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Resoconti delle Giunte e Commissioni

Resoconto della XI Commissione permanente
(Lavoro pubblico e privato)
XI Commissione

SOMMARIO

Martedì 19 luglio 2011


AUDIZIONI INFORMALI:

Audizione di rappresentanti delle organizzazioni sindacali di categoria sulle problematiche relative alla situazione occupazionale presso gli stabilimenti della società ThyssenKrupp ... 86

INTERROGAZIONI:

5-03554 Bellanova: Modalità di trasferimento all'INPS di personale scolastico ... 86
ALLEGATO 1 (Testo della risposta) ... 92

5-04948 Gatti: Offerta di figure professionali per aziende operanti in specifici comparti ... 87
ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 94

5-05036 Bobba: Sulle risorse destinate alla formazione professionale nella Regione Puglia ... 87
ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 96

SEDE REFERENTE:

Disposizioni in materia di trattamenti pensionistici di reversibilità. Testo unificato C. 1847 Bragantini, C. 945 D'Ippolito Vitale, C. 1158 Lamorte, C. 2140 Capitanio Santolini, C. 2767 Franzoso, C. 2782 Lorenzin, C. 2837 Guzzanti, C. 2988 Bitonci, C. 3166 Milo, C. 4010 Schirru, C. 4011 Gnecchi, C. 4016 Bobba e C. 4150 Poli (Seguito dell'esame e rinvio) ... 88
ALLEGATO 4 (Nuovo emendamento del relatore) ... 97

RISOLUZIONI:

7-00625 Fedriga: Contratti a tempo determinato per talune categorie di personale del Parco nazionale dello Stelvio.
7-00636 Codurelli: Contratti a tempo determinato per talune categorie di personale del Parco nazionale dello Stelvio (Seguito della discussione congiunta e rinvio) ... 90

XI Commissione - Resoconto di martedì 19 luglio 2011


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AUDIZIONI INFORMALI

Martedì 19 luglio 2011.

Audizione di rappresentanti delle organizzazioni sindacali di categoria sulle problematiche relative alla situazione occupazionale presso gli stabilimenti della società ThyssenKrupp.

L'audizione informale è stata svolta dalle 11.35 alle 12.25.

INTERROGAZIONI

Martedì 19 luglio 2011. - Presidenza del vicepresidente Luigi BOBBA indi del presidente Silvano MOFFA. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Luca Bellotti.

La seduta comincia alle 13.35.

5-03554 Bellanova: Modalità di trasferimento all'INPS di personale scolastico.

Il sottosegretario Luca BELLOTTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Teresa BELLANOVA (PD) dichiara la sua più totale insoddisfazione per la risposta


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testé ricevuta, facendo notare che è inutile che il Governo manifesti la propria disponibilità, se poi essa non si traduce in iniziative concrete. Osserva, peraltro, che un analogo spirito di collaborazione, dichiarato a parole dal Governo in occasione della discussione dell'atto di indirizzo da cui scaturisce la sua interrogazione (che, peraltro, aveva visto una risoluzione approvata all'unanimità dalla XI Commissione), non ha fatto altro che complicare - a questo punto - la situazione in danno dei soggetti interessati, dal momento che molti dei lavoratori coinvolti, facendo affidamento sugli impegni assunti dall'Esecutivo, hanno rinunciato a proporre i ricorsi per far valere i propri diritti e si trovano, ora, di fronte ad un sostanziale disimpegno del dicastero competente rispetto alle promesse fatte.
In conclusione, ritiene gravissimo che a pagare le conseguenze di un conflitto in atto tra amministrazioni centrali siano i lavoratori in questione, ai quali si chiede la restituzione di ingenti somme anche nei casi in cui essi siano andati in pensione con livelli di trattamento modesti, ritenendo non accettabile che l'Esecutivo, anche a fronte di precisi impegni assunti in sede parlamentare, non abbia ancora adottato alcuna misura adeguata.

5-04948 Gatti: Offerta di figure professionali per aziende operanti in specifici comparti.

