione dalle due Regioni), è stato il primo di una serie che il Ministero dell'ambiente sottoscriverà con le Regioni in attuazione dell'articolo 2, comma 240 della legge 23 dicembre 2009, n. 191.
È importante rimarcare che in questi due primi casi il cofinanziamento da parte delle regioni si attesta su importi assolutamente paritetici rispetto alle risorse messe a disposizione dal Ministero, consentendo, quindi, l'attuazione di programmi più incisivi ed efficaci. Si sottolinea che, da questo punto di vista, il modello di programmazione segna una rilevante discontinuità rispetto al passato. Infatti, non vengono più assegnati finanziamenti a pioggia, ma il quadro programmatorio deriva da un fattivo confronto con le Regioni stesse, il Dipartimento della protezione civile, l'ISPRA e le autorità di bacino. In questo modo si daranno vita a strategie di intervento organiche e razionali che consentiranno di ottimizzare le risorse finanziarie a disposizione.
Anche dal punto di vista dei criteri di ripartizione si registrano delle importanti novità. In primo luogo viene superato quello, più volte criticato dalla Corte dei conti, che vedeva una ripartizione automatica delle risorse tra le regioni in base ai soli parametri di popolazione e superficie. In particolare, si citano le raccomandazioni della Corte dei conti a conclusione dell'indagine conoscitiva sui «Programmi ed interventi per il riassetto idrogeologico per la difesa del suolo» in ordine alla necessità di integrare i coefficienti superficie-popolazione ex decreto del Presidente della Repubblica 27 luglio 1999 con «un correttivo che tenga in debito conto l'effettivo rischio esistente sul territorio».
In questa fase, si è quindi ritenuto di attribuire un peso del 50 per cento alle variabili superficie e popolazione, innestando ulteriori variabili relative all'alta criticità idrogeologica (frane e alluvioni) desunta da un'analisi dei Piani per l'Assetto Idrogeologico approvati, adottati e predisposti, e all'erosione delle coste, desunta da un'analisi dell'arretramento della linea di riva dal 1960 al 2000, in relazione ai beni esposti. Si tratta dei due fattori che rappresentano in maniera più significativa il rischio per il territorio derivante dai pericoli naturali in materia di difesa del suolo.
Va segnalata infine un'ulteriore innovazione non meno importante, costi tutta dall'accantonamento, stabilito nel 30 per cento relativo alla premialità da assegnare alle Regioni che si impegnano a cofinanziare gli interventi, consentendo in tal modo di attuare una programmazione unitaria e bilanciata.
Come detto, i primi due accordi fanno registrare un rilevante impegno finanziario delle Regioni a dimostrazione della sensibilità, condivisa, in merito alle gravi problematiche della difesa del suolo. Tale impegno è quindi incentivato dallo specifico accantonamento del 30 per cento delle risorse, destinato in una seconda fase appunto a premiare gli sforzi finanziari delle regioni.
Il peso del dissesto idrogeologico per il Paese è importante e impone a tutte le istituzioni decisioni responsabili e un'attenta valutazione delle situazioni di maggiore crisi. Quello intrapreso è un percorso che richiede tempi medio-lunghi, indispensabili per cercare di individuare adeguatamente e univocamente quelle situazioni di rischio che destano più preoccupazione per l'incolumità delle popolazioni e per l'assetto del territorio.
Da ultimo, si rappresenta che con la Regione Marche sono in corso le ultime riunioni tecniche per la definizione, di concerto con le Autorità di Bacino interessate e il Dipartimento Nazionale di protezione civile, del programma di interventi. A tal proposito, è stata fissata proprio per oggi una riunione tecnica con i funzionari della Regione Marche, nell'ambito della quale saranno vagliate le proposte di intervento presentate.


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ALLEGATO 4

5-02824 Tommaso Foti: Norme sull'esercizio, da parte di imprese straniere, dell'attività assicurativa degli autotrasportatori di rifiuti.

TESTO DELLA RISPOSTA

Per quanto indicato nell'interrogazione n. 5-02824 presentata dall'onorevole Foti, riguardante le problematiche inerenti il rilascio di polizze fideiussorie per il trasporto dei rifiuti, si rappresenta quanto segue.
Il Comitato Nazionale dell'Albo Nazionale Gestori Ambientali ha chiarito che alle polizze fideiussorie rilasciate da impresa assicurativa rumena, riconosciuta dall'ISVAF ad esercitare in Italia, in regime di libera prestazione di servizi, l'attività assicurativa nel ramo 15 (cauzione), si applicano le medesime disposizioni previste per l'accettazione delle polizze fideiussorie rilasciate da compagnie nazionali.
Tale chiarimento è stato dato anche alla Sezione Regionale dell'Albo, competente all'accettazione delle suddette fideiussioni, che ne aveva fatto richiesta.


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ALLEGATO 5

5-03091 Pili: Provvedimenti ministeriali di aggiornamento dell'elenco ufficiale delle aree protette.

TESTO DELLA RISPOSTA

Per quanto indicato nell'interrogazione n. 5-03091 presentata dall'onorevole Pili e riguardante l'inserimento del Parco nazionale del Gennargentu nel sesto elenco ufficiale delle aree protette, si rappresenta quanto segue.
Il Parco nazionale del Gennargentu è stato istituito con decreto del Presidente della Repubblica del 30 marzo 1998. La legge 23 dicembre 2005, n. 266, all'articolo 1, comma 573, ha disposto, come correttamente riportato nell'atto di sindacato ispettivo, che la concreta applicazione e le misure disposte dal citato decreto del Presidente della Repubblica istitutivo del Parco avviene previa intesa tra lo Stato e la Regione Sardegna.
Tale norma ha, quindi, solo «sospeso» l'applicazione delle misure di salvaguardia del Parco fino all'intesa tra Stato e Regione, ed il decreto del Presidente della Repubblica istitutivo è ancora formalmente in vigore; ove il legislatore avesse voluto provvedere alla sua abrogazione ne avrebbe fatta esplicita previsione.
Pertanto, alla luce delle predette norme, il Parco del Gennargentu è istituito, ma in esso non vigono le misure di salvaguardia, e il suo inserimento nel sesto elenco ufficiale delle aree protette è formalmente ineccepibile e rispettoso delle indicazioni normative.
Si evidenzia, inoltre, che a seguito della previsione del citato comma 573, il Ministro pro tempore, onorevole Altero Matteoli, nel gennaio 2006, invitò il Presidente della Regione Sardegna pro tempore, onorevole Renato Soru, ad avviare le consultazioni sul territorio per dare applicazione alla previsione di legge e per permettere così il concreto avvio del Parco in accordo con le comunità locali.

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