Il sottosegretario Luca BELLOTTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Maria Grazia GATTI (PD) si dichiara insoddisfatta della risposta, evidenziando la necessità di riconsiderare il sistema di misurazione del fabbisogno formativo delle imprese, anche incrociando le istanze di manodopera provenienti dalle aziende con i dati presenti nei database dei centri per l'impiego. Non ritiene corretto, infatti, che le stime sulle modalità di incontro tra domanda e offerta di lavoro si realizzino sulla base di informazioni che fanno riferimento solo al numero dei diplomati degli istituti tecnici di un dato anno, ignorando totalmente la situazione pregressa di tutti gli altri lavoratori, soprattutto se iscritti ai centri per l'impiego, che si trovano già da tempo alla ricerca di un lavoro. Ritiene poi necessario adottare misure adeguate nel settore della formazione, anche in vista di un rilancio produttivo del Paese. Con riferimento, in particolare, al recente accordo raggiunto tra le parti sociali e l'Esecutivo in ordine all'apprendistato, fa notare che il grado di formazione svolto nelle imprese con tale fattispecie contrattuale è ancora largamente insufficiente, soprattutto nei confronti di coloro che risultano alle loro prime esperienze formative. Giudica, pertanto, necessario svolgere un'approfondita riflessione sui processi relativi alla formazione professionale, al fine di introdurre un sistema più integrato che faciliti il superamento di eventuali disfunzioni.

5-05036 Bobba: Sulle risorse destinate alla formazione professionale nella Regione Puglia.

Il sottosegretario Luca BELLOTTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Luigi BOBBA (PD) si dichiara sorpreso dalla risposta del rappresentante del Governo, interrogandosi sul reale impiego delle somme destinate alla ristrutturazione degli enti di formazione in questione e lamentando un riscontro non propriamente adeguato da parte della Regione Puglia sull'argomento. Ritiene, pertanto, che il problema sia ancora aperto e che la risposta dell'Esecutivo sul punto dovesse essere molto meno lacunosa e inadeguata, anche mediante una più efficace attivazione di elementi di reazione da parte della Regione interessata.

Silvano MOFFA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 14.


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SEDE REFERENTE

Martedì 19 luglio 2011. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Luca Bellotti.

La seduta comincia alle 14.

Disposizioni in materia di trattamenti pensionistici di reversibilità.
Testo unificato C. 1847 Bragantini, C. 945 D'Ippolito Vitale, C. 1158 Lamorte, C. 2140 Capitanio Santolini, C. 2767 Franzoso, C. 2782 Lorenzin, C. 2837 Guzzanti, C. 2988 Bitonci, C. 3166 Milo, C. 4010 Schirru, C. 4011 Gnecchi, C. 4016 Bobba e C. 4150 Poli.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 13 luglio 2011.

Silvano MOFFA, presidente, ricorda che nella precedente seduta si è convenuto di rinviare l'esame delle proposte emendative riferite al testo unificato delle proposte di legge in titolo, adottato come testo base, in attesa della definitiva approvazione della manovra finanziaria da parte delle Camere. Comunica, a tal fine, che il relatore ha predisposto il nuovo emendamento 1.10 (vedi allegato 4), rammentando, peraltro, che il medesimo relatore, nella seduta dell'8 giugno scorso, ha già espresso i propri pareri, mentre è ancora da acquisire l'orientamento del rappresentante del Governo sul complesso delle proposte emendative presentate.

Massimiliano FEDRIGA (LNP), relatore, nel ricordare i pareri già espressi sugli emendamenti già presentati, raccomanda alla Commissione l'approvazione della sua nuova proposta emendativa, facendo notare che essa mira a soddisfare le opportune esigenze di coordinamento tra le misure recate dal provvedimento in esame e le novità normative nel frattempo intervenute con la manovra economica, approvata dal Parlamento la scorsa settimana.

Il sottosegretario Luca BELLOTTI chiede di rinviare nuovamente l'esame del provvedimento, in ragione dell'esigenza di svolgere ulteriori approfondimenti sul tema, alla luce delle importanti disposizioni introdotte in materia nella manovra economica, recentemente approvata dal Parlamento; tale esigenza, a suo giudizio, non può che essere riferita anche al nuovo emendamento 1.10 del relatore.

Matteo BRAGANTINI (LNP) si dichiara stupito per l'ennesimo rinvio della discussione prospettato dal Governo, tenuto conto che la proposta in esame, lungamente affrontata in Commissione, si propone di realizzare rilevanti finalità sociali, riconoscendo la maturazione del diritto pensionistico solo in presenza dei necessari requisiti anagrafici - in accordo con la tendenza previdenziale in atto, che si muove nel senso di raccordare la fruizione delle pensioni alle aspettative di vita - e prospettando un miglioramento dei livelli delle pensioni di reversibilità, alla luce dei risparmi conseguiti. Fa notare, peraltro, che la disposizione inserita nel decreto-legge n. 98 del 2011 risolve esclusivamente i problemi relativi ai matrimoni contratti dopo i 70 anni di età e interviene unicamente sull'entità delle prestazioni di reversibilità; al contrario, con il testo unificato in esame si pone una soluzione a regime per gli aventi diritto sotto i 65 anni, realizzando anche un coordinamento - attraverso il nuovo emendamento 1.10 del relatore - con la disposizione predetta.
Auspica, pertanto, che il Governo possa pronunciarsi, da subito, sul merito del provvedimento in esame.

Giuliano CAZZOLA (PdL), pur comprendendo la buona fede dei presentatori della proposta di legge in esame, oltre che dello stesso relatore, manifesta tuttavia un imbarazzo umano e politico rispetto alla prosecuzione di un dibattito che rischia di apparire inutile, a fronte delle novità legislative


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introdotte dal Governo nella recente manovra economica. Osserva, infatti, che le disposizioni di cui al decreto-legge n. 98 del 2011 - pur non totalmente condivisibili nel merito - hanno comunque centrato l'obiettivo di produrre i necessari effetti dissuasivi nei confronti della diffusione del fenomeno dei «matrimoni di comodo», finalità giudicata come centrale all'interno del presente provvedimento: tale circostanza, peraltro, si è realizzata con un'accettazione che sembra sostanzialmente diffusa, se è vero che nessun gruppo ha sollevato particolari obiezioni su tale argomento nel corso dell'esame, sia pur rapido, della manovra economica.
Nel giudicare poco comprensibile la previsione di ulteriori misure ingiustificatamente sanzionatorie nei confronti dei soggetti anziani prossimi alla pensione, cita, a conforto della propria tesi, taluni esempi concreti nei quali evidenzia il rischio di assumere un atteggiamento di sfavore nei confronti di tali soggetti. Reputando, pertanto, ragionevole la richiesta di approfondimento da parte del Governo, invita quest'ultimo a manifestare in modo palese quelle perplessità che sembrano trapelare dalle ormai frequenti richieste di rinvio dell'esame delle proposte emendative presentate.

Massimiliano FEDRIGA (LNP), relatore, nel far notare al deputato Cazzola che i casi da lui citati ad esempio non appaiono adeguati a giustificare un atteggiamento negativo nei confronti della proposta in esame, ritiene utile proseguire l'iter di un provvedimento che, a suo avviso, non solo non si sovrapporrebbe ai recenti interventi assunti in materia dal Governo (anche grazie al suo nuovo emendamento 1.10), ma addirittura consentirebbe di superare eventuali obiezioni di incostituzionalità, nelle quali potrebbero incorrere, al contrario, le disposizioni introdotte con il decreto-legge n. 98. Giudica poi paradossale valutare il provvedimento in esame come suscettibile di incidere negativamente sulla qualità di vita degli anziani, dal momento che esso si propone esclusivamente di scongiurare il conseguimento di una pensione, a spese della collettività, da parte di soggetti giovani, ancora nelle condizioni di trovare un lavoro.
In conclusione, invita il Governo a definire in modo chiaro la propria posizione sul provvedimento, assumendosi le responsabilità di tale scelta.

Marialuisa GNECCHI (PD), pur comprendendo le perplessità dei deputati del gruppo della Lega Nord Padania di fronte ad un orientamento non positivo del Governo, a seguito dell'introduzione, nella manovra economica, di disposizioni elaborate senza la necessaria concertazione con tutti gli schieramenti parlamentari (disposizioni sulle quali il suo gruppo, peraltro, ha votato in senso contrario e non ha, dunque, dimostrato alcuna forma di «accettazione»), dichiara di convenire con l'esigenza prospettata dal Governo di svolgere ulteriori riflessioni sul tema, considerati i forti elementi di criticità ancora presenti nel testo.
Nel far notare che il dibattito odierno ha evidenziato l'esistenza di profonde contraddizioni in seno alla maggioranza, esprime la necessità di affrontare l'argomento della reversibilità in termini più complessivi, affrontando anche altre priorità, come, ad esempio, il tema del livello modesto dei trattamenti previdenziali, argomento trattato dalle proposte normative presentate dal suo gruppo e non tenuto in considerazione dal relatore nell'unificazione dei testi abbinati.

Michele SCANDROGLIO (PdL), pur dichiarando di concordare, da un punto di vista che definisce «emotivo», con le finalità del testo unificato in esame, ritiene tuttavia opportuno che - a fronte delle questioni emerse - il Governo e il relatore approfondiscano ulteriormente i profili più problematici, avviando una proficua interlocuzione, anche in via informale, che consenta di superare gli eventuali elementi di criticità e di dare seguito ad una proposta normativa di indubbio rilievo sociale.


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Antonino FOTI (PdL), nel riconoscere come la proposta di intervento normativo, fortemente voluta dal gruppo della Lega Nord Padania, non abbia intenti punitivi, ritiene tuttavia che l'ipotesi di un rinvio dell'esame del provvedimento consenta di soddisfare le legittime esigenze di approfondimento prospettate dal Governo, pur non precludendo un'eventuale prosecuzione dell'iter, una volta individuate le modalità più opportune per superare gli elementi di criticità ancora presenti nel testo.

Matteo BRAGANTINI (LNP) ritiene che la proposta in esame, rispetto alle misure contenute nella manovra economica, sia fondata su presupposti differenti, essendo volta ad impedire - in coerenza con le linee di tendenza previdenziali seguite dal Governo nell'allungamento delle aspettative di vita - che la pensione sia riconosciuta ingiustamente - attraverso «matrimoni di comodo» - a chi non ha ancora maturato i necessari requisiti anagrafici, pur essendo in grado di trovare una propria collocazione professionale.

Silvano MOFFA, presidente, alla luce del dibattito svolto, ritiene di non poter che registrare la permanenza di una formale richiesta di rinvio formulata dal Governo; trattandosi di affrontare un tema che - piuttosto che costituire un problema interno alla maggioranza - rappresenta un argomento di estrema delicatezza per tutti i gruppi, giudica saggio assicurare alla Commissione un ulteriore periodo di riflessione, al fine di approfondire gli aspetti più problematici del testo. Ritiene, pertanto, che l'esame delle proposte emendative presentate possa essere utilmente ripreso dopo la prevista sospensione estiva dei lavori parlamentari, fase nella quale auspica che vi possa essere anche una chiara presa di posizione di merito da parte del Governo.
Rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.30.

RISOLUZIONI

Martedì 19 luglio 2011. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Luca Bellotti.

La seduta comincia alle 14.30.

7-00625 Fedriga: Contratti a tempo determinato per talune categorie di personale del Parco nazionale dello Stelvio.

7-00636 Codurelli: Contratti a tempo determinato per talune categorie di personale del Parco nazionale dello Stelvio.

(Seguito della discussione congiunta e rinvio).

La Commissione prosegue la discussione delle risoluzioni in titolo, rinviato nella seduta del 12 luglio 2011.

Silvano MOFFA, presidente, ricorda che nella scorsa settimana si è avviata la discussione della risoluzione 7-00625 Fedriga e che si è successivamente convenuto di rinviare ad altra seduta il seguito della discussione. Comunica, quindi, che - facendo seguito a quanto già preannunciato dal gruppo del Partito Democratico - è stata nel frattempo presentata anche la risoluzione 7-00636 Codurelli, vertente sull'identico argomento; per tale ragione, avverte che la Commissione discuterà congiuntamente anche la citata risoluzione.

Lucia CODURELLI (PD) illustra la propria risoluzione, segnalando in particolare che le regioni interessate al governo del Parco sembrano aver affrontato la problematica in modo diverso. Si interroga, in proposito, sul motivo per il quale la Regione Lombardia si ostini a perseverare in un comportamento che appare lesivo dei diritti dei lavoratori coinvolti, invitando l'Esecutivo a fare chiarezza sulla vicenda.


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Maurizio FUGATTI (LNP) torna a sollecitare l'approvazione della risoluzione 7-00625 Fedriga, di cui è cofirmatario, dichiarando di comprendere che alla base della questione in esame vi sia l'esigenza di rispettare i vincoli di bilancio imposti dalla legge, ma giudicando, al contempo, inaccettabile che una norma legislativa di carattere generale possa intervenire a regolamentare aspetti organizzativi e occupazionali che hanno rilevanza locale. Fa altresì notare che, nel caso di specie, gli enti locali interessati hanno a più riprese manifestato l'intenzione di farsi carico degli oneri economici derivanti dagli interventi in oggetto.

Il sottosegretario Luca BELLOTTI fa presente che il Governo si riserva di assumere una posizione definitiva sugli atti di indirizzo in discussione in una prossima seduta, attesa le necessità di risolvere preliminarmente talune questioni connesse all'individuazione del dicastero competente in materia, che sembrerebbe essere il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, pur riguardando talune delle questioni segnalate anche il dicastero dell'economia e delle finanze.

Maurizio FUGATTI (LNP), nell'auspicare che il Governo risolva quanto prima le questioni connesse all'individuazione della competenza in materia, fa notare che non sarà facile spiegare ai lavoratori interessati che la loro posizione risulta a rischio, anche a causa di ritardi dovuti ad esigenze di riparto interno di compiti tra i vari ministeri.

Lucia CODURELLI (PD) si dichiara esterrefatta dall'atteggiamento del Governo, che giudica irresponsabile, paventando il rischio che le presunte difficoltà connesse all'individuazione del ministero competente siano soltanto un alibi utilizzato per nascondere la mancanza di volontà di risolvere il problema, a fronte di un atteggiamento della Regione Lombardia che risulta chiaramente diretto - a suo avviso - a non voler creare un precedente in materia.

Silvano MOFFA, presidente, nel dichiararsi convinto che non esista alcuna volontà dilatoria del Governo, trattandosi esclusivamente di risolvere una questione di riparto di attribuzioni tra ministeri, ritiene utile rinviare il seguito della discussione, fermo restando che per la prossima seduta, tendenzialmente da fissare per la giornata di giovedì 21 luglio, sarà richiesta la presenza di rappresentanti del dicastero dell'ambiente e della tutela del territorio e di quello del lavoro e delle politiche sociali. Dopo avere osservato che il problema principale sembra riguardare aspetti di natura finanziaria più generali, non riconducibili al comportamento di specifici enti territoriali, fa notare che, alla ripresa della discussione, nulla impedirà alla Commissione di assumere le opportune determinazioni, anche in assenza di una precisa presa di posizione da parte del Governo.
Rinvia, quindi, il seguito della discussione ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.45.

XI Commissione - Martedì 19 luglio 2011


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ALLEGATO 1

5-03554 Bellanova: Modalità di trasferimento all'INPS di personale scolastico.

TESTO DELLA RISPOSTA

L'onorevole Bellanova - con il presente atto parlamentare - richiama nuovamente l'attenzione sulla situazione dei 799 docenti provenienti dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e transitati all'INPS per il tramite di procedure di mobilità volontaria intercompartimentale.
Ricordo al riguardo, riepilogando brevemente quanto già illustrato nel corso di precedenti analoghi atti parlamentari, che al momento del passaggio all'INPS dei docenti in questione, è stato loro garantito il trattamento economico fondamentale finito presso il comparto scuola, attraverso l'attribuzione di un assegno ad personam che comprendeva anche il valore economico dell'anzianità economica maturata al momento del passaggio; detto assegno è stato poi riassorbito per effetto degli incrementi stipendiali, come già avvenuto per tutti gli altri casi di mobilità intercompartimentale.
Sulla questione specifica è nato, quindi, un vasto contenzioso con l'Istituto, approdato in Cassazione. In particolare la Corte ha sostenuto che il principio del mantenimento del trattamento economico vige nell'ambito e nei limiti della regola del riassorbimento in occasione dei miglioramenti di inquadramento e di trattamento economico riconosciuti dalle normative applicabili a seguito del trasferimento.
L'INPS, a seguito dell'ormai consolidato orientamento giurisprudenziale, ha proceduto, per ciascun interessato, alla quantificazione dell'indebito maturato.
L'ulteriore questione eccepita dal personale ex docente, strettamente connessa all'assegno ad personam, attiene al mancato riconoscimento, in via permanente, del valore economico dell'anzianità maturata (R.I.A.), istituto previsto dalla contrattazione del comparto scuola, ma di fatto mai evidenziato come importo distinto dello stipendio tabellare con la conseguenza che, all'atto del passaggio dei docenti, non è stato indicato all'INPS, dai relativi Provveditorati agli Studi, l'importo della R.I.A. del personale interessato.
La questione, rimessa dall'INPS al Dipartimento della Funzione Pubblica, è stata successivamente sottoposta all'esame del Ministero dell'economia e delle finanze che - lo scorso novembre - ha espresso parere negativo in ordine alla possibilità di individuare, e quindi riconoscere agli interessati, il valore economico dell'anzianità maturata senza possibilità di riassorbimento poiché, come sopra specificato, la R.I.A. non era più in godimento all'atto del passaggio all'Inps, in quanto assorbita nei nuovi stipendi tabellari riconosciuti con il CCNL 1994-1997.
Ad oggi tutte le questioni sollevate dal personale interessato risultano oggetto di provvedimenti giurisdizionali definitivi. L'Inps ha quindi reso noto che procederà al recupero dell'indebito determinatosi in applicazione delle pronunce della Corte di Cassazione, che hanno dichiarato legittimo il riassorbimento dell'assegno ad personam e non spettante, con decorrenza 1o settembre 1998, l'emolumento denominato «assegno di garanzia della retribuzione» (salario di professionalità).
L'Istituto ha comunicato che sta predisponendo, per quanto possibile, piani di restituzione personalizzati di lungo termine, in modo che le trattenute mensili


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incidano il meno possibile sul trattamento economico di ciascun dipendente interessato.
Tutto ciò premesso, tengo a precisare che, successivamente all'impegno assunto dal rappresentante del Governo in questa sede, sono stati approfonditi in via preliminare gli aspetti tecnici della vicenda al fine di verificare le reali possibilità di giungere - anche attraverso il prospettato Tavolo tecnico - all'adozione di iniziative volta a dare soluzione alla questione nel senso auspicato dall'interrogante.
In tal senso, fermo restando il pieno rispetto degli impegni assunti dal Governo, faccio rilevare che gli elementi di valutazione finora raccolti da tutti i soggetti istituzionalmente coinvolti nella vicenda, non sono risultati idonei a modificare la ricostruzione innanzi riportata.
Posso tuttavia confermare la piena disponibilità del Governo a riconsiderare i termini della questione, nel caso in cui dovessero emergere elementi di novità rispetto agli orientamenti che si sono finora consolidati.


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ALLEGATO 2

5-04948 Gatti: Offerta di figure professionali per aziende operanti in specifici comparti.

TESTO DELLA RISPOSTA

L'interrogazione che passo ad illustrare verte sul sistema informativo per l'occupazione e la formazione denominato Excelsior.
Tale sistema, realizzato dall'Unione Italiana delle Camere di Commercio Industria, Artigianato e Agricoltura in collaborazione con il Ministero del lavoro e con l'Unione Europea, ricostruisce trimestralmente il quadro previsionale della domanda di lavoro e dei fabbisogni professionali e formativi espressi dalle imprese.
Il sistema Excelsior fornisce indicazioni di previsione sull'andamento del mercato del lavoro e sui fabbisogni professionali e formativi delle imprese indispensabili supporti nella programmazione della formazione, dell'orientamento e delle politiche del lavoro. Tale indagine, effettuata proponendo ad un campione di imprese una specifica intervista, si riferisce, perciò, alle previsioni occupazionali per il futuro delle imprese, non riguarda, quindi, le competenze ricercate ma non trovate.
Com'è noto il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha di recente istituito il portale on line cliclavoro che rappresenta, tra l'altro, un luogo di incontro virtuale tra chi cerca e chi offre lavoro; su tale portale, infatti, i cittadini possono inserire i loro curricula vitae e le aziende i propri profili.
Faccio presente, inoltre, che il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha avviato la sperimentazione di un progetto che consente di incrociare i dati previsionali forniti dal sistema Excelsior con i dati anagrafici di coloro che cercano occupazione in possesso dei centri provinciali per l'impiego sparsi su tutto il territorio nazionale. A tal proposito, informo che nella fase attuale le regioni stanno completando le attività per collegare le anagrafiche dei centri per l'impiego con il sistema nazionale e che, con la messa in regime di tale sistema, le imprese intervistate da Excelsior potranno convertire la loro «previsione di assunzione» in una vera e propria ricerca di posti di lavoro e potranno cooperare con il sistema pubblico.
Infine, per supportare l'inserimento nel mondo del lavoro e combattere le forme di irregolarità, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha da tempo messo a punto una serie di strumenti, raccolti sistematicamente nel documento «Italia 2020» - Piano di azione per l'occupabilità dei giovani attraverso l'integrazione tra apprendimento e lavoro. Il Piano individua linee di azione comuni al Ministero del lavoro e a quello dell'Istruzione da perseguire per costruire un rapporto nuovo e più integrato tra sistema formativo e mondo del lavoro al fine di realizzare la piena occupabilità dei giovani.
Una delle priorità del piano è il rilancio dell'istruzione tecnica, necessaria per la ripresa economica del Paese, che non può prescindere dalla rinascita del settore manifatturiero e del made in Italy. Tale circostanza impone, da un lato, il potenziamento delle azioni di orientamento e, dall'altro, la riorganizzazione, il rilancio e la riqualificazione dell'istruzione tecnica. Quest'ultima, in particolare, va sviluppata mediante il ricorso all'apprendistato di alta formazione e, soprattutto, attraverso la costruzione di percorsi formativi e di istruzione tecnico-professionale nei luoghi


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di lavoro. Queste scelte, contribuendo a ridurre significativamente l'astrattezza della cultura scolastica e le difficoltà nell'incontro tra domanda e offerta di lavoro, saranno certamente in grado di migliorare l'occupabilità dei giovani e la permanenza nel mercato del lavoro degli adulti.
Da ultimo informo che il nuovo Testo Unico dell'apprendistato - approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso maggio in sede di prima deliberazione -e sul quale è stata raggiunta l'intesa con le regioni e le parti sociali è un passo avanti non solo normativo, ma anche culturale, verso il superamento della tradizionale distinzione tra sapere e saper fare. Passa da qui la possibilità di offrire ai tanti giovani che cercano lavoro concreti percorsi di apprendimento, coerenti con i fabbisogni professionali del tessuto produttivo che sono trimestralmente censiti dall'indagine Excelsior.


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ALLEGATO 3

5-05036 Bobba: Sulle risorse destinate alla formazione professionale nella Regione Puglia.

TESTO DELLA RISPOSTA

Con riferimento all'atto ispettivo dell'onorevole Bobba, in materia di risorse destinate alla formazione professionale nella Regione Puglia, passo ad illustrare i dati forniti dai competenti uffici del Ministero che rappresento.
Preliminarmente, con riferimento alla richiesta di verifica del trasferimento di risorse riguardanti la ristrutturazione degli enti di formazione alla regione Puglia, faccio presente che la legge 388/00 (legge finanziaria per l'anno 2001) all'articolo 118, comma 9, ha previsto il finanziamento di progetti di ristrutturazione elaborati dagli enti di formazione. Sulla base di tale normativa è stato emanato il decreto ministeriale n. 173 del 30 maggio 2001 che ha assegnato alla regione Puglia euro 4.708.5 88, 17. L'erogazione di tali fondi fu poi interrotta a causa e nelle more dell'accertamento relativo al regime degli aiuti di stato operato dalla Commissione U.E. Solo dopo la risoluzione della questione in ambito comunitario l'originario decreto di assegnazione risorse fu ripristinato con il decreto direttoriale 94/V/06. Ad oggi le risorse assegnate risultano tutte liquidate ed utilizzate dalla regione.
La legge n. 448 del 2001 (legge finanziaria per l'anno 2002) all'articolo 52, commi 19 e 58, ha prorogato per l'anno 2002 gli interventi previsti dall'articolo 118, comma 9, della legge 388/00. Sulla base di tale normativa è stato emanato il decreto direttoriale 95/V/06 che ha assegnato alla regione Puglia euro 1.519.516,50. La cifra è stata erogata in due tranches, un primo anticipo di euro 871.131,42, ed una seconda parte di euro 648.385,08. Dal totale complessivo è stata poi in seguito disimpegnata con decreto direttoriale 89/CONT/V/2010 la somma di euro 232.648,74 a causa della mancata presentazione da parte della regione Puglia, nonostante vari solleciti, della documentazione idonea a giustificare le spese sostenute. Pertanto di questo secondo finanziamento la regione ha usufruito solo per euro 1.286.867,76.
Alla luce di quanto sopra esposto, i fondi assegnati alla regione Puglia per la ristrutturazione degli enti di formazione professionale risultano regolarmente trasferiti e negli anni successivi non vi sono atti di competenza ministeriale da segnalare.
Per quanto attiene, invece, agli ammortizzatori sociali, rappresento che la regione Puglia può intervenire in favore dei lavoratori colpiti dalla crisi con misure di sostegno al reddito che possono integrare e rafforzare l'attuazione dei programmi di politiche attive, anche sostenendo i lavoratori nei percorsi di formazione, con l'erogazione degli ammortizzatori sociali in deroga nel rispetto degli accordi Governo-Regioni del 16 dicembre 2010 e del 20 aprile 2011, nel limite delle risorse economiche da assegnare.
L'accordo relativo agli ammortizzatori sociali in deroga della Regione Puglia verrà sottoscritto non appena, la Regione stessa concluderà il passaggio di competenze dalla Direzione Regionale di questo Ministero.
Faccio presente infime, che la regione Puglia; tempestivamente interessata sulla vicenda, non ha finora fornito gli elementi di competenza e, pertanto, mi riservo, di comunicare all'Onorevole interrogante ulteriori, eventuali, informazioni che dovessero pervenire dalla regione.


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ALLEGATO 4

Disposizioni in materia di trattamenti pensionistici di reversibilità (Testo unificato C. 1847 Bragantini, C. 945 D'Ippolito Vitale, C. 1158 Lamorte, C. 2140 Capitanio Santolini, C. 2767 Franzoso, C. 2782 Lorenzin, C. 2837 Guzzanti, C. 2988 Bitonci, C. 3166 Milo, C. 4010 Schirru, C. 4011 Gnecchi, C. 4016 Bobba e C. 4150 Poli).

NUOVO EMENDAMENTO DEL RELATORE
ART. 1.

Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:
2. Nei casi in cui è applicato il comma 5 dell'articolo 18 del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, nella legge 15 luglio 2011, n. 111, non si applicano le disposizioni introdotte dal comma 1 del presente articolo al quarto comma dell'articolo 13 del regio decreto-legge 14 aprile 1939, n. 636, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 luglio 1939, n. 1272, e successive modificazioni.

Conseguentemente, sostituire la rubrica dell'articolo con la seguente: Norme in materia di erogazione dei trattamenti pensionistici di reversibilità.
1. 10.Il Relatore.

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